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Mi avvicinai lentamente e provai ad aprire la porta non sapevo cosa avrei trovato dietro quella porta ma dovevo controllare spinsi con una mano la porta e entrai facendo attenzione a non fare rumore dentro di me dissi ma di chi sarà questo sangue mi domandai e intnto avanzavo sempre con il fucile puntato
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Una volta fuori dalla capanna, ci misimoin cammino per il molo, il temporale sembrava allontanarsi, anche se ancora il vento era forte e l'acqua arrivava a sprazzi, Atorm era a passo veloce e io dovevo corrergli dietro per mantenere il passo, avevo il fiatone, ma non volevo dargli altri grattacapi, sembrava piu' nero del temporale......" Storm, siete in collera con me ?....Il calcio mi e' venuto spontaneo a quel tavolo e sinceramente avrei voluto darglielo in un altro posto.......abbiate pazienza ma non sopporto certe discussioni...la schiavitu' ma vi sembra normale ?....come si puo' vendere delle persone....ditemi ?.."....in lontananza vidi il tizzio accanto ad una barca che sembrava un oggetto da non poter qualificare...e sentii Storm chiamarlo col suo nome...." Storm...dovremmo salpare su quel coso ?...andiamo..stiamo scherzando..."....fu' lì che compresi che la pazienza di Storm stava arrivando al limite......perche' nonostante i cenni di assenso di Aburn vidi storm fermarsi talmente di botto che gli finii addosso.....L'ira...fu in lui funesta
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Annuii "Non temete, capitano, conosco bene i miei doveri... Non sarà un ricordo del passato a distogliermi dalla cerca."
Guardai l'orizzonte con lo sguardo perso nel vuoto. Già, pensai, dovevo concentrarmi sul futuro che mi attendeva. Mi rivolsi poi verso Musan e sorrisi : "Non temete Milord, desidero trovare quei pirati quanto voi.. E si, avete ragione, c'è anche Maraiel.. Anzi, se qui non c'è più bisogno di me, preferirei tornare da lei..." Dissi muovendo qualche passo. |
La mia testa era reclinata sulla spalla di Guisgard e lo sguardo era lontano... non volevo ammetterlo con lui, e forse neanche con me, ma ero un po’ scossa da ciò che avevo visto comparire sulla mia pelle...
A quelle parole, però, sollevai gli occhi nei suoi, sorpresa da quell’improvviso cambio di tono... “L’indovinello?” mormorai allora “Intendi quello del tesoro? Perché? Che cosa c’entra?” Per qualche momento lo osservai... fissando, incerta, quella nuova luce che si era accesa nei suoi occhi... “Raggiungi gli estremi confini a Settentrione...” iniziai poi a recitare a memoria “Dove due vasti mari si contendono lo scoglione. Eolo con le sue folgori fedeli allora ti guideranno, quando grigiore, furia e boati il mare gonfieranno. Ma prima di ciò tu guarderai l'alto Sole da Levante, quando la tua ombra per veder le stelle diverrà sestante...” La mia voce calò e poi si spense... “La mia ombra...” sussurrai poi, tra me “Questa ultima parte è quella che capisco meno!” Di nuovo guardai Guisgard negli occhi, speranzosa... “Perché volevi sentirlo di nuovo? A te dice qualcosa?” |
Guisgard restò pensieroso a quelle parole di Talia.
“La tua ombra diverrà sestante...” disse lui “... quindi è davanti a te, ti guida come un sestante e il riferimento alle stelle lo conferma e non va visto da sé, altrimenti mette fuoristrada... ciò vuol dire che il Sole è dietro di te... la sua luce dunque ti illuminerà le spalle...” fece schioccare le dita “... massì!” Esclamò. “Non può essere che così! Talia...” fissandola “... quando ti raccontava queste storie sul tesoro, tuo nonno cosa diceva in genere? Intendo... una frase particolare, un modo di dire specifico... non ti viene in mente nulla?” |
Altea, Wesl e Thalos allora si avvicinarono al molo e videro meglio quelle navi.
Erano tre fregate e si dirigevano verso il porto di Las Baias. “Si avvicinano a gran velocità...” disse Thalos fissando il mare col suo cannocchiale “... con questo vento favorevole saranno qui tra pochissimo...” “Che bandiera hanno?” Chiese Wesl. “Ora riesco a vederne una...” fece Thalos “... battono bandiera spagnola... sono navi da guerra spagnole!” “Bisogna avvertire la popolazione!” Allarmato Wesl. “Credono vogliano attaccarci!” |
“Si, andiamo dalla bambina.” Disse Musan a Clio. “Così vi spiegherò alcune cose.”
Scesero nella sua cabina. “La piccola è con Ankaru.” Mormorò lo spagnolo. “Dunque posso illustrarvi la situazione... a Balumga, è stato massacrato il Vicerè e la sua corte... questo può gettare scompiglio tra Olanda e Spagna... per questo noi rimetteremo tutto in ordine, spacciando quella bambina per la figlia del Vicerè... questo ci consentirà di governare su Balunga e scongiurare una guerra tra olandesi e spagnoli. Comprendete ora l'importanza della nostra missione?” |
Guardavo i due uomini attonita...che pericolo poteva esserci.."Scusate ma che pericolo stiamo correndo? Mi sembra poi strano che le navi militari del Governatore non si siano ancora mosse..soprattutto quel cannone che ha fatto costruire...che fanno, non reagiscono? Siete certi sono in assetto di guerra?"
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Storm era visibilmente nervoso, ma non fece trapelare più di tanto la sua rabbia.
Giunti al molo, disse ad Elisabeth di attenderlo. Si recò allora in cerca dell'uomo chiamato Aburn. Ad un tratto Elisabeth vide che parlava con un uomo poco lontano. Dopo qualche minuto ritornò da lei. “Aburn ha accettato di condurci sull'Isolotto di San Martino.” Disse Storm. “Vuole essere pagato in anticipo però. Quanto denaro abbiamo?” |
“Questa locanda per ora ci garantirà sicurezza.” Disse Fhael a Cheyenne. “Abbiamo bisogno di riposare. Domattina poi penseremo come fare.” Sistemò il letto e prese uno dei due cuscini, per poi adagiarlo su due sedie che sistemò una vicino all'altra.
“Mettetevi a letto.” Fece il portoghese. “Io mi arrangerò qui. Vi sveglierò io poco dopo l'alba. Riposate, ne avete bisogno. Domani ci attende una dura giornata.” |
Mi sembrava di stare con un automa, gli occhi esprimevano un sentimento....e in realta' il suo mutismo faceva trapelare ben altro......accettai il suo comportamento, infondo era Ingrid che cercavo......misi la mano in tasca e tirai fuori alcune monete....." Ho soltanto questo, vi avevo gia' detto che il denaro era rimasto in camera.........vorra' dire che raggiungero' l'isola a nuoto......voi sono certa che sapete nuotare...visto che parlate tanto quanto basta......siete muto come un pesce...."......gli diedi le monete e mi misi a sedere sullo scafo di una vecchia barca rivoltata......
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Ascoltai Musan, seria e attenta.
Restai in silenzio per un attimo dopo il suo discorso, poi, lentamente, annuii. "Comprendo... Ora comprendo la gravità dell'operazione.." Se c'era tensione tra Spagna e Olanda, e quella bambina poteva porvi rimedio, tanto meglio. Ma in fondo al cuore temevo che, se qualcuno avesse scoperto la verità, ci sarebbe andata di mezzo. "... Ditemi, che volete che faccia? Che le insegni una vita che nemmeno conosco?" Sbuffai e guardai il mare. "È proprio perché capisco la gravità della situazione che sono in pena per lei.." Sussurrai, senza staccare gli occhi dall'immensità del mare. "Qual'è il vostro piano?" Dissi, tornando a guardare Musan "..tornare trionfante dal governatore e vantarvi di averla salvata dai pirati?" Sorrisi nel vedere il suo sguardo ".. no, Milord, state tranquillo..Non intralcerò i vostri piani... Quali che siano.. Ho a cuore quella bambina!" |
“Se navi da guerra di un paese avversario” disse Wesl ad Altea “entrano nel nostro porto, nonostante un decreto che ne nega l'accesso, allora vuol dire solo una cosa...”
“Già...” annuì Thalos “... vuol dire che ci stanno per attaccare.” “Bisogna subito avvertire la popolazione!” Esclamò Wesl. “E voi, che siete in buoni rapporti col governatore, dovete subito correre al suo palazzo per avvertirlo dell'imminente attacco, milady!” Rivolgendosi ad Altea. “Presto, o la gente di Las Baias verrà decimata!” |
“Raggiungere quell'isolotto a nuoto...” disse sorridendo Storm “... non è male come idea, sapete? Dopotutto è economico, salutare ed anche avventuroso. Peccato solo che il mare non è dei migliori e i pescecani che infestano queste acque potrebbero rendere il viaggio un tantino, come dire? Complicato.” Scosse il capo. “Ora, se non avete altre brillanti idee, direi di portare queste monete al nostro amico.”
Si allontanò e raggiunse di nuovo Aburn. Pagò con le monete di Elisabeth e poi tornò da lei. “Andiamo.” Spronando la sua compagna di viaggio. “Sembra che il nostro barcaiolo abbia molta fretta di lasciare Las Baias.” Salirono così sul battello di Aburn e subito presero il largo. “Come mai tutta questa fretta?” Chiese Storm. “Le vedete quelle navi che si avvicinano?” Indicò Aburn. “Ecco, sono navi da guerra. Gli spagnoli stanno per attaccare Las Baias.” “E il governatore non dispone di navi per poterci difendere?” Domandò Storm. “No.” Scuotendo il capo Aburn. “Le migliori sono a caccia di pirati.” Aggiunse con tono sarcastico. |
“Tanto meglio.” Disse Musan a Clio. “Anche perchè, se il mio piano fallisse, quella bambina farebbe una misera fine.” I suoi occhi erano di ghiaccio. “Quanto al resto, non temete. Diremo che la piccola Mariel, salvatasi miracolosamente dalla strage in cui trovarono la morte suo padre e molti dei suoi, per il trauma ha perso ogni ricordo. E per questo ha bisogno di qualcuno che assista ogni suo passo. E ovviamente quel qualcuno sono io. Io, infatti, sono stato il braccio destro di suo padre. Dunque è naturale che sia io ad affiancare la piccola Maraiel sul suo trono.” La fissò e sorrise. “E allora vi chiedo... non vi conviene guadagnarvi i favori di colui che diventerà di fatto il vero signore di Balunga?”
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Ci preparammo per la notte.
Fhael si preparò un giaciglio con uno dei cuscini lasciandomi così l' intero letto. Mi sentivo un po' in colpa nel lasciarlo dormire in un modo tanto scomodo e poi pensai, non mi dava alcun fastidio averlo accanto... Gli accennai dunque che ritenevo fosse meglio che dormisse in un letto vero. " Non solo io, ma anche e forse soprattutto voi avete bisogno di riposare per bene questa notte, specialmente in vista di ciò che affronteremo domani". Alla fine riuscii a dissuaderlo e si sistemò sul letto, sopra le coperte. Spensi la candela e mi misi anch'io a letto. L'acqua scivolava lungo i fianchi della barca silenziosa, nel cielo senza nubi non c'era luna. Il buoi avvolgeva tutto come pece. Dal ponte non riuscivo a scorgere nessun segnale da terra. Eravamo ancora lontani. La voce mi chiamò sottocoperta, scesi subito alla ricerca di Fhael. Il vecchio pazzo teneva il portoghese legato stretto. Mi propose di scambiarlo. Mi voltai alla ricerca di aiuto ma intorno a me c'erano soltanto cadaveri, mutilati, imputriditi, scheletri, di giovani donne. Il loro sangue si era raccolto tutto in un unico punto sul pavimento per fornare u.a frase: TU SARAI LA PROSSIMA. Mi sveglia di soprassalto urlando. Fhael scattò subito verso di me preoccupato. Gli raccontai del mio incubo, vergognandomi anche di averlo svegliato per una simile sciocchezza. Il portoghese mi rassicurò stringendomi per un momento. Tremavo ancora come una foglia quando finalmente mi risistemai per bene. Non volevo, dallo spavento o forse per altro, sciogliermi dalle braccia di Fhael . Alla fine ci addormentammo in uno stretto abbraccio. |
Fhael strinse a sé Cheyenne.
“Su, ora calmatevi...” disse piano il portoghese “... è stato solo un incubo... un brutto sogno frutto di tutto ciò che avete subito in quel luogo... ora però è passato... non dovete più ripensare a quella brutta storia... ora siete qui, al sicuro e nessuno giungerà a farvi del male... ci sarò io a difendervi...” La sua voce era rassicurante, le sue braccia forti e quell'abbraccio fece sentire la ragazza finalmente protetta. “Da piccolo...” continuò Fhael “... mio padre mi raccontava sempre di un'isola sperduta nei mari del Sud, piccola e lussureggiante... vi si poteva accedere solo attraverso una piccola baia, protetta da due monumentali scogli divisi da piccolo canale... il vento, penetrando tra essi, sembrava mutare il suo sibilo in un canto e così i marinai hanno sempre ritenuto che su quegli scogli giungessero a cantare le sirene... molte navi allora si tengono lontane da quell'isola... ma a me non fa paura... no, neanche un po'... anzi, spesso la sogno... e immagino le sue dolci palme che ondeggiano nel caldo scirocco, le sabbia bianca della sua spiaggia, le acque trasparenti e la luminosa scia che la Luna lascia ogni notte in quella baia... già, le notti di Luna su quell'isola devono essere fantastiche... le vedo quasi... misteriose, magiche, incantate... un giorno forse mi ritirerò su quell'isola... forse per aprirvi una locanda o un emporio... chissà...” sorrise e poi fissò Cheyenne. La ragazza si era finalmente addormentata tra le sue braccia. |
Cavaliere25 spinse piano quella porta, che si aprì cigolando.
Era quasi del tutto buio in quella cabina e il giovane bucaniere non riusciva a distinguere nulla al suo interno. Ad un tratto sentì qualcosa avvicinarsi a lui. Gli svolazzò all'improvviso davanti. “E' la fine...” disse una voce da quel buio “... è la fine... è la fine...” |
Chi siete ? dissi a gran voce uscite fuori non voglio farvi del male vi prego venite alla luce non riesco a vedervi continuai a dire e feci due passi indietro per lasciare libera la porta e aspettai sapendo di non sapere chi potesse esserci in quella stanza buia
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Guardavo Guisgard smarrita... non riuscivo a capire che cosa lo eccitasse tanto in quella storia, non riuscivo a vedere ciò che lui invece vedeva e che sembrava interessarlo tanto...
“Io...” mormorai, giocherellando nervosamente con la coperta mentre cercavo di ricordare “Io non lo so... diceva... parlava del tesoro, dell’isola... parlava di quei pirati, della loro ferocia... e dicava che un giorno io sarei potuta partire alla ricerca di quel tesoro...” Lentamente chiusi gli occhi e rividi il nonno... rividi l’Olanda, la nostra casa sulla scogliera, le storie che mi raccontava, la terrazza da cui guardavamo il mare... ed un vago sorriso mi increspò le labbra... “Un po’ mi manca, il nonno, sai?” sospirai “Lui è stato tutta la mia famiglia per un sacco di tempo... tutta la mia infanzia è legata a lui... ogni mio più antico ricordo...” Sorrisi appena... “Mi diceva sempre che valevo un tesoro...” mormorai, voltandomi verso Guisgard “Sì, lo diceva spesso, questo... diceva: ‘Tu vali una fortuna, bambina mia. Un vero tesoro. Non dimenticarlo mai!’...” |
Andare dal Governatore...guardai i due stupiti e osservai attorno la gente povera del villaggio dei pescatori..e se fosse stato tutto vero.
"Si, d'accordo, mi affretto subito ad andare dal Governatore, voi rimanete qui...". Presi la stradina che portava sopra il promontorio, guardavo la baia, e tutte quelle navi maestose che si accingevano ad avvicinarsi al porto, corsi più che potei, fino a quanto potevo avere il fiato in gola. Arrivai davanti al palazzo del Governatore...battei forte i battenti urlando.."Aprite presto..sono lady Altea Fletcher..devo parlare col Governatore..è una questione importantissima". |
Scena XV: L'Isola del Fungo
“Edmond divorò con gli occhi quella massa di scogli che erano tinti di tutti i colori del crepuscolo, dal rosso vivo fino all'azzurro cupo; di tratto in tratto gli salivano al viso vampate ardenti: tutta la fronte si imporporava, una nube rossa gli passava davanti agli occhi.” (Alexandre Dumas, Il conte di Montecristo) Guisgard sorrise a quelle parole di Talia. Le si avvicinò e la strinse fra le sue braccia. “Non voglio vederti o sentirti triste...” disse baciandole i capelli “... e tuo nonno non sbagliava affatto, sai?” La fissò facendole l'occhiolino. “Tu vali davvero un tesoro. In tutti i sensi. Vuoi venire con me sul castello di poppa? Prima che il Sole tramonti? Voglio vedere una cosa...” Dopo qualche minuto i due salirono in coperta e raggiunsero poi il castello di poppa. Erano da soli, circondati da un mare piatto, reso ambrato dal dolce Sole e avvolto in una bellezza quasi primordiale. Un profumato vento di salsedine accarezzava i loro capelli e i loro volti. Guisgard allora abbracciò da dietro Talia e delicatamente sfilò alcuni dei lacci che stringevano il vestito sulla schiena di lei. Quell'ambrato alone così si posò dolcemente sulla sua pelle, sfiorandola e scaldandola come fosse un sospiro. I suoi capelli si gonfiarono al vento e divennero quasi più chiari. La pelle assunse così lo splendore della porcellana e i suoi occhi divennero luminosissimi. Allora sulla sua schiena, quasi accendendosi, prese di nuova forma quel disegno, stavolta in maniera limpida e chiara. “E' una mappa, Talia...” sussurrò Guisgard “... raffigura un'isola in mezzo al mare... e conduce ad un tesoro...” http://farm3.staticflickr.com/2428/3...c65_z.jpg?zz=1 |
Seguii Guisgard in coperta senza protestare, anche se non riuscivo più a capire che cosa stesse cercando... c’era qualcosa che lui sapeva, lo vedevo... qualcosa che lui aveva capito ed io no... ero vagamente perplessa, e tuttavia non posi domande.
Raggiungemmo il castello di poppa ed io guardai il mare... l’aria era limpida, da questa parte della Santa Rita, e l’alone aranciato del tramonto bagnava ogni cosa... Delicatamente Guisgard mi abbracciò e, senza dire niente, sfilò due lacci del mio abito... “Ma cosa stai...” iniziai a dire, ma ogni altra mia parola fu interrotta dalle sue... Citazione:
“Cosa?” chiesi, stupita e turbata “Una mappa? Ma come... come... come posso avere una mappa sulla pelle e non saperlo? Come...” Esitai, tremavo... “Cosa faremo?” |
Il mattino seguente mi risvegliai tra le braccia di Fhael.
Scendemmo nel pub dove consumammo la colazione. Nel tavolo accanto al nostro erano seduti due giovani avventori. Per il resto la locanda era vuota. Inizia a parlare con Fhael a bassa voce per decidere sul da farsi. Ad un tratto però la mia attenzione fu catturata dai due ragazzi. Parlavano in lingua nordica e fui perfettamente in grado di capire che si stavano concordando per l'ora di partenza. Era l'occasione che stavamo attendendo. Mi rivolse dunque a loro nella nostra lingua. I due furono piacevolmente sorpresi di incontrare qualcuno che li capisse. Parlammo un po' tra noi poi cambiammo lingua per permettere a Fhael di capirci. "Vi sono davvero grata ragazzi, io e il mio amico qui abbiamo proprio la necessità di tornare in Spagna." |
Guisgard sorrise a Talia.
“Magari andare a cercare quel tesoro...” disse stringendo di nuovo i lacci che aveva allentato “... non vuoi?” La prese fra le braccia. “Non trovi eccitante l'idea di giungere ai confine del mare, dove nessuno è arrivato mai, su un'isola conosciuta solo in miti e leggende?” Aveva i suoi occhi in quelli di lei. “Io sono il principe dei pirati e tu la mia principessa... guarda...” indicando il mare attorno a loro “... abbiamo uno scenario tutto per noi. Immenso, misterioso, esotico. Uno scenario che gli altri possono solo immaginare e sognare.” Quel sorriso svanì e la sua espressione divenne seria. “Anche la donna che ora ho tra le mie braccia, gli altri uomini possono solo sognarla... sei bellissima, lo sai? Bellissima come nessun'altra cosa a questo mondo...” le sue labbra allora raggiunsero le sue ed un lungo bacio le unì. Lui la stringeva a sé con passione e le sue mani scivolavano sul suo vestito di raso liscio, quasi percependo ogni forma di quel corpo perfetto e morbido. Le sue mani salirono poi lungo la sua schiena, fino a sfiorare i lunghi capelli di lei e a stringere quei lacci che fino ad un attimo prima erano slegati. “E ora ho una gran voglia di studiare quella mappa...” le sussurrò all'orecchio sorridendo, per poi mordicchiarlo “... ma temo che qui sia impossibile, visto che il Sole è svanito... forse si è accorto di essere di troppo...” tornando infine a sfiorarle le labbra. “Capitano...” chiamò all'improvviso qualcuno dall'altra parte del ponte “... capitano, perdonatemi...” avvicinandosi a poppa Emas “... da quella nave non sono ancora tornati. E poco fa sono andati a cercarli anche Austus e Cavaliere25.” Intanto, a bordo della misteriosa nave, Cavaliere25 aveva trovato qualcosa in una delle cabine. Era arretrato di qualche passo e vide di nuovo qualcosa muoversi nella penombra. Svolazzava e dopo qualche istante si appollaiò su un tavolo. “E' la fine... è la fine...” ripeteva. Ma ora gli occhi di Cavaliere25 si erano abituati a quella luce incerta e riuscì finalmente a riconoscere ciò che gli stava davanti. Si trattava di un pappagallo. http://www.annuncifacili.net/adpics/...797695_617.jpg |
Altea raggiunse il palazzo del governatore e subito fu condotta da lui.
La ragazza si accorse dell'agitazione che animava i lunghi corridoi. Evidentemente le navi spagnole erano già state avvistate. Altea fu fatta entrare in una vasta sala dove si trovavano il governatore e l'ammiraglio Guidaux. Questi fissava con un cannocchiale il mare, visibilmente teso per quelle fregate spagnole. “Cani aragonesi...” disse con astio “... che vadano in malora...” si voltò verso il governatore “... a voi non preoccupano quelle navi?” “Oh, ma io ho fiducia in voi, amico mio!” Rispose il governatore, mentre giocherellava con i suoi modellini. In quel momento si accorsero di Altea. “Oh, milady!” Sorridendo il governatore. “Che bella sorpresa!” |
“Per raggiungere la Spagna” disse uno dei due giovani a Cheyenne e a Fhael “dovete raggiungere il porto di Minisclosa o quello di Las Baias. Sono gli unici luoghi che permettono di imbarcarsi per l'Europa.”
“In verità” intervenne l'altro giovane “ci sarebbe anche il porto di Balunga, controllato dagli spagnoli, ma ora c'è il caos lì. Dopo la morte del Viceré spagnolo tutto è bloccato laggiù e in tutte le Flegee si avverte il rischio di una guerra tra la corona d'Aragona e quella d'Olanda.” “A noi non interessano queste cose.” Fece Fhael. “Anzi, vogliamo tenerci alla larga da situazioni turbolente. Come possiamo allora raggiungere da qui Minisclosa o Las Baias?” “Bisogna raggiungere il molo di Huck” rispose uno dei due “ed imbarcarsi su uno dei pescherecci che raggiungono i mercati di Las Baias.” “E non è vicinissimo quel molo.” Mormorò l'altro. |
Chiusi gli occhi a quel bacio, mentre le sue parole volavano tra i miei pensieri... infine, lentamente, tornai a guardarlo, restando stretta tra le sue braccia...
“Le persone muoiono cercando quell’isola, Guisgard...” mormorai “Cose terribili accadono a chi si mette sulle tracce di quel tesoro... ed io ho paura! Ho paura ora! Ho paura, perché non voglio che ti accada niente... e non voglio che a metterti in pericolo sia uno stupido disegno che ho sulla schiena!” Sospirai... “Oh, mio nonno non crede alle maledizioni! E’ un uomo pragmatico, un uomo che bada ai fatti e non alle parole... e non mi sorprende affatto che desiderasse quel tesoro per me, per la mia felicità... e che lo desiderasse con le migliori intenzioni! Io, tuttavia... beh... forse lo troverai sciocco, ma io sono stata su quella nave ed ho letto il diario di Twiny... e non posso non aver paura...” Per lunghi minuti i miei occhi rimasero nei suoi... poi, a quelle sue parole nel mio orecchio, sorrisi... “Promettimi solo che non sarai avventato...” sussurrai “Ti prego...” Citazione:
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Venni fatta subito entrare e chiesi di vedere il Governatore, ma nel Palazzo regnava una strana agitazione..probabilmente si erano già accorti della flotta nemica arrivata, venni fatta entrare nel salone e infatti l'ammiraglio Guidaux e il Governatore stavano scrutando l'orizzonte.
Appena il Governatore mi vide notai il suo sorriso..noncurante di quello che stesse succedendo..lo ignorai e mi avviai verso il suo ammiraglio, almeno sembrava la persona più significativa in quella stanza..."Ero nel molo e mi hanno detto di venire ad avvisarvi..sta arrivando a Las Baias una flotta militare battente bandiera spagnola...cosa significa?Siamo in pericolo?" |
“Al diavolo.” Disse Guidaux con disprezzo a quelle parole di Altea. “Certo che siamo attaccati. Quei dannati spagnoli aspettavano solo il momento migliore per assalirci. Ora però solo l'ultimo dei miei pensieri è per la marmaglia che affolla questa città. Ho tre fregate aragonesi da respingere. E senza poter contare su una flotta decente.”
“Cosa intendete dire?” Smettendo di fissare i suoi modellini il governatore. “Non abbiamo una flotta per difenderci?” “Abbiamo solo quattro navi ormeggiate a Las Baias” fissandolo Guidaux “e non sono neanche sufficientemente attrezzate per affrontare le fregate nemiche. Altre navi sono a spasso tra Minisclosa e le isole, ma sono poco più che imbarcazioni tra trasporto. E senza dimenticare che i nostri migliori uomini sono a caccia di pirati in questo momento.” “E' stata una vostra idea quella della caccia ai pirati!” Obbiettò il governatore. “E ora spetta a voi difendermi da quei maledetti spagnoli!” “Osate rinfacciarmi questo?” Gridò l'ammiraglio. “E' grazie a me che occupate quel seggio! E' grazie a me che potete passare tutto il giorno a giocherellare con quei vostri modellini!” Si avvicinò al governatore con aria di sfida. “Io sono Las Baias! E vediamo di non scordarlo! Voi avete il potere amministrativo e giuridico, ma io possiedo quello militare!” “Allora dovete difendermi...” mormorò il governatore. “Ed è ciò che farò!” Sbottò l'ammiraglio, per poi uscire dalla sala. “Milady...” rivolgendosi poi il governatore ad Altea “... cosa accadrà ora?” |
Guisgard sorrise a Talia e fu sul punto di baciarla ancora, quando Emas si avvicinò al castello di poppa.
Alle parole del bucaniere, Guisgard cambiò espressione. Il suo volto divenne teso e i suoi occhi tornarono a fissare per un momento quella nave misteriosa, ancorata alla Santa Rita, che ondeggiava silenziosa con le sue vele lacerate al vento e la sirena scolpita a prua che guardava l'orizzonte quasi enigmatica. “Stai tranquilla, non accadrà nulla...” disse a Talia, per poi prenderla per mano e scendere insieme a lei nel bel mezzo del ponte sottostante. “Non dovevamo avvicinarci a quella dannata nave...” mormorò Emas “... è maledetta...” “Andrò a cercarli io allora.” Fece Guisgard. “Capitano, non è prudente andarci da solo.” Turbato Emas. “Quella nave è deserta.” Replicò lo Sparviero Nero. “E Austus e gli altri non possono essere spariti nel nulla. Li riporterò io indietro. E dopo manderemo alla deriva quella dannata nave.” Fulsin allora, che era insieme agli altri sul ponte, si avvicinò al parapetto. “Non c'è dubbio...” mormorò “... quella nave ha visto l'Isola Maledetta e i suoi spettri sono saliti a bordo, segnandone la sua fine... e forse gli spettri sono ancora nascosti lì sopra...” |
"Quanto dista da qui? Noi siamo a piedi...non abbiamo altro..."
Guardai i due ragazzi fisso negli occhi e gli mormorai qualcosa nella nostra lingua. I due giovani si alzarono subito ed uscirono. Fhael mi guardò perplesso. Sorriso e gli spiegai:"Nel mio paese ero considerata uma protetta degli dei e per questo ero temuta...L' ho semplicemente fatto notare ai nostri giovani amici.... Ora sono andati alla ricerca di un paio di cavalli...." Sorrisi soddisfatta e finii di mangiare compiaciuta di vedere la faccia di Fhael rimasta ammirata. |
Ma guarda un po chi c'è un pappagallo lo guardai bene era bello mi avvicinai a lui e allungai una mano per accarezzarlo e dissi hei amico pennuto come ti chiami e che ci fai qui e aspettai una risposta visto che sapeva parlare
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Osservai in silenzio e ascoltai la diatriba tra i due..era chiaro, Guidaux era potente e il Governatore era debole e inerte.
Per un attimo sospettai che Guidaux lo detestasse o fosse in realtà nemico del Governatore e questo ultimo usato per scopi personali di gloria. Ecco..la forte armata militare olandese non era potente e addirittura si perdeva a giocare alla caccia ai pirati. La domanda del Governatore mi lasciò allibita.."Eccellenza voi chiedete a me che fare?Avete sentito il vostro ammiraglio..la flotta olandese e'..debole e avete mandato i migliori uomini a perdersi coi pirati." Esitai un attimo..forse Wesl e Tahlos avrebbero cercato di salvare Las Baias.."Facciamo un patto..voi liberate il maestro Lin..io sarò stavolta dalla vostra parte poiché noto sir Guidaux non desidera aiutarvi..io, il maestro Lin e altri miei amici assieme a vostri soldati e qualche ufficiale arguto possiamo partire con una nave militare..e cercare i vostri migliori uomini che ora gironzolano per i mari qui vicino." |
Scendemmo sul ponte.
Guisgard era teso e preoccupato... cercava di non mostrarlo agli altri, ma io lo vedevo. Quando disse che sarebbe andato a cercarli mi spaventai e, istintivamente, strinsi la sua mano... ma fu solo un momento... sapevo che teneva a quegli uomini e non ne avrebbe abbandonato nessuno. Era giusto, aveva ragione, ed io non dovevo e non potevo essere così egoista. Sospirai... e mi costrinsi ad allentare la presa sulla sua mano. I miei occhi vagarono per un momento tra i volti tesi degli uomini, poi si spostarono su quella nave e da essa passarono sul vecchio Fulsin, infine tornarono su Guisgard... “Hai ragione...” dissi “Dobbiamo riportarli a bordo e poi liberarci di quella nave...” Sospirai... “E tuttavia... penso che anche Emas non abbia affatto torto! Andare là da solo sarebbe pericoloso e sciocco... alla luce dei fatti, in fondo, gli unici che sono tornati da quella nave siamo noi due... ed eravamo insieme! Degli altri non abbiamo più avuto notizie... e tu stesso li hai persi nel momento in cui vi siete divisi...” Tacqui per un momento, osservandolo... “Penso che sia opportuno andare a cercarli e riportarli qui il più presto possibile...” conclusi infine “Ma è escluso che tu ci vada da solo! E’ fuori discussine!” |
“Si, giusto.” Disse Guisgard a Talia, per poi incrociare le braccia, come chi attende una risposta forse scontata. “E a tuo giudizio quale fra i miei uomini dovrei scegliere di portare con me?” Sorrise vagamente. “Vediamo... suggerisci uno agile e veloce, oppure forte ma lento? E armato di pistola, o solo di sciabola? O forse pensi sia giusto affidarsi al caso? Lanciando tipo una moneta, con testa o croce?”
Il cielo era cupo ed il mare andava ad ingrossarsi sempre più. Mentre il sibilo del vento sembrava divenire ad ogni momento più spettrale. Intanto, sulla nave misteriosa, Cavaliere25 aveva trovato un pappagallo. “Becco di Ferro!” Disse gracchiando l'uccello. “Becco di Ferro!” Ad un tratto, però, una mano da dietro afferrò un braccio di Cavaliere25 e gli tolse il fucile. |
Fissai Musan con un sorriso sarcastico.
"..voi non mollate mai, eh.. Milord? Tuttavia siete partito col piede sbagliato con me.. Il potere in un uomo non mi interessa affatto, mi interessa il rispetto." Tornando a guardare la finestra. ".. E poi mi sembra che vi siano cose molto più importanti in ballo... Dunque, effettivamente farle perdere la memoria mi sembra la cosa migliore... E anche abbastanza veritiera." Incrociai le braccia e lo guardai nuovamente. "... Ma Maraiel non è l'unico nostro cruccio, o sbaglio? Avete detto di voler mettere un pirata contro l'altro... Come pensate di riuscirci? Certo, avete spie dappertutto, e immagino conoscerete benissimo le debolezze dei due pirati.." |
“Ma...” disse stupito il governatore ad Altea “... ma... se mando gli ultimi soldati rimasti a cercare quelli partiti per cacciare i pirati, poi chi resterà a difendermi?” Scosse il capo è iniziò a balbettare. “No... non potete abbandonarmi tutti... non voglio... non voglio morire!” E si accasciò a terra, per poi cominciare a frignare.
Proprio in quel momento Altea iniziò a sentire delle grida provenire da giù. Le navi spagnole erano ormai all'ingresso del porto e nessuna imbarcazione olandese era uscita per fermarle. La popolazione si disperdeva per le strade e molte persone cercavano di fuggire verso il promontorio. Ad un tratto fu fatto sparare un cannone da una delle torri che sorvegliavano il porto. Era il segnale che l'attacco era imminente. Poco dopo, infatti, una delle tre fregate spagnole aprì il fuoco contro Las Baias, seguita a breve dalle altre due. |
Lo osservai per un momento... osservai i suoi occhi, quello sguardo vagamente ironico ed il modo in cui aveva incrociato le braccia... sollevai un sopracciglio.
“Oh, non lo so, capitano...” dissi “Spetta a te scegliere, suppongo... sei tu che governi questa nave e dunque sei tu ad avere questo compito... Ma forse... sì, credo di conoscerti abbastanza bene da poter credere che non sei un despota! No, non credo che imporresti mai a nessuno dei tuoi di seguirti là... non è vero? E dunque... beh, che cosa resta da fare? Sì, immagino che l’unica strada sia chiedere se vi sono dei volontari... qualcuno disposto a seguirti là sopra a cercare gli altri... e, tra coloro che si presenteranno, starà poi a te scegliere chi deve seguirti e chi, invece, è bene che resti qui e prepari la partenza, immagino... vero?” Tacqui e sulla nave calò il silenzio... allora mi voltai e fronteggiai gli uomini... “Avete sentito tutti!” esclamai allora “Tutti avete udito qual è l’intenzione del vostro capitano... e dunque, vi chiedo... ci sono dei volontari? Qualcuno che voglia seguirlo su quella nave per trovare e riportare sulla Santa Rita i vostri compagni?” Li osservai ad uno ad uno... “I volontari alzino le mani!” dissi. Poi tornai a guardare Guisgard e sorrisi... un sorriso leggero, quasi di sfida... e, senza pensarci, alzai la mia mano verso il cielo. |
mi girai e dissi chi siete voi ? domandai perchè mi avete tolto il fucile ? continuai a chiedere è vostro questo pappagallo? di nome becco di ferro? e restai li in attesa di risposte mentre guardai la famosa figura
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