Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 22-09-2012 01.23.47

De Blak aveva lo sguardo di chi ostenta sicurezza sempre e comunque, la voce nitida di chi non ha paura di farsi udire e i modi spicci di chi vuol far capire agli altri di avere sempre sotto controllo la situazione.
Fissò poi Elisabeth e rise di gusto.
“Milady, le Flegee sono lontane da noi forse nello stesso modo in cui lo sono quelle grosse nuvole sull'orizzonte.” Disse. “Esse si trovano al di là di questa terra e dei suoi mari. Sorgono oltre l'oceano e per raggiungerle bisogna navigare con venti impetuosi e orientarsi sotto stelle sconosciute. Ma una volta giunti, credetemi, esse ci appariranno in tutto il loro esotico splendore e nulla di esse vi sembrerà paragonabile alle cose che avete visto qui.”
“Ma è vero” prendendo la parola Ingrid “che laggiù vivono popolazioni selvagge ed ostili? Che si cibano di carne umana?”
“Signora, tutto in quei mari è strano, terribile e meraviglioso allo stesso tempo.” Rispose De Blak. “Il clima è differente, così come lo sono i venti e le piogge che si abbattono sulla terra con modi e intensità ignote a noi occidentali. La vegetazione dunque che cresce obbedisce a ritmi diversi ed anche le genti hanno abitudini e tradizioni difformi da quelle del mondo libero e civile. Ma non temete, poiché noi giungeremo a Las Baias, ormai colonia olandese disseminata di empori e scali commerciali della Compagnia delle Flegee Occidentali.”



Nel frattempo, Altea, seguita da Odette, era in cerca dei suoi genitori.
Trovò la madre sul ponte a fissare il porto di Camelot, con lo sguardo malinconico e l'aria incerta.
Ma, accortosi dell'arrivo di sua figlia e della sua balia, la donna mostrò un tenero sorriso e cercò di nascondere la sua inquietudine.
“Ormai la goletta sta partendo.” Disse. “Tuo padre parlava appunto di questo con quei mercanti.”
In quel momento si udì una campanella.
“Ecco, è il segnale.” Continuò la madre di Altea. “La goletta partirà tra pochissimo.”



Intanto, anche Rynos, Emas, Fidan e Cavaliere25 avevano udito il suono della campanella.
“Ecco, finalmente si parte.” Disse Rynos. “Ora tireranno su gli ormeggi. La goletta è piena di persone... credo che quei mercanti possano ritenersi soddisfatti. Un bel po' di gente partirà per il Nuovo Mondo.” Fissò poi Cavaliere25. “E noi, appena giunti laggiù, cercheremo subito una nave su cui imbarcarci come marinai.”

Guisgard 22-09-2012 01.33.03

L'uomo fissò Gonzaga e sorrise.
“Voi forse” disse “siete qui per imbarcarvi sulla goletta... e forse quello sciocco schiavo vi ha fatto perdere tempo... se volete potete salire anche da qui. Vedete quei due uomini?” Indicando altri due mercanti sul ponte dell'imbarcazione. “Vi sistemeranno loro a bordo, fornendovi ogni informazione e spiegazione.”
Si udì il suono della campanella.
“E' il segnale...” fece l'uomo “... stiamo partendo... dunque affrettatevi se davvero avete deciso di partire con noi.”

Guisgard 22-09-2012 01.52.10

“Oh, è, come detto, un esperimento della massima importanza, milady...” disse Gurenaiz dopo aver risposto con un inchino a Clio che si era appena presentata “... vedete, molti dottori e filosofi tentano di studiare gli usi e i culti degli indigeni del Nuovo Mondo e magari noi oggi stiamo fornendo alla scienza un notevole servigio per i loro studi.” Sorrise. “Ora però, mi raccomando, non dite altro... nessun'altra parola, poiché tenterò di leggere nel vostro sguardo...” e fissò la ragazza come se davvero cercasse di svelare i suoi pensieri attraverso lo sguardo “... allora... vediamo un po'... a vedervi... si, siete una principessa di qualche luogo esotico... magari figlia adottiva di qualche console o di qualche ministro del re... comprata ad un'asta di schiavi dopo essere stata strappata alla vostra regale famiglia... ovviamente in tenerissima età e ciò spiega il perchè non vi è traccia di traumi o altro, rendendovi dunque solare e luminosa...” assunse un'espressione vagamente pensierosa “... e... e ora siete intenzionata a ritornare nelle vostre terre natali per accampare diritti sul trono di vostro padre... vostro padre che regnava... vediamo... si, su un'isola del Nuovo Mondo colma di oro e pietre preziose di ogni genere... ovviamente nessun altro gioiello di quell'isola era paragonabile a voi...” sorrise nuovamente “... ora potete parlare... ditemi, ho indovinato?” Chiese divertito.
In quel momento si udì la campanella proveniente dalla goletta.
“E' il segnale che stiamo per partire...” fece Gurenaiz “... dobbiamo dunque affrettarci a salire a bordo, altrimenti non giungerete mai nella vostra isola, mia bella principessa.” E mostrò un vistoso inchino alla ragazza. “Ovviamente, come ufficiale del re d'Olanda, io mi occuperò della vostra sicurezza in questo lungo e pericoloso viaggio.” E le fece l'occhiolino.

cavaliere25 22-09-2012 08.59.02

Bene dissi non vedo l'ora di iniziare questa avventura con voi signore e hai vostri due amici continuai a dire guardandoli poi mi misi a guardare in giro ero molto felice dentro di me pensavo chissà cosa mi aspetterà e guardai il mare

Clio 22-09-2012 10.16.41

Restai immobile a fissare l'ufficiale olandese mentre mi svelava la mia storia. Tirai un sospiro di sollievo, no, non esistono metodi per leggerti nell'anima. Eppure ero divertita e affascinata dalla storia dell'uomo, la mia vita non sarebbe stata altrettanto poetica."Su una cosa avete ragione, Milord" e posi il mio sguardo verso la goletta attraccata e pronta alla partenza "devo raggiungere quelle terre misteriose per ritrovare una persona cara" e i miei occhi divennero tristi d'improvviso, mentre portavo la mano alla gola a sfiorare il ciondolo a forma di scudo da cui non mi separavo mai. Ma, tuttavia, non volevo spegnere l'entusiasmo di quel giovane, così galante, e dissi, con un sorriso malizioso in volto: "Eppure, potrebbe anche esserci del vero. Non ho mai conosciuto i miei genitori, dunque potrebbero essere anche loro oltremare, che non aspettano altro di ritrovare la loro figlia perduta, pronti a cederle il trono di una terra paradisiaca. E allora vi sarò grata di avermi svelato in tempo la mia vera identità". Risi, come non facevo più da molto tempo. Avevo pensato a lungo a chi potessero essere i miei genitori ma, una principessa di un'isola lontana, no quella possibilità non l'avevo mai calcolata.
Mi avvicinai all'ufficiale di un passo e gli porsi la mano perchè mi scortasse "Bene, Milord, vi occuperete della mia sicurezza anche se non sono una principessa come credevate?" dissi con il sorriso da timida fanciulla che su di me appariva terribilmente fuori luogo. Ma d'altronde, pensai, il mio classico so badare a me stessa, non impicciatevi sembrava alquanto scortese e inappropriato.

elisabeth 22-09-2012 19.10.35

Non ero totalmente soddisfatta della spiegazione, ma era anche doveroso pensare che il viaggio stava per iniziare.......e Ingrid aveva una terribile paura di chi avrebbe incontrato....andato via De Blak....mi resi conto del fermento che c'era a bordo, tra passeggeri e personale di bordo, tante persone che si mescolavano, chi chiedeva informazione sul viaggio, chi chiedeva spazio per poter lavorare meglio...........non avevo mai visto tanta confusione se non quando accompagnavo Ingrid al mercato........" Non vi batte il cuore mia dolce Balia ?......stiamo voltando pagina, nuova terra nuove avventure, venite a vedere con me i colori questo nuovo giorno su Camelot....li dipingero' appena possibile......cosi' non li dimenticheremo mai..."......Guardai incuriosita, ogni persona a cui riuscivo a vedere il volto.....non mi passo' mai per la mente in quel momento che un giorno avrei potuto pentirmene......

ladyGonzaga 22-09-2012 19.40.10

Partire con voi? risposi ...." per andare dove ? forse in posti a me sconosciuti e per trovare chi?"
Vi ringrazio di cuore Signore, il vostro invito è molto interessante, ma anni fa quando giunsi in questa piccola cittadina , promisi a me stessa che mai l'avrei lasciata ".
Vidi una piccola folla che si radunava al molo, gente piena di speranza, uomini in cerca di un futuro migliore ..una nuova vita !

Altea 22-09-2012 21.41.52

Vidi mia madre scrutare l'orizzonte ella era preoccupata e la abbracciai "Madre, fingete ora di essere serena ma i vostri occhi rossi e lucidi vi tradiscono. Sono io qui con voi, forse mio padre ha ragione e ci troveremo bene laggiù."
D'un tratto una campanella e mia madre mi avviso' che stavamo partendo, mi sporsi e osservai ancora la splendente Camelot..come fosse un ultimo ricordo da portare nella valigia.

Guisgard 24-09-2012 01.21.29

A quelle parole di Gonzaga, l'uomo annuì e non aggiunse altro.
Era ovvio che la ragazza non aveva intenzione di lasciare Camelot.
La salutò allora con un cenno del capo e tornò ad occuparsi delle mansioni a bordo.
“Teresa...” disse all'improvviso una voce a Gonzaga “... Teresa, sei tu, vero? Ho riconosciuto la tua voce, ragazza mia! Sapevo di trovarti qui sul molo, visto che è stata tua madre a dirmelo! Allora hai finalmente cambiato idea, vero? Hai finalmente deciso di accompagnarmi!”
Era un uomo anziano, abbigliato come un borghese benestante ed i suoi modi erano garbati.
L'uomo sembrava conoscere bene Gonzaga, anche se lei non lo aveva mai visto prima d'ora.
“Sono felice” continuò il vecchio “che tu abbia deciso di accompagnare il tuo vecchio zio nelle Flegee!” Chiamò allora uno dei mercanti sulla goletta. “Per favore, ci aiutate a salire a bordo? Qui ci sono i nostri bagagli.”
“Subito, signore.” Sorridendo il mercante. “Quante persone siete?”
“Io e mia nipote...” rispose il vecchio “... io sono Mc Pherson e lei” indicando Gonzaga “è mia nipote Teresa Wilberg.” Si voltò poi verso Gonzaga. “Su, cara, saliamo a bordo... la goletta sta partendo.” E sorrise.

Guisgard 24-09-2012 01.44.09

Sulla goletta ormai tutto era pronto.
L'imbarcazione, una volta partiti, avrebbe risalito il fiume fino a raggiungere il porto di quella cittadina in Cornovaglia, dove ad attendere il suo equipaggio vi era un veliero olandese diretto nel Nuovo Mondo.
E mentre Elisabeth era accanto alla fidata Ingrid, un uomo dell'equipaggio si avvicinò alle due donne.
“Avete detto dipingere...” disse ad Elisabeth “... siete dunque una pittrice... ho piacere di questo, sapete? Sono anni ormai che vivo dall'altra parte del mondo per curare gli affari della Compagnia... mia moglie si trova a Las Baias, in una graziosa casetta coloniale dove sogniamo di riposarci appena mi sarò guadagnato la pensione...” sorrise “... e se siete una pittrice allora anche voi amerete quelle lontane terre... i tramonti laggiù hanno un sapore diverso, particolare e tutto sembra infinitamente più grande... il cielo, il mare, i giorni e le notti... sono luoghi unici, quasi forgiati da un Dio sconosciuto da quello che abbiamo imparato ad adorare qui da noi... un Dio fatto di infiniti colori, di sterminate forme e di eterni suoni... si, credo che le Flegee siano le terre più belle mai create... e quando imparerete ad amarle, sono certo che dipingerete quadri di straordinaria meraviglia...” restò un attimo a fissare il fiume “... ma permettete che mi presenti... il mio nome è Van Jong e ho il compito di condurre tutti voi al veliero che salperà per le Flegee.”



Nello stesso momento, sul ponte della goletta, a quelle parole di Altea sua madre sorrise e poi annuì.
“Hai ragione, ragazza mia...” disse a sua figlia “... si, non può essere che così... del resto tutte queste persone sembrano mosse da vivo entusiasmo per la partenza... appena imbarcate sul veliero chiederemo informazioni per il luogo in cui siamo diretti... non trovi che il suo nome esotico sia molto intrigante? Las Baias... chissà che posto sarà...”
“E' uno dei luoghi più belli di quel continente.” Arrivando il padre di Altea. “E' stato da poco strappato agli Inglesi... ora è amministrato da un governatore olandese...”



Intanto, anche Rynos, Cavaliere25, Emas e Fidan attendevano con ansia di partire.
“Io direi che ora serve un bel brindisi.” Disse Rynos. “Non siete d'accordo?” E mostrò ai suoi amici una piccola bottiglia di rum. “Brindiamo al nostro viaggio e alla fortuna. Che possa sorriderci sempre in quel nuovo mondo!”


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