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Seguimmo l'ometto verso il piano terra del castello, dove si tenevano le famose opere d'arte.
La collezione di Phoeminsk era famosa in tutto il mondo, e io stessa ne avevo sentito parlare. Tuttavia, non mi intendevo molto di arte, e dire che sapessi riconoscere alla perfezione la differenza tra le opere di questo o quell'artista ecco.. proprio no! Ma c'era una cosa che mi aveva sempre incuriosito. "Oh, mi hanno riferito che avete anche una collezione ben nutrita di gioielli antichi, non è vero?" sorridendo "Dicono che siano persino più preziosi di quelli contenuti nei migliori musei d'Europa, è vero?" incuriosita. |
“Allora potremmo scegliere un angolo di questo posto, magari appartato...” disse Elv tenendo stretta Gwen a sé “... affare fatto?” Facendole ancora l'occhiolino.
Set annuì con una smorfia, ancora imbarazzato ed a disagio per poco fa. “Si, andiamo...” disse a Dacey “... venga, il regista sarà già seccato di per sé...” E tornarono allo studio, dove le ballerine, i tecnici, il regista e Sertano erano tutti lì, in attesa di nuove indicazioni. “Ok...” Set a tutti loro “... rifacciamola.” “Purtroppo sono costretto a coprirmi nonostante sia Estate.” Disse Iasefol ad Altea. Poi presero ad avvicinarsi al giovane, raggiungendolo. “Sono io, il dottor Iasefol...” lo scienziato a lui. “Dottore...” stupito il ragazzo. “Poi ti spiegherò ogni cosa.” Iasefol. Il ragazzo, sebbene perplesso, annuì. Aveva il viso pulito, gli occhi azzurri, i capelli scuri e mossi. Sembrava uno studente. “Ti presento la signorina Altea...” lo scienziato al ragazzo. “Piacere...” disse lui guardandola con un certo imbarazzo ed abbozzando un sorriso un po' incerto. |
Mentre lo seguivo, ancora lui imbarazzato, pensai che fosse carino quel suo modo di fare , per nulla sfacciato e sfrontato.
“ Io scherzavo... insomma, la stavo solo punzecchiando un pochino.” Decisi quindi di precisare, per evitare che ci restasse troppo male per le mie battutine. Gli rivolsi un sorriso mentre tutti nello studio riprendevano i posti sotto le sue indicazioni . Tornai al centro del palco, carica e piena di entusiasmo per quella ripresa che sapevo sarebbe stata perfetta. |
Lo guardai.
Non potevo fare altro che capitolare. "Okay, d'accordo... Va bene..." acconsentii "Ora devo andare, però..." dissi poi, sperando che ora mi lasciasse per farmi tornare allo studio a lavorare. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Set annuì e sorrise a Dacey, sentendosi sollevato.
Tutti nello studio ripresero i loro posti. “Ascoltatemi...” disse Set “... Phoemnisk ci guarderà... lui guarda e conosce tutto... questo Faust deve essere gotico, magico, mistico, sensuale... il Bene ed il male devono rincorrersi e confondersi... questo vuole Phoemnisk... solo lo spettatore dovrà scegliere cosa è Bene e cosa è male...” guardò Dacey, come a caricarla. “Cominciamo.” A tutti loro. “Azione!” Il regista. La musica cominciò e le ballerine iniziarono a danzare. Elv sorrise e lasciò finalmente Gwen andare. “Un bell'appuntamento romantico fra opere di immortale bellezza...” disse “... wow...” |
Solo quando mi lasciarono, sentii che le sue braccia erano quasi diventate parte di me, tanto mi stringevano forte.
Sorrisi appena e gli dissi di vederci dopo cena in una piccola costruzione nel grande parco intorno al palazzo. Speravo fosse appartato abbastanza, visto non ci andava mai nessuno. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Ricordai un dettaglio del mio incontro con Phoemnisk, nella penombra, la mia prima sera al castello. Allora mi aveva chiesto se nella mia vita avesse mai avuto un uomo tanto importante come lo era Faust per Margherita.
E compresi cosa dovevo fare per essere la perfetta versione canterina dell’eroina del libro. Dovevo trovare un Faust per cui ballare e cantare. Trovai lo sguardo di Set durante quei miei pensieri e così fu lui il prescelto per quel ruolo inconsapevole. Presto presi a cantare ignorando telecamere e persone, cantavo solo per Set. Lo stesso feci muovendomi, ballando, ondeggiando. Ad ogni mia mossa studiavo l’effetto che questa aveva su Set e continuai , calda e suadente, invitavo al perdersi tra i sensi, a lasciarsi andare ai desideri , invitavo mentre cantavo, ammiccavo, sbottonavo la camicia sfilandola con calma studiata, fino a restare in intimo, regalando il mio corpo al mio obiettivo, a quel Faust inconsapevole . |
Elv annuì e lui e Gwen si separarono, con lei che tornò alle sue faccende.
La mostra doveva continuare. La ragazza vide allora arrivare Chef. E non era solo. Con lui infatti c'era Destresya, la celebre prestigiatrice arrivata per il suo spettacolo, con i suoi tre assistenti. "Si, abbiamo diverse collezioni di gioielli..." disse Chef alla prestigiatrice "... tutte confiscate a chiese, cattedrali e santuari. I gioielli che i chierici hanno per secoli accumulati per i Santi sono davvero incredibili. Furbi i preti." Divertito. |
La musica cominciò, le ballerina iniziarono a danzare e tutta la scena prese i contorni del sogno di Faust, di vedere Margherita danzare, muoversi leggiadra e sensuale in quello scenario fatto di desideri celati, tentazioni velate e pensieri proibiti.
La ragazza si abbandonò in un canto ed in un ballo eccitante, cercando lo sguardo di Set. Lui la guardava rapito, seguiva ogni sua movenza, tutta. Era un gioco sensuale, provocante, quasi erotico, con Set perso su quel corpo perfetto, degno della dannazione di Faust. Ogni volta che Dacey cercava lo sguardo di lui, trovava i suoi occhi sulle sue forme, sulla sua pelle, scivolando con desiderio su ogni piega di quel corpo proibito. Dacey era diventata l'eroina gotica di un sogno fatto di tentazioni e desideri perduti. https://pbs.twimg.com/media/CDYPrVLVIAACoC6.jpg |
Ci separammo e già iniziavo a contare i secondi.
Nel corridoio vidi Chef con Destresya e i tre ragazzi. "Fate un giro del palazzo?" chiesi, con sorriso smagliante. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
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