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La Santa Rita si trovò in un attimo sotto il fuoco del terribile mortaio della nave nemica.
Gli spruzzi causati dalle bordate in acqua raggiungevano il ponte della nave, mentre tetri boati rimbombavano attorno ai pirati di Guisgard. “Presto...” disse Austus all'equipaggio “... presto, tutti ai posti di combattimento!” “Siamo attaccati! Siamo attaccati!” Gracchiò Becco di Ferro, per poi volare fin verso il castello di poppa in cerca di un riparo sicuro. “Cavaliere25!” Chiamò Austus. “Presto, raggiungi Rynos e Joao ai cannoni per aiutarli!” |
Accadde in fretta...
le domande tese di Guisgard... poi quelle voci, quel mormorio... nave in vista... lui che correva verso Austus... e poi, improvviso e terribile, quel colpo di cannone. Mi terrorizzò quella cannonata... ci volò proprio di fianco ed andò a cadere poco più in là, in mare... gli schizzi di acqua salmastra mi raggiunsero e mi fecero sussultare... Citazione:
Piena di preoccupazione e di paura mi guardai intorno... ed infine, tra gli schizzi del mare e la confusione, la vidi... Maraiel era ancora attaccata al parapetto con entrambe le mani... era ferma e tremante. Subito mi lanciai avanti e la raggiunsi di corsa.... “Vieni, Maraiel...” dissi, prendendola in braccio “Presto... allontaniamoci da qui!” Tremava... ed io mi sforzai di non tremare con lei. Tenendola stretta, allora, mi voltai e raggiunsi il muro del castello di prua... e qui, nell’angolo riparato contro la scala, mi acquattai con lei... “Non preoccuparti, Maraiel...” le mormorai allora, dolcemente, sorridendo e carezzandole piano i capelli “Non aver paura... andrà tutto bene! Vedrai... andrà tutto bene! Presto sarà tutto finito... andremo a visitare quell’Isola... Guisgard ti porterà lì, proprio come ha detto... Vedrai... non aver paura...” |
Si decise allora di far accompagnare Altea da Philip, in quanto rappresentante della Compagnia.
Una carrozza condusse i due fin sul promontorio, dove si trovava la villa occupata dalla famiglia di Altea. Raggiunta la villa, la ragazza e Philip furono subito ricevuti dai genitori di lei. Philip spiegò tutta la faccenda. “Non possiedo una simile somma di denaro...” disse il padre di Altea. “Nessuno può racimolare quel denaro da solo.” Spiegò Philip. “Bisogna dunque partecipare tutti a questa raccolta. Altrimenti per Las Baias sarà la fine!” |
I boati di quel mortaio, l'acqua che schizzava ovunque sul ponte, le grida dei marinai, il fragore delle esplosioni.
Come un Averno di fiamme e acqua, tutto intorno alla Santa Rita sembrava sul punto di collassare. Talia stringeva a sé Maraiel, che tremando si aggrappava alle mani della ragazza senza dire nulla. Il suo visino era pallido, bagnato e con i capelli inumiditi tutti appiccicati intorno al volto. “Ci stanno attaccando...” disse qualcuno all'improvviso “... ci stanno attaccando...” Era il pappagallo Becco di Ferro che si appollaiò accanto a Talia e a Maraiel. “Ma con che razza di cannone ci stanno attaccando?” Urlò Emas. “Non lo so” fece Guisgard “ma se arriverà a colpirci per bene, allora ci farà non pochi danni! Presto alle polveri!” Ordinò poi. Un attimo dopo, con un salto, superò i brevi scalini e raggiunse il castello di prua, dove si trovavano Talia e la bambina. “Talia, presto, dovete scendere sottocoperta!” Disse il pirata alla ragazza. “Lì sarete al sicuro! Scendete nella nostra cabina, presto!” E altri boati fecero sussultare la nave. |
"Padre" dissi supplicandolo "Voi mi avete portata qui contro la mia volontà, decidendo sulla mia vita, ora non voglio siano gli spagnoli a deciderne...vi prego lasciamoci guidare da sir Philiph..se riusciamo a raccimolare quei soldi se ne andranno da Las Baias..forse..perchè ora che il Governatore ha perso il potere..chi governerà in questa Isola?" guardai i due uomini un pò perplessa.
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Mi misi in un angolo, ma restai sul ponte. Osservai la nave pirata che si avvicinava, strizzando gli occhi per vederla meglio.
No, non era l'Antigua Maria. Un brivido mi attraversò la schiena. Se fosse stata la nave di Giuff l'avrebbero bombardata in quel modo, pur sapendo che Guerenaiz era a bordo? Sapevo bene che era così. A Musan e Sumond non è mai interessato Giuff, hanno sempre voluto solo lo Sparviero Nero. Mi chiesi, ora che quel pirata era sotto il tiro dei loro cannoni, che ne sarebbe stato della mia missione di salvataggio. Restai immobile, in un angolo del ponte, immersa a questi pensieri. Intanto, potevo udire in lontananza gli ordini di Sumond, le urla della ciurma, e persino la voce di Musan. Non potevo essere di grande aiuto in un attacco come quello, ma di certo non sarei stata d'intralcio. |
Storm chiamo' la cameriera ed ella si avvicino' al nostro tavolo, non sembrava stupita nel vederci veramente non sembrava neanche conoscerci.......quando la donna era al tavolo " Ingrid, come siete arrivata sin qui.......o mia cara mi spiace tanto avevrvi messa in questa condizione......".....le presi una mano....una mano che vidi volar via dalla mia...sentii provenire dalle sue labbra urla di terrore e la vidi andar via, ci fu silenzio in quella sala.......Ero turbata, era Ingrid non poteva essere altrimenti, perche' fuggire cosi'......." Storm, che sta succedendo, avete visto anche voi che era lei...non potrei mai sbagliarmi...eppure non mi ha riconosciuta.....non ha voluto che io la toccassi.........io credo di non capire, forse dovrei andare a chiedere all' oste..lui sapra' dirmi qualcosa di lei...."...
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Finalmente fummo in mare. Il viaggio sembrava procedere bene ma ad un tratto l'uomo finse di non riuscire a controllare il timone e tramortì Fhael.
Si avvicinò e cercò di abbracciarmi. Era un uomo assolutamente viscido. Ero stufa. Ne avevo già passate tante e ora che finalmente stavo per tornare a casa questo non ci voleva proprio. Agii velocemente: finsi di accettare la sua corte e non appena mi fu vicino estrassi il mio pugnale. Sotto minaccia dell'arma lo obbligai a prendere delle spesse funi con le quali lo legai all'albero maestro e lo privai delle sue armi. Allora fui in grado di dedicarmi a Fhael che dopo poco si risvegliò massaggiandosi la nuca. Gli spiegai l'accaduto e il perchè l'uomo fosse legato come un salame. Fhael prese allora il timone e la traversata continuò. |
Si signore dissi a gran voce e corsi verso gli altri per aiutarli hai posti di comando con i cannoni iniziavamo ad avere problemi chissà se saremmo usciti vivi da quella battaglia
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La Queen of the East continuava a puntare il suo gigantesco mortaio contro la Santa Rita, provocando boati e onde giganti con i suoi colpi.
“Possibile” disse Musan “che non riuscite a colpire quella nave?” “Signore, non è facile!” Rispose uno dei cannonieri. “Hanno virato appena ci hanno avvistati!” “Allora metteteli sotto tiro ed affondateli!” Urlò Musan. “Se neanche con questa formidabile arma riusciamo ad abbatterli, allora siamo davvero degli inetti!” “Non siate così fiducioso di questo vostro terrore bellico, Musan...” disse Sumond “... i cannoni possono affondare navi, abbattere città, sterminare eserciti, ma le battaglie decisive sono sempre segnate da duelli individuali... come Achille quando duellò con Ettore, Cesare quando affrontò Vercingetorige, il Cuor di Leone quando sfidò il Saladino...” “Lasciate a me lo Sparviero Nero...” fissandolo Musan “... vi darò il suo cadavere e voi lo porterete in Inghilterra come trofeo.” Sumond annuì. “Fuoco!” Gridò allora Musan. Il mortaio sputò ancora folgori e stavolta il colpo raggiunse il suo bersaglio, perforando la fiancata della Santa Rita. E mentre sul ponte tutti esultavano, Clio si sentì tirare il vestito all'improvviso. “Ho... ho paura...” mormorò in lacrime Noel. La bambina era spaventata e tremava. |
Cheyenne raccontò tutto a Fhael.
Il portoghese allora si complimentò con la ragazza, per poi prendere i comandi del battello. In poche ore raggiunsero il porto di Minisclosa. Fhael consegnò così l'uomo alle autorità spagnole. Lui e Cheyenne allora seppero dei disordini causati da alcune navi spagnole che avevano attaccato Las Baias. Infatti a Minisclosa era rimasta solo una delegazione della Compagnia delle Flegee Occidentali olandesi, protetta dai trattati commerciali firmati tra i mercanti olandesi e quelli spagnoli. Il portoghese poi, facendosi riconoscere, chiese una carrozza per raggiungere la dimora del colonnello. La vettura condusse così i due fino alla villa del ricco ex militare spagnolo. |
Storm restò pensieroso dopo quella scena.
“Strano...” disse poi ad Elisabeth “... molto strano...” Un attimo dopo, proprio l'oste si avvicinò al loro tavolo. “Avete già ordinato, signori?” “Veramente no...” rispose Storm “... la vostra cameriera è corsa via senza lasciarci il tempo di parlare...” “Dovete scusarla...” fece l'oste “... è mia sorella... vedete, da fanciulla fu rapida da alcuni pirati che le usarono violenza... da allora è rimasta traumatizzata... i medici affermano che si tratta di demenza... la tengo qui con me, cosa altro posso fare?” “Già, molto caritatevole da parte vostra...” fissandolo Storm “... cosa c'è di buono?” “Un ottimo sformato.” “Allora due bei piatti.” “Subito, signori.” E tornò in cucina. “Molto scaltro il nostro amico oste...” disse Storm ad Elisabeth. |
Philp fissò Altea e poi i suoi genitori.
“Purtroppo” disse “nessuno di noi può conoscere il futuro di Las Baias. L'unica cosa certa è che per liberarci degli spagnoli dobbiamo pagare il tributo che ci hanno imposto. Solo quando se ne andranno si potrà pensare al futuro.” “Io posso arrivare forse a centomila Fiorini...” mormorò il padre di Altea “... al massimo centocinquantamila... è quanto dispongo, mi spiace...” “E' già qualcosa...” annuì Philip “... la Compagnia può arrivare anche a duecentocinquantamila...” “Il resto chi lo aggiungerà?” Chiese il padre di Altea. “Non lo so...” scuotendo il capo Philip. |
Sollevai gli occhi e vidi Guisgard correre verso di noi... ne fui sollevata: il solo vederlo bastò a restituirmi un po’ di coraggio.
Poi quelle parole... lo fissai... non avrei voluto andarmene, non avrei volto scendere di sotto e lasciarlo lì... ma aveva ragione, dopotutto... aveva ragione perché non ero sola... c’era Maraiel... dovevo pensare anche a lei. E lui aveva la sua nave... i suoi uomini... Mi alzai in piedi dunque e mi accostai a lui... “Va bene...” sussurrai, avvicinando le mie labbra alle sue “Sii prudente, Guisgard! Ti prego, sii prudente... per me!” Poi mi chinai per prendere Maraiel in braccio, dato che tremava troppo per convincerla a seguirmi sulle sue gambe, e mi avviai velocemente verso la scala che portava sottocoperta e da cui avrei raggiunto la cabina. |
L'attacco infuriava, gli uomini giravano per il ponte e Musan urlava qualcosa di incomprensibile a Sumond.
Ma poi, il mortaio colpì la fiancata della nave, e l'entusiasmo si diffuse a bordo. D'un tratto, mi sentii tirare la giacca e mi voltai, di scatto. Noel era accanto a me, impaurita e tremante. "Maraiel.. Piccola, cosa ci fai qui? È pericoloso!" Mi inginocchiai davanti a lei ".. Devi tornare da Ankaru, con lei sarai al sicuro... Non puoi stare qui.." l'abbracciai "Stai tranquilla, ci sono io.. Ti porto in salvo..." Detto ciò, la presi per mano e la condussi sottocoperta, chiedendomi come avesse fatto ad arrivare sul ponte. Giunta davanti alla cabina di Musan, bussai, sapevo che lui era sul ponte insieme al capitano, ma speravo che Ankaru mi avrebbe aperto. Tenevo la bambina dietro di me, sentivo le sue manine stritolate le mie. "Ankaru.." Dissi bussando "...aprite sono Clio..". |
Un barlume in testa.."Il Governatore pagherà, si dice sia solo leggermente ferito..proviamoci. "
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Guisgard strinse a sé Talia e la baciò.
La baciò come se tutto stesse per finire e la baciò come se il mondo non dovesse finire mai. Talia e Maraiel scesero sottocoperta, fino a raggiungere la cabina. Guisgard allora tornò sul ponte di comando e riprese a dare ordini ai suoi per quello scontro. Ma all'improvviso una cannonata raggiunse la fiancata della Santa Rita, squarciandone lo scafo e facendo sussultare l'intera nave. “Ci hanno colpiti...” disse Austus “... ci hanno colpiti...” “L'acqua sta penetrando nella stiva, capitano!” Salendo in coperta Maras. “E' molta?” Chiese Guisgard. “Lo scafo tiene?” “Per ora si!” “Un altro colpo come questo” mormorò il corsaro “è la Santa Rita si spaccherà in due...” “Cosa facciamo, Guisgard?” Fissandolo Austus. “Do ordine di allontanarci?” “No...” rispose il corsaro “... no... se ci allontaniamo, facciamo il loro gioco... quel mortaio ha una gittata impressionante e se ora fuggiamo, rischiamo solo di dargli un bersaglio più facile...” “Allora cosa facciamo?” Guardandolo Maras. “Gli andremo incontro!” Esclamò Guisgard. “Quel cannone non può coprire le distanze brevi, gli andremo sotto dunque.” “Ma è quasi un suicidio!” Disse Austus. “E' l'unica possibilità.” Rispose Guisgard. “Dobbiamo rischiare andandogli incontro.” “E se ci colpisce ancora?” Turbato Austus. “Dipenderà da noi.” “E' impossibile!” Esclamò Maras. “Se fosse semplice” replicò Guisgard “allora tutti potrebbero farlo.” Accennò un sorriso che forse celava più una speranza che una convinzione vera e propria. “Ora puntiamo diritti su quella nave!” Ordinò lo Sparviero Nero. Intanto, Talia e Maraiel avevano raggiunto la cabina. Avevano avvertito il forte impatto di quella cannonata contro la Santa Rita e la bambina si era stretta a Talia impaurita. “Voglio tornare a casa!” In lacrime. “Voglio tornare dal mio papà! Odio le navi e odio il mare! Riportami a casa! Voglio il mio papà!” Piangendo sotto gli occhi di Talia. http://img23.binimage.org/5d/c7/39/cbloo50.jpg Nello stesso momento, Cavaliere25 era con Joao e gli altri cannonieri. “A questa distanza non riusciremo mai a colpire quella dannata nave!” Disse il bucaniere. “Siamo troppo lontani!” Poi si accorsero che la Santa Rita si stava avvicinando alla Queen of the East. “Diavoli dell'Inferno!” Esclamò Joao. “Ma stiamo andando verso quella nave! E' come scavarsi la propria fossa da soli!” |
Ankaru aprì e fece entrare Clio e la piccola Noel nella cabina.
“Milady...” disse la serva dopo aver richiuso la porta “... cosa accade?” Fissò la bambina in lacrime. “E' spaventata per via della battaglia, vero?” Rivolgendosi a Clio. La piccola tirò ancora il vestito di Clio. “Non mi piace Maraiel...” mormorò “... io mi chiamo Noel...” |
“Sua eccellenza è morto.” Disse Philip ad Altea. “E' morto nel crollo del suo palazzo sotto i colpi delle fregate spagnole. E quanto restava nelle casse del nostro governo è stato portato via dall'ammiraglio Guidaux.”
“Allora cosa possiamo fare?” Fissandolo il padre di Altea. “Forse non ci resta che racimolare quanto siamo riusciti a trovare” rispose Philip “e sperare di convincere gli spagnoli ad accontentarsi.” |
Mi sedetti.. in fondo mi spiaceva per il Governatore, purtroppo il suo più grosso sbaglio fu la ingenuità.
"Proviamoci.. forse riusciamo a patteggiare e la cifra potrà andare bene.Padre..venite al molo pure voi, ho fiducia in voi." Era la prima volta che io e mio padre eravamo uniti..e speravo che la fortuna ruotasse dalla nostra parte. |
"La bambina... Era sul ponte, è spaventata da tutto questo.. Potete tenerla con voi? Non è sicuro per lei là fuori.." Dissi preoccupata ad Ankaru.
"..io.. Io devo andare sul ponte, devo sapere cosa accade." Nel vedere lo sguardo preoccupato della donna, cercai di sorridere: ".. Vedete, se avvistassero la nave su cui viaggia il mio promesso sposo, sono certa che Musan l'affonderebbe con quel mortaio. Non farebbe distinzioni.. Io.. devo tentare di impedirlo...Non posso starmene rinchiusa." Citazione:
"Piccola, non c'è tempo adesso, devi stare al sicuro." Le posai un bacio sulla fronte e la lasciai nella sicurezza della cabina di Musan. Tornai sul ponte a passo spedito, guidata dalle grida della ciurma. Non appena tornai a respirare l'aria di mare, i miei occhi si spalancarono nel vedere la nave pirata correrci incontro. "Sono dei pazzi.." Pensai. Ma sul ponte regnava lo scompiglio. Mi guardai attorno, ma dell'Antigua Maria nessuna traccia. Ormai però ero lì, avrei voluto rendermi utile, anche se sapevo bene che se fossi andata da Musan o dal capitano a chiedere se potevo fare qualcosa, mi avrebbero rimandato nella mia cabina. Restai a guardare, come pietrificata, la sagoma della Santa Rita che ci veniva incontro. |
Dal ponte della Queen of the East, Clio fissava la sagoma della Santa Rita che si avvicinava sempre di più alla loro nave.
Puntava diritto contro di loro, come se non temesse di essere colpita da quel terribile mortaio. “Sembra...” disse Sumond fissando la nave pirata col suo cannocchiale “... sembra ci stiano venendo addosso... sono pazzi!” “Forse vogliono solo farci un favore.” Mormorò Musan. “Abbattiamoli!” Il Mortaio Settimiue allora fu caricato di nuovo e puntato contro la Santa Rita che era sempre più vicina. “Fuoco!” Ordinò lo spagnolo. Un sordo boato e poi la cannonata si avvicinò come un lampo al vascello pirata. Tuttavia la nave dello Sparviero Nero si era avvicinata abbastanza a quella di Sumond e la gittata della cannonata passò oltre, cadendo in mare poco dopo la poppa. Però quel colpo riuscì a sfiorare una delle vele, facendole subito prendere fiore. “Presto!”Gridò Guisgard. “Tirate giù quella vela, o prenderanno fuoco anche i pennoni!” Alcuni uomini allora, guidati da Rynos, slegarono la vela, per poi tirarla via. “Ormai ci sono addosso!” Urlò Sumond. “Prepariamoci ad accoglierli!” Musan in quel momento si accorse di Clio. “Cosa ci fate qui sul ponte?” Avvicinandosi alla ragazza. “Presto qui ci sarà l'inferno! Dov'è la bambina?” |
Il padre di Altea annuì a quelle parole di sua figlia e poco dopo una carrozza riportò la ragazza, suo padre e Philip al porto di Las Baias, ormai controllato dalle forze spagnole.
Qui il comandante Alvaro attendeva il tributo per liberare la città. “Comandante...” disse Philip andandogli incontro “... abbiamo il denaro...” “Benissimo!” Esclamò lo spagnolo. “Ma non siamo riusciti a raccogliere l'intera somma.” Spiegò Philip. “E quanto offrite allora?” “Siamo arrivati a quattrocentomila Fiorini d'oro, comandante.” “Quattrocentomila?” Ripeté il militare aragonese. “Centomila Fiorini in meno? E pretendete che io accetti?” “Non vi è altro denaro qui a Las Baias.” Fissandolo Philip. “Volete farmi credere che la ricca e potente Compagnia delle Flegee non possiede mezzo milione di Fiorini?” “Non qui a Las Baias.” Rispose Philip. “Ci sono tanti altri empori e mercati tra qui e la Giamaica. Per raccogliere quella cifra bisognerebbe girarne almeno la metà.” “E sia.” Fece lo spagnolo. “Vuol dire che accetteremo i quattrocentomila Fiorini... il resto lo prenderemo in natura.” “Come sarebbe a dire?” “Porteremo via metà della popolazione di Las Bias per venderla come schiava.” Sentenziò Alvaro. “Lavoreranno tutti nelle miniere di re Filippo IV nelle Antille.” |
Finalmente giunsimo a destinazione.
Non stavo più nella pelle e avevo fretta di arrivare dal colonnello sana e salva. Al nostro arrivo ci informarono dei disordini che erano accaduti a causa di alcune imbarcazioni di bandiera spagnola; nonostante ciò Fhael riuscì ad ottenere una carrozza. Vi salimmo e partimmo alla volta della villa, non prima però di aver consegnato l'uomo della barca, ancora legato all'albero maestro, alle autorità. Il tragitto in carrozza fu alquanto silenzioso, e trepidante di attesa e speranza. Non appena i due cavalli si arrestarono balzai fuori, seguita da Fhael poco dopo. Mi soffermai un istante a osservare la casa e i suoi giardini poi varcai il portone. Un domestico, nel vederci, corse subito ad informare il suo padrone. Il colonnello arrivò velocemente con passo scattante. Al vederci sul suo volto si delineò un sorriso. Strinse la mano a Fhael e gli diede una pacca sulla spalla compiaciuto poi mi abbracciò. |
Eravamo quasi arrivate alla cabina quando quel colpo di mortaio colpì lo scafo... tutto intorno a noi tremò violentemente ed io barcollai e per poco non caddi.
Riuscii a tenermi alla parete con una mano, tuttavia, ed a restare in piedi. Ma ero spaventata. Ed anche Maraiel lo era... lo era molto... Citazione:
Entrai nella cabina, dunque, e mi richiusi in fretta la porta alla spalle... “Calmati, Maraiel...” sussurravo, con la voce più calma e più dolce che possedevo “Calmati... vedrai, andrà tutto bene! Non devi aver paura... tra poco la smetteranno, vedrai... Guisgard sistemerà tutto e la smetteranno...” La mia anima tremava ed il cuore era gonfio di paura e preoccupazione... eppure mi sforzai di sorriderle... “Vieni...” le dissi, dirigendomi verso l’ampio sofà dalla parte opposta della cabina e facendola sedere lì “Ora riposati... calmati... vedrai, finirà presto!” Silenziosamente, dunque, mi sedetti sul bordo vicino a lei e, quasi senza accorgermene, iniziai a canticchiare una lenta melodia... era una canzone antica... era la ninna nanna che il nonno mi cantava quando, da piccolissima, mi svegliavo di soprassalto nel cuore della notte e piangevo spaventata per la costante mancanza dei miei genitori... Quella antica e dolce melodia, quasi per magia, ci calmò entrambe... qualche minuto dopo il respiro di Maraiel era tornato normale, ed anche io mi sentivo appena un po’ più serena. |
Il colonnello, nel rivedere Cheyenne e Fhael, sorrise e dopo un attimo di smarrimento, andò incontro ai due.
Abbracciò la ragazza senza dire nulla e con gli occhi lucidi. Strinse poi la mano al portoghese. I tre entrarono in casa e Fhael raccontò tutte le disavventure di Cheyenne, fino al suo ritrovamento. “Ringrazio il Signore...” disse commosso il colonnello “... lo ringrazio con tutto me stesso...” fissò la ragazza “... perchè mi ha ridato mia nipote...” Fhael lo guardò stupito. “Non voglio che vengano fatte altre ricerche.” Mormorò il colonnello. “Non mi servono. Non sarei stato così in pena se Cheyenne non fosse davvero mia nipote. Il legame dell'anima lo si avverte nei momenti più importanti.” Tornò a guardare la ragazza. “Quest'anno non ho festeggiato il Natale... non ne avevo motivo... ma ora...” sorrise “... ora tu sei di nuovo con me... e daremo ordine ai servi di preparare una grande festa per salutare l'anno vecchio che va via ed accogliere quello nuovo!” |
La ninna nanna di Talia riuscì, alla fine, a calmare Maraiel.
La piccola si strinse ancor più alla ragazza e restò in silenzio a fissare il vuoto della stanza. “Il mio papà” disse “mi cantava sempre una canzoncina prima di farmi addormentare... era una canzoncina che parlava di un inventore che costruiva barche di ogni tipo, per poi portare la sua bella in giro per il mondo...” Dall'esterno si udivano ancora i rumori delle cannonate e le urla dei pirati, ma Talia e Maraiel ora sembravano quasi estraniarsi da tutto quel fragore. “Talia...” fece la piccola “... quando tornerò dal mio papà, tu e il capitano sarete ospiti a corte. Verrete, vero?” Intanto, sul ponte di comando, Guisgard guidava i suoi all'assalto dei nemici. “Quando saremo alla giusta distanza” fissando Austus “colpiremo con i nostri cannoni. Ma occorre un colpo preciso. Dobbiamo colpire l'apertura da dove spunta quel dannato mortaio.” “Vuoi distruggerlo?” “No, è troppo grande...” scuotendo il capo Guisgard “... ma attorno ci saranno le munizioni. Una simile arma ha bisogno di una grande quantità di munizioni. E quelle colpiremo. Prepariamoci!” La Santa Rita avanzò ancora verso la nave di Sumond, evitando altre cannonate del terrificante mortaio. “Ora!” Urlò Guisgard. “Ora, Austus!” Allora Austus ordinò ai cannonieri di puntare sulla prua della nave nemica e fare fuoco. Un attimo dopo una serie di cannonate furono sparate verso il mortaio nemico. Un istante di silenzio e poi un immane boato fece tremare la Queen of the East. Le munizioni colpite dai cannoni della Santa Rita avevano fatto saltare in aria il Mortaio Settimiue insieme a tutta la prua della nave di Sumond, gettando i suoi uomini nel caos. E sulla Santa Rita si esultava per quel trionfo. |
CI doveva sempre essere qualcosa di storto..fissai mio padre e sir Philip..che ne sarebbe stato della povera gente?
"Vi prego risparmiate questa povera gente.." guardando il capitano spagnolo..come avrei voluto che il manoscritto portasse veramente a un Tesoro di valore e cosi avrei risparmiato quegli innocenti, ma mi avrebbero preso per pazza..mi feci coraggio. Presi il manoscritto e lo mostrai.."Questa e' la rotta per un Tesoro nascosto dai pirati..se lo troveremo sarà vostro e la popolazione e Las Baias sarà libera altrimenti torneremo e potrete vendere chi volete come schiavo ." |
"... Dove diavolo dovrei stare, secondo voi?.. Vi sembro una che si rintana nella sua cabina?" Scossi la testa.
" la bambina è al sicuro, nella vostra cabina, con Ankaru..". Ma proprio in quel momento, le cannonate della Santa Rita riuscirono a far saltare in aria il mortaio, con tutta la prua. L'immenso boato fece tremare ogni cosa e la nave fu scossa da cima a fondo. Dovetti aggrapparmi forte al parapetto per non cadere. Persino Musan vacillò un poco. Ancora un momento, e l'inferno avrebbe davvero raggiunto la nave. Avrei voluto restare, affrontare i maledetti pirati, allora sì, sarei stata davvero utile. Ma in un attimo pensai che non era più soltanto a me che dovevo badare, c'era Noel, e anche Ankaru, di certo nessuno si sarebbe preso cura di lei. "..vado da lei.." Urlai a Musan. Non avevo un augurio per lui, la battaglia era un'incognita per tutti, ma sapevo bene che i tipi come lui sopravvivevano sempre. Mi alzai e mi diressi verso la cabina di Musan. Nel furore della battaglia nessuno badava a dove metteva le armi, fucili e munizioni brulicavano sul ponte, spinti a terra dai colpi di cannone. Raccolsi un fucile, prima di scendere, controllai che fosse carico. "..la fortuna mi assiste, per una volta.." Sospirai. Raggiunsi di corsa la cabina di Musan ed entrai, chiudendo la porta dietro di me. "..la situazione è precipitata.." Dissi trafelata ad Ankaru. "..presto la battaglia raggiungerà la nave... Dobbiamo proteggere la bambina.. E noi stesse..." Porgendo il fucile alla donna ".. Tenete.. non vi consiglio di confidare nell'aiuto degli uomini.. I pirati non hanno onore né dignità.." Sorrisi mentre cercavo nella stanza qualcosa da usare come arma ".. Ma voi siete abituata a trattare con uomini del genere, dico bene?" Strizzando l'occhio alla donna impaurita. Iniziai a spingere un mobiletto contro la porta. "... Questo non li fermerà, ma almeno li sentiremo arrivare..". |
Il colonnello dichiarò di essere ormai sicuro che ero io la nipote perduta. Ne fui molto felice.
Decise quindi di organizzare una festa per festeggiare il mio ritorno nel giorno di Capodanno. Quindi ci invitò ad andare a riposare un po' nelle nostre stanze e partì a ostruire i servi. Io e Fhael ci dirigemno nei piani superiori. La mia stanza era la stessa e accanto alla mia, notai con un certo piacere, era stata posta quella del portoghese. Ci separammo con un sorriso e finalmente entrai nella mia camera. Per tanti giorni l'avevo sognata ed ora non mi pareva vero di essere li. Non era stato cambiato nulla dalla mia scomparsa ma era stata regolarmente passata la polvere ed erano state cambiate le lenzuola. Trovai un bagno caldo ad attendermi..una vera delizia. Mi crogiolai un po' nell'acqua ma dopo poco uscii...per fortuna trovai nell'armadio il mio completo da equitazione. Nonostante la stanchezza non riuscivo a riposare prina di non aver visto Gulltropp. Giunta nella scuderia lo vidi subito, spiccava in mezzo agli altri cavalli per altezza, possenza e lucentezza. Avvicinandomi però notai che c'era qualcosa che non andava. Chiesi ad uno stalliere. Il giovane garzone fu molto felice nel vederni e mi spiegò che Gulltropp non aveva permesso a nessuno di salirgli in groppo, neanche al colonnello, da quando me ne ero andata. Mi avvicinai all'animale che subito iniziò a nitrire e a scalpitare. Lo sellaio e lo portai fuori. Correre di nuovo con il mio cavallo mi faceva dimenticare il buoi dei giorni appena trascorsi e mi faceva sentire libera. Senza accorgemene stavo per giungere al luogo in cui si trovava la grotta dei pirati così feci una brusca inversione e costeggiando il lago presi la via del ritorno. Fu proprio alla fine del lago che incontrai Fhael, che passeggiava con aria assorta. "Va tutto bene?" chiesi mentre scendevo da Gulltropp. "Ti vedo un po' pensieroso" |
In un attimo si scatenò l'Inferno sulla Queen of the East.
Tutto prese fuoco, compresi gli uomini che si trovavano sul ponte in direzione della prua. Le fiamme avvolgevano ogni cosa, dai parapetti fino ai pennoni in cima agli alberi con le vele. Alcuni marinai cercarono salvezza gettandosi in mare, sperando di raggiungere a nuoto l'Isola del Fungo, ma, vedendo ciò, Sumond fu posseduto da un moto di rabbia e diede ordine di far fuoco contro quelli che riteneva ormai dei disertori, impedendo, così, a quei fuggitivi di raggiungere la riva dell'isola. Intanto dalla Santa Rita arrivarono altre cannonate, infrangendosi nelle fiancate e sul ponte della nave di Sumond. “Dobbiamo metterci in salvo, signore...” disse un ufficiale al capitano “... ormai questa nave è destinata a colare a picco.” “Fate silenzio, lurido cane!” Urlò Sumond. “Quel maledetto Guisgard mi ha già sottratto una nave e non gli permetterò di togliermi anche questa!” “Ma, signore...” scuotendolo l'ufficiale “... ormai non resteremo a galla ancora per molto! Dovete dare l'ordine di abbandonare la Queen of the East!” “Non darò mai un simile ordine!” Esclamò il capitano. “Anzi, ucciderò tutti coloro che lasceranno i propri posti a bordo!” “E' una pazzia!” “All'Inferno tutti allora!” Tuonò Sumond. “Puntate i cannoni che ci restano contro quei pirati! E caricateli anche con posate e chiodi se necessario!” Ma proprio in quel momento altre cannone piombarono sul ponte, demolendo ciò che ancora appariva salvo dalla distruzione e macellando molti altri uomini a bordo. L'albero maestro, allora, avvolto dalle fiamme, si staccò e crollò sul ponte, portando altra morte tra l'equipaggio. Un attimo dopo la nave cominciò ad inclinarsi. “Stiamo affondando!” Gridò qualcuno dell'equipaggio. “Abbandonate la nave!” Nello stesso momento, nella cabina dove si erano chiuse, anche Clio, Ankaru e Noel sentivano il trambusto che dominava a bordo. “Dobbiamo lasciare la nave...” mormorò la serva “... o moriremo intrappolate qui...” Un attimo dopo l'intera nave cominciò ad inabissarsi. |
Fhael vide Cheyenne in sella al suo magnifico cavallo e sorrise alla ragazza.
“Si, va tutto bene...” disse annuendo il portoghese “... siete tornata a casa ed il colonnello ha compreso finalmente di aver ritrovato in voi sua nipote. Sono solo un po' stanco. Ma non ho molto tempo per riposare... domani, infatti, riprenderò di nuovo il mare... uomini come me non hanno una fissa dimora e il mio compito qui è finito. Sono felice che la vostra avventura sia giunta al termine, coronata con un così bel finale. E' forse la ricompensa più bella questa per me.” Un lieve vento si era alzato, reso gradevole e profumato dal luminoso Sole del mattino. Il cielo era di un azzurro vivissimo e neanche una nuvola si vedeva lungo l'orizzonte. E solo un filo di malinconia, come racchiuso nel sibilo di quel vento, sembrava scuotere quello scenario. |
Il comandante spagnolo vide il manoscritto e poi scoppiò a ridere.
“Forse” disse ad Altea “mi prendete per uno sciocco... dovrei accontentarmi di questo? Io chiedo oro e voi mi proponete una favola da locanda?” E lo gettò a terra. “Avete sterminato il nostro Viceré a Balunga” continuò “e ora pagherete le conseguenze!” |
Citazione:
Non volevo mentirle, e non volevo ferirla... così mi limitai a sorriderle... un sorriso triste, carezzandole piano i capelli... “Staremo sempre insieme, Maraiel...” mormorai “Se lo vorrai, noi staremo sempre insieme... non preoccuparti di questo... vedrai, andrà tutto bene!” Sospirai... sforzandomi di non ripensare alla paura ed all’angoscia che talvolta mi coglieva da piccola quando i miei genitori partivano e non sapevo se e quando sarebbero tornati... la stessa paura che, forse, stava opprimendo Maraiel, ora... Esitai per qualche momento, dopo... pensando... un pensiero mi stava vorticando per la mente... sempre più intensamente... tentai di reprimerlo... ma fu un tentativo vano. “Maraiel...” mormorai dopo qualche momento, sforzandomi perché la mia voce suonasse piana e serena “Maraiel... ascolta... che cosa ricordi del giorno in cui hai lasciato la casa del tuo papà? Ricordi di aver visto qualcuno? Ricordi di aver visto qualcosa? Ricordi il motivo per cui te ne sei andata da lì?” Sapevo che era un tentativo disperato.. forse inutile... ma era un tentativo. E fu allora che si udì quel boato... giunse a noi attutito ed attenuato dalle pareti di legno della cabina, spessamente decorate da stoffe e tappeti... aguzzai le orecchie e mi parve di udire grida ed acclamazioni di gioia dal ponte... così sorrisi tra me... chiusi gli occhi e la mia mante volò da Guisgard... per un momento... poi subito tornai a concentrarmi su Maraiel. |
Maraiel, passato lo spavento per quel boato, torno a fissare Talia. “Cosa...” disse incerta “... cosa è stato?”
Ma un attimo dopo la porta della cabina si spalancò ed apparve Guisgard. Fissava Talia ed un vago sorriso illuminava il suo volto. “Abbiamo vinto...” a voce bassa, per poi abbracciarla “... la nave nemica sta affondando.” Aggiunse. Ma proprio in quel momento arrivò uno dei suoi uomini. “Capitano, presto...” fece Rynos. “Cosa c'è?” “Venite a vedere...” Guisgard, Talia e la bambina salirono sul ponte insieme a Rynos. E qui videro uno spettacolo che lì ammutolì. Cinque fregate spagnole erano apparse, circondando la Santa Rita. “Parlo al capitano della nave!” Disse una voce dalla fregata più grande. “Siete in mano alle navi del re di Spagna! Arrendetevi e consegnatevi a noi! Altrimenti apriremo il fuoco!” Guisgard, con Talia accanto a lui, fissava quelle navi, mentre tutto intorno a loro sembrava un conto alla rovescia verso un'amara dipartita. http://media-cache-ec3.pinterest.com...mDMpj8Ed_c.jpg |
Sapere della partenza di Fhael mi rabbuiò. Avevo sperato che rimanesse almeno fino alla festa. Sarebbe stato l'unico invitato che conoscevo.
Ripartii al galoppo per non mostrare tutto il mio dispiacere al portoghese. Alla villa venni informata che la festa sarebbe stata domani sera e che una sarta mi attendeva per confezionarmi un abito. Prima però parlai di Fhael al colonnello e gli chiesi di convincerlo a restare. |
"Ma questa porta a un Tesoro..inestimabile e conosco pure la persona che lo ha scritto sotto dettatura.." intravidi Wesl e gli feci un cenno.
"Provateci almeno...mettete qui i vostri soldati per non far scappare la gente cosi sarete sicuro di trovarli tutti se dovessimo fallire." Lo guardai stupito.."Balunga? Strage??" fissai mio padre e Philiph "Ne sono testimoni pure mio padre e sir Philiph..non siamo a conoscenza di ciò che è avvenuto, non so chi abbia ordinato di fare un massacro..raccontatemi vi prego, cosa è successo." |
"Avete ragione..." Dissi ad Ankaru mentre correvo veloce verso la porta l, librandola ".. Sono stata una sciocca a pensare che i pirati ci avrebbero affrontato, è così che si combatte in mare, Clio.. Avresti dovuto saperlo..." Borbottai tra i denti.
"..vieni Noel, vieni piccina, mettiamoci in salvo.." Mi parve di vedere la bimba, terrorizzata e tremante, illuminarsi un momento nel sentire il suo nome. Ma in quel momento non mi importava degli oscuri piani di Musan, poteva essere morto per quanto mi riguardava. Non c'era motivo di traumatizzare ulteriormente la bambina. "..Andiamo, presto..." Gridai ad Ankaru nel frastuono, facendole un cenno con la mano, mentre prendevo la bambina in braccio. L'acqua era ormai dappertutto, ma non era gelida come l'oceano Atlantico o il mare del Nord, nuotare risultava agevole. La vicinanza della riva, poi, infondeva speranza. Così nuotai, con la bambina spaventata attaccata a me. Mi feci largo tra i rottami della nave che sembrava la più maestosa e imponente di tutte. Noel piangeva e si aggrappava a me sempre più forte. "..forza Noel, un ultimo sforzo.." Ansimai scorgendo la riva dell'isola sempre più vicina. Dopo qualche altra bracciata riuscii a toccare la terraferma, mi sdraiai, esausta, con la bambina accanto a me. ".. Ce l'abbiamo fatta, Piccola... Sei stata bravissima.." Dissi stringendola a me "..Sei stata coraggiosa... Sei stata.. Oh,Noel..." Allontanandomi un poco e accarezzandole dolcemente la testa con un sorriso. Mi voltai verso il mare, scrutando le onde alla ricerca della serva di Musan "...Ankaru..." Chiamai verso l'orizzonte "..Ankaru.. Siamo qui..". Ma mentre i miei occhi perlustravano la riva in cerca della donna, si spalancarono nel vedere cinque fregate spagnole davanti alla nave pirata. Restai ferma, impietrita per un momento, incapace di interpretare quell'avvenimento. D'istinto, feci un passo indietro, verso la bambina. Sicuramente non era una buona notizia per i pirati, ma per noi? Ricordavo bene le parole di Musan, e ancor più il suo piano. Gli spagnoli dovevano vendicare il viceré di Balunga, a scapito dell'Olanda. Tirai un minimo respiro di sollievo, pensando che, infondo, la nostra nave batteva bandiera inglese. Ma la presenza di Musan e dei suoi avrebbe chiarito presto ogni dubbio. Pregai che nessuno si accorgesse di noi e, scossa dai miei pensieri ripresi la ricerca di Amkaru. Poi, per un breve momento, una tristezza incontrollabile si impadronì di me. Non lo troverò più.. Restai per un momento senza sapere veramente se stessi pensando a John o a Guerenaiz, poi tutto divenne più chiaro. Tutte queste navi, questo trambusto... Giuff cambierà rotta, se non l'ha già fatto.. La mia unica traccia é andata in fumo... Mentre le mie speranze andavano in pezzi, una lacrima ribelle mi scese sul viso, asciugata dalla brezza leggera che spirava dal mare. |
Le parole di Guisgard, la gioia nella sua voce e la luce nei suoi occhi...
avevano vinto... avevamo vinto... mi alzai e gli corsi incontro, abbracciandolo a mia volta. E tuttavia quella gioia, seppure intensa e dilagante, durò poco. Era passato appena un istante, infatti, quando uno degli uomini dell’equipaggio piombò nella stanza per chiamare Guisgard... Citazione:
I miei occhi guardarono rapidamente, una ad una, le navi spagnole che ci accerchiavano, gettando appena uno sguardo su quella inglese, proprio davanti a noi e ridotta, ormai, a poco più che un guscio galleggiante... poi si spostarono su Guisgard... “Siamo in trappola...” sussurrai, pianissimo perché solo lui sentisse “Non abbiamo scelta: non ci lasceranno fuggire e, di certo, non possiamo combatterle tutte...” Sospirai... “Mi chiedo che cosa ci facciano qui tutte insieme...” soggiunsi “Come ci hanno trovati?” Lo dissi con un vivo rammarico nella voce, che la fece tremare... e, quasi senza che me ne accorgessi, la mia mano corse a cercare quella di Guisgard e la strinse. |
Demenza ?.....L'oste non sembrava essere eccessivamente nervoso..forse era abituato a scene del gene, ma Ingrid che motiva aveva di scappare da me, le bastava buttarmi le braccia al collo e l'avrei portata via da me, l'avrei riportata a casa....chiedendole perdono per quello che le avevo fatto passare........Storm era calmo, chiedeva informazioni senza far trapelare alcuna emozione, io invece avrei voluto picchiarlo......" Gia' molto astuto l'amico oste, e io ho ancora piu' paura di questa strna situazione, che motiva aveva di scappare da noi.........ho bisogno di vederla, devo trovare il modo di incontrarla......e se avesse perso la memoria ?.....ho lòetto una volta un romanzo in cui era successa la stessa cosa.......se voi distraete l'Oste io posso andare a parlarle ?..che ne dite ? "..
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