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“Dia gas...” disse Asso a Dacey “... dia gas!” Mentre quell'uomo continuava a sparare verso la Ferrari.
“Torna indietro, grandissimo bastardo!” Urlò sparando ancora. Intanto la Ferrari era schizzata via. “Ok, è andata...” fece Asso “... siamo salvi.” Tirando un sospiro di sollievo. https://s.yimg.com/ny/api/res/1.2/GZ...b6074ed03d38d0 |
Si spogliò davanti a me e rimasi immobile, non tanto nel vedere un uomo nudo ma quel gesto suo così intimo e spontaneo.
Si immerse nella schiuma e chiese di leggere una poesia. Vidi dei libri e scelsi uno e mi sedetti a terra e iniziai a leggere: "La tua bellezza Elena è per me Come quei legni di Nicea d’un tempo Che adagio per un odoroso mare Portavano lo stanco e tediato viaggiatore Alla riva natia. Per mari disperati abituato a errare, i tuoi capelli di giacinto, il puro viso, le grazie tue di Naiade mi hanno riportato alla gloria che fu la Grecia alla grandezza di Roma. Ed ecco! Nella nicchia splendere Simile ad una statua tu m’appari Con la lampada d’agata in mano! Ah Psiche, venuta da quelle regioni Che sono Terra-Santa" Alzai il volto e lo guardai..."Edgar Allan Poe, visto lo avete nominato..è stata di vostro gradimento?" lisciandomi i capelli. |
Salutammo e andammo via.
"No, non lo è affatto. Troppi accadimenti in poco tempo e tutti con tanti elementi in comune. Non è affatto una casualità" convenni. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui ascoltò in silenzio Altea che leggeva quei versi.
“Molto...” disse lui “... l'hai letta molto bene...” con tono basso e rilassato “... sono in debito di una poesia con te...” Lei era a terra, sul pavimento umido, completamente bagnata. Il calore dominava in quella stanza, con il vapore che rendeva tutto vago, incerto, sfocato, come un sogno. |
"Siete pure un poeta....allora aspetterò speranzosa" mentre l' umido rendeva i vestiti più umidi, sbottonai leggermente la camicetta, rivoli di sudore percorrevano il bianco seno ma, ovviamente, non potevo togliermi i vestiti anche se sapevo che lui poteva osservare le mie forme.."Le calze mi danno fastidio" esclamai osservandolo e sorridendo "Non sopporto le calze e sono piuttosto fastidiose con il vapore".
Lentamente tolsi le calze dalla giarrettiera a cui erano legate e le poggiai sul marmo.."Perdonate signore, ma spero non vorrete far soffrire la vostra cameriera". Presi poi un panno delicato e una saponetta e iniziai a insaponarlo, mi avvicinai al padrone e mi misi a passargliela lungo la schiena "Così si rilasserà, sono qui per farla rilassare vero mio signore?" mentre i lunghi capelli poggiavano sulle sue spalle ben tornite. |
Andavamo veloce, troppo per i miei canoni ma l'adrenalina mi permetteva di non pensarci mentre il mio piede continuava a schiacciare sul pulsante dell'accellaratore.
Tuttavia quando fummo abbastanza lontani e l'uomo con la pistola fu seminato, alla prima piazzola disponibile mi fermai. "Ora esigo una spiegazione! Che le è saltato in mente? E chi era quell'uomo? Si rende conto di avermi messa in pericolo, per non parlare dei danni alla macchina! Lei è un incosciente!" Urlandogli contro, davvero adirata ma a ben vedere forse il mio era solo spavento. |
“Già...” disse pensieroso Elv a Gwen “... vediamo un po'...” guidando “... se si volessero nascondere degli animali, dove si porterebbero?” Mettendo la cartina del litorale sul computer di bordo sul cruscotto. “Beh, la foresta di Cumias sembra il posto adatto...” guardando lo schermo.
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Lui guardò Altea sfilarsi prima una calza, poi l'altra, lasciando nude le sue lunghe gambe.
Lui guardò ogni suo movimento. Il vapore ed il calore nel bagno erano ormai soffocanti ed i vestiti della cameriera erano praticamente zuppi. “Non vorrei mai che tu non fossi a tuo agio...” disse rilassato guardandola tutta. Poi lei si avvicino e cominciò ad insaponare la schiena al misterioso padrone di casa. Le sue spalle erano larghe, ben modellate, con la schiuma che scivolava lungo quei muscoli tesi, con i lunghi e biondi capelli di lei che scendevano come pendagli sul petto di lui. |
“Su su, non si faccia prendere dall'isteria.” Disse Asso guardando Dacey. “E' andato tutto bene, quindi non ha motivo di agitarsi.” Abbozzando un lieve sorriso. “Quel tipo doveva essere davvero adirato...” scuotendo il capo “... comunque tutto è andato liscio... il mio lavoretto è concluso e possiamo tornare alla villa. O forse le andrebbe da bere? Magari per scaricare l'adrenalina?” Facendole l'occhiolino.
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Controllò sul computer della macchina, parlando di una certa foresta, la foresta di Cumias.
"Ricordo che l'uomo è sceso molto prima che attraccassimo, dunque certamente non sarà un posto a portata di mano" commentai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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