![]() |
|
Alla fine Odigel decise di ignorare Reddas e fece cenno a Destresya di andare via. E così fecero, tornando alla locanda dove alloggiavano.
"Ho un compito per te..." disse lo scienziato alla ragazza "... mi occorre una manciata di Fave di Sant'Ignazio... cerca chi può procurarmele in questo borgo." Nel frattempo Gwen era nel carrozzone con Busk e Dana. "Vieni, ti porterò alla tomba..." il ragazzo alla figliastra di Herbert. Così scesero dal carrozzone e uscirono dal borgo, diretti verso un folto bosco. |
Busk mi disse che mi avrebbe condotta alla tomba e ancora una volta sperai che non stessi facendo una stupidaggine.
Avevo il terrore delle conseguenze e avevo paura non solo che mi succedesse qualcosa, ma anche, eventualmente, della reazione di Herbert. Raggiungemmo allora un folto bosco e mi chiesi quanto distasse questa fantomatica tomba. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il bosco era folto, fatto di faggi e castagni, dai cespugli guizzanti di bacche rosse, l'odore forte dei fiori di campo ed uno stretto rio che gorgheggiva fra i sassi muschiati.
Gwen e Busk risalirono un dolce declivio, fino ad un dosso naturale, oltre il quale si apriva una piccola palude. "Non passare da qui..." disse lui "... è la Palude delle Forche... un piede in fallo e sprofonderesti nel fango senza via di scampo." |
Quel versante del bosco sembrava uscito direttamente da un libro di fiabe, il piccolo Fiume gorgogliava, il profumo dei fiori impreziosiva l'aria e le bacche pendevano dagli arbusti come gioielli.
Seguii la strada che Busk percorreva, nel mentre che lui mi raccomandava di non passare fin dove la palude si estendeva, evitando così di finirci dentro. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
I 2 ragazzi arrivarono infine in una selva di sterpi e rovi, in mezzo alla quale Busk indicò qualcosa a Gwen. Era una lapide vecchia e consumata che spuntava a stento e scintillava sotto il riflesso del Sole. Accanto alla lapide c'era un alto e robusto noce.
"Quella è la tomba." Disse lui. |
Il terreno era decisamente poco agevole, ma cercai di proseguire, ormai che ero qui voleva trovare fino in fondo.
Busk mi indicò una lapide che brillava sotto il sole, riuscendo a malapena a sbucare della sterpaglia. Aguzzai allora la vista per capire cosa vi fosse scritto sopra. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"E' inutile sforzarsi..." disse Busk a Gwen "... le parole sulla lapide sono ormai consumate... vi fu sepoltà, anni fa, una donna... una donna come tante, solo più intelligente e sensibile... faceva il mestiere forse più magico del mondo... aiutava le altre donne a partorire... ma poi qualcuno cominciò a diffondere la voce che portasse sfortuna, che diffondesse morbi ed appestasse i boschi... aveva... aveva un nipote... un ragazzo che chiedeva solo di vivere la propria vita... ma a questo mondo non è possibile essere felici..."
|
Ascoltai la spiegazione di Busk, ma ancora non capivo.
"Va bene, ma cosa c'entro io in tutto questo?" chiesi a quel punto, sapendo poco e capendoci ancora meno. "Perchè ti sei rivolto a me?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Quella donna prima di essere impiccata e poi decapitata maledì l'intero borgo di Monseracl..." disse Busk a Gwen "... e ora io e Dana crediamo sia tornata davvero per vendicarsi... ma nessuno crederebbe a 2 poveri zngari... a te invece si... sei la figlia di un uomo importante e a te crederebbero..."
|
Accennai un sorriso sarcastico mentre scuotevo la testa.
"Perdonami, ma non è stata affatto una buona idea" commentai "Non dovrei nemmeno essere qui, figurarsi aiutarvi... Mi dispiace..." fissandolo, poi mi allontanai per tornare a casa. Ero stata via anche fin troppo tempo e non potevo indugiare oltre. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 04.21.20. |
|
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli