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Il silenzio calò tra i due, la cena proseguì ed il capitano non disse altro.
Il pasto terminò e lui si alzò, prendendo da un mobiletto di cristallo e sandalo lunare una bottiglietta. “E' un prezioso liquore...” disse offrendole un bicchiere “... un ultimo brindisi... ci porterà fortuna... e noi gente di mare conosciamo il valore della sorte, no?” A Gwen. |
Nessuno dei due parlò più e continuammo silenziosamente a mangiare.
Quando finimmo, lui si alzò dirigendosi verso un mobiletto ed io lo imitai. Mi offrì un bicchierino di un prezioso liquore, mentre annuisco a quelle parole. "Alla buona sorte" dissi allora, guardandolo, per poi far tintinnare i bicchieri e prendere un sorso. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...b36a820af9.jpg |
I loro bicchieri tintinnarono e poi il capitano finì il liquore in un paio di sorsi.
“Dicono che questo liquore faccia fare bei sogni...” disse guardando il cielo stellato dall'oblò “... eppure io non ne ho mai fatti... mai sognato in vita mia... forse per questo ho scelto di diventare un pirata... ho inseguito il luccichio dei sogni ovunque... dalle pietre preziose, fino alle stelle sterminate... chissà, una notte forse sognerò anche io...” voltandosi verso Gwen con un sorriso enigmatico. |
Rimasi ad ascoltarlo e mi piacquero tantissimo, come mi piacque il suo sorriso enigmatico.
"Chissà, magari già da stanotte... Forse non fa effetto, se non si beve in due..." dissi divertita ridacchiando, mentre anch'io finivo il mio bicchiere. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...cd6df95307.jpg |
Restai affascinata e incredula davanti alla bellezza di quei due uomini, così simili eppure così diversi.
Avevano i medesimi occhi azzurri, anche se la luce dello sguardo era lievemente differente per ognuno. Sembravano due facce della stessa medaglia, due opposti che si completavano. Uno sembrava un pirata, un fuorilegge, l'altro un cavaliere, un gentiluomo d'altri tempi. Entrambi circondati da quest'aura di mistero. Li scrutai entrambi, per un lungo istante, lasciando che il mio potere li raggiungesse, li leggesse e cercasse di penetrare quel muro di mistero che li avvolgeva. "Benvenuti, miei signori.." dissi con voce austera e uno sguardo enigmatico. "Il mio generale dice che siete disposti a combattere per me..." guardando prima uno poi l'altro "E si dice certa del vostro valore..". Ancora il mio sguardo su di loro, una lunga occhiata, un lungo istante di silenzio. Istante in cui assaporai ogni particolare di quei visi, di quelle espressioni, di quegli sguardi. Avevano un qualcosa di particolare che mi affascinava. "Ebbene?" guardandoli "Perché dovrei affidarmi a voi per questa missione?" con i miei occhi azzurri che sembravano fissare entrambi nello stesso momento, e forse era davvero così "Aver convinto il mio generale era la parte più facile... ora dovrete convincere me.." il tono era solenne ma caldo, con una forte carica di sensualità, erotismo mista a distacco, superiorità, autorità. Ero davvero curiosa di scoprire cosa avrebbero detto per perorare la propria causa e la propria devozione, conoscere le motivazioni che li avevano condotti da me, le loro aspirazioni, sentimenti, pensieri. Ma più di tutto mi incuriosiva vedere cosa avrebbero scelto di mostrare e cosa di celare. O almeno, cosa credevano di celare. Perché alla dea nulla può essere celato. Già... i pensieri dei mortali sono chiari e limpidi per la mia mente, che risuonano forte e chiaro ogni qualvolta mi soffermi su una persona in particolare. E in questo momento avevo due persone particolari. Due uomini interessanti, e chissà come sarebbero stati interessanti i loro pensieri. Così, mi sistemai sul trono, cambiai la gamba accavallata con l'altra, senza mai lasciare lo sguardo dei due, e poi entrai nella loro mente, per rubare ogni loro pensiero. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...6af2bdf3c3.gif |
"E chi ti dice" disse divertito lui a Gwen "che non l'ho mai bevuto in compagnia?"
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Sorrisi divertita, ipotizzando già da prima la sua risposta, anzi domanda, in questo caso.
Alzai le spalle con noncuranza e presi un piccolo acino d'uva sultanina, ma senza abbandonare quel leggero divertimento. "Non so, magari l'ho buttata lì..." risposi, lanciando in aria l'acino e riprendendolo subito dopo coi denti e mangiandolo, mentre passeggiavo casualmente per la stanza. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Lui rise piano.
“Beh, la cena è finita e non ti costringerò oltre a subire la mia compagnia...” disse a Gwen “... se vuoi puoi andare...” prendendo un mazzo di carte, per poi mischiarlo. |
Mentre lo ascoltavo e quasi mi stavo preparando psicologicamente per lasciare la stanza, lo vidi prendere un mazzo di carte e poi mischiarlo.
"Non sapevo ti piacessero le carte" dissi, ma subito dopo realizzai cosa avevo detto "Beh... D'accordo, era un'idiozia, quasi tutti i pirati che ho conosciuto giocano a carte..." aggiunsi, ridendo per la stupidità della mia stessa frase, mentre mettevo la mano sul pomello della porta. "Allora, buonanotte" voltandomi a guardarlo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Già a tutti i pirati piacciono le carte...” disse lui a Gwen “... anche a te?”
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Sorrisi di un sorriso indecifrabile, allargando appena le braccia.
''Beh, in quanto tale non posso smentirmi, no?" risposi, sottintendendo una risposta affermativa alla sua domanda. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Allargai le braccia in segno di resa.."Cosa mai dovrei fare signor Mattion..certo che accetto. Ma dovete proteggermi perché se sono scoperta rischio la morte..e tutti voi con me..ma sia chiaro..Non accetto advance da quello stupido uomo..ho una dignità".
Mi guardai in giro.."Come faccio a uscire da qui ora...Madama Ilaei sa di questo..il Governatore è suo cliente mi hanno detto e devo accettare la sua richiesta presto come concordato..a proposito mi porterò il mio maggiordomo e le mie ancelle a Palazzo...Aos darebbe la vita per me..era disperato. Almeno saprò di avere servitù fidata..si deve stare attenti con la servitù sapete?" sorridendo. |
“Ah, ottimo.” Disse il capitano guardando Gwen. “Allora vuoi fare una partita? Sappi però che io trovo noioso giocare senza una posta in palio... cosa metti nel piatto?”
“Nessuno nega la vostra dignità” disse Mattion ad Altea “ma non dimenticate che avevate accettato di lavorare qui come prostituta di alto borgo. E lo facevate per sopravvivere, per denaro. Nessuno vi chiede di vendere il proprio corpo, neanche per la nostra causa di libertà e giustizia. Tuttavia dovete guadagnarvi la fiducia del governatore, uomo furbo e lascivo. Lascerò dunque decidere a voi come fare. Naturalmente andando nel suo palazzo c'è il probabilissimo rischio che egli allungherà pretese e mani su di voi, ebbene che lo sappiate. Dunque se ciò per voi è troppo indegno e disonorevole, allora pensateci bene su. Magari restare qui a prostituirvi per denaro vi farà sentire più tranquilla. Scegliete voi cosa fare. Noi tutti facciamo sacrifici. La libertà del pianeta viene prima di tutto.” I due uomini mostrarono un inchino davanti alla bellissima e sensuale dea. Un inchino sfrontato e quasi beffardo Capitan Fiore ed uno più cortese e cavalleresco Don Taddeon. Naturalmente entrambi restarono colpiti dal fascino proibito di Clio, dal suo abbigliamento e dai suoi modi quasi disinibiti. I loro sguardi finirono subito su quelle gambe accavallate con disinvoltura e ne seguirono i movimenti quando lei cambiò gamba per accavallarle di nuovo. “Semplice, altezza.” Disse Capitan Fiore. “Per denaro. L'unica cosa che davvero fa girare ogni corpo celeste della galassia. Il denaro. Pagando le nostre abilità vi assicurerete anche la nostra fedeltà ed il nostro valore.” Senza mezzi termini. “E siamo certi” intervenne Don Taddeon “che il compenso sarà pari alla vostra generosità ed alla vostra bellezza, milady.” Sorridendo. Lei però poteva leggere i loro pensieri e nelle loro menti si accorse di come quei due uomini ammiravano il suo bellissimo corpo. |
Sul mio volto si aprì un sorriso interessato, mentre la mia mano scivolava via dal pomello.
Così, andai a sedermi di fronte a lui. "Se vinco io, tu mi dici come ti chiami e ti levi quel benedetto cappuccio" dissi, guardandolo con un sorriso di sfida "Se vinci tu, beh... Ti lascio scegliere" accomodandomi contro la spalliera della sedia e portando le mani dietro la nuca. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Osservai Mattion perplessa..."Forse non mi sono fatta capire bene quando dicevo che dovevo essere ben protetta....ovvero se mi scoprono mi uccidono e possono scoprire pure voi...è questo il senso...quindi vi chiedevo se dovevo agire sola oppure insieme a un gruppo...il vostro..collaborare" poi sorrisi "Oh si infatti, ero venuta qui a prostituirmi per divertimento non perché ero sola ed abbandonata, appena voi mi avete parlato e mi avete parlato dei ribelli ho pensato di non essere più in pericolo e di poter combattere il Governatore...non amo quando le persone danno dei giudizi senza sapere il vissuto di una persona...vi vedo ora restio verso di me, non comprendo" sospirando.
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“Ah, mi lasci scegliere...” disse il capitano mischiando le carte “... sei coraggiosa, o solo sicura di te?” Fissando Gwen e distribuendo le carte.
“Se fossi restio non vi avrei proposto di aiutare la resistenza.” Disse Mattion ad Altea. “C'è una guerra in atto, una ribellione. Bisogna essere scaltri, spregiudicati, pronti ad ingannare e ad uccidere. Il nemico è vile e malvagio e noi dobbiamo essere come lui per ingannarlo e vincerlo. Non siamo in un romanzo rosa. Le eroine virtuose qui non servono. Dovete essere scaltra, ingannevole, coraggiosa e determinata. A corte ho due miei fedeli uomini che vi proteggeranno e potrete contare su di loro in ogni momento. Volete anche il vostro servitore Aos? Bene, farò in modo di introdurlo a corte. Cercano sempre personale per le cucine del governatore. Come vedete siamo ben organizzati.” |
Sorrisi divertita prendendo le carte.
"Direi entrambe le cose" risposi, con tono sicuro "Forse anche un pizzico incosciente, ma dopotutto, non c'è coraggio o sicurezza di sè, senza incoscienza, no?" divertita, a lui. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Mattion..io non sono una eroina, se lo fossi il mio Regno sarebbe ancora in piedi, non sarei qui...guardatemi. E non vivo nemmeno un romanzo rosa...dopo aver vissuto una guerra disastrosa a Serenica, aver visto morire la mia gente sotto i miei occhi, depredare e saccheggiare, prendere i nostri studiosi e ucciderli se non accettavano...essere presa con la forza e brutalità...come potrei vedere una vita in rosa? Sono stata messa in esilio, ho patito la fame e ho lasciato tutto...anche la mia identità, voi sapete a Serenica si viveva in un fasto e in un modo antico, in modo primordiale ma raffinato e saggio, dotto. Volete sapere una cosa? Non saprei nemmeno il bon ton...sono stata allevata per combattere, per regnare e far prosperare il Regno...appunto vi ho detto non davamo mai ricevimenti e feste...detto questo accetto....non ho altro da dire, ho perso le parole da molto, pure la memoria per non ricordare" in tono serio, senza pretese...mi spiaceva Mattion mi avesse presa per una dama tutta fronzoli, non volevo nemmeno amare, non avevo mai amato e soprattutto detestavo quella vita futile....ricordai Serenica, la mia vita e il mio animale domestico....un leone pronto a sbranare il nemico..questa era la vera Altea ma nessuno lo sapeva.
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Il capitano annuì a Gwen.
“Giusto.” Disse distribuendo le carte. Cinque carte a testa. La ragazza le guardò. Aveva poco o nulla. Una coppia di Assi. “Carte?” Chiese lui. “Quante? O resti così?” Guardandola. “Io come premio, dovessi vincere, ti vedrò con uno degli abiti a mia scelta.” http://pokertopoker.org/wp-content/u...-overpair.jpeg “Perfetto.” Disse Mattion ad Altea. “Prendete le vostre cose e dite a madama Ilaei che vi licenziate. Lei non vi farà storie. Dopodichè presentatevi dal governatore e ditegli di aver cambiato idea. Siate convincente e tutto andrà bene.” |
Guardai le carte e vidi che avevo una coppia di assi.
Poi guardai lui. "Tanto lo so che la cena era solo una trappola per convincermi a mettere uno di quei cosi..." mentre sul mio viso appariva un'espressione vagamente divertita "Cosa ci troverai poi..." alzando appena le sopracciglia. "Una carta" dissi poi. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Ho poche cose...il vestito con cui sono arrivata, la mia spada Volpe Ambrata e i gioielli che ho in una sacca...tutto il resto è nella mia dimora nel bosco, forse Aos potrà portare il tutto...basta che dica al Governatore che voglio la mia servitù. Quindi dovrei risiedere a Corte...pensavo in un Palazzo diverso come proposto...vedrò di fare del mio meglio, dovevo solo firmare una carta, avevamo già contrattato prima io me ne andassi quindi sarà facile" sorridendo "Bene, ora vado a licenziarmi e poi andrò dal Governatore...scusate...i nomi dei due vostri uomini fidati? Per non correre il rischio di parlare con qualcun altro e tradirmi" prima di lasciare la stanza.
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Accadde quel giorno
I loro pensieri risuonavano forti e chiari nella mia mente: forti, caldi, appassionati.
Potevo sentirli accarezzare la mia pelle in un caldo e infuocato segreto che pensavano di custodire. Oh, ma non si può nascondere nulla alla dea, e il fatto che loro non lo sapessero rendeva tutto maledettamente intrigante. Potevano essere spontanei ignorando che potevo leggere nei loro pensieri, nei loro animi. Allora andai ancora più a fondo, raggiungendo la parte più intima delle loro menti, e dei loro cuori, dei loro animi… una cosa che facevo solo se chi avevo davanti mi interessava davvero. E quei due avevano suscitato il mio interesse… e forse molto più di quello. Anche senza “forse” a dirla tutta. Li guardavo con un sorriso enigmatico, mentre i miei occhi li scrutavano tutti, imprimendo ogni dettaglio di quei corpi stupendi nella mia mente. Poi ascoltai le loro parole, e sbuffai, pesantemente. “Come siete noiosi..” con un cenno di insofferenza “Se ho cercato dei mercenari è perché so perfettamente che sono qui per il denaro, non è quello che vi ho chiesto!” scocciata. Mi abbandonai sul trono in una posa più rilassata, e li guardai ancora e ancora, godendomi i loro pensieri e quel caldo torpore che attraversava tutta la mia pelle. “Vedete di capire una domanda quando ve la faccio!!” tuono con lo sguardo risentito “Vi ho chiesto perché, tra tutti i mercenari che potrei comprare nell’universo debba avvalermi proprio dei vostri servigi..” spiegai, sospirando per il fastidio. “Vi è più chiaro, ora?” con lo sguardo e il tono risentito. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...c7e47a6536.jpg |
Il capitano rise.
“Come ti sottovaluti...” disse, per poi darle un'altra carta “... una anche per me.” Gwen fu fortunata, ebbe un altro asso. Ora aveva tris d'assi. “Allora?” Lui a lei. “Io mi sento sicuro... te con un abito a mio scelta e rilancio... magari anche una camicia da notte... con cui farti dormire... che fai? Vedi?” Divertito. “Potete scegliere se vivere a corte oppure in un palazzo vicino.” Disse Mattion ad Altea. “Quanto ai nomi dei due uomini, per la vostra sicurezza meglio non conoscerli ora. Vi avvicineranno loro. Non abbiate paura.” La salutò ed andò via. Clio si abbandonò rilassata su sul trono di acero di Gwang, avorio stellare e madreperla di Ulap. Il suo tono era noioso e risentito, oltre che autoritario. I due affascinanti mercenari la guardavano e lei poteva affondare nei loro pensieri. I più segreti e profondi. “Eh, bellezza...” disse Capitan Fiore fra sé e sé, con lei che poteva leggere nella sua mente “... ti piace comandare, vero? Un regno di donne, dove gli uomini sembra non ti ispirino particolarmente, vero? Per questo sei venuta su così sprezzante? Saprei io come renderti mansueta... so io come domare le cavalle come te... esiste un solo modo... quello di farti gridare, gemere... farti sentire male... il dolore che poi diventa piacere... allora si che abbasseresti la cresta... inginocchiata davanti a me... quello è il tuo posto...” guardandola con un sorriso eccitato. Don Taddeon invece la fissava pensieroso. Anche lui sentiva una forte attrazione, quasi lasciva e peccaminosa verso quella donna. Clio lesse alcune immagini nella sua mente. Immagini di lei lavata da lui. E non solo con le mani. “Milady...” disse Taddeon “... perchè scegliere noi? Forse perchè siamo gli unici che si sono presentati al vostro cospetto. Gli altri, sentito della IV Luna di Sugor, hanno rifiutato. Noi abbiamo un pregio rispetto agli altri... non temiamo la morte. Vi basta?” “Già, sai parlare bene.” Capitan Fiore a lui. “Ed è proprio così. Noi non temiamo la morte, altezza.” Tornando a guardare Clio. |
Forse era meglio vivere in un Palazzo vicino...volevo la mia tranquillità, avevo visto proprio un Palazzo come un castello sontuoso vicino al Palazzo del Governatore...me lo doveva...doveva darmi qualcosa in cambio non essere ospite sua..me l' avrebbe pagata.
Poi Mattion se ne andò e io uscii andando nella mia camera, poi misi la spada sui fianchi e sopra indossai il vestito, presi la borsettina con i miei averi e la misi dentro la scollatura e chiesi a una ragazza di parlare con Madama Ilaei..."Dovrei dire mi licenzio, ho fatto quasi il mio dovere con Milord Mattion ma ho avuto il voltastomaco, non ce la faccio...se puoi informarla tu, non pretendo nulla in cambio" aspettai, se potevo andare o parlare con la Madama. |
Stavolta ero stata fortunata, un altro asso, ed ora ero a tre.
Lo guardai alzando gli occhi al cielo. "Adesso stai esagerando" puntandogli il dito contro "Io potrei controbattere dicendo che il gioco d'azzardo a bordo è vietato dalle dieci leggi del codice piratesco, sono sicura che c'è, da qualche parte, in mezzo a tutte le cianfrusaglie su questa nave..." con tono sarcastico. Lo guardai attentamente, soppesando la proposta e poi annuii. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
La ragazza annuì e condusse Altea da Ilaei.
La donna la guardò con una strana comprensione, insolita per una che vive di un simile mestiere. "Comprendo, ragazza mia." Disse. "Vai pure. Gli uomini vogliono donne ben disposte. Tu non sei tagliata per questo mestiere. Ti auguro tanta fortuna. Ed abbi cura di te." E la congedò. Il capitano rise. "Io non seguo nessun codice piratesco." Disse a Gwen. "Seguo solo le mie regole. E sulla mia nave le donne sono tutte eleganti e sensuali." Divertito. "Allora? Accetti? Vuoi vedere che carte ho in mano?" Fissandola. "Avanti, mostrami le te... e vediamo chi vince." |
Scossi la testa sbuffando.
"Sulla mia invece no, guarda un po'..." sarcasticamente, con tono scocciato. Poi accennai un sorriso e misi le carte scoperte sul tavolo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Fissai Capitan Fiore negli occhi per un lunghissimo e interminabile istante.
I suoi pensieri più oscuri, privati e segreti giungevano alla mia mente, e risuonavano in ogni parte del mio corpo, rendendola bollente, caldo, preda di un formicolio e di un’eccitazione che cresceva ogni istante di più. Quanto mi eccitava entrare nella mente di quegli uomini e trovarci pensieri così inebrianti. Lo sguardo che fissava il capitano negli occhi, sembrava leggermi dentro. Guardandomi forse lui capiva che gli stavo leggendo dentro. Ad ogni parola proibita, celata al mondo fuorché a me, stringevo forte le cosce. “Gli uomini non mi spirano particolarmente?” pensai, alzando un sopracciglio “Oh, sapessi..”. Mi godetti ogni immagine che quel pensiero mi suscitava. Immagini forti, eccitanti, come una sfida a cui avevo decisamente voglia di rispondere. Oh capitano… tu non hai idea con chi hai a che fare.. Poi spostai lo sguardo su Don Taddeon, e notai con molto piacere che anche lui non era da meno. Anche quell’immagine così vivida, chiara e limpida, per quanto sudicia, mi provocava calde e intense sensazioni, così nuove e meravigliose per me. Oh sì, decisamente quei due uomini facevano al caso mio… per la missione intendo. Li osservavo sempre con lo sguardo distante ed enigmatico, sebbene stessi frugando nei più oscuri pensieri delle loro menti. Quando parlarono però, alzai gli occhi al cielo, e tornai ad essere infastidita. “Certo che non siete proprio bravi a farvi pubblicità eh…” scuotendo la testa “Vi chiedo perché siete i migliori e mi fate notare che siete semplicemente gli unici che ho a disposizione…” seccata. “No, non mi basta che non temiate la morte, nessun mercenario la teme o farebbe il panettiere di professione..” schernendoli “Ma se non sapete fare di meglio, o non avete altre qualità beh…” alzai le spalle, lasciando volutamente la frase in sospeso. Mi stava urtano non poco questa reticenza, forse ho chiesto troppo? Forse ho fatto una domanda difficile? È troppo pretendere che se chiedo qualcosa mi si risponda esattamente con quello che ho chiesto e non con quello che si desidera dire? Ohh.. sospirai. “Allora, sapete fare di meglio o devo credere che siate solo due incapaci squattrinati che non temono la morte?” chiesi nuovamente, sempre più infastidita. |
Rimasi stupita dalle parole di Madama Ilaei...forse lei aveva capito molte cose, forse pure lei lo faceva ed era infelice come Saha, alla fine avevo capito molto da tutto questo...come poteva essere complice.
Uscii e feci la strada a ritroso e mi trovai di fronte al Palazzo del Governatore, mi abbassai di nuovo la scollatura e ancheggiai entrando...come avevo già detto..le donne di Serenica sembravano semplici ma dentro loro bruciava il fuoco della passione ma non erano volgari...a volte si era volgari col pensiero, detestavo le donne volgari prive di buon senso, la sensualità era diversa dalla volgarità..un vezzo per poche a quanto notavo in giro. Mi presentai a una guardia e chiesi del Governatore, dicendo che ero venuta per il discorso fatto nel pomeriggio ed aspettai guardandomi in giro e fingendo un' aria rilassata. http://www.italianosveglia.com/image...ne1024x736.jpg |
Il capitano guardò le carte di Gwen.
“Tris d'assi...” disse “... brava... peccato non abbastanza per battere il mio full.” Mostrandole le carte. “Ho vinto.” Facendole l'occhiolino. http://www.traba.co/wp-content/uploa...er-300x200.jpg Altea lasciò il locale e raggiunse il palazzo del governo. Aveva iniziato a piovere, una pioggia malinconica, cupa, silenziosa a tratti. Arrivò all'ingresso ed una guardia la fermò. “Voi...” disse “... chi siete?” |
Se sapevo che sarebbe andata così?
In cuor mio sì, dovevo ammetterlo. Ma era la vita, no? A volte ti va bene, a volte ti va male, si doveva accettare. "Pazienza, accetterò la sconfitta" con un'alzata di spalle. "Però, io ho una condizione..." con sguardo furbo ed un sorriso. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Condizione...” disse il capitano guardando Gwen “... sentiamo quale...”
A quelle parole di Clio, Capitan Fiore rise di gusto. Allora estrasse la spada. Ma non era una spada qualunque. La impugnò come fosse una pistola. E tale si rivelò. “Sua altezza può ammirare...” disse, per poi puntare la canna contro una delle soldatesse. Fece allora fuoco. Due spari secchi. Un attimo dopo i corpetti metallici della soldatessa scivolarono rapidi a terra, lasciando la donna a petto nudo. I due colpi, precisissimi, avevano lambito e tagliato i lacci di cuoio senza ferire la soldatessa. “Ecco.” Divertito lui. “Ora è ancora più bella.” Guardando poi la dea. “Vi basta, altezza?” Sarcastico. |
"Sono milady Altea de Bastian" dissi alla guardia "Il Governatore sa chi sono e, probabilmente, anche il motivo per cui sono qui" ricordandomi del patto fatto con lui.
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"Proprio ieri hai detto che se io avessi indossato uno di quei vestiti, tu avresti esaudito un mio desiderio. Ebbene, purtroppo dovrò indossare per forza quel vestito, avendo perso, ma ho sempre il desiderio che tu devi esaudire. Dunque, tu mi dirai il tuo nome e ti leverai il cappuccio ed io metterò uno dei vestiti. Prendere o lasciare" risposi, con un sorriso divertito.
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Il soldato chiese ad Altea di attendere.
Mandò un altro militare a chiedere e poco dopo quello tornò, dando il permesso ad Altea di entrare. La condusse così in una vasta sala, dicendola di attendere. Poco dopo la porto si aprì ed entrò qualcuno. Era di nuovo quello strano giullare. “Madama, che piacere rivedervi.” Disse divertito. “Dite la verità... trovate irresistibili i miei indovinelli, vero? Beh, eccovene un altro... qual'è il colmo per due ginnasti?” Ridendo. Il capitano rise a quelle parole di Gwen. “Ma senti senti...” disse “... eppure ieri quando ti ho proposto questo compromesso tu mi sei sembrata alquanto indifferente... ora hai cambiato idea?” |
Alzai le spalle, mentre giocherellavo con una carta.
"Beh, ieri non dovevo farlo per forza, oggi sì. I debiti vanno pagati" con espressione indefinita, ma rilassata. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Entrai e camminai con disinvoltura, dovevo iniziare la parte...perché qui si trattava di recitare una parte.
E infatti come la mia mente ben immaginò mi trovai il giullare e appena lo vidi, stavolta, salutai cordialmente..."Oh, speravo proprio di incontrarvi sapete, la scorsa volta quell' indovinello era davvero divertente" lo guardai col suo pallore cadaverico e i capelli colorati, era davvero un personaggio ambiguo e mi misi a pensare..."Vediamo...quale colmo può essere per quei due ginnasti? Ahh mi arrendo..ma un giorno indovinerò uno dei vostri indovinelli possibili..avanti ditemelo" sorridendo mentre lo detestavo con tutta me stessa. |
Il capitano sorrise.
“E sta bene...” disse a Gwen “... va nella tua cabina e scegli uno degli abiti. Se sarai bella come immagino al tuo ritorno qui io mi toglierò il cappuccio.” Annuendo. “Ma è semplice...” disse divertito l'insopportabile giullare “... si scambiano gli anelli!” Ridendo forte. “Capito? Gli anelli!” Senza smettere di ridere in quel modo gracchiante. “Troppo divertente questa! Sono decisamente un genio!” Guardando Altea. Ad un tratto la porta si aprì. |
Rimasi a guardarlo basita per un momento e poi iniziai a ridere..ovviamente fingendo.."Ah si gli anelli...gli attrezzi dei ginnasti...oh, siete troppo simpatico" sorridendo tra i denti, quando una porta si aprì e mi voltai per vedere chi fosse.
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Annuii lentamente e con un accenno di sorriso.
Allora mi alzai ed uscii. Quando arrivai in cabina e aprii di nuovo l'armadio, sospirai, come la prima volta. Dovevo scegliere quello messo meglio degli altri, e non era facile. Dopo tanto cercare, trovai un abito, il più semplice. Era bianco, ma sembrava morbido, elegante e senza fronzoli. Misi da parte la camicia e gli adorato pantaloni di pelle e indossai il vestito. Mi ci volle un po' per capire come funzionava, con tutti quei lacci. Dopo tanto faticare, l'abitl era pesante, ingombrante, non riuscivo a respirare e mi sembrava di soffocare, ma il risultato era sopportabile. Mi guardai un'ultima volta allo specchio, i capelli ora del tutto sciolti sulle spalle, lasciate appena scoperte dal vestito e uscii. Bussai un paio di colpi alla porta della stanza quando tornai. Poi entrai. "Beh?" chiesi, facendo un giro su me stessa "È all'altezza delle aspettative?" aggiunsi, ma la mia faccia era poco convinta.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...eba4f8db90.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
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