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“Il giornalista in auto aveva una sua foto...” disse Gozz a Gaynor “... immaginiamo stesse vendendo qui... magari per un'intervista...”
“Si, esatto...” Charlotte scossa “... ebbene?” “Probabilmente il movente dell'omicidio potrebbe essere legato all'intervista...” Lione alle due donne. “Com'è morto?” Chiese Charlotte. “In modo alquanto bizzarro...” spiegò Lione “... trafitto da una freccia con la punta di titanio... ha perforato il vetro e spaccato il cuore al giornalista...” “In pratica” mormorò Gozz “come nei suoi film Skorpio uccide i nemici...” |
Quella figura nella penombra fissava Gwen, celato dal chiaroscuro, fino a fare un passo verso di lei.
Allora, raggiungendo una candela, la ragazza notò sul suo volto una mascherina, di quelle usate in quei giorni di Carnevale. “Si, sono io...” disse, camuffando palesemente la voce “... prego, siediti... sei mia ospite...” http://www.culturamix.com/wp-content...da-opera-1.jpg |
Il resoconto di Gozz mi fece impallidire e, mio malgrado, cominciai a provare una certa paura. Mi lasciai cadere sul divano e mi presi la testa fra le mani.
"Se solo ieri non fossi andata a quello stramaledetto spettacolo!" Esclamai "Possibile che la mia vita potrebbe essere in pericolo per un semplice bacio di scena?" Non mi capacitavo di tutto quel trambusto sorto intorno ad un film, che aveva addirittura fatto dei morti. "È tutta colpa tua!" Mi rivolsi inviperita a Charlotte "Hai sulla coscienza la morte del tuo amico, se mi avessi ascoltata a quest'ora lui sarebbe vivo ed io non avrei perso la pace..." Mi calmai, respirando piano e contando fino a dieci. "Ispettore, cosa dovrei fare ora?" Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
Nyoko, come intrappolata in una sorta di incantesimo, si ritrovò davanti al castello.
Di nuovo la porta era socchiusa. |
Icarius tornò, e il mio cuore iniziò a battere sempre più forte.
Mi avvicinai a lui, senza dire una parola. Non riuscivo a parlare, non riuscivo nemmeno a formulare un pensiero lucido in quel momento. Avevo paura, una paura viscerale e atavica di perderlo per sempre. Ma avevo anche fiducia, fiducia che il nostro amore fosse più forte dello spazio. Lo guardai con un'espressione solenne e preoccupata insieme, ma anche infinitamente dolce. Presi il medaglione dalle sue mani, ma non guardai nemmeno il vestito. Non avevo tempo per quello ora. Sfiorai piano il suo viso, e poi scesi piano sulle sue braccia. Il cuore batteva, batteva sempre più. "Vieni.." gli sussurrai, prendendogli la mano e facendolo sedere sulla poltrona. Mi sedetti a cavalcioni su di lui, così com'ero, nuda e avvolta solo nel lenzuolo, guardandolo negli occhi. "Voglio che tu sappia tutta la verità.." iniziai, mentre il cuore scoppiava "Voglio mostrarti il mio mondo.. e so che non sarà facile per te.." mi chinai a baciarlo piano. "Ma mi fido di te, mi fido del nostro Amore, e so che capirai.." sussurrai sulle sue labbra. Allora presi un profondo respiro, e gli cinsi il collo con il medaglione. "Chiudi gli occhi..." sussurrai, mentre lo stringevo, cosicché la Gemma Azzurra fosse tra i nostri corpi, tra i nostri cuori "Ti porterò con me...". Dapprima fu la brughiera, la distesa così familiare e conosciuta. Poi, fu come se ci alzassimo in volo. La terra era sempre più lontana, sempre più distante.... Lo tenevo stretto a me, e gli sussurravo dolcemente nell'orecchio "Io sono qui, Amore.." accarezzandolo "Fidati di me..". Ora la terra non era che un puntolino nell'universo, e una galassia nuova sconosciuta ci si mostrò. Poi un'altra, e un'altra ancora. Un infinito cosmo con infiniti mondi. E in mezzo a loro Solaria, il più bello e florido dei pianeti della Galassia Veniana. "Quella è casa mia.." sussurrai. Allora Solaria divenne sempre più vicino. Si potevano vedere i monti, i fiumi, il palazzo dorato, la sala del consiglio. Poteva vedere me, dirigere il consiglio galattico, oppure passeggiare per i miei appartamenti. Sola. Lo tenevo stretto, lo accarezzavo, lo stringevo, lo baciavo piano. Quasi avessi paura che si spaventasse, e sperassi che il mio Amore riuscisse a calmarlo, a rassicurarlo. Poi tutto divenne buio, e caotico. Allora fummo in mezzo alla guerra, Cormonios che dominava i Sette. Il consiglio approvò la Supernova. Immagini confuse, eppure chiare e vere, con i loro rumori, voci concitate. Io che lanciavo la Supernova e distruggevo Cormonios. Poi la pace, le muse, ancora Solaria. Fino al furto, il consiglio, il mio arrivo sulla terra. "Ecco perchè sono qui..." sussurrai ancora, piano, mentre sapevo che quelle immagini erano impresse nel suo cuore tramite il medaglione. "Devo ritrovare quell'arma e distruggerla..." sussurrai. Allora iniziai a baciarlo piano, dolcemente, sul collo, sul viso, senza smettere di tenerlo abbracciato. Allora placai l'energia del medaglione. "Io non appartengo a questo pianeta, Icarius.." sussurrai infine, senza smettere di stringerlo e accarezzarlo dolcemente. "Però ora appartengo a te.." trattenendo il fiato,mentre il mio cuore ormai mi scoppiava nel petto. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...1d7b6bd730.jpg |
La figura restò a guardarmi, finché si mosse nella mia direzione e vidi il suo volto coperto da una maschera.
Quando parlò, mi sembrò subito come se la voce fosse camuffata. Era strano. Accennai una risata beffarda. "Ospite? Ha un bel coraggio a chiamarmi ospite. La sua domestica mi ha definita prima schiava e poi premio" sbottai, stizzita, rimanendo in piedi. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Charlotte impallidì e non riuscì a dire nulla.
“Si calmi ora...” disse Lione a Gaynor “... se l'assassino voleva uccidere in relazione alla presentazione di quel film, beh, prima o poi avrebbe colpito... quindi la colpa non è di nessuno...” “Si, esatto...” annuì Gozz “... ora bisogna restare lucidi... dunque... uccide i giornalisti... e soprattutto sembra un amante dei film di Skorpio...” “Forse è un fanatico...” Lione. “Si, probabile...” mormorò Gozz “... beh, di certo tutto sembra farci credere che lei sarà la sua prossima vittima...” rivolto a Gaynor, senza tatto. “Come fa a dirlo?” Charlotte. “Ha ucciso un giornalista da quattro soldi solo perchè era diretto qui...” rispose l'ispettore. “Potrebbe essere un maniaco, ossessionato da Skorpio, al punto da emularne le gesta nella realtà...” propose Lione “... dopotutto Skorpio non è un eroe classico, ma un eroe ambiguo... che uccide senza pietà i nemici...” “Peccato che nella realtà ciò sua contro la legge!” Esclamò Gozz. “E la legge sono io!” |
Tutto questo era inspiegabile, strano, inquietante. Cominciai a sentire anche i nervi che iniziamo a logorarsi. "Mi prendi in giro?" urlai allargando le mani verso il cielo "sono stufa" dissi cadendo sulle ginocchia. Guardai il maniero, ancora quella porta semi aperta, pareva invitarmi ad entrare. Cosa dovevo fare? Forse scappare via non mi era possibile, forse vi era qualcosa che mi legava lì, a quel luogo lugubre e misterioso. Mi rialzai stanca e furente avvicinandomi alla porta. Nessun'arma a difendermi, solo io, il mio abito strappato e logoro e chiunque si sarebbe presentato dietro a quella porta. Sospirai, niente più paura, ansia o quant'altro, solo rabbia e stanchezza. Afferrai per l'ennesima volta quel pomello e aprì la porta.
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"Se, come dite voi, è un fanatico che vuole emulare Skorpio, allora io non dovrei essere in pericolo... nella messinscena lui mi ha salvata..." dissi con voce un tantino tremula "Cosa devo fare? Chiudermi in casa? Partire per una lunga vacanza?"
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Quando Clio fece sedere Icarius, per poi mettersi a cavalcioni sopra di lui, con addosso solo quel lenzuolo, il pittore credette che lei volesse ricominciare.
Allora lui sorrise, già immaginando di rivivere quei meravigliosi momenti. Ma non immaginava cosa la regina galattica stesse per mostrargli. Una lunga ed intensa visione. Profonda, assoluta, incredibile. Attraverso il cosmo e mondi inconcepibili. Lui restò stupito, stravolto, fissando Clio negli occhi. “Cosa...” disse “... cosa... cosa sei? Una sorta di ipnotizzatrice o cosa?” Cercando di farla scendere ed alzarsi. “E' uno scherzo? O sei solo pazza?” |
“In un certo senso” disse lui a Gwen “sei tutte queste cose... ospite, schiava e premio...” facendo segno di sedersi “... dipende da come ti comporterai... ora sei mia... ti ho meritata...” riempendo due bicchieri di vino rosso, per poi offrirne uno a lei “... brindiamo... magari ci guadagneremo entrambi... tu ed io...” guardandola da quella mascherina.
E Gwen vide i suoi occhi neri. |
Il cuore batteva, sempre più forte.
Quelle parole di Icarius, confuse, incerte, quasi incomprensibili. Cercava di farmi scendere, ma io consolidai la presa, e non mi avrebbe spostato a meno che non avesse una profonda conoscenza della lotta. Indossai io il medaglione, e lasciai che mi vedesse davvero, che mi vedesse risplendere di luce, al di là del tempo e dello spazio, al di là dell'umanità che avevo acquisito per quel viaggio. "Io sono Clio, regina di Solaria, custode della Supernova, garante del Consiglio intergalattico, comandante dell'esercito dei Sette..." ripetei, come una cantilena, i miei titoli. "So che sulla terra credete di essere gli unici nell'universo, ma non è così.." con gli occhi nei suoi. "Vuoi una prova? Una prova che non ti sto mentendo?" guardandolo negli occhi "Posso portarti alla mia navicella, è qui nella brughiera.. ma per ora.." mi voltai a cercarla con lo sguardo. "Vale..." chiamai il robottino "Mostra ad Icarius la mappa delle galassie...". Chissà se avrebbe creduto a lei. "Possiamo rispondere ad ogni tua domanda..." sospirai "È davvero importante per me che tu sappia la verità, e che mi creda.." con gli occhi velati di lacrime. |
Sentii la rabbia montare dentro di me alle sue parole, ma mi bloccai quando vidi i suoi occhi neri.
Quegli occhi... Solo un'altro paio di iridi nere erano come quelle di quell'uomo ed ora erano chissà dove... Allungai la mano per prendere il bicchiere, rimanendo però stoicamente in piedi e continuando a studiare quegli occhi. Piuttosto mi avvicinai a lui. "Non so come comportarmi con una persona che non si fa vedere in faccia" mormorai, andando dritta al punto. E senza rendermene conto, la mia mano si mosse, sfiorando la maschera e insieme il suo volto, nel punto in cui essi si univano, il bordo freddo e affilato della maschera con la pelle calda solcata dalla barba appena incolta del suo volto. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Arrabbiata, angosciata e demoralizzata Nyoko entrò di nuovo nel castello.
Stavolta però un senso di oppressione forte le attanagliò il cuore. Sembrava più desolato del solito. Infatti il barone sembrava sparito. Ad un tratto notò un'ombra. La stessa vista la notte prima. E correva via sulle pareti, diretta ancora verso la stanza in cui il vecchio decrepito era incatenato. |
Icarius era sempre più stravolto.
Cercò di far scendere Clio dalle sue gambe, ma la regina sapeva il fatto suo nell'arte della lotta e soprattutto era decisa. Vale obbedì alla regina e mostrò al giovane pittore le mappe astrali dei luoghi descritti da Clio. “Io...” disse lui cercando di dare un senso a tutto quello “... io... io non capisco... non sono pazzo...” cambiando di colpo espressione e portandosi le mani sulla testa. “Sta succedendo qualcosa...” fece Vale “... i suoi impulsi nervosi sono alterati... non capisco... le funzioni cerebrali non sono normali... come se un trauma stesse riaffiorando nel suo cervello...” |
La presa su di lui era decisa, ma dolce, e il mio sguardo piano d'Amore.
Più lo vedevo così, spaventato e incredulo, più avrei voluto solo riempirlo di baci. Era così bello, come un cucciolo smarrito, così diverso dal predatore che mi aveva divorato tutta la notte. Poi quelle parole, mi strinsero il cuore. "No, Amore..." sussurrai "Non sei pazzo.." accarezzandogli piano il viso, per poi stringerlo a me. Ma lui aveva cambiato espressione, e la cosa cominciava a preoccuparmi. Poi quelle parole di Vale, a conferma di quanto scorgevano i miei occhi. Vederlo così era terribile, e un moto irrefrenabile mi attraversò. Allora lo baciai, con impeto, passione, dolcezza e amore. Lo baciai e nascosi in quel bacio tutta la verità che voleva sapere. Lo baciai stringendolo a me, perchè sentisse il battito del mio cuore. Lo baciai con tutto l'Amore che avevo nel cuore. Perché un bacio d'Amore aveva tutte le risposte. Perché l'Amore stesso era la risposta a tutte le domande. |
D'istinto, a quel tocco di Gwen, l'uomo in maschera si allontanò di scatto.
“Vedo” disse rintanandosi nella penombra “che non sei più tanto intimorita... chissà, forse avevi un innamorato... qualcuno che ti stava dietro... ma ora sembra di no... meglio così...” |
Clio baciò Icarius per allontanare ogni paura, incomprensione e menzogna fra loro.
Un bacio ardente e sincero. Come la notte trascorsa insieme. Ma lui era come stravolto. La regina subito comprese che qualcosa non andava. Icarius cercò di spingerla ancora via, con forza, ma la musa interplanetaria era troppo allenata. Lo sforzo e l'agitazione però alla fine ebbero la meglio e lui perse conoscenza. “Ho detto che qualcosa non andava...” disse Vale. |
Subito si allontanò appena lo toccai e io ritrassi di scatto la mano, mentre lui si rintanava nella penombra ed io mi avvicinavo di nuovo.
Cosa c'entrava adesso questo? Che voleva dire? "Non sono mai stata intimorita da qualcosa o qualcuno in vita mia e ho sì un uomo che amo, ma non vedo quanto questo possa essere importante, visto che il tuo egoismo ti ha suggerito di segregarmi qui, forse per sempre!" urlai, con tutto il dolore che avevo dentro, il dolore per Elv, che ora era lontano e che non avrei più rivisto. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
C'era qualcosa, qualcosa che non andava, qualcosa che la mia rivelazione aveva riportato a galla.
Eppure io ricordavo che non ero lì per caso. Sapevo che c'era qualcosa nel passato di Icarius, che avevano cercato di cancellare. Quando persi conoscenza mi staccai da lui, sfiorandogli la guancia con la mano. Allora lo presi, e lo portai sul letto. "Sì, qualcosa non va.." facendolo stendere "Ma lo sapevamo..." annuendo. "Cosa puoi fare, Vale? Controllare la sua attività celebrale?" guardandola "Non mi fido degli ospedali umani... la nostra tecnologia è sicuramente migliore della loro..". |
“Beh, ora appartieni a me...” disse lui a Gwen “... ho il diritto di farti di tutto... anche ucciderti... farti frustare a sangue fino a sentirti dire che sei mia... chiaro?” Guardandola. “So tutto di te... anche il nome di colui che dici di amare... si chiama Elv... giusto?”
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Non sentii nulla di ciò che disse, sentii solo il suo nome.
Solo quello. "Come fai a saperlo?" dissi pianissimo, quasi sussurrando "Chi sei tu?" aggiunsi, con voce incrinata. |
“Posso fargli una beta infiltrazione per riportare a livelli normali i suoi valori cerebrali...” disse Vale a Clio “... in queste condizioni potrebbero fondersi i suoi neuroni...”
E gli fece l'infiltrazione. Pochi minuti dopo i suoi valori tornarono normali. |
“Questo ora non è importante...” disse lui a Gwen “... ora appartieni a me e resterai qui... quanto al tuo...” esitò “... Elv... sappi che è morto... è stato ucciso in un conflitto a fuoco... non lo vedrai mai più...”
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"Fallo, ti prego.." mormorai, mentre ero seduta accanto a lui.
Per qualche minuto non successe niente. Gli tenevo la mano, dolcemente, gli posavo dolci baci sulla guancia. Era così indifeso, così fragile. Ero terrorizzata, preoccupata, innamorata, intenerita, e preda di una miriade di emozioni che non conoscevo. Poi, i suoi valori tornarono normali, e mi sembrò di tornare a respirare. Allora mi chinai su di lui, baciandolo piano, una volta ancora. "Svegliati, Amore, svegliati..." sussurrai, dolcemente, per poi posare un altro bacio lieve sulle sue labbra. |
Il mio sguardo si fece vitreo, vacuo, vuoto, come se la luce che lo animava fosse sparita.
Come se fosse morta con lui. Indietreggiai fino a scontrarmi con una sedia e crollarci sopra. "No..." sussurrai pianissimo "No... No! Tu menti!" urlai, scoppiando in un pianto inconsolabile, che mi scuoteva. No, non poteva essere, ero certa che lo stesse dicendo apposta, per convincermi a rassegnarmi a restare qui. Ero certa che lui ora fosse lì, al Cotton Club, con la sua moto, ad aspettarmi. Coi suoi occhi neri, col suo sorriso, con la sua aria sfacciata e canzonatoria. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
I valori tornarono normali e pian piano Icarius riprese conoscenza, mentre Clio lo baciava dolcemente.
Riaprì i suoi occhi azzurri, ora arrossati per l'agitazione e vide la regina accanto a lui. |
Alla fine, riaprì gli occhi.
E nel vedere quell'azzurro arrossato il mio cuore perse un battito. "Ehi..." sussurrai "Ciao.." chinandomi a baciarlo di nuovo "Come ti senti?". Mi lasciai scivolare accanto a lui, e in quel momento mi accorsi di non aver minimamente considerato il lenzuolo che mi copriva, che ora era finito in un punto non ben precisato tra la poltrona e il letto. Non mi importava. Mi sentivo perfettamente a mio agio nuda accanto a lui. Mi importava solo di sapere se stesse meglio. "Come ti senti?" ripetei, dolcemente, mentre lo accarezzavo piano, ormai stesa accanto a lui. |
Lui restò a guardare Gwen finire su quella sedia e piangere disperata.
“Rassegnati...” disse con freddezza “... e ricordati... fa buon viso a cattivo gioco... ti darò la libertà di vagare in questa casa per tre giorni... ma nei seguenti tre non potrai uscire dalla tua stanza... ed esigo che tu obbedisca a questo mio ordine... chiaro?” |
Icarius riprese conoscenza e trovò Clio accanto a lui.
“Ehi, ciao...” disse guardandola, come se non ricordasse nulla di quanto accaduto poco prima “... cosa è successo? Mi devo essere riaddormentato...” Fu in quel momento che notò come la regina fosse tutta nuda accanto a lui ad accarezzarlo. Come se mostrare le proprio grazie fosse la cosa più bella e naturale del mondo. |
Come potevo?
Come potevo fingere di stare bene, fingere che lui non fosse mai morto, o mai esistito, esistito sulla faccia della terra, nel mio cuore... Come avrei potuto rassegnarmi al pensiero di non poterlo più avere, di non poterlo più stringere... Continuai a piangere, ancora e ancora, abbassando il viso bagnato e arrossato fra i capelli. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Il suo sguardo, il suo sorriso.
Dapprima mi illuminai, avevo davvero temuto che mi prendesse per pazza e mi mandasse via. Poi capii. Aveva dimenticato. Allora chinai il capo, e i miei occhi si velarono di lacrime. "Niente.." mormorai "Non è successo niente..". Poi lo guardai, quegli occhi bellissimi e intensi. "Ho provato a parlarti del mio regno e..." alzai le spalle "Devo averti spaventato a morte un'altra volta.." mentre una lacrima mi rigava il viso. "Mi dispiace.." accoccolandomi contro di lui "Non volevo che ci fossero segreti tra noi..". |
Gwen piangeva disperata, quando ad un tratto qualcosa accarezzò i suoi capelli e poi il suo viso.
Erano i petali di una rosa con cui quell'uomo la sfiorava. “Smetti di piangere...” disse dolcemente “... non voglio vederti piangere, Gwen...” |
Icarius accennò un sorriso, per poi stringere con un braccio Clio a sé, che ancora tutta nuda si era accoccolata a lui.
“Il tuo regno...” disse piano lui “... deve essere un posto bellissimo se tu ne sei la regina...” accarezzandole le braccia e la schiena. |
Quelle parole, così dolci e tenere, mi fecero alzare lo sguardo velato di lacrime su di lui.
"Lo è.." con un sorriso triste "Ma parlarti del mio regno significa sconvolgere tutto ciò che credi di sapere sul mondo.." sfiorando dolcemente il suo viso con il mio. "Quando sarai pronto.. quando sarai pronto ad abbandonare ciò che credi di sapere, senza prendermi di nuovo per pazza... allora te ne parlerò..." mentre ormai le lacrime mi rigavano il viso "Io non voglio che ci siano segreti tra noi, ma non voglio nemmeno volerti collassare... perciò sappi questo.. che quando ti sentirai pronto, ti dirò ogni cosa.." con voce tremante. Allora mi allungai quanto bastava per trovare il suo viso. E lo baciai. Un bacio caldo, intenso, vero e sincero. Un bacio d'Amore. Una promessa di verità. |
Le lacrime scorrevano sole, come in fiume in piena che straripa e che è impossibile contenere.
Ad un certo punto sentii qualcosa fra i capelli, ma pensai di essermelo immaginato, finché non sentii qualcosa di morbido e vellutato asciugare qualche lacrima. Erano i petali di una rosa ed era lui a muoverla, come un prolungamento delle sue dita, per asciugare le mie lacrime. Non potei non alzare gli occhi su di lui, mentre asciugavo il viso, che però in parte continuava ad inumidirsi, e sfioravo delicatamente la rosa, sentendomi inevitabilmente cullata dal suo tono improvvisamente dolce. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Icarius sorrise, anche se non comprese fino in fondo quelle parole di Clio, ancora scosso com'era per l'accaduto.
Poi lei lo baciò. Un bacio d'Amore. Una promessa di verità e futuro. |
“Prendi questa rosa...” disse lui a Gwen “... tienila con te... fra i capelli, nella scollatura o anche solo fra le pagine di un libro...” per poi riempirsi il bicchiere e bere.
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Quel bacio.
Così intenso e caldo da asciugare le mie lacrime. Così dolce da placare ogni inquietudine. Così appassionato da avvicinare i nostri corpi, che si cercavano, le nostre mani che si rincorrevano, come se la notte appena passata non dovesse finire mai. Così innamorato da legarci l'uno all'altra al di là del tempo e dello spazio. |
Mi disse di prendere la rosa e di tenerla con me.
Allora la presi, mentre diventavo piccola in quella poltrona, il cui schienale mi sovrastava, e la portai al petto, stringendola dolcemente e pensando di nuovo ad Elv, pensando che anche lui era come quella rosa, bellissimo, prezioso, ma terribilmente fragile. Tanto fragile, da poter svanire in un attimo, come la vita da quella rosa, pressata fra le pagine di un libro. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
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