Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   La leggenda della Pieve di Monsperone (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2537)

Lady Gwen 09-05-2018 02.14.30

Riuscii a confinarlo in un angolo per tutto il tempo che rimanemmo nel capanno.
Un'ora, forse di più.
Giunse poi il crepuscolo e sì, ora si poteva tornare a casa.
Uscii fuori, sentendo l'aria fresca sulla pelle e sul viso ed iniziai a correre i quella che, secondo le tracce che sentivo nell'aria, doveva essere la giusta direzione.

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Guisgard 09-05-2018 02.28.07

Lys si inginocchiò davanti a lui e cominciò a provocarlo, a tormentarlo in un modo indicibile, insopportabile, senza dargli tregua, senza tabù, senza morale.
Lo faceva guardando Aegos, cercando la sua espressione.
Lo stalliere era in piedi, con tutti i muscoli del corpo tesi, i pugni stretti, la mascella serrata.
Era quasi incapace di continuare quella recita, quella farsa, con lei ai suoi piedi che senza pietà, divertita e perversa non cessava di affliggere quella virilità portata allo stremo della resistenza e della sopportazione.
“Ma... madama...” disse in un gemito, cercando di farsi forza per continuare la recita, quel gioco “... madama...” quasi in un piagnucolio “... io non resisto... non ce la faccio...” sforzandosi di scimmiottare un tono ancora fanciullesco, imbarazzato, ma che la sua prorompente mascolinità sbugiardava in maniera clamorosa.
Lys infatti non era ai piedi di un ragazzotto imbelle, ma ai piedi di un uomo vigoroso e dotato di una virilità non comune.



Gwen, con il favore del buio, uscì dal capanno e corse veloce verso la torre, seguita da Nikolaj.
Vi giunsero poco dopo, ritrovandosi così in quel luogo diroccato.
Elv ed Ivan erano ancora dove c'era la botola, ora però crollata al suo interno e dunque inutilizzabile.
I due vampiri erano palesemente preoccupati, non essendosi accorti del ritorno di Gwen e Nikolaj.

Lady Gwen 09-05-2018 02.34.34

Dopo un po' arrivammo alla torre e non vedendo Elv ed Ivan in giro, ipotizzai che fossero ancora al pozzo.
Infatti scesi e li trovai lì.
"Ehi..." sorridendo ai due, poi mi avvicinai ad Elv baciandolo col suo viso fra le mani "Ciao..." più piano e più dolcemente.
Ecco cosa mi era mancato, più dell'aria fresca e della libertà.

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Clio 09-05-2018 02.42.14

Adoravo quel gioco.
Non solo la recita cel cucciolino indifeso, no, proprio quel tormentare la punta sporgente del suo membro con le mie mani, con la mia lingua.
Ancora e ancora e ancora.
Questo mi mandava in estasi, accendeva ogni parte di me in un modo incredibile.
Poi la sua espressione, il suo cercare disperatamente di resistere mentre in realtà non c'era niente che potesse fare, perchè io non avrei smesso, perchè la mia eccitazione era così folle, così intensa che l'avrebbe consumato pezzo per pezzo.
Non era certo un ragazzino, ma ero pronta a scommettere che non avesse mai incontrato una donna come me, che riuscisse a metterlo alla prova così tanto, che lo trascinasse notte dopo notte in un mondo fatto di lussuria, eccitanti fantasie, piacere senza pari.
Quell'intesa tra noi era qualcosa di nuovo anche per me, era raro che un uomo sapesse tenermi testa in quel modo, che potesse riuscire a sorprendermi, eccitarmi con uno sguardo o una parola, che assecondasse le mie fantasie in quel modo così meraviglioso.
Lo adoravo, dovevo ammetterlo.
Certo probabilmente non lo avrei mai ammesso con lui, perchè era il mio servo, nulla di più, ma era così.
E quando poi continuò con quella farsa, mi accesi ancora di più!
"Allora sarà meglio che mi sbrighi, prima che tutto il ripieno venga fuori, non credi?" disegnando un cerchio attorno a quell'estremità così tormentata con la mia lingua, un movimento lento, intenso, esasperante.
"Io non resisto più!" dissi poi, in un sussurro, schiudendo le labbra e accogliendo tutto quel succoso pasticcino nella mia bocca calda e affamata, avvicinandomi sempre di più per farlo scendere lungo la gola il più possibile, pechè volevo assaporarlo tutto, perchè volevo farlo impazzire di piacere, perchè c'era il mio padrone che mi stava guardando e volevo eccitarlo a tal punto da farlo correre da me per prendermi con forza... perchè volevo farlo, disperatamente, e questo, per me, è un motivo sufficiente.
A quel punto cercai nuovamente il suo sguardo, perchè i suoi occhi ardenti erano così meravigliosi da incatenarmi, e solo allora iniziai a giocarci, a muovermi in modo ritmico, a stringere la mia bocca attorno a quella virilità che così a lungo avevo tormentato.
Ancora, ancora, ancora.. ed era solo l'inizio!

Altea 09-05-2018 14.56.45

Annuii al contadino. Forse mi sbagliavo ma andare a dare un'occhiata non costava tanto. "Si grazie.. Sono appassionata di vecchi ruderi" dissi per non destare sospetti "Ha qualche storia particolare? Sa a chi apparteneva?" mentre l'uomo finiva la sua pietanza.

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Dacey Starklan 09-05-2018 15.04.49

La leggenda della Pieve di Monsperone
 
Sospirai, ed io ancora che ci perdevo tempo.
Erano in simili occasioni che mi rendevo conto di quanto difettasse mio fratello, vedevo i suoi limiti e mi chiedevo quando ancora sarebbe riuscito ad andare avanti nelle sue aspirazioni se non si migliorava.
Era potente, forte, non si faceva scrupoli a usare la violenza ed era preparato in campo militare ma non aveva la sottigliezza di capire i sotto intesi, la finezza di ascoltare tra le righe, l’astuzia di osservare gli altri e i loro difetti per usarli a proprio vantaggio, mancava di scaltrezza e acume, fors’anche di intelligenza.
A lui i muscoli e a me il cervello.

“ Mi hai chiesto di controllare che quell’artista fosse all’altezza. Ti dico che non lo è.
Intendi prendere provvedimenti in merito o quando questi rovinerà la serata a tutti, dovrò indicare te come il responsabile?”

Non mi restava che essere schietta e minacciosa, per quanto il mio viso e la mia voce potessero esserlo.
Sapevo bene che neanche ad impegnarmi sarei riuscita a mettergli paura ma forse così mi avrebbe ascoltata.

.....

“ Dacey dove sei? Vieni fuori, smettila di nasconderti come un ratto.”
“ Vattene via!”
“ Dacey, sono tuo fratello, non devi nasconderti da me.”
“ Non mi sto nascondendo da te.... ma da lui...”

La bambina sussurrò intimidita, puntando un ditino verso l’angolo opposto nella stanza.

Lei se ne rannicchiata e tremolante sotto le coperte del suo letto, improvvisamente gelido.
Era corsa in camera poco prima, una lacrime a causa del fratello e dei suoi continui dispetti.
Era corsa in camera per sfuggirli.
Era corsa in camera per calmarsi e trovare rifugio.
Era corsa in camera ma si era accorta di non essere sola.
Due occhi rossi come il sangue la fissavano, profondi e penetranti, capaci di entrarle in quell’animo di bambina e scovare i lati meno innocenti.

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Poi la voce, maschile e cupa, eppure melodica alla orecchie di Dacey, una voce che la chiamava, la implorava di seguirla, le ordinava di farlo, la incantava, la terrificava.
D’istinto la bambina si nascose sotto come coperte, come se esse fungessero da scudo impenetrabile ma la voce era sempre lì a tormentarla e gli occhi, rosso rubino, la seguivano anche nel buio.

“ Dacey, non c’è niente lì. Sei solo una frignona!”
Suo fratello non vide nulla, una volta in camera anche lui e come sempre approfitto per prenderla in giro invece di rassicurarla per poi andar via ridendo di lei.
Ma Dacey lo vedeva, vedeva gli occhi e una forma confusa del viso, pallido, di un pallido mortale.
Lui ripresa a parlare, sensuale, conturbante, con voce carica di promesse.



E così detto la figura si avvicinò, lentamente ma in modo inesorabile.
E Dacey urlò. Urlò con tutta la voce che poteva avere una bambina in preda al più puro dei terrori.
La misteriosa figura si fermò e rise.
Rise e si passò la lingua a inumidire le labbra.



Scomparve.
Nel nulla così come era arrivato.
Scomparve e Dacey provò a pensare che fosse un brutto sogno soltanto.
Ma da quel giorno la bambina fu in grado di vedere quelle che erano tutte le creature della notte, a sentirle, a rispettarle, ad apprezzarle, a capirle, fino ad amarle come amava gli abitanti nella luce.

....


Confusa, mi guardai intorno, ritrovandomi nella camera da letto, con mio fratello che mi fissava perplesso.
Mi ero totalmente persa in quel lontano ricordo che prepotentemente era riemerso, da aver scordato dove ero e che stavo facendo.
Tutto ciò che riuscivo a considerare erano le parole, le parole che avevo udito da bambina e che solo ora mi sembrava di capire appieno ma, a differenza della mia infanzia, non ne fui terrorizzata ma attratta. Terribilmente attratta.


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Guisgard 09-05-2018 16.38.02

Elv ed Ivan furono sorpresi ed allietati nel rivedere Gwen e Nikolaj.
“Ehi, mi hai fatto spaventare...” disse Elv, un attimo prima che Gwen catturasse le sue labbra per un dolce bacio “... mi mancavi...” assaporando le accoglienti labbra di lei.
“Ma dove siete stati?” Ivan a Nikolaj.
Quest'ultimo allora raccontò tutto ciò che avevano visto.



“Si sa solo che apparteneva ad un nobile signore Afragolignonese...” disse il contadino ad Altea “... da secoli è ormai abbandonato... io non ci vivrei neanche da fantasma.” Sarcastico mentre masticava.



Quel ricordo, così reale, vivo, quasi fosse stato vissuto in quel preciso momento da Dacey.
Un ricordo ora concreto più che mai, visto ciò che stava vivendo al palazzo di Monsperone.
Quegli occhi, rossi ed enigmatici, profondi e penetranti, misteriosi ed inquietanti al punto da turbarla nell'intimo, nel profondo della sua anima.
“Dacey...” disse il Maresciallo destandola da quel ricordo “... cosa vuoi che possa rovinare quel pagliaccio? Al massimo ci annoierà tutti.” Accennando una risata. “Credi forse valga più di un giullare o di un mimo? Sono cani da strada, artisti mendicanti e pezzenti. Lo faremo esibire giusto per sdebitarci. Dopotutto quel maiale ti ha riportata qui sana e salva.” Annuendo.

Altea 09-05-2018 16.44.39

A quelle parole del contadino trasalii, ma la cosa non era una novità visto non poteva essere solo di un nobile afragolignonese...ma le ultime parole mi interessarono di più.."In che senso? Perché non ci vivrebbe nemmeno da fantasma? Lo dice per l' aspetto fatiscente o per altro?" aspettando pazientemente finisse di mangiare.

Lady Gwen 09-05-2018 16.49.17

Sorrisi e lo baciai ancora.
"Anche tu mi sei mancato..." risposi piano, con un ultimo bacio prima di ascoltare Nikolaj.
"È come se questo posto si ergesse su un'enorme cripta. E quella mummia era davvero strana. Io ipotizzo che potrebbe avercela messa il barone stesso, magari per far credere di non essere lui lo stesso barone che doveva esserci sepolto lì. Dopotutto, è un vampiro ed è immortale, girerà su questa terra da chissà quanto tempo e magari avrà pensato che l'assenza di un cadavere potesse destare sospetti" dissi, sperando di aver fatto un buon ragionamento.

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Dacey Starklan 09-05-2018 16.50.51

“ So bene che mi ha aiutata. Ma potremmo pagarlo, dargli un pasto caldo e mandarlo via.
Mi meraviglia che proprio tu, con il tuo odio per gli artisti di strada, ora insisti per lasciare che si esibisca.”

Mi voltai, dando le spalle all’uomo e aprii l’armadio in noce per cercare il vestito adatto alla serata.
Sentivo l’impellente bisogno di essere bella, per qualcuno che dominava il mio ricordo ma di cui non conoscevo nulla se non lo sguardo rosso e la voce profonda.


“Non dire che non ti avevo avvisato!”

Sbottai infine spazientita ma soprattutto ormai totalmente incurante del discorso che stavamo portando avanti.
Quegli occhi. Continuavo a vederli, come un caldo e confortante ricordo, e desideravo vederli nuovamente, sentirli vagare sul mio corpo, nella mia mente, lasciando che vedessero tutto di me.
Avrei fatto qualsiasi cosa per poterli vedere ancora una volta.


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Guisgard 09-05-2018 17.08.43

Quel tormento, meraviglioso ed insopportabile, con Lys maestra assoluta di giochi così eroticamente perversi.
“Ohhhhhhh...” disse in un gemito sommesso Aegos, cercando di resistere.
Si era sempre ritenuto e dimostrato un gran maschio, forte, resistente e non voleva certo sfigurare davanti alla sua padrona.
Erano di fronte allo specchio, lui in piedi a godere, lei inginocchiata di spalle.
Vedeva la scena riflessa in tutta la sua perversione.
Lys allora accolse tutta la mascolinità di Aegos nella sua bocca calda e generosa, cominciando ad assaporare quella maestosa virilità con tutta la sua disinibita maestria.
Lo stalliere mise la mano sulla testa di lei, cominciando ad assecondare i suoi movimenti, dandole quasi il ritmo dei suoi gemiti e del suo godimento.
“Madama, vi piace?” Lui cercando, a fatica, di riprendere la recita, la farsa, ma con una voce ormai alterata da un'eccitazione folle.



“Per tutto...” disse il contadino bevendo “... perchè è un rudere, cade a pezzi e poi è isolato... molti dicono che passando in quella zona di notte si sentano le voci di un uomo e di diverse donne... mah, è un luogo da cui preferisco tenermi alla larga... ma se a voi interessa, beh, fatti vostri...” finendo finalmente di mangiare “... ecco, ho finito...” guardando Altea con un sorriso “... comunque potreste pagare il conto, così da essere pari, no? Una mano lava l'altra.” Ridendo e mostrando quanto fosse avido.



“Ma mi chiedo...” pensieroso Elv dopo aver ascoltato Gwen “... chi mai lo avrà imprigionato, al punto da spingerlo a questi sotterfugi?”
“Sicuramente qualcuno che ne conosce la natura...” Ivan.
“Queste terre sono piene di Credenti” intervenne Nikolaj “che vedono spettri e demoni ovunque... anche noi siamo sempre in fuga, no? Magari qualche Domenicano, o forse un esorcista. Non dimenticate che quel dottore... quel Vanbelv era stato inviato dalla gente per scoprire la verità su noi vampiri...”
“Di sicuro” fece Ivan “il barone non è un vampiro comune... o forse non è soltanto un vampiro...” con tono inquieto.



“Se facessi così, se lo mandassi via” disse il Maresciallo a Dacey “chi poi organizzerebbe lo spettacolo da mostrare durante la cena? Ormai fra un'ora saremo tutti a tavola ed io non voglio togliere al barone un vago momento di svago. Dopotutto gli artisti da strada sono tutti pezzenti, uno vale l'altro.” Deciso. “Ora vado, ho molte cose da fare... tu fatti bella, mi raccomando.” Ed andò via.
Arrivò allora Silvia.
“Madama, sono qui per aiutarvi.” Sorridendo e col viso più disteso dopo la brutta esperienza della prigione.

Lady Gwen 09-05-2018 17.13.55

Avevano tutti ragione, sulla faccenda.
"Anche il Barone stesso la seconda volta ha chiesto ospitalità da noi perché era braccato da alcuni monaci, sicuramente gli stessi che hanno mandato Vanbelv a controllare, ormai i mortali sanno più di quanto vogliano far credere. Comunque è di certo una situazione strana e ambigua. E anche io credo che non sia un vampiro comune come tutti gli altri."

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Altea 09-05-2018 17.14.25

Voci di notte di un uomo e di donne...che stranezza.
La sua impudenza mi fece sorridere, alla fine questa storia mi sarebbe costata un bel po'.
Pagai il conto e senza dire nulla uscii col contadino, celando il mio volto con il cappuccio e legando bene la spada e salii su Cruz.."Possiamo andare..messere" senza mostrare amicizia né altro.

Dacey Starklan 09-05-2018 17.19.42

Lo ascoltai passiva perché le sue parole non mi importavano. Non mi importava la sua voce.

“ Si.. a più tardi...”

Replicai solo, senza neanche degnare di uno sguardo mio fratello che usciva.
E non provai particolare interesse nel veder arrivare Silvia.

“ Devi fare in modo di esaltare ogni mio miglior dettaglio. È importante Silvia, importante per me ma potrebbe esserlo per tutti.
So che Lui mi vedrà...”

La voce decisa e leggermente stridula mentre scartavo nervosamente un abito dopo l’altro.


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Guisgard 09-05-2018 17.26.50

“Un buon motivo dunque per restarne fuori.” Disse Nikolaj a Gwen. “In questa torre siamo al sicuro, lontani dal mondo e dalle sue miserie.”
“Credi?” Elv. “Eppure lui ha già ucciso i vostri succubi e le vostre compagne. Nessuno è al sicuro... nessuno.”



Così Altea ed il contadino lasciarono la taverna, addentrandosi in un bosco ormai fitto di un imbrunire cupo e misterioso.
Il crepuscolo stava ormai per svanire, liberando ombre antiche su quei luoghi che parevano vivere una doppia vita: dolci e luminosi di giorno, sinistri e remoti di notte.
Il contadino non disse nulla durante il tragitto, limitandosi a canticchiare.
Dopo un po' imboccarono uno stretto sentiero che ad un certo punto prese a salire su un poggio.
Cominciarono ad intravedersi delle mura in gran parte crollate.
“Ecco...” disse il contadino “... io mi fermo qui, oltre non vado. Vedete quella porta nelle mura? Attraversatela e sarete davanti al palazzo. Buona fortuna, madama.”



Silvia sorrise.
“Madama è rimasta molto colpita da sua eccellenza il barone.” Disse aiutando Dacey a prepararsi. “Ma potete stare tranquilla... di donne belle come voi è raro vederne qui a Chanty.” Spazzolandole i lunghi capelli scuri. “Avete già scelto l'abito, madama?”
L'ora della cena era sempre più vicina e la sera, misteriosa e sognante, era calata su Monsperone.

Altea 09-05-2018 17.31.27

Ormai il sole stava morendo, donando al bosco e al paesaggio una atmosfera cupa e misteriosa.
Il contadino non parlava ma neppure io, persa nei miei pensieri con una certa irrequietezza.
Arrivati su un poggio si videro dei ruderi, il contadino mi mostrò una porta per entrare, forse era l' antico ingresso e se ne andò.
Rimasi sola, uno strano vento si era levato...fosse stato il Canto della Rosa Nera?
Spronai Cruz e attraversai quella porta ma cautamente guardandomi attorno.

Lady Gwen 09-05-2018 17.33.44

Alzai appena le sopracciglia, non sapendo bene dove schierarmi.
"Beh, è anche vero che non abbiamo più avuto problemi da quando siamo qui, dunque penso che dovremmo godercela fin quando il problema non si ripresenterà, se lo farà" dissi a quel punto.

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Dacey Starklan 09-05-2018 17.41.19

La leggenda della Pieve di Monsperone
 
“ Il Barone?”

Mi voltai verso Silvia, con aria interrogativa.

“ Ma certo, certo, il Barone... chi altri?”

Scossi la testa, che ne poteva capire lei, lei non aveva conosciuto quella figura così vicina al mio animo.

“ Voglio mettere questo, e prendimi i gioielli che stanno nella scatola dipinta, sulla mia scrivania.”

La scelta era ricaduta su un morbido abito acqua marina, con una imponente e provocante scollatura , maniche ampie e una gonna con un lungo strascico.
Lasciai che Silvia mi aiutasse a stringere il bustino mentre le ordinavo come aggiustare i miei capelli, sorrisi allo specchio mentre coloravo le mie gote di rosa e indossavo i gioielli che la ragazza mi porgeva.

Una luce nella notte.
Questo pensai quando fui pronta per andare.
L’ultima luce prima del buio inesorabile.

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Clio 09-05-2018 17.44.03

Il suo sapore era così intenso, inebriante, da spingermi a volerne di più, sempre di più, sempre di più.
Ero in ginocchio davanti a lui, eppure quella posizione mi dava un senso di potere inimmaginabile.
Vedevo che cercava di resistere, vedevo che impazziva, che andava fuori di testa, e la cosa mi esaltava in un modo incredibile.
Perché sapevo che se mi fossi fermata in quel momento lui sarebbe impazzito ancora di più, sapevo di avere in pugno ogni fibra del suo essere, accogliendo quel membro sempre più in fondo nelle mie calde labbra.
Era meraviglioso vederlo così, vederlo così perso, preso, eccitato e folle.
Quando poi iniziò a spingere sulla mia testa con la mano, persi definitivamente il controllo, andai fuori di testa.
Seguii quel ritmo forsennato, ancora e ancora, sempre più in fondo, sempre più intensamente.
Lo sentivo farsi strada nella mia gola, togliermi il respiro, scivolare sulle pareti umide e calde che lo accoglievano senza ritegno.
Poi quella recita, quel sentire che nonostante l'eccitazione folle Aegos restava fermo nella sua sceneggiata mi mandò letteralmente fuori di testa.
"Oh sì, piccolo..." prendendolo in mano e iniziando a lambirlo nuovamente con la lingua sull'estremità per farlo impazzire e farmi respirare e parlare.
"Il pasticcino più buono del mondo!" con voce roca, calda e sensuale, per poi riprendere quel gioco.
Chiusi gli occhi e lo lasciai ancora scendere nella mia bocca, ancora più a fondo, ancora più giù.
Poi mi ricordai di quello specchio dietro di me, del fatto che il mio signore poteva essere lì a guardarmi,
Allora mi alzai un poco, prima un ginocchio poi un altro, restando così a quattro zampe davanti a lui, come fossi davvero la cavallina delle nostre allusioni lascive.
Ma non era tanto perché volessi sgranchirmi... ooh no.
Quello era un invito, nemmeno troppo velato al mio signore, un modo per fargli comprendere come ci fosse posto per lui, come lo bramassi disperatamente.
Infatti muovevo il bacino in un gesto sensuale e lento ma insieme frenetico e voglioso che doveva funzionare da richiamo per lui che, ero certa, ci stava osservando da quello specchio.

Guisgard 09-05-2018 17.52.33

Altea attraversò la porta diroccata nelle mura, ritrovandosi come in una sorta di mondo parallelo, fuori dal Tempo.
O forse era solo suggestione.
Davanti a lei apparve un grosso blocco di pietre nere, malfatto e ridotto ad un rudere.
Un tempo il palazzo doveva essere stato molto grande.
Era sola in quel luogo silenzioso, desolato ed inquietante.
Ad un tratto però, incredibilmente le parve di scorgere qualcosa.
Un bagliore da una delle finestre.
Era reale?



“Ben detto, capo.” Disse divertito Nikolaj a Gwen.
“Sei tu che comandi, dunque faremo come vuoi.” Ivan. “Dopotutto hai sempre avuto intuito e saggezza.” Sorridendo alla vampira.
“E non solo intuito e saggezza...” con tono malizioso Elv.



L'abito scendeva elegante ma anche provocante, in un intreccio di seta sospesa tra la meraviglia di un pallido verde e lo splendore di un delicato azzurro dai riflessi celesti.
Il colore della pelle di Dacey poi sembrava legarsi alla perfezione con quello sfarzo cromatico ed i suoi capelli neri come pendagli d'ebano scivolavano sulle spalle nude, lambendo quell'audace scollatura.
I gioielli erano preziosi, scintillanti, di un cangiante ed inebriante esotico, mostrando la ragazza simile a quelle principesse di terre moresche, dove la magia e l'incanto d'Oriente giocava con la bellezza antica descritta da sapienti poeti.
“Siete meravigliosa, madama.” Disse sinceramente ammirata Silvia.
Così la ragazza accompagnò Dacey verso la sala grande, dove si sarebbe tenuta la cena.
Quanto entrò nella sala tutti si voltarono a guardarla, rapiti dalla sua bellezza.
C'erano il Maresciallo, Fagianus ed alcuni soldati, oltre ai paggi, ai servi ed ai garzoni intenti a preparare le sedie attorno al lungo tavolo rettangolare.
Persino i musici quasi si interruppero nel vederla entrare.
“Sei incantevole, Dacey.” Il Maresciallo soddisfatto.
“Uno splendore, madama.” Fece Fagiuanus.
Mancava solo il barone.

Altea 09-05-2018 17.58.53

Quell' ambiente era davvero surreale, la sensazione che avvertivo era strana, era come se entrando da quella porta il Tempo si fosse fermato o fosse andato indietro.
Non avevo paura, guardavo quelle mura con attrazione, il cuore pulsava forte e il mio ciondolo pure bruciava.
Osservavo il tutto quando vidi una luce o bagliore da una finestra...era reale o me l' ero immaginata.
D' altronde poteva pure essere un posto per barboni dove trovare riparo.
Così legai Cruz ed estrassi la spada...questi gesti già compiuti nell' altro Palazzo diroccato.
Entrai da una apertura e guardai attentamente, il respiro era però affannato, poteva essere pure una trappola e sentivo il mio respiro irregolare diffondersi tra quelle mura come una eco.

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Lady Gwen 09-05-2018 17.59.38

Sorrisi appena, soddisfatta.
"Eh, al diavolo chiunque dica che troppi complimenti danno alla testa..." sarcasticamente e teatralmente compiaciuta, ma in fondo divertita dalle parole di tutti loro.
In particolare di Elv, naturalmente.
"Comunque sia, ho parecchia fame, quindi credo che andrò a cambiarmi e poi a caccia. Chi si unisce?" rivolta a tutti, ma guardando soprattutto Elv.

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Dacey Starklan 09-05-2018 18.04.53

Solo al complimento di Silvia mi destai da quella sorta di mio onirico torpore, sorrisi alla ragazza, raggiante.
E sempre raggiante arrivai alla sala, già gremita e finemente imbandita per la festa.

“ Ti ringrazio.”

Dissi baciando leggera la guancia di mio fratello, che avevo raggiunto con un passo leggiadro accompagnato dal sinuoso fruscio delle stoffe che toccavano il pavimento.

“ Messer Fagianus, lieta di vedervi.”

Verso l’uomo che stava accanto al Maresciallo.
E lasciai infine vagare il mio sguardo che, come un animale affamato, cercava la sua preda
Ma non la trovai.

“ Suppongo che il Barone ci raggiungerà a breve. Dopotutto siamo tutti qui in suo onore.”


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Guisgard 10-05-2018 00.05.39

“Si dia il caso che...” disse Elv guardando Gwen con un sorriso “... io abbia molta fame. Dunque accetto l'invito.” Facendole l'occhiolino.
“Che melensi...” ridendo sarcastico Nikolaj.



“Il barone naturalmente sarà l'ultimo ad arrivare, come si conviene per ogni potente.” Disse Fagianus guardando Dacey.
I musici continuarono a suonare e pian piano la sala fu pronta per la cena.
I paggi portarono una bassa pedana rettangolare, posta dall'altra parte del salone, dove ci sarebbe stato lo spettacolo di Rosso.
Ad un tratto le porte si aprirono e tutti mostrarono un inchino.
Il barone fece il suo ingresso nella sala.

Lady Gwen 10-05-2018 00.11.45

"Ottimo" con tono e sorriso soddisfatti ad Elv.
Poi guardai Nikolaj con un mezzo sorriso di sfida e baciai Elv dolcemente un'altra volta, così tanto per farglielo apposta e divertirmi un po'.
Scossi poi la testa e andai a prepararmi.
Stranamente riuscii a togliermi di dosso quell'odore insopportabile e tolsi il vestito rovinato e strappato.
Indossai dei pantaloni, un corsetto e una giacca, tutto totalmente nero e decisamente più comodo dei vestiti per andare a caccia.
Dopo, scesi all'ingresso.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...6f39eb8251.jpg

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Guisgard 10-05-2018 00.23.41

Altea entrò nel palazzo.
Vi erano crolli un po' ovunque, crepe nelle murature consumate e tutto sembrava fatiscente e pervaso da un'aria di decadenza ed abbandono.
Quella finestra illuminata era però sempre lì, nell'ultima stanza dell'unica torre ancora in piedi.
Brillava nella notte, con una luce tremolante, quasi danzante.



Gwen fu pronta e scese di sotto, dove trovò Elv ad attenderla.
Indossava un lungo mantello scuro, dal bavero triangolare e sporgente.
“Sei meravigliosa stanotte...” disse porgendole la mano “... sarei quasi portato ad invidiare le tue prede di stanotte...” fissandola con malizia.

Lady Gwen 10-05-2018 00.34.34

Di sotto c'era Elv, bellissimo nel suo mantello nero che gli conferiva un'aria ancor più oscura.
Sorrisi.
"Anche tu lo sei" gli dissi, sistemando per bene il bavero del mantello "Il degno principe della notte che ero certa saresti diventato. E sono tanto tanto orgogliosa di te" sorridendo compiaciuta.
"Andiamo?" dissi poi, impaziente.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...2a871857f7.jpg

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Guisgard 10-05-2018 00.38.17

“Se sono il principe della notte” disse Elv accarezzando il viso pallido e bellissimo di Gwen “allora ho potestà su tutte le sue creature. Quelle dei sogni, delle ombre e del mistero. Comprese” sorridendo “le bellissime vampire affamate ed in cerca di nettare e linfa vitale...” sfiorandole le labbra con un dito.

Lady Gwen 10-05-2018 00.44.23

Lo ascoltai, guardandolo e godendomi le sue carezze.
Mi affascinava, mi rapiva e per la prima volta nella mia eterna esistenza capivo come dovevano sentirsi i mortali quando cercavamo di assoggettarli al nostro volere.
Poi sorrisi.
"Beh, è probabile..." convenni piano, con sguardo furbo.
Poi baciai il dito che accarezzava le mie labbra e gli permisi di sconfinare fra esse, mentre i canini quasi lo lambivano in una tagliente carezza.

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Dacey Starklan 10-05-2018 00.48.26

“ Portate pazienza, a volte dimentico il cerimonia quando sono in trepida attesa.”

Con un sorriso cordiale a Fagianus e nuovamente gli occhi vagarono nella sala, implacabili.
Implacabili studiarono le figure dei musici, la forma dei loro strumenti, si fissarono su diversi ospiti, osservandone gli abiti più disparati e si posarono sulla piattaforma appena portata da alcuni paggi.
Una piattaforma perfetta per accogliere uno spettacolo.
E allora provai a cercare nella sala la presenza di soldati, di uomini armati che fossero pronti a intervenire al bisogno.
Ma prima che potessi individuare una spada vi fu un gran trambusto, la gente prese a mormorare, tutta rivolta verso il nuovo ingresso.
Finalmente il Barone giunse alla festa, dandole così inizio.
Ed io scovai il suo sguardo, trovandolo fin troppo famigliare.


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Guisgard 10-05-2018 01.08.01

Elv sorrise, guardando Gwen con eloquente malizia.
Spinse il dito fra le labbra di lei, lambendo la lingua umida, muovendolo fra i suoi canini affilati.
“Mi piace avere il dominio della notte” disse “e di tutti coloro che come te si nutrono di essa...” accarezzandole la lingua col suo dito.



Il barone fece il suo ingresso nella sala, davanti agli inchini dei suoi sottoposti.
Era alto, vestito di raso nero, con risvolti, ricami e bottoni d'oro, un'ampia mantellina scura, stretti pantaloni del medesimo colore e bassi stivali di cuoio.
I capelli erano lunghi e lisci, la pelle di un pallido e nobile candore, sicuramente frutto della lunga cattività, gli occhi non troppo grandi, ma acuti, profondi e penetranti, neri come la pece ed osservatori di tutto ciò che li circondava.
La fronte era ampia, appena bombata, il naso aquilino ma non troppo arcuato, barba scura e sottile, ben curata e non troppo folta.
La bocca era piccola e ben disegnata, con labbra dall'incarnato rosso come purissimo rubino che tradivano una vitalità non comune in quell'uomo.
Salutò i presenti, in primis il Maresciallo e Fagiuanus, per poi vagare con lo sguardo nella sala, come se sapesse già cosa cercare.
I suoi occhi si fermarono su Dacey, guardandola tutta.
La ragazza sentì lo sguardo del barone su di lei, su tutta la sua figura.
Uno sguardo che lei percepì essere profondo, intimo, quasi proibito.
“Nulla io vedo che non sia perfetto...” disse sorridendo “... disse Ade nel rapire Persefone... siete meravigliosa, madama...” guardando poi un grosso ritratto sulla parete della sala, in cui era raffigurato proprio il rapimento di Persefone ad opera di Ade, dio degli inferi.
https://i1.wp.com/www.lalocride.it/w...50%2C488&ssl=1

Lady Gwen 10-05-2018 01.19.21

Schiusi ancora un po' le labbra quando sfiorò la mia lingua col dito, che si immerse in quel calore morbido ed umido.
Lo avvolsi, lo sfiorai infinite volte.
Poi lo lasciai andare.
"Anche di me?" dissi piano, con tono malizioso, mentre baciavo il palmo della sua mano.

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Dacey Starklan 10-05-2018 01.19.34

I miei poveri occhi indagatori sembrarono finalmente trovare degni compagni, e con essi la pace.
Si fermarono su quelli scuri, oscuri del Barone.
L’uomo aveva fatto il suo ingresso, portando con se il fascino, perfettamente abbigliato con abiti scuri che risaltavano sulla pelle diafana.
I miei occhi color miele trovarono soddisfazione alla vita dei lineamenti nobili, virili, nel portamento composto ed elegante, nella forma degli occhi.
Occhi contro occhi.
Questi a specchiarsi in quell’oblio fino a venirne risucchiati per poi smarrirsi mentre io venivo guardata con attenzione.
Sentivo di essere esaminata, in ogni piccolo dettaglio del mio viso, del mio collo, sentivo nettamente gli occhi color pece fermarsi sulla mia scollatura provocante per poi proseguire seguendo le curve disegnate dalla stoffa verde acqua ed infine di nuovo l’ambrato del mio sguardo fu inghiottito dalle tenebre nelle pupille del Barone.

“ La storia della povera Persefone. Strappata alla madre e alla Terra, trascinata nell’Oscurità diventandone Regina.
Mi sono sempre domandata perché Ade l’abbia rapita invece che corteggiarla e mostrarle quanto seducenti possono essere le tenebre.”

Risposi, mettendomi anche io dinanzi al quadro.


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Guisgard 10-05-2018 01.36.14

“Soprattutto di te...” disse Elv, mentre Gwen baciava il palmo della sua bianca mano “... soprattutto di te...” ripetè, per poi reclamare per se le labbra della vampira.
La baciò con seducente passione ed erotico trasporto.
Un bacio lento, carico di eccitante desiderio, quasi un preludio di ciò che la notte avrebbe portato ai due vampiri.
“Andiamo a caccia delle nostre prede, mia bella vampira?” Sussurrò sulle labbra di lei.



Dacey ed il barone restarono un attimo a guardare quel quadro, in cui era raffigurato il rapimento di Persefone ad opera di Ade.
“Spesso l'amore, la passione, il desiderio” disse lui tornando con lo sguardo su di lei “spingono ad atti distruttivi... la Guerra di Troia, il Ratto delle Sabine, il rapimento di Antiope da parte di Teseo... io però non rapirei mai una donna, strappandola al suo mondo contro la sua volontà...” con lo sguardo che accarezzava l'intera figura di Dacey, indugiando sulle sue forme sinuose, le pieghe perfette “... nulla è più appagante, più eccitante di un desiderio proibito da soddisfare... da una fuga sognata da ciò che comune, grigio, scontato... fuggire dalla morale, dalla luce per scoprire ciò che è proibito, oscuro... questo appaga il corpo e lo spirito... per questo detesto i matrimoni combinati e gli accordi diplomatici...” fissava i suoi occhi colori miele, le labbra coralline e poi quella provocante scollatura.
E quello sguardo del barone fecero sentire Dacey quasi indifesa davanti a lui.
Indifesa e nuda.

Lady Gwen 10-05-2018 01.47.21

Emisi un risolino argentino ed eccitato, che quasi risuonò per tutto l'androne.
Poi mi baciò e mi faceva impazzire il modo in cui mi faceva sentire di volermi tutta per sè, solo per lui e per nessun altro al mondo.
Anche io volevo che fosse solo mio, ma era diverso.
Lui lo faceva con un sotteso ricco di passione, desiderio ed erotismo mai provati prima.
Mi baciava con un trasporto ed una sensualità che mi facevano sciogliere come burro al sole.
Era il mio veleno e la mia cura, il sangue e la mia sete, il sollievo e il tormento e non riuscivo a fare a meno di lui.
"Sì..." trillai alla sua domanda, con un sorriso smagliante.

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Dacey Starklan 10-05-2018 01.53.06

“ Il bene e il male, la luce e il buio.
Io credo che questo mito voglia insegnarci che non può esistere uno senza l’altro.
Trovo interessante però Ade, che rischia tutto per avere una donna appartenente al mondo terreno, una fanciulla che rappresenta la vita, la prosperità, luminosa e fresca. Come se anche lui, nel suo mondo di morte e buio, necessiti di una piccola luce.
Una piccola luce a cui mostrare il suo stesso lato di ombra .
Una piccola luce che diviene Regina degli Inferi.”

Terminai la mia analisi del quadro, stranamente evocativo rispetto a quel ricordo che mi era tornato alla mente quel pomeriggio stesso.

“ Se solo gli uomini sapessero badare ai loro istinti più primitivi e distruttivi, chissà come sarebbe ora il mondo...
I matrimoni combinati, ci sono diverse persone in questa sala che sarebbero in disaccordo con voi.”

E naturalmente accennai verso mio fratello che ancora parlava con Fagianus, un bel calice di vino vermiglio in mano.

“ Ma io trovo che non vi sia nulla di più bello e gratificante di conquistare una donna, nel profondo del suo animo, per ricevere così il suo amore incondizionato ed essere complici nella vita.
Ho sempre pensato che marito e moglie debbano prima di tutto essere complici, condividere obiettivi e desideri.”

Di nuovo i suoi occhi.
Lo sguardo di lui che mi leggeva dentro, facendomi segretamente tremare per via delle pieghe più nascoste che si svelavano candidamente.
Lo sguardo che fuori percorreva il mio corpo, dimostrando come rendere inutile la stoffa, visto che mi sentivo completamente nuda e in balia di una forza che quegli occhi emanavano.


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Guisgard 10-05-2018 02.02.52

“Andiamo dunque...” disse Elv porgendole il braccio ed invitandola nei misteri di una notte infinita, fatta di stelle e giochi proibiti.
Lasciarono così la torre diroccata ed i suoi sortilegi, muovendosi come ombre fra la boscaglia intrisa di ombre.
Attraversarono quel mondo onirico, sconosciuto ai mortali, tra spiriti ancestrali danzanti, dimenticati rituali e segreti viuzze per luoghi oscuri ed incantati.
Sinuosi e silenziosi i due vampiri raggiunsero un fiumiciattolo, dove le voci di due pescatori notturni attirarono la loro attenzione.



Il barone sorrise a Dacey.
Un sorriso enigmatico.
Arrivò un servitore con dei calici ricolmi di vino.
Il barone ne prese due ed il primo naturalmente fu per Dacey.
“Per questo” disse alla ragazza “vi ho liberato da ogni obbligo verso di me.” Sorseggiando il vino. “Non mi interessa avervi come il frutto di un accordo, né come difesa della Ragion di Stato... preferisco rincorrervi, cominciando dai vostri giochi di fanciulla fino ai vostri sogni di donna...”
A quelle parole gli occhi scuri del barone erano più che mai in quelli di lei, suscitandole ricordi lontani, notti insonni, giochi rubati, giorni di solitudine, l'indifferenza dei suoi simili.
“Non è questo il mio mondo...” indicando la sala ed i presenti “... non è la ricchezza o il potere che bramo... ma bensì i segreti della notte... i suoi notturni di un giardino... l'alone lunare ed i suoi misteri...” finendo il suo calice “... dopo posso ambire alla vostra compagnia per una passeggiata al chiarore della Luna del nostro giardino?”
In quel momento però squillò una tromba e si aprì la porta.
E tra la curiosità e l'ilarità generale Rosso il saltimbanco fece il suo ingresso in quella serata di festa.

Lady Gwen 10-05-2018 02.11.55

Sorrisi eccitata ed esaltata prendendo il suo braccio.
Subito dopo lasciammo la torre per immergerci nei misteri notturni delle ombre, nel silenzio della sera buia e magica.
Ci muovemmo silenziosi e sinuosi nel bosco, fino a trovare due pescatori.
Rivolsi un'occhiata eloquente ad Elv ed agii.
Ne attirai uno dietro un albero e prima che potesse urlare, affondai i denti.
Le urla gli si strozzarono in gola, la stessa da cui fluiva quel sangue denso e caldo che mi stava rianimando dopo quel tempo passato in quella cripta.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...ebc329e12c.jpg

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Dacey Starklan 10-05-2018 02.19.20

Pendevo così dalla sue labbra, bramosa di sentire di più, scoprire di più ed avere di più, sfamando così ogni mio piccolo desiderio.

“ Siete un moderno e nobile Ade, paziente e così cortese da attendere.
Chissà che la vostra Persefone non finirà presto ai vostri piedi proprio per questa corte rispettosa ma non per questo meno coinvolgente o passionale.”

Vi era passione, nel modo in cui mi parlava ma soprattutto guardava, la sentivo nell’aria, calda quasi soffocante.
Mi guardava, mi scopriva e mi faceva scoprire tempi andati, ricordi perduti e ritrovati, promesse lontane ma ancora vive nel mio cuore, occhi rossi che attendevo con ansia.
Occhi rossi... occhi neri... differenti colori ma stessa potenza.

“ Fin da bambina ho capito di avere qualcosa che andava ben oltre le apparenze. Ho accettato questo lato buio, l’ho visto crescere con me dandomi modo di scoprire la notte e i suoi segreti.
Vi definite un uomo della notte... io mi sento proprio come Persefone, divisa tra i suoi mesi di luce e quelli di buio...
A volte mi sento quasi un bilico e so che basterebbe anche un cenno... un Ade che mi porti nel regno giusto per me.
Ecco cosa accade se si discute di mitologia greca con me, finisco per impersonarla.”

Rivolsi un sorriso al Barone, tenendo che potesse trovare alquanto strani quei discorsi, nonostante i suoi occhi sembrassero nutrirsi delle mie parole.

“ Non potevate farmi proposta più allettante, la Luna e il suo fascino, la sua luce pallida e il silenzio della notte, può esserci qualcosa di più prezioso?”

Volevo essere da sola con lui, per scoprire ancora il suo sguardo, lontano dagli altri, lontano dai giochi di luce che sapevano fare le candele.
Volevo vedere i suoi occhi come solo la notte da mostrare, volevo vederli per capire se potessero essere davvero quelli di Lui.

“ È solo un sciocco spettacolo, lasciamo che gli altri si distraggano con questo artista mascherato così non si accorgeranno della nostra assenza.”

Prendendo il braccio del Barone, decisa a portarlo via dalla stanza prima di dare qualsiasi occasione a Reddas di colpire.


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Guisgard 10-05-2018 02.26.22

Prima Gwen, silenziosa e letale, raggiunse uno dei due pescatori, poi lo stesso fece Elv con l'altro.
In un attimo i due sfortunati uomini furono colpiti e divennero il banchetto sacrilego per i due vampiri, che del loro sangue fecero nutrimento per quella notte.
Con le labbra ancora calde ed i denti intrisi di quel sangue vivo, Elv guardò la sua compagna ed amante, sorride e baciandola.
Un bacio che suggellò quel pasto blasfemo, come un brindisi oscuro fatto di sangue, passione ed amore.
Un amore oscuro.
“Mi sento rinato...” disse lui sulla bocca di lei “... potrei battermi col mondo intero...” sorridendo e baciandola ancora.



“Non chiedo di meglio...” disse il barone prendendo il braccio di Dacey “... così, là fuori, tra i fiori notturni del giardino mi parlerete di altri miti, di altre eroine e vi vedrò impersonarle per me solo... almeno in questa notte così magica... e forse io vi mostrerò i miei occhi...” sorridendo enigmatico “... dopotutto gli occhi sono lo specchio dell'anima, ossia dei segreti di un uomo...”
“Mio signore!” Esclamò il Maresciallo. “Tutti attendiamo voi soltanto. Carne e vino sono pronti ed il maestro pasticciere ha rubato per voi una ricetta segreta dell'eunuco di un lontano Sultano. Venite e brindiamo al vostro ritorno. Quel saltimbanco danzerà e canterà per voi.” Annuendo il Maresciallo.


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