Camelot, la patria della cavalleria

Camelot, la patria della cavalleria (http://www.camelot-irc.org/forum/index.php)
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-   -   Tylesia e il perduto Fiore dell'Intelletto (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=1919)

Guisgard 04-04-2012 00.56.05

La compagnia cavalcava verso Tylesia seguendo il sentiero che tagliava in due la selva.
“Non conosco quel nome...” disse Jovinus a Parsifal “... e non credo nemmeno di averlo mai udito... forse così si fa chiamare una compagnia di cavalieri reduce dalla Terrasanta o forse dalla Spagna Mozarabica...”
“Cosa vi pensare che quel nome possa riguardare cavalieri impegnati in imprese legate alla Fede?” Domandò Redentos.
“Vi è Cristo nel loro nome...” rispose Jovinus “... dunque immagino siano legati alla Fede...”
“Anche Attila amava adoperare un epiteto che richiamava Nostro Signore...” fissandolo Redentos “... eppure di religioso avevano ben poco le sue gesta...”
Avid annuì.
“Dite bene, cavaliere.” Fece Jovinus.
Ma proprio in quel momento, la compagnia vide qualcuno.
Era una donna, di età matura, che piangeva e si disperava davanti ad una piccola cappellina.

Guisgard 04-04-2012 01.01.52

"Se temete questo luogo" disse il nano ad Altea "allora potreste venire con me. Il mio maestro vi accoglierà senza problemi. Egli ben comprende le minacce di questi luoghi."
"In verità" avvicinandosi al calesse Fyellon "non mi piace imbarcarmi in avventure di cui tutto ignoro."
"Non è un'avventura che vi propongo" rispose il nano "ma solo un invito. Poi siete liberi di accettarlo o meno."

Guisgard 04-04-2012 01.07.14

Il padre dei tre fanciulli fissò con attenzione Daniel.
Disse poi ai suoi figli di andare a prendere ortaggi e verdure nel fienile.
E rimasto solo con Daniel, gli si avvicinò.
“Queste terre hanno molti segreti” cominciò a dire “e non sempre è bene tentare di conoscerli. Anzi, voglio darvi un consiglio... prendete le vostre cose e cavalcate lontano da qui... il più lontano possibile... se tenete alla vostra vita...”

Altea 04-04-2012 01.08.24

Il nano ci offrì ospitalità, ero titubante, Fyellon non era convinto, eppure io desideravo conoscere il suo padrone..."Accetto volentieri il vostro invito messere, e sarei lieta di fare la conoscenza del vostro padrone...voi, Fyellon volete proseguire solo o verrete con noi?"
Mi avvicinai a Fyellon..."Vedete, prima di partire per questo viaggio...dal Calars, pure io ero scettica come voi, non credevo al surreale ma al reale...però in questo viaggio ho visto talmente cose strane che ho dovuto ricredermi."

Guisgard 04-04-2012 01.22.31

“Io non ho bisogno di ricredermi” disse Fyellon ad Altea “e non ho neanche tale intenzione. In verità non comprendo il perchè abbiate accettato l'invito di questo nano... tuttavia non posso lasciarvi andare da sola... verrò dunque con voi...”
Fyellon allora aiutò Altea a salire sul calesse e poi con un balzo anch'egli prese posto su quel mezzo di trasporto.
Il gobbo frustò i cavalli e il calesse cominciò a muoversi.
“Dove vive questo maestro fabbro?” Chiese Fyellon al nano. “Egli è al servizio, per un certo lavoro, di un nobile possidente locale. Oltre a pagare i servigi del mio maestro, il possidente ha offerto a lui e a tutti i suoi apprendisti vitto e alloggio.”
“E dove vive quel nobile possidente?” Domandò Fyellon.
“In un grande maniero...” rispose il nano “... conosciuto come il Castello dell'Avvilente Costumanza...”
E a quella parola, un lamento si confuse, per un attimo, col sibilo del vento.

Altea 04-04-2012 01.30.46

Non vi era modo di convincere Fyellon...avrebbe forse capito in questo viaggio, che nulla deve essere dato per scontato.
Egli mi aiutò a salire sul calesse e iniziò questo viaggio, senza sapere la meta. Fyellon prese parola chiedendo notizie al nano sul suo padrone...il fabbro.
Cosi venimmo a conoscenza che era a servizio di un nobile...in un Castello e al pronunciare quel nome...Castello dell'Avvilente Costumanza...udii un lamento portato dal vento.
Rabbrividii...sentivo freddo...presi la mano di Fyellon..."avete sentito anche voi questo lamento?" Non presagiva nulla di buono...

Guisgard 04-04-2012 01.32.23

Il capo dei soldati fece incatenare Cavaliere25 e Tieste, per poi portarli via.
I due furono così chiusi in una cella.
“Maledetto falco!” Esclamò Tieste. “E' colpa sua se siamo finiti in gattabuia!”
Intanto, alla locanda, andati via i soldati, il locandiere restò ad ammirare il falco.
“E' proprio un bell'esemplare... mormorò “... potrei venderlo e guadagnarci un bel gruzzolo...” si avvicinò allora al rapace per prenderlo, ma l'uccello lo fissò ed esclamò:
“Giù le zampe!”
“Ma...” incredulo il locandiere “... tu... no, non può essere... non puoi essere stato tu a parlare...”
“Vuoi che ti insulti in greco prima e in latino poi” fece il falco “per farti comprendere meglio? Mastico anche qualche dialetto Mozarabico, se ami essere offeso in modo esotico!”
Il locandiere cadde a terra dallo stupore e il falco volò via.

Guisgard 04-04-2012 02.02.12

“Non lasciatevi suggestionare dall'atmosfera di questi luoghi...” disse Fyellon ad Altea “... avete solo udito i suoni notturni di questa selva... state tranquilla, non vi accadrà nulla.”
Strinse le mani di Altea e la strofinò forte tra le sue.
“Sentite freddo, vero?” Sorridendo il cavaliere. “Su, tra un po' giungeremo in questo fantomatico maniero dal nome così poco ospitale.” E rise.

“Dimmi dove!” Con rabbia Fyellon, senza alzare mai gli occhi da Guisgard.
“Scegli tu il luogo...” rispose questi “... a me va bene tutto... ho solo voglia di romperti il muso...”
“Ci batteremo dove il maestro non può vederci...” con sempre più astio Fyellon “... e forse conosco il luogo adatto...”
“Bene, non vedo l'ora...”
“Alla villa abbandonata...” con un ghigno Fyellon “... lì voglio darti la lezione che meriti... un pallone gonfiato come te si troverà bene tra spiritelli e mostri... loro sono reali, quanto tu sei un vero cavaliere...”

“Ecco il castello.” Indicò il nano, destando Fyellon da quel lontano ricordo. “Quello è il Castello dell'Avvilente Costumanza.”
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Altea 04-04-2012 02.14.48

Stringevo forte le mani di Fyellon, per la prima volta...avevo veramente paura...suggestione??no lo avevo sentito quel lamento, come nella chiesa.
Sentii le sue mani che mi stringevano e mi destai, lo guardai...forse lui mi avrebbe protetta, ma vidi il suo viso contrarsi e perdersi nell'orizzonte..come in lontani ricordi.."Fyellon che vi succede, state bene?"...fui interrotta dal nano che ci comunicò l'arrivo nel Castello dal triste nome..mi sporsi e vidi un edificio ergersi su un piccole colle, era avvolto da una nebbia quasi spettrale, e la Luna quasi nascente che era al culmine del suo splendore quasi rischiarava quella avvolgente nebbia..come da renderla una protezione per quel castello.
"Fyellon" strinsi il suo braccio "ma dove siamo capitati...forse era meglio andare per la selva..e non ditemi che non avete paura..quel luogo...sembra dimenticato da Dio".

cavaliere25 04-04-2012 10.10.39

speriamo che qualcuno ci tiri fuori da qui non mi piace stare chiuso in una gabbia come un animale dissi guardando Tieste vedrai che il falco ci verrà in aiuto almeno spero e mi sedetti in un angolo della cella in attesa

Talia 04-04-2012 13.23.24

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 45243)
“Un'altra visione?” Stupito Guisgard. “Non hai mai avuto tante visioni tutte insieme... forse questo luogo esercita qualcosa di strano su di te... forse dovresti riposare, Talia....”

Chinai la testa ed appoggiai la fronte sul suo petto...
“Hai ragione...” sussurrai “Non ho mai avuto tutte queste visioni... tante, tante visioni... continuo a vedere volti e luoghi, continuo a vedere scene e a conoscere cose...” sospirai “E sono così stanca... così stanca e sfinita...”
Poi tornai a sollevare gli occhi su di lui.
C’era solo buio davanti a me, ma era come se riuscissi a vedere Guisgard... i suoi occhi chiarissimi e quel modo che aveva di socchiuderli appena quando era preoccupato... e la linea della sua bocca che si assottigliava quando era contrariato o indeciso...
Sorrisi.
“Ma tu non preoccuparti...” mormorai, sollevando una mano sulla sua guancia “Non preoccuparti per me. Io posso reggere tutto questo... posso farlo se tu sei con me!”

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 45243)
“Va bene, va bene, piccola...” disse, cercando di tranquillizzarla.
Cominciò allora a far scorrere la sua mano sul vestito di lei.
Accarezzava il velluto, poi la seta, la ciniglia e ad un tratto, all'altezza del fianco destro, avvertì qualcosa.
“Qui...” mormorò “... c'è qualcosa... come una doppia piegatura... e al tatto avverto qualcosa...” con le dita allora prese le due pieghe cucite l'una sull'altra e le strappò di quel tanto per liberare il contenuto che aveva avvertito “... è una scritta... ricamata con fili d'oro...”
Lesse allora a Talia quella scritta:

“Cerca quel fiore
nella chiara e calda aria del mattino.
Cercalo perché è giunta la stagione in cui fiorirà.
La stagione è la vita, la giovinezza quel fiore e l’Amore il suo frutto.”

Trattenni in fiato, mentre leggeva, ed i miei occhi si allargarono a dismisura...
“I... i versi di Callimaco...” dissi lentamente, rammentando le parole di Andros “Ordinò di farli ricamare dove nessuno li avrebbe visti, ordinò che quella scritta fosse simile all’amore: preziosa sopra ogni cosa ed invisibile agli occhi.”
Chiusi gli occhi, allora, nel tentativo di rammentare tutto... nel tentativo di rammentare i dettagli e cogliere i collegamenti... e quanti ce n’erano, di collegamenti... improvvisamente iniziai a vederne così tanti che faticavo a metterli insieme...
“Lui...” iniziai a dire, parlando pianissimo “Lui disse che erano versi particolari... disse che erano versi dedicati a due anime superiori, come tutte quelle che hanno il privilegio e il dono di incontrarsi nell’eterno scorrere delle cose... sì, disse così! E quei versi parlano di un fiore... un fiore, capisci? Un fiore speciale... ed io... io ho sognato un Fiore così, una volta...” parlavo piano, lentamente, ma la mia mente lavorava frenetica e correva da un pensiero ad un altro, da un ricordo ad un altro “Ho sognato un Fiore magico e quel Fiore era in pericolo, perciò andava protetto... E poi lui... lui, Andros, ha parlato di una profezia... un’antica profezia che unisce in un unico destino Capomazda e Sygma, così come Andros e Chymela... una profezia...”
Tacqui improvvisamente e riaprii gli occhi.
C’era confusione nella mia mente, ma in quella confusione iniziavo finalmente a vedere un bagliore luminoso... un bagliore lontano, sottilissimo ed incerto... ma presente.
“Dobbiamo...” dissi allora “Dobbiamo scoprire di che cosa parla quella profezia, Guisgard! Dobbiamo capire il nesso tra quella profezia ed i versi di Callimaco... dobbiamo scoprire che cosa turbava Andros a tal punto, tanto da perdere quasi la ragione... e scoprire che cosa è successo qui! Ed allora, forse, riusciremo a trovare quel Fiore... ed a capire perché è minacciato!”
La mia voce si spense all’improvviso e per un istante fu il silenzio...
E fu allora che la avvertii. Fu precisamente in quel momento che, con assoluta chiarezza, avvertii tutta la confusione, lo sconcerto ed il dubbio che si agitava nella mente e nell’anima di Guisgard.
Presi allora la sua mano tra le mie e la carezzai dolcemente...
“Lo so...” sussurrai “Lo so che sembra una follia. Sembra assurdo, inutile. Ma pensaci... se siamo finiti qui deve essere per qualche motivo... dopotutto, qualsiasi cosa sia successa in quella fabbrica, siamo stati noi a scatenarla...” sospirai “Ricordi? Eri tu a dire che mai niente succede per caso... eri tu a dire che per tutto c’è una ragione... tu mi hai insegnato questo! E se ciò è vero, allora c’è una ragione anche per la nostra presenza qui e se continuo ad avere queste visioni... non credi?”

Lilith 04-04-2012 15.38.40

"No... mi dispiace... avevano i volti incappucciati e nel momento preciso in cui uno di loro se lo stava togliendo, io svenni... Ricordo solo che i loro volti erano coperti da un cappuccio... Ma se ascoltassi le loro voci, saprei dirvi subito se si tratta di loro. Avevano voci così taglienti e terribili, come un coltello che ferisce un uomo nel bel mezzo della notte" Dissi io, con rabbia e dolore, mentre ci stavamo preparando per partire verso Tylesia.

Mentre cavalcavamo, ascoltai i discorsi di padre Jovinus e di Parsifal, ma non riuscii a capire molto.
Improvvisamente incontrammo una donna in lacrime davanti ad una piccola cappella. Scesi subito da cavallo e mi avvicinai a lei, guardandola in viso ed attendendo che smettesse di singhiozzare e che iniziasse a spiegarci ciò che le era capitato.

Guisgard 04-04-2012 16.12.56

Guisgard ascoltava Talia che sembrava animata da un’eccitazione senza limiti per quello che stava vivendo ed in un certo modo vedendo.
Allora lui prese le mani di lei, senza però dire niente.
Lei percepì in qualche modo la sua inquietudine.
“Forse stiamo correndo un po’ troppo, Talia…” sentenziò con voce ferma “… questo posto è tanto bello, quanto misterioso… anzi, inquietante sotto certi aspetti… e tu… tu sei troppo sensibile… forse è colpa mia… forse dovrei portarti via da tutto questo…” scosse lievemente il capo “… credo che siamo rimasti fin troppo qui… io… io ho un qualcosa da fare, Talia… un compito che mi aspetta… e non posso rimandarlo oltre… e poi quel Fiore… cosa vuol dire? Anche io, ricordi, ho sognato un Fiore? Beh? Io non ho la tua capacità di vedere attraverso i sogni, quindi inutile cercare segni dove non ci sono… la verità è che questo luogo, con i suoi colori e l’alone che lo avvolge, è particolare ed esercita su di te un fascino indubbio…”

Talia se ne stava seduta con le ginocchia al petto a fissare il verdeggiante bosco animato dal fresco vento primaverile.
Ad un tratto una melodia la destò dai suoi pensieri.
“Guisgard!” Voltandosi lei.
Il fanciullo se ne stava ai piedi del muretto su cui era seduta lei, a suonare la sua ocarina.
“A cosa pensi?” Chiese lui.
“Nulla di che…”
“Io lo so…”
“Davvero?” Sbirciando in giù lei.
“Si, certo.”
“E sentiamo…”
“Pensi al tuo sogno…” sorridendo lui “… a quello di cui mi accennasti ieri...”
“Era solo un sogno…” tornando a fissare il bosco lei “… un sogno come tanti…”
“Io non posso saperlo…” fece lui “... visto che non hai voluto raccontarmelo…”
“Ti interessa così tanto?”
“Certo!”
In quel momento il maestro chiamò.
“Devo andare al Tempio...” disse lei.
“E il sogno?” Alzando lo sguardo lui. “Me lo racconterai domani?”
“Domani te ne sarai già dimenticato...” sorridendo lei.
“Sai che non sarà così…”

“Ora torneremo nella fabbrica” disse Guisgard, destando Talia da quel ricordo “e restituiremo questo vestito... e poi ripartiremo…”
Prese allora la ragazza per mano e si diressero verso la fabbrica.
Ma appena entrati, la fabbrica apparve vuota.
Non c’erano più gli operai e tutti i macchinari erano fermi e spenti.
“Ma cosa sta succedendo qui…” mormorò Guisgard “… sono tutti spariti, Talia…”
E mentre si guardava intorno, si accorse di qualcosa.
Qualcosa che luccicava su uno dei tavoli da lavoro.
Si avvicinò e prese quell’oggetto.
“Che strano…” fissandolo “… è una moneta… una moneta d’oro… un Taddeo..." e si voltò poi verso Talia.
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Parsifal25 04-04-2012 16.25.44

"Cavalieri che combattono per il Signore.... non sacrificherebbero degli innocenti" dissi a fil di voce.

Pensaì ancora a quel sogno e nel contempo fissavo Lilith....
"Chissà.... del perchè di quello sguardo intenso quando ci fu il primo incontro, probabilmente qualche visione.....quando vi sarà occasione, le chiederò"

Volevo avvicinarmi a Lilith per ringraziarla e restituirle il suo amuleto, ma nell'attimo in cui stavo per giungere...... un pianto ruppe il silenzio della Selva. Una donna matura andava disperandosi, aveva le fattezze di quella del mio sogno.

Senza indugio scesi da cavallo e mi avvicinaì.... vi era anche Lilith che prestava il suo aiuto. "La sua umanità è davvero unica" pensaì.

Subito dopo mi rivolsi verso la donna e chiesi:
"Milady, quale pena vi affligge? Possiamo aiutarla?" le porsi la mano per rincuorarla.

Guisgard 04-04-2012 16.38.06

Fyellon fissò quel castello spettrale.
“Si, venire qui è stata una sciocchezza…” mormorò “… una perdita di tempo…” si voltò poi verso Altea “… comunque sia, ormai siamo qui… usufruiremo dell’ospitalità di questo luogo.”
Aiutò allora Altea a scendere dal calesse e insieme al nano e al gobbo entrarono nel misterioso castello.
Oltrepassato il portone d’ingresso, un lungo viale si mostrò ai loro occhi.
Attraverso questo raggiunsero un cortile interno, dal quale si accedeva ad un’ampia corte.
Nel vederli, un uomo di età avanzata e robusta corporatura andò loro incontro.
“Siamo col maestro Insengrid.” Disse il nano Grunt.
Allora quell’uomo li condusse negli alloggi.
“Siete marito e moglie?” Domandò quell’uomo ad Altea, indicando Fyellon.

Guisgard 04-04-2012 16.41.02

Cavaliere25 e Tieste, però, non erano soli in quella cella.
Con loro vi era anche un altro prigioniero.
Era un vecchio, dagli occhi penetranti e l’aspetto venerando.
“Cosa avete fatto per essere rinchiusi qui?” Domandò al boscaiolo ed al suo amico.

cavaliere25 04-04-2012 16.44.33

niente dissi guardando quel uomo eravamo insieme a un falco che parlava e il locandiere della taverna voleva che parlasse ma il volatile non a voluto farlo anzi lo a insultato e noi abbiamo preso la colpa e i soldati ci hanno arrestato voi chi siete dissi guardando l'uomo io mi chiamo cavaliere25 e lui è il mio compagno di viaggio

Guisgard 04-04-2012 16.47.10

Lilith e Parsifal si erano subito avvicinati a quella donna, attratti dal suo dolore.
“Sono meschina e miserabile…” piangendo lei “… nulla è peggio che vedere la propria figlia destinata all’infelicità… che Dio abbia pietà di noi…”
“Cosa vi tormenta tanto, milady?” Avvicinandosi anche Redentos. “Cosa è accaduto a vostra figlia?”
“Ella ha sposato un uomo” rispose lei “che ora non prova più nulla per lei… e vive segregata in un terribile e triste maniero, il cui solo nome genera angoscia nell'animo...”

Parsifal25 04-04-2012 16.56.32

Le parole di quella donna entrarono nel mio cuore.... un'altra vittima di un triste amore che ancora una volta condanna.

Mi torna in mente la trsite sorte che toccò a Petra e al suo figliol malformato....

"Il passato anche se in un'altra veste torna sempre....." ancora una volta si era destinati a far giustizia in questo mondo corrotto.

"Milady.....quale è il nome di questo maniero?"

Talia 04-04-2012 17.04.37

“Un Taddeo?” sussurrai, alle sue parole...
I miei occhi si allargarono appena... il Taddeo di Andros...
“Un Taddeo d’oro... ed è sul penultimo tavolo in fondo a sinistra, vero? Proprio come nella mia visione!”
Sospirai...
“Oh, Guisgard...” mormorai, stringendo la sua mano tra le mie “Guisgard... io lo so che tu sei solo preoccupato. Sei preoccupato per me! E forse, in parte, hai ragione: questo posto mi affascina... mi rapisce, perfino... ma io non sto inventando niente! Tutto ciò che vedo, tutto ciò che provo non nasce della mia mente, ma le viene inviato... ed io, lo ammetto, non sempre sono in grado di capirne il motivo, o il senso... ma so che un motivo c’è, ed il mio compito è proprio cercare quel motivo!”

“Talia!”
Quella voce improvvisa, alle mie spalle, mi fece sussultare violentemente. Mi voltai e lanciai un’occhiata all’uomo che era appena emerso dalla vegetazione... solo un’occhiata, poi tornai a scrutare le acque del lago con aria torva.
Lui rimase immobile per un attimo... infine si avvicinò e si sedette vicino a me...
“Non dovresti sparire così, sai?” disse dopo qualche momento “Mi hai fatto preoccupare! Hai fatto preoccupare tutti!”
“Volevo stare un po’ da sola!” mormorai, sempre con quell’espressione contrariata sul volto.
L’uomo mi scrutò per qualche istante, in silenzio... poi sospirò.
“Talia... io non capisco! Che cosa c’è?”
Esitai...
“Guisgard!” dissi poi, la voce secca e carica di nervosismo.
Il Maestro sollevò un sopracciglio, ma non disse niente...
Per qualche momento non aggiunsi altro... poi, incapace di trattenermi ancora...
“Lui...” proruppi, la voce vagamente più alta del normale “Lui non mi crede! Non crede a niente di ciò che dico! Gli ho raccontato i miei sogni, quelli che faccio sempre più spesso... ma lui mi dà ascolto? Neanche un po’! Dice che ho una fervida immaginazione, oppure dice che sono sensibile e mi lascio influenzare... dice che dovrei dare meno peso a ciò che vedo in sogno... è testardo, Maestro! Testardo come un mulo! ...E mi fa una rabbia!”
Il Maestro sospirò.

Sospirai...
“Se solo tu volessi credermi...” mormorai.

Lilith 04-04-2012 17.25.43

Quando ascoltai le parole della donna, mi chiesi perchè tutte quelle povere dame dovessero subire così tanti dolori... mi sembrava davvero strano.

Guardai il volto della donna, sciupato dalle lacrime e da profonde occhiaie viola. Aveva dei bellissimi occhi verdi... mi chiesi quante cose avesse visto durante la sua vita, quante sofferenze avesse subito; i suoi occhi parlavano più di ogni parola e capii subito che la figlia era tutto ciò che amava. Promisi a me stessa che avrei fatto di tutto per rendere felice quella donna, perchè se c'era una cosa che mi faceva star bene era rendere una persona felice, poter vedere nei suoi occhi la pace con se stessa e con il mondo e cercare di immaginare quali meravigliose emozioni potesse provare... Emozioni che io, mio malgrado, sapevo che non avrei mai provato.

Guisgard 04-04-2012 18.14.58

Al soleggiare di una delle più luminose mattinate che quell’inizio di Primavera aveva lasciato fra le dolci colline di Sygma, davanti ad un ampio casolare, racchiuso da un muretto di mattoni color terra rossa, dal quale, austeri, salivano rigorosi cipressi, stava una giovane.
Seduta su una panca di legno, ingentilita dai petali che il fiorire della natura aveva sparso qua e la, con accanto un cestino coperto da un fazzoletto con l’orlo gigliato, la ragazza accomodava un paio di guanti dall’aristocratiche fattezze.
Di tanto in tanto, al passaggio di gruppi isolati di soldati, alzavo lo sguardo, come chi osserva senza però soffermarsi troppo su ciò che vede, forse in cerca di qualcosa, per poi tornare su quei guanti.
La lieve brezza che già preannunciava l’avvento del meriggio, scuoteva i gerani che ornavano il cancello d’ingresso, davanti al quale stava seduta la giovane.
Due figure apparvero allora sulla stradina e una delle due, guardando attraverso il cancello, si separò dalla prima per poi avvicinarsi all’ingresso del casolare.
E giunta a pochi passi dalla panca, quasi incurante di essere scoperta, la figura sollevò appena il basco, mostrando, accompagnato da un gemito, i suoi occhi chiari.
“Chymela, sono io…”
A quel sussurro, la giovane alzò subito lo sguardo e qualcosa sul suo bel viso tradì un sussulto.
“Perché sei giunto solo ora?” Alzandosi lei e andando incontro al soldato.
“Muoversi alla luce del giorno” rispose lui “non è come attraversare la notte… eppure, anche senza il favore delle ombre, niente poteva tenermi lontano da te…”
Si accorse di un’esitazione della giovane e subito prese allora la mano di lei.
“Mi pensavi, vero?” Sorridendo. “Mi aspettavi e mi pensavi… dimmi che è così… dimmelo, anima mia…”
“In verità…” mormorò lei “… temo che questo non sia più possibile… incontrarci qui, dico… mi avevi chiesto un ultimo incontro… un ultimo giorno, che poi invece sono diventati due, poi tre, fino a sette con oggi… io sfuggo all’occhio vigile della mia balia, alle domande indiscrete delle mie amiche, ai pettegolezzi della servitù… mi inquieto davanti ad uno sguardo di mio padre e tremo al pensare di dover rispondere a qualche domanda di mia madre su queste uscite mattutine… il tutto per venire qui, a cucire un paio di guanti che non terminerò mai…”
“Vuoi che vada via per sempre?” Fissandola negli occhi lui. “Lo vuoi davvero, Chymela? Dimmelo e sparirò… sparirò per sempre… preferisco consumarmi di dolore, che sentirmi in colpa per ciò che sei costretta a vivere per causa mia…”
“Torneresti a Capomazda?” Con un filo di voce lei.
“No…” scuotendo il capo lui “… lì si parla sempre di questa possibile guerra, dei due Gigli divisi su quello che si immagina come un unico stendardo… no, Capomazda mi sarebbe insopportabile… no, partirò…”
“E per dove?”
“Forse su una sconosciuta nave…” mormorò lui “… una nave che batte una bandiera rinnegata, con un equipaggio senza nome…”
“Un pirata dunque?” Fissandolo lei. “Un contrabbandiere…”
“Si!” Stringendo le sue mani lui. “Un ladro, un predone! Farebbe differenza? Tenterò di dimenticare il mio dolore con l’oro e con le donne… mille donne in mille notti diverse… amandole tutte dal tramonto all’alba, per mandarle vie prima dell’aurora… si, per evitare di vedere i loro volti e scoprire che nessuna di loro sei tu… così vivrò, consumandomi nel dolore e nella follia… questo mi ha dato Sygma… questo è costato innamorarmi di te…”
“Sei ingiusto…”
“No…”
“Sei crudele…”
“No, sono solo innamorato…” stringendo sempre più le mani di lei lui “… innamorato come nessuno mai prima d’ora…”
“Vattene ora…” sospirò lei “… vattene, ci sono soldati ovunque…”
“Solo una cosa, Chymela…” fece lui “… è vero? E’ vero che sposerai un marchese?”
“Vattene, Andros…”
“Dimmi che non mi ami…” penetrando ancor di più col suo sguardo in quello di lei “… dimmelo ed andrò via… per sempre…”
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“Come facevi a saperlo?” Chiese Guisgard a Talia. “Come facevi a sapere l’esatta posizione di questa moneta?” Restò allora turbato, per poi perdersi nei suoi pensieri.
Fissava la ragazza e poi quella moneta.
“Talia…” mormorò “… Talia… ho paura… tutto questo mi fa paura… mi fa paura questa fabbrica che un momento è animata e un attimo dopo invece tutto tace… mi fanno paura queste tue visioni… ma soprattutto mi fa paura ciò che tu cominci a credere… dimmi… chi siamo? Dimmi i nostri nomi! Dimmeli ora!”
“Lord Andros! Lady Chymela!” All’improvviso una voce. “Vi cercavo da un bel po’! Perché siete venuti nella fabbrica?” Domandò il vecchio guardiano del Belvedere.

Altea 04-04-2012 18.39.28

Anche Fyellon convenì che era stata una sventatezza andare in quel castello...ma saremmo certi partiti il giorno dopo.
Il calesse entrò e con Fyellon, il nano e il gobbo entrai in quel misterioso castello e si presentò un uomo robusto che ci accompagnò negli alloggi...poi quella domanda...guardai Fyellon..siete marito e moglie?
"No...siamo...cugini" risposi.
Mi guardavo attorno, il castello era rischiarato solo da poche torce e non riuscivo a vederne bene le fattezze interne, ma sembrava ben arredato e di buon gusto, nonostante le sembianze esterne.

Guisgard 04-04-2012 18.45.32

La donna fissò Lilith e altre lacrime rigarono il suo volto.
Allora posò una carezza sul volto della ragazza.
Poi quelle parole di Parsifal.
“Perché mi chiedete di quel maniero?” Domandò la donna al cavaliere. “Cosa volete fare?”
Redentos si avvicinò.
“Cosa hai in mente, Parsifal?” Chiese al giovane apprendista.
“Si, il cavaliere ha ragione…” rivolgendosi la donna a Parsifal “… quel castello è solo pena, solo dolore… statene tutti lontani…”

Guisgard 04-04-2012 18.50.57

Il vecchio prigioniero sorrise e con un cenno del capo si presentò a Cavaliere25 e a Tieste.
“Mi chiamo Polidor…” disse “… e sono stato un alchimista alla corte del re…”
“E perché ora siete in prigione?” Domandò Tieste.
“Perché ho scoperto un segreto straordinario” rispose Polidor “e per vendetta i miei nemici mi hanno fatto chiudere qui!”
“E perché mai?” Fissandolo Tieste.
“Perché qui a Tylesia” rispose Polidor “è vietata qualsiasi arte che possa scalfire le illusioni della Ragione umana…”

cavaliere25 04-04-2012 18.54.04

Guardai Polidor e dissi se riusciremo a uscire di qui verreste con noi? domandai sorridendo abbiamo bisogno di persone che ci diano una mano poi guardando Tieste dissi tu che ne pensi amico? e aspettai una risposta da tutti e due mentre guardavo le inferiate della cella

Talia 04-04-2012 18.57.14

Quella nuova visione mi attraversò la mente e l’anima in un lampo, lasciando dietro di sé l’eco di meravigliosi brividi, i palpiti del cuore di Chymela e l’azzurro degli occhi di Andros...
E all’improvviso mi accorsi che tremavo.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 45282)
“Come facevi a saperlo?” Chiese Guisgard a Talia. “Come facevi a sapere l’esatta posizione di questa moneta?” Restò allora turbato, per poi perdersi nei suoi pensieri.
Fissava la ragazza e poi quella moneta.
“Talia…” mormorò “… Talia… ho paura… tutto questo mi fa paura… mi fa paura questa fabbrica che un momento è animata e un attimo dopo invece tutto tace… mi fanno paura queste tue visioni… ma soprattutto mi fa paura ciò che tu cominci a credere… dimmi… chi siamo? Dimmi i nostri nomi! Dimmeli ora!”

Quelle domande... domande sui nostri nomi, sulle nostre identità... e non riuscivo a smettere di tremare...
Sentivo che le mie gambe diventavano più deboli di momento in momento... ero stanca, stremata, esausta... ero confusa ed incerta... e mi sarei probabilmente perduta davvero se non ci fosse stato lui lì, perché avrei forse potuto dimenticare me stessa ma non potevo dimenticare Guisgard... non avrei potuto mai farlo... ed era per questo che si sbagliava, era per questo che non avevo ancora completamente perso il senso del reale e forse non lo avrei perso mai.
Gli sorrisi, dunque... ma prima che potessi parlare, la voce dell’anziano guardiano ci interruppe...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 45282)
“Lord Andros! Lady Chymela!” All’improvviso una voce. “Vi cercavo da un bel po’! Perché siete venuti nella fabbrica?” Domandò il vecchio guardiano del Belvedere.

“Anche io ho paura talvolta...” gli sussurrai all’orecchio, ignorando l’uomo che sentivo avvicinarsi a noi “Ma tu non ti devi preoccupare. Non ti devi preoccupare perché io non mi dimenticherò mai di te, Guisgard... non potrei mai farlo, mai! Non importa cosa veda o cosa senta... io non mi dimenticherò mai di te! Mai, Guisgard! Mai!”
E gli poggiai un leggero bacio sulla guancia.

Guisgard 04-04-2012 19.05.18

L’imbrunire avanzava e tutto cominciò a mutare colore.
Il castello appariva come avvolto da una strana atmosfera e un irreale silenzio, appena scalfito dal rumore delle torce che bruciavano, dominava su tutto.
Alla risposta di Altea, l’anziano uomo annuì e condusse prima la donna nella sua camera, poi Fyellon nella sua.
“La cena sarà servita tra un’ora.” Disse l’uomo alla ragazza.
E andò via, lasciando Altea da sola nella camera.
Era questa arredata con gusto bretone, spartana dunque, ma accogliente.
Dall’unica finestra era possibile guardare nel cortile.
Ad un tratto Altea udì un rumore.
Come un respiro soffocato.
Poi le parve di vedere un’ombra.
Ma un attimo dopo si tranquillizzò.
In quel momento qualcuno bussò alla porta.

Parsifal25 04-04-2012 19.08.55

Fissaì la donna e prendendola per mano le dissi:

"La pena più grande è quella che l'amore di una madre debba essere stroncato da quel male che è l'amore forsennato e maledetto..."

"Non disperatevi..." le asciugaì le lacrime che rigavano il suo tenero volto e continuai

"Sua figlia tornerà fra le sue braccia...."

Rivolgendomi al Maestro Redentos risposi:

"Non possiamo negare la richiesta di aiuto di questa donna affranta dal dolore...., la aiuterò".

Nel mio peregrinare non avevo mai visto così tanto dolore, bisognava porvi fine. Tylesia, la donna dovevano essere liberate da questo mal perverso.

Altea 04-04-2012 19.20.21

Come immaginavo, ci portarono in alloggi diversi..speravo che la notte fosse trascorsa tranquillamente. Entrai in camera, era molto semplice ma accogliente, e dalla finestra si vedeva il cortile, con un bel giardino e al centro un pozzo antico.
Ci dissero che in un'ora si sarebbe servita la cena....cena? Io non avevo per niente fame...e fu un attimo...sentii un respiro vicino a me, sul collo, freddo, quasi soffocato, mi voltai di scatto e vidi un'ombra per poi sparire...forse era una visione data dalla luce della torcia.
Bussarono alla porta...lentamente mi avvicinai "Sono milady Altea, chi è?" con il cuore che batteva.

Guisgard 04-04-2012 19.30.17

Quel bacio di Talia calmò Guisgard.
La sua vicinanza era da sempre rassicurante per lui.
Bastava uno sguardo, toccare la sua mano o guardare un suo sorriso, per allontanare, da sempre, ogni inquietudine o timore.
Strinse allora la sua mano e fissò il vecchio guardiano.
“Mia moglie” disse Guisgard “voleva prendere un po’ d’aria e mi ha chiesto di descriverle il Belvedere… ed io esaudisco sempre ogni suo desiderio.”
“Com’è giusto che sia, milord.” Fissandolo il vecchio. “E ditemi… la Granduchessa ha trovato meraviglioso ciò che la circonda?”
“Si, certo…” annuendo Guisgard “… del resto conosceva già questo luogo… voleva solo ricordarlo attraverso la mia voce…”
Il vecchio sorrise.
“Sta per giungere il crepuscolo” disse “e sarà meglio rientrare a palazzo… c’è anche una sorpresa per lady Chymela…”
“Davvero?” Sorpreso Guisgard. “Quale?”
“E’ appena arrivato padre Erasmus, l’arcicappellano della cappella del Belvedere.” Rispose il vecchio. “Così lady Chymela potrà confessarsi, come faceva sempre quando giungeva qui al Belvedere. Prego, seguitemi…”
Guisgard allora si voltò verso Talia e le strinse la mano.

Lilith 04-04-2012 20.11.54

Non riuscii a togliermi dalla mente quello sguardo in pena, in quel momento il mio unico desiderio era far tornare il sorriso sul volto della donna.
Mi rivolsi a Parsifal: "Verrò anch'io con voi. Non potete andare da solo e se accadrà qualcosa potrò utilizzare i miei incantesimi e le mie pozioni."
Poi guardai Redentos sperando che acconsentisse.

Parsifal25 05-04-2012 00.27.37

Le parole di Lilith, mi riempirono il cuore di gioia..... entrambe avevamo lo stesso desiderio, e ad ogni costo avremo servito la giusta causa.

Non riuscivo a concepire il legame che ci avrebbe uniti per uno scopo nobile e puro, era la prima volta che succedeva; non mi rassicurava il fatto che lei era una guaritrice ma il sapere che non ero solo.

Guisgard 05-04-2012 00.29.01

“Vorreste sobbarcarvi un vecchio peso come me?” Ridendo Polidor. “Eh, amici miei…" fissando Cavaliere25 e Tieste "... temo che da qui non uscirò mai… i miei nemici non lo permetteranno, ne sono certo… guardo gli uccelli liberi nel cielo e persino gli insetti che si adagiano nell’aria… e maledico questa mia triste prigionia…”

Guisgard 05-04-2012 00.47.17

La sera scese velocemente e avvolse tutto il Castello dell’Avvilente Costumanza.
Le ombre, liberate dalla cattività della luce, invasero la selva circostante e raggiunsero il maniero scavalcando le alte mura.
Quel silenzio, a tratti angosciante, si mutò in un muto senso di smarrimento, capace di infliggere inquietudine anche all’animo più saldo.
Bussarono e Altea si avvicinò alla porta.
“Sono io, Fyellon…” rispose una voce dall’altra parte.

Guisgard 05-04-2012 01.03.51

Parsifal e Lilith sembravano volersi avventurare in quella cupa storia narrata dalla donna in lacrime.
Redentos fissò allora quella donna e per un attimo il dolore di lei gli rammentò il suo.
Rivide il distacco e la sofferenza per la sua adorata moglie.
“E sia...” disse, fissandola “... ma prima raccontateci ogni cosa riguardo a vostra figlia e al maniero in cui ella si trova...”
“Mia figlia Arya” cominciò a raccontare la donna “andò in sposa ad un cavaliere di nome Orco il Rosso... egli non era di nobili origini, ma conosceva l'arte della cavalleria e seppe guadagnarsi una posizione onorevole... Orco corteggiò a lungo mia figlia e solo dopo molto tempo riuscì a strapparle il fatidico si... ma dopo alcuni mesi egli cambiò...”
“In che modo?”
“Non era più lo stesso uomo di prima...” rispose la donna “... divenne imbelle, pigro e insensibile... gli unici piaceri che stimolavano la sua anima erano quelli del bere e del mangiare... Arya è una ragazza bellissima, eppure suo marito, ora, a stento la guarda... decisi allora di farle visita, affinchè la mia presenza potesse donarle un po' di sollievo... ma giunta al maniero mi fu impedito di entrare...”
“Perchè mai?” Chiese Redentos.
“Perchè in quel castello vige una terribile maledizione” rispose la donna “e chiunque ne viene a conoscenza perde miseramente la vita...”
“Di che maledizione si tratta?”
“Essa è chiamata l'Avvilente Costumanza...”
E a quelle parole, una profonda angoscia scese su tutti loro.
http://29.media.tumblr.com/tumblr_lz...dugvo1_500.jpg

Parsifal25 05-04-2012 01.12.33

"L'Avvilente Costumanza?" non avevo mai sentito parlare di una maledizione di questo calibro.....

Mi rivolsi verso gli altri, ma anch'egli sembravano non conoscerla o semmai non avrebbero voluta sentirla pronunciare. Insospettito chiesi..... "oltre a perder la vita, cosa altro può causare?"

Anzi..... improvvisamente mi ricordaì del libro che mi era stato donato dal monaco della chiesetta dove carpì il segreto della treccia di cavallo, avrebbe potuto aiutarmi...

Di scatto mi diressi verso la sacca da viaggio che avevo con me e aprì il libro.... lo feci discretamente poichè molti non conoscevano il suo valore.

Guisgard 05-04-2012 01.23.59

E mentre tutti ripensavano alle cupe parole della donna, Parsifal corse a prendere il libro donatogli dal monaco.
Cercò tra le sua pagine qualcosa che rimandasse alla maledizione accennata dalla donna.
Trovò solo una piccola ed oscura iscrizione, che recitava così:

“Pochi conoscono questa oscura maledizione,
che si nutre di apatia, sofferenza e disperazione.
Da questi è conosciuta come Avvilente Costumanza
e dalla felicità e dalla gioia è inesorabile la distanza.”

Parsifal25 05-04-2012 01.36.11

Anche se veniva accenato a grandi linee.... riuscì a percepire anche il perchè del libro ne riservi solo una piccola iscrizione.....

Chiunque leggesse ciò può affondare nella disperazione più totale,poichè non vi è soluzione....ma anche al mito di Pandora e del suo vaso, vi è sempre un barlume di speranza.

Sospiraì e pensaì a come avreì potuto affrontare una così dura prova... sorrisi e pensaì: "la vita del cavaliere è dedita ad affrontare imprese più miliari di se". Potevo farcela con la fede in Dio e nelle proprie capacità tutto può esser superato.

Pensando a ciò..... una nuova illuminazione mi passò per la mente:

"Chissà se tra le pagine di questo libro vi è qualche accenno al tesoro di Tylesia?" Feci un tentativo.

Guisgard 05-04-2012 01.53.09

Parsifal cercò allora tra le pagine del suo libro qualcosa che richiamasse Tylesia ed il suo misterioso tesoro.
E tra quelle pagine trovò il nome di Tylesia legato ad un oscuro arcano che così recitava:

“Tre uomini si trovano in un Giardino meraviglioso e fissano un bellissimo Fiore.
Il primo si contenta di ammirare il Fiore senza però toccarlo mai.

Il secondo decide di vendere tutto ciò che possiede e acquistare quel Giardino, anche se non sceglierà mai di cogliere il Fiore.

Il terzo, infine, coglie il Fiore, ma solo per sottrarlo alla vista di tutti gli altri e conservarlo nella sua dimora.

Chi fra i tre uomini possiede veramente quel Fiore?”

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