Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 21-12-2012 17.34.52

Guisgard fissò Talia e un vago sorriso apparve sul suo volto.
“Allora...” disse ai suoi uomini “... avete sentito, amici miei! La nostra bella dama ha sollecitato il vostro spirito d'avventura! Avanti, chi si fa sotto? Perchè, secondo il regolamento” fissando Talia “spetta poi al capitano scegliere tra i vari volontari.” Tornò a guardare i bucanieri. “Allora?”
“Io verrei, capitano, ma...” disse Emas.
“Lo so, tu devi pensare al timone in assenza di Austus.”
“Io verrei, ma...” fece Gwin.
“Ma hai moglie e figli, lo so.” Sarcastico Guisgard.
“Dieci figli, capitano.” Annuì Gwin. “Ed anche i miei vecchi genitori hanno bisogno di me.”
“Verrò io, capitano.” Avanzando di un passo Fulsin.
“Meglio di no.” Disse Guisgard. “Sei quello con più esperienza e ti voglio a bordo in mia assenza.”
Tornò allora a fissare Talia.
“Quanto a te” avvicinandosi a lei “potrei dire che sei l'unica donna a bordo... e se sparisci anche tu su quella nave? Portuga è lontana ed io poi resterei almeno un paio di settimana senza compagnia femminile. Ti sembra giusto?” E le fece l'occhiolino.
Ma proprio in quel momento alcune figure apparvero sul ponte dell'altra nave.
“Eccoli!” Gridò Emas. “Sono loro!”
Tutti si voltarono a guardare.
Erano infatti Austus, Rynos, Joao, Maras e Cavaliere25.
Furono così aiutati a tornare a bordo e subito, per ordine di Guisgard, le cime che tenevano legate le due navi furono mollate.
“Ma dove eravate finiti?” Chiese loro Guisgard.
“Quella nave è come un labirinto...” rispose Rynos “... e sembrava di essere sempre allo stesso posto... non avevo notizie degli altri, poi sono riuscito a trovare Cavaliere25 in una cabina... e sorpresa, lì c'era l'unico essere vivente di quella nave.” E mostrò il pappagallo sulla spalla di Cavaliere25. “E' stato questo pennuto a permetterci di ritrovare gli altri e poi a farci uscire dalla stiva di quella nave.”
Guisgard fissò il pappagallo e sorrise.
“E come ci è riuscito?” Chiese ai suoi uomini.
“Perchè sa parlare.” Rispose Austus.
“Davvero?”
“Si, capitano!” Annuì Rynos. “E mi prenda un colpo se poi si riesce a farlo smettere!”
“E ha un nome?” Ridendo Guisgard.
“Becco di Ferro!” Gracchiò il pappagallo. “Becco di Ferro!”
“Ehi, Gwin!” Fece Emas. “Visto? C'è un pennuto molto più intelligente di te!”
E tutti risero di gusto.
Guisgard, invece, si allontanò di qualche passo e restò a fissare la misteriosa nave che andava silenziosa alla deriva, portandosi dietro i suoi segreti e i suoi fantasmi.
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Guisgard 21-12-2012 17.45.54

I due ragazzi ritornarono poco dopo, con due cavalli per Fhael e Cheyenne.
Il portoghese cercò di pagarli, ma loro non accettarono denaro.
Finirono di mangiare, pagarono il locandiere e subito lasciarono quel luogo con i loro cavalli.
“Vedo che siete molto rispettata fra la vostra gente...” disse Fhael alla ragazza “... immagino siete una specie di sacerdotessa, vero? Consacrata a qualcuno dei vostri dei, giusto?”
Galopparono ancora, fino a quando il buio circostante non li avvolse.
Ad un tratto allora videro una luce lontana.
“Avviciniamoci...” indicò Fhael “... forse troveremo ospitalità per la notte...”
Raggiunsero quella luce e si accorsero che era una piccola cappella.

Cheyenne 21-12-2012 18.09.23

La mia gente non rispetta tanto il sacertode quanto il dio che rappresenta... Per mia fortuna Odino ha posto il suo occhio vigile su di me anni fa e questo mi ha resa rispettata nel mio villaggio e nei dirtorni, benché fossi una schiava."
Intanto il buio era avanzato e trovammo come unico riparo una cappella.
Scendemmo dai cavalli e li legammo ad un albero vicino.
Dall'edificio si poteva intravedere una luce, forse c'era qualcuno all'interno..Decidemmo di scoprirlo.
Tirammo il portone di legno ed entrammo.
A prima vista ci parve che la cappella fosse vuota ma ad un secondo sguardo notammo un anziano frate inginocchiato davanti a una statua di donna.
Ci avvicinammo ma i nostri passi lo fecero trasalire.
Ci scusammo subito e qui spiegammo che non eravamo malintenzionati.
Quando l'uomo si calmò gli chiesimo ospitalità per la notte.
Il frate parve riluttante. Fui così costretta a parlargli del mio rapimento e del nostro intento di tornare a casa.
Il vecchietto allora, mosso molto probabilmente da compassione o da quella che avevo sentito definire "carità criastiana", ci sorrise e ci invitò a condividere con lui il suo povero pasto fatto di pane e formaggio.
Poi tirò fuori da una panca due coperte piuttosto logore.
Fatto ciò si ritirò nella sua stanzetta adiacente alla cappella.
Presi allora una coperta e mi sistemai su uno dei banchi per pregare.
Da quello che ci aveva borbottato il frate, ci sarebbe voluta almeno un' altr giornata di marcia per raggiungere il porto.

Guisgard 21-12-2012 19.00.53

Musan sorrise a quelle parole di Clio.
“Conosco il Gufo Nero di fama...” disse “... ma credo di aver compreso anche l'animo dell'altro corsaro... lo Sparviero Nero è solo un presuntuoso... un uomo imbevuto di se stesso, convinto di lasciare dietro di sé un alone epico e romantico... ma è solo uno sporco fuorilegge ed io lo vincerò. Quanto al mio piano... vedrete, non fallirà... i pirati sono avidi e nutrono pochissimo rispetto fra loro... sarà facile ingannarli...”
Ad un tratto si udì la vedetta: “Isola in vista! E' l'Isola del Fungo!”
“Venite, andiamo sul ponte.” Rivolgendosi Musan a Clio.
Qui trovarono Sumond e l'equipaggio che fissavano lo scoglio galleggiante chiamato Isola del Fungo, che sorgeva a pochi chilometri da loro.
“Non vi sono navi in vista...” fece Sumond “... eppure da qui devono passare...”
“Li attenderemo, capitano.” Mormorò Musan. “Li attenderemo nascondendoci nella baia di quell'isolotto...”

elisabeth 21-12-2012 20.07.38

Storm riusciva ad essere molto acido quando voleva......ma questo non cambio' l'ordine delle cose e salimmo sulla barca...i due uomini incominciarono a scambiarsi qualche notizia sull'andamento di quel preciso momento politico , ascoltav interessata e noncurante lasciavo andare la mia mano a sfiorare il pelo dell' acqua....sino a quando le parole di Storm non arrivarono alla mia mente......i pescecani e ritirai cosi' nervosamente la mia mano che diedi una forzuta gomitata alle costole di Storm....." perdonate ma l'acqua era talmente fredda che ho temuto si congelasse..."......stavo dicendo una cavolata immensa ma mai avrei potuto dire a Stormche la storia di quel famoso pesce mi era rimasta in mente.....poi rivolta ad Aburn...." Scusate buon uomo....ma perche' chiederci dei soldi se a quanto pare anche voi ve la state danndo a gambe ?....ma un po' di umanita'esiste da queste parti ?.....".....il fatto era che anche questa isola poteva rivelarsi un buco nell'acqua....e Ingrid mii sembrava sempre piu' lontana.......all'improvviso vidi qualcosa in lontananza, certo sembrava un isola e mi alzai di scatto urlando " Eccola forse siamo arrivati...." ..incominciammo a dondolare furiosamente.....sino a quando...

Altea 22-12-2012 00.08.26

Scossi il capo a quella misera scena...il Governatore a terra piangente.
Poi un colpo di cannone, mi affacciai alla finestra, ormai le navi spagnole erano a Las Baias.."Governatore..qui si deve salvare la gente..i cittadini, ma come..avevate la flotta più potente del mondo a vostro parere e ora mi dite pure avete pochi soldati?".
Camminavo nervosamente per la stanza.."Si, Wesl..era un marinaio, Eccellenza, potrebbe fare da capitano a una buona nave, anche non militare, e partirò con lui...il maestro Lin ovviamente..e messer Tahlos a cercare soli i vostri uomini, sempre meglio che stare qui a Las Baias...a fare nulla come state facendo tutti voi..e alzatevi per favore, vedervi a terra piangente è deplorevole. Fate venire qui il maestro Lin e dategli le giuste direttive e il nome delle fregate partite e chi si trova...a caccia di futili pirati" dissi battendo forte i pugni sul prezioso tavolo di ebano guardandolo adirata..quell'uomo non capiva che stava mettendo a repentaglio la gente.

Guisgard 22-12-2012 01.29.51

Altea non finì neanche di parlare che subito una forte esplosione scosse le mura del palazzo.
I mortai delle fregate spagnole avevano cominciato a sparare contro Las Baias.
Gente in fuga, case incendiate e il porto in rovina.
Poi le cannonate cominciarono a piovere anche sul palazzo del governatore.
E una di quelle colpì in pieno la sala dove si trovava anche Altea.
Un muro di polvere, denso e sporco, si alzò allora in tutta la sala.
La ragazza cominciò a tossire forte.
I suoi vestiti erano sporchi e gli occhi lacrimavano a causa del fumo che aveva invaso tutto ormai.
“No...” disse ad un tratto il governatore “... non può essere... no...” era inginocchiato “... i... miei preziosi modellini...”
Alcuni detriti infatti erano finiti sul tavolo su cui si trovava la sua collezione di navi.
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Guisgard 22-12-2012 01.38.33

“Perchè i soldi fanno sempre comodo, milady.” Disse Aburn ad Elisabeth. “Molto più dell'umanità, credetemi.”
Poi la donna indicò qualcosa all'orizzonte.
Era l'Isolotto di San Martino.
Poco dopo approdarono sul molo e Storm ed Elisabeth scesero da quell'imbarcazione.
“Dove avviene la vendita degli schiavi?” Chiese Storm.
“Raggiungete il borgo” rispose Aburn “e poi recatevi alla locanda dell'Ancora. Lì troverete ciò che cercate.”
Storm ringraziò l'uomo ed insieme ad Elisabeth raggiunsero poi il borgo.
“Di umanità temo” disse mentre cercavano la locanda “ne troverete davvero poco in questo posto, visto che il commercio più florido è quello umano.”
Infatti vi erano molti schiavi per le stradine e quasi tutti di colore.
“Eccola, la nostra locanda.” Indicò Storm.

Guisgard 22-12-2012 01.51.03

Cheyenne e Fhael, così, si sistemarono alla meglio in quella cappella, grazie all'ospitalità offerta dal frate.
“Questa ci farà sembrare meno lunga la notte.” Disse il portoghese accendendo una candela che si trovava in quel pio luogo. “Se davvero manca così poco, domani sera potremmo aver già raggiunto il mare a quest'ora. Anche se trovare una barca non sarà semplicissimo.” Estrasse alcune monete che aveva in una tasca. “Speriamo di trovare qualcuno in grado di aiutarci. Magari questo denaro ci farà guadagnare un bel passaggio su qualche imbarcazione.”
La notte era limpida e fresca, con un firmamento scintillante di stelle e una pallida Luna ad illuminare col suo alone d'argento. “Parlatemi un po' della vostra fede religiosa...” mormorò Fhael fissando Cheyenne “... e se vi va anche della vostra vita... mi incuriosisce il vostro passato e gli accadimenti che poi vi hanno portata da questa parte del mondo... non avevate nessuno al vostro villaggio? Qualche parente, o amico... o magari un innamorato...”

Talia 22-12-2012 02.39.46

Guisgard e gli altri stavano ancora discutendo...
io gli lanciai un’occhiata torva... il tono con cui si era rivolto a me, il modo in cui aveva trattato le mie parole...
lentamente mi allontanai di qualche passo, avvicinandomi al parapetto dalla parte opposta...
discutevano ancora...
ed io voltai loro le spalle, fissando il mare...

La sabbia nella piccola baia brillava sotto il sole del primo pomeriggio. Io, immobile sulla riva, fissavo le piccole onde rincorrersi ed accavallarsi le une sulle altre, finché non giungevano a bagnarmi i piedi nudi...
All’improvviso un rumore alle mie spalle.
Mi voltai di scatto.
“Guisgard!” esclamai, vedendolo giungere oltrepassando l’alto sperone che separava la spiaggia dal piccolo molo.
Lui sorrise appena.
Anche io sorrisi, poi voltai le spalle al mare e corsi verso di lui per abbracciarlo... ero stata in pena... era un po’ in ritardo quel giorno, e lui non era mai in ritardo.
Fu raggiungendolo e gettandogli le braccia al collo che mi accorsi che qualcosa non andava... fu un movimento quasi impercettibile e chiaramente involontario... un movimento minuscolo, che lo portò a nascondere il fianco sinistro, in un gesto quasi protettivo.
Mi bloccai all’istante.
“Che cos’hai?” chiesi, concentrando la mia attenzione lì.
“Niente!” rispose in fretta, prendendo il mio mento con due dita e sollevandomi il viso.
“Guisgard...” mormorai, con il tono ora serio “Non mentirmi! Che cosa hai fatto?”
“Non ho fatto niente...” ripeté “Davvero! Non è niente!”
Io tuttavia non ne ero persuasa... con delicatezza, dunque, allontanai da me le sue braccia che tentavano di tenermi alla larga da quel fianco e poggiai le mani all’altezza del rene sinistro... poi, senza badare alle sue proteste, scostai la giacca della candida divisa da guardiamarina e sfiorai la camicia...
“E’ una fasciatura!” esclamai infine, allarmata.
Lui sospirò.
“Cos’è successo? Guisgard... cosa hai fatto?”
“Non è niente, Talia... davvero... c’era un’esercitazione stamattina... una sciocca esercitazione... ed io... non so... mi sono solo distratto un momento, credo... e così...”
“Sei stato ferito!” proruppi “Oh, no... sei stato ferito molto? Ti fa male? E sei venuto lo stesso fin qui... perché sei venuto fin qui? Perché non me lo hai detto? Se tu me lo avessi mandato a dire, io... io...”
Lui sorrise e mi prese il viso tra le mani...
“Tu che cosa avresti fatto, sentiamo...” mormorò in tono dolce ma vagamente canzonatorio “Cosa avresti fatto, mia bella dama? Saresti venuta al mio capezzale? Saresti venuta ad occuparti delle mie ferite?”
Mi irrigidii a quelle parole... ero davvero preoccupate e quel tono ironico e divertito in quel momento mi fece male...
“Oh, smettila!” sbottai allora, allontanando le sue mani da me con un gesto secco e voltandogli le spalle “Smettila di prendermi in giro... non è divertente!”
Lui sorrise di nuovo...
“Non ti prendo in giro...” sussurrò al mio orecchio, abbracciandomi.
“Oh si, invece! Sì che lo fai... ed io lo odio! Odio quando mi tratti così!”
“Come ti tratto?” sussurrò.
“Così!” dissi, voltandomi di nuovo a guardarlo “Mi tratti così... come... come si trattano i bambini quando vorrebbero occuparsi delle faccende dei grandi... con condiscendenza e con quell’aria divertita! Così mi tratti! Ed è orribile!”


Quel ricordo, lentamente, scivolò via dai miei pensieri e le mie mani si strinsero intorno al parapetto di legno...
lo aveva fatto di nuovo, pensai...
proprio come quel giorno lontano...
sì, lo aveva fatto di nuovo...
di nuovo non mi prendeva sul serio...
di nuovo mi vedeva solo come una bambina capricciosa e viziata che parla di cose che non capisce e che sono troppo grandi per lei...
era così che mi aveva sempre vista!
Era questo che ero sempre stata per lui: una sciocca dama!
Sospirai.
E quel pensiero tornò a farmi male, proprio come era successo molti anni prima.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 51381)
Ma proprio in quel momento alcune figure apparvero sul ponte dell'altra nave.
“Eccoli!” Gridò Emas. “Sono loro!”
Tutti si voltarono a guardare.
Erano infatti Austus, Rynos, Joao, Maras e Cavaliere25.
Furono così aiutati a tornare a bordo e subito, per ordine di Guisgard, le cime che tenevano legate le due navi furono mollate.

Mi voltai di scatto a quelle parole e vidi il gruppetto di uomini ricomparire sul ponte per poi ritornare a bordo...
ne fui felice...
ne fui sollevata.
Osservai gli altri accalcarsi intorno a loro, osservai Guisgard parlargli e chiederli spiegazioni... ma non mi avvicinai, restando invece in disparte.
Infine mollarono le cime che tenevano quella nave legata alla Santa Rita e lasciarono che andasse alla deriva... li osservai mentre compivano quelle operazioni... li osservai in silenzio... e più di tutti osservavo Guisgard...
Ed improvvisamente i cupi pensieri di poco prima tornarono a farsi largo in me.
Voltai di nuovo le spalle alla nave ed a tutti loro, allora, e tornai a fissare il mare.

Guisgard 22-12-2012 03.42.22

Guisgard fissava quella nave misteriosa che lentamente andava alla deriva.
Si allontanava silenziosa, quasi fosse una visione, sulle onde del mare, scivolando verso l'orizzonte sconfinato ed ignoto.
L'aria era limpida ed il cielo chiaro di stelle che come gemme preziose brillavano senza sosta in quel firmamento eterno ed immutabile.
Eppure, pian piano, quella nave sembrò dissolversi nell'ignoto come fosse un miraggio.
“Capitano...” disse all'improvviso una voce, destando il corsaro dai suoi inquieti pensieri “... uffa, ma quando partiamo?”
Guisgard si voltò e fissò Maraiel.
“Mi avevi detto che potevo dire al timoniere di partire” continuò la piccola “ma lui dice che non possiamo partire!”
“Davvero?” Sorridendo il pirata. “Ha detto così?”
“Si” annuì la bambina “e lo devi punire perchè non vuole partire!”
“Oh, ma non lo dice perchè non vuole.” Chinandosi accanto a lei Guisgard. “Non è colpa sua infatti se siamo ancora fermi.”
“E di chi è la colpa?”
“E' del vento.” Indicando il cielo il pirata. “Senza di lui le vele non si gonfiano e la nave allora non si muove.”
“E quando arriva il vento?”
“Bisogna chiamarlo.”
“E come?”
“Guarda le vele...” fece Guisgard “... ora lo chiameremo insieme...” e cominciò a soffiare fissando le vele “... lo chiameremo col soffio...”
E anche la bambina cominciò a soffiare.
Dai pennoni allora furono fatte calare le vele e subito si gonfiarono al vento.
“Che rotta, Guisgard?” Chiese Austus.
“Sentito?” Rivolgendosi Guisgard a Maraiel. “Dove vogliamo andare?”
“All'Isola del Fungo!” Esclamò la piccola.
Guisgard rise e la Santa Rita virò verso la piccola Isola.
Maraiel era felice ed entusiasta fissava gli alberi della nave con le vele gonfie.
Guisgard però guardò altrove.
Cercava con lo sguardo qualcuno.
Vide allora Talia dall'altra parte del ponte a fissare il mare.
“Tra poco” arrivando alle sue spalle e cingendole i fianchi “si potrà vedere la Croce del Nord...” sussurrò “... è bellissima, sai? Secondo le culture precolombiane la costellazione del Cigno è legata all'amore. Si dice che vedere una delle sue stelle in una notte di Luna piena, sia favorevole agli innamorati... ed io stanotte voglio vedere quelle stelle...” le sfiorò i capelli e poi il viso con le labbra. "Cos'hai, amore? Perchè sei qui da sola? Quale preoccupazione ti tiene lontana da me?” E la strinse a sè, mentre il vento sferzava le onde e spingeva la Santa Rita verso il suo destino.
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Cheyenne 22-12-2012 10.21.44

Fhael trovò una candela e sotto la luce tremolante mi chiese notizie del mio passato.
Lo avvisai, sarebbe stato un lungo racconto.
"Quando fui portata nel Nord dopo una settimana tutti gli altri schiavi del mio gruppo morirono per una misteriosa febbre. Rimasta l'unica divenni la schiava del capo villaggio.
Passai la mia infanzia a lavorare sodo e senza sosta ogni giorno, imparando ogni mestiere perfino quelli da uomo.
Una mattina, avevo all'incirca dodici forse tredici anni, quando trovai un corvo ferito. Lo presi con me e lo curai per un paio di giorni, nascondendolo agli occhi dei miei padroni. Ci volle poco e il corvo fu in grado di volare di nuovo, ma prima di andarsene fu raggiunto da un secondo corvo . Si misero a fare un gran baccano fino a che tutto il villaggio non si mise a guardarli. Allora i due uccelli volarono sulle mie spalle e poi sul tetto dal tempio di Odino, il padre degli dei.
Spiccarono poi il volo e un lampo brillò nel cielo.
Il sacerdote del villaggio allora mi strattonò e mi portò a forza dal mio padrone. Lo convinse a cedermi a lui e fui così iniziata ai culti.
Ero pur sempre una schiava ma la gente mi guardava con un'occhio diverso. Quando il vecchio sacerdote morì presi il suo posto e la mia posizione migliorò ancora.
Odino e suo figlio Thor mostrarono più volte i segni della loro benevolenza e la mia fama aumentò. Al mio diciottesimo compleanno il capo mi fece chiamare e ricordandomi di essere ancora il mio padrone, mi obbligò a sposare il suo stupido figlio.
Decisi allora di scappare.
Non fu difficile, al villaggio non avevo mai avuto nessuno."
"Bene, questo é quanto signore...ora é meglio dormire..."

cavaliere25 22-12-2012 11.08.19

io ho fatto amicizia con questo bel pappagallo e a pure un nome buffo mi sa tanto che lo terrò con me vero becco di ferro? domandai sorridendo e guardando il pennuto poi guardai gli altri e dissi per fortuna siamo tutti sani e salvi e tutti interi su quella nave c'era da perdersi

Altea 22-12-2012 13.01.45

Tutto accadde in un attimo..mi trovai a terra e capii subito che ci stavano attaccando, era inutile rimanere li, non si poteva ragionare col Governatore il quale piangeva come un bimbo a cui era stato rotto il gioco preferito.
Fuggii da palazzo, alzai inconsciamente lo sguardo più su..la mia dimora era intatta e sospirai di sollievo..i miei genitori ed Odette stavano bene allora.
Ritornai nel molo, la confusione a Las Baias era totale.
Fortunatamente trovai nella umile dimora al villaggio sia Wesl che Thalos.
"La cosa e' grave..siam sotto assedio..il Governatore piange come un bambino e il suo ammiraglio Guidaux non gli ha dato appoggio, non vi sembra strano?".
Un momento di silenzio e guardavo i due uomini..ripresi cercando di mantenere la calma "E per di più i suoi migliori uomini sono in giro nelle isole..a caccia di pirati..che sciocchi. E la flotta olandese qui non dispone di navi potenti, di armi e ci sono pochi soldati..la cosa più sensata sarebbe andare a cercare i suoi soldati migliori ma non ha voluto darci una nave..se rimaniamo qua senza fare nulla..Las Baias e' spacciata".

elisabeth 23-12-2012 18.14.23

Storm era preciso e sincronizzato, nulla gli sfuggiva ogni suo movimento era preciso......forse era per questo che non era stato ancora arrestato....da quelle parti i soldi erano veramente tutto, mi guardavo in giro e vedevo genete spaesata, e banchi...dove la mercanzia erano uomini, donne e bambini......" Da dove vengo io, la mercanzia e' solo il bestiame...da queste parti...l'uomo, vale meno di niente.......Ingrid fortunatamente e' chiara, non dovrebbe incorrere in certi problemi, magari non e' stata comprata da nessuno...."...poi mi voltai di scatto, come a guardare oltre l'isola...." Aburn, diceva che Las Baias era spacciata, e mio padre si trova li' per cercare me.......mi sento contesa tra due mondi....ditemi Storm ..perche' il destino mi ha condotto qui...perche' ho scelto sensa pensarci piu' di tanto e sono fuggita via......."....risi, ma non era una risata spensierata.....risi molto amaramente....." Trascinando voi nel mio letto caro Storm....avete preso parte della mia scelta....".....sentii un cigolio arruginito la alzai il naso al cielo...La Locanda dell' Ancora...." Entriamo....e vediamo che succede....".....non entrai per prima ero comunque una donna e aspettai che Storm facesse il primo passo

Talia 24-12-2012 01.09.09

Fissavo il mare.
La distesa d’acqua era tranquilla, senza increspature e si perdeva all’orizzonte dove, incontrandosi con il cielo, formava vividi giochi di luce dai colori meravigliosi.
I miei pensieri, tuttavia, mi impedivano di godere appieno di quella meraviglia... erano cupi, quei pensieri... tesi... indefinibili...
Un tumulto di sensazioni antiche e di paure... di ricordi... di presentimenti...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 51394)
“Tra poco” arrivando alle sue spalle e cingendole i fianchi “si potrà vedere la Croce del Nord...” sussurrò “... è bellissima, sai? Secondo le culture precolombiane la costellazione del Cigno è legata all'amore. Si dice che vedere una delle sue stelle in una notte di Luna piena, sia favorevole agli innamorati... ed io stanotte voglio vedere quelle stelle...” le sfiorò i capelli e poi il viso con le labbra. "Cos'hai, amore? Perchè sei qui da sola? Quale preoccupazione ti tiene lontana da me?” E la strinse a sè, mentre il vento sferzava le onde e spingeva la Santa Rita verso il suo destino.

Sorrisi appena nel sentirlo arrivare e poggiai la testa contro la sua spalla, chiudendo gli occhi.
Preoccupazioni, pensai... parlava di preoccupazioni...
Sospirai.
“Stiamo andando all’Isola del Fungo...” mormorai dopo qualche momento “Proprio lì... è lì che hai promesso a Maraiel che saremmo andati... lì...”
Esitai...
e, mio malgrado, la mia voce tremò...
“Lì... dove, molto probabilmente, ti aspetta Giuff!”
Tacqui.
E per qualche momento tra noi non si udì altro rumore oltre le onde che sferzavano la chiglia e i fianchi della Santa Rita.
Io tremavo.
“Magari...” soggiunsi dopo qualche momento, voltandomi a guardarlo “Forse credevi l’avessi dimenticato?”

Guisgard 24-12-2012 02.53.09

Storm ed Elisabeth entrarono nella locanda e subito presero posto ad uno dei tavoli.
“Ora non fatevi prendere dai dubbi.” Disse Storm. “Siamo qui per trovare la vostra governante. E la troveremo.”
Ma proprio in quel momento Elisabeth vide la cameriera che puliva i tavoli.
Si voltò e la riconobbe: era Ingrid.

Guisgard 24-12-2012 03.02.21

“Forse lo sarà lo stesso.” Disse Wesl ad Altea. “E' impossibile trovare ora delle forze capaci di poter difendere e salvare Las Baias.”
“Guardate laggiù!” Indicò all'improvviso Thalos. “Quella è una nave olandese e sta lasciando il porto!”
“Si, è quella dell'ammiraglio Guidaux.” Fissandola Wesl. “E sta fuggendo.”
“Come sarebbe a dire?” Fissandolo Thalos.
“Ormai Las Baias è perduta” annuì amaramente Wesl “e l'ammiraglio si sta mettendo in salvo.”
In quello stesso momento, altre cannonate raggiunsero il palazzo del governatore, danneggiandolo seriamente.
“Eccellenza, dobbiamo lasciare il palazzo!” Gridarono alcuni soldati.
“E i miei modellini?” Fissandoli il governatore. “Non posso lasciarli qui! Aiutatemi a portarli via, al sicuro!”
In quello stesso istante altri colpi di mortaio si udirono e subito i soldati scapparono via.
“Fermi, maledetti!” Urlò il governatore. “Tornate indietro, canaglie! E' un ordine! Non potete abbandonarmi! Dovete salvare me e i miei modellini!”
Ma un attimo dopo un colpo di mortaio raggiunse la sala, facendo crollare tutto sul governatore e sui suoi modellini.
E di questo terribile spettacolo furono testimoni Altea, Wesl e Thalos dal molo.

Guisgard 24-12-2012 03.09.48

Fhael ascoltò il racconto di Cheyenne senza dire nulla.
“Mi spiace...” disse infine “... ne avete passate davvero tante... e anche qui di disavventure non vi sono mancate...” accennò un sorriso “... ma presto tornerete a casa vostra... il colonnello vi sta aspettando... ora sarà meglio dormire... vi sveglierò io domattina.”
La notte trascorse così, inquieta e silenziosa.
Cheyenne sognò molte cose, ma al mattino poco o nulla rimase vivo nella sua memoria.
Si svegliò quando il Sole era già alto e trovò Fhael indaffarato ad aiutare il frate in alcune mansioni.
Poi fecero colazione tutti insieme.
“Dobbiamo raggiungere il mare.” Rivolgendosi il portoghese al frate. “Qual'è la strada più breve?”
“E' quella per il promontorio.” Rispose il religioso. “Da lì scenderete direttamente sul molo.”

Guisgard 24-12-2012 03.19.41

Le onde e la Santa Rita che le fendeva con il suo scafo.
Poi il sibilo del vento tra le vele spiegate, le voci dei marinai che giungevano come echi incerti nell'aria e lo scricchiolio dei pennoni.
Questi erano i suoni che avvolgevano Guisgard e Talia sul ponte.
Suoni che poi furono inghiottiti da un improvviso silenzio, reso quasi irreale dalla luce incerta e sbiadita della Luna che filtrava nella nebbia, diffondendo ovunque un ancestrale pallore.
Lui le cingeva i fianchi e lei aveva la sua testa sul la sua spalla.
Si tornò ad udire il rumore del mare, assoluto e infinito.
O forse era il battito dei loro cuori.
“Beh, sono successe tante cose a bordo...” disse lui “... magari lo avevi dimenticato davvero... o magari l'ha scordato Giuff!” Esclamò sarcastico, per poi ridere di gusto.
Fissò il mare e tornò serio.
“Erano solo questi i pensieri che ti hanno portata ad immalinconirti così?” Chiese poi alla ragazza. “Per questo stai tremando ora?” E le sue braccia si strinsero ancor più intorno a lei.



Intanto, dall'altra parte della Santa Rita, Cavaliere25 stava facendo amicizia con il pappagallo.
“Becco di Ferro!” Esclamava il pennuto. “Becco di Ferro!”
Maraiel allora si avvicinò al giovane pirata e a Becco di Ferro.
“Ma sa dire solo questo?” Chiese la piccola. “O conosce altre parole?”
“Sa parlare!” Gracchiò il pappagallo. “Sa parlare!”

Cheyenne 24-12-2012 06.32.03

Al mio risveglio Fhael e il frate erano già intenti a lavorare e la colazione era già su un tavolino. Finito di mangiare uscii a preparare i cavalli.
Fhael mi raggiunse poco dopo, non prima di aver chiesto al religioso la strada per il molo.
Ci mettemmo in marcia e mantenemmo una buona andatura, una breve pausa per sgranocchiare qualcosa che ci aveva lasciato il frate, e circa un'ora dopo il tramonto vedemmo finalmente il mare.
Imboccammo dunque il sentiero e arrivammo al porticciolo.
Nonostante l'ora tarda c'era un via vai di gente e di merce incessante.
Non fu per nulla difficile trovare un posto dove alloggiare.
Giungemmo davanti ad un edificio a due piani dal quale si sentiva echeggiare voci e musica.
Un garzone ci accolse e prese in custodia i cavalli, poi ci accompagnò all'interno della locanda.
Il locale era piuttosto ampio e quasi interamente occupato da sedie e tavolini rotondi in cui uomuomini bevevano e giocavano a carte.
A fatica trovammo un oosto per sederci in un angolo.
Il nostro arrivo era passato praticamente inosservato poiché grande era il numero di gente che entrava ed usciva.
Fhael, dopo aver atteso per un po', dovette alzarsi e andare faccia a faccia col locandiere per piter ordinare qualcosa.
La cena non fu nulla di speciale, di certo il locale non era pieno grazie alla qualità della sua cucina.
Ci mescolammo tra la folla alla ricerca di qualcuno che partisse per Las Baias o Minisclosa.
Fu un lungo cercare a casa dell'accalcamento e del rumore.
Ad un tratto Fhael mi fece un cenno. Era seduto al tavolo con un uomo sulla trentina, coi capelli scuri fino alle spalle e una lieve barba.
Mi avvicinai e lo sconosciuto si alzò per spostarmi la sedia. Risposi alla sua cortesia con un lieve sorriso.
Fhael mi presentò all'uomo come sua sorellastra. L'uomo mi parve, ma forse era solo una mia impressione, lievemente compiaciuto nel non sapermi sposata.
Poi fu il momento della sua presentazione.

elisabeth 24-12-2012 11.59.39

" E va bene....niente dubbi niente ripensamenti.....saro' un bravo contrabbandiere come voi...sangue freddo e sempre viglie......".....mi accomodai al tavolo che mi era stato consigliato da Storm....e cominciai cosi' come vidi fare in passato a lui, a dare un'occhiatina discreta tra le persone della Locanda, stavo quasi giocando a dare unpersonaggio buffo ad ognuno di loro, quando il sorriso sul mio volto si spense di colpo.......era lei ...era Ingrid....io la vedevo e potevo anche corrergli incontro, ma in quei giorni avevo imparato da Storm che essere impulsivi non serviva a nulla e non serviva in quella terra....." Storm, senza farvi vedre e senza da all'occhio...guardate verso quel tavolo ...si...si...quello verso il bancone e' lei, l'avete riconosciuta ?...e' Ingrid......mio Dio....e non datemi della visionaria perche' e' Ingrid....e ora, voglio sapere cosa dobbiamo fare per riportarla a casa......."....battevo lievemente dalla gioia i piedi per terra...ero esultante, un colpo solo e l'avevamo trovata.." Non vi sembra miracoloso tutto questo, Storm ?.....un giro in barca, poche monete e ritrovo la mia Ingrid......io vi devo ringraziare.....voi siete stato di parola.....vi bacerei se potessi....di gratitudine se potessi..."...la mia felicita' o incoscienza....mi aveva abbandonato a frenesie mentali...quando forse mi sarei dovuta guardare intorno....

Altea 24-12-2012 15.26.23

Per un attimo ci guardammo in volto..la cosa era seria e Guidaux lo aveva tradito..che ne era stato del Governatore?
"Hanno puntato dritto al palazzo del Governatore se avete notato, lui era il bersaglio ma mi chiedo come mai Guidaux non lo ha portato in salvo..e' tutto strano, e poi..io e il maestro Lin fummo testimoni della inaugurazione di un potente cannone proprio qui al molo, perche' non e' stato usato?".
La folla era tutta arrivata al porto per cercare una via di fuga, navi e imbarcazioni di tutti i tipi partivano per andar via da Las Baias.
"Io me ne vado" dissi a Wesl e Thalos adirata.."se voi volete rimanere qui vi rispetto ma io non intendo morire per questa storia, tanto meno perché mi hanno costretta a lasciare la mia amata Inghilterra dicendo che qui tutto sarebbe stato diverso..certo i soldi non ci mancavano visto la nostra posizione sociale".
Mi voltai e andai dritta verso una nave piena di gente, era una nave robusta, parlai con un marinaio e gli diedi alcune monete che ancora avanzavano..i soldi..salvavano la vita a Las Baias e la povera gente rimaneva a terra, odiavo quel posto.
Salii a bordo, era già pronta a salpare e vidi la mia dimora intatta pensando alla mia famiglia..ma se eravamo in questa situazione la colpa era di mio padre.

cavaliere25 24-12-2012 17.24.49

Guardai la bambina e dissi non so quante parole sappia questo pappagallo ma se vuoi puoi insegnargli tu qualche parola che ne dici ti farebbe piacere continuai a dire mentre accarezzavo becco di ferro sulla testa e aspettai una risposta dalla piccola

Clio 24-12-2012 17.37.47

Appoggiata al parapetto della Queen of the East, osservai la strana isola avvicinarsi sempre più. I marinai non avevano torto, l'Isola del Fungo era davvero singolare. Eppure, per quanto mi sforzassi di vedere, nessuna nave pirata appariva ormeggiata.
Eppure, pensai, ero certa che Giuff non avrebbe rinunciato alla cerca del tesoro, e, per raggiungerlo, doveva passare da lì.
Mi tranquillizzai, e restai per un momento immobile ad ascoltare il fruscio del vento.
Sto arrivando Guerenaiz, sono qui... resisti, ti prego...
Chiusi gli occhi, come per imprimere quelle mie silenziose parole al vento messaggero.
Ma poi, le voci degli uomini mi destarono dai miei pensieri.


Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 51384)
“Non vi sono navi in vista...” fece Sumond “... eppure da qui devono passare...”
“Li attenderemo, capitano.” Mormorò Musan. “Li attenderemo nascondendoci nella baia di quell'isolotto...”

"Già, probabilmente è un bene.." sussurrai "... di certo non si aspettano di trovarci qui.." girandomi a guardare Musan.

Talia 26-12-2012 00.57.34

Sospirai.
Aveva ragione, dopotutto: tremavo.
Difficile, tuttavia, sarebbe stato spiegargli il perché... quella nave, le voci che avevo udito, il pensiero di Giuff che stava aspettando Guisgard all’Isola del Fungo, il suo sminuire la cosa, il suo volermi tenere lontana da quei pensieri e da quelle preoccupazioni, e poi il diario del nonno, i disegni che erano comparsi inspiegabilmente sulla mia schiena...
Chiusi gli occhi.
“Questi...” mormorai, in risposta alle sue parole “Sì, questi... e qualcos’altro! Ma, vedi... niente altro ha più nessuna importanza per me se tu sei davvero deciso ad affrontare Giuff... niente! Capisci?”
Sospirai e riaprii gli occhi, tornando a guardare il mare...
“Sai...” dissi dopo un po’, tanto per cambiare discorso “Non te lo avevo detto, ma Blind mi ha parlato di te prima di scendere! Io... sì, io credo che lui ti stimasse, in fondo... e, tra l’altro, mi ha detto che un uomo come te avrebbe potuto avere un grande peso e perfino arrivare a fare la differenza, in tempi come questi... perché questi sono tempi difficili e molto delicati... specialmente dopo quell’orribile ed inspiegabile strage che è accaduta a...”
Ma mi bloccai... le parole successive mi morirono in gola... i miei occhi si spalancarono spropositatamente mentre quell’idea improvvisa e folle mi attraversava la mente...
e per molti minuti quasi mi mancò l’aria...
un’idea...
un ricordo...
il ricordo che per molto tempo avevo inseguito ma che avevo sempre sentito sfuggirmi... quella sensazione che vi fosse qualche cosa di importante che proprio non riuscivo a ricordare...
e quel pensiero era giunto così, finalmente... quasi per caso...
E all’improvviso ricordai...
ricordai quel giorno, un pranzo formale e quasi noioso, la fastidiosa e pesante presenza di Musan accanto a me ed infine quel nome...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 49693)
“Ah, ma voi, amico mio, siete qui per proteggerci da quei furfanti.” Sorridendo il Viceré. “Anche se vi consiglio di parlare a voce bassa, altrimenti mia figlia potrebbe udirvi...” e rise di gusto “... come ben sapete, ella adora i corsari. Crede siano eroici e romantici come quelli dei libri.”
“Sua Altezza vuol dire che...” fissandolo Philip.
“Si, signor Van Joynson.” Annuendo il Viceré. “Il mio gioiello più prezioso... la mia principessa! Anzi, non comprendo come mai non sia qui...” e chiamò uno dei servi “... Maraiel non è ancora pronta?”
“No, maestà.” Rispose il servo. “In verità si rifiuta di scendere...”
“Quella sciocchina è il mio tormento!” Scuotendo il capo il Vicerè.
“Già, i pirati...” mormorò Musan “... eppure nulla è meno eroico e romantico di quei predoni...” si voltò di nuovo verso Talia “... e voi, Analopel... voi cosa ne pensate dei pirati?”

Boccheggiai, come chi ha difficoltà a respirare ed a parlare...
boccheggiai per molti minuti.
Era un nome particole...
era un nome insolito...
era un nome troppo particolare perché potesse essere solo una coincidenza!
“Ecco dove lo avevo udito!” dissi quindi, seguendo il filo di quel mio ragionamento interiore e voltandomi verso Guisgard, fissandolo “Ecco perché avevo quella sensazione... la sensazione che ci fosse qualche cosa che non riuscivo a ricordare... ecco...”
Tacqui per un momento.
E la mia mante elaborò solo allora l’altra parte di quel pensiero... la parte più terribile ed oscura...
“Oddio...” sussurrai allora, portandomi istintivamente una mano davanti alla bocca, agghiacciata “Oh, mio dio, Guisgard... oddio, è... è orribile!”

Guisgard 27-12-2012 13.35.47

Guisgard fu subito colpito da quelle ultime parole di Talia.
I suoi occhi, l'espressione spaventata, la voce incerta.
“Talia...” disse lui visibilmente turbato “... cosa è orribile? Cosa stai pensando? Che cosa ti spaventa tanto?”
Ma proprio in quel momento si avvertì una vivace agitazione a bordo.
“Isola in vista!” Annunciò la vedetta. “E' l'Isola del Fungo!”
“Capitano!” Arrivò entusiasta Maraiel. “Capitano, siamo arrivati all'Isola del Fungo!” E corse verso Guisgard, per poi afferrare la sua giacca. “Siamo arrivati!”
E infatti, come uno scoglio informe, lambito da screziate e spumose onde, si ergeva dalle acque l'isolotto detto del Fungo, avvolto in un surreale silenzio.
http://www.hoteltermeischia.it/image...acco_ameno.jpg

Talia 27-12-2012 14.41.56

Fissavo Guisgard, ma non lo vedevo davvero...
di fronte ai miei occhi spalancati, ora, c’era tutto l’orrore che avevo provato alla notizia della strage di Balunga, c’era l’orrore nello sguardo del nonno e la paura di Passapour, c’era il suo corpo sfigurato in quella prigione, c’era il ghigno malvagio negli occhi di Musan mentre tentava di manipolare la mia mente, c’era la preoccupazione di mio padre e l’ansia di Blind...
Fu un momento... un momento orribile durante il quale ogni cosa che credevo di aver lasciato dietro di me, a Las Baias, pronta per essere dimenticata, si ripresentò ai miei occhi in tutto il suo orrore...
un brivido, allora, mi corse giù per la schiena, scuotendomi tutta.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 51439)
“Talia...” disse lui visibilmente turbato “... cosa è orribile? Cosa stai pensando? Che cosa ti spaventa tanto?”
Ma proprio in quel momento si avvertì una vivace agitazione a bordo.
“Isola in vista!” Annunciò la vedetta. “E' l'Isola del Fungo!”
“Capitano!” Arrivò entusiasta Maraiel. “Capitano, siamo arrivati all'Isola del Fungo!” E corse verso Guisgard, per poi afferrare la sua giacca. “Siamo arrivati!”

Quell’agitazione, quelle grida... e poi la voce di Maraiel.
Quella voce mi fece sussultare...
lentamente abbassai lo sguardo e la fissai...
poi tronai a guardare Guisgard...
c’erano tanti sentimenti nel mio cuore, ora...
temevo per Maraiel e soffrivo per lei: era chiaro che lei non sapesse ciò che era accaduto a Balunga ed a suo padre... non si rendeva conto... ed io non riuscivo a capire come potesse essere riuscita a sfuggire a quella strage. Stando a ciò che ci avevano raccontato, nessuno era sopravvissuto... nessuno aveva mai parlato di alcun sopravvissuto...
che non lo sapessero?
possibile che nessuno si fosse accorto dell’assenza, tra quei corpi, di quello di Maraiel?
I miei occhi continuavano a vagare tra Guisgard e la bimba... come chi, confuso e turbato, è in cerca di risposte che non riesce a trovare...
eppure doveva esserci una risposta, una spiegazione...
doveva esserci qualcosa che mi sfuggiva...
doveva esserci qualcuno che se n’era accorto...
qualcuno che non poteva non averlo notato...
qualcuno che, notandolo, lo aveva poi taciuto...
colpevolmente...
criminosamente...
qualcuno che...
e poi, d’un tratto, la risposta...
“Musan!” mormorai allora, quasi senza accorgermene, mentre i miei occhi si incupivano per l’orrore e la paura.

Guisgard 27-12-2012 15.11.58

Intanto, nascosta nella baia dell'Isola del Fungo, come una tigre, la Queen of the East attendeva la sua preda.
L'equipaggio era ormai ben distribuito ai posti di combattimento ed attendeva solo l'ordine del suo comandante.
“Nave in vista!” Disse all'improvviso il marinaio sull'albero maestro.
“Che bandiera batte?” Chiese Sumond.
“Nessuna, ma credo sia un vascello pirata!”
“Ha qualche segno particolare?” Domandò Sumond.
“A poppa...” mormorò la vedetta “... a poppa vedo... si, vedo delle rose scolpite sul castello...”
“Rose?” Ripeté Sumond. “Le rose di Santa Rita! E' la Santa Rita, la mia nave!” Gridò. “Uomini, tutti pronti!”
“Preparate il Mortaio Settimiue!” Ordinò Musan. “Affonderemo quella nave con pochi colpi!” Si voltò poi verso Clio. “Ora comincia lo spettacolo!”
E le vele furono sciolte, sotto lo sguardo di Sumond che già pregustava la sua vendetta.
http://i.ebayimg.com/19/!BdNJ+HwCGk~...nSGew~~_35.JPG

Guisgard 27-12-2012 15.51.06

“Musan...” disse Guisgard fissando Talia “... cosa significa? Cosa significa ciò che hai detto?”
Ma la piccola Maraiel continuava a tirare la giacca di Guisgard.
“Andiamo sull'isola, vero?” Fece la piccola. “Dai, capitano!”
Ma gli occhi del corsaro erano su Talia, tentando di comprendere cosa turbasse e inquietasse così tanto la ragazza.
“Capitano, dai!” Saltellando Maraiel. “Dai, andiamoci! Ora!”
“Ci sono navi in vista?” Chiese Guisgard senza smettere di fissare Talia.
“No, nessuna nave in vista, capitano.” Rispose Rynos.
“Approdiamo allora.” Ordinò il corsaro.
“Evviva!” Entusiasta Maraiel.
La Santa Rita virò allora verso la piccola baia dell'isola.
“Talia, cosa significa ciò che hai detto?” Rivolgendosi Guisgard a Talia.

Guisgard 27-12-2012 16.20.41

Altea si imbarcò su quella nave, diretta a Minisclosa, dove la gente fuggita da Las Baias poteva trovare rifugio.
Ma poco dopo si comprese dell'impossibilità di poter lasciare il porto.
Le navi spagnole avevano infatti bloccato l'ingresso.
“Non possiamo salpare...” disse il comandante “... l'unica possibilità è arrenderci... alzate bandiera bianca...” ordinò ai suoi uomini “... e speriamo nella clemenza degli spagnoli...”

Talia 27-12-2012 16.37.42

I miei occhi erano in quelli di Guisgard ed io sentivo il suo sguardo su di me, dentro di me, come se cercasse di indagare nella mia anima in cerca di ciò che la turbava...
Eppure lui non poteva sapere cos’era a spaventarmi tanto... non poteva saperlo, non poteva neanche immaginarlo... ed io, all’improvviso, sentii l’esigenza di dirglielo, di raccontargli tutto...
“Musan...” iniziai a dire, con la voce bassa e lenta, lanciando un’occhiata fugace a Maraiel “...è un uomo. E’ un uomo orribile... è... è l’uomo preposto alla sicurezza del Viceré... anzi, lo era!”
Di nuovo guardai Maraiel... ma lei si era allontanata da noi. All’ordine di Guisgard di raggiungere l’Isola, infatti, l’avevo vista correre verso il parapetto di tribordo e fissare estatica la nostra meta, incurante del resto...
Presi la mano di Guisgard, dunque, e lo attrassi a me, così da potergli parlare a voce molto bassa...
“Lei dice il vero...” sussurrai, accennando alla bimba “Ora lo so... l’ho capito, finalmente! Ho ricordato dove avevo già sentito il suo nome... è stato quando mio padre mi ha portata in visita dal Viceré di Balunga. E Maraiel è sua figlia... ne sono sicura, Guisgard! Ne sono assolutamente certa!”
I miei occhi tornarono su Maraiel per un momento... e di nuovo si intristirono...
“Solo che... solo che poi che il Viceré è morto. E’ stato massacrato insieme a tutta la sua corte... tutta la corte, dicevano... nessun superstite! E invece... invece, lei è qui! Non so come, non so come sia possibile, ma grazie al Cielo è riuscita a fuggire! E non sa niente!”
Tacqui...
i miei occhi fissavano Guisgard... ma dolcemente, come una carezza...
lo accarezzai per un momento ancora, poi sospirai ed abbassai lo sguardo...
“Musan l’ho conosciuto quel giorno!” mormorai “E avrei preferito non fosse accaduto! E’ orribile... è spietato... e... beh, io ho iniziato ad averne paura, presto...”
Sollevai gli occhi e tornai a guardarlo...
“Quando Giuff mi ha catturata, ero su quella nave per questo motivo...” dissi “Perché ormai ero troppo spaventata ed avevo chiesto a mio padre di mandarmi il più lontana possibile da Musan... e lui aveva deciso di mandarmi a Minisclosa con Blind, così da non doverlo più incontrare!”

Altea 27-12-2012 17.07.49

"Arrenderci??" esclamai..."Partite..e fate salire pure quella povera gente rimasta a terra, vi arrendete cosi facilmente?"
Non potevo crederci...era già troppo essere in un posto dove dominavano gli olandesi...e ora dover combattere contro gli spagnoli?
Darsi per vinti..ma per cosa, cosa avevamo fatto? Forse potevo far leva sul fatto ero inglese se mai mi avessero osato fare qualcosa.
Mi sedetti su una panchina della imbarcazione..per un momento avrei voluto una cannonata prendesse tutta Las Baias e finirla con questa storia.

Guisgard 27-12-2012 17.12.32

A quelle parole di Talia e a quel nome, Musan, Guisgard fissò la ragazza con occhi che si erano accesi di una inquieta luce.
Le sue mani strinsero quelle di Talia e quella luce nei suoi occhi divenne simile ad un lampo.
“Musan...” disse con un fremito “... cosa voleva da te questo Musan? Ti ha fatto qualcosa? Perchè sei fuggita da Las Baias?” I suoi occhi erano in quelli di lei, quasi come se volessero penetrare fin dentro l'anima della ragazza. “Raccontami tutto di quell'uomo, Talia! Cosa voleva da te?”
“L'sola!” Gridò entusiasta Maraiel dal parapetto. “L'isola è vicinissima! Avviciniamoci!”
“Nave in vista!” Gridò all'improvviso Emas che era sull'albero maestro. “Nave in vista!”
Tutti allora corsero sul parapetto.
“Sta alzando una bandiera...” fissandola Austus col cannocchiale.
“E' pirata?” Chiese Gwin.
“No, non credo...” mormorò Austus.
“Allora è olandese?” Fece Rynos.
“No...” scuotendo il capo Austus “... è... è inglese!”
“Come può essere?” Stupito Joao. “Ma cosa ci fa qui? Fuori da ogni rotta?”
“Non lo so...” mormorò Austus “... Guisgard, vieni a dare un'occhiata...”
Il corsaro, dall'altra parte del ponte, aveva ancora lo sguardo in quello di Talia.
“Vieni, Guisgard...”
Allora si scosse e corse dagli altri.
“Si, batte bandiera inglese...” prendendo lui il cannocchiale “... e si sta dirigendo verso di noi...”
“Cosa vorrà?” Domandò Rynos.
“Sembra impegnata in strane manovre...” fissandola Guisgard “... ma non riesco a capire cosa siano...”
“Cosa facciamo?” Chiese Austus.
“Sembra...” mormorò Guisgard “... sembra... presto, virare a tribordo!” Urlò all'improvviso. “Ci stanno attaccando!”
Un attimo dopo una poderosa cannonata passò vicinissima alla Santa Rita, colpendo il mare e facendo sollevare l'acqua fin sul ponte di comando.
“Tutti ai posti di combattimento!” Ordinò Guisgard.
E furono preparati i cannoni.
http://kinofilms.tv/images/films/35/34469/pict/3.jpg

Guisgard 27-12-2012 17.27.35

Storm fissò la donna indicata da Elisabeth: era Ingrid.
“Chissà cosa ci farà qui...” disse il contrabbandiere “... beh, non ci resta che scoprirlo... ordiniamo da mangiare...” chiamò allora la donna “... cameriera!”
Ingrid si voltò e raggiunse il loro tavolo.

Guisgard 27-12-2012 17.30.11

La nave su cui si era imbarcata Altea era ferma nel porto.
Ormai Las Baias era in ginocchio.
Fuoco e distruzione erano ovunque, con la gente in fuga e ciò che restava della flotta olandese in fiamme.
Le navi spagnole ormai erano entrate nel porto, prendendo possesso delle torri d'avvistamento e quindi controllando di fatto la città.
I passeggeri della nave furono fatti scendere a terra, compresa Altea.
La popolazione superstite venne allora raccolta nel porto, alla mercé dei vincitori.
Non vi erano più autorità a Las Baias, allora a negoziare con i vincitori ci pensarono i membri della Compagnia delle Flegee.
Philip incontrò così il comandante Alvaro de Ramon Niesta, che aveva guidato l'attacco degli spagnoli.
“Cosa chiedete” disse Philip “per liberare Las Baias?”
“Beh...” rispose lo spagnolo “... diciamo... cinquecentomila Fiorini d'oro.”
“Non c'è qui a Las Baias una cifra simile!”
“Ma la vostra Compagnia dispone di ingenti ricchezze” replicò Alvaro “e dunque non vi sarà impossibile procurare quella cifra.”
http://moole.ru/uploads/posts/2011-10/1318525768_4.jpg

Guisgard 27-12-2012 17.35.06

Fhael e Cheyenne si sedettero così con quell'uomo.
Parlarono per un po'.
“Minisclosa” disse l'uomo “non è di strada sulla rotta che prenderò, ma potrei fare una deviazione, anche se mi costerà tempo...”
“Quanto?” Chiese Fhael.
“Fate voi il prezzo.”
“Lasciate a noi dare un prezzo al vostro tempo?”
“Perchè no!” Esclamò fissando Cheyenne. “Dopotutto sono un gentiluomo.”
“Allora ci intenderemo bene.” Fece il portoghese.
“Benissimo.” Sorridendo l'uomo.
“Quando partiremo?”
“Tra un'ora.” Rispose l'uomo. “Venite, vi mostrerò la mia imbarcazione.”
Scesero sul molo e l'uomo mostrò la sua barca ai due.
Poi cominciò a caricare la merce a bordo.
Un'ora dopo la barca salpò.
Navigarono tranquillamente per un paio d'ore, fino ad avvistare un promontorio lontano.
Ad un tratto la barca si arrestò.
“Cosa succede?” Chiese Fhael.
“Non so...” mormorò l'uomo “... forse il timone è bloccato... datemi una mano...”
“Cosa devo fare?”
“Tenete ferma questa asta che regola la base del timone...” indicò l'uomo “... nel frattempo io cerco di sbloccarlo...”
Fhael si chinò verso l'asta, ma l'uomo lo tramortì.
“Ora saremo più tranquilli io te...” voltandosi verso Cheyenne “... mi dava i nervi tuo fratello... sai che sei molto bella?” Aggiunse con tono lascivo.

Altea 27-12-2012 17.36.33

Ci eravamo arresi ma non volli piangere..ci raggiunse un uomo distinto forse olandese e cercò di patteggiare con loro..volevano soldi? Ma non erano pirati..mi avvicinai e mi rivolsi a loro.."Io sono lady Altea Fletcher, mio padre abita in quella villa sul promontorio,. forse dispone della cifra che chiedete..andate a chiamarlo..ma trattatelo bene."

Guisgard 28-12-2012 01.01.09

Altea parlò davanti al capitano spagnolo e alla sua ciurma, indicando la possibilità di poter raggiungere quella somma grazie anche a suo padre.
“Allora andate voi stessa a prendere quel denaro, senorita.” Disse lo spagnolo ad Altea. “Prendete una carrozza e raggiungete la dimora della vostra famiglia. E' il solo modo che avete di salvare Las Baias.”

Altea 28-12-2012 01.09.44

"Noto che voi spagnoli siete molto galanti...d'altronde visto il modo in cui siete arrivati a Las Baias" risposi adirata, ma cercai di stare calma..forse sarebbe potuto venire con me quell'uomo olandese..mio padre non era persona da cedere facilmente.
"D'accordo, ma fatemi accompagnare da questo gentile milord che ancora non conosco, magari visto parla in rappresentanza delle Compagnie Flegee potrebbe far intendere meglio le mie ragioni a mio padre" guardai l'uomo con aria supplichevole.


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