"Due persone del tutto diverse" sospirai "Quindi dovrò essere neutrale, o potrò tifare per un cavaliere, il gioco sarebbe più frizzante e carismatico. A Capomazda che si dice, certo se vincesse un capomazdese la terra andrebbe alla Chiesa o verrebbe restituita...non ci avete pensato? Anche se fossero pochi ettari" versando del rosolio agli ospiti e offrendo loro il bicchierino di prezioso cristallo.

"Daccordo... vi ringraziamo..." disse Elv al vecchio "... non temete, non ne parleremo con nessuno."
Poi con Gwen uscirono da quella casa, con Elv alquanto perplesso.

"Certo che potete, milady." Disse Don Tommaso ad Altea. "Sicuramente i vostri cugini vi nomineranno madrina del torneo ed in quanto tale potete di certo avere un favorito."
"Noi invece siamo poco conoscitori di questo genere di spettacoli." Minsk indicando se stesso e Maday.

Annuii e sorrisi a Don Tommaso, il mio ego si colmò di gioia a quelle parole, già mi vedevo sugli spalti del torneo come madrina e il mio cavaliere.
Poi le frasi dei due scienziati "Già...perché mai mio cugino vi ha mandato qui per indagare sulla morte di nostro nonno...non penserete a superstizioni strane...però deve essere qualcosa di strano".

Destresya si accorse di quegli uomini.
Si trattava di sei persone, quasi tutti scudieri con vesti di gran sfoggio ed armi di notevole valore.
L'unica eccezione era rappresentata da colui che guidava il gruppo.
Era un cavaliere il cui aspetto imponeva rispetto e timore.
Il volto era segnato, marcato, con un'espressione severa, rude, come se ricercase in ogni dove ostacoli per il solo gusto di annientarli.
Indossava una cappa nera ed anche il resto dei suoi vestiti erano di tale colore.
Il suo segno distintivo era però l'occhio mancante.
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Andammo via, rassicurando il vecchio che non avremmo fatto parola con nessuno.
Elv era perplesso.
"Un Taddeo per i vostri pensieri..." mormorai, con un vago sorriso curioso.

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"Tutt'altro, milady." Disse ridendo Minsk ad Altea. "Siamo qui proprio per debellare ogni superstizione e credenza varia." Con tono deciso.

Elv sorrise per un attimo.
"Non ho pensieri chiari in questo momento..." disse a Gwen "... non so... il racconto del vecchio mi è parso senza capo, nè coda... il soffio che uccide... il freddo... sembra parli di un fantasma o di un demonio..." sarcastico.

Annuii, perchè neanch'io riuscivo a fare chiarezza e mettere in ordine i pensieri, in questo momento.
"A me fa pensare all'iconografia classica e popolare della Morte.... Sì insomma, il freddo della morte e tutto il resto... Forse il modo in cui la gente, magari semplice come quell'uomo, materializza questa idea... Anche se quel vecchio mi è sembrato troppo semplice per essere capace di un ragionamento simile, benchè magari preda anche lui della superstizione che coinvolge tutti, nella contrada..."

"Bene, dunque penso alloggerete qui stanotte, nell' ala adibita ai miei cugini, poi loro decideranno il da farsi o andrete altrove?" leggermente seccata di avere vicino degli estranei.

"Andiamo, su..." disse Elv a Gwen "... non dirmi che davvero vuoi credere ci sia qualcosa di magico o spettrale in questa faccenda!" Divertito. "Il nostro unico testimone è in balia di superstizioni come il resto degli abitanti del posto." Scuotendo il capo. "Piuttosto... voglio andare nel vicino monastero delle Agostiniane... lì sono raccolti gli annali del ducato e voglio leggere la relazione sulla morte del duca di Dantorville..."

"Milady è tanto bella quanto generosa." Disse Minsk ad Altea. "Vi ringraziamo per l'ospitalità e sarà un onore per noi poter alloggiare in questo castello." Sorridendole con un inchino accennato. "Spero di potermi disobligare presto, sebbene essere in obbligo con una dama di tale lignaggio e bellezza è un piacere, altezza." Fissandola.

Alzai gli occhi in su.
"Lo sapevate già da prima che avreste ottenuto queste risposte, cosa vi aspettavate di sentire da lui?" gli chiesi, fissandolo, forse con più serietà del dovuto.
"Devo davvero credere che lo abbiate fatto unicamente per accrescere nella vostra mente il pensiero di avere ragione?" aggiunsi poi, scossi la testa ed affrettai appena il passo, superandolo.

Osservai Minsk in modo enigmatico "Come darvi torto, siamo di due realtà diverse, non so se potreste competere molto facilmente, d' altronde il mio cuore è poco avvezzo alle lusinghe, forse non ho trovato l' uomo adatto ancora. Dovere, penso i miei cugini o i Dantorville avrebbero usato tale gentilezza" senza dare nessuna dimostrazione di interesse.

"L'ho fatto per trovare un barlume di raziocinio in questa gente." Disse Elv mentre Gwen lo superava incamminandosi.
I due presero la carrozza di lui e raggiunsero il monastero.
Qui ebbero il permesso di essere ricebuti dalla badessa.
"Posso chiedervi" disse lei "per quale motivo domandate di poter consultare gli annali?"
"Ecco, ci occupiamo dell'almanacco del ducato" spiegò Elv "e per questo volevamo consultare le fonti. Con il vostro permesso, reverenda madre."
La badessa annuì.
E diede l'incarico ad una monaca per accompagnare i 2 giovani nei sotterranei del monastero, dove c'era l'archivio.
"Tornerò fra un'ora." La monaca ai 2, lasciandoli poi da soli.
"Ecco, diamoci da fare ora." Elv strofinandosi le mani.
Si misero a cercare fra i vari annali, senza però riuscire a trovare nessuna notizia, nè nota sulla morte del duca di Dantorville.

"Noi non siamo certo aristocratici come voi, milady" disse Minsk ad Altea "e la nostra unica nobiltà sta forse solo negli studi e nelle lettere del nostro lavoro. Vi ringraziamo dunque del servigio che, alloggiandoci in questo castello, fate a noi, ma soprattutto alla verità che ci propaghiamo di ricercare e di affermare."

Come pensava di trovare del raziocinio parlando con una fascia di popolazione notoriamente dedita alla superstizione ed il timore di Dio?
Bah...
Arrivammo al convento delle Agostiniane ed avemmo il permesso dalla badessa di consultare l'archivio, tutto entro due ore.
Iniziammo e scandagliammo quell'archivio da cima a fondo, senza trovare nulla.
"Non so cosa speravate di trovare, ma qui di sicuro non c'è..." mormorai, lasciandomi cadere stancamente su una sedia, in barba a tutta la buona e signorile educazione impartitami da mia madre.

"Effettivamente milord, preme pure a me sapere della morte di mio nonno, e pure degli antenati, morti assurde...che mi perseguitano" con un lieve sussurro "Per ogni cosa necessitiate per il vostro operato, potete chiedere".
Osservai padre Tommaso "Io vado a fare un giro in città, pure voi potete essere ospite del castello, ho bisogno della vostra guida, sempre non abbiate da fare...bene, signori, io vado a fare compere e a un circolo privato di sole donne per gustare un buon the e dei pasticcini, ci vediamo dopo" osservando i presenti.

"Mi aspettavo di trovare negli annali la morte del duca..." disse Elv a Gwen "... cos'altro?" Sarcastico, come se la domanda di lei fosse la cosa più asurda del mondo.
"Non tutto è possibile conservare..." ad un tratto una voce alle loro spalle.

I 2 scienziati salutarono Altea, ringraziandola ancora per l'ospitalità, mentre lei lasciò il castello con Don Tommaso, che approfittò della passeggiata della principessa per avere un passaggio fino alla sua chiesa.
"In paese c'è fermento per il toreo, milady."Disse il chierico ad Altea, mentre erano in carrozza.

"Ero sarcastica tanto quanto voi, in caso non ve ne foste accorto..." commentai, con gli occhi in su.
Poi, una voce alle nostre spalle e mi voltai per vedere chi fosse.

"Ma..." disse Elv voltandosi di scatto verso quella voce "... chi è là?" Fissando il buio di quel luogo.
"Sono solo una monaca..." la voce a lui ed a Gwen "... ormai passo più tempo qui sotto che alla luce del chiostro..."
"Perdonate, sorella, se vi abbiamo disturbato..." Elv "... cercavamo solo notizie sulla morte del duca di Dantorville..."
"Lasciate che i morti seppelliscano i morti..." la monaca citando i Santi Vangeli, restando celata nella silenziosa penombra di quel luogo.
https://i0.wp.com/www.filmquel.it/wp...50%2C392&ssl=1

Sobbalzammo vedendo una strana monaca celata dalla semi oscurità.
Era una figura curiosa, quasi eterea, ma che un po' mi inquietava.
Le sue parole erano vaghe, dubbie e sentivo un lieve senso di angoscia dentro.
Difatti, guardai Elv incerta e parecchio turbata da quell'improvvisa apparizione, che sembrava uscita dal nulla, o forse da uno strano romanzo a tinte fosche.

"Diteci, sorella..." disse Elv alla monaca dopo aver lanciato un'occhiata a Gwen "... un importante avvenimento come la morte del duca non viene riportato negli annali?"
"Qui lasciamo i morti riposare in pace."
"Certo, ma noi non stiamo facendo nulla di sacrilego, sorella..." sorridendo Elv "... vogliamo solo trovare notizie sulla morte del duca..."
"Forse nessuno l'ha riportato negli annali" ad un tratto un'altra voce che giungeva dal buio di quei sotterranei "perchè si ignora qell'avvenimento..."

Elv ribadì il concetto, dicendo che eravamo qui solo per avere notizie della morte del Duca, ma un'altra voce si aggiunse al coro e mi voltai di scatto.
La cosa cominciava a diventare ancora più inquietante.
"Cosa intendete dire? Tutti sanno che il Duca è morto..." dissi, perplessa.

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"Non mi aggirero' molto per il paese, padre Tommaso, andrò nel salottino privato di Lady Sybille.. Magari li parleranno del torneo.. Le solite frivolezze. Starò attenta coi nuovi arrivati, è strano siano arrivati prima dei miei cugini".

https://encrypted-tbn0.gstatic.com/i...p-CLnA7g7ZorqA

La monaca che aveva parlato prima ora non c'era più, come se fosse stata inghiottita dalla misteriosa penombra che dominava ovunque.
Gwen si voltò seguendo l'altra voce che aveva parlato, vedendo un gruppo di suore immerse nel silenzioso chiaroscuro.
“Ma forse ignorano il modo in cui è morto...” una delle monache.
https://i.ytimg.com/vi/pta2hACOOCE/hqdefault.jpg

La suora sparì ed apparve un gruppo di suore.
Bene, qui c'era qualcosa che non andava.
Decisamente.
"Voi invece lo sapete? Sapete com'è morto il Duca? Ha a che fare con la maledizione?" chiesi, costringendo la voce ad uscire, visto che mi sentivo inquieta ed un po' spaventata.

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"Probabilmente, arrivando da Nord, i 2 scienziati avranno percorso una strada diversa, rispetto ai vostri cugini, milady." Disse Don Tommaso ad Altea.
Poi il chierico salutò la principessa e scese dalla carrozza, dovendo tornare in chiesa.
Altea allora raggiunse l'abitazione di lady Sibille.
Qui trovò alcune importanti dame di San Marco Fragolo e naturalmente l'oggetto delle loro discussioni era l'imminente torneo.

"Ci sono alcune cose che è meglio non sapere..." disse una delle monache a Gwen.
Il tono era freddo, cupo ed una strana atmosfera si respirava in quel luogo.

Quella risposta e quell'atmosfera mi terrorizzarono definitivamente.
Strinsi il braccio di Elv e lo guardai spaventata.
C'era improvvisamente freddo, quaggiù, quelle suore erano molto strane e nulla di questa situazione mi piaceva, proprio per niente...

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Elv strinse a sè il braccio di Gwen, comprendendo la paura della ragazza, mentre fissava quelle monache che restavano in silenzio nella misteriosa penombra.
"Che..." disse turbato Elv "... che significa ciò?"
Ma le monache andarono via, come svanite nel chiaroscuro.

Cercai di farmi rassicurare dalla sua stretta ed un po' ci riuscì, ma avevo ancora paura...
Nessuna di loro rispose, ma svanirono così com'erano arrivate.
"Se... Se ne sono andate..." mormorai balbettando.
Poi guardai Elv.
"C'erano... C'erano davvero delle suore, qui?" chiesi poi, incerta.

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Elv guardò la penombra intorno a loro.
"Si..." disse poi a Gwen, vagamente turbato, ma cercando di nasconderlo "... ovvio che c'erano..." guardò la ragazza "... fore ti stai facendo suggestionare da questa faccenda dei Dantorville..."

Alzai gli occhi in su.
"Voglio andarmene, non ci resto un minuto di più qua dentro... Non abbiamo trovato nulla ed è pure terrificante..." mormorai, quasi rabbrividendo.

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"Si... certo..." dise annuendo Elv a Gwen, come a volerla accontentare, ma in realtà anche lui era inquieto e non vedeva l'ora di andare via da lì.
Così i due lasciarono i sotterranei del monastero e tornarono nel chiostro.
Tornarono allora dalla badessa. ma lei non sapeva nulla degli annali raccolti nel monastero.
"Alcuni registri" lei ai 2 giovani "sono andati distrutti... un piccolo incendio, seza alcun danno per il monastero Grazie al Cielo, danneggià alcuni di quei testi..." rivelò.

Lo vedevo che anche lui era inquieto, ma alla fine andammo via.
Tornammo dalla badessa, ma quella ci rivelò che alcuni testi erano stati distrutti in un incendio.
"Sicuramente, anche i documenti che cercavamo sono andati perduti..." commentai, rassegnata.

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Un pò delusi Gwen ed Elv lasciarono il monastero e tornarono verso il paese.
Qui si vedevano già i primi cavalieri che giungevano nella contrada per il torneo.
Nella piazza, come abbiamo visto, vi era un tipo che si faceva chiamare Santone e continuava da un bel pò di ore a predicare alla gente, in modo nefasto e fatalista, la fine del casato de Dantorville, indicando proprio nel torneo il motivo di tale tragedia.

Mi avvicinai a quel capannello di uomini, incuriosita.
Li osservai attentamente, soprattutto quello che sembrava esserne il capo.
Aveva un'aria sinistra, con quell'occhio di vetro che accentuava in modo esasperato qeusto aspetto.
Continuai a fissarlo insistentemente, senza paura di apparire sfacciata, e mi avvicinai a loro con passo e sguardo sensuale, di quelli che catturano gli occhi degli uomini.
Per la missione del mio padrone dovevo usare tutte le mie armi.

Tornammo in paese e, contrariamente a noi che eravamo delusi, amareggiati ed inquieti, il popolo della contrada era su di giri per il torneo.
In piazza, uno dei soliti predicatori cercava di terrorizzare i passanti con le solite prospettive catastrofiche, stavolta a danno dei Dantorville, a causa dell'imminente torneo.
"Pensate che qualcuno gli creda?" chiesi ad Elv, per sapere la sua opinione.

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