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Mi aspettava...perché mai..e tutta quella storia del pericolo.
"Icarius, tesoro...io vado a prendere qualcosa da mettere sotto i denti anche per te finchè non arriva il dottore" mi alzai con una certa insofferenza "Comunque, ti farò intanto portare nel mio Palazzo finchè non guarirai, hai bisogno di riposo...vero tesoruccio mio...ti farebbero lavorare pure col piede malandato" baciandolo sulle labbra ma il cuore era stretto in una morsa di inquietudine. Scesi dal taverniere e chiesi delle focacce e avevo un velo che contornava il viso, per non farmi riconoscere..."Il dottore non arriva? Sentite voi avete mai sentito la Leggenda della Dama Nera e il suo amante Afragolignonese? Dove si trovava il Palazzo di lui?" come un gesto istintivo ma forse non dettato dal mio istinto. Mostrai a lui il ciondolo e aggiunsi a bassa voce "Forse questo è il simbolo del suo casato.." sorridendo da dietro il velo nero. |
La leggenda della Pieve di Monsperone
Il suo sguardo, il suo tono.
Oh il mio signore non aveva mai saputo resistermi, nè io ero mai resistita a lui. Gli appartenevo, da lui traevo tutta la mia forza, i miei poteri, ogni cosa. Lui era ogni cosa, il principio e la fine. E quando mi guardava così tutto il mondo scompariva. "Beh se il mio signore vuole raggiungermi..." con voce calda, sensuale, iniziando a slacciare il vestito rosso già succinto di suo "...sa che mi troverà impaziente, accogliente, calda.." aprendolo in due e facendolo scivolare piano a terra, con un movimento sinuoso ed elegante, per poi avvicinarmi nuovamente allo specchio, camminando con grazia solo con le scarpe alte addosso. Lo sguardo fisso nello specchio, un'espressione lussuriosa e lasciva. "Come sempre..." con un sorrisetto malizioso. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...44b7ef0aa0.jpg |
“Già...” disse pensieroso Nikolaj a Gwen “... comunque direi di trovare il modo di uscire da qui... un altro istante ed impazzirò per il troppo fetore...” guardandosi intorno.
Cominciò a cercare, ma non vi era nessun passato che fungesse da uscita. “Eppure un modo per uscire deve esserci...” mormorò. “No, voglio tornare al palazzo dove lavoro...” disse singhiozzando Icarius, visibilmente brillo “... voglio tornare lì... il buon Stuarto saprà curarmi... ho sentito prima la voce della padrona...” Altea scese di sotto per avere delle focacce. “No, mai sentita questa leggenda, madama...” l'uomo ad Altea “... però c'è un antico castello, oggi ormai un rudere, detto dei Fragoloni... qualche miglio più in là...” “Brava...” disse lo specchio con voce calda, bassa, fissando Lys ormai nuda con solo le scarpe ai piedi “... chissà... se ciò che vedrò saprà colpirmi, attirarmi, potrei infine raggiungerti...” la guardò ancora, tutta, per poi svanire nei riflessi misteriosi dello specchio. |
Le parole di Icarius mi rimbombavano in testa..a quel ragazzo avevano fatto il lavaggio del cervello..che ringraziamento per averlo salvato.
"Castello dei Fragoloni" forse era proprio quel castello, ecco perché quella visione "E che mi dite di quel castello..di chi era nel passato, si sa qualcosa?" interessata sempre di più. |
“In verità non saprei dire, madama...” disse il taverniere ad Altea “... non è molto lontano da qui... magari potreste chiedere nei dintorni, là ci sono contadini e forse sapranno dirvi...”
In quel momento arrivò il dottore. “Dov'è il paziente?” Chiese. |
"Grazie per la informazione, sicuramente ci andrò"...si dovevo andarci...devi andarci.
Arrivò il dottore e mi feci avanti.."La accompagno dottore, è con me, e si è riaperta la ferita" e lo accompagnai in stanza da Icarius chiudendo la porta.."Ha bisogno di riposo, non può muoversi per ora, fate il vostro lavoro, gli ho dato del rum per sopportare il dolore". Mi sedetti e guardai Icarius..."Sai dovrei andare in un posto ora, ma non ti abbandono come vuoi fare tu...voglio sapere come stai...dottore, lei ha mai sentito parlare del Castello dei Fragoloni che si trova nelle vicinanze?" magari era della zona. |
“ I tuoi piani... naturalmente...”
Sospirai appena, lasciando che si aiuto compiacesse, convinto davvero che ogni cosa accadesse per suo volere. “ Sai bene come la penso. Sarò all’altezza delle aspettative perché così mi piace essere, non perché lo dici tu. Smettila di preoccuparti per cosa indosserò io, pensa piuttosto alla sicurezza del palazzo. I tuoi soldati non sono neanche stati in grado di trovarmi, sarebbe incapaci di vedere un criminale anche se gli passa dinanzi sorridendo.” Con tono duro, di rimprovero ma sapevo esattamente di che parlavo. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Il dottore fasciò il piede di Icarius e gli somministrò delle medicine per cicatrizzare il taglio.
“Io voglio tornare al mio palazzo...” disse Icarius brillo “... dove lavoro...” “Beh, potrai tornare al tuo palazzo” fece il dottore “ma dovrai riposare.” Icarius annuì sereno, per poi addormentarsi. “Si, conosco quel castello...” il dottore ad Altea “... non è molto lontano da qui... ma è ridotto ad un rudere ormai.” |
“Bene, allora confido che stasera sarai perfetta e degna del barone.” Disse il Maresciallo a Dacey, per poi andare via.
Intanto i preparativi continuavano in tutto il palazzo, visto mancavano poche ore alla sera. Rosso era nel cortile, preparandosi per lo spettacolo da rappresentare durante la cena. |
"Lo so, anche io..." avvilita.
E continuai a cercare uscita da qualche parte. "Non riesco a crederci, si deve pur uscire da qui!" avvilita. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
La sua voce, la sua voce era capace di farmi andare fuori di testa, di farmi ribollire il sangue nelle vene, ancora e ancora.
Più fissavo i suoi occhi, quell'azzurro tendente al grigio, più il mio desiderio di lui cresceva a dismisura. Poi quelle parole, quel tono, quella sfida. Sì, perchè era una sfida, lo era eccome! Oh e io amavo le sfide, soprattutto quel genere di sfide. Mi sfuggì un lungo sospiro quando svanì, come mi mancava il mio signore. Tornai a guardare Aegos, come pietrificato accanto a me. Era bello, era davvero bello. Aveva sul viso ancora quell'espressione da cucciolo che tanto mi eccitava, mentre il suo aspetto era sempre virile, marmoreo, scolpito. "Sveglia, piccolo..." con la voce calda e sensuale, ripensando alla recita di poco prima. Mossi una mano attorno al suo viso per farlo risvegliare. Non ero sicura di poterlo fare, dato che era stato il mio signore a bloccarlo lì e non io, ma ci provai ugualmente. Mi serviva sveglio per mostrare al mio signore quanto potevo essere lasciva e lussuriosa, quanto era brava la sua Lys, che era degna di una sua visita. Una visita in cui avrebbe potuto prendere tutto ciò che voleva di me. Perchè tutto di me gli apparteneva. |
Mi si strinse il cuore a quelle parole di Icarius, quindi voleva abbandonarmi..ma appena il dottore mi rispose i miei pensieri andarono a quel castello mentre Icarius ora dormiva.
Certo era un rudere perché da molto non vi erano gli afragolignonesi, come il Palazzo dell' altro fantasma..."Potreste accompagnarmici mentre Icarius dorme? Vorrei vederlo, ho il cavallo sotto". Mi misi il mantello e il cappuccio e presi la spada e feci cenno al dottore di portarmici...volevo scoprire cosa fosse mai questa storia. |
“In verità sono venuto a piedi” disse il medico ad Altea “ed abito qui vicino. Mi aspettano poi altri pazienti. Però di sotto ho visto sta mangiando un contadino che conosco bene e che non abita lontano dal rudere. Potreste chiedere a lui, madama.” Con tono gentile.
Arrivò il taverniere. “Madama andate via?” Chiese. “Potreste pagarmi? Con tutto il rispetto questo giovane” indicando Icarius “non ha fatto altro che ripetere di voler tornarsene a casa dove lavora e temo che se giungessero i suoi padroni questo andrebbe via filato senza pagarmi.” Il medico rise. |
Lasciai che si allontanasse quindi mi concessi un ulteriore sguardo al ritratto ma ormai la misteriosa voce se n’era andata e con essa il mio interesse per il dipinto.
Preferii uscire, fare ancora una breve passeggiata prima di pensare a cosa indossare. Perché sebbene avessi rassicurato mio fratello, la realtà era che ancora non mi ero fatta una idea precisa di come avrei voluto apparire quella sera. Tuttavia i miei pensieri vennero ancora spazzati via a causa di una maschera. Intravidi Rosso infatti, in fase di preparazione per il suo spettacolo. “ Salve...” Mi avvicinai, memore di come fosse finito male il nostro incontro. “ Mio fratello voleva che mi premurassi di controllare... per essere certo che sarete all’altezza dell’intera serata.” Dissi mentre alcuni servitori passavano poco distante. “ Siete davvero sicuro di ciò che volete fare?” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"Davvero vi ha tormentato pure voi che voleva tornare dai suoi padroni? Non comprendo eppure io pure gli avevo offerto un buon lavoro...e pure il mio cuore" presi delle monete e gliele misi sul palmo della mano "Non penso il ragazzo in quelle condizioni possa andarsene, infatti io sto solo andando a vedere un rudere e poi torno, ma se volete vi paghi non ho problemi, vi ho dato più del dovuto, ora sta dormendo e non penso fugga".
Guardai il dottore che rideva.."Si, gentilmente, portatemi da questo contadino in modo io possa visitarlo" il mio cuore era in tormento, poi ero amareggiata per Icarius..non potevo immaginare quel ragazzo non avesse un briciolo di buon sentimento. |
Cercarono ancora, a lungo, ma quella cripta sembrava essere formata da un unico blocco di pietra, senza altre uscite, né passaggi.
“Roba da matti...” disse sconcertato Nikolaj “... solo un fantasma potrebbe dunque uscire da qui...” scuotendo il capo e fissando Gwen. In quella cripta c'erano soltanto loro due e quella bara chiusa. Rosso guardò Dacey attraverso la sua maschera. “Si.” Disse perentorio. “La vendetta per me è come l'aria. Si può vivere senza aria?” Fissandola. “Mi spiace per voi e per i vostri sogni di felicità, ma io ucciderò il barone. Forse stanotte, forse domani o domani l'altro, chissà... lo farò quando meno si aspetterà di morire... di sorpresa... così che non avrà modo di pentirsi, né di convertirsi... finirà allora all'Inferno e marcirà lì per l'Eternità.” Con tono carico d'odio. Quella carezza di Lys, un bagliore sinistro nello specchio, gli occhi di Aegos che tornarono a tingersi di un azzurro vivo. Allora lo stalliere si destò, come se nulla fosse accaduto, come se davvero il Tempo si fosse fermato. “Oh, madama...” disse lui riprendendo la recita e guardandola tutta nuda davanti a lui, con solo le scarpe alte ai piedi “... sentite... si, sentite caldo? Volete chiami il taverniere per darci una camera più fresca?” Fissando i seni sodi, i capezzoli rosati, le gambe strette e quel sesso racchiuso fra esse come un prelibato e proibito frutto di mare. Il suo tono era imbarazzato, quasi inebetito, ma gli occhi eccitati e famelici, quel sorriso lussurioso appena trattenuto, tradivano una perversione che avvampava nell'animo e nel corpo del vigoroso stalliere. “Se messo su un carretto può andarsene il ragazzo.” Disse il medico ad Altea. “L'importante non sforzi il piede camminando. Per il resto non ha problemi di sorta.” Assicurò. “Il problema, madama, è che se i padroni vogliono potrebbero denunciarmi visto lui vuole andare via ma è ancora qui.” Fece il taverniere. “Le leggi di Sygma sono molto ferree nel tutelare i diritti dei padroni.” Annuì. Scesero così di sotto, lasciando Icarius beato a riposare in quel letto, trovando vari clienti ai tavoli. Qui il medico indicò ad Altea il contadino di cui parlava. |
Io ero Sygmese ma non avrei mai fatto denuncia se un mio servitore se ne voleva andare.
Scesi, Icarius per ora dormiva e mi accomodai al tavolino del contadino e lo salutai.."I miei saluti messere, mi hanno detto voi abitate vicino ad un vecchio castello, il Castello dei Fragoloni, è mia intenzione andare a vederlo, mi potreste accompagnare e magari dirmi qualcosa di quel castello se lo sapete?" mentre mi tormentavo il ciondolo per una infinità di cose, soprattutto Icarius. |
Sembrava deciso, deciso a incorrere nella propria morte perché per me era impossibile che riuscisse nel suo intento, non quella sera con così tante persone intorno al Barone.
“ Pentirsi di cosa? Perché siete così avvelenato nei suoi confronti? Avete chiesto il mio aiuto per entrare qui, so dei vostri piani e ancora non vi ho denunciato. A questo punto mi dovete una spiegazione per questo vostro odio. Allora, forse, potrei comprendervi e non biasimare la vostra brama di vendetta.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Nulla.
C'era solo il nulla lì dentro. Ah, c'era anche quella puzza insostenibile. Ad un certo punto mi fermai e guardai quella bara ancora chiusa. "E se la aprissimo?" guardando Nikolaj. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Il barone è un assassino, un tiranno, un pazzo sanguinario.” Disse Rosso a Dacey con la voce carica d'odio. “Fra i suoi crimini vi è l'ingiustia che ho dovuto subire, con la confisca delle mie terre ed il ritiro del mio titolo. Mi ha fatto imprigionare e senza processo voleva farmi giustiziare. Se sono vivo è solo grazie alla mia fuga. Per questo ho il volto coperto da questa maschera.” Scosse il capo. “Ma dubito voi mi crediate.”
“Aspetta...” disse Nikolaj a Gwen “... vuoi aprire questa bara? Ma già l'aria è irrespirabile... se apriamo anche questa bare il suo contenuto appesterà ancor più questo luogo. Sei così curiosa di voler vedere cosa marcisce qui dentro?” “Si, abito non lontano da quel castello...” disse mangiando il contadino “... volete andarci? Sappiate è solo un vecchio rudere... comunque, se proprio ci tenete, appena finirò di mangiare vi ci porterò. E' di strada per casa mia.” Ad Altea. |
Alzai le spalle e mi sedetti su una sporgenza in pietra.
"Non so, non c'è niente da fare qui... Non possiamo neanche andarcene..." alzando le mani. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“ E cosa pensate di ottenere uccidendolo?
Sarete marchiato come assassino e non vi resterà che fuggire, vivrete braccato per il resto dei vostri giorni senza la possibilità di riabilitare il vostro nome! Al posto di questo barone arriverà qualcun altro, magari persino peggio.” Da sempre preferivo l’arte della diplomazia per risolvere un qualsiasi tipo di conflitto. Che fosse una piccola lite tra amici fino ad arrivare a question di stato. Troppo spesso avevo visto uomini impetuosi portare subito le mani alle armi arrivando così a un risultato catastrofico. “ Potreste invece andare in un posto lontano dall’influenza del Barone e rifarvi una vita. Una vita degna di essere vissuta . O potreste tentare di riavere ciò che è vostro, se davvero vi è stato portato via ingiustamente. Potrei perfino aiutarvi, visto che voi siete stati gentile con me. Ancora una volta, vi chiedo di considerare altre vie oltre alla violenza.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Passarono lunghi istanti.
Istanti di silenzio in quel luogo fetido, dall'aria irrespirabile. “Apriamola...” disse infine Nikolaj a Gwen “... cos'altro abbiamo da perdere... siamo sepolti vivi qui dentro...” Allora si avvicinò alla tomba in pietra e cominciò a spostare la copertura. Una ventata di aria pestilenziale si riversò fuori, quasi da togliere il respiro, da far lacrimare gli occhi. Dalla polvere si riversò poi fuori una polvere scura e da essa una salma putrefatta e fetida. http://thatmomentin.com/wp-content/u...PM-650x384.png Rosso rise piano a quelle parole di Dacey. “Quanto siete egoista ed ingenua...” disse divertito “... davvero credete che tutto possa risolversi così? Io che fuggo, magari mi rifaccio una vita e poi? Tutti vissero felici e contenti?” Scosse il capo. “Che sciocca siete... infantile direi... quel bastardo continuerà ad uccidere, a tiranneggiare... magari voi sarete la prossima vittima. Altri innocenti perirebbero e Monsperone continuerà a vivere nel terrore. Ecco cosa succederà se anche io andassi via o fallissi nel mio intento.” Guardandola con rabbia. |
Trascorremmo lunghi istanti in silenzio.
Poi Nikolaj si decise ad ascoltarmi ed aprì la tomba. Oltre ad uscire altra aria pestilenziale, vedemmo una salma che doveva essere lì da chissà quanto tempo. "Bene. Ho in mente un gioco che potremmo fare mentre siamo qui. Cerchiamo di capire se la salma è più o meno vecchia di noi..." dissi sarcasticamente, con naso e bocca coperti. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Ma tu sei un fiore, anima mia.” Disse ridendo Nikolaj a Gwen. “Guardati? Sei pura sensualità. Io stesso mi stupisco di come riesco a resisterti.” Facendole l'occhiolino.
Guardò allora la tomba e quella salma vecchia come il mondo. “A giudicare sembra molto vecchia...” mormorò “... a prima vista direi un millennio o poco meno... ma...” avvicinandosi “... sono troppo esperto di sangue per non capire la verità...” toccandola “... mi gioco i canini che chiunque fosse questa salma, fino a qualche giorno fa era vivo e vegeto... è stato ucciso e ridotto ad una mummia... forse facendogli bollire le carni fino a renderle secche... e forse con la magia è stato mutato in una mummia...” |
“ Io continuo a essere gentile, persino vi offro il mio aiuto eppure continuate ad insultarmi.”
Dissi stizzita , resistendo alla tentazione di denunciare i suoi intenti criminosi ai soldati seduta stante. “ Vi state dunque ergendo a paladino per noi tutti? Condannate e eseguite voi la sentenza, vi ergere a giudice di un uomo ma non siete imparziale. Dite di agire per il bene di tutti quando invece la vendetta è personale, per via di ciò che vi ha tolto. Non ragionate, volete solo morte e violenza ma vi ritenete migliore di un uomo che accusate di aver causato morte e violenza. A questo punto non so che altro fare. Ho provato a farvi desistere, a farvi riflettere, a capirvi ed ascoltarvi, ho provato a offrirvi una prospettiva migliore invece che l’omicidio, ho tentato di farvi capire che ancora potete avere una vita serena se lo desiderate Ma siete più cocciuto di un mulo e non mi resta che prenderne atto.” Con tono grave, rassegnato e un’espressione mesta sul volto. Reddas mi pareva una causa persa e non potevo più restare inerme a quel punto. Dovevo fermarlo. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Roteai gli occhi.
"Nonostante il complimento, abbiamo la stessa età Nikolaj, anno più anno meno. Il fatto che io me li porti meglio è solo un dettaglio" con espressione sarcastica. "Oh io lo so come ci riesci. Perché se ti azzardi ti faccio fuori senza pensarci troppo" piegando il capo di lato e parlando con aria candida e serafica, quasi angelica. Il che era paradossale per me Mi avvicinai alla mummia e seguii il suo ragionamento. "Dici? Beh, potrebbe essere. A questo punto si ripropone sempre il problema dell'uscita. Perché chi ha messo qui questa mummia deve essere uscito poi. Certo, potrebbe aver usato il cunicolo che a noi è interdetto, ma possibile che non abbia considerato nessun'altra via?" Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Chissà...” disse Nikolaj ascoltando Gwen ma guardando nella tomba.
Spostò la salma e trovò qualcosa. “Centro!” Esclamò. “Ecco ciò che cercavamo!” Indicando alla bella vampira una sorta di porticina sul fondo della bara di pietra. Aprì e scoprì un passaggio. “Il vostro giudizio non mi interessa.” Disse seccato ed orgoglioso Rosso a Dacey. “Abbiamo un accordo. Mi basta il vostro silenzio, non vi ho chiesto aiuto. Anzi, mi farebbe schifo averlo da una donna infatuata di quel cane...” recandosi nelle scuderie senza aggiungere altro. |
Ad un certo punto Nikolaj guardò più a fondo e... Avevo ragione!
"Lo sapevo! Lo sapevo che la mia intuizione era giusta e dovevamo aprire quella tomba!" esclamai "A questo punto, direi di andare." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Stava davvero mettendo alla prova la mia pazienza e il mio buon cuore.
Avevo un accordo con lui, vero, ma lo avevo fatto solo per essere riportata a casa il prima possibile. Tuttavia la mia onestà mi aveva imposto di tener fede alla parola data anche una volta a palazzo, anche dopo aver avuto modo di apprezzare il Barone, anche dopo essere stata oggetto di più e più critiche e offese da parte del cavaliere. Ma a quel punto davvero mi ritrovai a chiedermi perché dovevo essere leale con quell’uomo. Perché dovevo permettergli di mandare a monte i miei piani futuri, le mie speranze quando anche lui ricercava solo la sua egoistica vendetta, disinteressandosi del resto. Lo lasciai andare, avevo finito di sprecare il fiato con lui. “ Ho bisogno di vedere mio fratello. Subito.” Apostrofai, con tono ancora alterato dalla discussione, il primo servitore che mi si parò davanti. “ Informatelo che lo attendo nelle mie stanze. È urgente. Forza, andate!” Avevo scelto di farmi trovare in camera mia, dopotutto la serata era alle porte e io dovevo davvero prepararmi. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Dacey si ritirò nella sua stanza e poco dopo arrivò suo fratello, già in alta uniforme per la cena in omaggio al barone.
“Sono alquanto impegnato.” Disse il Maresciallo. “Spero sia davvero importante... avanti, ti ascolto...” fissandola. “Si, poi magari una volta fuori qui ti farò un applauso premio.” Disse sarcastico Nikolaj a Gwen. I due allora si infilarono nel passaggio trovato nella tomba di pietra, ritrovandosi in un altro cunicolo, più stretto del precedente. Percorsero qualche decina di metri al buio, in un ambiente claustrofobico ed umido. Ad un tratto arrivarono ad un punto che sembrava segnare la fine del cunicolo. Nikolaj spostò una pietra che fungeva da tappo, uscendo poi da un tronco cavo nel bel mezzo del bosco. |
Si ridestò da quell'incanto, trovandomi lì, nuda davanti a lui con lo sguardo lussurioso che bramava ogni parte del suo corpo, fin troppo nascosto negli abiti che aveva addosso.
I miei occhi si illuminarono di una luce perversa nel momento in cui mi accorsi che aveva continuato la recita. "Oh si piccolo.. fa molto caldo, troppo.." iniziando a tastare il suo corpo saldo e virile. "Tu non ne hai?" con aria maliziosa. "Oh, ti aiuta la tua padrona a spogliarti adesso..." alzandogli la maglia, per scoprire il petto, e poi chinarmi a leccarlo. Un movimento lento, lungo dall'attaccatura dei suoi pantaloni fino al collo e mentre il mio viso risaliva assaporando la sua pelle, i miei occhi famelici erano nei suoi, trasmettendogli tutta la voglia che avevo di lui, tutta l'eccitazione che mi divorava in quel momento. "Oh, anche i pantaloni..." iniziando a slacciarglieli "Non voglio che il mio piccolo abbia caldo.." abbassandoli con un gesto brusco, liberando così quella virilità salda e vogliosa che tanto stonava con gli occhioni da cucciolo. Oh, ma quella stonatura era decisamente eccitante! "ohhh..." con aria sorpresa, prendendolo in mano e guardando Aegos negli occhi "Ma guarda guarda cos'ho trovato qui.." con aria divertita "il mio pasticcino! Dovrei assaggiarlo, che dici?" mostrandogli la lingua con aria invitante e lasciva. |
"E tu? Invece lo vuoi tu il premio?" scocciata.
Camminammo per un po' in quel cunicolo stretto e umido, poi Nikolaj liberò ulteriormente il passaggio e ci trovammo finalmente fuori, nel bosco. "Ah, l'aria fresca..." respirai l'aria a pieni polmoni, apprezzandola ora veramente, come mai prima. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“ Impegnato ma affascinante.”
Dissi subito per addolcirlo, anche se lo pensavo sul serio. Con quella uniforme assomigliava tanto a nostro padre. “ Ho dei dubbi sul saltimbanco. Non credo sia all’altezza di questa serata, sarebbe meglio evitare che si esibisca. Vogliamo che sia tutto perfetto giusto?” Mi avvicinai a mio fratello, con uno dei miei sorrisi migliori e persuasivi. Non avevo intenzione di dirgli la verità, così avrei mantenuto l’accordo evitando di denunciare le intenzioni del cavaliere ma al contempo non avrei sentito le proteste della mia coscienza se fossi restata inerme e complice. “ Abbiamo bisogno che il Barone si di splendido umore, non che si deprima osservando un uomo mascherato. Non credi anche tu?” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Era ancora giorno e subito Nikolaj prese Gwen per un braccio, correndo poi verso un capanno abbandonato che per loro fortuna si trovava a pochi metri.
“Qui saremo al sicuro dal Sole...” disse lui “... bene...” guardando divertito la vampira “... non merito dunque quel famoso premio? Quell'applauso? E magari altro?” Fissandola con malizia e sarcasmo. Il Maresciallo di Chanty era un uomo d'armi, un esperto di ogni disciplina bellica ed un profondo conoscitore di svariate tecniche di combattimento. Però non era un fine diplomatico, né un rigoroso politico. Non possedeva l'acume proprio dei cortigiani e neppure la sottile arte del compromesso intellettuale, tanto fondamentale per gli intrighi di governo. Era un uomo rude, violento, ambizioso e senza scrupoli. Più facile all'ira che alla strategia, dunque poco versato all'intesa ed alla comprensione dei suoi simili. Così le parole di Dacey non accesero in lui alcun sospetto. “Nessuno si aspetta da quel pezzente una rappresentazione degna di una corte.” Disse ridendo. “Farà da tappezzerie, strapperà qualche risata e forse qualche applauso con qualcuna delle sue farse. Il barone manco si accorgerà di lui.” Con un ghigno. Aegos si godeva il tono lussurioso della sua padrona, le sue carezze lascive, la sua lingua umida sul petto. Poi i pantaloni che lei tirò giù bruscamente liberarono finalmente la sua mascolinità cresciuta ed esasperata per quella recita eccitante in modo ormai insopportabile. “Madama, non è colpa mia...” disse lui continuando quella farsa, mentre Lys stringeva la sua traboccante virilità “... io non volevo... è successo da sé... davvero...” con tono imbarazzato, vergognoso, deglutendo per l'eccitazione, ma con un sorrisetto perverso che ormai non tratteneva più. |
No.
No, il sole non ci voleva. Da una tomba a un capanno e sempre bloccata con lui. Ma era possibile? Lo guardai, scocciata. Ancora insisteva? Di sicuro la sua resistenza era lodevole. "No." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Nikolaj scoppiò a ridere.
“Eh, mi piacerebbe sapere quell'Elv cos'avrà di così speciale.” Disse sarcastico guardando Gwen. “Beh, per ora siamo bloccati qui.” Guardandosi intorno. “Mi chiedo quanto disti la nostra torre da questo capanno.” Era pomeriggio inoltrato ormai ed il tramonto non era lontano. |
Il suo tono, così cucciolo e impaurito.
Il suo sguardo così perverso e voglioso. Il suo corpo perfetto e scultore. Era troppo, era decisamente troppo! "Oh Aegos, Aegos, cosa devo fare con te?" con voce sensuale e lasciva. "Mi nascondi un pasticcino che sembra così invitante..." continuando ad accarezzarlo, inumidendo l'estremità con gli umori che ne fuoriuscivano, girandoci attorno le dita, premendolo, tastandolo. "Dici che è buono?" guardandolo negli occhi per gustarmi la sua espressione. "Oh guarda c'è anche il ripieno.." ormai sempre più folle. "Dai, solo un assaggino!" come se dovessi fare una marachella. Allora mi inginocchiai, me lo portai alle labbra e iniziai a torturare quella punta rossa e vogliosa con la mia lingua, come se stessi davvero assaggiando un dolce prelibato. Lente e appassionate leccate che lambivano l'estremità di quel membro ormai sempre più folle ed eccitato. "Oh sì.." senza smettere, guardando aegos negli occhi da lì sotto "Ha davvero un buon sapore, sai?" continuando in quel gioco volto a farlo impazzire "Quasi quasi me lo mangio tutto quanto in un sol boccone!" senza togliere gli occhi dai suoi, e indugiando in quel gioco seducente ed eccitante per gustarmi appieno la sua reazione. Oh sì.. volevo vederlo eccitato, folle, perso. E mio! |
Lo guardai.
"Ha una cosa fondamentale. Una cosa che tu non avrai mai. Ha me" dissi solo, fissandolo. Poi mi allontanai guardando fuori dalla piccola finestra un po' per capire dove fossimo, stando attenta al sole, un po' per stargli lontana. Ero stata brutale e diretta forse, ma magari era l'unico modo per riuscire a fargli capire che doveva desistere. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Nikolaj rise ancora, per poi sedersi in un angolo, con la schiena appoggiata alla parete, per poi mettersi a fischiettare.
Gwen guardava fuori, attenta a non sporgersi troppo in direzione degli ultimi raggi del Sole morente. Restarono così per lunghi istanti, forse un'ora, forse di più. Giunse il tramonto, infine il crepuscolo. Silenzioso, vago, misterioso, coprendo Chanty con lunghe ombre di forme sinistre. “Direi di tornarcene a casa...” disse alzandosi Nikolaj. |
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