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Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori
Quella musica.
Mi bloccai di scatto, comprendendo di aver percorso la satira da sbagliata. Non poteva essere che lui. Così mi fermai di scatto per poi voltarmi, verso il Castello di Poppa. Mi avvicinai sempre di più. "Icarius.." Chiamai "Icarius..." Ancora, guardandomi intorno. Dove stavo andando? Ero incuriosita da una parte ma Dall'altra mi chiedevo se potessi stare li. Beh, mi ci aveva mandato Palos, dopotutto. "Icarius sono io, Clio.." Sempre più vicina "Mi manda Palos.. Sei qui? Credo ci sia bisogno di te sul ponte..." Esclamai, continuando a seguire la musica. Chissà dove mi stava portando. Ma a pensarci bene, mi aveva sempre portato da lui. |
Clio seguì l'ocarina, salì le scale e si ritrovò davanti a quella che sembrava essere la porta degli ultimi alloggi presenti a bordo.
Una porta chiusa a chiave, con un lucchetto a forma di cuore. E proprio da quella porta proveniva la musica. Nel frattempo, tutti erano inquieti nell'infermeria. Altea cercò di parlare col naufrago, ma quello borbottava cose apparentemente senza senso. “Sarà meglio lasciarlo riposare.” Disse Adagnes. “Vi prego, signori, sarà meglio che andiate.” Elv prese allora Gwen per mano e la portò fuori da lì, tornando sul ponte, dove incontrarono Palos. Questi assegnò una cabina anche al pirata, visto era stato in infermeria fino ad allora. “Beh...” Elv a Gwen “... vado a prendere possesso della mia nuova cabina... posso invitarti a visitarla?” Facendo l'occhiolino alla giovane. Anche Dension portò via dall'infermeria Dacey. “Questa nave” mormorò appena tornati sul ponte “sembra il castello dei misteri. Degli orrori ora.” Guardava il mare. “Ma il mistero più grande è il Falco... vive come un recluso...” si voltò verso Dacey “... dai, facciamo un gioco...” sorridendo “... come lo immaginiamo... secondo me è vecchio, come quei lupi di mare col cervello consumato dalla salsedine... è sicuramente grasso, poiché non cammina mai e naturalmente brutto... forse per questo non si fa vedere...” divertito “... su, ora tocca a te...” a Dacey. |
Scossi la testa, tutti uscirono e guardai il naufrago "Stai tranquillo...".
Uscii mestamente e tornai nella mia camera...avevo riposato nulla durante la notte..potevo approffittare..mi feci una doccia rinfrescante. Gwen era andata via..la camera era a mia disposizione, mi sarebbe mancata ma era meglio fosse con Elv. Accesi le candele profumate alla lavanda, tirai la tenda e mi misi una sottoveste avorio con brillantini ovunque e risi...doveva essere ricco questo Capitan Falco..magari fu un pirata nel passato e questi sono i frutti. Mi stesi sul letto inspirando profondamente...e se avessi sentito urlare quell' uomo..beh, io avevo detto tutto a Palos, aveva detto riferiva lui ad Icarius, e le nuvole..lo sapevano tutti..forse non era nemmeno affare mio. Sorrisi e chiusi gli occhi ma sempre all' erta. |
Lasciammo tutti il naufrago a riposare e con Dension salii sul ponte dove la leggera brezza faceva agitare la mia gonna e svolazzare i miei capelli corvini dietro le spalle.
Non potevo dargli torto, quella nave non mi piaceva affatto. Poi sorrisi divertita dalla sua proposta. Gli presi la mano lasciando dondolare appena il braccio ascoltando la sua descrizione poi scocci la testa. - No , no, per me sbagli. Il misterioso Falco é un giovane aitante, forse fuggito da un ricco regno perché ha sedotto la figlia del sovrano ed ora viaggia accogliendo gli innamorati rimpiangendo il suo vecchio amore. Resta chiuso nella sua cabina a suonare dolci canzoni intrise di tristezza e ricordi passati e sai perché non esce mai? Perché la sua bellezza, il suo portamento e il suo intelletto fanno cadere ai suoi piede ogni giovane fanciulla nel raggio di miglia e miglia ma lui non vuole spezzare altri cuori poiché il suo pensiero è sempre fisso sulla sua principessa lontana.- Finito il mio racconto mi avvicinai all'orecchio di Dension ridendo appena e poi mi feci seria,- tuttavia non potrà mai superare mio marito naturalmente - e gli lanciai un occhiolino. |
Una porta chiusa.
Chiusa da un lucchetto a forma di cuore, sorrisi, sfiorandolo piano. Dove diavolo mi trovavo? Sembrava l'ultima stanza, dunque, come logica, quella del capitano. Eppure la musica proveniva da lì. Così bussai. "Icarius.." Chiamai "Sei qui?" Chiesi "Mi manda Palos, c'è bisogno di te sul ponte..". Chissà cosa si celava oltre quella porta. |
Lasciammo l'infermeria, anche perche` era inutile stressare il naufrago e andammo sul ponte. Li incontrammo Palos, il quale assegno` una cabina ad Elv, dal momento che era uscito da poco dall'infermeria.
"Mmm... beh, in effetti non ho grandi impegni adesso..." fingendo indifferenza e celando un sorriso. |
“Bene.” Disse Elv a Gwen. “Allora, principessa, permettetemi di invitarvi nella mia stanza.” Con un vistoso inchino. “Ma sappiate che in essa troverete gravissimi pericoli. Infatti lì io ho sedotto molte ragazze, tra cui la bellissima figlia del maharaja e la meravigliosa sacerdotessa dei figli della dea Kali. Accettate dunque il mio invito, mia diletto fiore celtico?” Facendole l'occhiolino.
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"Beh" iniziai "Sebbene non lo ritenga carino ed esattamente cavalleresco enumerare le molteplici conquiste alla propria dama, credo comunque di non poter rifiutare" avvicinandomi a lui.
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Altea in breve si addormentò.
Il mare era piatto ed il vascello proseguiva lentamente. La calura estiva avvolgeva tutto, mentre l'odore di salsedine ristagnava umido sul ponte. Altea guardava l'orizzonte, persa tra il bianco delle nuvole ed il ritmico ondeggiare delle onde. Poi si accorse di qualcosa. Un grande scoglio in mezzo al mare. E su quell'assurda roccia vide una figura. Era una donna. Indossava una bianca clamide e danzava. Il capo era coperto da un velo ed una misteriosa musica si udiva tutt'intorno. “Siamo perduti...” disse il naufrago, correndo sul ponte “... siamo perduti!” “Fermatelo!” Gridò Palos. “O sveglierà il capitano!” “No, il capitano vuol comprare antichi cimeli...” sorridendo l'antiquario che Altea subito riconobbe. Ma che ci faceva sulla nave? La musica si fece più intensa. “Presto!” Urlò Icarius. “Non abbiamo tempo per virare!” A tutti i suoi uomini. “Mettete tutti della cera nelle orecchie! Tutti! Che nessuno senta questa musica!” “Vado a nascondermi nella tua stanza, Icarius...” fece Clio. “Tu non metti la cera, capo?” Pepino ad Icarius. “Non ne abbiamo più a bordo.” Scuotendo il capo Hold. La musica era ora alta ed intensa. Allora Icarius, come ipnotizzato, si gettò in mare e cominciò a nuotare verso lo scoglio, dove la misteriosa donna continuava a danzare. Ma quando il Taddeide lo raggiunse, su di esso non vi era più quella donna. Ora ad attenderlo c'era Giacomo il Nero, con impugno la spada, mentre rideva trionfante. Altea si destò di colpo. Era stato solo un sogno. Uno strano ed assurdo sogno. O forse no. |
Elv rise di gusto.
“Suvvia...” disse a Gwen “... ti pare che fossi serio? Davvero hai creduto a quella storia? Ma scherzavo! In verità le mie conquiste sono molte di più!” Facendole l'occhiolino. “Su, scherzo...” prendendole la mano “... e se anche per assurdo fosse stato vero, ora non ho occhi che per te... sei l'unica dama del mio cuore...” sfiorandole la mano con un dolce e leggero bacio. |
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