![]() |
Seguii il capitano attraverso la baraonda fino all'osteria deserta.
Ascoltai le sue parole attentamente e poi sorrisi. "Oh, ho come la sensazione che la facciate felice.." sorrisi, prendendo il mio bicchiere di vino per poi alzarlo leggermente prima di assaggiarlo. "Duemila taddei.. il prezzo era questo..". |
A quelle parole di Altea, Irko cercò con lo sguardo Pepe.
“Avete fatto bene” disse il Rosso alla dama “a non dargli molta confidenza. Se si rifà vivo ci pensiamo noi.” Ma Pepe si avvicinò a loro. “Siete volta via come un petalo di lavanda...” sorridendo ad Altea “... spero di non avervi recato offesa, milady.” “Dìte...” fissandolo a muso duro Irko “... chi siete? Non sapete che è scortese importunare una dama?” “Scortese?” Sorridendo Pepe. “Andiamo, amico, è una festa e tutti qui si stanno divertendo.” “Tu qui non hai amici.” Prendendolo per il bavero Ammone. “Ora conterò fino a tre e poi ti prenderò a calci.” “Ehi, sai che hai dei gravi problemi di educazione?” Fece Pepe. Ma Ammone, senza aggiungere altro, lo lanciò verso uno dei ponticelli, facendolo cadere in acqua. E tutti gli uomini della Santa Caterina risero forte. |
Pepe si riavvicinò a noi..era naturale..forse..oppure no, dipendeva dalle intenzioni di quell' uomo.
Rimasi a bocca aperta alla reazione degli uomini e il pover' uomo finì gettato da Ammone nel mare. "Oh Cielo..non vorremmo arrivare a una rissa" dissi guardando gli uomini ma ridendo pure io "Ma se l'è cercata..odio chi vuole intromettersi nei miei affari e soprattutto vuole sapere di me invadentemente..non sono persona da raccontare la mia vita al primo venuto". Ma mi sporsi per vedere se l'uomo stava bene.."Tutto bene messere..come è l' acqua oggi? Comunque sappiate, non ho intenzione di raccontarvi altro di me...quindi dimenticatevi di me..grazie". Ritornai dagli uomini e proposi di fare una camminata per le bancarelle, anche perchè non vedevo Guisgard, forse era andato via per affari...mmhh Altea se ti manca, cattivo segno..nemmeno ti calcola..per fortuna ho i suoi uomini che mi fanno compagnia. |
“Duemila Taddei...” disse Guisgard, per poi sorridere leggermente “... davvero avevate pensato a questo prezzo? Io non pagherei una cifra simile se non per la donna della mia vita.” Sorseggiò del vino. “Ma purtroppo non credo possa essere in vendita... un peccato, vero?” Rise piano. “Beh, pur avendo la sensazione che abbiate alzato di molto il tiro, temo di essermi impegnato ormai... e sia, duemila Taddei. Dopotutto volete rifarvi del bottino che vi ho sottratto.” Prese qualcosa dalla tasca. “Ognuna di queste perle vale oltre mille Taddei... eccovene due... se non mi credete potete farle controllare da qualcuno esperto... immagino ne abbiate a bordo del vostro veliero.” Finì il suo bicchiere. “Quanto alla ragazza, ovvio che la rendo felice... le sto ridando la libertà.”
|
La legna continuava a scoppiettare sul fuoco, col l'odore del pesce arrostito che deliziava la frizzante aria della sera.
C'era tranquillità intorno ad Elisabeth e a Nettuno, con il lieve e calmo fruscio delle onde sulla spiaggia che pareva quasi divenire musica, mentre le prime stelle della sera cominciavano ad accendersi in quel tardo crepuscolo. “Già...” disse Nettuno “... mi fai dunque così cattivo?” Sorridendo appena. “Addirittura da arrivare ad ucciderti? E solo perchè non mi sei simpatica?” La fissò un momento, per poi tornare a sistemare il pesce sulla brace. “Quanto alle tue nudità... in effetti quel vestito lasciava poco spazio all'immaginazione, ma non credo che tu sia poi tanto ingenua ed indifesa...” sarcastico “... anche se, devo ammetterlo, il tuo notevole fascino si accresce decisamente con questo tuo essere così spregiudicata e maliziosa.” Rise appena, per poi alzare gli occhi sul mare. “Forse su quest'isola senza nome, io e te non siamo poi così diversi da un'Enea e da una Didone...” |
Sorrisi.
"Oh, in realtà io ne avevo chiesti meno, ma a Bivar hanno alzato il tiro, perciò.." alzai le spalle "Credo che capiate molto bene che è l'ultimo bottino che ci è rimasto dunque non posso fare favoritismi.. gli affari sono affari, dopotutto..". Presi le perle e le guardai attentamente. "Le farò valutare, naturalmente... Anche se devo dire che non mi date l'idea del truffatore.." sorrisi "Affare fatto, dunque.." sgranai gli occhi quando mi annunciò che l'avrebbe liberata "Accidenti, siete davvero generoso.. andate sempre in giro a salvare dame, voi? Beh, certo, la donna della vostra vita sicuramente non è in vendita, ve lo auguro, però, chissà.. magari dovrete riscattarla dai terribili pirati che l'hanno catturata, come avete fatto con lady Yolanda, o convincere suo padre a darvi la sua benedizione, o che so io.. conquistare il mondo per donarlo a lei..." risi, gaiamente, finendo a mia volta il vino "Avete detto di essere un tipo romantico, no?" sorridendo. |
Pepe nuotò fino al margine e pioi uscì dall'acqua salendo sul ponticello.
“Beh...” disse “... vedo che qui avete modi spicci per risolvere le contese...” “E tu galleggi benissimo, sai?” Ridendo Afiel. “Meglio di un barilotto vuoto!” Divertito Palos. “Il nostro Ammone” fece Irko “è poco diplomatico.” “E sia...” ridendo anche Pepe “... infondo me la sono cercata...” “E ora vedi di girare al largo.” Gli intimò Ammone. “Non ci tengo a fare un altro bagno, mio buon gigante.” Scuotendo il capo Pepe. “Potreste indicarmi un luogo in cui potermi asciugare?” Chiese poi ad Altea e agli altri prima che andassero via. |
Mi bloccai alla domanda di Pepe..e guardai gli altri.."Un luogo dove potersi asciugare? Ma ci state prendendo in giro? Mettetevi sotto il sole e vi asciugherete subito..i miei omaggi messere".
Ecco stavo mostrando il mio caratterino pure qui..guardai gli altri e chiesi.."Voi avete da aggiungere altro o possiamo andare?". |
Guisgard fissò Clio e sorrise.
Le betulle, i castagni e gli alti faggi, con i loro verdeggianti riflessi accarezzati dal purpureo e rossastro crepuscolo, sembravano sfiorati da quella stessa malinconia che accarezzava il cuore di lui. Se ne stava fisso, ai piedi di uno albero, con gli occhi verso ciò che restava del tramonto. Prese allora l'ocarina per suonarla, come sempre faceva quando quella velata nostalgia lo raggiungeva, ma qualcosa lo bloccò. Un sasso scagliato con forza contro la corteccia di quell'albero. “Al diavolo!” Esclamò la ragazza, per poi lasciarsi cadere tra i fiori e restando a fissare il cielo a testa all'insù. “Dannate e petulanti smorfiose!” “E' già scoppiata la guerra tra Capomazda e Sygma?” Sbucando fuori Guisgard e mettendo via l'ocarina. “E tu cosa diavolo ci fai là?” Alzandosi lei. “Beh... pensavo di nascondermi qui fino alla fine delle ostilità.” Sorridendo sarcastico. “Il tuo spirito è fuori luogo.” Seccata lei. Lui rise. “Oggi non è giornata!” “Perchè mai?” Chiese lui. “Perchè detesto le smorfiose!” Rispose lei. Allora lui vide il fiore che teneva in mano. “E quello cos'è?” Indicandolo. Lei cercò di nasconderlo, ma poi lo lasciò cadere. “E' un giglio...” raccogliendolo Guisgard “... e gli hai fatto togliere due petali...” “Meglio!” Sbottò lei. “E' così brutto?” “Non è per il fiore...” “E per cosa?” “Per quelle smorfiose!” “Magari prima o poi lo capirò” fece lui “ma ora non ti seguo...” “Sono andata in paese a prendere del pane e della frutta da mastro Gualdo...” spiegò lei “... e lui... lui mi ha dato il fiore... dice che lo da a tutte le massaie ed io, visto che ero là a comparare da lui, ne meritavo uno a suo dire... e così mi ha chiesto di sceglierne uno... il mio preferito...” “Gentile.” “Si, è un uomo anziano e gentile...” annuì lei “... ma uscendo da là ho visto le orfanelle di San Giustino... e loro... loro... odiose!” “Loro?” “Loro mi hanno presa in giro!” “Per il fiore?” “Si!” Adirata lei. “Dicendo che era stato un mio spasimante a darmelo!” Lui rise piano. “E non ridere tu!” “Scusa!” Esclamò Guisgard. “Per questo non lo vuoi più?” “Si!” Col broncio lei. “E sono contenta si siano tolti quei due petali!” Scosse il capo. “Posso accomodartelo io, sai?” “Non mi interessa!” Gridò lei. “Anzi, buttalo! Ah, già...” incrociando le braccia “... dimentico tu sei troppo romantico per farlo...” sbuffò “... fanne ciò che vuoi...” “Ma se hai scelto un giglio” disse lui “forse è perchè è il tuo fiore preferito, no?” “Non lo voglio!” E corse via. Lui allora restò a fissare quel fiore. Portò i due petali in tasca e ne annusò il profumo. “Sei accomodato ora, mio bel giglio...” sussurrò. Passò la sera e poi trascorse la notte. Ed al mattino, svegliandosi, lei trovò quel giglio sul davanzale della sua finestra. Qualcuno aveva scavalcato e portato quel fiore là. http://media.lavorincasa.it/blog/gia.../04/giglio.jpg “Si, all'occorrenza salvo anche dame...” disse Guisgard alla ragazza, lasciando andar via quel ricordo “... rigorosamente se sono in pericolo però...” rise piano “... e non credo sia il vostro caso, giusto?” Versando altro vino nei loro bicchieri. |
A quelle parole di Altea tutti loro risero e con lei cominciarono a girare per la festa, lasciando il povero Pepe bagnato fradicio.
“Avete un gran bel caratterino, milady.” Disse divertito Miseria. “Che donna!” Esclamò Palos. “Da sposare!” Fece Afiel. E tra i banchi e la gente gaia, Altea e gli altri dell'equipaggio videro all'improvviso qualcuno. Era un vecchio cantore che mendicando recitava qualcosa: “Lo cercan senza sosta qua, lo cercan là! Capomazda tutta si strugge e dov'è non sa!” Che sia sbocciato per la Gioia senza più dolore, questo meraviglioso e bellissimo Azzurro Fiore!” |
Era davvero divertente stare con quegli uomini..in fondo non avevano nulla di sbagliato. Quanto a Pepe..non era una ripicca ma non potevo espormi, ero fuggita, e nessuno a corte sapeva dove ero..nemmeno la mia famiglia..a quel pensiero divenni malinconica, mi mancava troppo mio nonno..poi pensai alla mia sacca, l' avevo lasciata nel veliero, se Guisgard voleva sbarazzarsi di me come voleva dovevo recuperarla, dentro vi stava qualcosa di troppo prezioso..pure per lui.
Ma fui trascinata dalla euforia della folla quando udimmo un cantore..guardai gli uomini sbigottita. "Ma avete sentito?..parla di qualcosa introvabile che tutti cercano a Capomazda..un fiore azzurro." ascoltai bene quelle parole e poi ebbi un guizzo.."parla della Gioia..si ovvio..la leggenda della Gioia dei Taddei che colpisce gli eredi al Ducato e milord Guisgard penso la conosca". Feci cenno loro di seguirmi e mi avvicinai al cantore.."I miei omaggi messere, ci incuriosiscono questi versi..volete parlarcene..e a cosa vi siete ispirato?" |
Sorrisi a Guisgard.
"Beh, se non sbaglio mi avete già salvato, capitano... Ed è perfettamente coerente direi, non potevo essere più in pericolo di così.. Stavo per annegare.." Risi appena "Ora capisco perché avete ripescato me e non i miei tre uomini che ha reclamato il mare.. E io che pensavo fossi stata privilegiata perché ero il capitano..." Sorrisi, prendendo il bicchiere che aveva riempito "Anche se mi avete messo in una bruttissima situazione ospitandomi sulla vostra nave, sapete?" Risi, bevendo un sorso di quell'ottimo vino "Per non parlare di quella specie di vestito..." Alzando gli occhi al cielo divertita. |
“Beh...” disse Guisgard a Clio, sempre sorseggiando il suo vino “... posso immaginare, ma la bellezza richiede spesso simili pegni... quanto al vestito poi, mi sembrava degno dell'occasione e in verità non volevo perdermi il privilegio di potervi ammirare in altre vesti...” sorrise “... ma se pensate abbia reso danno al vostro onore, vi rammento che avete con voi quel pugnale per chiedermi soddisfazione... se invece poi desiderate avere un ricordo di questo nostro incontro, allora potete sempre chiedermi di nuovo quell'abito... anzi, potete prenderlo voi stessa se volete... è ancora nella cabina che vi ha ospitata...” terminando il suo bicchiere di vino.
|
“Salute a voi, madama...” disse il cantore ad Altea “... sono lieto li abbiate notati... questi versi infatti parlano di qualcosa che pochi conoscono o rammentano ormai... parlano di un antico incanto, terribile e misterioso, che flagella i nobili Taddei da secoli ormai... e poi raccontano di un Fiore... magico e meraviglioso, unico antidoto per vincere quella innaturale maledizione...”
“Ma che storie sono?” Fissandolo Afiel. “Lascialo continuare, sta parlando del Fiore Azzurro...” fece Palos. “Lo conoscete dunque?” Chiese loro il cantore. “Lo abbiamo sentito nominare...” disse Irko “... ma oltre ciò ignoriamo tutto...” “Infatti...” annuendo il cantore “... nessuno sa dove sia sbocciato stavolta...” |
Corrucciai la fronte.
"Ah sì?" esclamai, sorpresa "E quando ve lo siete ripreso? Io l'ho lasciato nella mia cabina sull'Hydra quando mi sono rimessa i miei vestiti.. Vi sarete confuso... Come potevo lasciarlo lì se non avevo altro da mettermi?" alzando le spalle, per poi finire il vino. "Soddisfazione.." ripetei poi, ridendo, prima di posare il bicchiere "Sono un pirata, non un damerino aristocratico.. non ve l'hanno detto? I pirati sono senza onore, dunque non preoccupatevi... Solitamente non mi curo di quello che pensano gli altri... Ma dovete capirmi, vivo su una nave con una dozzina di uomini... uomini che mi devono obbedienza e rispetto... che devono eseguire i miei ordini senza fiatare... preferisco che si dimentichino che sono una donna.. crea molti meno problemi... è capitato che mi vestissi da donna, per carità, sono un esca perfetta..." battei leggermente la mano sul tavolo "Stavo per incastrare persino Velv a Nisides, prima che voi arrivaste a salvare i condannati... se solo fossi arrivata un po' prima.. Ma quello era una sottoveste, non un vestito..." risi, scuotendo la testa "Forse dovrei indossarlo la prossima volta che cercherò di accalappiarlo, potrebbe essere un'ottima arma.." ridendo "Ah...in verità, vi dirò che dal canto mio preferisco essere viva e vegeta, vestito o no, le chicchere le tapperò come ho sempre fatto.. e ha sempre funzionato, o non sarei arrivata dove sono ora.." sorrisi. Ma poi rammentai una cosa: uno sguardo sognante e pieno di speranza. "Cambiando argomento, c'è una cosa che vorrei chiedervi... mi era passato di mente.. quel giorno avete salvato un ragazzino, Cid, che stravede per voi.. mi ha detto che il suo sogno più grande è arruolarsi sulla Santa Caterina e non scendere più.." sorrisi "Ha detto di aver sperato che l'Hydra si alleasse con voi, ma gli ho detto che non volete alleati.. Non so se posso chiedervi di portarlo con voi, mi pare di capire che avete una missione da compiere che è molto importante per voi e vi preoccupa... Non volevate nemmeno i vostri uomini.." alzai gli occhi su di lui, affrontando quell'azzurro così intenso, che mi sembrava di conoscere da sempre. "Ma vi chiedo solo.. prima che vi rimettiate in cammino potreste, non so, farlo salire sulla vostra nave? Sono sicura che i vostri uomini saranno gentili con lui come lo sono stati con me..." sorrisi, con gli occhi nei suoi "Quanti ragazzini hanno la fortuna di veder realizzato anche solo un pezzetto del loro sogno più grande?". |
Ascoltai le parole del cantore e gli uomini chiedere notizie sul Fiore Azzurro.."Avete sentito? E' quello che dissi sul ponte..." e guardai il cantore mendicante "nessuno sa dove sboccerà e se è sbocciato o meno..per questo è una impresa difficile..non pericolosa ma difficile ed è ben diverso".
Tirai fuori dalla piccola sacca delle monete e le diedi al cantore ringraziandolo e poi sospettosa guardai Irko e gli altri.."La maledizione, appunto, è la Gioia dei Taddei..è per questo il Duca vuole sposare la regina di Gioia Antiqua" dissi sottovoce per non farmi sentire e mettendomi a cerchio assieme a loro "perchè quella maledizione, sia leggenda o superstizione dice che l' erede al trono non debba innamorarsi della sua sposa o su di lui incomberà una maledizione, l' oblio perenne...e il Duca è tremendamente superstizioso..ma mio nonno Mandus e il mio maestro Teofilus dicono siano solo dei miti..però queste parole ci fanno pensare quel Fiore Azzurro esiste e la Regina lo ha chiesto, solo se il Duca lo troverà ella accossentirà alle nozze..questo mi preoccupa..che se si trovasse quel Fiore il Duca potrebbe sposarsi con quella Regina e formare una Alleanza da poter negare a milord Guisgard di avere il suo legittimo trono..certo la Regina non avrà la corona in testa" e sorrisi soddisfatta. "Avanti nonno" dissi felice della sua visita nelle mie stanze, egli mi raccontava tante storie ma stavolta aveva in mano un cofanetto e lo riconobbi. "E' soddisfatto il Duca Taddeo del dipinto? Io non mi piaccio affatto..sola..ma se questa è la sua volonta, cosi sia..lo ho fatto solo per la amicizia vi lega a Lui e per la fiducia egli ripone in me, avendomi scelto come prescelta." "Si..manca il futuro sposo" si sedette Mandus de Bastian vicino a me e mi porse il prezioso cofanetto con pietre preziose e lo stemma in bella vista "Taddeo dice devi tenerlo tu..solo tu...tu con lui regnerai un domani e quindi non devi darlo a nessuno..e soprattutto non deve averla Dominus". Deglutii e aprii il cofanetto prezioso anche se già conoscevo il contenuto..e dentro in bella mostra vi era la corona preziosa, di un valore inestimabile della futura Granduchessa". "Nonno..vi prego..questo è ingiusto, ma immaginate se dovesse ritornare..e se non mi piacesse? Ve l'ho già detto varie volte..e magari pure lui non mi vorrebbe". "Altea" con fare severo ma dolce lui "ma ti rendi conto cosa stai rifiutando? E poi è una decisione del Duca Taddeo l' Austero e lo sposerai pure se fosse l'uomo più brutto del mondo..mi raccomando è nelle tue mani..il Duca ha disposto anche dopo la sua morte..poichè io, tuo padre e altri nobili continueremo la sua causa..rimettere il vero erede al trono se dovesse tornare". Uscì e nascosi quella corona senza prima mettermela sul capo e guardarmi allo specchio, scossi la testa e la rimisi al suo posto e non la indossai più ma la conservai come le ultime volontà di Taddeo." Mi ridestai da quel pensiero preoccupata, ovviamente prima di andarmene nella mia stanza avevo preso alcuni oggetti e quella corona soprattutto...e dovevo darla a Guisgard..lui poi la avrebbe data alla sua futura consorte. "Voi pensate che milord Guisgard mi lasci qui? No..perchè devo dargli una cosa preziosa che gli appartiene ed è nel veliero in una sacca che ho lasciato laggiù..io non sono convinta mi voglia con se" mi feci di nuovo seria "Preferirei me lo dicesse subito e mi fermerei in questa isola..voi che ne pensate amici? Tra l' altro questi abiti sono troppo sontuosi e sono troppo notabile e devo cambiarmi di abito, ne ho portato uno semplice...si fa per dire" sorrisi leggermente, ma quel ricordo mi portò a passate inquietudini. |
Capitolo II: L'elenco di eroi
“Come Argo costruì la sua nave, con il consiglio di Atena, cantano i poeti di un tempo: io voglio invece qui dire la stirpe degli eroi ed il nome, e i lunghi viaggi per mare, e tutte quante le imprese che essi compirono nel loro errare.” (Apollonio Rodio, Le Argonautiche) “Quest'isola” disse Irko ad Altea “è un luogo piacevole per poterci vivere in pace. Tuttavia non so se possa essere adatto per voi, milady. Sarete di certo abituata agli agi ed ai lussi della corte, mentre qui vi è una vita molto semplice e genuina. E poi la decisione spetterà anche a Guisgard.” “Vedo che conoscete molte cose sul conto dei Taddei, madama...” rivolgendosi il cantore ad Altea “... ma ignorate una cosa... infatti vi ingannate quando dite che cercare il Fiore Azzurro è un'impresa difficile, ma non pericolosa... non sapete che i Tesori più preziosi hanno mille guardiani? E che ogni impresa pone dei nemici da superare?” “Cosa intendi dire?” Fissando Palos. “Che chiunque cerchi il Fiore Azzurro” rispose il cantore “dovrà ben guardarsi da un gravissimo pericolo...” “Che pericolo?” Incuriosito Miseria. “Un formidabile nemico deciso ad impedire quest'impresa... a tutti i costi...” guardando tutti loro il cantore. Nello stesso istante, Guisgard era nell'osteria con Clio. “Oh...” disse lui fingendosi sorpreso a quelle parole della ragazza “... davvero? Non rammentavo allora di aver così tanti vestiti di quel genere a bordo...” sorrise, per poi prendere altro vino “... comunque è buono a sapersi che non ho intaccato il vostro onore... quanto a Cid, perchè no? Salperemo forse fra due giorni e dunque farlo salire a bordo per un'ora o due non cambierà nulla...” guardò la ragazza negli occhi “... naturalmente, se volete, ritenetevi invitata anche voi... venendo in compagnia di quel ragazzino nessuno dei vostri uomini penserà che sia un mio stratagemma per avervi di nuovo nel mio letto...” alzò il bicchiere come per un brindisi “... e magari così potrete prendere qualcun altro di quei vestiti... chissà, potrebbero servirvi per quando sarete di nuovo preda per uno dei vostri nemici...” rise appena e poi finì il suo bicchiere, senza togliere il suo sguardo da quello di lei. http://img4.wikia.nocookie.net/__cb2...beth_Swann.png |
Sorrisi a messer Irko.."La decisione sta nel vostro padrone? Io non ho capito un fatto" dissi alquanto seccata "è venuto nella Corte pretendo ciò che voleva e gli era dovuto..io ho preso le sue parti..e ora? Deve decidere lui sulla mia vita? Non penso proprio gli interessi nulla di me..perchè dovrebbe? Sono una perfetta sconosciuta per lui..anzi direi che ora posso dire di conoscere meglio voi tutti" e sorrisi agli uomini "e non ho paura di perdere le mie agiatezze, mi diverto molto con voi..se voi mi accettate sarò con voi..non mi interessa della decisione di milord Guisgard..a questo punto voi dovete cercare di essere dalla mia parte..non vedo dunque altro posto dove rimanere".
Poi ascoltai le parole del cantore e rimasi perplessa come gli altri.."Oh si messere, conosco molto bene i Taddei e pure la loro storia e le loro usanze..ma diteci di questo nemico". |
Sorrisi a Guisgard, senza staccare gli occhi dai suoi.
"Ah, era il vostro letto quello? Credevo fossero tutte così sfarzose le cabine della Santa Caterina.." scherzai, ridendo, per poi tornare ad immergermi nell'azzurro intenso dei suoi occhi "Dovreste essere più prudente, capitano.. quei vestiti sono preziosi, senza dubbio, chi vi dice che non ne approfitterei? Ogni donna è vanitosa a suo modo, no.. persino io, immagino... Con tutte le dame che salvate, vi serviranno, no?" senza smettere di sorridere "Bene, accompagnerò Cid molto volentieri.. non mi capiterà di nuovo di salire su una nave volante, no?" strizzando l'occhio al capitano. "Vi ringrazio, davvero.. lo renderete molto felice.." sorridendo. |
Il fuoco...l'odore di pesce ..il mare.....immenso così immenso che riusciva a fondersi col cielo....c'era una sottile tensione....si ..si poteva toccare.....eravamo sulla stessa barca ? Enea e Didone.......Didone una grande donna....nonostante la non giovane età ancora belle ed intelligente Regina di Cartagine....mica dell'isola perduta......eppure così stupida da innamorarsi di Enea...a tal punto da togliersi la vita......guardavo lui che continuava ad occuparsi della cena...ed ascoltavo i suoi ironici commenti.......eravamo simili....si forse ora si.......".....La mia nudità vi sconvolge a tal punto da pensare che tutta la mia vita ruoti intorno al mio corpo........non male come pensiero....proviene da un uomo...e se devo essere sincera ...se dovessi veramente ottenere qualcosa parlerei col corpo ad un uomo......non scandalizzatevi........il fatto che io possa avere un cervello vi sconvolge........mi avete paragonata a Didone......avete fatto di me una donna di gran rispetto....ma l' Amore l'ha resa cieca e la sua vita le e' sembrata inutile senza il suo Enea.......Se Fossi Symoin....non vi ho salvato da nulla Nettuno.....anzi avete salvato me.....ma se fossi Elisabeth.....quello sarebbe il problema......Lei vi ha salvato e voi....prima o poi ripartirete......perchè la vostra vita e' il mare Nettuno...non e' la piccola Elisabeth......lei e' stato l'intralcio del destino........spero che non si sia innamorata di voi.....lo spero per lei......."............Nettuno mi ricordava qualcosa sepolto nel profondo del cuore...qualcosa che mi aveva fatta soffrire........ma che poi come cenere al vento.......volò via ..lasciando spazio solo a qualche vago ricordo..........." Mi chiedo invece......cosa ci facciamo io e te..in questo momento ....... gli Dei hanno deciso di giocare con i nostri destini ?..."....
|
“Milady...” disse Irko ad Altea “... in verità voi avete deciso di lasciare la corte e poi, per tutta una serie di cose, vi siete ritrovata sulla nostra nave. E noi ne siamo ben lieti.”
“Giusto.” Annuirono gli altri. “Ma non mi sento di biasimare Guisgard...” fece Irko “... lui non ha fatto nulla perchè voi siate qui ora ed il nostro è un viaggio lungo e pericoloso e c'è da capirlo quando afferma di non voler mettervi nei guai. Comunque, per noi lui è il vero duca e dunque gli dobbiamo obbedienza. E per quanto voi siate simpatica a tutti noi, alla fine obbediremo ad ogni sua decisione, come abbiamo sempre fatto.” Poi si voltarono verso il cantore. “Quel nemico...” mormorò questi “... esiste da sempre ed ogni volta qualcuno ha intrapreso la ricerca del Fiore Azzurro esso è apparso dai meandri delle storia per impedirglielo...” |
“Solitamente” disse Guisgard a Clio “le dame da salvare sono sempre ben vestite, dunque non credo che avrei molte occasioni di usare quei vestiti.” Sorrise, per poi alzarsi e invitarla ad uscire con lui dall'osteria. “Dunque, se volete approfittarne, quegli abiti sono nella mia cabina... e alcuni sul mio letto.” Rise appena.
Uscirono così dall'osteria e furono di nuovo immersi nei festeggiamenti generali. “Allora vi attenderò con Cid sulla Santa Caterina.” Continuò il capitano. “Sperando di far felice, oltre lui, anche un po' voi.” Mostrò un lieve inchino. “A dopo dunque, capitano.” E si allontanò tra la folla. “Ehi, affari lunghi, eh!” Arrivando Barbaleone alle spalle di lei. “Ma come...” fece Yolanda “... va già via il capitano?” |
“Non penso tu sia senza cervello...” disse Nettuno alla falsa Symon “... tutt'altro... credo invece che tu sia una donna molto intelligente, furba e spregiudicata... che conosce la sua bellezza e sa come usarla... come una nobile ed astuta cortigiana, con la differenza che il tuo re è il Destino e i tuoi servi gli uomini che incontri... quanto ad Elisabeth, non penso affatto si sia innamorata di me... perchè poi? Non ho nulla... né un nome, né un passato... persino a te non interessa nulla di uno come me...” alzando gli occhi verso l'orizzonte.
|
Ascoltai le parole degli uomini..già per loro lui era il vero Duca...e cosa sapevano loro di come lo vedevo io fin da piccola? Non sarei stata li se non lo avessi saputo pure io...e non era stata una mia decisione il voler andarmene dalla Corte..il Duca mi aveva cacciata perchè lo avevo difeso con fervente ardore e questa era la riconoscenza..guardai tutti loro..no, se non mi voleva non mi avrebbe rinchiusa in un monastero o in una corte sconosciuta..il Duca Dominus mi aveva sempre dato libertà comunque e sapeva ero uno spirito errante.
Quegli uomini e Guisgard non avevano capito nulla di me..mi guardai attorno, la gente mi spingeva..il cantore continuava a parlare loro del Fiore Azzurro..e io cosa rimanevo a fare li se non era affar mio..non volevano io intraprendessi quella avventura...bene, allora avrei deciso io cosa fare. Mentre gli uomini parlavano con il cantore mi allontanai leggermente e fu cosi che iniziai a correre, nessuno avrebbe più saputo di me..nemmeno loro. Entrai dentro una bottega e chiesi un vestito semplice, diedi alla donna il bellissimo vestito del Duca dicendo poteva venderlo e tenere il ricavato. Uscii soddisfatta, ora sembravo una ragazza non di corte, misi il prezioso gioiello dentro il mio sacchetto di velluto e mi sciolsi i capelli. La mia sacca era nel vascello volante..pazienza..avrebbe trovato la corona dentro ed era sua. E cosi iniziai a camminare, tra la folla e fortunatamente avevo soldi pure per pagarmi una locanda. http://i62.tinypic.com/hrygq9.jpg |
Mi limitai a sorridere a quelle parole del capitano, per poi seguirlo fuori dall'osteria.
L'atmosfera festosa ci travolse immediatamente. E io che l'avevo dimenticato. Sorrisi, sorpresa alle sue ultime parole. "Felice?" Risi appena "Oh, siete fin troppo gentile.." Con un leggero sorriso "È passato molto tempo dall'ultima volta che qualcuno si è preoccupato di farmi felice.." Mormorai appena, quasi parlassi a me stessa. Lui sapeva sempre come farmi tornare il sorriso. Solo? No, mi faceva anche infuriare, ma poi comunque riusciva a strapparmi una risata o in sorriso. Lo salutai con un cordiale cenno del capo e un sorriso. "A dopo allora, capitano.." Per poi osservarlo sparire tra la folla. Nemmeno mi accorsi di Barbaleone. Tornai seria immediatamente, togliendomi il sorriso sognante che quegli sprazzi di ricordi avevano posato sul mio viso. Era incredibile quanto il sorriso del capitano mi ricordasse il suo. Continuava a venirmi in mente. "Cospicui affari, direi.." Risposi senza voltarmi a Barbaleone, prendendo dalla tasca una delle due perle per porgela al filibustiere "La tua metà di un ottimo affare.. Dovrebbe valere mille Taddei, falla valutare..." Alzando finalmente lo sguardo su Barbaleone, per poi voltarmi verso Yolanda. "Eh, Milady, fossi in voi andrei a rincorrerlo.." Con un sorriso "Visto che ha pagato il vostro riscatto.."alzai le spalle "Siete libera..". |
Che stupidi gli uomini...pensavano che noi donne ci innamorassimo di un uomo...di un abito...alcune almeno...ma non tutte......." L'Amore e' una scintilla Nettuno...la stella scintilla con cui hai acceso il fuoco...... ed hai cotto quel pesce..........strano vero?.........conoscete poco le donne........basta poco Nettuno....basta poco per Amare.....".........ma forse ne' Symoin ne' Elisabeth.....immaginavano cosa voleva dire essere amate...........
|
Altea, lasciato il gruppo, cominciò a vagare fra la folla festante.
Ovunque si rideva, si scherzava e si cantava, con lei che invece vagava silenziosa in quell'allegra confusione. E camminando, si ritrovò fuori dalla piazzetta, presso il lato meridionale del porto che, data la festa, risultava praticamente deserto. Per questo subito udì delle voci. Provenivano dal piccolo molo, dove vi erano un pescatore ed un uomo abbigliato con un certa sobrietà, come uno di quegli amministratori imbarcati su navi mercantili. E questi parlottava come chi non vuole essere visto. “Allora...” disse al pescatore “... posso avere questa barca?” “Ma con questa non andrete lontano...” fece il pescatore. “So navigare, non preoccupatevi.” “Ma dove volete andare?” “Ciò non deve importarvi.” Fissandolo l'uomo. “Come pattuito eccovi cento Taddei... ed il triplo al mio ritorno...” “La mia barca non vale tanto...” “Allora non perdete questa possibilità.” “Eppure io vi ho già visto...” mormorò il pescatore “... ma certo... voi siete sceso dal veliero pirata... si, ora vi rammento...” Ma l'uomo mise il sacchetto col denaro nelle mani del pescatore, come a volerlo zittire. “Tra una settimana sarò di ritorno con il resto della somma pattuita...” guardandolo l'uomo “... fino ad allora, mi raccomando, non fate parola con nessuno di questa conversazione... voi non mi avete mai visto... intesi?” Il pescatore prese i soldi ed annuì. |
“Acc...” disse Barbaleone per poi prendere la perla dalla mano di Clio “... cosa ne pensi, Taborn?” Rivolto al suo tirapiedi. “Tu sei un esperto, no?”
Taborn prese la perla e la portò tra i denti. “Beh...” fissandola poi “... non so quanto sia stata stimata, ma sono certo che al mercato nero di Puteos questa la valuterebbero almeno duemila Taddei... e forse anche di più.” Annuì. “Ottimo affare, ragazza!” Barbaleone a Clio. “Ottimo davvero!” Rise forte. “Ma non posso evitare di domandarmi cosa tu abbia dato in cambio per questa meraviglia...” fissandola malizioso. Yanos osservò la perla con sguardo cupo, per poi alzare gli occhi verso il porto. Come se attendesse qualcosa. “Libera?” Intervenne Yolanda. “Come sarebbe? Libera? Mi ha... liberata?” Sorrise. “Oh... davvero?” Gridò felice. “Ma ora?” Tornando a guardare Clio. “Come tornerò a casa?” |
“Già...” disse Nettuno, per poi alzarsi e camminare verso la riva “... infondo non conosco nemmeno me stesso...” si voltò a fissare Elisabeth “... per questo ho deciso... si... partirò... forse stanotte... lascerò questo posto... voglio cercare me stesso... chi sono e la mia vita... ho trovato una zattera in un'insenatura di quest'isola... l'ho riparata durante queste notti... ora è pronta a portarmi lontano... forse verso il mio mondo... almeno spero...” tornando a guardare il mare ormai avvolto dall'imbrunire.
|
Mi trovai sul molo e vi erano tanti pescherecci...ero inquieta, camminavo pensando sul da farsi.
Poi vidi una scena, un uomo ben vestito, non vedevo il suo volto...pagò bene un pescatore troppo bene per andare chissà dove..ma da che veliero pirata era sceso? Non capivo...la brezza mi stava raffreddando..stava facendosi quasi buio..sospirai...lui dove era? mi mancava già...mi rassicurava ma ormai era lontano. |
Guardavo le sue spalle....larghe....la sua figura che si confondeva con le ombre della sera.........mi venne una gran voglia di fuggire via.........cominciai a provare uno strano malessere...come se infondo neanche io sapessi chi ero......se avessi preso quella zattera....chissa' dove sarei andata......ma rimanere mi sembrava assurdo.....quasi una follia....mi alzai e gli andai vicino......" Forse adesso ti sembrerò anche sfacciata.......ma ..credo che qualcuno si stia divertendo a giocare con i nostri nomi ?........io non so' piu' quale sia il mio e il tuo?....ti e' stato dato.........ti devo la vita.......ma devo chiederti un favore...trova un posto anche per me su quella zattera........"...lo guardai mentre sentivo che mi ascoltava ......non con aria canzonatoria.......ma forse per la prima volta...aveva scelto semplicemente di ascoltarmi
|
Sorrisi a Barbaleone.
"Che razza di domande.." Ridendo "In cambio di quella e di questa meraviglia" tirando fuori per un momento la mia perla gemella "ho dato al capitano una vera meraviglia.." Indicando con entrambe le mani Lady Yolanda "È il riscatto che lui ha pagato per Milady.. Direi che abbiamo fatto un buon affare, non credete?". Alzai poi gli occhi sulla ragazza "É questo il bello e il difficile di essere liberi, potete fare quello che volete.. Tornare a casa da vostro padre, girare il mondo, vivere avventure mozzafiato... Immagino che non vorrete un consiglio da chi vi ha rapito, ma ve lo dato ugualmente.." Con gli occhi decisi in quelli grandi e luminosi della nobildonna "Vi è stato fatto un grande regalo, Milady, non sprecatelo... la vostra vita vi appartiene, non lasciate che altri decidano per voi.." conclusi, con un sorriso e un lieve inchino. "Eh.." sospirai "Credo che sentiremo la vostra mancanza.." strizzando l'occhio alla dama. "Scherzi a parte, noi non sappiamo ancora che strada prendere, ma di sicuro non posso avvicinarmi a Baias, o in altri porti ducali, non so, potete chiedere al capitano se passa da quelle parti.." sorrisi "Alrimenti non temete, ci inventeremo qualcosa..". Mi guardai intorno. "Avete visto il ragazzino, Cid? Ho una bella notizia anche per lui.." ridendo appena. |
“Si...” disse annuendo Yolanda a Clio “... si, chiederò al capitano di riportarmi a casa... e poi... poi devo anche ringraziarlo per ciò che ha fatto...” aggiunse ancora meravigliata per quel gesto insperato.
“Mah...” mormorò Barbaleone “... pagare così tanto una ragazza che poteva prendersi e tenere con sé come un'ancella...” pensieroso. “Già, strano uomo quel capitano...” fece Vivas. “Strano?” Ripetè Barbaleone. “Io direi idiota o anche peggio.” “Magari” intervenne Yanos “è solo un esibizionista, un megalomane.” “Ehi, Cid!” Chiamò Emas. “Vieni qui, il capitano ti cerca!” Il ragazzino infatti si era attardato poco più indietro, davanti ad un teatrino di marionette. “Eccomi, capitano!” Arrivando e fissando Clio. |
"Ho come la sensazione che al nostro capitano piaccia fare l'eroe, specie con dame tanto belle e altolocate..." risi "O più semplicemente detesta veder qualcuno prigioniero.. mi sembra che abbia detto qualcosa del genere l'altro giorno..".
Mi voltai poi verso Cid che era appena arrivato, e gli porsi la mano. "Vieni, Cid.. devo mostrarti una cosa.." sorrisi, facendogli cenno di seguirmi. "Ci perdonerete, ma abbiamo delle faccende da sbrigare.." risi "Ho una sorpresa per questo giovanotto...". Così, salutai gli altri e condussi Cid lontano dalla folla, verso il molo, fino ad arrivare alla Santa Caterina. "Ho chiesto al capitano di farti fare un giro a bordo, e lui è stato ben lieto di acconsentire.." strizzando l'occhio al ragazzino. |
Barbaleone e gli altri fissarono Clio che si allontanava con Cid.
“Quella ragazza è un po' strana ultimamente...” disse il corsaro “... voi cosa ne dite?” Chiese agli altri. “A me sembra sempre la solita.” Rispose Taborn. “Sta zitto tu.” Sbottò Barbaleone. “Sapresti riconoscere una perla vera ad una lega da qui, ma in fatto di donne non ci capisci niente.” “In verità” mormorò Emas “il capitano Clio non ama molto comportarsi come una donna.” “Ma resta una donna.” Disse Yanos. Intanto Clio e Cid erano ormai giunti al molo fortificato, dove era attraccata la Santa Caterina. Nel vederla di nuovo il ragazzino restò come abbagliato. Ma la sua sorpresa fu superiore a qualsiasi altra esternazione o sensazione appena lei gli rivelò di quella visita sull'incredibile vascello volante. “Davvero?” Incredulo. “Dite davvero? Possiamo salire a bordo? Quando, capitano?” “Non senza di me però!” Esclamò Yolanda, appena giunta alle loro spalle. |
Quel misterioso uomo si accordò col pescatore e dopo avergli dato quell'anticipo prese la piccola imbarcazione e lasciò l'isolotto senza essere visto da nessuno.
O meglio, nessuno a parte Altea. Ma la dama era troppo presa dai suoi pensieri per dare il giusto peso alla scena a cui aveva assistito. Un attimo dopo il pescatore prese le sue reti e si incamminò verso la piazzetta. E nel passare da lì si accorse di Altea. “Salute a voi, madama.” Disse alzandosi il cappello in segno di saluto. “Cosa ci fate qui da sola? Non siete alla festa?” |
L' uomo partì e scossi il capo..ma poi perchè mi aveva colpito tutto ciò?
Fui destata dal pescatore, dai modi gentili e gli sorrisi leggermente..mi ricordai di Sam il pescatore a Baias. "Salute a voi messere..mi sono persa..si....non sono di questa isola, vi ero prima alla festa. Ma ditemi, mi portereste dove è attraccata la nave volante..di milord Guisgard? Dovrei parlare con lui" sorrisi..infatti dovevo spiegargli in faccia quattro parole, era troppo facile liberarsi di me cosi..aveva osato sfidare una de Bastian..lui poteva essere un taddeide ma pure la mia famiglia aveva un grande potere, e poi sul veliero avevo la mia sacca con i miei oggetti..e non gli avrei lasciato la corona. Mentre ci incamminammo chiesi con curiosità all' uomo notizie sull' isola.."Ma questa isola come si chiama? E' sotto Capomazda?". |
Sorrisi, nel vedere la felicità dipinta sul volto di Cid.
"Sì che possiamo.. anche se in effetti non sembra esserci nessuno, quindi sarà meglio trovare qualcuno della ciurma che ci faccia strada.. ma non vedevo l'ora di dirtelo.." sorrisi. Mi voltai di scatto nel vedere Yolanda. "Siete sempre così invadente, milady? E' Cid ad essere stato invitato dal capitano.." risi, ma in realtà ero davvero scocciata "E sia, vi cederò l'invito che era stato fatto a me... accompagnate pure il ragazzo a bordo.. tornerò dai miei uomini.." sorrisi a Cid "Divertiti.. ordini del capitano!". |
La carrozza era giunta veloce dall'altra parte dell'isolotto.
Aveva oltrepassato la via che portava al castello, per poi raggiungere, con una scorciatoia usata dagli antichi abitanti del luogo, la piccola chiesetta che sorgeva silenziosa su una piccola altura che guardava verso il mare. “Eccoci, milord...” disse il cocchiere aprendo lo sportellino della vettura. “Bene...” annuì Guisgard “... tu resta qui...” “Si, milord.” Mormorò il cocchiere. Il presunto Taddeide allora raggiunse la chiesetta e vi entrò. Al suo ingresso dominava una vaga penombra. E da essa giunse una voce che recitava una preghiera. “Signore Onnipotente... per la Dolorosa Passione e la Risurrezione del Tuo Figlio e Nostro Signore Gesù Cristo, abbi pietà di noi e del mondo intero... Amen.” Guisgard si segnò e si inginocchiò davanti all'altare, senza interrompere quella preghiera. Ma quando quella Santa Orazione fu terminata, il chierico si voltò a fissarlo. “Perdonate, non volevo interrompervi...” fissandolo Guisgard. “Vieni pure avanti...” con un cenno il religioso. “Grazie, padre...” avanzando verso di lui Guisgard. “Ti sei messo in un bel pasticcio, eh?” Guardandolo il chierico. E Guisgard restò sorpreso. Quell'uomo non lo conosceva eppure sembrava sapere il motivo della visita del presunto impostore. Intanto, al molo del castello, Clio, Cid e Yolanda erano davanti al vascello volante. “Capitano...” disse il ragazzino all'Angelo della Tempesta “... e voi? Non venite a bordo? Non vi interessa vedere questo vascello al suo interno?” “Oh, andiamo...” sorridendo Yolanda “... non credo che due o tre persone a bordo cambino poi molto la cosa, no?” La Santa Caterina era davvero maestosa. Nessuna imbarcazione al mondo aveva le sue dimensioni. Ed a vederla così, dall'esterno, col suo scafo rinforzato, la prua corazzata, i ponti sovrapposti con i monumentali alberi a vele, le bocce per i cannoni e l'imponente castello di poppa, alto quanto una torre signorile di almeno otto piani, sembrava quasi un palazzo galleggiante. https://c2.staticflickr.com/4/3590/3...a2af3931_z.jpg |
"Non so voi, milady, ma io non ho l'abitudine di presentarmi non invitata, altrimenti non avrei chiesto esplicitamente al capitano di far fare una visita a Cid, non vi pare?" sorrisi appena "Credo si chiami.. educazione, o qualcosa del genere.. ma io sono solo un pirata, non sono esperta in queste cose.." sarcastica.
"Oh, non guardarmi così, piccolo.." voltandomi verso Cid "Va bene, ti accompagno.. andiamo.. sempre che ci sia qualcuno, però.." sorridendo "Altrimenti dovremo andarli a chiamare...". Yolanda era insopportabile, ma in fondo non volevo perdermi la felicità di quel ragazzino che gironzolava per la Santa Caterina. E lei era libera di fare ciò che voleva, non ero più responsabile per lei. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 08.40.32. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli