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Mi sentivo ancora un po' intontita, non mi rendevo esattamente conto di ciò che fosse successo e cosa avessi fatto e guardai Goz stranita, mentre stringevo il braccio di Elv.
Rimaneva ora da attraversare la foresta, se non fosse stato per la minaccia degli indigeni e rimaneva un bel problema. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Serve un piano..." disse Jean.
"E serve subito, prima che i militari ci trovino." Fece Stian. "E tra gli indigeni e i militari io preferisco senza dubbio i secondi..." mormorò Lion. "Forse l'unica soluzione è cercare di rubare uno dei veicoli del campo base..."E Elv che era vicino a Gwen, tenendole la mano. |
Ascoltai tutto ciò che dissero, finché guardai Elv.
"E come facciamo? Dovremmo tornare indietro, non possiamo..." dissi dubbiosa, non capendo per quale accidenti di motivo avesse proposto una cosa simile. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non ne ho idea sul come fare" disse Elv a Gwen "ma di certo addentrarsi nella foresta senza un'auto o un firgone è da pazzi."
"Concordo." Annuì Lion. "Serve un piano..." pensieroso Goz. "Non abbiamo scelta." Fece Govan. "O si tona indietro per rubare un'auto, cosa da escludere, oppure ci facciamo coraggio e proseguiamo a piedi." Con tono spiccio. |
Quel bacio, così caldo, così ardente, così intenso.
Mi abbandonai completamente a lui, mi abbandonai tra le sue braccia. In un solo istante, tutto il mondo esterno, le preoccupazioni, i pensieri si sciolsero come neve al sole, scomparvero completamente. Poi le sue mani su di me, quella foga, quella passione che sprigionavano mi fecero andare fuori di testa. "Oh Eerecit!" gemetti sulle sue labbra, chiudendo gli occhi per un momento e godendomi quell'istante, per poi gettarmi io stessa su di lui e continuare a spogliarlo anche con foga,mentre senza accorgermene ridevo. Ridevo, divertita,estasiata di tutto quello... quella felicità senza pari era la cosa più bella e unica che avessi mai provato. E avrei fatto di tutto per tenerla per me. Perchè ormai avevo capito che non era niente la mia vita prima di quel bacio sulla nave. |
"Secondo me è davvero una follia il pensiero di tornare indietro, dato che siamo arrivati fin qui, rischiamo di rimanere lì dentro per sempre. Inoltre, ora siamo anche scappati e immagino se ne siano già accorti, dunque credo non sia praticabile. Mi sa che ci tocca andare avanti" dissi, senza un tono specifico.
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La passione aveva ormai preso il sopravvento, travolgendo subito Destresya ed Erecit.
Ma mentre si spogliavano e si baciavano, qualcuno bussò con forza alla porta del loro alloggio. Intanto, oltre il cratere, Gwen aveva parlato agli altri ed alla fine tutti furono daccordo nel proseguire. Così si avviarono nella foresta. Erano senza armi e senza un veicolo per muoversi, con la minaccia degli indigeni ad ogni passo. Ma di nuovo Gwen sentì quella strana sensazione. Quella cioè di muoversi sapendo esattamente dove andare. |
Tutti furono concordi riguardo ciò che dissi e in quattro e quattr'otto eravamo in marcia.
Non appena iniziammo a camminare, sentii nuovamente quella strana sensazione, di conoscere a menadito il percorso ed era maledettamente strano, troppo strano per essere normale. Iniziai così a camminare speditamente e con sicurezza, ma tenendo forte la mano di Elv, come per tenere vicino un pezzetto di realtà nel momento in cui mi sembrava di perdermi dentro me stessa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La foresta era un trionfo di alberi giganteschi, i cui rami si allungavano in ogni direzione, fino ad incontrarne degli altri ed allora intrecciandosi ad essi.
Monumentali radici sountavano da ogni dove nel terreno, fra cespugli, piante dal fogliame variopinto e corsi d'acqua che scorrevano fra fiori dai petali esotici. Gwen camminava spedita, con passo sicuro, tenendo stratta la mano di Elv che la seguiva stupito, così come gli altri del gruppo. Arrivarono così, circa poco più di un'ora dopo, ai piedi delle mura monumentali che dividevano l'isola in 2. |
Ci inoltrammo nuovamente nel fitto della foresta rigogliosa, Elv che mi seguiva stupito come gli altri, senza capire, probabilmente, che era lo stesso stupore che animava anche me.
Alla fine, dopo tanto peregrinare, arrivammo alle mura che dividevano in due l'isola. "Bene, c'è ancora un altro ostacolo, pare..." dissi con sarcasmo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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