Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   Il Fiore Azzurro (Il viaggio della Santa Caterina) (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2251)

Clio 09-09-2014 16.43.23

"E io ti ho risposto di dire a chi vocifera che se ha qualcosa da dirmi, deve farlo guardandomi negli occhi, solo i vigliacchi non hanno il coraggio di sostenere le proprie opinioni..." scossi la testa "Non mi piace che le mie parole vengano messe in discussione sulla mia nave, come ho già detto, se non vi fidate del mio giudizio potete benissimo lasciare l'Hydra, nessuno vi tiene con la forza qui.." secca "E non vi ho mai sentito fare discorsi simili in questi anni.. voglio sperare che una volta lasciato questo posto torni tutto alla normalità.." mormorai quasi.
Mi voltai poi verso Yanos.
"Sì, certo.. vai pure.." lo congedai, sforzandomi di sorridere.

Guisgard 09-09-2014 16.53.51

Yanos annuì a quelle parole di Clio, senza aggiungere nulla.
Salutò poi il suo capitano ed uscì dalla cabina.
Da una delle finestre aperte Clio poteva udire tutto ciò che avveniva a bordo.
I lavori continuavano spediti, grazie agli operai inviati dal capitano del vascello volante, con un insieme di voci e dialetti differenti che accompagnavano il rumore della sega, del martello, dello scalpello ed il clangore dei chiodi e delle lamine di ferro che venivano montate sul legno.
E tutto ciò cullò i pensieri di Clio che vagavano in quel soleggiato pomeriggio di inizio Settembre.
Samoa, intanto, era sceso a terra per indagare un po' su quel luogo, sul vascello volante e sul suo misterioso capitano.
Parlottò con alcuni pescatori sul molo, poi con dei ragazzini che giocavano in strada ed infine giunse a chiedere informazioni anche nell'osteria del porto.
Raccolse così varie notizie e dopo qualche ora tornò sull'Hydra.
Qui parlò prima da solo con Yanos e solo dopo scese nella cabina del capitano.
“Capitano...” disse bussando alla porta “... posso entrare?”

Clio 09-09-2014 16.59.16

Cercai di tranquillizzarmi, perché quando avevo i nervi a fior di pelle rischiavo di litigare con chiunque.
Mi sedetti sulla poltrona, sorseggiando il mio pregiato vino, mentre fuori i lavori procedevano spediti.
Qualcuno bussò alla porta, facendomi alzare lo sguardo.
Era Samoa.
"Vieni pure avanti.." ad alta voce.

Guisgard 09-09-2014 17.19.33

La porta si aprì e Samoa entrò.
Era questi un uomo di aspetto borghese ed austero, quasi cupo, di corporatura grossa e dai movimenti poco aggraziati e disinvolti.
Samoa non era diverso dal tipico esemplare che la gente immagina per i contabili e i burocrati in generale.
Infatti soleva apparire deferente verso i superiori e scostante con i sottoposti, cosa questa che non lo rendeva simpatico, almeno di primo impatto, alla gente qualunque.
“Salute, capitano...” disse a Clio con un cenno del capo “... come mi avevate chiesto ho indagato un po', diciamo così, per il porto di quest'isolotto... e devo dire che ne ho tratto un'immagine molto pittoresca, quasi romanzata di questo luogo e di chi in esso vive.” Accennò un sorriso. “Ho usato il termine romanzato e non romantico perchè tutto questo scenario sembra del tutto inimmaginabile in una società civile. Vi è infatti qualcosa di medioevale qui... non so, come di irreale... in primis credo che le risorse principali le traggono dai bottini che il vascello volante porta dalle sue scorribande... e ciò spiega la devozione, quasi tra un monarca ed i suoi sudditi, che vi è fra quel capitano e la gente che vive qui... infatti, cosa alquanto curiosa, il titolo con cui si rivolgono a lui, per quanto assurdo possa apparire, è milord... con ogni probabilità siamo di fronte ad un megalomane che si è ritagliato un angolo di potere qui, atteggiandosi a tiranno, a dittatore travestito da gran signore...” scosse il capo “... ho poi cercato di conoscere i nuovi movimenti del vascello volante e pur non sapendomi dare una risposta, qui tutti sembrano avere la certezza che presto ritornerà... cosa questa che cozza con quanto invece ci avete riferito voi, capitano, circa una presunta azione suicida di quell'uomo... azione suicida che io invece non credo affatto...”

Guisgard 09-09-2014 17.27.46

“Milady...” disse il duca ad Altea “... non dovete pensare più a questa storia. Quel bambino è morto anni fa, gettato in un luogo atto ad ospitare secolari sacrifici. Ma se anche tutto ciò non fosse mai accaduto, se quel bambino fosse cresciuto qui e dunque rimasto libero e vivo, cosa vi fa credere che sarebbe poi stato degno di governare Capomazda? Non basta certo essere un Taddeo per meritare il governo di questo ducato. La nostra storia ci parla che tanti membri della mia famiglia ambirono al potere, ma solo pochi riuscirono a raggiungerlo.” Sorrise alla ragazza. “Vedete? Dunque smettete di crucciarvi. Lasciamo, come recitano i Santi Vangeli, che i morti seppelliscano i loro morti. Mentre noi noi invece siamo vivi.” Passeggiarono per quei luoghi ameni. “Il Fiore Azzurro dite? Eh... chi può dirlo dove sia... ammesso che esista davvero...”

Clio 09-09-2014 17.40.10

"Interessante..." mormorai quasi, dopo aver ascoltato Samoa "Ecco a cosa serviva il nostro bottino...." sorrisi "Beh, lui parlava di un ultimo viaggio.. ma nemmeno i suoi uomini conoscevano esattamente cosa dovesse fare.. vi pare che la gente del posto possa conoscere i piani di chi non li rivela nemmeno ai suoi sottoposti? Andiamo.. Certo che sono sicuri che tornerà, perché è sempre tornato.. e con dei bei doni, a quanto pare.. mai più pensano che possa sparire da un momento all'altro.. cosa che invece ha fatto.. beh, gli auguro di tornare, vorrà dire che avrà avuto successo, nonostante non lo creda possibile lui stesso..." sorrisi "Comunque, non sono affari nostri, non ha chiesto il nostro aiuto, come non voleva quello dei suoi uomini... perciò, una volta lasciata quest'isola torneremo alle nostre scorribande e dimenticheremo questa strana faccenda..".
Congedai Samoa con un cenno del capo.
"Grazie delle informazioni, almeno sappiamo qualcosina in più... è tutto..".
Possibile che nessuno fosse d'accordo con me su quella nave?
Poi misi insieme dei pezzi, e pensai che forse qualcuno invece poteva essere dalla mia parte.
"Ah, Samoa.. per favore, mandami il ragazzo.. Cid.. grazie...".

Altea 09-09-2014 17.40.53

No, non ero concorde con quelle parole del Duca...si notava un forte risentimento.."Sua Signoria è alterato..non trova deplorevole questa infame morte..del..vero erede al Trono Gigliato? Come potete avere la certezza egli non potesse regnare degnamente qui a Capomazda..non mi sembra fino ad oggi i Taddei abbiano fatto dei danni" mi chiedevo perchè fossi così seccata da quelle parole "Dimenticate...egli sarebbe stato mio marito".
Il Fiore Azzurro...già...egli non credeva nemmeno quello esistesse, non avrebbe combattuto per mari e monti per cercarlo, come non aveva lottato per cercare quel bambino ora uomo..io credevo a mio nonno e mio padre..non era morto.
"Forse è il caso tornare a Palazzo? Non vorremmo certo prenderci un acquazzone..." dissi leggermente contrariata per la prima volta con il Duca.

Guisgard 09-09-2014 18.13.42

Samoa salutò con un cenno del capo Clio ed uscì.
Poco dopo qualcun altro bussò alla porta della sua cabina.
“Capitano...” disse Cid “... sono io... posso entrare?”

Guisgard 09-09-2014 18.24.09

“Milady...” disse il duca ad Altea “... io ho solo detto che non abbiamo la certezza. Magari poteva essere un gran duca o il contrario. Chi può dirlo. Quanto al patto matrimoniale, esso fu sancito a tavolino per motivi politici. Magari anche quello era un errore. Chi può dirlo.” Sorrise. “Ma perchè parliamo di queste cose? Sapete che avete ragione?” Guardando il cielo. “Minaccia pioggia... sarà meglio tornare al palazzo.”

Altea 09-09-2014 18.30.47

Lo guardai stupita..."Motivi politici?" dissi sbalordita..che motivi politici, non lo sapevo.."quali motivi politici...".
Il Duca iniziò a correre col bianco cavallo mentre lo seguivo col mio di nero colore..infatti iniziò a piovere ma raggiungemmo presto il Palazzo Ducale e scesi accarezzando il cavallo..."Se Sua Signoria permette..vorrei andare nelle mie stanze ad asciugarmi e cambiarmi di abito..cosa avete in programma per oggi?".

Clio 09-09-2014 19.05.58

"Vieni avanti, Cid.." Sorridendo "Siediti pure..".
Tornai sulla mia poltrona.
"Ho come l'impressione che qui siano tutti diffidenti con la Santa Caterina, il vascello volante, e il suo capitano.. Io però ho avuto modo di parlargli e di parlare con l'equipaggio e non mi sembrano né malvagi né pericolosi, non per noi intendo... E ho come l'impressione che l'unico a pensarla come me sia tu... Mi sbaglio?" Sorridendo.
"Bene, ho ascoltato il pensiero di Yanos e Samoa e non sono d'accordo con loro... Ora vorrei sentire cosa pensi tu di questa storia, se per te va bene..".

Guisgard 09-09-2014 19.45.44

Cid sorrise a quelle parole di Clio.
“Si, ai vostri uomini il vascello volante non piace molto...” disse “... non a tutti almeno...” guardò un momento fuori e poi tornò a fissare la ragazza “... io però forse vi sembrerò di parte, capitano... io... io sogno di salire su quel vascello e di non scendere più... sogno di essere arruolato nel suo equipaggio e partire con loro per viaggi fatti di avventure e magie... anzi, ho sperato che l'Hydra si unisse a loro, che voi vi alleaste con quegli uomini...” annuì “... si, ci ho sperato... tanto...” chinò il capo “... perdonate, forse vi sembrerò solo uno sciocco ragazzino... ma... ma non riesco a smettere di pensare che... che quel vascello possa non fare più ritorno qui...”

Guisgard 09-09-2014 19.50.59

“I motivi politici sono chiari, mia cara...” disse Dominus ad Altea “... Taddeo l'Austero sognava di riunire pacificamente i due Gigli... quello di Capomazda e quello di Sygma... e voi eravate una pedina di tutto ciò.” Sorrise. “Si, torniamo al palazzo prima che piova.”
Tornarono così verso il palazzo, ma qui trovarono confusione e caos.
Tutti, guardie e servitori, nobili e valletti, gridavano e guardavano in alto.
“Cosa accade?” Chiese il duca.
A proprio in quel momento qualcosa di incredibile apparve nei cieli di Capomazda.
Il vascello volante che aleggiava sulla capitale, diretto verso il Palazzo dei Taddei.
http://www.cgsociety.org/stories/201...et/rf880_a.jpg



FINE SECONDA PARTE

Clio 09-09-2014 22.06.52

Sorrisi a Cid.
"Ho offerto la mia alleanza al capitano, ma non ci ha voluto.. a dir la verità voleva andare solo ma i suoi lo accompagneranno lo stesso, che lo voglia o no... non so nemmeno a che missione sta andando incontro..." guardando per un attimo fuori dalla finestra.
"Però chissà, magari riuscirà nella sua impresa e potrai arruolarti nella ciurma della Santa Caterina.." sorridendo "Non è detto che non torni più... magari lo rivedremo ancora e avrai la tua occasione... magari crede di andare incontro ad un'impresa impossibile ma non sarà così.. chi può dirlo.. no, non mi sembri affatto uno sciocco ragazzino, anzi... e ti auguro di realizzare i tuoi sogni, alla tua età non sognavo un vascello volante ma.. poco ci mancava.." risi appena "Certo, capisco che l'Hydra non possa reggere il confronto con la Santa Caterina, ma magari saprà regalarti anche lei qualche avventura..".

Guisgard 10-09-2014 03.05.29

Il sogno


L'uomo, dal volto marcato ed incanutito, sebbene spigliato nell'espressione e vivace nello sguardo, aveva imboccato la stradina che serpeggiava nella valle.
Attraversò allora un vasto campo di girasoli, passò tra alti cipressi appena sferzati dal vento, lasciandosi poi guidare dal calmo e ritmato scorrere del fiume.
Alla fine si ritrovò davanti ad un vecchio casale signorile.
Gli avevano parlato di un anziano Maestro di Cortesia e delle sue lezioni ad alcuni ragazzini, perlopiù appartenenti alle nobili famiglie patrizie del posto.
Guardò a lungo quel luogo, con la volontà di scorgere qualcuno di quei bambini.
E ad un tratto udì il suono di un'ocarina.
Decise allora di seguire quella melodia, entrando così nel casale, aggirando il cortile d'ingresso e ritrovandosi sul lato opposto, dove sorgevano le scuderie.
E qui, adagiato sul fieno, vide un ragazzino suonare la sua ocarina.
Aveva capelli scuri, la carnagione chiara e due occhi di un luminoso e sognante azzurro.
Restò ad ascoltarlo fino a quando il ragazzino, accorgendosi del vecchio negromante, smise di suonare.
Lo stregone, allora, cominciò a piangere davanti a lui.
“Oh, non smettere ti prego...” disse “... sono anni che vago senza meta, tra le città e le regioni più belle e nobili d'Europa...” piangendo “... ho visto la Navarra, la Provenza, la Normandia e il Carcassonne. Ho raggiunto poi le Fiandre, la Baviera, fino alla foresta delle Ardenne.”
“Chi siete?” Chiese il ragazzino incuriosito.
“Sono tante cose, ragazzo mio...” rispose l'uomo con le sue false lacrime “... e solo viaggiando ho potuto chiedere il perdono per le mie colpe...”
“Quali colpe, signore?” Fissandolo il ragazzino.
“Tante che neanche immagini...” scuotendo il capo il negromante “... ho fatto voto di povertà ed umiltà per pulire la mia coscienza... ma solo oggi ho trovato ristoro per il mio cuore... e grazie a te...”
“A me?” Stupito il ragazzo.
“Si...” annuì l'uomo “... la tua musica mi ha donato un momento di serenità e fanciullesca spensieratezza...”
“Davvero?”
“Si, ragazzo mio...” accennando un sorriso lo stregone “... e per questo voglio ricompensarti...”
“E come?” Domandò il piccolo.
“Come detto” fece il negromante “ho rinunciato ad ogni bene, anche se lungo il mio cammino ho scorto ricchezze come neanche i Cesari nell'antica Roma potevano concepire... le ho raccolte durante gli anni, fino a rinchiuderle in un Giardino...”
“Un Giardino?” Ripetè il ragazzino.
“Si...” mormorò lo stregone “... e ora, per ricompensarti, voglio donarle a te... vuoi venire con me a prenderle?”
“Devo chiedere al mio maestro prima di allontanarmi...”
“Quel Giardino non attenderà...” fissandolo il negromante “... il suo cancello è aperto, ma dopo il crepuscolo si chiuderà per poi riaprirsi in un'epoca lontana ed ignota...”
Il ragazzino non ebbe tempo di dire nulla che subito l'uomo lo prese per mano e lo condusse fuori dal casale.
Insieme allora camminarono a lungo, fino a giungere presso un bucolico e lussureggiante Giardino, racchiuso da un alto muro di mattoni policromi, dai riflessi sconosciuti.
Il mistico Verziere mostrava un cancello d'oro appena socchiuso.
“Io a causa del mio voto” spiegò il negromante al ragazzino “non posso attraversare quel Giardino... ma tu si, tu puoi... entra allora e raggiungi il suo centro... troverai una sontuosa nicchia a volta, divisa in otto absidi, che danno su altrettanti vialetti tra la vegetazione... scegli l'ottavo e percorrilo tutto, fino a quando troverai, in fondo al Verziere, un tempietto con tutte le specie di fiori mai sbocciate a questo mondo... e tutt'intorno vedrai sugli alberi e sulle piante i frutti più straordinari mai maturati... vedrai infatti un'infinità di gioielli con fattezze di frutta, come perle, diamanti, rubini, gemme, topazi, zaffiri e smeraldi. Ma anche di cristallo, di agata, onice, giada, alabastro e ogni altra pietra meravigliosa. E tutto ciò, con i suoi bagliori e i suoi riflessi, rischiara quel Giardino come un luminoso giorno che non conosce la notte. Ma tu non lasciarti distrarre da tutto ciò...” lo ammonì “... raggiungi invece il tempietto ed al centro di esso troverai un Fiore... un Fiore unico, dai petali di un azzurro sfolgorio... allora coglilo e portalo a me... fa come ti ho detto e potrai avere per te tutte le ricchezze di quel Giardino... tutti i suoi frutti che risplendono come le stelle del firmamento... a me basta solo il Fiore e lascerò a te tutti gli altri tesori di quel Verziere...”
E senza attendere la risposta del ragazzino, il malvagio stregone lo spinse oltre il cancello d'oro socchiuso.
“Va, fai in fretta!” Esclamò. “Va, cogli il Fiore e portalo a me! Poi potrai raccogliere tutti i preziosi frutti di questo luogo!”
Il cancello all'improvviso cominciò a muoversi.
“Sbrigati, ti dico!” Gridò il negromante. “Va, portami il Fiore!”
Il cancello iniziò a chiudersi.
“Fa presto!” Fuori di sé lo stregone. “Portami il Fiore!”
Il ragazzino allora si voltò verso l'interno del Verziere.
Ma un attimo dopo il cancello si chiuse, imprigionando di fatto il ragazzino all'interno del Giardino.

“No!” Urlò l'uomo svegliandosi di colpo.
Ansimava, col volto rigato dal sudore.
Guardò allora fuori dalla finestra, dove regnavano solo le tenebre ed una pallida ed enigmatica Luna che lasciava la sua scia sulle acque del mare, come una strada verso mondi incantati.


IL FANTE DI QUADRI


Capitolo I: Il Pegno di Dominus


“Ma inevitabile è il viaggio, e dura la loro fatica.”

(Apollonio Rodio, Le Argonautiche)



L'incredibile vascello volante raggiunse il Palazzo dei Taddei ed atterrò poi tra il suo cortile ed i giardini.
L'allarme fu lanciato in tutta la reggia.
Gli uomini della Guardia Ducale uscirono armati e circondarono l'incredibile macchina volante.
Archi, balestre, moschetti e pistole erano puntate contro quel vascello capace di alzarsi in cielo.
E a pochi passi da tutto ciò, Dominus ed Altea assistevano a quel fiabesco spettacolo.
Poi, ad un tratto, dalla fiancata del vascello si aprì una porta, dalla quale fu calata una scala.
E da essa scese, tradendo un'agilità non comune, un giovane uomo.
Indossava un abito che sembrava richiamare l'uniforme di un qualche ordine militare e allo stesso tempo presentava i tratti di un abito nobiliare.
Ed il suo aspetto, per orgoglio, risolutezza e superbia, appariva magnifico.
Ma appena fu a terra tutti i soldati lo circondarono, puntandogli contro i fucili.
Allora dal boccaporto della Santa Caterina si calarono gli altri dell'equipaggio, affiancando subito il loro capitano.
E tra loro, lo sguardo di Guisgard era implacabile e fisso verso il Palazzo dei Taddei.
http://thegroomsmom2011.files.wordpr...-capitaine.jpg



Intanto, all'isolotto del castello, sull'Hydra Clio era nella sua cabina con Cid.
E questi sorrise alla ragazza.
“A me l'Hydra piace molto, capitano...” disse poi “... ma davvero eravate disposta ad aiutare il capitano della Santa Caterina? Anche se ad alcuni dei vostri uomini lui non piace? Perchè? Perchè volevate offrirgli il vostro aiuto, capitano?” Fissandola.


+++

Clio 10-09-2014 11.40.44

Sorrisi a Cid.
“Perché ritengo che la mia vita, la mia nave, la vita del mio equipaggio valgano molto più di pochi spiccioli.. Sapere che stai respirando perché qualcuno si è preso la briga di salvarti non è cosa da poco.. beh, ma tu questo lo sai, no.. il veliero ti ha salvato il collo ben due volte.. “ risi appena “Senza contare che abbiamo gli stessi nemici… e sai come si dice, il nemico del mio nemico è mio amico.. diamine, ho sempre sognato di vedere le navi ducali distrutte in quel modo.. Avrei voluto vedere la faccia del capitano Velv…” sorrisi “Ti rivelerò un segreto, perché voglio fidarmi di te… credo che i miei uomini siano soltanto invidiosi di quel vascello che, ahimè, non può rivaleggiare con il nostro.. ma non dirglielo eh, che poi si offendono..” sorrisi, divertita “Comunque, a parte la nostra bella Yolanda, qui ognuno è libero di fare ciò che vuole, se decido di partire per una missione che non condividono, possono benissimo trovarsi un’altra nave.. lo sanno bene.. questo vale anche per te, Cid… la prossima volta che vedrai la Santa Caterina, non avere remore e vai ad arruolartici subito…” sorrisi.

Altea 10-09-2014 13.29.41

Arrivammo a Palazzo ma l' atmosfera era caotica, l' intera corte si era riversata in giardino, dall' alto stava scendendo qualcosa di grandioso che oscurava pure le nubi gonfie di pioggia.
Con stupore vidi il veliero volante approdare proprio a Palazzo e guardai il Duca Dominus.."Aveva ragione quel messer Musain..il Giglio Nero è tornato".
Il Duca Dominus sembrava pallido ed inquieto, poi da uno sportello del veliero uscì un giovane uomo, bello e dal portamento fiero ed elegante che fu, ovviamente, accerchiato dai soldati..ovviamente a nessuno era consentito entrare a Palazzo senza autorizzazione, quello valeva pure per coloro non erano nemici.
Sorrisi scuotendo il capo, poco dopo gli uomini del vascello lo raggiunsero come una scorta personale.
La gente era ammutolita, il giovane uomo guardava il Palazzo silenziosamente e la tensione era forte, vidi pure la mia famiglia osservare la scena e soprattutto il volto contratto di mio nonno.
Mi rischiarai la voce e mi voltai verso il Duca con naturalezza, avvicinandomi a quegli uomini per farmi sentire.."La mia opinione è che, avendo visto questo vascello volante affondare due delle vostre fregate in un colpo solo e aver rischiato di morire sulla Ammiraglia mentre stava sopra di noi..le armi dei vostri soldati sono inutili a meno che non pensiate di ammazzare questi uomini, però se avessero voluto avrebbero distrutto il Palazzo con un solo colpo di mortaio".
Guardai il giovane uomo con quella uniforme elegante, mi aspettavo di trovarvi dentro dei normali pirati, i suoi modi tradivano qualcosa di nobile e forse pure nello spirito, ma guardai i suoi occhi..azzurri e inquieti..visti in molti dipinti.
"Sua Signoria dovrebbe sapere i motivi per cui questi uomini si sono presentati al suo cospetto" aggiunsi poi sempre rivolgendomi al Duca "siano nemici o amici, penso loro abbiano qualcosa da dirvi..questa si chiama diplomazia, non penso sua Signoria vorrà essere scortese" e feci un leggero inchino e mi misi leggermente da parte, aspettando la decisione del Duca o le mosse di quegli uomini.

Guisgard 10-09-2014 16.13.08

Cid sorrise a quelle parole di Clio.
“Io non vi lascerò mai, capitano.” Disse. “Non dopo che avete rischiato la vita per salvarmi ed avermi preso sulla vostra nave. Non lascerò il vostro equipaggio. A meno che non sarete voi a mandarmi via.”
Qualcuno in quel momento bussò alla porta della cabina.
“Capitano, sono Vivas... c'è qualcuno che chiede di voi...”

Guisgard 10-09-2014 16.21.02

“Diplomazia...” disse Dominus a quelle parole di Altea “... diplomazia con dei porci? Uccideteli tutti!” Ordinò poi ai soldati della temibile Guardia Ducale.
E quelli subito puntarono i fucili contro quei filibustieri.
“Non sai, duca, che versare il sangue dei Taddei è peccato, poiché essi sono consacrati al Signore?” Fissandolo il capitano del vascello appena atterrato. “O forse, oltre a rinnegare la tua stirpe, rinneghi anche la Fede?”
Si aprirono dei boccaporti dalla fiancata del vascello e alcuni mortai puntarono le loro bocche contro quei soldati.
“Un mio cenno” continuò Guisgard “e della nobile, secolare ed invincibile Guardia Ducale non resterà più nulla. E dopo poi toccherà anche a te, duca... per quel che mi riguarda il Trono della Civetta (come gli antichi chiamavano il seggio ducale di Capomazda) è rimasto vuoto da tempo, dopo la morte dell'Austero.”
A quelle parole, Dominus trasalì.
In quel momento arrivò, tra i presenti, anche Velv.

Clio 10-09-2014 16.21.56

Sorrisi a Cid.
"Ah, mi sentirei terribilmente in colpa a privarti del tuo sogno di arruolarti sulla Santa Caterina.. i sogni vanno custoditi gelosamente, Cid.. per quanto può sembrare assurdo, magari a volte si avverano.." portando istintivamente la mano al pugnale che avevo al fianco, che avevo cercato in lungo e in largo per poi trovarlo nell'ultimo posto che mi sarebbe venuto in mente.
"Ma sono felice che tu ti trovi bene qui.." alzandomi.
Qualcuno aveva bussato.
"Arrivo, Vivas.." ad alta voce. "Andiamo, Cid, grazie della chiacchierata.." strizzando l'occhio al ragazzino.
Lasciai libero Cid e restai sulla porta a guardare Vivas.
"Eccomi, di che si tratta?" con un sorriso.

Altea 10-09-2014 16.34.19

Il Duca fiero, come sempre, non aveva intenzione di parlare, ma quell' uomo aveva intenzione di sparare sui soldati e sul Duca pure con i suoi cannoni
Alle sue ultime parole trasalii..quindi egli non sosteneva la legittimità del trono..anzi conosceva pure il nome antico del trono e nominava Taddeo l' Austero.
In quel momento arrivò pure Velv con passo deciso, mi voltai e vidi mio nonno Mandus e mio padre Tibaldo vicino...certo il giovane uomo aveva nominato la parola chiave "Taddeo l' Austero".
"Per favore" dissi guardando il Duca e il giovane uomo.."è peccato versare il sangue di qualsiasi uomo...milord..io non so chi voi siate, ma volete pure ammazzare la Guardia Ducale, non pensando vi possono essere padri di famiglia...per il vostro rancore che leggo negli occhi". Lo guardai con sfida..uomini..risolvevano sempre con la violenza.."E' buona educazione presentarsi..chi siete voi per venire qui a minacciare...non dissento sulle vostre idee ma state abusando del vostro potere con quel vascello per minacciare...volete sparare poi a tutta la corte?".

Guisgard 10-09-2014 16.45.36

Clio aprì la porta e sulla soglia vide, assieme a Vivas, un uomo alto e robusto, dal volto bonario ma sicuro e lo sguardo di chi la sa lunga.
“Capitano...” disse Vivas “... costui si è presentato poco fa a bordo... ha chiesto di poter incontrare il capitano, allora lo abbiamo disarmato e per sicurezza ammanettato.”
“La prudenza non è mai troppa, vedo.” Sorridendo l'uomo, per poi mostrare a Clio le sue mani incatenate.
“Cosa facciamo?” Vivas a Clio. “Lo ributto in mare? Magari senza levargli le catene, così fa prima ad andare a picco?”
“Sono tutti così spiritosi qui, capitano?” Sarcastico l'uomo.
“No, ma se vuoi ti faccio ridere io.” Lo minacciò Vivas.
“Dubito che abbiate le conoscenze e lo spirito per stuzzicare il mio senso dell'umorismo, amico mio.” Replicò l'uomo.

Clio 10-09-2014 16.55.03

Osservai quella scena divertita.
"Siete stati più che prudenti, direi... e straordinariamente ospitali.." senza riuscire a trattenere un sorriso "Siamo temibili pirati, possiamo gestire un uomo solo e disarmato, io credo.. no?".
Spostai poi lo sguardo sull'uomo e incrociai le braccia.
"Allora.." divertita "Volevate incontrarmi solo per assicurarvi che le voci sulla mia incredibile bellezza fossero vere, o avete qualcosa da dirmi?" ridendo appena "Potreste cominciare.. vediamo un po'.. dal vostro nome, magari?" sorrisi.
Parlare con Cid mi aveva messo decisamente di buon umore.

Guisgard 10-09-2014 17.07.51

“Milady, questa faccenda non vi compete.” Disse Dominus ad Altea. “Come osi venire qui e rivolgerti a me così, cane?” Voltandosi poi verso il capitano del vascello volante.
“Milord!” Esclamò Velv. “Lasciatelo a me!” Avvicinandosi al duca e ad Altea. “E' facile minacciare un'intera corte avendo dietro un vascello simile. Vero?” Parlando poi al capitano. “Così come affondare navi sparando dall'alto! Per me siete solo un vile!” Lo insultò. “Allora vi sfido ad affrontarmi. Da uomo a uomo, senza il vostro vascello volante!”
“Sono qui per il duca, non per voi.” Fissandolo il capitano. “Fatevi da parte!”
“Pensate sia così semplice arrivare al duca?” Con tono di sfida Velv. “Affrontate me!”
“Si...” annuì Dominus “... affronta il capitano Velv... e se ne uscirai vincitore allora ti ascolterò.”
Egli ben sapeva infatti il valore di Velv come spadaccino.
“Non andare, Guisgard...” mormorò Irko.
“Potrebbe essere una trappola, tenetevi pronti a tutto...” ai suoi lui, per poi avanzare verso Velv.
Questi estrasse la spada e la puntò contro Guisgard, che fece la medesima cosa.
Il duello tra i due cominciò.

Altea 10-09-2014 17.14.16

A quelle parole del Duca mi avvicinai a mio nonno e lo presi sottobraccio e mio padre mi guardò pure lui perplesso.."Ora non sono affari che mi competono, avete sentito? Mai il Duca Dominus si era rivolto a me in tale maniera..anzi è grazie a me che seppe di questo vascello volante..ora non sono più la sua pupilla, forse conosce quell' uomo?".
Scossi il capo e ascoltai in disparte il Duca, Velv e quegli uomini..Velv..voleva dimostrare quanto valeva...era uno scellerato..avevamo visto la abilità di quegli uomini e voleva rischiare la vita..era un incoscente come sempre.
Non mi restò che guardare chi dei due avrebbe vinto mentre mio nonno mi teneva stretta pure lui.

Guisgard 10-09-2014 17.19.24

“Beh...” disse l'uomo guardando Clio “... in verità non immaginavo che questa nave fosse governata da una donna... e che donna, consentitemi di aggiungere...” fissandola dalla testa ai piedi “... come diamine fate a tenere a bada i vostri uomini? Sono forse monaci invece che pirati?”
“Ora stai diventando troppo spiritoso per i miei gusti, buontempone.” Mostrandoli un lungo coltello Vivas.
“Va bene, va bene...” alzando gli occhi l'uomo “... come non detto...” tornò a guardare Clio “... comunque, il mio nome è Antony de Parklan, ma potete chiamarmi Pepe... sono un cacciatore di tesori e sono sulle tracce di una certa lady Yolanda de Raybot...”
“E i tesori cosa diavolo c'entrano?” Chiese Vivas.
“Beh, è il guadagno che spero di ottenere una volta che l'avrò riportata da suo padre.” Rispose Pepe.
“E credi di poterla liberare così facilmente?”
“Affatto.” Ridendo Pepe. “Ma sono certo che un buon negoziato alla fine porterà vantaggi a tutti.” Annuì convinto.

Guisgard 10-09-2014 17.38.32

“Io non so chi sia quell'uomo...” disse il nonno ad Altea, mentre la teneva stretta a sé.
Il duello intanto continuava.
Velv era considerato il mio spadaccino di Capomazda ed infatti ben metteva in mostra la sua abilità con la spada.
Egli odiava l'uomo con cui si stava battendo.
Lo odiava perchè quel suo veliero aveva affondato ed umiliato le sue navi.
E allora con rabbia combatteva, con la volontà di uccidere quel rivale.
Ma l'altro, il misterioso capitano del vascello volante, mostrava un'abilità non inferiore a quella di Velv.
E così la contesa si protrasse a lungo.
Fino a quando, però, all'improvviso il nonno di Altea trasalì.
“Ma la sua spada...” indicando l'arma impugnata da Guisgard “... è... è Mia Amata!”
A quelle parole Dominus guardò anch'egli quell'arma e sbiancò.

Altea 10-09-2014 17.46.37

Velv e quell' uomo combattevano senza paura e senza stancarsi.."Io ho sentito uno dei suoi uomini chiamarlo..Guisgard..se non sbaglio".
Velv era davvero abile, egli voleva vendicare l' affronto subito..non tanto la morte della sua ciurma, ma sicuramente volevo riprendere la sua credibilità davanti al Duca e nell' Ammiragliato dopo quei fatti.
Tutti i presenti erano col fiato sospeso ma nessuno parlava..tutti erano in attesa, quando mio nonno ebbe un impeto, per un attimo pensai si sentisse male per il fatto e mi preoccupai..poi quelle parole..guardava la spada del giovane uomo con sguardo stranito e alle sue parole pure il Duca pose i suoi occhi sulla spada, lo vidi quasi barcollare e impallidire.
"Nonno..che succede..cosa ha di particolare quella spada, tu la conosci" dissi perplessa.."Mia Amata...nome strano per una spada, è rara?".

Clio 10-09-2014 17.54.43

Risi appena.
"Monaci, andiamo... hanno solo imparato che posso essere terribilmente crudele con chi non mi rispetta.." alzai le spalle "Vi consiglio di non sfidarmi..", bonariamente.
Lo ascoltai attentamente.
"Sì, ho sentito che è stata rapita una dama.. ma pare che il padre non abbia alcuna intenzione di pagare... ma siete un uomo davvero curioso, devo dire.. sì.. dovete avere la ragazza per riportarla da suo padre e rimanere a bocca asciutta... cosa vi fa credere che chi la tiene prigioniera sia pronto a liberarsene, privandosi così del suo guadagno? Andiamo.. nessuno fa niente per niente, no..".

Guisgard 10-09-2014 18.27.52

“E' una delle spade forgiate solo per essere impugnate dai Taddei...” disse il nonno ad Altea “... milord...” voltandosi poi verso Dominus “... avete visto? Quella è Mia Amata! Scomparve secoli fa, dopo che le nostre armate furono scacciate da Sygma!”
“Vi...” farfugliò il duca “... vi sbagliate... non può essere quella spada... è andata perduta...”
“E' la spada!” Ribadì il nonno di Altea. “E voi dovete fermare quel duello!”
Tutti i presenti, allora fissarono Dimunus.
E l'Arciduca fu così costretto ad intervenire.
“Fermatevi!” Ordinò. “Fermatevi subito!”
Il duello allora cessò all'istante.

Guisgard 10-09-2014 18.34.21

Pepe sorrise a Clio.
“Oh, io credo nel buonsenso.” Disse. “Mettiamo il caso io trovi gli uomini che hanno rapito la ragazza... beh, a quel punto proporrei loro un vantaggioso scambio... vantaggioso per entrambi intendo...” annuì “... loro mi consegneranno la ragazza ed io in cambio offrirei qualcosa che non possono rifiutare...”
“Sei così ricco?” Fissandolo Vivas.
“Io?” Ridendo Pepe. “E vi pare farei un lavoro tanto rischioso e discutibile se lo fossi davvero?” Scosse il capo. “No, no... assolutamente... e non offrirei loro denaro...”
“E cosa allora?” Chiese Vivas.
“La vita.” Rispose Pepe.
“Vuoi dire che risparmierai loro la vita?” Sarcastico Vivas.
“No.” Sorridendo ancora Pepe. “Ma farei in modo che l'Ammiragliato la risparmi a loro.”

Altea 10-09-2014 18.34.49

"Una spada che solo i Taddei possono impugnare..allora come fa a possederla quell' uomo, nonno..l' ha rubata o..è uno dei Taddei".
Mio nonno intervenì e parlò col Duca Dominus, non capivo..c'entrava pure Sygma ma loro due si erano intesi bene visto che il Duca fece subito fermare il duello come richiesto da mio nonno Mandus.
Sicuramente mio nonno aveva capito qualcosa.."Pensate quell' uomo sia uno dei Taddei? Allora perchè presentarsi qui con fare ostile..vedremo cosa deciderà Sua Signoria...ma, nonno, se voi sapete qualcosa dovete intervenire".
Forse tra poco avremmo risolto il mistero? A mio avviso solo se il Duca avesse dato una udienza civile a quell' uomo misterioso.

Guisgard 10-09-2014 18.46.17

“Non possiamo intervenire, Altea...” disse il nonno “... ma solo aspettare...”
“Perchè avete fermato il duello, milord?” Chiese Velv.
Ma Dominus non si curò di lui.
“Mostrami quella spada...” rivolgendosi invece a Guisgard.
“Non farlo, o sarai disarmato!” Gridò Irko.
Ma Guisgard lo tranquillizzò con un cenno del capo e lanciò poi la spada ai piedi del duca.
Questi la raccolse e cominciò ad osservarla con attenzione.
“Non è la spada vera!” Esclamò poi.
“E' la spada vera.” Disse Mandus. “E' Mia Amata, milord.” Avvicinandosi al duca.
“Non prova nulla!” Scuotendo il capo Dominus. “Può averla rubata o acquistata!”
Nessuno replicò.
“Io...” fece il duca “... io... devo... devo meditare... voi...” ai suoi soldati “... non perdetelo di vista... a nessuno di loro...” e si ritirò nel palazzo.
Raggiunse allora le segrete, fino alla stanza dove viveva la vecchia megera.
“E' tornato dall'Inferno...” entrando il duca “... è tornato come un fantasma per tormentarmi...” e mostrò la spada alla strega.
“Allora...” osservando l'arma lei “... noi faremo in modo che ritorni all'Inferno... e stavolta per restarci per sempre...”
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Altea 10-09-2014 18.58.54

Non potei crederci..il Duca era fuggito nel Palazzo, con la spada..ma dove la aveva portata.
"Aspettare nonno? Voi..pensate..si quell' uomo è giovane, avrebbe l'età di quel bambino.." lo guardai perplessa "Non vi sono altre prove che possono testare sia lui? Voi lo avete visto assieme al Duca Taddeo l' Austero, lo avete tenuto tra le braccia".
Gli uomini erano sotto le armi della Armata Ducale, non trovavo giusto questo..era disarmato..mi avvicinai a quel ragazzo e guardandolo gli dissi.."Avete gli stessi occhi azzurri e inquieti dei Taddei..se voi siete nel giusto, Dio saprà dare giustizia" feci un leggero inchino ed entrai a Palazzo..camminai per i corridoi..non sapevo che pensare ed entrai nelle mie stanze..Devi solo aspettare Altea ha detto il nonno..aspettare..e cosa?
Mi sedetti sul tavolino e iniziai a pettinarmi nervosamente, mi cambiai di veste visto era bagnata dalla corsa a cavallo..se dovevo aspettare, la mia vita doveva continuare come sempre, non erano affari miei..per ora.

Guisgard 10-09-2014 19.11.28

A quelle parole di Altea, Guisgard accennò un leggero sorriso.
“Per quel che avete detto...” disse alla dama “... che Dio vi benedica, milady.”
Poi Altea rientrò a Palazzo.
La situazione era davvero assurda.
Suo nonno le aveva fatto capire che non vi potevano essere prove certe per quel che ormai tutti pensavano.
Perchè la spada da sola non bastava.
E mentre Altea si pettinava, da fuori sorsero delle voci.
Il duca era uscito dal palazzo e tornato nel cortile.

Altea 10-09-2014 19.19.12

Mi affacciai al balcone riconoscendo la voce del Duca, osservavo il ragazzo..Guisgard vero..e pensavo a quel suo sorriso leggero.
No..dove sapere di più..il Duca avrebbe confermato o smentito?
Mi acconciai i capelli facendomi aiutare da Petronilla.."Che confusione Petronilla, ti rendi conto..alcuni pensano quello sia..si il legittimo erede ovvero il bimbo scomparso..ma mio nonno vuole essere certo di qualcosa..e chissà per quale motivo" dissi pensosa.."Cosa faranno se appureranno quella sia la famosa spada dei Taddei? Mia amata?".
Scesi veloce e mi misi in disparte ad ascoltare le parole del Duca.

elisabeth 10-09-2014 19.41.47

Un desiderio.......volevo tornare sulla mia Isola....volevo tornare alla mia vita..alla quotidianità........ma se non avessi pensato di essere infallibile e di poter salvare la mia gente.....ora non sarei in quella situazione....Symoin...potevo sentirla come il profumo che viene dal miele......dovevo continuare la mia parte.........presi entrambi i bicchieri di cristallo ...il colore di quel liquido era cobalto....mi specchiai attraverso il calice....e vidi Symoin.....i suoi occhi sembravano di fuoco..ma forse era solo la mia immaginazione...." Cosa potrei desiderare di piu'......sono accanto a voi mio Signore........Voi siete il mio mondo......addolciro' le mie labbra...a questo nettare....e saro' io stessa a poggiarlo sulle vostre labbra........".......attesi così che l'uomo si voltasse.....se morivo io moriva anche lui....avrebbe assaporato la morte......e sperai che per Nettuno e Pileo ci fosse una fine migliore della mia....

Clio 10-09-2014 22.46.14

Scoppiai a ridere “Molto divertente, certo..”.
Non aveva contato un fatto, però, Yolanda poteva offrirmi la stessa cosa. Non che mi fidassi dell’influenza che aveva su suo padre, ma mi fidavo ancor meno dello sconosciuto.
“Beh, buona fortuna allora.. chissà che non troviate qualcuno a cui interessi la vostra offerta.. qualcuno che si fidi dell’Ammiragliato, tanto per cominciare…E’ una ricerca molto ardua.. ma grazie della visita..” congedandolo con un cenno della mano.
“Portatelo via..” scuotendo la testa, divertita, per poi rientrare nella mia cabina.
Eppure, pensai, bisognava pensare cosa fare di quella ragazza.
Certo non l’avrei ceduta ad uno sconosciuto come nulla fosse.
Ma infondo era l’unico bottino che avevamo, dovevo analizzare bene la situazione.

Guisgard 11-09-2014 01.25.54

“Oh, si vede lontano un miglio che quel tipo è un impostore.” Disse Petronilla ad Altea, aiutandola ad accomodare i capelli. “Io ormai sono in questo palazzo da anni e posso dire di saper riconoscere i Taddei a naso. E quel bellimbusto là fuori non è certamente uno di loro.” Annuì decisa.
Poi Altea scese in cortile, dove trovò il duca.
Ora Dominus appariva più disinvolto e sereno.
Una vivace sicurezza si leggeva nei suoi occhi.
“Ebbene” prendendo la parola il duca “posso ben dire che questa è la spada originale, la vera Mia Amata.” Mostrandola ai presenti. “Ma naturalmente ciò non prova nulla.” Fissò il presunto Taddeo, o presunto impostore se preferite, che era sempre circondato dalle guardie. “Costui può averla rubata, o acquistata, oppure avuta in svariati altri modi.”
“Il mio nome” disse Guisgard “è Guisgard de' Taddei. Ed a rivelarmelo fu il mio Maestro di Cortesia, messer Carolus di Monsperon.”
A quel nome un fitto mormorio sorse tra i presenti.
Molti infatti ben conoscevano Carolus di Monsperon, uno tra i più noti filo Capomazdesi rimasti a Sygma e fedele vassallo dell'Austero.
“Tu porti con te” sorridendo Dominus “più insolenza che prove, ragazzo mio.” Annuì. “Tuttavia, è risaputo, io sono giusto e magnanimo.” Continuò il duca. “E come diceva Marco Aurelio, la vera virtù di un imperatore non è la potenza o la ricchezza, ma la misericordia. E se davvero sei stato allievo di messer di Monsperon ciò non ti è ignoto.”
“Affatto.” Sorridendo Guisgard. “Ma conosco anche i ritorni degli eroi. Per chiedere ciò che spettava loro.”
“Ami dunque gli eroi classici...” ridendo appena Dominus “... ottimo. E dimmi, chi fra quei ritorni ti ispira di più? Forse quello di Ulisse? Quello Agamennone? O magari quello di Enea, in cerca di una nuova terra?”
“Perchè no Oreste invece?” Replicò il presunto impostore. “Tornato per vendicare suo padre Agamennone.”
“Arrogante...” con astio Dominus “... vorresti forse sfidare me? Gareggiare con un duca?”
“Peggio non potrei fare.” Con tono di sfida Guisgard.
“Morte al rinnegato!” Gridò qualcuno dei presenti.
“Calma.” Alzando una mano Dominus. “Come detto, sono giusto. E se costui ha anche solo una possibilità di dimostrare ciò che dice, io gli permetterò di farlo.”

Guisgard 11-09-2014 01.38.56

L'uomo, a quelle parole di Elisabeth, si voltò e restò a fissarla.
“Allora” disse piano “questo nettare avrà un sapore unico... il vostro...” avvicinandosi a lei, al punto che la donna arrivava a percepire il suo respiro “... questo è per voi...” prendendo un antico monile da una tasca “... si narra sia appartenuto alla mitica Medea... e qualcuno giura che possiede poteri inimmaginabili per chi sa adoperarlo...” e lo lasciò cadere in uno dei due calici colmi di quell'elisir “... è vostro ora...” sfiorandole poi delicatamente il viso “... stanotte ho fatto un sogno... un sogno che mi sta perseguitando... un sogno enigmatico... e forse solo voi potete aiutarmi a svelarlo e a comprenderlo...”


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