Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   Lo Sparviero Nero e il Tesoro Maledetto dell'Isola Perduta (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2046)

Guisgard 07-01-2013 00.40.16

Le Stelle come lampade ad illuminare quella sera, il vento che spargeva ovunque la musica proveniente dalla villa e il fruscio delle palme divenuto ormai come una ritmica melodia ad accompagnare il tutto.
Poi ancora gli occhi di Fhael in quelli di Cheyenne e le loro mani strette.
Ad un tratto il rintocco lontano destò i due da quel delicato e sognante incanto.
“Forse si staranno preoccupando alla festa...” disse Fhael e Cheyenne, senza però lasciare la mano della ragazza “... la festa dopotutto è in vostro onore e gli invitati vi staranno cercando...” una strana luce allora si accese negli occhi del portoghese e la sua mano strinse, per un momento, quella di Cheyenne con intensità “... forse dovrei riaccompagnarvi dentro...” ma ad un tratto l'uomo chiuse gli occhi e la baciò.

Guisgard 07-01-2013 01.05.31

“Voglio vedere che aria tira a Las Baias.” Disse Storm ad Elisabeth, mentre la barca lasciava il piccolo porto dell'Isolotto di San Martino. “Magari la situazione non è così catastrofica.” Gettò allora uno sguardo verso Ingrid che dormiva. “No, ha preso davvero una bella botta in testa. Dormirà ancora per un po' e forse sarà un bene. Spero di poter sbarcare presto in qualche posto tranquillo, che sia Las Baias o altro. Così capiremo in che condizioni si trova veramente.”

Talia 07-01-2013 01.15.07

Con un gesto rapido, Guisgard fece volare via la spada dello spagnolo... fu un gesto avventato, ma che mi strappò un leggero sorriso di vittoria dalle labbra.
Poi la nobildonna parlò, attirando l’attenzione di tutti.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 51548)
“Un momento!” Esclamò Ines. “Voglio vederci chiaro!” Fissò poi Maraiel. “Dimmi, Maraiel... come sei arrivata su questa nave? Chi ti ci ha portata?”
La piccola fissò Guisgard, poi Talia ed infine sua nonna.
“E' stato il capitano.” Rispose indicando Guisgard. “Lui e i suoi uomini.”
“Ecco, come volevasi dimostrare!” Urlò il comandante.
“Fatela finire.” Fissandolo Ines. “Continua, piccola mia.” Rivolgendosi di nuovo alla bambina.
“Io ero scappata da casa ed ero per la strada...” fece Maraiel “... avevo fame... ero stanca... e la gente era cattiva con me... e poi è arrivato il capitano... mi ha portata via da quelle persone cattive e siamo partiti con la sua nave... e qui ho conosciuto Talia...” mostrò poi la sua bambolina “... e anche la mia bambola si chiama così...” sorrise “... ma è del capitano ora...” si voltò a fissare Guisgard e abbozzò un sorriso con occhi furbetti “... perchè a lui piace Talia!” Indicando poi la ragazza. “Ora torniamo dal mio papà?”
“E perchè sei scappata da casa?” Domandò la nobildonna spagnola.
“E' stata la balia a farmi scappare...” mormorò Maraiel “... mi disse che dovevo scappare, che non c'era molto tempo... mi fece prendere solo la bambola e poi mi mandò via...”
Ines allora guardò Guisgard e poi Talia.
“Vi devo delle scuse, signori.” Sorridendo. “E' grazie a voi che mia nipote è viva. Forse è grazie al vostro intervento che gli assassini di Balunga non hanno potuto completare la loro opera. Grazie. A nome mio e della Spagna.”

Avevo continuato a fissare Maraiel per tutto il tempo... il modo in cui parlava, i movimenti delle sue mani e quel sorriso birichino negli occhi... mi sorpresi ad essere orgogliosa di lei, fiera.
Quando Donna Ines parlò, poi, sollevai lo sguardo su di lei e sorrisi a mia volta...
“No, milady...” dissi “Non ringraziateci! Maraiel è una bambina molto coraggiosa ed intelligente, ed è stato un piacere per me... per noi tutti, io credo... averla conosciuta!”
Il mio sguardo tornò ad incrociare quello di Maraiel per un istante ed io le strinsi un occhio, con aria complice... poi tornai a guardare Donna Ines...
“Quanto a me...” soggiunsi “Sapete... ebbi la fortuna di conoscere vostro figlio, molto tempo fa. Io, mio padre e mia madre fummo invitati da lui a Balunga per una colazione e così feci la sua conoscenza... era un uomo per bene, vostro figlio... un uomo giusto. E, credetemi, il mio dolore alla notizia della strage fu grande... lo è ancora! Vi prego di accettare la mia solidarietà al vostro dolore...”
La mia voce si spense in un sussurro... un sussurro che, forse, solo Donna Ines poté udire... i miei occhi incrociarono i suoi ed io le rivolsi un piccolo e mesto cenno.
Durò appena un attimo quel sottile scambio di parole...
poi un ufficiale giunse sul ponte, richiamando l’attenzione di tutti...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 51548)
“Capitano, tra i prigionieri vi è uno spagnolo.” Disse l'ufficiale. “Il suo nome è Juan Musan e chiede di parlarvi.”


La mia espressione cambiò all’istante, nell’udire quel nome...
ogni singola parte del mio corpo si tese e si irrigidì, il mio respiro si spezzò come di fronte ad uno spavento ed i miei occhi si allargarono allo stesso modo...
“Musan...” mormorai, cercando lo sguardo di Guisgard “Che cosa ci fa qui?”
Ero agitata, ora... ero inspiegabilmente preoccupata, ed ero spaventata.

Clio 07-01-2013 01.38.51

Posai a terra Noel, delicatamente, le sorrisi e la presi per mano.
"..Andiamo, Noel.. stammi vicino, piccola..." le dissi mentre seguivamo gli strani uomini all'interno della foresta.
Ci scortarono in un villaggio fatto di capanne, ma non riuscivo a prestare attenzione al paesaggio, la mia mente seguiva soltanto i battiti impazziti del mio cuore.
Calmati, Clio.. può essere soltanto un caso, una coincidenza, uno strano scherzo del destino...
Ma qualcosa, nel mio cuore, non riusciva a prendere sul serio quei pensieri razionali.
Lo stesso qualcosa che mi aveva spinta lì, ai confini più estremi del mondo, che non aveva mai creduto veramente che lui avrebbe potuto non esserci più : il mio Amore.
Sentivo gli sguardi della gente su di noi, anche se non riuscivo a capire le loro parole. Tenni istintivamente più stretta a me Noel, non so dire se per proteggerla o per avere conforto.
Arrivammo davanti ad una capanna, e l'uomo che ci aveva scortati si fermò.
Il mio cuore si fermò mentre pronunciava lo stesso nome che aveva usato poco prima.
Poi, lo vidi: la camicia lacera, i capelli lunghi e incolti, ma gli stessi occhi che avevo amato dal primo istante in cui li avevo visti posarsi su di me.
"..John.." sussurrai con un filo di voce.
Sentii i battiti accelerare nei lunghi istanti in cui restò davanti a me, un fuoco indomabile mi accese il petto, la lingua si intorpidì, un nodo mi strinse la gola, le lacrime accorsero veloci ai miei occhi.
Fu come vederlo per la prima volta, ma fu molto di più, perchè il sentimento che ci legava era cresciuto con noi, giorno dopo giorno.
E in quel momento mi sentii assolutamente piccola e stupida. Ora, davanti al mio amore, sapevo che il battito che avevo permesso al mio cuore di donare a Guerenaiz non era nulla. Benedissi, per una volta, la mia ostinazione.
No, quei pensieri, quei sogni impertinenti, erano come polvere su un prezioso gioiello, un soffio di vento li disperde, e l'oro brilla di nuovo.
Feci un passo verso di lui, e mi persi nei suoi splendidi occhi ambrati.
Sorrisi, nella consapevolezza che lo amavo più di qualunque altra cosa.
Avevo anche potuto immaginare, per un momento, di avere accanto un uomo coraggioso e impavido, ma la verità era un'altra.
Amavo lui, amavo la sua genialità, la sua dolcezza e la sua tenerezza.
Allungai timidamente una mano e arrivai a sfiorargli la guancia. Chiusi gli occhi a quel contatto.
"..Amore mio.." mormorai tra le lacrime.
Ero a casa.

Guisgard 07-01-2013 02.06.44

“Pirati...” disse turbato Philip ad Altea “... pirati qui a Las Baias? Sarebbero pari o peggio degli spagnoli!” Sentenziò.
“E comunque” intervenne il padre della ragazza “poi il denaro servirebbe a pagare i corsari, se accettassero mai la nostra richiesta.”
“Ma gli spagnoli che bloccano il porto” intervenne Lin “non permetterebbero mai ad una nostra nave di uscire per cercare aiuto ed alleati. A meno che non troviamo un altro modo per lasciare il porto senza essere visti. Voi lo conoscete questo modo?”

Guisgard 07-01-2013 02.14.37

John nel vedere Clio sorrise.
Allungò la sua mano e sfiorò quella della ragazza, per poi stringerla.
“In tutto questo tempo” disse “ti ho vista ogni ora... ti ho vista tra le onde di queste maree sconosciute, nelle prime stelle della sera, nell'orizzonte indefinito tra la foschia e il giorno morente... e ho udito la tua voce nel silenzio del crepuscolo, nel fruscio del vento che accarezza le palme e nel mormorio del mare che si spegne sulla spiaggia...” e poi la strinse a sé, baciandola. “Clio...” sospirò “... Clio, sei dunque vera? Non sei solo un sogno? Pensavo di averti perduta per sempre... oh, Clio... Clio...” e la baciò ancora.

Guisgard 07-01-2013 02.20.26

A quelle parole dell'ufficiale, seguite dallo sguardo turbato di Talia, Guisgard si inquietò.
“Fatelo venire qui.” Disse il comandante spagnolo.
Un attimo dopo, Musan fu condotto sul ponte davanti a loro.
“Chi siete?” Domandò il comandante.
“Juan Musan, guardia del corpo del Viceré di Balunga.”
“Musan!” Esclamò Maraiel nel vederlo.
Musan restò, in un primo momento, sorpreso, ma poi, quasi destandosi, si chinò ed abbracciò la bambina.
“Che gioia rivedervi sana e salva!” Stringendola a sé.
“Dove eravate quando mio figlio è stato raggiunto dai suoi carnefici?” Chiese Ines.
“Ero con la governante...” rispose Musan “... mi aveva chiesto di accompagnarla al porto. Doveva incontrare alcuni suoi parenti ed aveva deciso di farlo a tarda ora, per non lasciare il palazzo durante il giorno. Per questo non ho potuto difendere vostro figlio. Ancora ora non riesco a darmi pace per questo.”
“Davvero?” Fissandolo Ines. “Era con voi la governante? La dona che accudiva Maraiel?”
“Si, era con me.”
“Allora mia nipote mente quando dice di aver parlato proprio con lei prima di fuggire dal palazzo, giusto?”
Tutti allora fissarono Musan.
Ma questi, sentendosi perduto, afferrò Maraiel ed estratto un pugnale lo puntò al collo della piccola.
“Nessuno si muova o le tagliò la gola!” Minacciò.
Ines lanciò un grido e la bambina cominciò a piangere.

Cheyenne 07-01-2013 07.08.54

"Forse...." ebbi appena il tempo di sussurrare.
Le nostre labbra si incontrarono, all'inizio quasi con timore.... Intorno a noi non esisteva più nulla, tutti i miei sensi era focalizzati unicamente su quel bacio.
Un dolce calore invase il mio corpo e fui scossa da un brivido.
Poi aprii lentamente gli occhi, quasi temendo di rompere un sogno....Invece trovai gli occhi di Fhael su di me.
Restammo qualche secondo a guardarci, senza dire niente,fare niente, come per catturare quel momento in eterno.
Ci baciammo ancora, in una splendida cornice di piante e fiori, con la luna uscita dalla nuvole per illuminarci ancor di più.
Mi strinsi tra le braccia di Fhael " Ora dobbiamo proprio tornare...il colonnello si potrebbe arrabbiare molto...e questo non conviene ad entrambi...."dissi con scarsa convinzione e senza muovere un passo verso la villa.
Fhael però capì....Mi tese la mano ed insieme ci incamminammo nuovamente alla festa.

Altea 07-01-2013 15.00.44

Guardai i tre uomini allibita..certo erano privi di ogni sicurezza.
"Certo dovremmo pagarli..ma abbiamo qui una nave o armi potenti? No...sono certa che dopo averli pagati se ne andranno da Las Baias. I pirati dominano i mari non una Terra o nazione."
Riflettei a lungo invece sulla affermazione di Lin..il maestro aveva ragione ed era un dubbio che mi era passato alla mente.."Non saprei maestro Lin..certo non con una nave olandese..ci sono molte soluzioni..o impossessarsi di una nave spagnola ma da quel che so le navi delle Compagnie Flegeesi non sono potenti come abbiamo detto. O sviare con un piccolo battello o peschereccio. sfidando il mare..oppure? Insomma maestro Lin dove e' finita la vostra temerarieta'?".
Guardai la gente che aspettava il da farsi.."Qualcuno ha idea come potremmo sviare le navi spagnole e andare a cercare..alleati? Altrimenti possiamo anche arrenderci,"

Guisgard 07-01-2013 15.29.53

Così, Fhael e Cheyenne, mano nella mano, ritornarono alla festa.
La musica continuava a diffondersi nella sala, così come le danze che non avevano mai smesso di animare la compagnia.
Ma tutto, ora, sembrava essere fatto apposta per loro.
Poco dopo l'una, la festa si concluse e gli ospiti cominciarono ad andare via.
Il colonnello diede la buonanotte a Cheyenne e si ritirò anch'egli.
Il portoghese però sembrava sparito.
Al mattino, una servitrice, portando la colazione nella camera di Cheyenne, consegnò alla ragazza anche una lettera.
Era proprio di Fhael.
“Il signor Fhael è partito stanotte.” Disse la servitrice. “E mi ha pregato di consegnarvi questa al vostro risveglio.” E uscì.

Guisgard 07-01-2013 15.36.58

A quelle parole di Altea calò il silenzio fra tutti i presenti.
“La verità” disse Lin “è che lasciare questo porto senza essere visti dagli spagnoli è impossibile. Guardate.” Indicando il mare. “Ormai controllano i bastioni di avvistamento e qualsiasi imbarcazione che tenti di uscire o entrare dal porto verrebbe vista. Non abbiamo scelta. L'unica possibilità che ci resta è combattere.”
“Ma non abbiamo possibilità di vittoria!” Fece Philip.
“Si, lo so.” Annuì Lin. “Ma possiamo resistere. Abbiamo scorte e viveri. Fortificheremo il porto e respingeremo i loro assalti.”
“Ma fino a quando?” Chiese il padre di Altea.
“Fino all'arrivo di navi olandesi.” Rispose Lin.
“Arriveranno mai?” Turbato il padre di Altea.
“Speriamo.”
“Sperare?” Fissandolo Philip. “Solo sperare?”
“Non possiamo fare altro.” Sentenziò Lin.

Altea 07-01-2013 16.25.52

"Insomma" urlai spazientita "mie cari signori, è possibile non abbiate un piano d'attacco? Maestro Lin, i viveri fino a quando dureranno? E i rinforzi sul molo...è una follia..perderemo ma la cosa peggiore è che perderemo degli innocenti in questa battaglia che, messa così, sappiamo già persa. Dite siamo assediati...allora non abbiamo via di scampo..a meno che non tentiamo. Stare qui senza fare nulla è inutile, con le parole non si ottiene nulla."
Il mio sguardo si fissò su quell'anziano milord che arrivò in carrozza e parlò col capitano Alvaro scrivendogli qualcosa in un pezzo di carta, stava composto e mi osservava, sembrava quasi sentisse e capisse ciò che stavo dicendo ma non riuscisse a parlare e mi avvicinai a lui.."Voi..cosa consigliate milord?".

Cheyenne 07-01-2013 16.31.15

Tornati così alla festa finimmo la serata in compagnia degli altri invitati.
Quando fu l'ora di andare a dormire, salutato il colonnello, mi resi conto che mancava Fhael.
Fu un sonno agitato quello da cui destata il mattino seguente. Una cameriera mi portò la colazione. Accanto alla tazza di caffé era posta una lettera.
Era da parte di Fhael, che nella notte era partito.
Esitai. Non ero sicura di volerla leggere.
Congedai la donna e cercai di mangiare mantenendo la calma.
Posai poi la lettera, ancora chiusa, sul comodino ed iniziai a prepararmi....Aprendo l'armadio il mio occhio cadde sull'abito che Fhael mi aveva fatfo confezionare a Las Baias...Mi tornarono quindi in mente quei giorni...il nostro primo incontro....le nostre passeggiate nella città...
Una lacrima stava per cadere dal mio occhio ma mi feci forza e la ricacciai indietro.
Terminai di acconciarci i capelli e i miei occhi ricadevano puntualmente sulla lettera.
Ero in qualche modo arrabbiata con Fhael, era andato via senza dire una parola...dopo quello che era successo tra noi....
Ma avevo anche paura di aprire la busta che mi aveva lasciato...temevo di leggere qualcosa che mi avrebbe turbata o ferita...
Presi la lettera ed uscii. Salutai frettolosamente il colonnello e andai dritta verso le stalle.
Gulltoppr nitrì felice di vedermi...."Cia bello" dissi accarezzandogli il muso bianco" tu si che sei sempre fedele...Dai andiamo a farci una corsetta!"
Lanciai lo stallone al galoppo, smisi di pensare e mi concentrai unicamente sul cavallo, il suo respiro, i battiti del suo cuore, il rumore dei suoi zoccoli, il fruscio della sua criniera dorata.
Finalmente mi sentii calma.
Scesi da Gulltoppr e lo lasciai libero di brucare.
Mi sedetti con la schiena appoggiata ad un salice e aprii la busta.

Talia 07-01-2013 17.13.40

L’ordine del capitano spagnolo non fu discusso.
I miei occhi incrociarono quelli di Guisgard... sapevo che in essi avrebbe letto turbamento e paura, avrei voluto spiegargli tante cose ma non c’era tempo.
Subito dopo, infatti, si udirono dei passi imperiosi sul ponticello che saliva sulla Santa Rita ed il capello, poi il volto e l’intera figura di Musan apparvero oltre il parapetto, che scavalcò e scese tra noi.
Io, quasi involontariamente, allora, mi feci indietro... un piccolo passo dopo l’altro mi trassi più indietro, dietro Guisgard e Donna Ines... nascosta.
E da qui, da quella posizione protetta, osservai la scena con una strana inquietudine in fondo al cuore...
Musan...
Musan e Maraiel...
Musan che non aveva mai neanche accennato a Maraiel, prima...
Musan e le sue spiegazioni circa ciò che era accaduto a Balunga...
spiegazioni deboli...
Osservavo quell’uomo vicina a Maraiel e una stranissima ed inspiegabile sensazione mi attanagliava il cuore... come una sorta di cupo disagio... paura...
Seguii quello scambio di battute dalla mia postazione defilata, con la sensazione che qualche cosa non tornasse... con la sensazione che ci fosse qualche cosa di orribile nell’aria...
Ed, infine, accadde qualcosa di orribile...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 51630)
“Allora mia nipote mente quando dice di aver parlato proprio con lei prima di fuggire dal palazzo, giusto?”
Tutti allora fissarono Musan.
Ma questi, sentendosi perduto, afferrò Maraiel ed estratto un pugnale lo puntò al collo della piccola.
“Nessuno si muova o le tagliò la gola!” Minacciò.
Ines lanciò un grido e la bambina cominciò a piangere.

Donna Ines gridò...
Maraiel gridò, e poi si mise a piangere...
Il capitano spagnolo serrò la spada, ma rimase immobile, pietrificato...
A me mancò l’aria... i miei occhi si spalancarono come se, improvvisamente, vedessero con assoluta ovvietà ciò che fino a quel momento era sfuggito loro... come se, ad un tratto, ogni tassello del mosaico avesse trovato il giusto ordine...
ed anche io gridai.
Gridai sommessamente, quasi cercassi di dominare quel terrore dilagante...
“Musan!” dissi allora, facendomi istintivamente avanti ed avvicinandomi a lui e a Maraiel con le mani alzate “Musan, per l’amor del Cielo... no! Vi prego... lasciate Maraiel. E’ solo una bambina. Vi prego, datemela... non fatele del male... lasciatela venire qui, Musan! Per voi è finita in ogni caso... ed io ora capisco tutto: capisco perché cercavate di incolpare mio nonno, la Compagnia, gli indigeni, gli Inglesi... cercavate un capro espiatorio, non è vero? Ma Maraiel non ha colpa di questo... lasciatela andare... per favore!”

Clio 07-01-2013 18.21.30

Chiusi gli occhi e mi lasciai condurre, docilmente, in quel mondo quasi irreale in cui il tempo si era fermato.
Sentivo le sue braccia che mi circondavano, le sue labbra sulle mie, potevo addirittura percepire il battito del suo cuore, veloce e incredulo, come il mio, del resto.
Alzai gli occhi per guardarlo, pur restando tra le sue braccia.
"..credevi forse che mi sarei arresa? Che avrei creduto a quanti mi dicevano di rassegnarmi, che non c'era speranza?" La voce mi tremò "..quando dicevano che non saresti mai tornato, che eri morto, o avevi trovato qualcun'altra..." Scossi la testa "... No, non ci ho mai creduto veramente... Non mi sarei mai arresa... Sono partita appena ho potuto...".
Cercai di nuovo le sue labbra e le sfiorai con un tenero bacio, e un altro, e un altro ancora. Fino a strappargli un altro sorriso.
"... Ma che importa, ormai?" Sorridendo a mia volta "Dimmi piuttosto che ti è successo, che ci fai su questa isola dimenticata da Dio?".
Poggiai la testa sulla sua spalla, e mi strinsi ancor di più a lui.

Guisgard 07-01-2013 18.25.42

“Sta zitta...” disse Musan a Talia “... sta zitta, zitta!” Urlò. “Il primo che proverà ad avvicinarsi, giuro, sgozzerò questa mocciosa!”
“La ragazza ha ragione...” fece il comandante spagnolo “... non avete via di fuga... arrendetevi...”
“Zitto anche tu, cane!” Intimò Musan.
“Cosa volete ottenere?” Fissandolo il comandante. “Non avete via di scampo.”
Ma proprio in quel momento, Becco di Ferro, il pappagallo trovato sulla misteriosa nave, svolazzò improvviso davanti a Musan.
Maraiel allora, approfittando che la presa dello spagnolo si fosse allentata attorno al suo collo, morse con forza la sua mano.
Musan lanciò un grido e la piccola scappò via.
Lui allora fu sul punto di lanciarle dietro il suo pugnale, ma lesto Guisgard gli si parò davanti, impugnando la sua sciabola.
“Vediamo come sai cavartela con un avversario della tua taglia, vigliacco.” Disse il pirata.
L'agile e superbo spagnolo, allora, fissò il corsaro con un ghigno ed estrasse la sua spada.
“Lo Sparviero Nero, presumo.” Ridendo. “Aspettavo da molto questo momento.”
“Anche io.” Con sguardo di ghiaccio Guisgard. “Anche io...”
Lo spagnolo guardò Talia per un momento e rise di nuovo.
“Analopel...” mormorò “... sei stata sciocca... hai preferito lui a me... e sia... tra poco lo vedrai gridare come fece il tuo amico Passapour, prima di morire come un cane...”
Guisgard lanciò un grido e il duello cominciò, seguito dal caos a bordo.
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Guisgard 07-01-2013 19.00.43

Il duello portò il caos a bordo.
E mentre Guisgard e Musan si sfidavano, Becco di Ferro volò tra i pennoni e poi tornò sulla spalla di Cavaliere25.
"Ottimo lavoro" disse Rynos che era accanto al giovane pirata "ha fatto questo pennuto! Merita un premio, non trovi?" Fissando poi Cavaliere25.
Un attimo dopo si voltò di nuovo verso i due contendenti.

cavaliere25 07-01-2013 19.07.45

certamente dissi guardando il mio amico che possiamo dagli come premio non so neanche cosa potrei dagli come cibo non sapendo cosa mangia devo dire che è molto sveglio come pappagallo ora mai siamo inseparabili e mi rigirai continuando a guardare il duello tra i due

Guisgard 07-01-2013 19.34.53

Cheyenne aprì la lettera di Fhael:

“Cara Cheyenne...
quando leggerai questa lettera io forse sarò già in alto mare, verso la Giamaica.
Scusami se ti do del tu, ma qui, tra le onde ed il vento, la lontananza sembra davvero infinita ed io non voglio mettere altre distanze tra noi.
Non ho dimenticato quel bacio e non lo farò mai.
Anzi, lo porterò con me in questo viaggio, rivivendolo in ogni momento e illudendomi di viverlo ancora come se fossi là.
Ma in questo mio viaggio visiterò terre esotiche e in gran parte sconosciute.
Ma sono anche terre selvagge e per questo ho preferito andarmene così.
Avrei voluto chiederti di venire con me, ma non sarebbe stato giusto.
E' un viaggio pericoloso il mio e non voglio mettere in pericolo la tua vita.
Con il colonnello invece sarai al sicuro.
Quanto a me, non so quanto durerà questo viaggio.
Ma se andrà in porto come spero e mi auguro, i miei affari mi sistemeranno per tutta la vita.
Così, a Dio piacendo, potrò realizzare il mio antico sogno di possedere un'isoletta tutta mia.
Ma ora, dopo ieri sera, sento che il mio sogno per essere completo necessita di ben altro.
Vorrei averti al mio fianco e condurti su quell'isola.
Vorrei chiederti di aspettarmi, anche se non so quando ritornerò.
E forse non è neanche giusto chiederti questo.
Aspetterò allora.
Aspetterò che questo viaggio sia terminato.
Ed al mio ritorno verrò a cercarti.
Per condurti, se vorrai, su quell'isoletta che apparterrà solo a noi due.
Per sempre.

Fhael.”

Guisgard 07-01-2013 19.58.12

John allora prese Clio per mano e i due si allontanarono verso la spiaggia.
La sabbia era bianca come corallo e le onde sembravano tinte dello stesso colore del cielo blu.
In lontananza l'orizzonte appariva come un'indefinita e variegata linea continua, fatta di mille bagliori e riflessi.
“Giunsi su quest'isola in seguito ad un naufragio.” Disse alla ragazza. “Fui l'unico a salvarmi dell'equipaggio. Gli indigeni mi curarono e fui molto sorpreso della loro pacifica ospitalità. Questo è come un mondo incontaminato, fatto di valori primitivi e genuini. Qui la natura e la bellezza conservano ancora una primordiale essenza che nel nostro mondo è ormai scomparsa. Per questo ho deciso di restare qui ed istruire questa gente. Lo faccio attraverso la mia arte ed insegno loro ciò conosco, come loro fanno con me. Ma qui avvertivo comunque un senso di vuoto. Era la tua mancanza, Clio. Mi mancavi e questo mi rendeva incapace di dare tutto me stesso in questa missione che avevo voluto intraprendere. Ma ora che sei qui... sento che tutto è compiuto.” Le baciò la mano. “Vuoi restare qui con me? Per sempre?”

Guisgard 07-01-2013 20.25.46

Arkwin fissò Altea, senza però dire nulla.
“Milady...” disse Philip alla ragazza “... mio padre può udirvi, ma non rispondervi. Egli è stato molto malato e ne paga ancora le conseguenze.”
“Milady, è inutile.” Intervenne Lin. “Capite che uscire da qui è impossibile? Parlate di morte e di innocenti, ma chi tenterà di lasciare questo porto troverà davvero la morte. Ripeto, non abbiamo altra possibilità che difenderci. Sperando che giungano presto dei rinforzi. O sarà la fine di Las Baias.”

Cheyenne 07-01-2013 20.34.25

Seduta contro l'albero lasciai scorrere le lacrime che a lungo avevo trattenuto.
Una di queste cadde sul foglio...proprio sulla firma di Fhael.
Ripiegai la lettera in modo automatico, senza riflettere troppo...Avevo la testa pesante, confusa...La vista offuscata dalle lacrime...
Un viaggio lontano e pericoloso...per un tempo indefinito...in terre sconosciute...tutto per avere una isola privata....con me....
Con me...strano modo di dimostrarmi il suo affetto....sparire senza dirmi nulla e partire per l'ignoto....Per il mio bene mi aveva lasciata qui...diceva....
Questi e altri simili pensieri navigavano nella mia mente, lasciandomi nell'incertezza e nell' inquietudine.
Mi rialzai, non volevo più compatire me stessa. Chiamai Gulltoppr e ritornai alla villa.
Decisi che mi sarei presa un po' di tempo per riflettere sulle parole di Fhael, capure se aspettarlo o meno.
Decisi comunque di parlarne al colonnello, in fondo era la mia unica famiglia.
Lo trovai nella biblioteca. Si accorse subito della mia espressione grave. Mi sedetti accanto a lui e gli porsi la lettera.

Talia 07-01-2013 20.34.33

Corsi incontro a Maraiel e le circondai le spalle con entrambe le braccia, in un gesto protettivo...
“Brava, Maraiel...” le mormorai, con una nota fiera nella voce “Sei stata molto coraggiosa, sai? Davvero molto...”
Sentii Guisgard muoversi rapido accanto a me e pararsi tra Maraiel e Musan... chiusi gli occhi per un momento, nell’attimo in cui compresi ciò che stava per fare.
Rapidamente, quindi, spinsi Maraiel verso sua nonna...
“State indietro, milady...” dissi, affidandole la bambina “State il più lontane possibile... non fatevi raggiungere!”
Poi mi voltai e subito tornai a sollevare lo sguardo sui due contendenti...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 51649)
Lo spagnolo guardò Talia per un momento e rise di nuovo.
“Analopel...” mormorò “... sei stata sciocca... hai preferito lui a me... e sia... tra poco lo vedrai gridare come fece il tuo amico Passapour, prima di morire come un cane...”
Guisgard lanciò un grido e il duello cominciò, seguito dal caos a bordo.

Trattenni il respiro quando si lanciarono l’uno contro l’altro e a fatica repressi un grido...
Di istinto mi lanciai verso di loro, verso Guisgard... ma subito mi bloccai, conscia che gli sarei stata d’intralcio più che di aiuto...
Per molti minuti rimasi così... aggrappata al parapetto della nave... incerta se avvicinarmi o restare ferma... tesa, gli occhi spalancati... tremando.

Clio 07-01-2013 20.47.12

Per un momento non capii. Poi, d'un tratto quelle parole si fecero strada nella mia mente.
"... tu hai deciso?" sussurrai, guardandolo negli occhi con un'espressione triste e interrogativa.
In un attimo, tutte le mie domande avevano trovato risposta, e la rabbia sovrastava a tratti la felicità di averlo accanto.
Ritrassi la mano, caricai il colpo e lo colpii, forte, al viso.
"Dovevi tornare da me!" a voce più alta di quanto avrei voluto.
Scossi la testa e mi allontanai di qualche passo da lui: "..come hai potuto?" sussurrai, con voce strozzata.
Restai immobile, ad ascoltare il fruscio delle onde e il rumore del vento. Quella calda e leggera brezza asciugò le mie lacrime, e riscaldò, per un momento, il mio animo inquieto.
Tornai da lui, con un espressione severa e triste sul viso, gli occhi traboccanti di lacrime.
".. tu.." dissi piano "..l'unica persona al mondo, che credevo di non essere in grado di colpire.." con un timido sorriso, mentre accarezzavo dolcemente il segno rosso sulla sua guancia.
"...casa mia è dove ci sei tu, mascalzone!" dissi sorridendo, posandogli un lieve bacio sulla guancia.
"..se non ricordo male, ci siamo scambiati delle promesse di matrimonio anni fa.." dissi con un sorriso impertinente ".. ma, per tua sfortuna non mi hai ancora sposato.." con una smorfia divertita.
Gli spostai delicatamente una ciocca di capelli che, ribelle, gli si era posata sul viso. E, per un momento, rimasi assorta nei miei pensieri.
"Quindi.." dissi poi ridestandomi ".. devo ancora sistemare alcune faccende, prima di potermi ritirare nel tuo paradiso...".
Guardai lontano verso il mare: "... ho un debito d'Onore da pagare, fino a quel momento, non posso deporre le armi..."
E, davanti all'espressione interrogativa di John, cominciai a raccontare.
".. poco dopo essere sbarcata a Las Baias, sono stata rapita dai pirati.." mi sembrava di aver raccontato quella storia talmente tante volte, da non volerla più sentire ".. non uno qualunque.. il Gufo Nero in persona.." continuai strabuzzando gli occhi, come fosse una cosa divertente ".. beh, per fartela breve, per evitare che mi facessero la festa ho finto di essere la donna di un ufficiale. Loro hanno chiesto il riscatto, e non mi hanno toccata.. però poi lui è venuto a salvarmi, in incognito..." sospirai "..ora, io sono sana e salva e lui è sulla nave, se ancora non l'hanno ammazzato, a fingersi un pirata..." agitai la mano della mano destra davanti a me ".. e come se non bastasse... indovina un po' dove sono diretti Giuff e la sua ciurma? All'Isola Perduta..".
Mi fermai e lo guardai, sconsolata. ".. devo salvarlo Jhon, gli devo la vita.. non posso permettere che muoia a causa mia.." abbassai lo sguardo ".. anche se, ormai, non so più come fare..".

Altea 07-01-2013 21.34.02

Osservai il vecchio milord...era un peccato che avesse perso l'uso della parola, sembrava un uomo sapiente e certo avrebbe saputo tirarci fuori da quella situazione.
"Bene" dissi allargando le braccia in segno di rassegnazione "maestro Lin, allora ora tocca a voi, mostrateci cosa dobbiamo fare, se non vi è altra soluzione".
Abbracciai mio padre e gli dissi di andare nella dimora ed avere a cura mia madre ed Odette, io sarei rimasta al molo, anche se il mio aiuto era di poco conto.
Iniziai a camminare lungo un tratto di sabbia guardando l'orizzonte preoccupata, vedevo le navi spagnole in assetto di guerra e controllarci...come avrei voluto vedere invece qualcuno a salvarci.

Guisgard 08-01-2013 01.12.07

Il padre di Altea si oppose a quella decisione di sua figlia.
Non voleva vederla combattere.
Ma poi, complice anche il pensiero di sua moglie sola a casa, si convinse a tornare nella sua villa, promettendo però ad Altea che sarebbe ritornato.
Poco dopo, Lin si avvicinò alla ragazza.
“Molti uomini sorvegliano il porto” disse “e stiamo distribuendo le poche armi rimaste. Ora voglio salire sulla collina del palazzo del governatore. Credo che lì ci siano dei mortai puntati verso il mare. Voglio controllare se sono ancora in buone condizioni. Possono esserci utili contro le fregate spagnole. Volete venire con me?”

Guisgard 08-01-2013 01.25.17

Il colonnello, in un primo momento, restò sorpreso e poi turbato nel vedere Cheyenne in quello stato.
Poi prese la lettera e la lesse.
E dopo averla letta la lasciò sul tavolino davanti a lui e si alzò fino a raggiungere la finestra che dava sul giardino.
“Sei arrivata qui” disse “e ti ho subito visto come una bambina. La mia bambina. E infondo lo eri, almeno per me. Non ho potuto avere la gioia di vederti nascere, ti vederti crescere, di viziarti e forse volevo riprendermi il tempo perduto. Ma sei cresciuta ora. Sei una ragazza. Una bellissima ragazza. E forse me ne sono accorto ieri sera alla festa, quando molti giovani ti guardavano e ti chiedevano di ballare.” Si voltò a fissarla. “Si, ho perduto la possibilità di vederti crescere, ma non voglio ora perdere la possibilità di vederti felice. Perchè per me conta solo ciò che tu provi e ciò che tu desideri. Per questo ti chiedo... cosa provi per Fhael? Ne sei innamorata, Cheyenne?”

Guisgard 08-01-2013 01.35.53

John restò turbato da quelle parole di Clio.
“Vuoi...” disse quasi incredulo “... vuoi andare in cerca di un uomo in mano a dei pirati? Questo mi stai dicendo?” Le prese le mani e le strinse. “Perchè, Clio? Perchè? Non capisci? Questo mondo non sarà mai migliore se continueremo a combattere? Le guerre e le ingiustizie ci saranno sempre, se non cambieremo i nostri valori in qualcosa di più duraturo! Ho sempre odiato la guerra! Sempre! Ho creduto che qui potesse nascere un mondo finalmente giusto! Senza più combattere! Quell'ufficiale non ha fatto nulla per te, non capisci? E' il suo scopo, la sua missione combattere contro i pirati! Probabilmente sarebbe salito lo stesso su quella nave, anche senza di te!
Il mondo non migliorerà fino a quando militari e pirati, senza distinzione alcuna, non spariranno per sempre! Il tuo posto è qui! E se mi ami allora ti chiedo di dimenticare ufficiali e pirati, guerre e tranelli! Dimentica tutto questo e resta con me! Qui, su quest'isola per vivere in pace!”

Guisgard 08-01-2013 02.04.10

Ormai sulla Santa Rita tutti erano fermi ad assistere al duello tra Guisgard e Musan.
Talia era immobile, con gli occhi spalancati, davanti a quella scena.
Ines teneva stretta a sé la piccola Maraiel, mentre il comandante spagnolo sembrava incapace di decidere sul da farsi.
Nel vedere Musan incrociare la sua spada contro quella di Guisgard, i suoi uomini, catturati dai militari spagnoli, tentarono di ribellarsi ai loro carcerieri, ma il loro tentativo di rivolta fu facilmente soffocato.
Anche gli altri pirati assistevano impotenti a quel duello tra il loro capitano ed il malvagio spagnolo.
Becco di Ferro era sulla spalla di Cavaliere25 e di tanto in tanto giocherellava con il nodo della bandana del giovane bucaniere.
Intanto il duello proseguiva.
Guisgard e Musan mostravano un'abilità fuori dal comune e sembravano incapaci di prevalere l'uno sull'altro.
Ad ogni stoccata di uno, l'altro riusciva sempre a parare o ad evitare il colpo.
La foga del duello li portava quasi in ogni angolo del ponte, spingendoli persino sulle scale che davano al castello di poppa.
Ma nella foga Guisgard non si accorse che una asse di legno, già malconcia a causa della battaglia sostenuta poco prima contro la nave di Sumond, si stava spezzando sotto i suoi piedi.
Il legno allora cedette e Guisgard perse l'equilibrio e la spada, che cadde sul ponte sottostante.
Musan ne approfittò e tentò una stoccata mortale, arrivando però solo a ferire ad un braccio il corsaro.
Questi infatti saltò dal castello di poppa, aggrappandosi su una delle cime che pendevano dal pennone, raggiungendo così il ponte sottostante e ritrovando la sua spada.
“Mi ci voleva un graffio per svegliarmi...” disse, invitando lo spagnolo a raggiungerlo.
Questi allora gli si lanciò contro e la contesa riprese.
Di nuovo quella danza fatta di attacchi, parate e schivate, fino a quando le lame si bloccarono l'una contro l'altra, portando i due sfidanti faccia a faccia.
“Quando ti avrò sistemato...” mormorò con un ghigno Musan “... mi occuperò io della ragazza, non temere... la farò divertire... puoi contarci...”
Guisgard lo fissò con occhi colmi di rabbia e lanciò un grido.
Le lame si separarono e riprese lo scambio di colpi e parate.
Ma la luce che sin dal principio si era accesa negli occhi di Guisgard, ora era mutata in fuoco vivo.
Il corsaro allora aumentò la velocità dei suoi colpi, fino a trafiggere mortalmente al petto lo spagnolo, che lo fissò con occhi stravolti per poi cadere a terra in una pozza di sangue.

Clio 08-01-2013 02.07.46

Conoscevo bene quei discorsi, ma ne avevo viste tante, troppe, per rintanarmi in un'isoletta lontana da tutto e da tutti.
".. quell'ufficiale.." risposi calma, guardandolo negli occhi ".. mi ha salvato la vita..." scandivo ogni parola come se parlare, per me, fosse uno sforzo immane.
"..se non fosse per lui, ora non sarei qui.. Sai bene che non sopporterei di respirare un solo istante, se qualcuno..." mi fermai, la voce strozzata, incapace di proseguire.
Liberai gentilmente le mani dalla sua stretta: ".. non mi importa per quale motivo l'ha fatto.." continuai scuotendo la testa "... se sono qui, per te lo devi a lui..." sorrisi " e al mio caratteraccio, ma quello non conta!".
Incrociai le braccia e lo guardai torva: "..Oh, io ti amo John, ti amo abbastanza da aver affrontato il mare per te, i pirati, queste isole maledette, uno spagnolo orribile..." sbuffai, per allontanare il più possibile il ricordo di Musan ".. quindi non venire a chiedermi una cosa del genere.. la domanda, però è se tu ami me.. a parte fare i tuoi bellissimi dipinti e sentire la mia mancanza... concretamente... cos'hai fatto per me? Non c'eri quando i soldati olandesi mi hanno circondata, quando i pirati mi hanno legata, quando lo spagnolo... ah, lasciamo stare, non voglio nemmeno pensarci.." il solo ricordo di quei ragni, mi metteva ancora disgusto.
"... la tua pace, tranquillità.. non mi sono state affatto d'aiuto... esattamente come il non avere tue notizie, o il dover convivere con una voce nella mia testa che mi diceva che non saresti mai tornato...".
Mi coprii gli occhi con le mani e mi sedetti per terra, abbandonando la testa all'indietro.
Ero esausta, avevo quelle parole sommerse nell'animo da tanto tempo e sapevo che, con lui, non volevo avere pesi.
Sicuramente non ero docile, ma non gli avevo mai mentito, e lui lo sapeva.
No, non potevo lasciare Guerenaiz nelle mani del Gufo Nero, non me lo sarei mai perdonato. E poi, dopo aver visto Musan, credevo più che mai che l'olandese fosse l'uomo giusto per la lotta ai pirati. Un uomo onesto, leale, un uomo d'Onore.
Se fosse morto su quella nave, la sua lotta sarebbe morta con lui, ed io sarei stata la causa di tutto. Era un peso troppo grande da portare.
"... non avrei mai dovuto mandargli la lettera.. " sussurrai, scuotendo la testa "... avrei dovuto cavarmela da sola.." fissai John "..come sempre..".
Chinai il capo, e una lacrima, calda e ribelle, mi scese sul viso.

Guisgard 08-01-2013 02.20.27

John fissò Clio e scosse la testa.
Stava per dire qualcosa quando un indigeno li raggiunse.
Disse qualcosa a John nella sua lingua.
“Dannati...” disse John “... sono giunti anche qui quei dannati pirati! Non bastavano quelle navi spagnole all'orizzonte!” Si voltò a fissare Clio. “Ora sarai felice, immagino! Visto che quella gente che tanto ti affascina è giunta qui, sulla nostra isola!”
E l'indigeno disse altre cose a John.
Cose del tutto incomprensibili per Clio.

Clio 08-01-2013 02.36.39

Altri pirati? Sono loro, sono arrivati! .... Guerenaiz...
Mi alzai di scatto, e guardai John dritto negli occhi.
".. non osare prenderti gioco di me... non mi affascinano affatto, li disprezzo..." con una smorfia ".. ho un conto in sospeso con loro, e un debito da pagare, fine della storia.. vorrei non averli mai incontrati, altrochè...".
Mi fermai e gli presi le mani "Ascolta.. " dissi dolcemente "loro ormai sono qui... non voglio combatterli, voglio solo metterlo in salvo. Non è un prigioniero, almeno, non credo..".
Sospirai "Sapevo che sarebbero arrivati, li stavo inseguendo con la nave che gli altri pirati hanno affondato..." dissi piano.
"Ti prego, Amor mio, ho bisogno del tuo sostegno..." gli spostai delicatamente il viso con la mano, perchè mi guardasse.
"...Quando avrò pagato il mio debito, se ancora mi vorrai, ti prometto che non chiederò mai nulla che quest'isola non possa soddisfare, non ti chiederò mai nient'altro, te lo giuro... resteremo qui, per sempre..." mi avvicinai ancor di più a lui "...ti prego.. non lasciarmi sola un'altra volta..." gli sussurrai.

cavaliere25 08-01-2013 11.33.01

Guardai becco di ferro e dissi hei amico cosa mangi di solito ti devo dare un premio per qiello che hai fatto dimmi tutto continuai a dire mentre continuai a guardare il duello tra i due

Cheyenne 08-01-2013 14.57.48

La domanda del colonnello mi spiazzò.
Non avevo mai realmente pensato a quello che provavo per Fhael...anche perché non sapevo che cosa volesse dire amare. Nella mia vita ero sempre stata sola e avevo sempre dovuto fare tutto da sola...
Certo da quando avevo conosciuto Fhael, il mio mondo era cambiato in un certo senso.E da allora spesso mi riscoprivo a pensare a lui...E fingere di essere sua moglie non mi era affatto dispiaciuto...
Ma sapevo anche così poco di lui, era sempre stato molto misterioso...E il suo partire di notte mi aveva fatto dubitare di lui per un po'....
Che cosa provavo per lui? Di certo gli ero molto affezzionata...ma parlare di amore...capii di non essere sicura dei miei veri sentimenti, anche perché molti eventi si erano succeduti in poco tempo lasciandomi una scia di diverse emozioni.
Stavo per rispondere al colonnello che non ero certa dei miei sentimenti quando, come un flash, mi tornò alla memoria il nostro bacio.
Il turbinio di emozioni e pensieri che mi sommergeva scompare lasciando soltanto quello che avevo provato allora. Fu così che capii quanto Fhael era importante per me, e questo dissi al colonnello.

Altea 08-01-2013 16.29.39

Seguii il maestro e ci dirigemmo verso il promontorio dove tempo prima si ergeva trionfante il palazzo del Governatore..iniziammo la ispezione e nel mentre chiesi al maestro come si era liberato e cosa pensava del fatto della strage di Balunga.."Ciò che mi risulta strano e' stata la fuga dell' ammiraglio Guidaux..e mi trovavo nel Palazzo quando se ne andò lasciando il Governatore solo. Un uomo di fiducia lo avrebbe portato in salvo, e se c'entrasse qualcosa con l'uccisione del viceré spagnolo?".

Guisgard 08-01-2013 18.26.20

John fissò Clio per un lungo istante senza dire nulla e senza tradire nessuna emozione.
“Clio, sai che non ti ho mai proibito nulla...” disse rompendo finalmente quel suo silenzio “... e mai mi sono opposto ad una tua scelta. E non lo farò ora. Vuoi tentare di salvare quell'ufficiale? E' questo che intendi fare? E sia. Fa come vuoi. Ma non chiedermi di aiutarti ed andare così contro i miei principi. Sai come la penso circa i pirati e i militari. Il mondo sarebbe migliore se loro non ci fossero.” Fissò il mare. “Va dunque, se è questo che vuoi. Io tornerò ai miei lavori. E qui mi troverai quando tornerai...”

Talia 08-01-2013 18.27.59

Gridai quando Guisgard fu colpito, aggrappandomi al parapetto della nave con entrambe le mani... per fortuna, tuttavia, riuscì a schivare il successivo attacco di Musan e a raggiungere il ponte inferiore...
“Fate qualcosa!” implorai, voltandomi di scatto verso il capitano spagnolo “Fate qualcosa, per l’amor del Cielo!”
Vidi l’uomo voltarsi a guardarmi... tuttavia non rispose ed io, in un istante, seppi che non si sarebbe deciso ad intervenire.
Gli lanciai un’occhiata torva, appena per un attimo, poi i miei occhi tornarono subito sui due duellanti, in tempo per vedere Musan scendere la scala per raggiungere di nuovo Guisgard...
Il duello, così, riprese...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 51669)
Di nuovo quella danza fatta di attacchi, parate e schivate, fino a quando le lame si bloccarono l'una contro l'altra, portando i due sfidanti faccia a faccia.
“Quando ti avrò sistemato...” mormorò con un ghigno Musan “... mi occuperò io della ragazza, non temere... la farò divertire... puoi contarci...”
Guisgard lo fissò con occhi colmi di rabbia e lanciò un grido.
Le lame si separarono e riprese lo scambio di colpi e parate.
Ma la luce che sin dal principio si era accesa negli occhi di Guisgard, ora era mutata in fuoco vivo.
Il corsaro allora aumentò la velocità dei suoi colpi, fino a trafiggere mortalmente al petto lo spagnolo, che lo fissò con occhi stravolti per poi cadere a terra in una pozza di sangue.

Trattenni il respiro, quando li vidi lanciarsi l’uno contro l’altro per l’ultima volta...
poi, lentamente, vidi Musan barcollare all’indietro con gli occhi spalancati ed una mano sul petto... la spada gli scivolò di mano... per un momento che parve infinito restò in piedi, sostenuto, si sarebbe detto, dal suo stesso orrore... infine scivolò a terra.
Io, allora, immediatamente, balzai in avanti e mi precipitai verso Guisgard...
lo raggiunsi e lo abbracciai forte, tremando ancora per lo spavento e la tensione...
“Pazzo...” gli mormorai all’orecchio, stringendolo “Sei pazzo! Stavo per morire dalla paura! Non farlo mai più...”
Lentamente mi allontanai da lui... i miei occhi incrociarono i suoi, allora, ed io lo fissai per un lungo momento, carezzandolo piano...
Poi, quasi controvoglia, spostai lo sguardo su Musan...
se ne stava a terra, gli occhi spalancati e fissi su di noi, le mani tremanti a coprire la ferita ormai piena di sangue, le gambe piegate...
lo fissavo in silenzio e pensavo che adesso non sembrava più l’uomo che tanta angoscia e tanto sgomento aveva gettato nel mio animo, l’uomo che aveva minacciato la mia famiglia, che aveva tentato di intimidirmi e che mi aveva costretta alla fuga...
lo fissavo ed i miei occhi erano gelidi, neanche la pur minima emozione velava il mio cuore...
lo fissavo... e lo fissai finché i suoi occhi non si chiusero.
Anche io chiusi i miei, allora... inspirai, serena, e appoggiai la fronte sul petto di Guisgard... era finita... sorrisi.

Guisgard 08-01-2013 20.05.58

Musan morì, agonizzando, sotto gli occhi di Guisgard e di Talia.
Il corsaro lo fissava con uno sguardo gelido, senza tradire altro che un odio purissimo.
Strinse poi Talia e sé e con l'altra mano gettò la sciabola sul corpo senza vita dello spagnolo.
“Rynos, Emas...” disse “... prendete questo cadavere e gettatelo in mare... un'antica usanza vuole che i serpenti di mare non marciscano a bordo, ma in acqua...” si voltò poi a fissare Talia e senza dirle nulla lasciò che i suoi occhi si abbandonassero in quelli di lei, per poi baciarla.
“Quel maledetto...” avvicinandosi ai due il comandante spagnolo e fissando il corpo di Musan “... è stato dunque lui a...”
“Vi ringrazio, senor.” Lo interruppe Ines. “Grazie a nome mio e della Spagna.”
“Non ringraziatemi, milady...” fissandola Guisgard “... non l'ho fatto né per voi, né per la Spagna...” guardò il corpo di Musan che i suoi uomini stavano per gettare in mare “... avevo un conto in sospeso... una faccenda personale.”
“Capitano!” Correndo verso di lui Maraiel.
“Tutto bene, piccola?”
“Si!”
“Hai avuto paura?”
“No!”
E Guisgard le accarezzò la testolina.
“Ora dove andremo?”
“Ora tu dovrai andare con la nonna.” Disse Guisgard. “Tu sei davvero una principessa e devi tornare nel tuo palazzo.”
“Allora mi credi ora?” Sorridendo la piccola.
“Si.” Rispondendo con lo stesso sorriso il pirata.
Poi si sedette sul parapetto, sempre tenendo Talia con sé.
“Ma cosa fate?” Meravigliato il comandante. “Ignorate a tal punto le normali regole e consuetudini di corte? Va bene che non siete un gentiluomo, senor, ma mancare in questo! No, dico... ma non sapete che in presenza della figlia del Vicerè non potete sedervi mentre lei è ancora in piedi?”
Tutti i bucanieri, allora, dopo un attimo di sconcerto, scoppiarono a ridere.
Guisgard invece fissò prima il comandante e poi Maraiel.
“No...” ridendo la piccola “... lui può stare seduto. Ha il mio permesso.”
E di nuovo tutta la ciurma si abbandonò ad una sonora risata.
“Patate! Patate!” Ripetè all'improvviso Becco di Ferro che stava sulla spalla di Cavaliere25. “Patate! Patate!”
“Mi sa che devi preparargliele, ora!” Ridendo Joao verso Cavaliere25.
“Grazie ancora, capitano.” Disse Ines a Guisgard. “Grazie di tutto, anche se non volete che ve lo ripeta. Ora torneremo a Balunga. E sistemeremo le cose laggiù.”
“E Las Baias?” Domandò Guisgard.
“Cesseranno tutti gli attacchi.” Rispose la donna. “Avete la mia parola.”
“Non venite con noi?” Domandò la bambina a Guisgard e a Talia.
“Noi dobbiamo terminare il nostro viaggio.” Fece il corsaro. “Ma un giorno ci ritroveremo. Promesso.”
“E non dimenticare Talia, capitano.” Dandogli la bambola, Maraiel.
“Non potrei mai separarmene.” Sorridendo lui. “Sai che ne sono follemente innamorato.”
La piccola allora abbracciò lui e poi Talia.
Salutò infine tutta la ciurma, compresi Cavaliere25 e Becco di Ferro e seguì sua nonna sulla nave spagnola.
E mentre questa si allontanava, la bambina restò a fissare la Santa Rita svanire nell'incanto della sera sul mare.
E dal castello di poppa del galeone, Guisgard e Talia, tornati nella loro cabina, fissavano il firmamento che sembrava congiungersi con l'orizzonte.
Lo stesso orizzonte che segnava la loro nuova rotta.
http://3.bp.blogspot.com/-rBKQC2aEU9...640x480%5D.jpg

cavaliere25 08-01-2013 20.08.55

e vada per le patate forza becco di ferro dissi andiamo in cucina ti preparerò una zuppa di patate che non hai mai assaggiato e gli accarezzai la testa e mi avviai verso le cucine

Guisgard 08-01-2013 20.27.37

Il colonnello restò immobile e in silenzio per un po', poi si voltò verso Cheyenne.
“Da piccolo udii una storia da alcuni marinai...” disse “... parlava di una donna che tutti definivano pazza... non aveva nome, ma era per tutti semplicemente la pazza... ogni giorno si recava sul molo in attesa del suo amato... mancava da anni, forse morto in un naufragio... ma lei, incurante delle voci, ogni giorno raggiungeva il molo per sussultare all'arrivo di ogni nave, sperando che fosse quella del suo amato... un giorno, all'improvviso, nessuno la vide più... si è lanciata in acqua, pensava qualcuno... sarà forse tornato davvero il suo amato? Si chiedeva qualcun altro... la verità era che ormai lei ed il suo amato erano insieme... per sempre...” e restò a fissare Cheyenne senza aggiungere altro.


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