Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 27-10-2015 02.07.05

Risi piano.
"É una follia, lo so e a quanto pare non siete l'unico a pensarlo" sorridendo "Credo comunque che usufruiró della camionetta, mi sembra abbastanza lunga la strada a piedi" guardando smarrita la base militare "E grazie del vostro aiuto, messere" sorridendo e conservando di nuovo l'annuncio.

Guisgard 27-10-2015 02.09.00

Alla fine i tre borghesi, seguiti poco più indietro da Dacey, trovarono la cantina e vi entrarono.
Era un luogo con un forte odore di alcool e di fumo, affollato con gente di ogni tipo e la perenne sensazione che una rissa potesse scoppiare da un momento all'altro.
I tre ometti si avvicinarono al banco e chiesero informazioni al barista, circa il militare che stavano attendendo.
Ed il barista indicò loro un tavolo, dove alcuni individui stavano giocando a carte.
“Salute a voi...” disse uno dei tre borghesi a quelli che giocavano “... cerchiamo un uomo chiamato il Capitano... potete aiutarci?”
“Lo cerchiamo anche noi...” fece uno di quelli al tavolo “... ma sono giorni che non lo vediamo...”
“Peccato...” un altro di quei giocatori “... pochi sanno perdere con la sua classe...”
“Già, peccato solo che spesso non abbia il becco di un quattrino per pagare i suoi debiti.” Uno altro ancora di quelli al tavolo.
E tutti loro scoppiarono a ridere, davanti alla perplessità dei tre borghesi.

Dacey Starklan 27-10-2015 02.19.36

Come previsto gli uomini entrarono nella bettola, io avevo deciso di non farlo invece, sfruttando però la finestra per capire che succedeva.

Niente quarto uomo, il Capitano e a stare a quanto detto dai presenti quel tizio aveva le mani bucate. Di certo avrebbe accettato il lavoro dei tre borghesi visti i soldi in palio.

Guisgard 27-10-2015 02.20.34

Clio e gli altri legionari si radunarono nel cortile in seguito all'allarme scattato nella base.
Giunse anche Zac che subito cominciò a scattare le sue foto.
“Pare che un convoglio mercantile” disse Goz ai militari “sia stato assalito. Sembra non sia però in atto un'azione militare oltre questo fugace attacco. Voglio tre aerei di scorta ad un aerorimorchiatore per recuperare il convoglio. Tenente Clio, affido a voi la missione. Scegliete due volontari e scortate sul posto l'aerorimorchiatore.”

Clio 27-10-2015 02.25.17

Ascoltai attentamente il racconto del capitano, su ciò che era accaduto.
Cose del genere accadevano sempre più spesso ormai, e non mi stupivo più di niente.
Annuii solennemente al capitano.
"Elas, Dimos.." Chiamando due dei miei uomini più fidati "Con me.." Ordinai "Andiamo".

Guisgard 27-10-2015 02.33.07

Il capostazione indicò a Gwen il luogo in cui attendere la camionetta ed essa arrivò circa una mezz'ora dopo.
A guidarla era un uomo di mezz'età, che portava con sè frutta e verdura da vendere a coloro che vivevano fuori dal borgo e prima della base militare.
“Avanti, si parte.” Disse l'uomo a Gwen.
E la camionetta partì.

Guisgard 27-10-2015 02.36.45

Dacey aveva saggiamente scelto di non entrare nella cantina, restando ad osservare da una finestra ciò che succedeva all'interno.
E vide ad un tratto i tre borghesi avvicinati da qualcuno che parlò loro.
I tre allora ringraziarono, si sedettero ad uno dei tavoli ed ordinarono da bere.
Con ogni probabilità il loro uomo non avrebbe tardato.

Lady Gwen 27-10-2015 02.37.50

La camionetta, che trasportava frutta e verdura, arrivó dopo circa mezz'ora.
Salii a bordo e il mezzo partí, lasciandomi vagare con gli occhi e la mente in quel luogo cosí particolare.

Guisgard 27-10-2015 02.41.28

Clio nominò i due volontari e con loro prese il volo.
I tre aerei scortavano l'aerorimorchiatore per recuperare il convoglio attaccato.
Percorsero alcune miglia a Nord della base, per poi raggiungere una bassa gola rocciosa, dove ancora si vedeva del fumo.
“Deve essere quello il luogo dell'attacco, tenente.” Disse Dimos via radio a Clio. “Controlliamo che non vi siano nemici nei paraggi e cerchiamo un luogo in cui poter far atterrare l'aerorimorchiatore.”
“Negativo.” Elas agli altri due via radio. “Nessun nemico in giro. Zona pulita. Direi di procedere all'atterraggio.”
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Guisgard 27-10-2015 02.57.45

La camionetta partì e poco dopo lasciò il borgo, risalendo uno stretto e dissestato sentiero, tra spuntoni rocciosi e piante selvatiche.
“E cosa mai” disse l'uomo che guidava a Gwen “va farci una giovane ragazza in quella base militare? I legionari sono uomini senza onore e di certo non saranno gentiluomini con voi. Io non manderei mai mia figlia in un posto simile.” Mentre la camionetta sussultava tra i fossi ed i dossi di quell'angusto sentiero.

Guisgard 27-10-2015 03.07.31

Cadfel ascoltò ogni parola di Altea.
“Io credo” disse infine “che la neutralità sia l'unico mezzo concreto che vostro nonno ha per tentare di tenere le nostre terre fuori da quella guerra. Purtroppo non ho però dubbi che Canabias possa invaderci. Nell'antichità, proclamata la democrazia, gli abitanti di Atene formarono con i loro alleati la lega Delio-Attica, con lo scopo di essere più forti ed imporre la democrazia ovunque. E proprio con la scusa di voler portare la democrazia alle altre città, cominciò ad imporre il suo regime ad una città della lega che invece aveva conservato il suo governo aristocratico. Essa chiese aiuto a Sparta ed in seguito scoppiò la famosa Guerra del Peloponneso, che portò anni dopo alla sconfitta di Atene. Questo cosa significa? Che tirando in ballo la libertà gli uomini spesso hanno camuffato le loro vere intenzioni. Cos'è davvero la libertà? Essa è il diritto che ogni uomo ha di vivere come crede la propria vita, senza però limitare per questo quella degli altri. Ma purtroppo spesso la ricerca della libertà non è altro che il voler imporre il proprio pensiero sugli altri. Ecco cosa sta facendo Canabias.”

Lady Gwen 27-10-2015 03.07.36

Il paesaggio si faceva sempre piú aspro e selvaggio.
"Non ero diretta qui in realtá, ma a Capomazda. Poi ho visto un annuncio qui come infermiera e ho deciso di rimanere."

Guisgard 27-10-2015 03.16.32

La macchina procedeva il suo tragitto verso la base, con il militare alla guida che di tanto in tanto lanciava occhiate nello specchietto retrovisore per guardare il viso di Gaynor.
Egli l'aveva vista qualche volta al cinema e spesso sulle riviste.
Ed ovviamente ritrovandosela ora in auto era per lui una tentazione forte gettare lo sguardo alla bella diva seduta dietro di lui.
Infatti oltre Gaynor poco altro di così bello c'era da vedere intorno a loro.
Rocce e piante selvatiche, spazi sterminati ma desolati e silenziosi.
Un silenzio senza fine che dominava su tutte le cose di quello scenario.
“Eccoci, madama.” Disse il militare alla bella diva. “Ecco la base della Legione Straniera.” Per poi suonare più volte col clacson.
Alcune sentinelle dalle postazioni di guardia osservarono l'auto e si accertarono della sua autenticità.
Poco dopo le porte della base si aprirono e l'auto militare entrò.

Guisgard 27-10-2015 03.22.47

“Oh...” disse l'uomo al volante a Gwen “... beh, mi chiedo cosa vi abbia fatto cambiare idea... come si può preferire questo posto a Città di Capomazda? Oltretutto qui c'è la guerra... o forse” ridendo “qualcosa vi spinge a stare qui... magari siete la ragazza di uno dei piloti, giusto?” Divertito.

Lady Gwen 27-10-2015 03.27.56

"Vi assicuro di no" ridendo "É la prima volta che vengo qui e non conosco nessuno, dunque é solo per questo lavoro che sono venuta."

Dacey Starklan 27-10-2015 07.03.43

Rimasi in attesa all'esterno osservando le mosse dei tre, che si sedettero e presero da bere. Questo poteva significare che presto la loro attesa sarebbe stata interrotta dall'uomo tanto atteso.

Non mi restava che aspettare e tenere gli occhi vigili

Marwel 27-10-2015 10.09.13

Era un tipo sveglio e sapeva il fatto suo, questo Marwel non poteva negarlo e non poteva negare nemmeno il fatto che costui la mettesse in ansia e probabilmente senza nemmeno volerlo.
Disse che faceva bene a non fidarsi di nessuno e la fanciulla non potè che dargli ragione; non erano tempi facili, lei era giovane e più di una volta si era trovata in spiacevoli situazioni con gli uomini di quel borgo dimenticato da Dio.
Fece un inchino e la salutò in un modo non troppo formale, per poi sparire tra i cespugli. Marwel trasse un sospiro di sollievo, poi si voltò verso Iris e disse "ti prego, se vuoi bene a tua madre non sparire più in questo modo". La prese per mano e insieme tornarono all'orfanotrofio dove c'era Betty ad attenderli con il piccolo Edward tra le braccia.
La ragazzina si lamentò dei gemelli mentre rientrava in casa. Marwel rise: i gemelli li aveva trovati due anni prima di Oliver e avevano appena un anno. Erano stati abbandonati dentro una stalla, durante l'inverno più freddo che Marwel avesse mai visto. Nessuno dei due parlava e quindi la donna non potè far altro che dar loro dei nomi, come aveva fatto con Edward e Iris. Li aveva chiamati Marcus come suo zio e Antony come suo cugino, poichè entrambi avevano gli occhi blu proprio come loro e la prima volta che li vide si ricordò di loro.
Erano cresciuti sani e forti, ma soprattutto pestiferi; si davano forza l'uno con l'altro e ne combinavano di ogni colore alla povera Betty. Marwel pensava che con la febbre sarebbero stati buoni e invece, a quanto pareva, non bastava nemmeno quello a tenerli fermi.
La donna tolse sciarpa e cappello ai suoi bambini, poi disse loro di andare nelle rispettive camere e guardò Betty quel poco che bastasse a farle capire che sarebbe rimasta di nuovo da sola con i bambini.
Betty le chiese se stesse andando da Benji mentre cullava il neonato.
"Si, vado a vedere se sta meglio" rispose lei per poi posare un bacio sulla fronte di Edward. Betty notò che sotto gli occhi di Marwel stavano spuntando delle ombre violacee e pure i movimenti del suo corpo sembravano più lenti e pesanti.
Marwel non dormiva da quasi due giorni e i segni della stanchezza cominciavano a notarsi sul suo viso e spesso le mancavano le forze, ma Benjamin aveva bisogno di lei.
"Sto bene e tornerò presto" disse leggendo preoccupazione nello sguardo di Betty, poi uscì di casa stringendosi nel suo pesante mantello e si diresse verso l'ospedale.
I suoi passi erano incerti e tutto cominciò a girare attorno a lei come si fosse formato un uragano di case, strade e persone. Barcollò verso un muro e si sorresse cercando di riprendere fiato.
Oltre a non dormire non aveva nemmeno mangiato, era stata a contatto con molti bambini malati e la notte prima aveva sentito degli strani brividi correrle lungo la schiena. Non ebbe nemmeno il tempo di pensare di tornare indietro che crollò al suolo e tutto divenne buio.

Altea 27-10-2015 15.15.00

Ascoltai Cadfel attentamente, mi fidavo di lui e al giorno d'oggi potersi fidare di qualcuno in questi venti di guerra era davvero un dono prezioso.."Allora se pure voi pensate dobbiamo rimanere neutrali non ho altre possibilità" abbozzando un lieve sorriso.."La libertà..e se Canabias ce la togliesse, fino a quando vivremmo in questo stato di libertà. Dio solo lo sa, e speriamo davvero Afralignone e Capomazda saranno di parola se succederà il peggio" aprendo le mani in segno di evidenza ma non rassegnazione.
Suor Matilde mi chiamò, mi ero trattenuta più del dovuto.."Ci vedremo domani sera a Palazzo allora, Sara vi avrà detto la mia terza sorella compie 16 anni e vi sarà una grande festa ed è già iniziata da oggi. Infatti presumo quando arriverò a Palazzo vi saranno i primi ospiti venuti dai posti più lontani, insomma un modo per farci dimenticare queste angustie. Io non ero d' accordo e poi sapete detesto queste feste frivole, un dispendio di soldi..e siamo scesi a patti ed infatti ho disposto vi sarà festa pure al borgo vicino e per tutto il nostro popolo, sperando sappiano ancora chi siamo" sorrisi pensando all' incontro con l' aspirante legionario anche se perplessa.."A domani pomeriggio signor Cadfel e saluti Sara..le dica di essere impeccabile come sempre, un pò di positività ci vuole e forse questo farà notare al popolo che nulla è cambiato".
Lo salutai ed entrai con suor Matilde nello spazio dove si stava cucinando, mio nonno aveva offerto un abbondante pasto pure ai bisognosi per questa occasione, vi era un intenso profumo e udivo lo sfrigolio della carne sulla brace e l' allegria tra la gente che mi salutava con cordialità.
Tutto era pronto e pure Padre Abramo si avvicinò.." Padre, scusate il ritardo ma strani fatti sono successi, penso la gente abbia fame, possiamo andare in refettorio a servire, la cena è pronta noto..e vi è pure vino abbondante".
In fondo era vero..come potevo lasciare tutto questo e permettere mi rubassero una parte di me..Chevral non era solo dei de Bastian ma della gente..il problema era Canabias..dovevamo fare in fretta, sapevo mi aspettavano a Corte ma sapevo pure mia madre e mie sorelle avrebbero intrattenuto le povere vittime con futili discorsi e vari canti, risi tra me e me sperando gli ospiti non sarebbero fuggiti prima del ballo di domani.

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Lady Gaynor 27-10-2015 15.48.38

Poco dopo arrivammo alla base. Che strana costruzione mi ritrovai a pensare, guardando il fortino dalla forma cilindrica, che somigliava ad una gigantesca botte di vino. Si, un bel bicchiere di vino bianco gelato, ecco cosa ci vorrebbe... mi sento così tesa! Le sentinelle controllarono la nostra identità ed un attimo dopo le porte della base si spalancarono di fronte a me. Andiamo, ragazza mia, l'avventura comincia!

Guisgard 27-10-2015 16.05.42

Dacey dall'esterno della cantina continuava ad osservare ciò che accadeva all'interno.
I tre borghesi avevano preso un tavolo ed era stato servito loro da bere.
Ad un tratto dal retro della cantina arrivò qualcuno.
C'era fumo e la ragazza non riuscì subito a cogliere il volto del nuovo arrivato.
Era però vestito da militare, con un giubbotto da aviatore ed un cappello da ufficiale, sebbene non mostrasse alcun tipo di grado.
E dai suoi studi a corte lei comprese subito che le ragioni di ciò potevano essere molteplici.
Poteva infatti trattarsi di un disertore, di soldato espulso o magari solo qualcuno sotto falsa copertura.
Il militare raggiunse il centro del locale e subito si sedette al tavolo di alcuni che giocavano a carte, per unirsi a loro.
Il barista allora fece un cenno ai tre borghesi e quelli si avvicinarono al tavolo dei giocatori.
Ora Dacey poteva vederlo meglio quel militare.
Nonostante i modi spicci, aveva il viso pulito ed era di bell'aspetto, con due occhi azzurri che subito cominciarono ad osservare i tre borghesi in piedi accanto a lui.
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Dacey Starklan 27-10-2015 16.12.14

Mi sporsi un po', sollevandomi sulle punte dei piedi per vedere meglio all'interno del locale. Il fumo era denso e offuscava la vista, riuscii però a tener d'occhio il tavolo dei tre borghesi e come avevo previsto arrivò il quarto uomo.

Riuscii a distinguere solo il suo abbigliamento, una divisa militare ma senza alcuna indicazione del grado. Aggrottai un po' la fronte perplessa e tentai di scoprire i lineamenti del viso del militare. Quando questi prese posto al tavolo finalmente ci riuscii. Era un uomo più giovane e di piacevole aspetto rispetto a quanto avevo pensato, soprattutto colpivano gli occhi azzurri e limpidi.

Guisgard 27-10-2015 16.13.40

“Duchessa...” disse Cadfel ad Altea “... restare neutrali è spesso un modo per prendere tempo. Voi dipingete a tinte fosche il governo di Canabias, reo secondo voi di voler imporre il suo regime. Ma anche Afralignone mira a controllare i suoi alleati. La differenza qual'è? I primi impongono una società di eguali, alla ricerca di una libertà assoluta e forse utopica, negando i privilegi della nobiltà e del Clero. I secondi invece dominano dall'alto della loro nobiltà, certo lasciando il popolo libero e difendendolo, ma pretendendo comunque il riconoscimento della loro superiorità. Voi siete disposta ad accettare il benessere in cambio di riconoscere uomini superiori a loro dire per Diritto Divino? Io no. Per me l'aristocrazia Afralignonese non ha nulla più della gente comune.”
I due si salutarono e Altea raggiunse Padre Abramo, con cui servirono cibo ai poveri giunti alla chiesetta.

Altea 27-10-2015 16.27.31

Mi misi a servire insieme a Padre Abramo e le suore ma i miei pensieri erano altrove..le parole di Cadfel. In fondo erano verità...noi stessi qui a Chevral non avevamo mai imposto al popolo sacrifici..quello che stava avvenendo ora ne era un esempio. Infatti era proprio quello che temevo di più..o cadere nelle mani di Canabias o di Afralignone per dare ad entrambi le nostre Terre...lo avevo detto io stessa non avrei donato un ettaro di terreno a un taddeide nemmeno sotto tortura.
Cercai di scacciare quei problemi...padre mio, quale incombenza mi hai dato assieme a mio nonno..Costanza era la maggiore, avevo voluto studiare ed essere diversa da tutte loro..eccone il risultato.
Finito il mio lavoro, aiutai suor Matilde a lavare i piatti e mi congedai prima del buio.."Padre Abramo, torno a Palazzo, vi sono pure ospiti e sembra maleducazione fare aspettare ma sapete tengo a tutto questo..devo dirvi mi costa molta fatica questo ballo..chi mai avrà invitato mio nonno Mandus e mia madre?" sospirai "Passerà..lo faccio solo per mia sorella Ellis. Domani non potrò essere presente, posso andare o avete bisogno di me?".

Guisgard 27-10-2015 16.38.11

“Il capitano Guisgard, presumo...” disse uno dei tre borghesi al militare.
“Dipende...” giocando a carte questi “... può anche darsi.”
“Noi siamo i tre a cui avete dato appuntamento, rammentate?”
“Ah, già...” fece il militare “... vedo...” rivolto al tavolo dei giocatori “... e rilancio di tre...” gettando una moneta nel piatto... tris di donne...” mostrando poi le sue carte.
“Scala, capitano!” L'altro giocatore. “Vi è andata male!” Accaparrandosi il piatto.
“Già...” lasciando le carte sul tavolo il militare “... purtroppo al gioco non sono mai stato granchè fortunato...” tornò a guardare i tre borghesi “... dicevate? Oh, si... si, sono io... beh, potevate dirlo prima, no? Vi aspettavo. Sono appunto a corto di denaro.”
“Auguriamoci allora” il borghese “che il nostro sodalizio sia fruttuoso.”
“Avanti, vi ascolto.” Mormorò Guisgard.
“Non ci sarebbe un posto più appartato per parlare?” Chiese il borghese.
“Andiamo in strada...” alzandosi Guisgard “... in questo borgo la gente ama farsi i fatti propri.”
Dacey vide così i quattro uscire dalla cantina.
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Guisgard 27-10-2015 16.42.31

“Qui c'è sempre bisogno, figliola.” Disse Padre Abramo ad Altea. “Ma anche tu hai le tue incombenze. Torna pure a corte. Dopotutto quello è il tuo mondo ed ognuno di noi può fare tanto per gli altri secondo le proprie possibilità.” Le sorrise e la benedisse, lasciandola così tornare al palazzo ducale.

Dacey Starklan 27-10-2015 16.45.13

Non mi pareva un uomo avvezzo al rigore militare visto quel suo giocare d'azzardo senza porsi dei limiti.

I quattro parlottarono tra loro per poi prendere la decisione di lasciare quella sala e dirigersi all'esterno.

Mi finsi intenta a guardare altrove celando sempre il mio viso con un foulard mentre gli uomini uscirono. Presi a camminare piano, come se stessi passeggiando, aspettando di capire cosa avrebbero fatto ora.

Altea 27-10-2015 16.49.17

Sorrisi e scossi il capo "Qui è come fosse casa mia, perchè è la Casa del Signore".
Dopo la benedizione uscii e presi, quasi correndo, la via più corta per il Palazzo prima facesse buio...e ora mettiti questa maschera e sorridi..sorridi.

Guisgard 27-10-2015 16.51.38

Le porte del fortino si aprirono e l'auto entrò al suo interno.
Subito vi fu curiosità verso la vettura da parte dei legionari che si trovavano nel cortile centrale.
Infatti non era solito che un'auto simile arrivasse alla base.
“Eccoci, madama.” Disse il militare al volante a Gaynor.
Scese e subito aprì lo sportello della macchina per far scendere la diva.
Un attimo dopo però un nutrito gruppo di soldati circondò l'auto.
“Ehi, che sventola!” Esclamò uno di quelli.
“Siamo nel deserto, sarà di certo un miraggio!” Un altro.
“A me sembra vera...” fece un altro ancora “... ora la tocco per accertarmene!”
“E sentite com'è profumata!” Un altro di quei soldati.
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Lady Gaynor 27-10-2015 17.04.41

Una volta entrata nel forte, l'automobile fu accerchiata da un discreto numero di soldati, che probabilmente non vedevano una bella donna da tempo immemore. Sentivo i loro commenti, e un brivido mi percorse la schiena. Ero abituata a trattare con gli uomini, ma dei legionari in guerra non erano certo ciò che frequentavo di solito. Dentro di me nutrivo forte la speranza che la mia permanenza alla base fosse piacevole e soprattutto breve, non ero ancora scesa dall'auto che già sentivo nostalgia della bella vita a Capomazda. Mi feci coraggio e scesi a terra.

Guisgard 27-10-2015 17.31.17

I quattro uomini presero a camminare nella strada che andava a farsi avvolgere dall'imbrunire.
Dacey li seguiva poco distante, attenta a non farsi notare e ad ascoltare quanto loro dicessero.
“Lasciate che anche noi ci presentiamo...” disse uno dei tre borghesi “... io sono l'avvocato Leones, questi sono invece i miei soci... il notaio Fines e Poeh, nostro consulente.” Indicando gli altri due.
“Bene, il piacere è tutto mio.” Fece Guisgard. “Veniamo a noi ora...”
“Siete un uomo molto pratico e ciò mi piace.” Sorridendo Leones. “Lo studio legale che noi rappresentiamo cura gli interessi della Gran Baronessa Matilde dell'ex regno di Animos, oggi Repubblica di Canabias. La donna è fuggita dal suo paese poco prima della rivoluzione che ne ha insanguinato l'aristocrazia e messo in fuga i chierici. Tutta la sua famiglia è stata sterminata, eccezion fatta, forse, per sua nipote, la futura Gran Baronessa Dacey.”
“Che vuol dire forse?” Fissandolo Guisgard.
“Che le voci in merito alla sopravvivenza della ragazza sono alquanto confuse.” Spiegò Leones. “Qualcuno, fedele alla famiglia reale, giura che i corpi sotterrati erano sei, ossia il re, la regina e le due figlie, oltre a due dame di compagnia. Sei capite e non sette. Ed il corpo mancante potrebbe essere proprio quello della ragazza.”
“State perdendo tempo...” con fare indifferente Guisgard “... non si scampa ad un plotone d'esecuzione. Conosco per fama le milizie di Canabias e posso dirvi che nessuno le batte quando c'è da farsi giustizia sommaria. Le voci sulla ragazza sono false. Capita spesso che si tengano in vita simili fandonie, per lasciare ai nostalgici e ai fedelissimi la speranza di poter lottare per qualcosa. Dunque tonatevene pure al vostro studio legale e dite alla Gran Baronessa di mettersi l'anima in pace.”

Dacey Starklan 27-10-2015 17.41.29

Maledetto uomo, lui e il suo ostinato senso pratico! E io che pensavo che per soldi avrebbe accettato quel lavoro senza nessun indugio.

Non credeva alla mia fuga. Non ero sorpresa ma almeno fare un tentativo.

E se mi fossi rivelata in quel momento? In fondo avevo qualcosa per farmi riconoscere da chi mi conosceva bene. Ma la prudenza e la paura mi avevano resa cauta e quindi decisi di capire come si sarebbe evoluta la situazione tra gli uomini.

Guisgard 27-10-2015 17.52.21

Dacey ascoltava quella discussione tra i quattro.
“Beh, vi ho detto eravate pratico” disse Leones “ma forse avrei dovuto dire cinico, capitano.”
“Ho altro da fare” fece Guisgard “che dare la caccia ai fantasmi. Soprattutto se a difendere il loro sonno è la polizia segreta di Canabias.”
“E se la ragazza fosse viva invece?” Chiese Poeh.
“La poveretta” replicò Guisgard “riposa sotto un cumulo di terra in qualche bosco di Canabias, insieme alla sua sfortunata famiglia e tutti con delle pallottole nel corpo. Datemi retta, state perdendo tempo.”
“Se la faccenda non vi coglie umanamente” mormorò Leones “magari potrà farlo economicamente. Sono infatti in ballo, se la ragazza saltasse fuori, tre milioni di Taddei. Denaro ricavato da una parte dell'immenso tesoro reale dell'ex Animos e oggi custodito in una banca Afralignonese, essendo in corso una diatriba giuridica tra il governo di Canabias e quello di Afralignone.”
“Tre milioni di Taddei?” Ripetè Guisgard, smarrendo finalmente quell'espressione indifferente. “Beh, una simile cifra farebbe resuscitare un fantasma...”
“Dunque?” A lui Poeh.
“Resto della mia idea che la poveretta è morta e sepolta...” disse Guisgard “... tuttavia forse non tutto è perduto... dopotutto lasciare quel denaro ad ammuffire in una banca è un vero peccato...”

Dacey Starklan 27-10-2015 17.58.50

Ecco la proposta dei soldi gli aveva fatto cambiare idea. Prevedibile visto il soggetto.

E ora che mi restava di fare? Andare da quel militare degradato e dire che ero io la ragazza che cercava? Il fatto che lui fosse motivato dai soldi non mi infondeva fiducia.

Guisgard 27-10-2015 18.16.02

“Capisco.” Disse l'uomo al volante a Gwen. “Allora ciò è ancor più strano. Una giovane e bella ragazza che viene a chiudersi quassù in mezzo ad avanzi di galera ed avventurieri. Eh, non capirò mai la gioventù.” Scuotendo la testa.
Finalmente la camionetta raggiunse le porte del fortino militare.
Era una struttura isolata, fortificata e circondata da alte torri di controllo.
E sulle sue mura sventolavano le bandiere della Legione Straniera.

Guisgard 27-10-2015 18.16.47

Altea lasciò la chiesetta di Padre Abramo e tornò al palazzo ducale.
Era ormai sera ed il ballo da poco cominciato.
La ragazza allora indossò il suo abito con l'aiuto di una dama di compagnia e poco dopo raggiunse il salone della festa.
Vi era sfarzo ed una finta consapevolezza che tutto andasse bene.
I nobili di Chevral sapevano bene che il pericolo di un'invasione di Canabias era tangibile, concreto.
Qualcuno addirittura la riteneva imminente.
Eppure si fingeva, ci si sforzava di crederla una follia, una paura ingiustificata.
Qualcuno addirittura cercava di scherzarci su, come alcune giovani e frivole contessine che proposero un assurdo gioco.
“Cosa succederebbe” disse una di quelle “se domani le truppe di Canabias ci invadessero?”
“Capirebbero come si batte un aristocratico!” Esclamò con orgoglio qualcuno. “Dopotutto perchè dobbiamo temere degli operai che ora imbracciano armi?”
E tutti risero.
Tutti tranne Mandus, che osservava quel gioco con sguardo inquieto.

Guisgard 27-10-2015 18.18.05

“Faccio fatica a seguirvi...” disse Leones a Guisgard “... come intendete fare per accaparrarvi quel denaro, se ritenete morta la principessa Dacey?”
“Volete forse svaligiare la banca?” Sarcastico Poeh.
“Sempre più facile svaligiare una banca” divertito Guisgard “che riportare in vita un fantasma.”
“Dunque?” Fissandolo Leones.
“Dobbiamo trovare qualcuna da spacciare per la ragazza.” Rivelò il militare.
“Come sarebbe a dire?” Stupito Leones.
“Fatemi capire...” Poeh al militare “... state parlando di una sosia? Una sosia della principessa?”
“Precisamente.” Annuì Guisgard.
“Ah, avete la testa piena di utopie!” Esclamò Leones.
“C'è la prigione per una simile frode!” Disse Fines.
“Tre milioni di Taddei non sono forse un buon motivo per rischiare?” Sorridendo Guisgard.
Tutto ciò fu udito da Dacey.

Guisgard 27-10-2015 18.20.05

Gaynor scese dall'auto e subito i legionari,vedendola ora finalmente in tutto il suo splendore, si abbandonarono a commenti più che lusinghieri, qualcuno persino volgare.
Il militare che aveva condotto la bella diva alla base cercò di far arretrare quei soldati, ma rischiò di ritrovarsi col muso rotto.
“Razze di canaglie” disse all'improvviso una voce “e figli di centomila vermi! Indietro, o vi prenderò a calci fino a Ognissanti!” Minacciò il capitano Goz.
E all'istante il capannello attorno a Gaynor allentò la sua morsa.
Infatti Goz era l'unico in grado di farsi obbedire e rispettare dai legionari.
“Miss Gaynor...” guardandola tutta Goz “... è un vero onore ed un piacere...” togliendosi il cappello e baciandole goffamente la mano “... ho visto tutti i vostri film... o meglio, tutte le scene in cui comparite voi e ho ascoltato ogni vostra canzone... ma vista da vicino siete ancora più bella.” Sorridendo. “Perdonate i miei ragazzotti, ma sono poco inclini a trattare con una donna di classe come voi.” Si voltò verso i suoi legionari. “Ragazzi, per premiare il nostro eroismo e la nostra abilità, il governo ci ha inviato, come prezioso dono, la famosa, nonché bellissima, diva del cinema Gaynor... definita da tutti la donna più desiderabile dello schermo. E a ragione aggiungerei io.” Tornando a fissare la diva.
E subito partì un caloroso applauso da parte dei soldati raggianti.

Altea 27-10-2015 18.23.13

Il ballo era già iniziato, di fretta indossai il mio abito sontuoso blu cobalto, lasciai i capelli biondi sciolti in boccoli legandoli con una spilla di zaffiro e oro.
Andai nel salone e tutti sorridevano come nulla fosse..presi un bicchiere di ottimo vino e girovagavo per il salone ascoltando i discorsi, soffermandomi a parlare..ma era solo finzione. I volti non rilassati denotavano la apprensione che, infatti, scaturì in un assurdo gioco.
Guardai mio nonno Mandus e sospirai.."Siamo neutrali" dissi guardando i presenti "anzi dovremmo dar riparo agli esuli di quella che fu Animos, magari ve ne sono alcuni a Chevral e non ne sappiamo. Canabias non ci attaccherà mai...voi che ne pensate..nonno..duca Mandus de Bastian". Che stupidità..erano questi i nobili e ragazzi dovevano proteggerci?

Dacey Starklan 27-10-2015 18.34.44

Astuto quel Guisgard, astuto e senza scrupoli ne un qualche tipo di coscienza. Non si sarebbe fatto alcuna remora nell'ingannare una povera donna che solo voleva ritrovare la nipote. Mi sentii avvampare dalla rabbia per quel motivo. Poi forse quel militare, sempre se lo era davvero, non doveva trascurare un dettaglio. Come avrebbe potuto trovare una ragazza uguale a me disposta a quell'inganno? Una che sapeva ogni dettaglio del palazzo di Animos, conosceva la storia della famiglia, aveva l'adeguata istruzione ma soprattutto, una ragazza che avesse la mia stessa esatta voglia. Quel segno sulla mia pelle era poco conosciuto al di fuori della mia stretta cerchia famigliare, proprio mia nonna, alla mia nascita, aveva decretato che fosse una cosa da nascondere. Un segno così marcato sulla pelle avrebbe potuto riportare alla mente le vecchie storie delle streghe e dell'Inquisizione e quindi nessuno ne aveva mai parlato. Io stessa avevo imparato a mitigare quella macchia più scura posta sulla mia caviglia destra, celandola con stivaletti, calze, cavigliere e trucco.

Lady Gaynor 27-10-2015 19.59.40

Appena scesa dall'auto, il folto gruppo di militari mi si avventò contro, cercando di afferrarmi chi le mani, chi un lembo del vestito. I commenti da camerata si sprecavano. Il militare che mi aveva fatto da autista tentava inutilmente di tenerli a bada, fino a che una voce si levò improvvisa al di sopra di quel concitato vocìo.
“Razze di canaglie e figli di centomila vermi! Indietro, o vi prenderò a calci fino a Ognissanti!” Dal suo piglio di comandante, dedussi che doveva trattarsi del capitano Goz.
“Miss Gaynor.... è un vero onore ed un piacere....ho visto tutti i vostri film... o meglio, tutte le scene in cui comparite voi e ho ascoltato ogni vostra canzone... ma vista da vicino siete ancora più bella.”
"Grazie capitano, grazie dei complimenti e soprattutto grazie del vostro intervento quanto mai opportuno" risposi io. Ma dopotutto, cosa potevo aspettarmi da uomini impegnati in guerra, lontani dalle loro case e soprattutto dalle loro donne?
“Perdonate i miei ragazzotti, ma sono poco inclini a trattare con una donna di classe come voi... Ragazzi, per premiare il nostro eroismo e la nostra abilità, il governo ci ha inviato, come prezioso dono, la famosa, nonché bellissima, diva del cinema Gaynor... definita da tutti la donna più desiderabile dello schermo. E a ragione aggiungerei io."
"Capitano, voi mi adulate... non mi definirei un prezioso dono, quanto più motivo di un po' di spensieratezza in un momento così tragico. La sera, al saloon, ci ritroveremo tutti insieme per dimenticare le brutture del giorno, o almeno è ciò che spero di riuscire a fare. Questo è il mio compito, tenere alto il morale di chi lotta contro i cattivi..." Sfoderai il mio miglior sorriso, cercando di dominare la tensione che non mi aveva ancora abbandonata. "Adesso, capitano, sarebbe splendido avere qualcosa da bere "dissi prendendolo sottobraccio "Il viaggio è stato piuttosto lungo, direi di averne proprio bisogno..."


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