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Gurenbarba si voltò di scatto verso Gwen.
“Nuova Camelot...” disse fissando la ragazza “... cosa c'entra con il tesoro?” “Capitano...” intervenne Tharos “... queste sue parole non si ignorano...” “Ossia?” Il capitano a lui. “E' la moglie di costui” fece Tharos “e dunque conosce i fatti quanto lui.” |
E mentre Clio, avanzando nel buio, camminava come la misteriosa figura le aveva chiesto, ad un tratto si accese una lampada che illuminò buona parte della stanza, rivelando finalmente il volto di colui che parlava.
Un volto che la ribelle riconobbe subito, essendo il prete con cui era giunta a Maruania. “Avete nominato Icarius...” disse lui, guardandola negli occhi “... cosa siete dunque per lui? La fidanzata? L'amante? O solo una semplice amica?” http://www.wearysloth.com/Gallery/ActorsC/2973-3920.jpg |
Eccolo, uno spiraglio. Piccolo, ma visibile. Sorrisi lievemente.
"Se fossi in voi, capitano, ascolterei le mie parole e quelle del vostro marinaio. Avete tutto il diritto di dubitare, la scelta e` vostra: credere e tentare di trovare il tesoro oppure non credermi e rinunciarvi" dissi, con calma e diplomazia, poi mi voltai verso Elv, guardandolo con aria interrogativa. |
Elisabeth si ritrovò davanti, quasi all'improvviso, Sapien.
Ma fu lesta ed abile a non tradire particolari titubanze. “Non preoccuparti, fa con comodo.” Disse lui. “Avremo ospiti e voglio che tu sia bellissima stasera. Non che ciò ti richiederà molto tempo.” E insieme al galante complimento le baciò la mano e andò via. |
Elv, come tutti, fu sorpreso da quella determinazione mostrata da Gwen.
“Avanti, parla...” disse a lei Gurenbarba “... ti ascolto...” |
"Ve l'ho detto, non sapremo di piu` finche` non raggiungeremo la cittadina, ma vi avverto: pullula di cacciatori di taglie. Pianificherei bene il soggiorno li`, ancor prima di iniziare a cercare il tesoro, potremo muoverci piu` agevolmente."
Cio` che stavo dicendo era in parte vero, in quanto la mappa era costituita dai vari enigmi, ma non volevo nemmeno parlare subito. Speravo solo che lo accettasse e si convincesse. |
Quasi trasalii a quel volto.
"Siete voi..." Sorpresa "Davvero non rammentate che vi ho accompagnato in città credendovi un prete indifeso ed in pericolo?" Scossi la testa "Niente domande, lo so... Quando vi ho visto liberare quei ragazzi mi sono chiesta quanto vi sia sembrata sciocca la mia offerta di protezione...". Sorrisi piano a quelle parole "Dite l'Icarius che non avete mai sentito nominare? Nessuna di queste immagino... Lo conosco da poco... Stavo recitando una una commedia che lui ci aveva commissionato... E io ero appunto Syenna... Ma credo che abbia avuto modo di capire che non ero la semplice ragazza che interpretavo sulle scene, visto che l'ho aiutato ad abbattere un Corvo.." Sorridendo a quel ricordo. |
Mi sentii in imbarazzo......Bella.....si,sarei stata bella.....andai verso la mia camera...entrai e trovai tutto cio' che non avevo mai visto.....Olii profumati......una vasca con acqua tiepida........lateralmente c'era una ciotola con delle stecche di cannella che gettai nell'acqua sarebbero rimaste in infusione......tolsi gli abiti.....e rimasi nuda.......mi infilai nella vasca e chiusi gli occhi.....pensai all' uomo misterioso....e risi.....era ora di prepararmi......uscii dall' acqua mi asciugai ...e andai all' armadio.......l'imbarazzo era troppo non ero abituata a tanta scelta,mi preparai...mi guardai allo specchio .....e scesi nel salone.........la casa era tutta illuminata.....c'era molta gente..........vidi Sapiem che conversava con alcuni uomini....ma quandomi vide mi sorrise e mi venne incontro.........." Spero di essere all'altezza ........"...
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Gurenbarba ascoltò con attenzione Gwen.
“Direi di fidarci, signore...” disse Tharos “... se poi mente allora appena a Nuova Camelot muore.” Propose con le sue solite rime. “Si, solo a Nuova Camelot comincerà la nostra caccia al tesoro.” Intervenne Elv, sebbene non comprendesse le intenzioni di Gwen. “Tutto a babordo!” Gridò ad un tratto Gurenbarba. “Destinazione Nuova Camelot!” |
“Allora” disse il prete a Clio “se ciò che dite è vero sarà Icarius a perorare le vostre ragioni. Così magari eviterete la fine dei vostri compagni.” Guardandola con i suoi occhi azzurri.
La lampada si spense di colpo e nella camera tornò la penombra. E Clio smise di avvertire l'enigmatica presenza del prete. |
Elisabeth andò nella sua camera e qui trovò ogni cosa degna di un nobile appartamento.
Si fece un bagno rilassante, ripensando al misterioso e giovane uomo incontrato al laghetto, al modo in cui la guardava, le parlava, la baciava la toccava e rise. Poi si asciugò, si vestì, indossando un abito alla moda delle Fiandre, di raso blu con strisce di un giallo antico. Scese di sotto e Sapien le andò incontro, presentandola ai suoi ospiti. “Signori...” disse “... vi presento Elisabeth, la mia compagna.” E tutti ne ammirarono la bellezza. Poco dopo si sedettero a tavola per la cena. |
"Finalmente. Pensavo che non mi avresti retto il gioco nemmeno un po' " sussurrai piano ad Elv.
Ero felice che Gurenbarba si fosse convinto di cio` che dicevo, soprattutto dopo che anche Elv era intervenuto, assecondando la mia versione. |
"Bene, dunque mi avete mentito prima..." Scuotendo la testa "E avete la memoria corta a quanto pare, se non rammentate di avermi già incontrata..." Sbuffai.
Ma poi i miei occhi si infuocarono e io sbiancai "Cosa avete fatto ai miei ragazzi?" esclamai "noi rischiamo la vita per aiutarvi ed il ringraziamento è questo?". Ma aveva lasciato la stanza, anche se non sapevo come. Mi sedetti a terra, in qualche modo, mentre sentivo le lacrime affiorare. Dort... Sapevo che poteva esserci fatale ma morire in quel modo, per mano di chi volevamo difendere non faceva onore alla vita da ribelle di Dort e degli altri due ragazzi. E nemmeno al Falco. Dovevo partire sola.. Mi tormentai, mentre calde lacrime silenziose mi rigavano le guance. |
Tutto sembrava svolgersi nei migliore delle situazioni....Sapiem così delicato e premuroso, la presentazione a tutta la cerchia delle sue amicizie...certo, alcune occhiate non mi erano sfuggite........ma era normale...una straniera in terra straniera......ci sedemmo a tavola.....dove ogni prelibata raffinatezza venne servita.....vini profumati...frutti straordinari la maturita' conferiva una delicatezza sia nel colore che nel profumo......e mentre ascoltavo, chiacchiere e risate...qualcuno entro' in sala.......chiedendo scusa per il ritardo....rimasi col bicchiere del vino a mezz'aria......
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*Ormai mi ero decisa a partire, questa città non faceva più per me. Ero felice certo ma sentivo che alla mia vita mancava qualcosa, un vuoto apparentemente incolmabile.
Tutto questo era incrementato da quando erano iniziate le fughe di quelle persone che il vuoto lo avevano colmato, trovando l'Amore. Io non sapevo che cosa fosse l'Amore se non qualcosa di assolutamente proibito ma proprio questo ora mi spingeva a cercarlo. L'unico modo era scappare e raggiungere Nuova Camelot. Avevo preso già i contatti per la mia fuga ed ora ero lì, in attesa di partire, con il favore delle tenebre.* |
Approfittando delle manovre che occupavano l'equipaggio, Elv prese Gwen per mano e si defilarono, avvicinandosi al parapetto della nave, da dove si poteva godere di un panorama mozzafiato.
“Non capivo e non capisco ancora” disse lui alla finta moglie “dove tu voglia arrivare. Cosa faremo una volta giunti a Nuova Camelot? Cosa ci inventeremo là?” |
E mentre Clio era a terra in lacrime, qualcuno bussò alla porta.
“Sono io, Senora...” disse da fuori la donna “... posso entrare? Vi ho portato del tè. Ordine del Capitano.” |
"Avanti..." Dissi alla donna, più calma che potevo, alzandomi da terra.
"Berrò volentieri il tè, sperando non mi faccia svenire di nuovo..." Sorrisi piano. |
E mentre la cena procedeva piacevolmente, la porta si aprì e qualcuno entrò nella sala.
“Eccoti, finalmente.” Disse Sapien al nuovo arrivato. “La puntualità non è tra i tuoi pochi pregi, ragazzo mio.” “Ci sei tu ad averne tanti, caro zio.” Ridendo l'altro. “Signori...” Sapien presentandolo ai suoi ospiti e ad Elisabeth “... questi è Tyssin, mio nipote.” E lui in quel momento si accorse di Elisabeth, come lei di lui. Era infatti il giovane uomo conosciuto al laghetto. E nel vederla Tyssin sorrise enigmaticamente. “Vogliate scusare, signori.” Con un sarcastico ed irriverente inchino il nipote. “Ma io sono la pecora nera della famiglia.” Fissò Elisabeth. “E questa bella dama?” “E' Elisabeth, la mia compagna.” Rispose Sapien. “E' un vero piacere, madama.” Divertito Tyssin. |
Approfittando della distrazione generale, Elv mi trascino` vicino al parapetto della nave.
"Lo sapresti, se avessi letto il libro che ti ho dato" rispondendogli. "Non voglio parlarne qui. Non voglio rivelare troppi particolari gia` da adesso" dissi, abbassando la voce per non farmi sentire. |
Il molo era silenzioso, intriso di un'atmosfera quasi surreale, etera, mutevole e sfuggente.
Dacey era lì, in un piccolo ed abbandonato capanno, un tempo utilizzato come magazzino merci. Anche il molo era ormai in disuso e per questo i contrabbandieri lo avevano scelto come luogo di imbarco per i profughi che, come la stessa Dacey, avevano pagato profumatamente la possibilità, rischiosa, di lasciare Maruania. Ora erano tutti in attesa dell'arrivo dei contrabbandieri che li avrebbero portati via dalla città senza Amore. “Quest'attesa è insopportabile...” disse ad un tratto una ragazza del gruppo, seduta accanto a Dacey “... ti va di chiacchierare un po' mentre aspettiamo? Io mi chiamo Vara. Tu?” Chiese a Dacey. |
Il calice fece da lente....e vidi tutta la scena....si chiamava Tyssin...era il nipote di Sapien........poggiai il calice sul tavolo.....lasciai che Sapien lo presentasse a tutti compresa me...e poi aspettai ....il suo sorriso...gia'.....ora si...che poteva sorridere....mi alzai da tavola feci il giro...mi misi dinanzi a lui e.... " Come ogni cosa e' nuova per me caro Sapien....credo che tuo nipote abbia i tuoi occhi...vedo che vi accomuna la stessa scintilla di vita.......piacere di conoscervi Tyssin....bel nome......"......e lo abbracciai in segno di ben venuto......avvicinandomi al suo orecchio " vi staccherei la testa e lo faro' lo giuro ".....
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Senora entrò e posò il vassoio su un comodino.
“Svenire...” disse ridendo a Clio “... vi hanno solo permesso di poter incontrare i pezzi grossi della nave. Volete del limone nel tè? Ho portato anche dei pasticcini. Molti sono alla marmellata, i preferiti del capitano.” |
“Allora ci occorre una scusa per tornare in camera e leggere il libro.” Disse Elv a Gwen. “Facciamo così... simula un capogiro o qualcosa del genere e mi darai la scusa per accompagnarti di sotto.”
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Elisabeth abbracciò Tyssin in segno di benvenuto e lui sorrise.
“Tutto ciò che vuoi” disse lui ad un orecchio di lei “purchè tu lo faccia spogliandoti di nuovo davanti a me.” “I miei complimenti, caro zio.” Il nipote rivolto poi a Sapien. “Una bella e giovane compagna. E naturalmente ti ringrazio di avermi dato una zia.” Guardò Elisabeth. “Come posso chiamarti, cara zia? Preferisci un confidenziale zia Lisa, oppure un più formale zia Elisabeth?” |
"Almeno non mi hanno spogliato stavolta.." mormorai tra me e me.
"No, grazie il tè va bene così, senza limone..." sorrisi alla donna "Ma prenderò volentieri un pasticcino...". Ma guarda che coincidenza, anche il capitano di quella nave amava la marmellata. Anche se forse non era poi così importante, dato che piace a molta gente. |
"Cosa? No! Non ne sono capace!"
Potevo fare di tutto, ma non fingere uno svenimento o roba simile... questo tipo di recite non era mai stato il mio forte. "Mi sa che dovrai trovare un'altra scusa" dissi, irremovibile. |
“Naturalmente” disse Senora a Clio “siete libera di passeggiare sul ponte. Mentre sottocoperta non vi è consentito. E negli armadi troverete vari abiti, magari più adatti di quello che indossate ora.” Sorrise ed uscì.
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“Testarda ragazza...” disse Elv a Gwen “... va bene, mi inventerò io qualcosa...” Sorrise “... cara Tina, ti piace questo anello?” Ad alta voce, in modo che tutti potessero sentire. “E guarda la pietra... è molto preziosa... avvicinati pure ed ammirala...” mostrando l'anello.
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"Sul serio, non ho capito dove vuoi arrivare" avvicinandomi.
Alzai gli occhi al cielo. Non bastava essere tenuti sotto tiro da un capitano poco gentile e avido di tesori? |
"Vi ringrazio.." le sorrisi.
Beh, per lo meno non ero prigioniera. Quando la ragazza uscì aprii l'armadio incuriosita, e scelsi un abito da indossare, liberandomi di quello così succinto. Scelsi un abito nero, con delle parti in pizzo che creavano dei giochi di trasparenze, scollatura a barca che lasciava le spalle scoperte, ampie maniche che si stringevano al polso in polsini di pizzo. La gonna era particolare, lunga dietro ma corta sul davanti, così da mostrare i bellissimi stivali che ci abbinai. Stavolta non nascosi Damasgrada, la lasciai al mio fianco, tanto sapevano che c'era. Così, una volta sistemata per bene, uscii sul ponte a passeggiare. |
Gwen si avvicinò per ammirare l'anello di Elv e ad un tratto la pietra di aprì, liberando un forte odore che le fece perdere i sensi.
Si svegliò sul letto della loro cabina ed accanto a lei vi era Elv impegnato a leggere il libro che la ragazza gli aveva dato. |
Clio indossò quel bellissimo abito e lasciò la cabina, ritrovandosi, dopo un breve corridoio e basse scale, sul ponte della nave.
Stavano volando ed il cielo aveva una velatura malinconica e silenziosa. La Divina Misericordia appariva sterminata e si muoveva rapida tra le alte e sottili nubi. E mentre Clio era sola sul ponte ad un tratto udì qualcosa. Il suono di un'ocarina. Quella a lei familiare di Icarius. |
Era davvero incredibile quello spettacolo: il cielo incredibilmente vicino, i colori così nitidi e intensi.
E quel vento, fresco e leggero che accarezzava la mia pelle. Ma un tratto qualcosa mi distrasse dai miei pensieri. Un suono. Quel suono. L'ocarina che avevo sentito così spesso negli ultimi giorni. Sorrisi, e iniziai a seguire quella melodia, chiedendomi se anche quella volta mi avrebbe portato da lui. |
Appena mi avvicinai ad osservare l'anello, sentii un forte odore, poi buio.
Mi risvegliai sul letto della cabina ed Elv era accanto a me, intento a leggere. Subito non ricordai cos'era successo, poi pero` tutto riaffioro`. Ricordai dell'anello e tutto il resto. "Bella trovata, davvero..." dissi scuotendo la testa, con voce seccata "Cosa hai letto di interessante?" |
Il cielo velato e malinconico, l'orizzonte lontano, indefinito e quasi impercettibile.
E poi un etereo mare di sottili nuvole che si addensavano come un velo bianco attorno alla nave, mentre attraversava quello scenario romantico e fiabesco. Clio seguiva quella musica, fino a quando arrivò ai piedi di uno dei pennoni della nave, dove il vento sembrava soffiare con più dolcezza che intensità. “Ehilà...” disse ad un tratto una voce, dopo che la musica era cessata “... che bellissima Syenna è salita a bordo...” La ribelle riconobbe la voce di Icarius. Un attimo dopo lui saltò giù dal pennone con una cima. |
“Su, non essere infastidita, anima mia...” disse Elv a Gwen, senza alzare lo sguardo dal libro “... visto non volevi fingere, ho dovuto causarti un vero svenimento ed avevo solo due possibilità... o con un bacio, oppure con delle erbe speciali.” Voltandosi e facendole l'occhiolino. “Leggevo il tuo libro e mi chiedevo quanto ci sia di vero in queste pagine...”
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"Sei incredibile... Credo comunque che ci sia abbastanza per tenere Gurenbarba a bada per un po'..." mettendomi seduta accanto a lui.
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“Si, sono incredibile” disse sorridendo Elv a Gwen “e lo prenderò come un complimento.” Facendole l'occhiolino. “Comunque...” tornando a guardare il libro “... qui si parla di un tesoro, non so quanto reale... tu ci credi? O pensi ci possa essere utile solo per guadagnare tempo?”
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Mi voltai sorridendo.
"Hai visto, eh..." Vagamente divertita "E mi hanno anche preso per un pilota di Maruania, guarda un po'..." Scuotendo la testa. "Mi dispiace di non averti avvisato..." Sospirai "Avevo già giurato di non dire nulla quando mi hanno rivelato di dover fare una recita per riottenere la licenza... E la mia parola è sacra..." Abbassai lo sguardo sguardo per un momento "Ho provato ad indagare per conto mio... E come temevo era una trappola... L'unica era rubare un corvo e darvi manforte..." Sospirai "I miei ragazzi? Che gli hanno fatto?". |
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