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Quel fuoco in me divampava forte, impavido, portandosi via tutto il resto e poco importava se non si erano ancora bruciate del tutto le ceneri di quello che ci aveva preceduto, non avevo mai amato il freddo, l'aridità nella mia anima.
Dopotutto quel calore, quel torpore, quella scarica di energia era quanto di più meraviglioso esistesse e null'altro poteva reggere il confronto. Perciò corsi via, tenendo lo sguardo sulla porta di casa, tenendomi a debita distanza delle aiuole del giardino, dovevo ricordarmi di dare ordine di farle estirpare tutte, non si poteva mai sapere. Entrammo in casa e mi diressi alla mia stanza, quando Stuardo arrivò, con un pessimo tempismo. Sospirai, gli affari del mio signore venivano prima di ogni cosa. "Benissimo!" sorrisi a Stuardo, lasciando la mano di Aegos, per poi voltarmi verso di lui. "Tu aspettami di sopra, da bravo!" facendogli l'occhiolino "Ti raggiungo!". Dopodiché, me ne andai nel salottino lì vicino, facendo segno a Stuardo di seguirmi. "Ebbene?" gli chiesi, sedendomi su un divanetto "Vi ascolto, quali informazioni mi avete portato?". |
Mentre guardavo fuori dalla finestra ebbi un capogiro e mi sedetti sulla poltrona ma la mia vista si annebbiò ed ebbi una visione: vidi una donna e aveva un libro di poesie, una ragazza bella ed ardimentosa...non capivo...chi era mai quella ragazza.
Poi la vidi andare verso le cantine, vi era un ragazzo biondo e doveva essere un garzone. Lei lo amava ma poi fu costretto ad andare via ma lei la notte lo desiderava...un lampo negli occhi...e vidi lui a fianco..si lui...bello e misterioso...non capivo..mi alzai per parlargli... Entrò Salamano e lo guardai non capendo cosa fosse successo...non era la Dama Nera..chi era quella ragazza e quel ragazzo..e lui che faceva lì vicino guardandomi, ma udii parlare di suo nipote e finsi un mezzo sorriso.."Oh meno male non ha trovato quei banditi nella foresta, prego fatelo accomodare" mentre rimasi ferma nella poltrona a sorseggiare il the. |
Ogni tanto mi imbattevo nei suoi occhi, che cercavano i miei per pochi istanti e poi si richiudevano.
Quel bacio era dolce, ma perché ci prendevamo tutto il tempo per assaporarlo, per gustarlo, senza fretta. Sentivo le sue mani stringermi forte, con desiderio e passionalità. Poi tolsi il fermaglio dai capelli e quelli crollarono del tutto. Rimasi basita dalle sue parole, perché aveva detto esattamente ciò che io volevo indurlo poco a poco a capire e lui lo aveva compreso così, senza che dicessi nulla. Infatti sorrisi. Le nostre labbra si schiusero appena e la mia lingua andò ad accarezzare la sua, mentre allentavo la sua camicia. "E tu?" sussurrai "Anche tu mi ami perdutamente?" sulle sue labbra, un po' maliziosamente divertita, un po' anche incantata dalla piega semplicemente edonistica e sublime che aveva preso la situazione. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Oh, non temete, ora è nelle cucine.” Disse sorridendo Salamano ad Altea. “L'ho messo a lavorare tra i piatti e le pentole. Un po' di fatica gli farà bene. Più tardi ve lo presenterò.” Sorridendo e servendo il tè alla sua padrona. “E' stata piacevole la vostra cavalcata, madama?” Chiese.
Intanto un lieve vento si era alzato sul palazzo, leggero e malinconico,il cui sibilo sembrava racchiudere quasi un lamento. Qualcuno nel bosco credeva fosse il canto della leggendaria Rosa Nera. “Ho raccolto informazioni sul Maresciallo, madama.” Disse Stuarto a Lys. “Egli rappresenta il braccio armato di Monsperone ed è agli ordini del barone. Ma di fatto è lui che detiene il potere. Dicono sia prepotente, violento e poche incline a comprendere gli altri. Ama però la ricchezza e le donne, madama.” Elv sorrise piano. “Eh, ti prendi gioco di me...” disse divertito in quel mare di capelli rossi intorno a lui “... tu amarmi disperatamente? Su, neanche mi conosci... o devo pensare che la Luna sia davvero magica in questi boschi?” Facendo l'occhiolino a Gwen ed accarezzandole le labbra. |
Sorrisi piano, giocando di tanto in tanto con le mie labbra sulle sue.
"Io lo avevo chiesto a te..." mormorai piano, cercando il suo petto e la sua pelle sotto la camicia. Ne sentivo un bisogno irrefrenabile, tale che non avrebbe mai potuto comprendere. Lo desideravo, ma ne ero anche tentata, tentata dal suo sangue che ribolliva nelle vene ogni volta che lo baciavo, lo accarezzavo o lo guardavo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Ascoltai affascinata la descrizione del maresciallo.
Dalla descrizione non sembrava affatto male, anzi, aveva tutta l'aria di essere uno di quegli uomini che mi intrigavano parecchio, quelli che pensavano le donne si intimidissero per i loro modi bruschi ma poi andavano fuori di testa quando si accorgevano che invece, ad alcune donne, quel comportamento non faceva che eccitare. Avevo un sorrisetto divertito sulle labbra mentre già architettavo il mio piano. "Benissimo, Stuardo, la prima cosa da fare, come dicevo è mandargli un dono.. cosa potrebbe piacere a un uomo simile?" pensieroso. "Ama la ricchezza avete detto, e poiché è un militare immagino anche le armi.. dovrei avere quel pugnale incastonato di rubini che potrebbe fare al caso nostro, sì.." annuendo "Il tutto condito da dell'ottimo vino di Lortena, dovremmo averne ancora qualche cassa insieme a un biglietto!". Un biglietto in cui esprimo il mio desiderio di poter gustare quel nettare diviio in sua compagnia... Un sorrisetto divertito. "Dite che è il caso di mandare anche un mio ritratto, in modo che sappia con chi ha a che fare?" con tono lievemente ambiguo. |
Dovetti trattenere un sorriso..volevo proprio vedere Furio alle prese con pentole e padelle.."Avete fatto bene..cosi capirà qui si deve lavorare" sorridendo.."Si, diciamo ho visto posti che ho sempre abitato ma non ho mai potuto apprezzare, e ho conosciuto il frate della Pieve".
Ad un tratto si udii un sibilo e i vetri delle finestre tintinnavano...rimasi con le mani immobile nella tazzina da the calda..quante volte avevo sentito il vento echeggiare quel suo lamento..sei tu...tu..dimmi che mi vuoi dire..l' ho visto prima..forse quella ragazza ha pure sofferto come te, ed altre..e forse come me..ho intravisto lui..lo desideravo fortemente. Cosa avrei dato per amarlo...bramavo le sue mani su di me..fino ad ora non lo aveva fatto..avevo visto sempre lui amare lei e guardarmi sfidandomi..sarebbe giunto a me..così sfuggevole. Tolsi le mani dalla tazzina bollente, erano arrossate..."Sentite pure voi questo vento Salamano? Cosa udite, ditemi" con curiosità. |
Elv la guardò con un lampo di passione e sorrise.
“Oh, si...” disse “... io sono già perdutamente innamorato di te...” stringendo a sé Gwen “... è un incanto, vero? Una magia o qualcosa del genere... si, sei una fata... così tutto si spiega...” ridendo piano, quasi sarcastico, per poi baciarla ancora, con più impeto e passione di prima. “Si, il vento batte spesso su Chanty, signora...” disse Salamano ad Altea “... è la terra dei venti questa.” Annuendo. Ad un tratto si udirono dei cavalli ed una carrozza entrare nel cortile. “E' tornato vostro marito, madama.” Il vecchio servitore. “Certo, madama.” Disse annuendo Stuarto a Lys. “Un vostro ritratto è perfetto. Vedrà la grazia ed il lignaggio di madama, insieme alla sua bellezza. Faccio subito spedire il tutto al Maresciallo, signora?” |
Vidi un lampo di passione nei suoi occhi e nel suo sorriso, mentre mi stringeva forte.
E sorrisi alla sua risposta, così spontanea, mentre mi baciava ancora e la mia bocca assaporava la sua. Era tutto nostro: questo letto, questa stanza, questo momento. E stavolta, non era come le altre; volevo che fosse perso, ma anche io volevo perdermi in lui, perché lo desideravo davvero, con tutta me stessa. Poi, mi sedetti su di lui, senza smettere di baciarlo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Guardai Salamano senza dire nulla...si...il vento soffiava spesso ma vi era il suo canto come molti dicevano e solo pochi potevano sentirlo..forse solo io.
Poi sentii una carrozza.."E' tornato mio marito...andiamo" poggiando la tazzina...non che avessi tutta quella voglia di vederlo ma dovetti andare incontro a lui. |
Si baciarono ancora, a lungo, con reciproco piacere.
Erano baci appassionati, caldi, intrisi di quelle carezze e di quegli sguardi tra i due giovani. Restarono così, su quel letto, con Gwen seduta su Elv, coprendolo di baci, di carezze e con i suoi capelli rossi. Trascorse così il primo pomeriggio, senza il che il Sole mostrasse i suoi raggi sempre più obliqui sul bosco e sul palazzo. Poi, di colpo, Gwen si accorse che Elv si era addormentato. Non era un sonno naturale. Infatti notò una figura nella stanza. Era Nikolaj fermo a fissarla con uno strano sorriso. Altea scese nel cortile, dove si trovava la carrozza da cui scese Fulminaccio. L'uomo era scocciato e di pessimo umore. Inveì con i suoi servi e poi si accorse di sua moglie. “Sono tutti stupidi quelli che vivono qui.” Disse burbero. “Tutti stupidi questi di Sygma. A furia di stare tra ulivi e girasoli sono diventati tutti stupidi come piante.” Scuotendo il capo. “Ho fame.” Fissando Salamano, non degnando sua moglie nemmeno di un saluto. |
Arrivò col suo modo di fare burbero e arrogante inveendo ed imprecando, non mi guardò nemmeno ma io fui superiore e dissi.."Bentornato a casa Accio"...probabilmente gli affari non erano andati bene.
E rientrammo nel palazzo e rimasi in silenzio seguendolo come una oscura ombra. |
Vedevo che era completamente in balìa dei miei baci, le mie carezze, vi si abbandonava completamente e senza opporre resistenza.
Trascorse il primo pomeriggio, mentre i raggi del sole si abbassavano sempre di più, finalmente. Improvvisamente, però, Elv cadde addormentato ed io sbuffai silenziosamente. Ero stufa di questi trucchetti. "Era il lontano 620, quando capimmo che fra di noi non poteva più così tanto funzionare..." dissi con una smorfia, senza voltarmi "Ed era sempre quel lontano 620 quando tu iniziasti ad impegnarti, con lodevole solerzia per carità, ad infastidire chiunque attirasse la mia attenzione. Non pensi sia ora di finirla, Nikolaj?" parlai sempre con estrema calma. Poi mi voltai per conferma che fosse lui e di fatti lo vidi in un angolo, con uno strano sorriso, mentre io lo guardavo scocciata. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Fulminaccio entrò in caso strillando qualche servo, rispondendo scortese ad un paggio e quasi prendendo a pedate un garzone.
Si sedette su una poltrona ed ordinò a Salamanco di portargli da bere. “Tu...” disse ad Altea “... sai che mi hai reso lo zimbello di Monsperone? Io, figlio del Sud de riso da questi effeminati che non riescano manco a pronunciare la C quando parlano.” Sputando a terra. “Dovevano chiuderti in convento invece di darti in moglie ad un lavoratore come me.” Seccato. “Calma i tuoi bollenti spiriti.” Disse Ridendo Nikolaj a Gwen. “Non voglio certo interrompere il tuo idillio con quel pupazzo.” Indicando Elv addormentato. “Volevo solo avvertirti che avremo visite stasera. Qualcuno di molto importante e non credo sia cosa saggia far trovare questo mortale in casa. Dunque vedi di fare in modo di liberartene.” Divertito. |
Era iracondo, stava trattando male la servitù.."Smettila Accio, nessuno ti da il potere di fare questo".
Poi le sue ultime parole e un sorrisetto malizioso...si avevo detto a mio padre di mettermi in convento, era meglio ma non capivo.."Cosa è successo? Chi ti ha deriso, spiegati meglio e con calma e poi non criticare il mio accento sygmese" con sguardo duro. |
Visite?
"Ah sì? E di grazia, chi è che si scomoderà a giungere presso la nostra dimora?" curiosa, ma senza abbandonare il sarcasmo. "Comunque ci penserò io a lui. Anche perché sono sicura che tu avrai di meglio da fare" con tono falso e melenso. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Tutti mi deridono e commiserano te a Monsperone.” Disse Fulminaccio alla moglie. “Sai cosa dicono di me? Che sono tocco. E di te che sei pazza. Cos'è questa storia che senti voci e vedi spettri? In quale dei tuoi stupidi libri l'hai letto? Dovresti tenere per te queste idiozie. Sei la moglie di Fulminaccio e devi darti contegno. Resterai chiusa in casa per un mese, ecco.” Fissando Altea.
Arrivò Salamano e gli portò del vino. Poi gli parlò di suo nipote. “Va al diavolo tu e lui.” Bevendo Fulminaccio. “Non lo so.” Disse Nikolaj a Gwen. “So solo che viene da lontano, inviato dalla congrega.” Guardò Elv addormentato. “Avanti prendigli il sangue e seppelliamolo nel guardino insieme agli altri.” |
"Dalla congrega?" esclamai, ora seriamente stupita.
"No" sbottai quando parlò di Elv "Non esiste. Mi inventerò qualcosa, ma lui non è carne da macello come tutti gli altri" fissandolo, categorica e perentoria. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Alle sue parole strinsi le mani piena di rabbia, dovevo trovare una soluzione.."E tu..tu credi alle superstizioni, è una storia su una strana maledizione del mio casato, e dicono assomiglio alla Rosa Nera da cui è partita..credi a dei contadinotti superstiziosi..su avanti Accio...lo dicono a casa mia, lo hanno fatto mie sorelle per gelosia" poi le parole di Salamano sul nipote.."Fallo accomodare..deve servire la cena vero mio caro marito" con sguardo lascivo per farlo rabbonire...ma ero sconcertata..nessuno sapeva di tutto questo, solo i due chierici ma avevano il segreto confessionale...doveva essere uscito dalla bocca di qualche stupida di mia sorella.
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“Ah, ecco...” disse Nikolaj a Gwen con un ghigno reso cupo dal suo pallore spettrale “... e perchè mai? Cos'ha di speciale questo mortale?” Fissandola.
Fulminaccio si rabbonì, visto il buon senso delle parole di Altea. Diede ordine di servire la cena. Salamano annuì. “Beh, cerca di non dar forza a queste storie...” l'uomo a sua moglie “... spiriti... che sciocchezze.” Brontolò. Portarono il tutto per la cena e tra i servitori c'era anche il giovane Furio. Si presentò al padrone e questi lo squadrò con disprezzo. “Datti da fare o mangerai con i maiali.” Fulminaccio. Il ragazzo cominciò a servire in tavola, fissando Altea con insistenza e senza distogliere mai lo sguardo da lei. |
"Non ti riguarda" atona e diretta io "Ora esci, così vedo di risolvere questa cosa" guardando Elv accanto a me.
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Ci sedemmo a tavola.."Buon senso...se noti non sono un tipo fronzoli ed euforia, anzi la prossima volta dovresti difendermi mio caro marito" le mani presero la forchetta, sentivo quasi mancarmi le forze...non sapevo nemmeno io cosa credere..ma vi era tutto in quel libro, in quella lettera di Padre Anselmo..e così era.
Sventolai il ventaglio visto il calore di quel momento concitato quando arrivò Furio a servire la cena. Vidi il suo sguardo, non staccava gli occhi da me..lo guardai nei suoi occhi azzurri..non capivo..era compassione, dispiacere per le urla sentite o cosa. https://images.davidemaggio.it/pics3...Violetta-6.jpg |
Nikolaj si abbandonò ad un sorda risata che echeggiò sinistra nella stanza.
“Attenta a te...” disse a Gwen andando via “... attenta a te...” uscendo. La porta si chiuse e per incanto Elv cominciò a svegliarsi. Furio restò immobile fra la porta e la tavola imbandita, fissando per tutto il tempo Altea. Fulminaccio mangiò come se nulla fosse, per poi alzarsi e senza attendere che anche sua moglie finisse andò fuori. Allora Furio si avvicinò alla tavola. “Madama...” disse “... sparecchio e porto via?” Chiese. |
Annuii a Stewart, compiaciuta a quelle parole.
"Benissimo, preparate la cassa di vino, il pugnale..." ordinai "E il ritratto, naturalmente!". Nel frattempo io mi alzai, raggiunsi lo scrittoio, presi una pergamena, una busta, e scrissi un biglietto al Maresciallo. "A un uomo che ha tutto... nella speranza di poterlo gustare insieme se vorrete onorarmi di godere della vostra compagnia. I miei omaggi. Lady Lys Marbrè Lo sigillai, lo profumai lievemente con delle preziose essenze e poi lo consegnai a Stuardo, insieme ai doni e al ritratto. Restai per un momento a guardarlo, sperando che quei doni mi avrebbero permesso di cominciare ad entrare nelle sue grazie. https://i.pinimg.com/564x/fe/2f/41/f...dae70bce46.jpg |
Certe volte non lo sopportavo.
Ma davvero. "Altrimenti che fai?" io con tono annoiato, mentre usciva. Elv iniziò a svegliarsi. "Ben svegliato" sorridendogli "Dovresti fare una cosa per me, stasera..." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Fortunatamente si alzò e se ne andò senza troppi fronzoli, capii che mio marito non mi amava..e forse era una fortuna almeno non mi avrebbe voluto vicino a sè forse.
Poi si avvicino Furio e lo guardai a quella sua domanda e gli sorrisi leggermente.."Non ho più fame, puoi portare via, grazie...vado a fare una camminata nel giardino, ho bisogno di aria" e uscii per il vialetto che dava verso il bosco, potevo udire il gorgoglio del fiume..amavo quel rumore, non ne capivo il motivo..ma era così e uno strano lampò attraversò i miei occhi. |
Stuarto prese il tutto ed assicurò a Lys di far avere ogni cosa al Maresciallo.
Uscì dalla stanza e subito incaricò un facchino di raggiungere la città e consegnare quegli oggetti agli uomini del Maresciallo di Monsperone. Elv si svegliò pian piano ed ancora vagamente intontito guardò Gwen. “Qualunque cosa...” disse cercando la sua mano. Altea andò verso il bosco, seguito dallo sguardo chiaro del giovane Furio. Il crepuscolo avanzava lentamente e l'imbrunire ovattava pigro e silenzioso il verde bosco di Chanty. Da lontano si vedevano le luci di Monsperone. Qui in vento era diverso. Non sembrava alitare malinconico, come invece faceva presso le torri del palazzo. Come se qui non potesse giungere la misteriosa ossessione che spingeva Altea a credere nella leggenda della Rosa Nera. Una leggenda racchiusa nel suo palazzo. |
Mi sentivo tranquilla, stranamente tranquilla.
Mi sedetti in una piccola distesa di erba dove le margherite e i "non ti scordar di me" ornavano in modo semplice ma affascinante quella piccola distesa di erba fresca. Il fiumiciattolo scorreva lento e chiusi gli occhi per udire quella melodia, immaginai mondi lontani dove potermi rifugiare..oh si, forse lontana da qui non avrei più vissuto questo tormento. |
Presi la sua mano e respirai a fondo.
"Dovresti andar via per un po'... Sì insomma, potrai tornare anche domattina se vorrai, ma stasera devi andar via..." guardandolo "Riceveremo una visita e sarebbe meglio che tu non fossi qui..." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Elv guardò incuriosito e sospettoso Gwen.
“Una visita...” disse perplesso “... una visita che evidentemente non gradirebbe la mia presenza... cos'é? Sei sposata?” Fissandola. “Dovevo immaginarlo...” con tono sprezzante. Altea si beò di quel sognante crepuscolo, senza più l'oppressione e l'angoscia di quella sua casa così simile ad una prigione. Ad un tratto però sentì qualcosa. Un calpestio. Qualcuno o qualcosa che si muoveva lì vicino. |
Mi beavo di quel momento, una bellissima sensazione di pochi attimi e volevo godermela tutta..anche se avesse dovuto finire presto.
Poi udii un calpestio, e mi girai di scatto..chi poteva essere.."C' è qualcuno?" chiesi un po' intimorita visto l' imbrunire. |
Scoppiai a ridere alle sue parole.
"No, mio caro viaggiatore. Non sono sposata..." risposi, ancora divertita ed intenerita. "Chiunque sia, verrà sia per me che per gli altri, anche se non so perché, ed è meglio per te che tu vada, dammi ascolto" prendendogli il viso fra le mani. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Bene, anche quella faccenda era sistemata!
Il mio signore sarebbe di sicuro stato fiero di me se fossi riuscita ad entrare nelle grazie del Maresciallo, dopotutto era la persona più importante nei dintorni e il potere piaceva sempre molto al mio signore. Guardai Stuardo andar via di buona lena e mi concessi un sospiro compiaciuto. Bene, dove eravamo rimasti? Oh sì, c'è un bellissimo stalliere nella mia stanza che mi aspetta! Così, mi avviai verso la mia stanza, passo dopo passo, pregustando quello che vi avrei trovato. Aprii la porta lentamente e altrettanto lentamente la richiusi dietro di me. "Allora..." con un sorriso lussurioso "Dove eravamo rimasti?" sussurrai, con voce calda, dando voce ai miei pensieri. |
Elv guardò perplesso Gwen.
“Beh, sei a casa tua...” disse alzandosi dal letto “... non posso certo imporre la mia presenza... andrò in cerca di Setto e tenterò di capire cosa gli è preso...” aggiustandosi i vestiti. La voce di Altea risuonò bassa ed intimidita nell'imbrunire. Qualche istante dopo dalla boscaglia apparve una figura. “Si sta facendo buio, ero venuto a cercarvi...” disse Furio “... non è consigliabile restare qui sola, madama...” fissandola “... siete sempre malinconica... solitaria... infelice...” |
Lys tornò così bramosa in camera sua, dove aprì e chiuse lentamente la porta.
Trovò il suo stalliere steso senza riguardo sul suo letto a baldacchino, con le braccia dietro la testa, rilassato e divertito. “Bentornata, madama...” disse irriverente lui. |
Ad un tratto sbucò Furio.."Oh, mi hai fatto prendere uno spavento sai?" alle sue parole sospirai.."Non hai sentito le parole di mio marito su cosa dicono di me..perché sono pazza..ecco perché ero triste dopo essere uscita dalla Pieve, è vero quello che ha detto..io le sento le voci.. è una maledizione di alcune ragazze del mio casato..è vero, ci sono le prove ma non ne voglio parlare...andare alla dimora? Quindi di nuovo in prigione, stavo così bene qui...ma se ci vedono possono pensare male vero?" scostandomi una ciocca ribelle dal volto diafano e angelico che celava dentro qualcosa di misterioso e goticamente meraviglioso, come il diavolo e l' acqua santa..si perché tu ami me..e io stanotte verrò da te..sussultai un attimo e guardai Furio senza dire nulla.
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Si alzò sistemandosi i vestiti, ma vedevo che non era convinto.
Anche io mi alzai e gli abbottonai la camicia, con calma studiata, guardandolo negli occhi. Poi lo abbracciai e lasciai profondi baci sul suo collo, come un piccolo vezzo prima di lasciarlo andare, accarezzando anche con le dita quella pelle così setosa da mandarmi in estasi ad ogni tocco. "È solo per il tuo bene..." gli sussurrai ad un orecchio, come per accertarmi che quelle parole gli arrivassero dritte in testa "Solo per il tuo bene, perché non voglio che ti accada nulla..." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Elv restò sorpreso per quelle parole di Gwen.
“Per me...” disse “... perchè mai? Che pericolo corro? Non ho nemici qui, sono straniero... non ho conti aperti, né dispute... non ho motivo per temere niente e nessuno... avanti, quanti segreti... chi è il tuo uomo? E' lui che non deve vedermi qui, vero?” Fissandola negli occhi. “Per me non siete pazza...” disse Furio ad Altea “... non mi interessa ciò che dicono o pensano gli altri...” offrendole la mano per aiutarla ad alzarsi “... venite, vostro marito è impegnato a contare il denaro guadagnato in città... perchè siete così triste?” Incamminandosi verso casa con lei. |
Oh, eccolo lì, il mio bel puledro pronto per una lunga cavalcata.
Guardatelo, come si è sistemato per bene sul mio letto, sembra sia perfettamente a suo agio su quel baldacchino. "Vedo che mi hai aspettato..." iniziando a spogliarmi, laccio dopo laccio, facendo cadere l'abito a terra, senza curarmi di sistemarlo, per poi avanzare verso di lui in sottoveste. "Lo sai che non l'ho ancora inaugurato questo letto?" sussurrai con voce calda, iniziando a salire sul letto, per poi raggiungerlo a gattoni e salire a cavalcioni su di lui "È un vero peccato, non trovi?". Il mio tono è caldo e suadente, il mio sguardo determinato e voglioso, mi chino su di lui, mentre i miei capelli gli accarezzano il viso. E lo guardo, lo guardo in quei meravigliosi occhi azzurri. E poi lo bacio, un bacio caldo e intenso, in cui riverso tutta la mia lussuria, il mio desiderio, la mia voglia incontrollata, la mia bramosia senza pari. https://i.pinimg.com/564x/85/2f/9a/8...97985c3085.jpg |
Aveva ragione ad essere perplesso d dubbioso, ma perché insistere con quella storia?
"No, ti dico. Non è il mio uomo, non ho nessun uomo" ribadii ancora. "Forse te lo spiegherò, quando e se tornerai..." guardandolo. Avrei dovuto farlo prima o poi, non poteva continuare a stare qui ignaro di tutto. Gli altri non avrebbero condiviso, ma era uno dei vantaggi del comandare. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
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