Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 02-04-2012 17.01.33

Reas lasciò che Elisabeth toccasse la sua ferita.
“Ogni ferita lascia il segno” mormorò lui “e talvolta provoca dolore anche il solo ricordarlo…” fissò il Cielo “… la vita è colma di cicatrici… anche questa città ne ha molte… e forse la più dolorosa è quella che attanaglia la nostra regina…”

Talia 02-04-2012 17.02.57

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 45194)
“Non saprei, milady...” rispose candidamente una di quelle “... viviamo qui da sempre e per sempre sarà la nostra casa... abbiamo atteso tanto il ritorno di voi e di vostro marito, affinché, come promise lui prima di partire per Sygma, mantenesse la promessa fatta ai nostri padri...”
“Si, la promessa” intervenne un'altra di quelle “di trovare un marito per ciascuna di noi.”

Mi sorpresa la loro risposta... così candida, così serena...
“Un marito...” mormorai tra me “Una promessa...”
Le sentivo affaccendarsi, ma non badavo molto a ciò che facevano... pensavo, riflettevo... e tentavo di ascoltare le loro anime...
Una promessa non mantenuta può tenerti legato a questo mondo, mi chiedevo... si, forse... ma quella promessa, quel debito, era tanto grave da causare tutto quello?
Non ne ero molto convinta...
Al contrario, sentivo che c’erano molte cose che mi sfuggivano ancora...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 45194)
“Siete pronta, milady...” sorridendo una di quelle ragazze “... e siete bella come in quel giorno... rammentate la cerimonia, vero? Le nozze celebrate nella Cappella del Belvedere e poi la festa nel feudo di Felchyus, nel suo monumentale maniero ducale... andiamo, vostro marito sarà impaziente di rivedervi...”
E la condussero di nuovo nella sala dei telai, dove la stava attendendo Guisgard.

La cerimonia, la festa... sorrisi loro, ma non risposi niente: non avevo idea di che cosa stessero parlando...
Poi, sospinta da loro, tornai nella fabbrica...

elisabeth 02-04-2012 17.07.10

La sua malinconia potevo toccarla...potevo seguire il corso della sua sofferenza ....sfiorando quelle carni provate......" Nella vita pensiamo di curarci delle ferite altrui......ma nulla si puo', se prima non si sono curate le proprie.....un uomo malato non può prendersi cura di un'altro uomo malato.....non conosco le vostre, come non conosco quelle della vostra Regina, spero solo che troviate il tempo per piangere il vostro dolore.."......rimasi a guardarlo, senza poter far nulla....senza sapere nella realtà cosa avessi potuto fare.......mi sedetti sul bordo della fontana...ed aspettai che Reas finisse di rinfrescarsi....

Lilith 02-04-2012 17.07.52

Come avevano fatto a trovarmi? Il mio cuore batteva talmente forte che temevo sarebbe uscito dal petto. Le mie mani tremavano così tanto che riuscivo a stento a tenere le briglie della giumenta.
Non ebbi la forza di dire niente, ormai mi ero abbandonata al mio destino. Se avessi avuto con me la collana forse sarei riuscita ad acquistare il coraggio e la forza necessari per salire in groppa alla giumenta, ma mi ricordai di averla data a Parsifal, lui ne aveva più bisogno di me. Feci un profondo respiro e provai a pronunciare un incantesimo in una lingua che risaleva a molti secoli prima che pochi conoscevano. Me l'aveva insegnata mia nonna, 'Usala solo in situazioni di gravissimo pericolo? aveva detto... io la pronunciai ad alta voce e con una grande concentrazione: "Ombah laye ombah lishe ithu!" . Non sapevo il significato di quelle parole, le avevo imparate a memoria come fossero una filastrocca, ma non le avevo mai utilizzate, non sapevo quali fossero le conseguenze...

Guisgard 02-04-2012 18.04.11

Talia ritornò nella fabbrica e Guisgard, guardandola, dimenticò per un attimo ogni inquietudine.
La ragazza indossava il tipico vestito usato dalla Granduchessa quando si trovava nella corte del Belvedere.
Aveva un meraviglioso diadema imperlato e racchiuso da un frontino di oro bianco incrostato con corallo di Lemno.
Un pendaglio al collo fatto di gocce di diamanti, schegge di zaffiro e soffi di giada, il tutto legato da un sottile e luminoso filo d'oro.
La camicetta era di pregiata seta del Catai, il soprabito di velluto vermiglio a fiori di broccato e la gonna di casimiro di Persia.
E una larga cintura di ciniglia, che richiamava riflessi di madreperla, avvolgeva i suoi fianchi.
Talia era bellissima, come una principessa.
Neanche nei romanzi, nelle fattezze delle varie eroine, Guisgard aveva visto qualcosa di così meraviglioso.

Quel mattino era particolarmente luminoso e i due ragazzi se ne stavano all'ombra di una grande quercia.
Guisgard leggeva un libro preso dalla biblioteca del Casale e fantasticava di cavalieri, dame e nobili imprese.
Talia invece fissava il cielo e intrecciava fra i capelli alcuni fiori di campo appena raccolti.
Guisgard...” sussurrò lei “... io sono bella?”
Lui alzò lo sguardo dal libro e la fissò.
Certo che lo sei.” Disse.
Lei sospirò.
Cos'hai?” Domandò lui.
Tu sei di parte...” fissando quei fiori Talia “... sei mio fratello...”
Vuoi andare in paese” fissandola lui “e chiedere a tutti i ragazzi come ti trovano?”
Scemo!” Voltandosi lei.
Lui sorrise e si avvicinò alla ragazza.
Io credo che tu sia la ragazza più bella mai nata.”
Lo dici a tutte...”
Davvero?” Stupito lui. “E a chi?”
Ieri il maestro ha fatto venire le suore con gli orfanelli del monastero” fissandolo lei “per regalare loro un po' della frutta del nostro giardino... e ho visto come aiutavi Maria e Laura a raccogliere le mele cadute dall'albero...”
Eh, ma sono un cavalier cortese io!” Esclamò lui. “Sei forse gelosa?”
Non dire sciocchezze!”
Lui sorrise e cominciò a soffiare nei capelli di lei.
Smettila.” Alzandosi la ragazza per andare via.
Aspetta.” prendendola per mano Guisgard. “Io non sono attendibile come giudice? Perchè sono tuo fratello?”
Lei si voltò a fissarlo.
E se fossi innamorato?”
Tanto non lo sei!” Esclamò lei.
Guisgard allora si voltò e vide alcuni contadini poco distanti.
Sorrise e corse verso di loro, sempre tenendo Talia per mano.
Dove andiamo?” Chiese lei.
A esaminare il mio giudizio!”
E giunti tra quei contadini, Guisgard saltò sul pozzo attorno al quale si trovavano quelli.
Cosa fai li, ragazzo?” Chiese uno dei contadini.
Ho bisogno del vostro aiuto, amici miei!”
Loro lo fissarono stupiti.
Vedete, io sono un cavaliere” continuò Guisgard “e stamattina, nel mio errare, ho incontrato una rana... di quelle che si leggono nelle favole...”
I contadini lo fissavano sempre più incuriositi.
La rana era vittima di un incantesimo” aggiunse il ragazzo “ed io, per liberarla, ho dovuto baciarla... ed allora quella si è tramutata in una bellissima ragazza...”
I contadini cominciarono a sorridere.
Ora, come premio per aver vinto l'incanto, mi spetta il suo amore...” fece Guisgard “... ma ella non crede che io abbia sciolto il sortilegio... ora chiedo il vostro aiuto, amici miei...”
Cosa possiamo fare per te, giovane cavaliere?” Ridendo uno dei contadini.
Ditemi...” sorridendo Guisgard “... avete mai visto una ragazza più bella?” Indicando Talia.
Oh...” uno di quelli “... di sicuro forse uguale per bellezza, ma certo non superiore a lei!”
E solo nei libri” gli fece eco un altro “non certo nella realtà!”
Come ha potuto allora” fissandoli Guisgard “sua mamma farla tanto bella?”
Forse impastando petali di pesco” sorridendo un altro contadino “e mischiandoli con albicocche in fiore!”
Questo per i capelli!” Disse un altro. “Latte, uova e burro, invece, per disegnare il suo bel visino!”
E miele, zucchero e cannella per la sua bella bocca!”
Infine, sua mamma” alzandosi un altro ancora “ha raccolto l'ambra più pura e trasparente, cotta al Sole e ingentilitasi tra i pollini sospinti dal vento, per fare i suoi occhi belli!”
Allora tutti i contadini cominciarono a cantare attorno al pozzo, offrendo ai due ragazzi un po' dei frutti della loro terra.
Ora merito di essere creduto?” Avvicinandosi Guisgard e Talia. “Sai che non ti direi mai una bugia.”
E lei, sorridendo, gli lasciò un tenero bacio sulla guancia.

“Sei bellissima, gioia...” sussurrò Guisgard a Talia, tra i sorrisi e il compiacimento degli operai della fabbrica.

Guisgard 02-04-2012 18.20.12

“Non fatevi impressionare da questo luogo, milady…” disse Fyellon ad Altea “… è solo un vecchio edificio… una Croce, che sia diritta o capovolta, non può farci nulla…” ruppe allora le assi che bloccavano le finestre e permise alla luce di penetrare definitivamente in quel luogo “… forse abbiamo sbagliato ad entrare qui…” mormorò “… il Maestro delle Imprese d’Amore ci aveva detto di non allontanarci dal sentiero e di stare lontani dalla selva…” fissò fuori da una finestra e la selva sembrava dominare su tutto.
Ad un tratto udirono dei rumori.
“Chi è là?” Gridò Fyellon.
Ed apparve un nano.

Guisgard 02-04-2012 18.26.15

Lilith evocò quell’incantesimo.
Ma nulla accadde.
“E’ potente la tua magia…” disse il viaggiatore “… ma non abbastanza… il tuo compito è concluso… ora ti riporteremo dai tuoi compagni… arriverai a Tylesia e parlerai di noi alla gente di quella città… dirai loro che La Lacrima di Cristo sta per arrivare…”
Il viaggiatore allora si sollevò il cappuccio, come a voler mostrare il suo volto, ma proprio in quel momento si alzò il vento e Lilith cadde addormentata.

Guisgard 02-04-2012 18.28.23

“Davvero?” Fece il capo dei soldati, fissando Cavaliere25. “Allora questo falco può parlare, vero? E non mi state insultando, o prendendo per un idiota, è cosi?”

cavaliere25 02-04-2012 18.30.53

con noi parla forse perchè non conosce nessuno al infuori di noi due non prendiamo in giro nessuno dissi iniziando a innervosirmi siamo stanchi dal lungo viaggio cosa facciamo ora dissi guardando il capitano e il locandiere possiamo mangiare e riposarci?

Altea 02-04-2012 18.36.42

Fyellon non credeva a ciò che dicevo, lui le riteneva superstizioni dettate dalla Chiesa mentre quelli erano segnali. Non proferii altre parole, lo lasciai alle sue convinzioni mentre tra me pregai davanti a quella Chiesa, avevo udito le voci, delle urla, quel cavaliere apparso improvvisamente.....Fyellon aprì le finestre e la luce entrò del tutto nella chiesetta...e a un tratto arrivò un nano...Fyellon aveva ragione, ero stata una stolta a volermi fermare per guardare la chiesa.
"I miei saluti" mi rivolsi al nano "noi..siamo dei viaggiatori...e stavamo giusto uscendo da questa chiesa per proseguire il nostro viaggio".

Lilith 02-04-2012 18.38.12

L'ultima cosa che pensai prima di svenire era perchè l'incantesimo non aveva funzionato... Evidentemente anche quegli uomini praticavano la magia. Il mio sonno fu pieno di incubi; il mio unico desiderio era quello di scoprire il volto di quell'uomo... ma il vento me l'aveva impedito. Il vento! Lo stesso che mi aveva sussurrato quei versi e che mi aveva condotto alla chiesa di Santa Sofia! Perchè mi stava facendo tutto questo?
L'ultimo sogno che feci riguardava proprio il vento: vidi una tempesta, con foglie e sterpi che volavano in aria e, nel bel mezzo della tormenta, i tre uomini incappucciati che stavano per mostrare i loro volti, ma in quel preciso istante mi svegliai. Aprii gli occhi lentamente e la prima cosa che vidi fu il cielo azzurro coperto da leggere nuvole bianche. Mi alzai di scatto senza neanche guardarmi attorno ed urlai senza motivo.

Guisgard 02-04-2012 18.39.47

Reas continuò a lavarsi, per poi rivestirsi.
“Questa ferita” mormorò “mi è stata inferta in combattimento… era il primo giorno di assedio… noi ignoravamo la natura dei nostri nemici… con un manipolo mi lanciai su alcuni dei nostri avversari… fu un suicidio… vidi i miei morire uno dopo l’altro… allora mi lanciai su uno dei miei nemici… riuscii a ferirlo, ma quello non risentì del colpo… mi disarmò per poi ferirmi a sua volta… ero alla sua mercè… allora mi disse qualcosa… non ti ucciderò qui… dovrai dire ai tuoi compagni che morirete tutti… e perderete anche le vostre anime…” restai in silenzio “… fui raccolto dopo qualche ora in fin di vita… da allora ho compreso che la Lacrima di Cristo è una compagnia di demoni…”

elisabeth 02-04-2012 18.47.22

Aveva dei piccoli movimenti nervosi mentre si rivestiva.......raccontava la sua storia con la morte nel cuore....quando alla frase lacrima di Cristo....mi alzai..." Io ho sentito questo nome... ieri sera a cena.....e devo dirvi che erano molto, molto preoccupati.....parlavano anche loro di demoni, e mi chiedo cosa abbiate mai fatto per meritarvi tutto questo.....".....ero davanti a lui....i suoi capielli goccilavano di acqua fresca......non so cosa mi prese.....forse un pensiero mi pervase la mente..e se fosse stata l'ultima volta ?......gli andai vicina....e gli presi il viso tra le mani, baciai le sue labbra....con amore infinito...unito ad una passone urgente...mi staccai da lui..." perdonatemi, no sono solita comportarmi cosi'....alle volte ci sono cose che bisogna seguire, perche' nascono dal cuore.."........forse era tempo che ritornassi alla mia stanza

Talia 02-04-2012 19.02.39

Rientrammo nella fabbrica... c’era silenzio, ma avvertivo la curiosa sensazione di decine e decine di occhi su di me...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 45204)
“Sei bellissima, gioia...” sussurrò Guisgard a Talia, tra i sorrisi e il compiacimento degli operai della fabbrica.

Sorrisi e, finalmente ritrovandola, strinsi forte la mano di Guisgard...
“E’ quest’abito ad esserlo...” mormorai, arrossendo leggermente.
Per qualche attimo i miei occhi si persero in lontani ricordi, si persero in giornate di sole ed altre di pioggia, si persero tra momenti felici e momenti divertenti, tra sogni, corse, risa...
Poi qualcosa mi riportò in quella fabbrica...
Fu una sensazione, più che altro. Una sensazione strana... inizialmente vaga e debole, poi via via sempre più forte... una sensazione come di soffocamento... di mancanza d’aria...
Ebbi la percezione chiara e precisa che ci stessimo perdendo... noi con le nostre identità, le nostre vere personalità... era difficile da spiegare, era difficile persino da far capire a me stessa, ma avevo avuto così tante visioni di Chymela da quando ero giunta al Belvedere che a tratti avevo faticato a riconoscere la realtà dalla visione... ed ora la parte forte e razionale della mia mente si stava ribellando.
“Guisgard...” sussurrai allora, stringendo la sua mano sempre più forte “Ho bisogno di uscire sul piazzale un momento! Ti prego... ti prego, Guisgard, un momento... al sole!”

Guisgard 02-04-2012 19.45.34

Andros si avvicinò alle ragazza ai telai e osservò quella stoffa.
“E’ pronto l’abito, milord.” Disse una di loro.
Lui annuì.
“Volete controllare?”
“Eccellente…” toccando il magnifico vestito “…vorrei però una cosa…”
“Dite, milord.”
“Qui, nel fodero, celato ad occhi estranei...” indicò lui “…vorrei che si inserisse una scritta... dei versi ricamati... racchiusi tra due gigli...”
“Dettate ed io segnerò il tutto.”
“Sono dei versi particolari...” fece lui “... dedicati a due anime superiori, come tutte quelle che hanno il privilegio e il dono di incontrarsi nell’eterno scorrere delle cose...”
“Sono pronta, mio signore.”
“Sono versi del poeta Callimaco...”
E Andros recitò quei versi:

“Cerca quel fiore
nella chiara e calda aria del mattino.

Cercalo perché è giunta la stagione in cui fiorirà.

La stagione è la vita, la giovinezza quel fiore e l’Amore il suo frutto.”


“Ecco...” continuò il nobile Taddei “... voglio che sia ricamato dove nessuno possa vederlo, con fili d’oro. Che quella scritta sia simile all’Amore... preziosa sopra ogni cosa e invisibile agli occhi…”

Guisgard annuì a quelle parole di Talia.
“Si, ora ti porterò fuori…” disse lui, stringendo la mano di lei.
L’uomo era davanti alla porta.
“Toglietevi…” fissandolo Guisgard, come se in qualche modo si sentisse quasi minacciato “… lasciateci passare…”
L’uomo accennò un enigmatico sorriso.
“Si, milord…” disse “… volevo solo accertarmi che la Granduchessa stesse bene… vi occorre qualcosa, milord? Volete con voi alcune delle ragazze? Magari possono tenere compagnia a vostra moglie…”
“No, basto io solo per lei.”
L’uomo accennò un inchino e li lasciò passare.
Usciti fuori, Guisgard respirò forte.
“Non vedevo l’ora di uscire da lì dentro…” mormorò “… tu come stai, Talia? Ah, finalmente posso chiamarti così, senza aver paura di tradirmi!” Sorrise. “Ti senti meglio qui all’aria aperta?” Stringendo e massaggiandole le mani.

Guisgard 02-04-2012 20.07.10

Reas prese la mano di Elisabeth.
“Siete una donna strana, milady…” fissandola negli occhi “... sapete usare le armi e parlate di sentimenti e magia... perché questo bacio? Cosa significava, milady?”

Guisgard 02-04-2012 20.11.58

Lilith attraversò inquietudini e incubi.
Sognò il vento e poi città in fiamme, battaglie, carestie e pestilenze.
Vide la fine di un mondo.
Forse quello di Tylesia.
Poi si svegliò di colpo e urlò.
Quel suo urlare fu colto da alcuni che erano lì vicino.
“Cosa accade?” Stupito Jovinus.
“Sembra la voce di una fanciulla!” Gridò Redentos.
Corsero tutti e trovarono Lilith.
“Cosa vi è successo?” Domandò Redentos. “Come siete finita qui?”
“Non eravate con quei tre viaggiatori?” Chiese Avid il nano.
Con loro vi era anche Parsifal.

Guisgard 02-04-2012 20.17.30

“Questa chiesa è sconsacrata” disse il nano, fissando Altea e Fyellon “ed è ritrovo di spiriti inquieti e dannati.”
“Chi sei tu?” Domandò Fyellon.
“Il mio nome è Grunt e sono l’apprendista di Isengrid, il Fabbro degli Eroi.”
“Vi è dunque una fucina da queste parti?” Chiese Fyellon.
Il nano annuì.
“E tu perché sei qui?” Ancora Fyellon.
“Attendo il mio maestro.” Rispose Grunt. “Presto verrà.”
“Strano luogo per un appuntamento.” Fissandolo Fyellon. “Non temi gli spiriti di cui parli?”
“E voi non li temete?”
“Io no.” Rispose Fyellon. “Non credo negli spiriti.”
“Allora dovreste temerli il doppio.”

Guisgard 02-04-2012 20.19.59

“Niente cibo, né riposo!” Sentenzio il capo dei soldati, fissando Cavaliere25. “Ora mi dimostrerete che questo falco parla, altrimenti vi metterò ai ferri.”
“Siamo nei guai…” mormorò sottovoce Tieste a Cavaliere25 “… cosa facciamo?”

cavaliere25 02-04-2012 20.32.14

ok mi avvicinai al falco e dissi per carità non farci mettere hai ferri te lo chiedo per favore fagli vedere che parli ma però non insultare ti prego dissi poi guardai il capitano e dissi ok va bene dentro di me dissi speriamo bene mentre mi giravo verso Tieste

Lilith 02-04-2012 20.55.29

Quando vidi i cavalieri mi sentii incredibilmente sollevata. Ero salva.
Cercai di calmarmi e parlare: "Vogliono... vogliono distruggere una città: Tylesia. Si chiamano... La lacrima di Cristo. Cosa..." presi un lungo respiro "cosa possiamo fare per fermarli?"

Altea 02-04-2012 22.18.40

Il nano ci raggiunse e come pensavo quella chiesa, da quello che disse, era sconsacrata e vi era la presenza di spiriti inquieti.
Fyellon, con la solita incredulità e sicurezza, chiese al nano di presentarsi, egli disse era un apprendista di un Fabbro degli Eroi. Restai perplessa...prima lo Scultore dell'Amore e ora il Fabbro degli Eroi.
Fyellon rispose seccamente al nano che non credeva assolutamente a ciò che diceva sulle presenze spiritiche ma volli prendere la parola..."Messere, i miei omaggi, sapete il mio..caro cugino..è un pò scettico riguardo queste cose. Mentre io mi sono trovata proprio qui sola e ho sentito delle urla, pianti e voci..e vidi..una figura...contornata da un'aura ed era un cavaliere pieno di maestria, ne sapete qualcosa? Ma vi chiedo di uscire da questo posto...dimenticato da Dio...e di parlarne fuori."

Parsifal25 03-04-2012 00.11.45

"Non c'è tempo Maestro..... appena raggiungeremo Lilith, le racconterò tutto".... spronaì Belfagor e galoppamo veloci nei meandri della Selva. Guardavo l'amuleto che mi era stato donato da Lilith, reggeva il mio passo e la velocità d'attrito dell'aria poteva sollevarlo ad altezza degli occhi.

Dovevo ringraziarla per l'aiuto prestatomi, ma non bastava....., sentivo.... che avreì dovuto fare altro per lei. Mi voltaì indietro e vidi che tutto il gruppo mi seguiva....improvvisamente udimmo un urlo, era la voce di una ragazza.
"Mio Signore, speriamo che non sia Lilith....." il galoppo divenne più energico e in un lampo ci trovammo dinanzi a Lilith. Era salva.

"Lilith, come stai? Sei ferita?"
Probabilmente anche lei aveva fatto lo stesso incontro: i cavalieri incappucciati, Tylesia, la Chiesa di Santa Sofia.... tutto quadrava. Entrambe viviamo lo stesso legame . Arrivarono tutti, scendemmo da cavallo e appoggiandomi ad un tronco con le braccia conserte iniziaì il mio racconto.

Mi rivolsi a Lilith e dissi: "Abbiamo avuto la stessa visione, se puoi aggiungere qualcosa in più.... fai pure" le sorrisi.

"Maestro Redentos, Avid, Jovinius.... volevo scusarmi con voi tutti per il mio isolamento ed allontanamento. Non so che mi sia successo, ma avevo paura di fallire.... Son caduto nel silenzio più profondo poichè dovevo riflettere e rinascere. Nel mio sogno ho incontrato il mio caro Padre adottivo ed egli mi ha nuovamente donato luce...." chiusi gli occhi e cercaì di ricordarmi la scena.

"Ero circondato dal silenzio e da una landa di fiori, il cielo era sereno..... pensavo di esser giunto ad Eternia, ma non era quel magico luogo. Iniziaì ad incamminarmi verso la distesa e improvvisamente mi appare Lilith che indicava una via, era il Nord. Non intesi il suo messaggio, ma d'istinto seguì il suggerimento.

Giunto in prossimità di un bivio, mi trovaì innanzi ad una chiesa, il suo nome era Santa Sofia. Era colma di archi, navate e statue di Santi.... rimasi rapito e vagaì per il corridoio che conduce all'altare. Nel mio peregrinare la mia attenzione venne attratta da una statua di donna, probabilmente una santa che aveva fra le mani il mio amuleto, il Longiniu, era ai piedi del Cristo ed egli le parlava. Ad un tratto apparve una donna anziana, aveva bisogno di trovare la statua di Santo Stefano ed un prete con cui potersi confessare

Non lessi né il nome della statua né trovaì un prete. Quando tutto sembrava perduto, le porte della chiesa si spalancarono ed un diacono ad alta voce disse: "Son giunti, il giudizio divino si scaglierà contro di loro....." " i preparativi sarebbero stati eseguiti la Domenica delle Palme ed il Giovedì Santo sarebbe avvenuto l'attacco..... Non volevo crederci, del sangue sarebbe stato versato nei giorni in cui Nostro Signore Gesù Cristo si sacrificò per espiare le nostre colpe.... ho tentato in tutti di tediarli, ma tutto era segnato."

Mi sentivo perso ed impotente, ma qualcosa dovevo fare.... ripresi la strada e tornaì verso il punto in cui ero giunto. Attesi, e dalla nebbia sbucarono tredici cavalieri incappuciati. Ciò che mi colpì era l'assenza di armi in spalla, come si sarebbero difesi? La risposta era ovvia avrebbero usato palme e rosari, ma come avrebbero combattuto? Tutti loro mi intimarono di scappare ma rifiutaì, parlavano anche loro della distruzione di Tylesia e di un tesoro nascosto fra le fondamenta della città.....Il punto di partenza sarebbe stato la chiesa di Santa Sofia." Questo è tutto, Maestro..... cosa significa secondo voi?"

"Lilith.... hai qualcosa da aggiungere?" chiesi

Talia 03-04-2012 10.02.15

Quella visione... fu così nitida e chiara che, per un attimo, mi sembrò proprio di essere lì... poco dietro Andros, tanto vicina che avrei potuto sfiorare il suo braccio se solo avessi allungato una mano...
Mi sentivo in balia di quelle visioni, ormai... mi sentivo debole e vulnerabile di fronte ad esse.
Poi, quasi senza che me ne rendessi conto, Guisgard mi prese e mi condusse fuori...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 45214)
Usciti fuori, Guisgard respirò forte.
“Non vedevo l’ora di uscire da lì dentro…” mormorò “… tu come stai, Talia? Ah, finalmente posso chiamarti così, senza aver paura di tradirmi!” Sorrise. “Ti senti meglio qui all’aria aperta?” Stringendo e massaggiandole le mani.

E finalmente sentii di nuovo la sensazione del sole sulla pelle, sentii di nuovo il vento che mi sfiorava i capelli e il profumo della campagna che ci raggiungeva e ci avvolgeva...
Fu come se riprendessi a respirare solo in quel momento.
“Si...” mormorai, sforzandomi di sorridere “Si, sto bene... credo!”
Esitai un istante... ma quella visione era stata tanto chiara che non riuscivo a togliermela dalla mente...
“Guisgard...” ripresi così a dire, stringendo la sua mano e portandolo un po’ più lontano dalla fabbrica “Guisgard, ho avuto un’altra visione poco fa... una visione dell’arciduca Andros... e tu ora devi guardare una cosa per me! Devi guardare nella fodera di questo vestito e vedere se trovi un ricamo... alcuni versi di una poesia ricamati in oro... ti prego, è importante!”
E mentre dicevo questo, involontariamente, iniziai a tremare... a tremare di ansia e di preoccupazione... perché l’abito che mi avevano messo addosso poteva essere niente altro che un bel vestito, poteva essere niente altro che una copia di quelli che la Granduchessa Chymela era solita indossare... ma se invece, come temevo, nella fodera avessimo trovato quei versi, la cosa sarebbe stata ben diversa!

elisabeth 03-04-2012 17.23.00

Reas prese la mia mano e questo arresto' la mia decisione di andar via.......se il mondo fosse un intreccio di colori ed essi potessero essere l'espressione dei sentimenti.....il mondo sarebbe un'eterno arcobaleno, si puo' baciare un uomo ascoltando solo la voce del cuore......sconveniente per una donna..impudente da parte di un uomo.....il mio maestro mi diceva che un uomo ed una donna possono parlarsi senza amarsi solo quando la loro sapienza rende le loro anime asessuate......io forse ancora non c'ero riuscita e per la sua disperazione Isolde era peggio di me...." Quando in chiesa vi dissi che vi amavo, non volevo corrompere il vostro senso del dovere.....il duello con Kojo era per voi di vitale importanza......mi avete detto che non si puo' decidere di amare solo per essersi visti una sola volta, chi lo dice Reas....chi puo' dare un tempo per amare, nessuno...nesuno che si possa dire Saggio...........di una cosa avete ragione...conosco perfettamente l'uso delle armi....eppure guardate il mio bastone e' cosi' innocuo, usato nelle mani di chiunque......nelle mie puo' fare ogni cosa.....sono una maga ?....non mi sono nascosta, sono la Regina dei Boschi....colei che vive tra le fronde degli alberi...colei che puo' trasformare il suo corpo in corteccia.............Vi ho rubato un bacio....perdonatemi se potete...ma vi amo e non vi e' ragione alcuna perche' non debba essere cosi'"........

Guisgard 03-04-2012 19.29.04

Redentos restò pensieroso dopo aver ascoltato il racconto di Parsifal.
“Avid...” fissando il nano “... che cos'è La Lacrima di Cristo?”
Ma il nano scosse il capo.
Il cavaliere guardò poi Lilith.
“Si, dobbiamo fare qualcosa...” mormorò “... dobbiamo raggiungere subito Tylesia e avvertire quella gente del pericolo che incombe su di loro...”
Raccolsero allora le loro cose e partirono subito verso la città.
“Siamo solo in quattro più una ragazza” disse Avid a Redentos “e non possiamo sostenere uno scontro contro avversari di cui ignoriamo tutto.”
“Il nostro compito è di arrivare a Tylesia...” fece Redentos “... una volta lì vedremo il da farsi...” si voltò poi verso Lilith “... voi siete stata insieme a quegli uomini... c'è qualcosa di loro che vi ha colpito? Un particolare, un segno, qualsiasi cosa, insomma, che possa permetterci di riconoscerli?”

Guisgard 03-04-2012 19.44.11

“Tutta questa selva” disse il nano ad Altea “è un ritrovo per spiriti errabondi... molte ombre vagano sulla terra e questa selva è un crocevia tra l'ultraterreno e il mondo conosciuto...”
“Avanti, sono tutte sciocchezze...” mormorò Fyellon.
Il nano lo fissò, ma non rispose nulla al cavaliere.
Guardò di nuovo Altea.
“Può darsi che abbiate visto uno dei tanti spiriti” disse “che errano tra l'Aldilà e questo mondo. Taluni osano avventurarsi nel crepuscolo che si affaccia nell'istante in cui il giorno lascia il posto alla notte...”
“Dobbiamo riprendere il sentiero per arrivare a Sant'Agata di Gothia...” fissandolo Fyellon “... che direzione dobbiamo prendere?”
“Siete imprigionati...” fece il nano “... non potrete lasciare questa selva...”
“Che scherzo è questo?” Inquieto Fyellon.

Guisgard 03-04-2012 20.02.01

Reas restò colpito da quelle parole di Elisabeth.
Erano state pronunciate con slancio e con passione, con l'ardore di chi conosce l'amore non per averlo appreso dai libri o dagli altri, ma per averlo vissuto.
Il capitano si avvicinò ed immerse i suoi occhi in quelli della donna.
“Il nostro mondo” disse “è sul baratro... su un abisso che temo sia senza fine... tutto crolla e tutto sembra volersi portare dietro con sé, in quell'abisso... forse questo è stato l'ultimo tramonto e forse non ci sarà nessuna aurora domani su Tylesia... se così fosse, allora vorrei portare con me il vostro sguardo ora, milady... quando mi diceste di amarmi, io non compresi... la credevo una scusa per interrompere il duello, ma mi sbagliavo... ma come potete amare un uomo che non conoscete? Di me ignorate tutto... io non credo nell'amore... non come lo intendete voi, milady... e nessuno ci crede qui a Tylesia... ci è stato insegnato che esso è male perché confonde, illude, indebolisce e addolora... ruba l'anima e il senno... è un'invenzione dell'uomo, come lo sono le fiabe e i romanzi... il nostro più grande tesoro, quello custodito fra le mura di questo palazzo e quello che spinge i nostri nemici ad attaccarci, è il segno più alto della nostra libertà... è il simbolo della Ragione... una Ragione che ci protegge dai fantasmi che indeboliscono gli uomini... e tra quei fantasmi vi è anche l'amore, milady...”

Guisgard 03-04-2012 20.04.24

Il falco fissò cavaliere e poi voltò la testa dall'altra parte.
“E va bene!” Esclamò il capo dei soldati. “Questa farsa è durata abbastanza! Uomini, arrestateli!” Ordinò poi ai suoi soldati.
“Cosa facciamo ora?” Domandò a voce bassa Tieste a Cavaliere25.

cavaliere25 03-04-2012 20.08.07

che vuoi che facciamo questo pazzo di un falco non ne vuole sapere di parlare e mi sa tanto che vuole vederci dietro le sbarre guardai il falco e dissi questa ce la paghi molto cara uccellaccio meglio se non ti fai trovare in giro quando usciremo dalla prigione per chè saresti solo un bersaglio ok dissi guardando il capitano dei soldati sappiamo venire da soli non faremo resistenza e mi avvicinai verso i soldati

Guisgard 03-04-2012 20.39.21

“Questa è Sygma...” sussurrò Andros, spostando delicatamente il dito di Chymela sulla mappa “... e qui a Sud...” scendendo sul foglio “... qui c'è Capomazda...”
“Vuoi darmi lezioni di Geografia?” Sorridendo lei.
Lui annuì per sorridere con lei.
“Nel mezzo, quasi a dividerle...” riprese a dire lui “... vi sono le terre della Chiesa...”
“Divise dalla Chiesa...” fissandolo lei “... la più potente alleata dei Taddei è anche ciò che divide le nostre terre...”
“Solo ad occhi pochi attenti” sorridendo nuovamente lui “può sembrare un ostacolo...”
“E ai tuoi occhi, mio signore?” Domandò lei.
“Guarda la mappa...” accarezzando la mano di lei che aveva nella sua per guidarla su quella mappa “... Capomazda e Sygma non sono divise dalla Chiesa, ma unite... un'unione mistica... come un matrimonio fra queste due terre... attraverso la Chiesa si congiungono in un'eterna alleanza...”
“Per qualcuno” sussurrò Chymela “le nostre terre sono lontane... forse troppo...”
“Tu lo credi?”
“Dimmelo tu, allora...” fissandolo Chymela “... dimmelo tu ed io crederò a ciò che mi dirai...”
“Le nostre due terre...” stringendo ancora più forte la mano di lei lui “... sono molto più vicine di quanto si possa credere... perché hanno lo stesso destino... un medesimo destino racchiuso in un'antica profezia...”

“Un'altra visione?” Stupito Guisgard. “Non hai mai avuto tante visioni tutte insieme... forse questo luogo esercita qualcosa di strano su di te... forse dovresti riposare, Talia....”
Era deciso a riportarla nel Palazzo del Belvedere, ma poi, come sempre accadeva, restò a fissare i suoi occhi.
Erano occhi a cui era stato negato di ospitare la luce del giorno, a causa della cecità di Talia.
Ma in essi Guisgard aveva sempre visto una luce diversa, speciale, non meno intensa e potente di quella del Sole.
Una luce capace di illuminare e irradiare un mondo.
L'unico mondo in cui Guisgard sognava di essere il re.
E in quegli occhi il cavaliere vide la determinazione della ragazza e il suo desiderio di decifrare i misteri che avvolgevano quel luogo e forse le loro vite.
“Va bene, va bene, piccola...” disse, cercando di tranquillizzarla.
Cominciò allora a far scorrere la sua mano sul vestito di lei.
Accarezzava il velluto, poi la seta, la ciniglia e ad un tratto, all'altezza del fianco destro, avvertì qualcosa.
“Qui...” mormorò “... c'è qualcosa... come una doppia piegatura... e al tatto avverto qualcosa...” con le dita allora prese le due pieghe cucite l'una sull'altra e le strappò di quel tanto per liberare il contenuto che aveva avvertito “... è una scritta... ricamata con fili d'oro...”
Lesse allora a Talia quella scritta:

“Cerca quel fiore
nella chiara e calda aria del mattino.
Cercalo perché è giunta la stagione in cui fiorirà.
La stagione è la vita, la giovinezza quel fiore e l’Amore il suo frutto.”


Altea 03-04-2012 20.39.59

Il nano iniziò col narrare una storia inquietante...la selva era il passaggio tra il mondo reale e quello surreale..dell'aldilà.
Mi sentii tremendamente in colpa...se non avessi chiesto di andare in quella città non ci troveremmo in questa situazione.
Fyellon, come al solito era scettico, e chiese al nano di indicargli la strada per continuare il cammino verso Sant'Agatha di Gothia..e la sorpresa del nano dicendo che eravamo in trappola in questa selva.
Guardai Fyellon che era tra lo sbigottito e quasi l'iracondo e mi misi in mezzo..."Messere perchè dite siamo imprigionati? e questa selva è la nostra prigione?cosa possiamo fare, diteci voi che conoscete meglio questo posto".

elisabeth 03-04-2012 20.48.51

I suoi occhi....brillavano di una luce che non sconosceva la pace, eppure nel profondo dei suoi occhi c'era la luce dell' amore.....presi le sue mani e le baciai "....baciarvi le mani non e' da parte mia un gesto di sottomissione.....bacio quelle mani che operano per il bene...del suo stesso fratello......Amore Reas...e' qualcosa di speciale, esso non vuole nulla in cambio.......io non amo voi..ma la vostra anima.......guardate i miei occhi Reas....voi dite che potremmo non vedere l'alba di domani, allora pensiamo a questo momento.....L' Amore rende forte ed e' per questo che Tylesia e' indifesa, il suo lato piu' debole e' offero su un piatto d'argento ai suoi nemici.....facciamo si che questa notte l' Amore sia il protagonista.......e forse domani a Dio arrivera' il pianto di una donna che vede andar via l'uomo che Ama......ma stanotte no.....stanotte non andate via.."......

Daniel 03-04-2012 21.51.38

Lo guardai in silenzio e poi dissi:
"Ho scoperto che c'è qualcosa di pericoloso di cui addirittura io dovrei aver paura.. Ho scoperto che voi sapete chi e cosa é questo quakcosa.."
Feci una lunga pausa e poi dissi:
"quindi gentilmente potreste parlarmene?"

Parsifal25 04-04-2012 00.12.07

Notaì che il Maestro redentos rimase pensieroso ed Avid, per la prima volta non seppe rispondere ad una domanda.

Tutti noi eravamo preoccupati per l'esito della missione.... ma bisognava salvare quelle povere genti che hanno avuto la sfortuna di proteggere un segreto... non li avremo abbandonati.

Ad un tratto, mi volsi verso Jovinius e chiesi: "Padre, lei conosce qualcosa sulla Lacrima del Cristo? Anche se letta su libri di studio...."

Guisgard 04-04-2012 00.27.52

Il nano fissò Altea.
“Io non posso dirvi” disse “dove andare o come muovervi in questa selva... posso solo consigliarvi di non passare la notte qui, in questa chiesa sconsacrata...”
“Infatti non è nostra intenzione farlo.” Fece Fyellon. “Passare la notte in una chiesa, che sia sconsacrata o meno, non è certo nei miei piani.”
“Io sto attendendo il mio maestro” fissando Altea il nano “che passerà a prendermi. Ecco...” voltandosi all'improvviso verso la porta “... sento il rumore del suo calesse... tra poco sarò con lui, al sicuro dagli incanti malefici di questo luogo.”

Altea 04-04-2012 00.36.04

Il nano sembrava non volerci aiutare...Fyellon rispose prima di me...certo passare la notte in una chiesa sconsacrata non era certo sicuro, quante anime sarebbero state richiamate?
Poi il nano si volse dicendo che il suo padrone era arrivato e lo avrebbe portato al sicuro, lontano dagli spiriti maligni.."Messere scusate, ma voi avete detto questa selva non è al sicuro ma infestata da spiriti malefici...orbene dove vi state recando voi per essere al sicuro?" mi stavo spazientendo, Fyellon non aveva Fede per poter comunque proseguire in quella selva...solo la Fede ci avrebbe dato il coraggio di sconfiggere quegli spiriti.

Guisgard 04-04-2012 00.39.56

L'aria umida della sera scese nel parco del Palazzo di Tylesia.
Un leggero velo calò allora sugli alberi e sui guizzanti giochi d'acqua delle fontane.
Tutto si fece opaco, incerto, quasi etereo.
La Luna illuminava quel cielo denso di inquietudini ed una malinconica melodia attraversò l'aria, per poi perdersi nel silenzio dell'oscurità.
Reas sorrise ad Elisabeth e preso il suo mantello coprì le spalle della maga.
“Venite, vediamo cosa porta con sé questa notte...” e prese per mano la donna “... ho compreso che è impossibile impedirvi di parlare d'amore... il vostro animo e il vostro cuore ne sono intrisi... e sia, sarà un nostro segreto... in mia presenza vi permetterò di parlare d'amore... ma rammentate... non parlate mai di queste in presenza della regina... ella è una donna buona e generosa... io posso ben dirlo... ma non parlatele mai d'amore... non fatelo o causerete la sua ira... è una triste storia ed è meglio esserne all'oscuro...”

Guisgard 04-04-2012 00.47.23

“Dal mio maestro, milady.” Disse il nano ad Altea. “Lì sarò al sicuro.”
Un attimo dopo giunse un calesse davanti alla chiesa.
Era guidato da un gobbo e col suono di una campanella palesò la sua presenza a chi si trovava nella chiesa.
E appena udita la campana, il nano uscì dalla chiesa e salì sul calesse.

Altea 04-04-2012 00.53.08

Il nano non disse nulla di più, ad un tratto un trillo di campanella...ed egli si diresse verso l'uscio della chiesa, lo seguii e vidi un calesse guidato da un gobbo, rimasi sbigottita..il nano salì sul calesse...lo guardai.."Vi ringrazio per la gentilezza messere e per le vostre avvisaglie che ci saranno preziose, a quanto pare io...e mio cugino, dovremmo trovare tutto il nostro coraggio per uscire da questa selva, ma io so che Nostro Signore ci proteggerà".
Mi voltai cercando Fyellon, sperando che egli capisse che non era suggestione, non erano superstizioni.


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