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Quell'isola era sempre più vicina, e ora riuscivamo a vederla più chiaramente, restandone affascinati ed incuriositi.
Quell'insopportabile ticchettio continuava. Al mio gesto, Icarius si voltò di scatto verso di me, incrociando il mio sguardo. Uno sguardo che racchiudeva tutto il mio disappunto dato che Altea restava stretta a lui. Alzai brevemente gli occhi al cielo, per poi scuotere impercettibilmente la testa. No, ma prego, tieni pure la mano ad una donna mentre dai il braccio ad un'altra, che vuoi che sia.. Ma naturalmente non dissi nulla, limitandomi a sospirare, guardando l'isola. E infine scoprimmo il motivo di quei ticchettii, migliaia di orologi. "Che cosa bizzarra.." Dissi, come tra me e me. |
“Icarius...” disse all'improvviso Rancesco “... vieni a vedere... laggiù...” indicando una spiaggia protetta da alcuni spuntoni rocciosi semicoperti da piante grasse.
Il taddeide lo raggiunse e guardò dove lui stava indicando. E vide un vecchietto che sistemava le reti in una piccola barca a diversi metri dalla riva. E ovunque intorno a loro dominava il ticchettio di quegli orologi. Tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... Tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... Tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... In quel momento il vecchio pescatore si accorse della grande nave e li salutò con un cenno della mano. “Turisti, immagino.” Sorridendo quello. “Spero siate qui per il nostro bel cibo, il clima temperato ed i magnifici paesaggi naturali.” Icarius sorrise annuendo. “Sembrano ospitali però.” Voltandosi poi il Taddeide verso il resto dell'equipaggio. “Già...” fece Palos. |
Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori
Icarius si avvicinò al parapetto, dove Rancesco gli indicò un pescatore, che ci salutò e sorrise.
Sospirai a quelle parole di Icarius. "Tu dici?" Pensierosa "Mah..". Quel posto non mi ispirava fiducia, anche se mi incuriosiva. |
Ad un tratto apparve un simpatico vecchietto...non dissi nulla..magari era giovane pure lui.
Mi avvicinai per guardarlo..era cordiale e sorridente.."Turisti?" risposi "Dove ci troviamo gentilmente?" ma il mio volto mostrava perplessità alla esclamazione di Icarius. |
Icarius si avvicino` al parapetto della nave e vide un uomo anziano.
In effetti, non era una cattiva premessa, ma io ero diffidente per natura e non mi sarei fidata fino all'ultimo. |
A bordo vi era perplessità.
Nessuno infatti credeva che quel posto potesse apparire ospitale come diceva il vecchio pescatore. Forse solo Icarius. “Ditemi...” disse poi al pescatore “... che isola è questa?” “E' l'Isola Magica.” Rispose il vecchio. “Magica?” Ripetè Icarius. “Che nome assurdo...” mormorò Palos. “Si, magica.” Annuì il vecchio. “Per un semplice motivo...” sorridendo “... non perchè qui vi siano spiriti e folletti, ma perchè un tempo si credeva fosse abitata dal popolo del mondo inferiore. Ed allora è rimasto tale nome.” “Ammetterete” fece Icarius “che è un po' strano come posto. Le catene e poi tutti questi orologi.” Tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... Tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... Tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... “Le catene” con calma serafica il vecchietto “sono semplici rinforzi per garantire stabilità alle fondamenta dell'isola, che poggiando su roccia tenera e friabile potrebbero risentire dell'azione corrosiva dell'acqua.” “In effetti ha ragione...” disse Hansiner “... essendo un'isola non è facile costruire bastioni in acqua o fondamenta artificiali sulla sabbia...” “E gli orologi?” Domandò Icarius. “Servono a ricordarci che il Tempo domina su tutto.” Rivelò il vecchietto. |
Icarius sembrava sempre più attratto da quel posto, mentre io ero ancora diffidente.
Mi chiesi se stesse davvero pensando di andarci, di visitare quel l'isola. Restai in silenzio, pensierosa, chiedendomi dove ci avrebbe portato tutto quello. |
Ascoltai l' anziano..come avevo pensato..l'inesorabilita' del tempo..ma perché non accettarlo. Mi voltai verso Icarius.."Intendi fermarti o proseguiamo? Io ho uno strano presentimento..ma se qualcosa non ci lascia indifferenti deve avere un motivo" e guardavo la Isola Magica poggiata al parapetto..mi incuriosiva ma mi turbava allo stesso tempo.
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Sorrisi alle parole del vecchietto.
"Sapesse ad Argoros..." mormorai piano ed accorgendomi solo dopo di aver pensato a voce alta. In effetti, la spiegazione riguardo le fondamenta era piu` che logica e quella sugli orologi beh, era plausibile, seppur bizzarra. |
Guardai prima l'isola poi Dension.
- Già, come l'isola del Fungo- dissi con il volto cupo. Ormai era chiaro che la nave era diretta li ma non ne capivo il motivo. Tutti erano perplessi e preoccupati e quando la nave attraccò sussultai. |
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