"E' una strega, madama..." disse Plot ad Altea "... una strega molto potente..." impaurito.

Annuii a Plot.. "Avevo intuito.. Ma a nome di chi opera.. Io ho visto.. Penso Lady Layla sul crostone" girando nervosamente il coltello tra le mani.

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La servitrice andò via ed Elv aprì il sarcofago uscendo con Gwen.
"Quella vecchia è davvero pazza..." disse lui "... ma non capisco come riesce a controllare sua figlia... e perchè poi è così giovane nonostante il Tempo trascorso?"

"In nome del diavolo opera..." disse impaurito Plot ad Altea "... meglio non sfidarla... andate via da qui, madama..."
Ad un tratto si sentì la voce della servitrice che dalontano lo chiamava.

Fessen e Destresya inseguirono Layla.
Lei attraverso un passaggio segreto arrivò sul crostone, cominciando a camminare come fosse uno spettro.
"Amore mio..." disse rivolta alle torri del castello "... amore mio adorato... vieni, non lasciarmi più sola..."

Uscimmo finalmente dal sarcofago quando la servitrice uscì.
"Non ne ho idea, ma se riesce a controllarla con poche parole, per lei non sarà difficile farla apparire più giovane quando invece dovrebbe avere il doppio dell'età che dimostra, o almeno è ciò che penso. Ora però dovremmo davvero andare via, visto che l'abbiamo già scampata una volta."

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Sentimmo la servitrice chiamare.. "Nasconditi nelle stalle.. Troverà me.. Dobbiamo sconfiggerlo. Se riesci a trovare il Barone.. Ma vai Plot".

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La seguimmo sul costone, attraverso un passaggio segreto che ci sarebbe potuto essere utile in futuro.
Lei iniziò a camminare avanti e indietro, come uno spettro e a chiamare il suo amore.
Mi strinsi a Fessen istintivamente, faceva quesi pena quella poverina.
Chissà chi doveva attirare lì.
"Che facciamo?" sussurrai piano al mio bel conte.

"Si, hai ragione..." disse Elv a Gwen "... meglio andare via... dopotutto non è affar nostro questa storia..." annuendo.
Così, rifecero il percorso a ritroso ed uscirono dal castello, ritrovandosi sul crostone.
E qui videro Layla vagare nel buio, che invocava il suo amore perduto.
Chi era dunque colui che invocava?
Qui nascosti c'erano anche Fessen e Destresya.
"Aspettiamo e vediamo cosa accade..." stringendo la mano di lei.

"Non potete affrontarla, vi ucciderà o peggio..." disse Plot ad Altea "... non avete possibilità di batterla, è una strega..."
Ed aveva ragione.

Uscimmo dal laboratorio ritrovandoci sul Crostone.
"Guardala... È ancora lì... Povera ragazza... Vittima di un qualcosa più grande di lei..." sospirando e scuotendo la testa.

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Presi Plot e mi nascosi nelle stalle.. "Dove si trova il Barone?" a bassa voce.. A questo punto avrei chiamato il sacerdote così avremmo visto pure chi suonava le campane.

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"Sarà nel suo laboratorio..." disse Plot ad Altea "... è sempre lì la notte..." la servitrice lo chiamò ancora "... devo andare ora... siate prudente..." e corse via, dalla servitrice.

Gwen ed Elv restarono a guardare Layla che come un'anima in pena invocava il suo Amore.
Non lo chiamava per nome, ma solo amore.

Annuiii a Fessen.
"Sì, aspettiamo.." stringendomi a lui mentre guardavo quella povera ragazza invocare il suo amore.

"Hai notato che non lo chiama mai per nome?" ad Elv "Non so perché, ma l'ho sempre notato, questo dettaglio..."
Magari non era affatto rilevante, ma mi era sempre saltato all'orecchio quel particolare.

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Nel laboratorio pensai..e mentre Plot andava da lei sgattaiolai nel castello e chiamai.. "Barone.. Sono Altea.. Dove sei.. Amore mio" quasi una supplica.

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Altea entrò nel castello, ma mentre invocava il barone davanti le arrivò proprio la servitrice.
Aveva uno sguardo di odio e crudeltà.
"Presto non ci sarà nessun barone..." disse "... e nessun castello..."
Allora alzò le mani e pronunciò strane formule in un idioma antico e sconosciuto.
Per un attimo il suo aspetto mutò.
"Io Elysabiron" urlò "avrò vendetta! Verso quell'uomo che ha ucciso mia figlia!" E fiamme spuntarono dalle sue mani, avvolgendo muri e pilastri.

Ad un tratto, mentre Layla invocava il suo amore, da una delle finestre del castello spuntò una figura.
Era il barone.
Tutto ciò sotto gli sguardi di Fessen, Destresya, Gwen ed Elv.
"Amore mio..." disse Layla verso il barone.

Seguii la scena e vidi spuntare il barone.
Lei lo guardò e a lui rivolse quella sospirata e appassionata invocazione.
Guardai Elv.
"Non capisco... Lei lo chiama Amore, così come apostrofava quel tale che davanti a noi chiamò col nome di Minsk... Ma se quello alla finestra è il barone... Vuol dire che il barone e Minsk sono la stessa persona?" stupita.
"Sì, deve per forza essere così..."

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Arrivò il barone, e subito la ragazza si slanciò verso di lui.
Lo chiamava amore.
Allora era lui, era il barone, era lui il suo amore.
Forse dovevamo approfittare che lui fosse fuori per cercare l'aureo, ma ora ero curiosa di capirci di più su quella faccenda.
Era dunque lui che la servitrice voleva uccidere.

"Io non credo ai fantasmi..." disse il barone verso Layla "... vattene... chiunque tu sia. E di certo non sei Layla!"
"Ovvio, Layla l'hai uccisa tu!" Gridò la servitrice dalla torre. "Tu hai ucciso mia figlia! Due volte!"
Dal castello allora cominciò ad uscire del fumo.
Tutto ciò davanti agli sguardi di Fessen, Destresya, Gwen ed Elv.

Assistetti a quella scena immobile tra le braccia di Fessen.
Ero come ipnotizzata, come rapita da quanto stava accadendo.
Finchè non apparve la servitrice dalla finestra, che voleva bruciare tutto, che stava bruciando tutto.
Allora trasalii e strinsi il braccio del conte.
"Fessen, l'aureo!" eslamai "Dobbiamo fermare l'incendio o l'aureo sarà perduto per sempre, vieni!" prendendolo per un braccio e trascinandolo verso il castello.
Il padrone non avrebbe tollerato certo un fallimento.

Il barone inveì pesantemente contro Layla, che invece lo guardava adorante.
Che uomo orribile.
Ad un tratto, la servitrice urlò dalla torre, dando addosso al varo e, a ragione dicevo io.
Era sua figlia dopotutto e quali che fossero le pratiche a cui si dedicava, capivo che volesse giustizia.
Poi, il fumo.
"Elv! Il fumo! Credo che il palazzo stia bruciando!" esclamai, aspettandomi da un momento all'altro di vedere le mura avvolte da alte lingue di fuoco.

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Ad un tratto arrivò la servitrice e io iniziai ad arretrare, ricordando le parole di Plot.
Inveiva contro il barone, voleva vendetta e disse quel nome.. Il suo nome che più volte le chiesi e mai pronunciò. Iniziò a dare fuoco a travi e iniziò un incendio ma fui lesta a correre verso l'uscita.. Il giardino.. Dovevo avvisare la gente e mio nonno.
Stavo per andare verso il cancello e udii voci.. Vidi Layla che invocava Amore verso il barone, la sua risposta dura e la servitrice maledetta che voleva ucciderlo.
Il portone era rimasto aperto da prima e salii sul cavallo, dovevo raggiungere il centro dove vi era il mio Palazzo.. Tanti pensieri nella mente. Per fortuna i miei suoceri non erano degli stregoni o avrei fatto la stessa fine. Ma perché Layla pronunciava Amore a De Goth se amava Minsk.. non poteva essere lui quel Minsk perché ricordai mio nonno disse aveva sentito parlare in città di questo uomo ma non lo aveva mai visto però conosceva il Barone molto bene... Era strano però l'indifferenza con cui si rivolse a Lady Layla.
Si doveva salvare il castello e il barone.. Per sapere la verità.. non si poteva dare giudizi avventati ed ero determinata e lucida come non mai in quel momento.. Con la freddezza che mi distingueva.

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Altea riuscì a fuggire dal castello in fiamme, raggiungendo il suo palazzo, dove avrebbe trovato suo nonno.

Entrai nel Palazzo trafelata e chiamai mio nonno.."Nonno Mandus, il barone è in pericolo...la sua Governante ha appiccato fuoco al castello, è la madre di Lady Layla e lo accusa di aver ucciso sua figlia...nonno...ho visto io, è una strega e vi era il fantasma di Layla, chiama altra gente, dobbiamo accorrere laggiù" aspettando arrivasse da me mentre correvo per i lunghi corridoi svegliando l' intero Palazzo.

Il castello era in fiamme.
Elv afferrò Gwen e cercò di portarla via, dove il fumo e le fiamme non sembravano arrivare.
Fessen bloccò Destresya.
"Non ci possiamo avvicinare, o finiremo carbonizzati..." disse tenendola a sè.
"Dì la verità!" Urlò la servitrice al barone. "Dì a tutti chi sei! Ora che stai per morire fra queste fiamme!"
Layla però, guardando il castello in fiamme, cercò di raggiungere il barone, chiamandolo amore.
Ma a contatto con le fiamme prese subito fuoco, cominciando a sciogliersi, come fosse fatta di cera.
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Mi sentii afferrare da Elv, che portò entrambi via, lontani dal fuoco.
La confusione era ormai sorta attorno al castello in fiamme, che poco a poco andava sempre più consumandosi, avvolgendo il centro città in un'unica nube scura di fumo.
Numerose volte mi girai a guardare e a un tratto mi bloccai, fermando anche l'incedere concitato e serrato di Elv.
"Guarda! Layla! Si sta sciogliendo!" indicandola, gli occhi strabuzzati "Anche lei era fatta di cera!"

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"Ma l'Aureo!" gridai a Fessen "Tornare dal padrone senza Aureo è come morire, non lo capisci? Non possiamo rinunciare!" guardando il castello andare sempre più in fiamme.
La scena era raccapricciante, la servitrice che urlava al barone di dire chi fosse davvero e la ragazza che a contatto col fuoco iniziò a sciogliersi.
Non a bruciare.. a sciogliersi!
Strabuzzai gli occhi a quella scena, stringendomi forte a Fessen.
Mi sembrava tutto così assurdo!

Layla si sciolse come cera davanti agli occhi di Fessen, di Destresya, di Gwen e di Elv.
La servitrice lanciò un grido.
Il fuoco intanto aveva avvolto interamente il castello.
In quel momento arrivarono alcuni uomini.
Erano guidati da Mundus ed era stata Altea a condurli là.
"Il castello è perduto..." disse il nonno di lei.
La servitrice allora si coprì con un velo, pronunciò alcune formule e svanì come fumo.
"Se ci avviciniamo al castello finiremo bruciati..." Fessen tenendo per un braccio Destresya.

Bruciava.
Bruciava tutto intorno a noi, il castello, la ragazza che si scioglieva, la mia missione.
Mi strinsi a Fessen e sospirai.
"Lo so.." sussurrai piano, stringendomi a lui, per poi alzare gli occhi a cercare i suoi "Siamo perduti.. sono perduta!".

Il castello era in fiamme, mio nonno Mandus e gli altri uomini lo guardavano ma disperati e vidi la donna pronunciare delle parole e svanire.."Avete visto nonno? Sentito..ha pronunciato parole e poi se ne è andata...ma il Barone" e chiamai "Barone de Goth..sei vivo?" stupefatta dalla strana situazione, mai avrei pensato di toccare l' esoterismo.

Il castello continuava a consumarsi, le pietre antiche cadevano come tozzetti di carbone pronte a sbriciolarsi.
Arrivò un gruppo di uomini, accorso per dare una mano, forse, anche se non c'era molto da fare, ormai...
Si sentì un urlo agghiacciante e straziante.
Era la madre di Layla. La servitrice.
La si vide coprirsi il volto con un velo e poi svanire.
Come fumo.
"È svanita..." mormorai incredula ad Elv.
Certe cose, apparivano surreali perfino a noi, principi della notte, governatori dell'oscurità.
"È tutto così straziante..." scuotendo il capo.

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"No, fuggiremo via, insieme..." disse Fessen tenendo per mano Destresya.
"Temo sia perito tra le fiamme il barone..." Mundus ad Altea.
"Non era il barone De Goth..." arrivando Plot "... il barone era morto... anni scoprì la relazione di sua moglie Layla con un avventuriero ed alchimista giunto in città per cercare un tesoro... un tesoro celato proprio nel castello... scoperto l'adulterio di sua moglie, il barone la uccise gettandola dal crostone mentre la campana suonava, per coprire le grida di lei che precipitava... sfidò poi l'avventuriero a duello... costui aveva nome Minsk... ebbene Minsk uccise il barone ed assunse la sua identità per cercare il tesoro... Layla però era la figlia di una strega... questa attuò la sua vendetta... entrò con l'inganno nel castello come serva del barone e con le sue arti magiche plasmò una statua di cera con le fattezze della figlia, con lo scopo di far impazzire Minsk... costui invece non temeva i fantasmi e per allontanare sospetti finse di voler vendere il castello... in realtà mirava a decimare l'intera popolazione per cercare tranquillamente il tesoro... così realizzò un siero che conduceva alla morte attraverso immani sofferenze... non c'era dunque nessun lupo o mostro... il solo mostro era Minsk... ma ora ha avuto la giusta punizione..." guardando il castello in fiamme.
Anche Gwen ed Elv fissavano quella scena.

http://a4.pbase.com/o2/14/751314/1/1...u._MG_5053.jpg

Arrivò un uomo e il racconto mi sconvolse sempre di più ad ogni parola.
Non era vero dunque che il suo uomo l'aveva abbandonata, ma era stato il barone stesso ad ucciderla.
Guardai Elv quando scoprimmo che avevo ragione, circa la falsa identità del falso barone.
Era responsabile del maledetto omicidio di Archibald e mi sentii sollevata al pensiero che fosse perito fra quelle fiamme.
Era una ferita non ancora rimarginata e che tale sarebbe rimasta, presumibilmente, per il resto della mia esistenza.
Non mi sentivo neanche di biasimare la donna, che voleva solo giustizia e vendetta per la morte della sua povera figlia, colpevole unicamente di aver amato.
"Un tragico epilogo, per una tragica storia..." mormorai piano, scuotendo la testa mestamente.


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Mi strinsi a lui mentre tutto bruciava.
Le sue braccia salde attorno a me, così rassicuranti.
A quelle parole, alzai gli occhi a cercare i suoi, di quell'azzurro così bello e intenso.
Lui che era riuscito ad entrare nella mia vita e donarmi emozioni più forti di quanto non avessi mai creduto, lui che ora mi stringeva ed era pronto a portarmi via.
"Non ci sarà mai un posto sicuro per noi, lui ci cercherà in capo al mondo..." fissandolo intensamente "Io devo scappare ma tu... tu puoi ancora salvarti, puoi ancora restare!" accarezzandogli dolcemente il viso, per poi baciarlo piano, con un'emozione nuova nel petto e gli occhi velati di lacrime.
Poi arrivò l'uomo che avevamo visto nel castello e spiegò tutto.
L'Aureo! Quello era Minsk che cercava l'Aureo!
Trasalii... quella storia era sempre più terribile, sempre più macabra.
E intanto il magico tesoro del mio padrone era ancora nascosto tra le fiamme.

"Andiamo via da qui..." disse Elv a Gwen "... lasciamo questa città..." dandole la mano "... prima che sia l'alba voglio essere lontano... molto lontano..." fissandola.

Ascoltammo Plot e guardai mio nonno stupita.."Dunque era quel Minsk, ma scusate, vi è un controsenso se Lady Layla è stata uccisa dal Barone gettandola dal crostone perché la servitrice voleva vendicarsi di Minsk? Non comprendo..." perplessa mentre guardavo il castello in fiamme e camminavo attorno e pensavo tra me e me...avrei dovuto rimanere qui, morire insieme a te, ti avrei seguito negli inferi pur di stare con te, Minsk, d' altronde eri stato l' unico a capirmi.

"Il nostro Destino è il medesimo..." disse Fessen guardando Destresya "... fuggiremo insieme..." e la baciò.
Un bacio caldo e profondo, avvolgente e rassicurante.
Ardente molto più delle fiamme che avvolgevano il castello dei De Goth.