Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 14-01-2012 02.06.38

L’orchidea cadde dalle mani di Altea, frantumandosi in mille pezzi.
Il maestro osservò il fiore ormai andato in frantumi senza dire nulla.
Raccolse allora i pezzi più grandi, ma si rese subito conto che quel fiore non poteva più ricomporsi.
“Siete ancora scossa, milady.” Disse poi ad Altea. “Era solo un fiore di vetro, non datevene pena. Venite, prendiamo posto a tavola. Ormai tutto è pronto per la cena.”
Anche Goz si sedette a tavola, in attesa degli altri passeggeri.

Parsifal25 14-01-2012 02.10.30

Talune volte, noi stessi diveniamo essere insensibili e superficiali.... è difficile che la nostra attenzione si possa soffermare su un qualcosa che non presenti l'aggettivo "speciale" anche se dalla cosa più piccola ed insignificante nascono le grandi opere. Questo è stato l'errore di molti uomini....e in questo caso....anche il mio.

Presi il mio taccuino dalla sacca e lo aprì nella pagina in cui avevo disegnato gli Arcangeli, ognuno di loro custodiva in se un proprio messaggio che solo a chi ha cuore e pazienza di ascoltare può giungere vivo e chiaro. Vedendo il frutto di quell'opera sigillata nel mio diario capì che qualcosa stava cambiando e non solo in me, ma anche nell'aria.

La donna che ci aveva servito la minestra si avvicinò a me come lo farebbe una madre affettuosa e le chiesi:

"Milady, potrebbe concedermi l'onore di spiegarmi il messaggio custodito in quel crine?"

Guisgard 14-01-2012 02.21.39

A quella domanda di Parsifal, la donna mutò improvvisamente espressione.
Fissò l’apprendista senza rispondere nulla.
“Uscite da questa casa!” Alzandosi in piedi il marito.
“Cosa è successo?” Fissandolo Redentos. “Il ragazzo ha solamente chiesto…”
“E’ casa nostra” lo interruppe l’uomo “e non vogliamo estranei! Non c’è posto per voi qui!”
“Orami è quasi buio” fece Redentos “e non possiamo dormire nella foresta… domattina ce ne andremo, non temete.”
“Ora dovete andare via!” Avvicinandosi il figlio.
“Si, dovete andare, messeri…” disse la donna “… c’è un sentiero, seguitelo… non allontanatevi da esso o vi perderete nella foresta…”
“E sia, andremo via…” alzandosi Redentos “… quanto vi dobbiamo per la minestra e per il calore del vostro camino?”
“Nulla.” Rispose il marito della donna. “Vogliamo solo che ve ne andiate.”

Guisgard 14-01-2012 02.40.04

La governante accarezzò teneramente il volto di Chantal.
“Non aver paura del fiume…” le sussurrò “… qui sei al sicuro… no, la regina triste non aveva paura di niente… era una donna forte… ma non pensare a queste cose… devi riposare… su, ora addormentati, resterò io accanto a te…”
Ma proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta.
“Chi sarà a quest’ora?” Stupita la governante. “Bussare nel cuore della notte!”
Scese allora al piano di sotto.
“Chi è là?” Domandò.
“Per Bontà Divina, signora…” rispose una voce da fuori “… è notte fonda e fa freddo… vi prego, chiedo solo un riparo per la notte… all’alba ripartirò… sono diretto ad Ovest, in pellegrinaggio al monastero di San Michele nella città di Formis…”
“Andatevene!” Intimò la governante. “Non aprirò ad uno sconosciuto che giunge nel bel mezzo della notte!”

Parsifal25 14-01-2012 02.59.22

Mi sareì aspettato una reazione di questo tipo..... qualcosa di losco turbava quella famiglia..... il crine, serviva soltanto ad una cosa: allontanare le negatività probabilmente non serviva soltanto l'intervento divino.

Non era intenzione allontanarmi da quel luogo o porre quella domanda poco rispettosa, non credevo che il significato di quel crine fosse più profondo..... in qualche modo bisognava scoprirlo.

Nell'avvicinarmi all'uscita decisi di fingere una temporanea mancanza di forze e accostandomi al muro dell'amuleto.....strappaì delle ciocche. Forse potevano servire a qualcosa....."anche la cosa più piccola può divenire eccelsa"

Talia 14-01-2012 09.55.46

Rumori lontani intorno a me... voci...
Per un attimo rimasi immobile, tentando di riacquistare la forza necessaria almeno per aprire gli occhi... quel dolore in mezzo al petto non accennava a diminuire... sentivo freddo.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 42588)
“Talia…

Li sentivo.
Li sentivo, ma lontani e quasi irraggiungibili ai miei sensi.
Mentre quel sogno era ancora davanti ai miei occhi, tanto vicino che potevo quasi sentire i suoni e i profumi di quel viale...
Maestro... Maestro, non te ne andare. Non sono ancora pronta! Portami con te, padre!
E, ancora una volta, com’era avvenuto poco prima nel frutteto, mi lasciai sopraffare dal dolore e dalla paura... mi lasciai sopraffare dallo sgomento... e mi sentii perduta.
Per qualche momento, poi...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 42588)
Talia, ci senti?”

I miei fratelli!
Il loro richiamo accorato e preoccupato scosse le mie corde più profonde.
Dammi la forza... implorai allora, come ridestandomi... dammi la forza di pensare a loro!
E finalmente aprii gli occhi.
Erano tutti lì, intorno al mio letto... qualcuno era teso, qualcun altro spaventato, tutti erano preoccupati a morte...
La vedevo nei loro occhi la preoccupazione e potevo percepirla nelle loro menti...
Mi sforzai di sorridere leggermente.
“Sshhh...” mormorai, stringendo le loro mani nelle mie “Va tutto bene!”

cavaliere25 14-01-2012 11.19.29

io mi chiamo cavaliere25 avete un bellissimo nome mylady dissi sorridendogli cosa ci fate da queste parti chiesi e mentre che aspettavo che mi rispondesse guardai le altre persone che stavano sul carrozzone

Altea 14-01-2012 11.49.22

Il maestro prese i pezzi della orchidea, cercando di poterla in qualche modo ricomporla ma il bel regalo ormai era inevitabilmente rovinato. Vidi una cesta vicino, mi chinai e raccolsi i pezzi del vetro ormai opaco e li appoggiai con cura dentro. La nascosi in un piccolo antro, in modo da poterla prendere terminata la cena...e...portarla nella mia stanza, sempre se vi fossero delle stanze pensai, visto che nessuno ci fece accomodare.
Seguii poi il maestro e mi sedetti vicino a lui, notai che Goz era già seduto al tavolo e continuava a guardarci, non proferii parola, aspettando l'arrivo del capitano della nave.

Chantal 14-01-2012 11.55.00

La governante accarezzò teneramente il volto di Chantal.
“Non aver paura del fiume…” le sussurrò “… qui sei al sicuro… no, la regina triste non aveva paura di niente… era una donna forte… ma non pensare a queste cose… devi riposare… su, ora addormentati, resterò io accanto a te…”

A quelle parole l'animo di Chantal si rasserenò e,mentre la governante seguitava ad accarezzarla,la ragazza posò la sua mano su quella della tenera donna,come se volesse ancora sentire quella dolcezza,quel calore sul suo viso.
"Era forte,dite?Oh...Non avere paura neanche quando si è tristi.."Le sfuggì questo pensiero.
Passarono così alcuni istanti,intensi e teneri,e la ragazza che non riusciva più a ritrovare il sonno perduto si alzò dal letto,indossò sopra la camicia una vestaglia calda e confortevole e andò alla finestra.
Era ancora buio e la promessa del primissimo rossore del'aurora le ridiede quel luminoso raggio di conforto,di speranza.
Ma ancora accadde qualcosa,mentre Chantal se ne stava pensierosa a respirare la fresca aria di quel momento che si frappone tra la buia notte e la luminosa alba ,guardò di fronte a lei,c'era lo specchio e si specchiò.Ed in quel mondo oltre un luccicante vetro smerigliato si guardò come a voler affievolire l'eco del sogno che la stava abbandonando quando,ad un tratto,invece dei suoi occhi,in quell'immagine riflessa riconobbe gli occhi della donna del ritratto.
Ancora lei a turbarla..

http://29.media.tumblr.com/tumblr_lv...58dyo1_500.jpg

Era come se il cuore di Chantal pensasse,penasse e si rammaricasse,e non le bastavano i suoi occhi per guardasi dentro,si vedeva anche con gli occhi di una donna che aveva deciso tante cose,troppe cose.
Si scosse e riacquistò piena facoltà dei sensi abbandonandosi ad un sussultante sospiro,e accanto a lei c'era la sua confidente,la sua materna figura a sostenerla.


Ma proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta.
“Chi sarà a quest’ora?” Stupita la governante. “Bussare nel cuore della notte!”
Scese allora al piano di sotto.
“Chi è là?” Domandò.
“Per Bontà Divina, signora…” rispose una voce da fuori “… è notte fonda e fa freddo… vi prego, chiedo solo un riparo per la notte… all’alba ripartirò… sono diretto ad Ovest, in pellegrinaggio al monastero di San Michele nella città di Formis…”
“Andatevene!” Intimò la governante. “Non aprirò ad uno sconosciuto che giunge nel bel mezzo della notte!”

Chantal aveva seguito la governante nelle scale e l'aveva udita rispondere a chi aveva bussato,scese nella sala e silenziosamente si diresse verso il camino,c'era ancora un po' di brace della legna arsa la sera prima,si inginocchiò e allungò le mani per riscaldarle,strofinandole lentamente e,con la serenità di chi ha desiderio di dividere il sole del mattino che si sarebbe preannunciato,disse alla donna:"Lasciate che entri.La notte è gelida.E' un pellegrino,avrà fame e freddo..e qui c'è cibo ed un focolare."
Si alzò piano,poi si voltò verso la porta ed attese di guardare l'ospite con un sorriso pulito e sincero.

Guisgard 14-01-2012 15.58.50

Isolde sorrise a Cavaliere25.
“Vivo da sola in questi boschi bagnati dalle calde acque del Calars” disse “ed è grazie a questa imbarcazione che sono ancora viva.”
“Non pensate più a quei brutti momenti, milady.” Rassicurandola Jovinus. “Ora siete al sicuro.”
In quel momento un marinaio si avvicinò loro.
“Signori, il capitano Goz vuole che tutti i passeggeri cenino con lui stasera.” E li accompagnò nella sala centrale, al tavolo del capitano, dove Altea ed il suo maestro avevano già preso posto.

Guisgard 14-01-2012 16.09.39

Goz disse qualcosa a voce bassa ad uno dei camerieri e questi annuì, per poi allontanarsi.
“E’ un vero piacere per me, oltre che un onore, avervi al mio tavolo.” Fece il capitano ai presenti.
Infatti, dopo Altea ed il suo maestro, anche Isolde, i due monaci e Cavaliere25 avevano raggiunto il tavolo di Goz.
“Vedrete che la cucina di bordo vi ammalierà non poco.” Continuò Goz. “Hirsan, mio fratello, ha combattuto a lungo nelle regioni oltre i monti e conosce le antiche ricette culinarie di popoli che noi, poveri figli del mondo civile, non esiteremmo a definire rozzi e incivili.” Rise. “Ma vi assicuro che quei popoli barbari hanno un culto del gusto assai intrigante e non si può dire di aver vissuto, se prima non si è gustato qualcosa della loro arte culinaria.”
La sala era vasta e arredata dei più disparati monili e arazzi.
Ma la cosa più strana di quella stanza era una vasca, tutta in ceramica policroma, dentro la quale nuotavano due bellissimi cigni, uno grande e l’altro piccolo.
http://upload.wikimedia.org/wikipedi...Schwan1_db.jpg

Guisgard 14-01-2012 16.13.51

“Va tutto bene, ragazzo?” Domandò Redentos a Parsifal.
L’apprendista aveva finto un leggero malore per poter strappare un po’ di quella misteriosa treccia inchiodata alla parete.
Usciti dalla casa, i due cavalieri ripresero il sentiero che tagliava la foresta.
“Ti senti meglio?” Chiese Redentos al suo apprendista. “Riesci a proseguire?”

Guisgard 14-01-2012 16.24.15

La governante, a quelle parole di Chantal, scosse leggermente il capo.
“Tu sei troppo buona, ragazza mia.” Mormorò. “Vivi ignorando totalmente che la maggior parte del prossimo è di natura malvagia. E sia, vediamo chi è che bussa a quest’ora…”
Ma appena la donna aprì, tre figure apparvero sulla porta.
Un attimo dopo entrarono in casa e chiusero la porta alle loro spalle.
“Bene bene…” disse uno dei tre “… sembra davvero un bel posticino… e c’è anche di che riscaldarsi…” avvicinandosi al cammino “… e non parlo solo del fuoco…” accarezzando il viso di Chantal.
“Chi siete?” Urlò la governante. “Chi vi da il diritto di entrare così in casa nostra! E come osate toccarla!” Indicando Chantal.
“Smettila di starnazzare come un’oca!” Rispose l’uomo, colpendola violentemente al volto. “E cerca di non darci noie!”
Fece poi cenno agli altri due e questi subito serrarono bene porte e finestre.

Guisgard 14-01-2012 16.37.27

Erano tutti attorno al letto di Talia.
Tutti in pena e con gli occhi bagnati da lacrime.
Poi, nel vederla riprendere i sensi, sorse fra loro anche qualche lieve sorriso.
“Sorellina…” mormorò uno di loro “… il maestro…” e scoppiò a piangere.
Allora, fra loro, si fece avanti Nestos.
Era un ragazzo dall’aspetto bonario e rassicurante.
Non era mai stato portato, a differenza di tutti gli altri suoi fratelli, per le arti cavalleresche.
Ma amava leggere.
Leggeva di continuo.
I libri erano stati tutta la sua vita.
Nestos aveva però una limitazione: era muto.
Nessuno ne conosceva le ragioni.
Quando il maestro lo raccolse, ancora piccolo, dalla strada, era già incapace di pronunciare parole.
Comunicava, così, solo attraverso il linguaggio dei segni.
E solo il maestro e Talia riuscivano a comprenderlo.
Il ragazzo, allora, si avvicinò alla ragazza e con i suoi gesti le parlò del maestro…
(Talia… è terribile…) gesticolando (… il maestro… tornando… l’abbiamo trovato morto… morto nella cappella... e nessuno riesce a spiegarne i motivi... oh, sorellina… tu sei rimasta per tre giorni senza conoscenza… sono giunti alcuni monaci di un convento vicino e hanno sotterrato il maestro… ora riposa nel giardino del casale…)
E in lacrime si buttò fra le braccia di Talia.

cavaliere25 14-01-2012 16.49.54

mi sedetti al tavolo dove era seduto il capitano e aspettai che mi portassero la cena mentre guardai tutti i presenti soprattutto la nuova arrivata mi era simpatica ma ancora non la conoscevo molto bene per dirlo con certezza

Daniel 14-01-2012 16.56.02

Ero in disparte con Elisabeth e le dissi..
<<Ma vi rendete conto? L'hanno fatta salire! si sente la sua magia oscura da kilometri! Ma cos'hanno nel cervello? Quando devono realmente catturare una strega non lo fanno e quando non lo devono fare lo fanno!La gente non competente dovrebbe starne fuori!>> Alzai la voce ffinchè l'uomo, che aveva difeso la donna, mi sentisse..
Ad un certo punto si avvicinò una donna che si presentò come Lady Gaynor..
<<Salve.. Io sono Daniel Dominatore degli elementi e apprendista del Supremo mago.. Voi approvate la salita di quel demonio?>> E indicai la donna.. Ci avevano messi in trappola tutti quanti..

Altea 14-01-2012 19.32.53

Dopo esserci seduti, altri commensali ci raggiunsero...la bellissima e meravigliosa dama, un giovane cavaliere con dei prelati. Li scrutai, ma ero terribilmente affascinata da quella donna, e non so bene il motivo.
Goz, il capitano dunque, ci diede il suo benvenuto ufficiale, e ordinò di portare la cena. "Messer Goz..non sono affatto grezzi, i popoli d'Oriente posseggono la saggezza, il mistero e il fascino. Sarò lieta di poter gustare i loro sapori, è una occasione rara." Sorrisi al mio maestro, il quale sapeva quanto fossi affascinata da quei Paesi dove la falce argentata nascondeva segreti e misteri e il sole rosso dell'alba li serbava con il suo splendore aranciato per ridonarli nella notte alla Luna.
Il salone era molto ammaliante, e notai una vasca con due cigni stupendi. "Questo posto sembra sempre più strano, bellissimi esemplari di cigni non pensate, ma la stanza è veramente ben arredata, degna di una persona nobile...." sussurrai al maestro.

Parsifal25 15-01-2012 14.17.54

Sorrisi al maestro per assicurarlo che andava tutto bene, e gli spiegai che il finto malore lo avevo escogitato per poterci prendere un pezzo di quel crine, chissà poteva tirnarci utile. Potevamo proseguire.

Prima di andar via dissi:

"Mi spiace Maestro.... non volevo spaventarla.... ho agito d'astuzia. Spero che sia servito." Gli mostraì il crine e gli chiesi:


"Maestro....,forse, se riuscissimo a trovare un esperto di magia pagana o simboli potrà spiegarci più dettagliatamente il suo potere o significato".

Lady Gaynor 15-01-2012 14.35.50

Citazione:

Originalmente inviato da Daniel (Messaggio 42614)
.
<<Salve.. Io sono Daniel Dominatore degli elementi e apprendista del Supremo mago.. Voi approvate la salita di quel demonio?>> E indicai la donna.. Ci avevano messi in trappola tutti quanti..

"Non approvo affatto la decisione di prenderla a bordo, c'è troppa freddezza in quegli occhi ed ha un'aurea negativa intorno a se... Ma non credo sia saggio mostrarsi apertamente ostili, io non conosco nè magie nè sortilegi con cui difendermi, se si tratta davvero di una strega..." Gaynor rispose così all'apprendista mago, rendendosi conto che partecipare a quel viaggio era stata proprio una pessima idea. "Ci hanno chiamati per la cena, credo sia meglio andare, gli altri sono già tutti al tavolo di Goz..."

Daniel 15-01-2012 20.00.33

Citazione:

Originalmente inviato da Lady Gaynor (Messaggio 42617)
"Non approvo affatto la decisione di prenderla a bordo, c'è troppa freddezza in quegli occhi ed ha un'aurea negativa intorno a se... Ma non credo sia saggio mostrarsi apertamente ostili, io non conosco nè magie nè sortilegi con cui difendermi, se si tratta davvero di una strega..." Gaynor rispose così all'apprendista mago, rendendosi conto che partecipare a quel viaggio era stata proprio una pessima idea. "Ci hanno chiamati per la cena, credo sia meglio andare, gli altri sono già tutti al tavolo di Goz..."

Guardai la dama e le dissi:
<<Ci sarò io a difendervi!>> dissi con un sorriso
<< Comunque forse avete ragione.. Andiamo?>> dissi guardando Lady Elisabeth

Chantal 15-01-2012 21.42.37

La governante, a quelle parole di Chantal, scosse leggermente il capo.
“Tu sei troppo buona, ragazza mia.” Mormorò. “Vivi ignorando totalmente che la maggior parte del prossimo è di natura malvagia. E sia, vediamo chi è che bussa a quest’ora…”

Chantal sorrise con tenerezza alla donna,come a volerla rassicurare e rincuorare sui buoni propositi di chi giungeva coi favori della Luna.La ragazza,infatti,appariva ignara,talvolta,della malvagità degli uomini.
Mentre la governante si accingeva a disserrare il portone di casa,la fanciulla si sollevò in piedi,guardò qualche istante la brace sebbene ardesse un pochino,poi si voltò portandosi con le spalle al camino e pose le mani dietro la schiena per riscaldarle ancora.Infine,guardò nella sala,in un angolo erano stati riposti un baule in legno e dei borsoni in pesante broccato rifiniti in cuoio.Tutto era pronto per intraprendere il viaggio,si aspettava solo il sopraggiungere dell'Aurora.
Posò gli occhi su alcuni oggetti apena percettibili nella penombra della candela,un vecchio ritratto,un cofanetto intarsiato,delle conchiglie,uno scialle dimenticato su una cassapanca,poche cose legate ad antichi ricordi carichi di sentimenti che Chantal avrebbe discinto anche al buio e senza toccarli,e che,pur vedendo in ogni istante del giorno,ora le apparivano carichi di emozioni vissute,quasi sussultantii di dolci momenti passati.E respirando profondamente i profumi della casa le sovvenne un pensiero che espresse per dirimere i dubbi della governante."Mio padre una volta mi presentòad un taoista venuto dal lontano Oriente."Disse la ragazza."Era un filosofo della Cina che prendendomi sotto braccio per passeggiare insieme immersi nei giardini fioriti e silenziosi di primavera,mi insegnava:La gentilezza nelle parole crea confidenza; la gentilezza nel pensiero crea profondità; la gentilezza nel dare crea amore..."Chantal poi,dondolando sulle punte, emise un flebile sospiro e concluse:"Chi ha bussato in nome di San Michele sia rinfrancato con gentilezza."
A quel dire la governante abbandonò i suoi timori e acconsentì al volere della ragazza,sebbene dubbiosa e perplessa.

Ma appena la donna aprì, tre figure apparvero sulla porta.
Un attimo dopo entrarono in casa e chiusero la porta alle loro spalle.
“Bene bene…” disse uno dei tre “… sembra davvero un bel posticino… e c’è anche di che riscaldarsi…” avvicinandosi al cammino “… e non parlo solo del fuoco…” accarezzando il viso di Chantal.

Tre uomini avevano varcato la soglia con fare aggressivo e inconsulti,senza neanche dare alla donna la possibilità di opporsi.La donna e la ragazza se li ritrovarono,così,introdotti in casa con l'inganno.Questi non presero molto tempo che uno di loro subito si diresse verso la giovane,spintonando l'operosa e oramai preoccupata governante.Chi aveva bussato domandando ospitalità tentò di accarezzare a malomodo la ragazza.
Chantal rimase immobile quando si sentì sfiorare dall'uomo,come raggelata,come impietrita.
Allora la governante si fece avanti per tentare di proteggerla:

“Chi siete?” Urlò la governante. “Chi vi da il diritto di entrare così in casa nostra! E come osate toccarla!” Indicando Chantal.
“Smettila di starnazzare come un’oca!” Rispose l’uomo, colpendola violentemente al volto. “E cerca di non darci noie!”
Fece poi cenno agli altri due e questi subito serrarono bene porte e finestre.

Solo quando vide la donna ferita e riversa sul pavimento Chantal si scosse,cercò di muoversi per andarle incontro,ma questi la immobilizzò trattenendola a sè per un braccio impedendole,così, di sincerarsi sulle condizioni della governante.E,mentre questi spingeva la fanciulla più lontano dalla donna che ancora non riusciva ad alzarsii,ella voltandosi indietro, mentre l'uomo minacciava di divenire più violento,riuscì a rivolgersi a lei con voce concitata e smorzata dal terrore:"Cosa vi ha fatto..ditemi..state bene?"

Le donne erano,così,intrappolate il casa in balia dei briganti.
Intanto,cominciava ad albeggiare e pallidi raggi vestiti d'inverno andavano posandosi ovattati sulla vallata,ridestando le morbide onde del fiume dalle calde acque..

http://www.sightswithin.com/Martin.J...ican_River.jpg

elisabeth 15-01-2012 21.47.03

Le parole di Goz mi passarono intorno senza scuotermi.......la carita' cristiana in quel caso doveva essere messa da parte..ma l'uomo aveva la buona abitudine di non dare acsolto e questo gli dava modo di fare esperienze importanti nella propria vita..." Lady Gaynor sono lieta di fdare la vostra conoscenza.....avete una sensibilita' acuta a quanto pare....ne sono lieta....caro Daniel datemi il braccio..non possimao farci attendere oltre...il Capitano ci ha invitatio a cena e gli altri ospiti sono gia' nella sala.....oltre che poco propensi alla carita'...diventeremo anche maleducati......e poi un consiglio Daniel ..... non abbiate compassione dell' uomo, non comprende...noi esistiamo per questo.......".....misi il mio braccio sotto quello di Daniel ed entrai nel salone...alcuni passeggeri erano a tavola, compresa la Dama misteriosa......Goz faceva gli onori di casa mostrandosi alla poverina con tutta la sua carita' cristiana...mi sedetti al tavolo.....ed attesi paziente che la cena fosse servita........i miei occhi erano puntati sulla nuova ospite.......non c'era nienta altro intorno che potesse distogliere il mio sguardo.......e la voce infernale si fece udire..e la mia mente ebbe una visione...........fiamme e ceri neri.....il viso della donna si tramuto' in fiamme e cera.......non so cosa mi riporto' alla realta'.....ma mi resi conto che i nostri sguardi si erano incrociati.......

Daniel 15-01-2012 22.30.49

Con Lady Elisabeth sotto braccio e Lady Gaynor entrammo nella sala e ci sedettimo.. LA strega era lì e ci fissava.. Ad un certo punto avemmo, io ed Elisabeth, un'altra visione... LA donna in mezzo ad un'isoletta al centro di un lago di lava bollente si tramutava in cenere.. Da quelle ceneri uscivano urla disumane.. Vidi il carrozzone arenato e i passeggeri che correvano ovunque mentre la strega lanciava fuoco e fiamme ovunque.. Poi qualcosa mi riportò alla realtà e vidi che la donna fissava col suo gelido, malvagio e terribile sguardo me e Elisabeth..

Guisgard 16-01-2012 01.45.39

Tutti presero posto a tavola.
Goz era totalmente a suo agio e faceva sfoggio del suo sapere e del suo carisma.
I camerieri servirono le pietanze e riempirono di vino i calici dei presenti.
“Questi, amici miei, sono comunemente chiamati Barcirch” disse Goz, mostrando delle piccole polpette di carne spezziate, accompagnate da una variopinta salsa dal sapore esotico “e rappresentano una delle sette meraviglie del mondo culinario. Ora fate come me…” prese allora una di quelle polpette e la insaporì nella salsa, per poi mandarla giù in un solo boccone. “I Barcirch vanno mangiati in un solo boccone, amici miei. Altrimenti si perde quell’inconfondibile gusto che li caratterizza. E poi, non bisogna lasciare il tutto a metà…” fece allora cenno ad uno dei camerieri e questi servì agli ospiti un vino di colore verdastro.
“Ecco!” Sorseggiando un bicchiere di quel vino Goz. “I Barcirch racchiudono l’essenza del mondo da cui provengono e vanno accompagnati da questo elisir… assaggiateli… provatene uno, milady…” fissando Elisabeth “… perdonatemi, ma vi vedo alquanto indisposta e infastidita…” rise.
“Posso assaggiarne anche io, capitano?” Chiese Isolde. “Sono eccitata dall’idea di poter scoprire l’essenza di questo curioso piatto… io voglio assaggiare tutto, conoscere ogni esperienza… questo vuol dire vivere…”
“Prego, milady.”
“Davvero straordinarie!” Esclamò Isolde. “Come ho fatto a vivere fino ad oggi, senza aver mai provato un simile piacere!”
“E ora anche voi, amici miei…” ridendo Goz “… prego, bella dama…” offrendone a Gaynor, poi a Daniel, ad Altea e al suo maestro, fino a Cavaliere25 e ai due chierici che erano con lui.
Poi Altea fece riferimento ai cigni nella vasca e, improvvisamente, l’umore del capitano mutò.
Il suo volto divenne scuro ed un velo di tristezza scese sui suoi occhi.

Guisgard 16-01-2012 02.03.39

Redentos osservò quel crine strappato da Parsifal.
“E’ molto strano…” mormorò “… sembra un comune crine di cavallo… non è stato nemmeno trattato in modo particolare… niente polverine o tracce di rituali specifici… forse è solo frutto della superstizione di quella gente… la cosa che più mi ha colpito era la paura che attraversava i loro volti… come se questa sorta di amuleto servisse a tenere lontano qualcosa… qualcosa che sembra spaventare a morte quella gente…”
In quel momento il vento si alzò nella foresta e un sinistro sibilo si diffuse nell’aria.
“Meglio riprendere il cammino” disse Redentos “e trovare un posto in cui poter passare la notte…”
Ripresero così il cammino, fino a quando giunsero davanti ad una piccola chiesetta.
Redentos allora bussò e subito dopo un vecchio frate aprì la porta.
“Salute a voi, buon frate…” sorridendo Redentos “… siamo cavalieri erranti… potete accoglierci per stanotte?”
Il frate annuì e li fece entrare.

Guisgard 16-01-2012 02.29.06

Tutto accade velocemente.
Chantal e la sua governante si ritrovarono accanto al camino, in balia di quei tre uomini.
“Ora statemi a sentire, care dame…” cominciò a dire colui che aveva colpito la governante e che sembra essere chiaramente il capo dei tre “… non dateci noie e vedrete che non vi accadrà nulla… forse… passeremo qui la notte… per ripartire poi verso l’alba… restate lì, ferme, senza darci grattacapi… Vec…” rivolgendosi a uno dei suoi complici “… tieni d’occhio il viale che conduce all’ingresso… se vedi qualcuno usa la balestra… mi raccomando, un colpo solo e mortale…”
“Si, Hunt!” Rispose Vec.
“Santa Vergine…” turbata da quelle parole la governante.
“Bart!” Chiamando l’altro complice. “Tu invece farai la guardia alle nostre due dame… se cercano di scappare, lo sai, un colpo solo, silenzioso e mortale. Io, intanto, vado a riposarmi… avete da mangiare?” Domandò alla governante.
“Ecco…”
“Va bene…” fece Hunt “… cercherò io qualcosa…”
Bart allora si sedette davanti a Chantal e alla governante, puntando contro di loro un lungo ed affilato pugnale.
“Se siete stanche” disse alle due prigioniere “risposatevi pure… ma niente scherzi…”
http://video.mail.ru/mail/korolevali...87/i-16897.jpg

Altea 16-01-2012 08.20.19

Gli altri commensali si unirono a noi, una bellissima nobildonna vestita con belle sete, e guardai le mie umili vesti, e un ragazzo con una donna, ricordo erano coloro che non volevano lady Isolde nel barcone.
Arrivò la prima pietanza, la cosa mi incuriosiva, Goz ce le presentò come una pietanza sublime. La assaggiai e notai che la spezia era si un pò forte ma al tempo stesso dolce e saporita. Guardai il mio maestro, invece, il quale lasciò il piatto intatto senza mangiare.
Ad un tratto mentre parlavo di quei cigni vidi il volto del capitano rabbuiarsi "Sir Goz, spero di non aver evocato lontani e tristi ricordi? Come mai quei cigni si trovano in quella piscina?Sono meravigliosi nel loro candore, pare danzino sull'acqua".

cavaliere25 16-01-2012 12.30.53

assaggiai quella pietanza e dissi complimenti capitano molto buona dissi mentre guardavo tutti i presenti poi mi soffermai su Isolde e la guardai con uno sguardo dolce e intrigato c'era qualcosa in quella donna che non capivo cosa fosse ma potevo anche sbagliarmi pensai e continuai a mangiare

Talia 16-01-2012 13.05.11

Osservai Nestos mentre, lentamente e con evidente dolore, mi spiegava ciò che era accaduto. Poi si lasciò cadere tra le mie braccia in lacrime ed io lo accolsi, stringendolo appena in un abbraccio consolatore.
Sollevai quindi lo sguardo, oltre la spalla di Nestos, sugli altri... avevano tutti gli occhi lucidi e arrossati, sguardi abbattuti, mani che giocherellavano nervosamente...
Chiusi gli occhi, tentando disperatamente di non lasciarmi sopraffare a mia volta da quel cieco e nero dolore.

In silenzio, accoccolata sull’ampio davanzale della finestra, le gambe piegate, le mani sulle ginocchia e il mento sulle mani, osservavo il Maestro riporre le sue cose in un’ampia bisaccia da viaggio. Il tiepido sole primaverile, attraverso il vetro, mi batteva sulla schiena con gradevole tepore.
Ad un tratto l’uomo sollevò gli occhi su di me e sorrise...
“Ecco!” disse “Sono pronto!”
“Devi proprio andare?” domandai “Non siamo mai rimasti da soli per più di qualche ora!”
Lui sospirò...
“Lo so, Talia... e, credimi, non vorrei! Ma è necessario, questo viaggio: non posso evitarlo!”
Annuii, ma con poca convinzione.
Lui, dunque, mi venne di fronte e mi appoggiò una mano sulla testa, in un gesto rassicurante...
“Saranno solo pochi giorni!” mi consolò “E non dovrai temere niente: ci saranno i tuoi fratelli qui con te, mentre sarò via! Loro non permetteranno che accada nulla di male, vedrai!”
Sorrisi debolmente...
“Anche tu, Talia, devi però farmi una promessa!” proseguì l’uomo dopo appena un istante “Devi promettermi che ti prenderai cura di loro!”
“Cura di loro?” domandai, un po’ sorpresa dal tono con cui l’aveva detto.
“Si!” confermò l’uomo “Cura di loro! Vedi... i tuoi fratelli sono dei bravi giovani, ma come tutti i ragazzi della loro età sono anche irruenti e impulsivi, inclini a seguire il cuore e l’istinto prima di tutto. E probabilmente... beh, probabilmente non mi azzarderei mai a lasciarli da soli, se non ci fossi anche tu qui! In caso di bisogno, sono certo che tu saprai ascoltarli, consigliarli, parlare con loro... e so che loro ti ascolteranno! Promettimelo dunque, Talia... promettimi che veglierai sui tuoi fratelli, quando non ci sarò!”
“Te lo prometto, Maestro!”

Quel ricordo mi attraversò la mente alla velocità della luce...
Riaprii gli occhi di scatto, dunque... sorpresa e turbata, ma con una sorta di nuova determinazione nel cuore.
“Vi prego...” dissi quindi, appoggiandomi a Nestos per riuscire ad alzarmi e sforzandomi di apparire loro serena “Vi prego, andiamo nel giardino ora... accompagnatemi dal Maestro!”

Parsifal25 16-01-2012 13.49.20

Io credo che se quel crine, soltanto al nominarlo è riuscito a crear paura in quei volti..... qualcosa nasconde. Il solo cambiamento di stato dice molto....

avevo intenzione di conservarlo e, giunto il momento opportuno, farlo controllare o per lo meno capire a cosa servisse e chi o cosa allontanasse.

Continuavo a pensare sul suo significato, finchè, arrivati dinanzi ad una chiesetta chiedendo ristoro, mi balzò in mente una splendida idea..... Quale occasione buona per poter osservare quel crine se non consultando i manoscritti di una chiesa? Si sà, i frati qualche segreto lo custodiscono e lo strumento migliore sarebbe stata una biblioteca.

Il prossimo obiettivo era fissato, avevo bisogno di una biblioteca.

Daniel 16-01-2012 15.17.33

Goz ci fece sedere al tavolo e ci offrì strane polpette con un viscoso vino verde.. La Strega continuava a ingraziarsi Goz facendo moine e cose varie.. Quando disse di voler provare le polpette la guardai con sguardo omicida.. Adun certo punto mi alzai di scatto e dissi:
<<Voi siete una lurida, malvagia e terribile strega! Vi siete insinuata nei cuori delle altre persone credendo di far compassione! MA, come ben sapete, non potete ingannare Il dominatore dei quattro elementi o - dissi guardando Elisabeth- La Regina dei Boschi!>>
A queste mie parole calò il silenzio nela sala..

Guisgard 16-01-2012 16.12.01

A quelle parole di Daniel, Goz restò a fissare il giovane.
“Questa donna è mia ospite” disse “nella stessa maniera in cui lo siete voi, ragazzo. Ed è mio dovere difendere il suo nome, come difenderei quello di ogni mio passeggero. Dunque vi domando, in nome del rispetto Cristiano e delle regole della cortesia, di scusarvi con lei.”
“Vi prego, capitano…” intervenne Isolde “… non è il caso, davvero… sono abituata ai sospetti della gente…”
“Vi prego, milady.” Fece Goz. “A me non interessano i sospetti della gente. Sul mio carrozzone dominano il rispetto e l’armonia. Per tutti. Messere…” rivolgendosi nuovamente a Daniel “… vi prego di scusarvi con lady Isolde…”
“Si, anche io penso che dobbiate scusarvi con lei…” intervenendo il maestro di Altea e fissando Daniel.

Altea 16-01-2012 16.15.18

In disparte fissavo l'accaduto, mi risedetti al tavolo e lasciai che il mio maestro intervenisse, in fondo sembrava che entrambi provassimo simpatia per quella donna, e non capivo invece il comportamento degli altri compagni di viaggio.

Guisgard 16-01-2012 16.27.58

I giovani condussero Talia nel giardino del Casale degli Aceri.
L’aria era fredda e un asciutto vento soffiava sul bosco, rendendo l’aria limpida e quella distesa verdeggiante ancora più bella.
Giunsero così davanti ad un umile croce piantata nel terreno.
Alcuni di loro si accasciarono a terra piangendo.
Nestos si voltò verso Talia e cominciò a gesticolare…
("Tu eri qui, sorella…cosa può essere accaduto? I monaci che hanno sepolto il maestro dicono che aveva il collo spezzato...")

Guisgard 16-01-2012 16.39.47

Il monaco fece entrare nella chiesetta Redentos e Parsifal.
Li fece poi sedere accanto al camino della stanza, dove abitualmente viveva e offrì loro del pane con del formaggio.
“Dove siete diretti?” Domandò il chierico.
“In una contrada lontana, buon monaco…” rispose Redentos.
“Capisco…” mormorò il chierico mentre sistemava altra legna sul fuoco “… e dove si trova questa lontana contrada?”
“Lo sa il Buon Iddio…” sospirò Redentos “… e spero possa illuminarmi presto, circa la sua ubicazione…”
“Beh…” fissandolo il monaco “… qui, negli archivi della chiesa, abbiamo degli Annali… sono delle annotazioni riguardo ai fatti accaduti in questi luoghi, o in terre vicine… ci sono anche descrizioni di pellegrini di passaggio e varie documentazioni demaniali, giusto per permettere a questa chiesa di rivendicare il diritto sulla terra circostante… potete consultare quegli Annali se volete…”

Daniel 16-01-2012 18.27.38

Guardai Goz con disprezzo e dissi:
<<Mi scuserò solo dopo questa prova..>>
Puntai il palmo contro la donna e mormorai:
<<Incanto Revelus!>>
La donna per acuni secondi si tramuto nella stessa donna della visione e poi tornò normale.. Ero sconvolto..http://www.moviesonline.ca/movie-gal...38051823080789
<<Avete visto! Avete visto tutto e lei la strega! La donna della visione! La sciagura che porterà in trappola tutti noi!>>
Guardai Elisabeth in cerca di sostegno..

Talia 16-01-2012 18.46.23

E così raggiungemmo il giardino...
Lentamente mi avvicinai a quella semplice croce piantata nel terreno e la sfiorai con la punta delle dita...
Maestro... pensavo... Che cosa devo fare, Maestro? Aiutami, ti prego! Guidami!
Ad un tratto, però avvertii un tocco leggero e, voltandomi, trovai gli occhi di Nestos piantati nei miei...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 42645)
("Tu eri qui, sorella…cosa può essere accaduto? I monaci che hanno sepolto il maestro dicono che aveva il collo spezzato...")

Sgranai gli occhi e mi portai una mano alla bocca, sorpresa e terrorizzata, trattenni il fiato e per molti minuti mi sembrò mancarmi l’aria...
“Il... il collo...” mormorai, non appena riuscii a recuperare l’uso della parola “Il... il collo spezzato?”
Un nuovo, incontenibile dolore mi pervase non appena venni a conoscenza di quest’ultimo particolare... rabbrividii... rabbrividii tanto che dovetti appoggiarmi ad un albero vicino per non cadere...
Chiusi gli occhi, e calde e copiose lacrime mi rigarono le guance.
Fylleon... Fylleon... in quale abisso sei sprofondato, fratello mio?
E proprio mentre questo pensiero mi vorticava nella mente, la voce del Maestro giunse a me scaturita dai più antichi ricordi che possedevo...

“Ama i tuoi fratelli, Talia...” mi disse un giorno, con lo sguardo cupo perso all’orizzonte “Non fare gli errori che, probabilmente, ho fatto io... ognuno di loro merita la tua attenzione, la tua comprensione... ricorda! Ognuno di loro in egual modo... e a suo modo! Ognuno di loro... nel bene e nel male!”

Riaprii gli occhi.
Nel bene e nel male...
Quelle parole vorticarono nella mia testa...
Fylleon... forse lui era il fratello che, in quel momento, aveva più bisogno di me. Ma io non ero con lui! Era lontano! Era fuggito!
Sospirai e abbassai lo sguardo...
“Io l’ho sentito...” risposi “Ho sentito lo spirito del Maestro volare via! Perciò ho perso i sensi... credo!”

elisabeth 16-01-2012 21.09.04

Daniel era troppo giovane e la sua impulsivita' stava creando problemi peggiori della malvagia Isolde....Goz e l'accompagnatore di una Dama che aveva il viso della purezza....si erano lasciati invadere il cuore dalle moine di una donna che poteva diventare veramente pericolosa......la magia di Daniel aveva dato i suoi frutti e l'immagine della donna traspari' nella pura realta'...ma Daniel.....l'aveva involontariamente aiutata...perche' un sortilegio e' pur sempre un malefizio......ed Isolde sarebbe uscita ancor piu' vincitrice..visto Che Daniel poteva essere accusato di averla trasformata nella malvagia visione..........Mi alzai e feci scivolare il mio manto dalle spalle......".....Daniel e' palese che Isolde non sia la donna che vuole apparire.............ma gli uomini davanti ad una donna cosi' bella ed indifesa.....si lasciano prendere dalla loro galanteria e buona educazione, chi lascerebbe mai piangere una donna senza porgerle il braccio....nessun uomo di buoni costumi.........per quanto riguarda voi Capitano........Lady Isolde ha detto una cosa degna di una grande verita' chi la incontra non riesce a dire nulla di buono nei suoi riguardi..........Diro' io una cosa a Lady Isolde il Carrozzone e' di Goz....ma le acque su cui naviga sono la mia casa natia.........i boschi sono il mio regno.......Daniel e' sotto la mia protezione........e poi penso che la verita' e' la cosa piu' preziosa non vi abbiamo nascosto cosa pensiamo di voi........quindi...caro Capitano.......e Lady Isolde, sapete benissimo come la pensiamo io e Daniel........Lady Gaynor Lady Altea...perdonate la mia ineducazione......ma prefrisco andare a prendere un po' d'aria sul ponte.......qui e' irrespirabile..."...presi il mantello...me lo misi sulle spalle e salii sul ponte.....guardai le acque che scorrevano sotto lo scafo del carrozzone.........la luna rischiarava....la lucida superfice......vidi il volto delle mie sorelle..sorridermi tra le piccole onde.......sorrisi.......sapevo di non essere sola...e l'aria pura.....mi fece serena

Lady Gaynor 16-01-2012 21.55.59

Gaynor entrò nella sala e si sedette al tavolo con gli altri passeggeri. Mangiò e ascoltò senza parlare. Era persa nei propri pensieri, non del tutto piacevoli, quando Daniel inveì contro Isolde, creando un vero momento di disagio generale. Anche lei pensava che quella donna fosse malvagia, ma sarebbe stato controproducente accusarla apertamente. Difatti, Goz e l'accompagnatore di Lady Altea non gradirono l'intervento e presero ancor più le difese di Isolde.

Citazione:

Originalmente inviato da Daniel (Messaggio 42650)
Guardai Goz con disprezzo e dissi:
<<Mi scuserò solo dopo questa prova..>>
Puntai il palmo contro la donna e mormorai:
<<Incanto Revelus!>>
La donna per acuni secondi si tramuto nella stessa donna della visione e poi tornò normale.. Ero sconvolto..http://www.moviesonline.ca/movie-gal...38051823080789
<<Avete visto! Avete visto tutto e lei la strega! La donna della visione! La sciagura che porterà in trappola tutti noi!>>
Guardai Elisabeth in cerca di sostegno..

Dopo quest'altro attacco e dopo aver pubblicamente chiesto l'appoggio di Elisabeth, la situazione precipitò. Gaynor ascoltò le parole di quest'ultima e la vide lasciare la sala con vivo rammarico. Non si sentiva sicura in mezzo a quelle persone, d'improvviso un viaggio di piacere si stava trasformando in un incubo. La presenza di Elisabeth e dei suoi poteri la rassicurava, l'incantesimo che aveva appena fatto Daniel l'aveva a dir poco terrorizzata. Restò seduta e muta, senza riuscire a pronunciare una sola parola...

Chantal 16-01-2012 22.06.10

Tutto accade velocemente.
Chantal e la sua governante si ritrovarono accanto al camino, in balia di quei tre uomini.
“Ora statemi a sentire, care dame…” cominciò a dire colui che aveva colpito la governante e che sembra essere chiaramente il capo dei tre “… non dateci noie e vedrete che non vi accadrà nulla… forse… passeremo qui la notte… per ripartire poi verso l’alba… restate lì, ferme, senza darci grattacapi… Vec…” rivolgendosi a uno dei suoi complici “… tieni d’occhio il viale che conduce all’ingresso… se vedi qualcuno usa la balestra… mi raccomando, un colpo solo e mortale…”
“Si, Hunt!” Rispose Vec.
“Santa Vergine…” turbata da quelle parole la governante.
“Bart!” Chiamando l’altro complice. “Tu invece farai la guardia alle nostre due dame… se cercano di scappare, lo sai, un colpo solo, silenzioso e mortale. Io, intanto, vado a riposarmi… avete da mangiare?” Domandò alla governante.
“Ecco…”
“Va bene…” fece Hunt “… cercherò io qualcosa…”
Bart allora si sedette davanti a Chantal e alla governante, puntando contro di loro un lungo ed affilato pugnale.
“Se siete stanche” disse alle due prigioniere “risposatevi pure… ma niente scherzi…”

Quando si ritrovarono vicine,la ragazza apprese che nulla di grave era stato inferto alla governante,solo un colpo violento che l'aveva fatta barcollare facendola cadere rovinosamente sul pavimento,ma non era ferita in modo grave,con suo sollievo.
"Cosa vi ha fatto,mia tenera madrina.."E l'abbracciò.
Le due donne si strinsero,Chantal espresse,sorrovoce,il suo rammarico mormorando poche parole con mortificazione:"Mi dispiace.E' colpa mia.."
La governante tentò di tranqullizzarla rassicurandola che quanto stava accadendo era solo una beffa del destino.L'uomo col pugnale le guardava in modo fisso,scrutandone ogni movenza.
Queste si tennero legate l'una all'altra,ma Chantal aveva gli occhi vigili a guardare nella penombra cosa stesse accadendo.
Chantal vide allontanarsi chi aveva impartito gli ordini e cercò di trattenerlo per comprendere chi fossero i tre uomini e cosa cercassero presso la loro casa.
"Non verrà alcuno,statene certo.Il viale è deserto,il fattore è fuori città con la moglie e il figlio..solo mio padre è.."Disse la ragazza a chi sembrava identificarsi come il capo,ma si interruppe improvvisamente.
La ragazza sapeva che il padre non si sarebbe coricato affatto quella notte,ma avrebbe passato dei momenti di raccoglimento nella cappella e poi in giro ad espletare alcune commissioni per i giorni che lo avrebbero visto assentarsi.
L'uomo di nome Hunt indietreggiò,lanciò un'occhiata severa alla ragazza come a zittirla,ma ella continuò:"Non siete briganti.Allora perchè avete cercato rifugio qui?"
Un lampo,questo fu il lasso di tempo che si intercalò tra quelle parole ed un inspiegabile avvenimento,come un avveritmento,che turbò,fino a farle mancare il fiato,la ragazza.
Una voce.
Una voce si era affacciato alla mente di Chantal,il suo nome,come un flebile sussurro.
E,il terrore si affacciò ai suoi occhi..
Si guardò intorno e il suo sguardo cadde sul tavolo da pranzo,dove c'erano ancora i fiori che la sera prima erano stati disposti per allietare la tavola.Tra questi c'erano gli anemoni.
Anemoni blu.
D'mprovviso i loro petali cominciarono a cadere staccandosi dai pistilli uno ad uno,come parole divenute di pietra..

"Sono bellissimi,Chantal.Li hai raccolti per me?"
"Si,padre.Ogni uomo dovrebbe portare sempre un fiore con sè.Questo sembra così austero,mi ricorda voi..e poi,si dice sia il fiore dei miracoli.."Sorridendo e con occhi luminosi la ragazza.
"Ho capito.Vuoi tentare di addolcirmi,piccola mia?"Accarezzandola il padre."E va bene..da oggi questo fiore sarà il mio simbolo."Accomodandoselo sul petto l'uomo mentre anche la ragazza lo aiutava ad appuntarlo muovendo con leggerezza le sue mani su quelle del padre.

Gli anemoni.
Chantal ripensò a quel momento,il momento in cui aveva scelto di far dono di quei fiori a suo padre.
Ed ora aveva certezza,sentiva intimamente suo padre essere stato colto da un malore fuori dalla sua casa..

http://www.driehausmuseum.org/img/bl...ollection_.jpg

Sussultò.
"Mio padre..sta male.Sento che sta male..è accaduto qualcosa..lascciate che lo raggiunga,vi prego..lasciatemi andare da lui.."Implorando la ragazza.
D'un tratto Chantal,che a stento aveva espresso il suo pensiero,aveva avvertito qualcosa,era visibilmente scossa,con gli occhi sgranati,il seno ansimante e pallida come cera..
Tentò di alzarsi mentre la governante la rincuorava e l'uomo col pugnale la minacciava..
Vi riuscì a sollevarsi,forzandosi e inspirando profondamente,si portò le mani al volto per scuotersi da quel presagio,da quell'immagine affacciatasi ai suoi occhi,poi alla fronte per trarre la forza di continuare,e respirando affannosamente,incurante di chi la minacciava,appoggiò una mano sulla spalla della governante come a comunicarle di indugiare nell'essere imprudente pur di difenderla,quindi posò gli occhi dritto in quelli che reggeva le loro sorti e dava ordini e parlò ancora:"Per Misericordia Divina..lasciate che vada da lui.."


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