![]() |
Seguii Icarius a fatica, la gamba mi faceva sempre più male, ma ormai il peggio era andato.
Poi raggiungemmo l'aereo e scoprii che con lui c'era anche l'inseparabile Palos. "Salute Palos.." Con un leggero cenno di saluto. Scoppiai a ridere a quelle parole del cadetto. Ora era tutto chiaro. "Oh, e io che pensavo foste in pena per me... Mi sembrava strano..." Ridendo "Fatemi indovinare, avete rubato un aereo per giocare a fare gli eroi e guadagnarvi una promozione rapida..." Divertita "È folle, incosciente e..." Scossi la testa, voltando lo sguardo verso Icarius "Immagino che non ti farà piacere saperlo, ragazzo, ma è esattamente ciò che avrebbe fatto un legionario..." Facendo l'occhiolino al cadetto "Allora ho fatto bene a salvarvi la pelle stamattina non avvisando il capitano del vostro ritardo.. Sapevo che non avevate disertato..." Osservando prima uno e poi l'altro cadetto. "Su, riportatemi a casa..." Sorrisi. |
“Già...” disse Padre Tommaso a Gwen “... ma purtroppo, come si sa, è più facile convincere un buono a fare del male, che convertire un cattivo al bene.”
“Parole verissime, padre.” Annuì amaramente Fermer. “Beh, ora credo sia il momento che vada.” Sorridendo il chierico. “Devo incontrare il comandante della base. Ma prima volevo conoscere voi, dottore. Ci rivedremo presto, se Dio vorrà.” Salutò i due e andò via. |
Annuii amaramente a Don Tommaso, era proprio vero.
Poi, andò via, diretto dal comandante della base. "Sembra una persona affabile" dissi a Fermer, continuando a lavorare. http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:A...8QKDSNitXlyW0a |
Marwel riempì il secchio e lo portò all'interno dell'ospedale.
Ma prima di entrare un sibilo assordante si udì sulla sua testa. Vide così l'aereo apparso un attimo prima che volava bassissimo sul bordo. Era un volo inusuale, troppo vicino alle case e senza una rotta precisa. |
Guisgard restò sorpreso da quelle parole di Dacey.
“Forse vi siete immedesimata troppo nella parte...” disse “... chi vi starebbe cercando? E perchè poi? Siete una cameriera, non la vera principessa Dacey. Ora cercate di calmarvi, la storia dei due borghesi aggrediti vi ha scossa.” |
Gaynor salutò Guisgard e Dacey, lanciando un ultimo sguardo al militare, per poi andare via.
Lasciò la taverna e con l'auto raggiunse il bar indicato dal generale Taddeus. Un insegna cigolante, con impressa la scritta “Al lago”, faceva bella mostra sopra un porticato che fungeva da ingresso. La diva entrò e vi trovò un giovane uomo dall'aspetto corpulento. E nell'udire le parole di Gaynor, il giovane le servì un bicchiere di vino, pulendo poi il bancone davanti a lei con uno straccio. E nel farlo disegnò una “A”, cancellandola subito dopo. Era l'iniziale di Afralignone e segno che la parola d'ordine era stata recepita. Vi erano altri clienti nel locale e lui non poteva tradirsi. “Salute, madama...” disse “... in cosa posso servirvi?” Chiese poi. |
Non mi prendeva sul serio. Come biasimarlo.
> Non potevo dire la verità, specie in questo pericolo in agguato. "Diana, sei solo Diana, nessuno ti cerchi >> mi ripetei mentalmente. << Si ma... Se i due avessero mandato un telegramma per dire di Dacey? Io sarei comunemente la vittima |
“Si...” annuì Icarius a Clio “... il piano era quello... uscire a cercarvi e magari meritarci un premio extra... ma se ora ci ridete in faccia allora capisco che il tutto non sarà così semplice...” tirando poi un calcio ad un sassolino per la rabbia.
“Ecco, lo sapevo io...” mormorò Palos “... ora si che siamo in un mare di melma... diserzione, appropriazione ingiustificata di un caccia legionario e mancata presenza al contrappello... era meglio finire sotto il fuoco nemico...” “Ormai è fatta.” Fissandolo Icarius. “Comunque siamo riusciti a salvare il tenente Clio.” “Già, moriremo da eroi...” scuotendo il capo Palos “... ma perchè diamine ti do retta? Sei tu che hai l'ossessione di voler andar via! Io mi sono arruolato volontariamente!” “Smettila di sbraitare” Icarius “e dammi una mano a far salire a bordo il tenente...” Prese Clio in braccio e insieme a Palos la fecero poi sedere nell'abitacolo. Poco dopo l'aereo decollò e lasciò quel luogo, diretto alla base legionaria. |
“Si, un caffè ci farà bene.” Disse annuendo Leones ad Altea. “A tutti.”
Intanto i due borghesi pian piano sembravano riprendersi. La moglie del taverniere portò sù delle pezze con del ghiaccio e si occupò dei bernoccoli di Fines e di Poeh. Arrivò allora suo marito con del caffè, che servì a tutti loro. “Chi può avervi aggredito?” Leones ai due borghesi. “Si era detto dei ladri, no?” Lamentandosi Poeh. “Mai ho subito dei furti qui nella mia taverna.” Fece il taverniere. “Allora bisogna controllare cosa hanno portato via.” Perplesso Leones. Guisgard e Dacey, intanto, erano ancora fuori nel corridoio. |
"Un'acqua tonica, per favore" chiesi al giovane, accompagnando la mia richiesta con una banconota, sotto cui era nascosta la microcamera. Sulla banconota, a matita era vergato identificare Zac Heon, presente sua foto.
|
Restai allibita dalla reazione dei due ragazzi, lasciando che mi caricassero sull'aereo.
"Beh, veramente io vi ho appena detto che era un bel piano, degno di due legionari... eroici, incoscienti e folli al punto giusto.." alzai le spalle "Per chi mi avete preso? Per uno di quegli ufficiali burocrati che non sanno nulla della vita da soldato?" guardandoli divertita. "Sono qui da nove anni, ne ho viste di tutti i colori... viste e fatte.." risi piano, scuotendo la testa "Voi due non avete idea delle pazzie che ho fatto da recluta... e non solo.. parlate con una che ha appena dato battaglia ad una dozzina di valchiria con solo tre aerei, e ha avuto la brillante idea di sfidare il Gufo Nero in persona.. e ci ho quasi rimesso l'aereo.." mormorai, voltandomi verso Damasgrada che ormai non si vedeva più. "Ma Damasrgada è un osso duro da stendere, a volte credo che riuscirà persino a sopravvivermi.." con un sorriso malinconico e lontano. "Vedrete che nessuno vi fucilerà, ragazzi..." annuendo piano "Magari vi daranno pure un aereo... Reddas rimarrà deluso nel vedermi tornare, immagino, ma la legione non può fare a meno della mia squadriglia... piaccia o no a quel pallone gonfiato.." mormorai piano. Che, se proprio vogliamo vedere, era scampato al Gufo Nero grazie al mio intervento, ma ero più che sicura che invece sarebbe andato in giro a vantarsi di come lui fosse sopravvissuto al Gufo e io no. Poi quelle parole di Palos sull'essere volontario. "Siamo tutti volontari, Palos, io ho falsificato il permesso che avrebbero dovuto firmare i miei genitori per potermi arruolare molto prima del tempo.." con un sorriso leggero al pensiero di quella ragazzina determinata e cocciuta. "Nessuno dovrebbe essere costretto a fare questa vita, so che non è per tutti.." guardando Icarius "Non so come possa essere possibile che tu sia qui contro la tua volontà... e sì, so che non sono affari miei..." precedendo la sua obiezione. "Ma cerca di non farti ammazzare, d'accordo?" con un leggero sorriso, vagamente scherzoso. Comportarsi con le reclute era sempre difficile, e con una recluta che non vedeva l'ora di andarsene lo era ancora di più. Non mi era mai capitato. Al massimo qualcuno non era stato all'altezza, ma tutti erano motivati. Per questo l'arruolamento era volontario. Un legionario svogliato era un problema. Anche se forse, l'obbiettivo di riuscire ad andarsene poteva essere da stimolo. Ma non sapevo mai come parlare a quel ragazzo, che fraintendeva spesso e volentieri le mie parole, e partiva prevenuto con tutti. Quasi non volesse sforzarsi di trovare qualcosa di positivo in quella nuova vita, quasi avesse paura di trovare qualcosa di positivo. Sembrava non dovesse andargli bene niente per principio. Bah, per me era così assurdo. Ma io non facevo testo, io amavo quella vita, e l'avevo sempre desiderata. Non vedevo l'ora di essere a casa con i miei fratelli. Bisognava festeggiare: la Bella Morte avrebbe aspettato ancora. |
Decisi che per il momento era meglio rientrate nella stanza. Mi.ricomposi ed andai a sincerarmi delle condizioni di due dei borghesi. Le ipotesi sulle cause della loro aggressione si succedevano eppure la mia sensazione iniziale non cessava di esistere.
|
Mi sedetti in un tavolino bevendo il mio caffè caldo e bollente..mi ci voleva proprio mentre ascoltavo le parole delle persone nella stanza pensierosa..era strano non si ricordassero ciò che era successo.
"Non preoccupatevi" dissi al taverniere "questa sembra una taverna tranquilla, possono succedere dei furti purtroppo...non metterò la voce in giro ovviamente". Poi guardai Leones, Poeh e Fines "E' strano un fatto...che non vi ricordiate cosa sia successo prima o chi sia entrato..forse vi hanno addormentato o narcotizzato? Vi sono forse pezze di stoffa in giro con del narcotico? Oppure possono aver spruzzato un narcotizzante, la finestra era aperta quando siete entrati? Ovviamente hanno dovuto arieggiare la camera per non cadere addormentati pure loro..non vedo segni di lividi nei vostri volti, avete dei bernoccoli dovuti, presumo, alla caduta dello svenimento..comunque controllate se vi manca qualcosa e io guardo se vi sono dei narcotizzanti in giro". Guardavo per la stanza se vi erano dei fazzoletti o pezze in giro, o se vi fosse qualcosa di altro e sospetto quando udii delle persone entrare, erano la ragazza e il militare. Lei era sempre con quella espressione preoccupata, lui era tranquillo..e mi bloccai guardandolo.."I vostri amici si sono ripresi..ma stiamo cercando di capire cosa sia successo e il motivo" e guardandolo negli occhi gli esposi i miei dubbi detti prima ai tre borghesi. |
Il secchio le cadde dalle mani. Il pensiero che quell'aereo potesse abbattersi su una casa e uccidere delle persone innocenti le fece perdere la sensibilità degli arti.
"Suor Ologna!" urlò la ragazza in preda al panico. Non aveva mai visto un aereo volare così basso e si chiedeva che cosa stesse accadendo. |
Altea cercò nella camera se vi fossero pezze o stracci con tracce di qualche sostanza narcotizzante, ma senza risultato.
Però ciò che aveva detto a Leones fruttò già qualcosa. Infatti il borghese aveva controllato in giro e nulla sembrava mancare nella camera. “Ciò è molto strano...” disse “... i ladri non hanno portato via nulla...” “Forse non ne hanno avuto il tempo.” Mormorò il taverniere. Intanto Dacey era tornata nella camera e un attimo dopo fece lo stesso anche Guisgard. “Capitano, se davvero si è trattato di ladri non hanno però avuto il tempo di portare via nulla.” Lo informò Leones. Il militare era però pensieroso da quanto detto in precedenza da Dacey. Ma le ricerche di Altea non furono del tutto vane. Infatti lei, quasi per caso, si accorse di una ricevuta postale ai piedi del letto. |
Il ragazzo del bar portò l'acqua tonica a Gaynor e prese la banconota.
La guardò con attenzione e tornò nel retro. Un attimo dopo apparve di nuovo. “Madama, questa banconota è falsa...” disse alla diva “... immagino siate state ingannata da qualcuno. Se volete potete chiamare la polizia. Il telefono è sul retro...” |
Don Tommaso andò via e Gwen e Fermer ripresero il loro lavoro.
Tuttavia nella stanza vi era una strana sensazione, una leggera inquietudine. Infatti il discorso fatto in precedenza fra i due aveva lasciato qualche strascico. Poi, ad un tratto, suonò per l'ennesima volta l'allarme nella base. |
“Allora speriamo che abbiate ragione, tenente...” disse Palos a Clio, mentre l'aereo sorvolava il deserto nella notte.
Icarius però non rispose nulla alle ultime parole della ragazza, limitandosi a cambiare espressione e ad assumere uno sguardo inquieto. “Tenente...” fece Palos “... perchè non ci prendete con voi? Nella vostra squadriglia? Siete l'unica in quella base che sa come comportarsi con noi reclute.” “Per me un capo vale l'altro...” Icarius. |
A quelle parole di Marwel, Suor Ologna corse fuori e guardò in alto.
Vide allora anche lei lo strano aereo che volava ad una quota insolitamente bassa sul borgo. Poi ad un tratto prese a fumare e a scendere velocemente in picchiata. “Santo Cielo...” disse la suora “... sembra stia precipitando... ed è diretto verso la base legionaria...” mentre il sibilo di quell'aereo era divenuto insopportabile tanto era vicino. |
Il misterioso militare non mi rispose, davvero dovevo stargli antipatica, nemmeno si presentò, forse era meglio evitarlo come faceva lui.
Sospirai, Leones vagliava ogni cosa, era un tipo molto razionale. Continuai la ricerca e sentii qualcosa sotto il mio piede..era una ricevuta postale. Mi abbassai e la presi in mano, alzai leggermente gli occhi verso i presenti ma prima di parlare preferii controllare cosa fosse..non volevo questa cosa destasse problemi. Comunque mi avvicinai alla finestra e lessi di cosa si trattasse. |
"Che diamine! Certo che intendo chiamare la polizia... perdonatemi, sono mortificata..." risposi andando nel retrobottega, dove trovai la cornetta del telefono appoggiata ad una mensola. La presi... "Si?"
|
Lo guardai a lungo, per poi abbassare di nuovo lo sguardo, scuotendo la testa.
Non mi aveva nemmeno risposto. Ed era già la seconda volta in un giorno che discutevamo; solo che questa mattina tutto si era risolto. Si sentì poi un altro allarme. Sosporando silenziosamente, andai alla finestra. http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:A...rmBXS-SPFZ2pJ0 |
Marwel restò immobile a fissare con occhi sgranati quell'aereo che si avvicinava sempre di più al suolo, ma la cosa che le fece sgomento fu vederlo avvicinarsi pericolosamente alla base militare.
"Sono certa che servirà il nostro aiuto laggiù" disse stringendo la mano della Suora. |
"Io ho sempre ragione, soldato..." Con un sorriso vagamente divertito.
Poi quelle parole di Palos. Prenderli nella mia squadriglia. In effetti ci avevo già pensato, ma dovevano capire che non sarebbe stata una passeggiata. "Bisogna essere i migliori per entrare nell'Ercole Invitto, e certo voi oggi avete guadagnato punti salvandomi la vita... Ma la verità è che non sono ammessi musi lunghi tra i miei..." Lanciando un'occhiata ad Icarius, per poi tornare a rivolgermi a Palos "Quando il vostro amico cambierà atteggiamento ne potremo parlare... Ma a quanto pare la cosa non gli interessa, quindi fine della storia.. Quanto a te, Palos, devi ancora farmi vedere che sai fare, e poi vedremo..." Con un leggero sorriso. "La mia è la squadriglia più ambita, non solo per la paga, ma per le missioni che ci vengono affidate... Quelle più spericolate e folli, per questo ho bisogno di uomini e donne fuori dal comune". |
Ascoltai gli altri che cercavano di capire cosa fosse successo nella stanza.
<< Forse gli ho interrotti bussando e sono scappati prima di prendere ciò che cercavano, perché è evidente che cercavano qualcosa se osserviamo tutto questo trambusto>> dissi la mia ma con fare distratto, ancora molto preoccupata. In più mi chiedevo quanto potevo fidarmi di Guisgard, l'unico dei quattro uomini che mi accompagnavano abbastanza forte da potermi davvero difendere in caso di pericolo. Le sue mosse all'ufficio postale erano ciò che mi fermava di più ma... Se avesse saputo la mia identità forse, forse si sarebbe preoccupato di più per me, mi avrebbe protetta maggiormente e portata subito dalla Gran Baronessa o forse..forse mi avrebbe venduta a Canabias. I miei pensieri e i miei tormenti mi rendevano distratta e assente |
Guisgard non avrebbe potuto rispondere ad Altea in quanto nel momento in cui le parlò, lui non era ancora entrato nella camera.
Cosa che invece fece poco dopo. Altea allora si avvicinò alla finestra e cominciò a leggere la ricevuta postale trovata a terra. Si trattava della ricevuta che indicava l'invio di un telegramma a nome di Fines. Intanto Dacey era preda dei suoi tormenti. Di chi poteva fidarsi? E fino a che punto? E davvero l'accaduto nella camera riguardava la sua vera identità? “Vi vedo strana...” disse Guisgard “... cos'avete? Ancora sciocchi pensieri?” Fissandola. |
L'allarme suonò e Gwen si avvicinò alla finestra.
“Oggi sembra che il mondo intero vada a fuoco...” disse Fermer riferendosi all'allarme. E ad un tratto si udì un rumore assordante, come se un aereo stesse precipitando proprio sulla base. |
“Speriamo che non precipiti davvero...” disse Suor Ologna, mentre lei e Marwel guardavano preoccupate quell'aereo che fumava.
Il rumore allora divenne davvero assordante e le due donne lo videro scendere pericolosamente verso la base. |
Gaynor prese la cornetta, ma subito il ragazzo del bar la rimise giù.
“Venite con me, prego.” Disse, conducendola in un vestibolo laterale. Qui la bella spia trovò un uomo alto, di mezz'età, con baffi e sguardo sicuro. “Rosa Nera, immagino...” accendendosi una sigaretta “... non immaginavo che ci fossero spie così sensuali... una sigaretta?” Porgendole il pacchetto. |
“La paga...” disse Icarius a quelle parole di Clio “... davvero pagano così bene voi ed i vostri uomini?” Un ghigno apparve sul suo viso. “E cosa bisogna dunque fare per essere ammessi? Andare a letto col bel tenente?” Sorridendo sarcastico.
|
Vide l'aereo precipitare sulla base. Non aveva più alcun dubbio: qualcuno si sarebbe fatto davvero male e la dentro vi erano solo un'infermiera e un medico.
"Vado alla base" disse Marwel avviandosi verso il forte militare. |
" Sciocchi pensieri" ecco come lo definiva lui. Se solo avesse saputo.
<< Vi chiedo scusa, vedere i nostri amici riversi a terra mi ha colpita non poco... Non è niente, mi é già passato >> liquidai in fretta la cosa. Dovevo stare attenta o avrei reso tutti sospettosi. La mia attenzione si spostò sulla seconda ragazza nella stanza, il cui viso, si c'era qualcosa di conosciuto nei suoi lineamenti ma non capivo esattamente cosa. << Sono Diana, grazie per aver aiutato i nostri amici qui>> mi presentai alla ragazza, un pretesto per avvicinarmi ed osservarla meglio. << E lui é il capitano Guisgard, ho notato che non si è ancora presentato... Ma che volete farci, gli uomini a volte peccano in questi comportamenti e nelle buone maniere >> Era incredibile come riuscivo a cambiare comportamento, almeno nelle apparenze, passando da tormentata e pensierosa ad allegra e solare. La mia capacità di adattamento era una conseguenza dei terribili fatti che mi avevano segnata, quella notte nella buia cantina a Animos. |
Sembrava nulla di strano...e guardando gli altri dissi.."Ho trovato questa ricevuta postale ora a terra, vicino al letto..mi sembra sia vostra Fines..reca il vostro nome" .
La tenni in mano e udii il militare parlare con la ragazza ma non mi intromisi nella battuta fattagli anche se lo trovai irriverente..aveva detto..sciocchi pensieri..assomigliava a lui pure nel modo di fare. La ragazza, però, gli tenne testa e sorrisi, mi si avvicinò e si presentò..rimasi dubbiosa quando pronunciò il nome di lui..la mano che teneva la ricevuta tremava ma trovai quella indifferenza che riuscivo a gestire a volte.."Diana..piacere..sono Altea, ho avuto già modo di conoscere i vostri amici...tranne.." e lo guardai dritta negli occhi "Guisgard..vi chiamate cosi vero? Milord, messere..cosa devo usare prima del nome" dissi con sfida poichè non potevo credere fosse una coincidenza. Nel frattempo tenevo in mano ancora la ricevuta in bella vista, la ragazza però mi fissava come voler trarre qualcosa dal mio viso, allungai il braccio per consegnare la ricevuta a Fines..d' altronde non mi sembrava un indizio per ciò che era successo. |
Non ebbi il tempo di rispondere a Fermer, che si udì un ruomore incredibile, che mi fece sobbalzare e paralizzare.
Sembrava il rumore di un aereo che stava precipitando. "Cos'è stato secondo te?" voltandomi spaventata verso Fermer "Sembra un aereo. Se fosse diretto qui, alla base?" |
Nei cieli di Evangelia
Oh, adesso la cosa ti interessa?
Quel ragazzo era davvero insopportabile. Poi quelle parole sulla mia squadriglia, su di me. Strabuzzai gli occhi. Non potevo colpirlo perché aveva un aereo in mano. Fregandomene del dolore allungai la mano verso lo stivale dove tenevo il coltello, e lo puntai alla gola del ragazzo. "Dammi della sgualdrina un'altra volta, e sarà l'ultima cosa che farai.." Gelida. Incisi il coltello leggermente nella carne, solo un graffio, affinché capisse che non scherzavo. "Ecco, sicuramente insultarmi non ti aiuterà ad essere ammesso nella mia squadriglia..." Togliendo il coltello "Bisogna essere i migliori, bisogna essere motivati, e folli al punto giusto.. Altrimenti col cavolo che accetteremmo quelle missioni.. E obbedire agli ordini, naturalmente..". |
"Si, sono io" risposi a quell'uomo accettando la sigaretta. "E voi chi siete? Immagino avrete qualcos'altro da dirmi, oltre ad un banale complimento..."
|
La vista di quell'aereo che tradiva in modo evidente qualche problema a bordo scosse profondamente Marwel.
Al punto da spingerla a lasciare l'ospedale del borgo ed avviarsi verso la base legionaria, con l'intento di essere d'aiuto. Intanto vide quel veicolo sempre più in difficoltà. Dalla coda usciva del fumo nero e chiunque fosse ai comandi ormai sembrava non averne più il controllo. Ad un tratto la ragazza vide l'aereo scendere sempre in picchiata proprio verso il forte militare, col serio rischio di esplodere. Poco dopo la giovane giunse davanti al forte dei legionari. |
Dacey presentò Guisgard ad Altea.
“No, milord è un titolo che non mi si addice.” Disse il militare alla dama di Cherval. “Non sono nobile, né legato a qualche aristocratica famiglia.” “Si, è mia la ricevuta...” fece Fines, tentando di prenderla dalla mano di Altea. Ma Guisgard fu più lesto e prese lui la ricevuta che teneva in mano la dama di Cherval. “Avete spedito un telegramma...” Guisgard a Fines “... a Città di Capomazda... alla Gran Baronessa.” Lo fissò con gli occhi che da azzurri ora erano divenuti ardenti per la rabbia. “Perchè?” Afferrando il borghese per il bavero. “Perchè avete fatto una cosa così stupida? Perchè?” Strattonandolo. “Calmatevi ora!” Avvicinandosi Leones. “Calmatevi, capitano!” |
Fermer guardò Gwen, ma non riusciva a capire cosa stesse succedendo.
Dalla finestra si vedevano meccanici e legionari che correvano agitati, mentre quel rumore era sempre più forte ed assordante. “Sta...” disse Fermer “... sta precipitando...” Un attimo dopo si udì un boato, mentre l'allarme non smetteva di suonare. |
Il coltello e poi quel graffio.
Icarius restò immobile, con gli occhi su Clio e la tensione che ne marcava i lineamenti. “Lo so...” disse, cercando di restare con le mani ferme sulla cloche “... lo so che siete pazza, fanatica e visionaria... e so che lo fareste... che potreste tagliarmi la gola adesso stesso e farci precipitare tutti... e se le mie parole vi hanno davvero offesa così, beh... vi basterà denunciarmi al comandante... dopotutto ho fatto tante stupidaggini oggi... ho rubato un aereo, sono uscito senza permesso e a quanto pare ho salvato la vita ad una che sembra godere nel sapere di poter morire prima o poi...” Palos osservava tutto ciò in silenzio. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 07.46.25. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli