Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   Il Giglio Verde (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=1787)

elisabeth 01-12-2011 18.26.00

Emile.....il suo pensiero mi arrivo' al cuore....per la prima volta incominciai a temere per la vita di chi si vuol bene...era cosi' strano per me, quel sentimento riusciva a fare male al cuore, non ebbi modo di dire nulla l'emozione era tale che mi sentii soffocare, Padre Adam avvolse me e Maria nella sua protezione cosi' come avrebbe protetto la statua della Madonna col suo Bambino............un grande sentimento puo' riuscire a soffocare, lacrime di paura sconvolsero la mia mente.......nessuno doveva perdere la vita....mio Dio fa che Emile e il suo compagno abbiano la meglio ..........volevo pregare ma la paura mi paralizzava avevo dimenticato le parole della preghiera piu' semplice.....Ave o Maria.......Madre ti prego.....il Caos, e dopo il Caos tutto sembro' tacere Emile era vivo e anche il nostro compagno di viaggio........ma sapevo bene e lo sapevo sulla mia pelle la felicita' durava sempre un breve attimo e la scena si capovolse........Emile e il suo amico in pericolo......l'amico aveva una bella ferita e il pugnale era ancora conficcato al suo fianco......Emile invece sembrava il demonio in catene.........devo...devo agire .......Mi scostai da Padre Adam. non diedi tempo al Prete di dire neppure una parola.........avevo il cuore che batteva a mille........" Ora basta......Madre dell'eterno Amore, Madre dell'acqua del vento del fuoco e della terra......a te chiedo che le creature che ricoprono il fondo di queste acque possano prendere vita possente, possano esse nutrirsi delle membra degli uomini che minacciato la vita di una vostra figlia.....".........Un silenzio mortale avvolse quello stretto passaggio.......sentii il ronzio potentissimo dell'Ape nella mia borsa....tra le mie gambe la melma prendeva vita.........Quello che si verifico' poi fu uno spettacolo straziante..........solo il tempo di risucchiare quelle quattro anime.......e poi tutto cesso'....la melma ritorno' silente nel fondale e l' Ape si tranquillizzo'....avevo poca forza.....spostare tutte le forze della natura non era poca cosa, ma mi avvicinai all'amico di viaggio e gli tolsi il coltello che aveva conficcato al fianco, la mia mano destra poggiai sulla ferita.....un ultimo potente raggio bianco passo' da me a lui.........perle di sudore invasero la mia fronte e il mio respiro divenne affannoso........ma cosi' come la forza di ogni cosa fatta per amore......la ferita si richiuse..lasciando una piccola cicatrice, di li' a qualche tempo non si sarebbe vista piu'.......mi voltai e incontrai il volto di Emile..............se tu sapessi....solo se tu sapessi......." Abbiate cura di lei........andate avanti, ed uscite da qui.....ma ti prego Emile porta la bimba con te e prenditi cura di lei cosi' come farei io......."........Incominciai a scivolare......e fu come essere avvolti da una bolla d'acqua non ne senti ne il sapore ne' l'odore...ma tutto diventava ovattato.........sapevo che prima o poi mi sarei risvegliata......avevo solo bisogno di tempo e loro non ne avevano...........Ero felice...tutto era apposto.....la loro vita era salva......

Lady Gaynor 01-12-2011 20.28.03

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 41473)
“Calmatevi ora, milady…” avvicinandosi a lei il più vecchio di quei pescatori e porgendole una vecchia giubba da marinaio per coprirla “… indossate questa, altrimenti rischiate di prendervi un malanno…”
“Sta attento, When…” fece un altro di quei pescatori al vecchio “… non vedi come è vestita? E poi tutti quei graffi? Io dico che è una strega! Non avvicinarti a lei!”

"Una strega?!" Gaynor fissò il pescatore con uno sguardo insieme di sdegno e rimprovero. "Una donna in difficoltà viene a chiedervi aiuto e la prima cosa che voi pensate è che sia una strega? Se lo fossi realmente, non avrei bisogno di alcun medico, saprei curare le persone con le arti magiche... No, i graffi che vedete me li sono procurati risalendo la scogliera e indosso questa tunica, o almeno ciò che ne resta, perchè sono stata rapita da alcuni briganti e rinchiusa nel loro covo. Ma vi prego, fate presto, chiamate un dottore... Un uomo, Lord Carrinton, è stato azzannato alla mano da un lupo e sta perdendo molto sangue. Con lui c'è sua moglie, ma si trovano ancora in quel covo e non so quanto la loro vita sia al sicuro. Se vorrete aiutarli vi spiegherò dove trovarli, io invece ho bisogno di ritornare in Francia, nella mia terra... conoscete qualcuno che possa portarmi in traversata?"

Guisgard 02-12-2011 01.24.02

Orlando appariva scosso e pensieroso.
Una viva inquietudine attraversava il suo sguardo.
Poi, quasi come destatosi, si voltò verso Altea.
“Hai ragione…” annuì “… la mano mi brucia… a tratti è insopportabile, ma non possiamo restare qui… ti prego, aiutami ad alzarmi…” e, appoggiandosi su sua moglie, si rimise in piedi.
“Per favore, Altea…” continuò “… strappami un po’ della mia camicia e fasciami questa mano… così, almeno la ferita si infetterà più lentamente… poi, prenderemo la strada verso il villaggio dei pescatori…”
Il paesaggio era desolato ed una sinistra nebbia copriva ogni cosa su quelle scogliere.
E dal mare, avvolto in quell'incerto scenario, sembravano giungere tetri lamenti di morte.
Poco dopo cominciò ad albeggiare e tutto si perse nel silenzio tra la notte morente ed il nuovo giorno.
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Guisgard 02-12-2011 01.38.19

Gaynor era alle prese con quei pescatori.
“Ora calmatevi, milady.” Disse il vecchio pescatore avvicinandosi alla ragazza. “Adesso vi condurremo al villaggio, così da farvi avere le giuste cure per quei brutti graffi.”
“Vuoi fidarti di lei?” Domandò un altro di quei pescatori.
“Certo.” Rispose il vecchio. “Sono troppo vecchio per credere in ciò che non ho mai visto nella mia lunga vita. E di streghe non ne ho mai incontrate.” Sorrise a Gaynor come a volerla tranquillizzare. “Dove avete detto che si trovano il nobile e sua moglie?”
Tutti loro fissarono poi il punto indicato da Gaynor.
“Sulle scogliere…” mormorò come impaurito uno di loro “… è stata sulle scogliere, non possiamo ospitarla al villaggio…”
“Vi sarete sbagliata, milady…” fece il vecchio pescatore “… non vi è nulla su quelle scogliere…”
“E’ stata lì…” ansioso un altro di loro “… avrà visto tutto, non possiamo farla venire al villaggio…”
“Vuoi stare zitto!” Gridò il vecchio.
Poi, tornando a fissare Gaynor:
“Su quelle scogliere non c’è nulla, milady… solo vecchie storie di spettri e fantasmi…” tentò di sorridere “… sapete, nei luoghi di mare si ama inventare storie e leggende… su, ora dimenticate queste allucinazioni e venite con noi al villaggio…” tentando di tranquillizzare la ragazza.
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Guisgard 02-12-2011 01.48.15

A quelle grida di richiamo di Daniel, tutti loro raggiunsero lui e la bambina.
Pochi istanti dopo, Marie, Hagus, Cavaliere25, Giselle e gli altri zingari si ritrovarono insieme allo scudiero e alla piccola Elva.
“Cosa è accaduto?” Domandò Hagus a Daniel. “Perché hai gridato?”
Marie invece guardò subito sua figlia e, accorgendosi della stella sulla fronte della bambina, comprese che qualcosa era accaduto.
“Come stai, piccola mia?”
“Ma… mam… mamma… mamma!” Fece la bambina, per poi correre fra le braccia della madre.
“Ma come è accaduto?” Chiese Hagus a Daniel. “E’ un miracolo, o solo stregoneria?”
Ma proprio in quel momento Daniel perse conoscenza: quell’incantesimo gli aveva prosciugato tutte le forze.
“Presto, occorre aiuto!” Prendendolo in braccio Hagus
“Portatelo in casa…” disse Marie “… posso curarlo…”
Daniel fu così condotto in casa di Marie e di sua figlia e il mattino seguente riprese finalmente i sensi.

Guisgard 02-12-2011 02.15.17

Tutto sembrava perduto.
Emile immobilizzato da quei due evasi, il suo amico ferito, forse mortalmente, fra quelle acque fetide.
Poi accadde qualcosa.
Emile non riuscì a comprendere.
In un attimo oscure presenze presero forma, avvolgendo e risucchiando, tra strazianti lamenti di morte, gli evasi.
Un istante dopo era tutto finito.
Emile non era riuscito a comprendere.
Vide solo Elisabeth accasciarsi tra la melma.
“Elisabeth!” Gridò, correndo verso la donna. “Elisabeth, ti hanno ferito? Rispondimi, ti prego!” Tentando di risvegliarla.
“Ha perso conoscenza…” mormorò padre Adam.
“Come è accaduto?” Fissandolo Emile. “Forse per lo spavento?”
“No… ha perduto le forze…” rispose il chierico “… è normale che sia accaduto… ha usato un incantesimo…”
Padre Adam, infatti, aveva visto tutto.
“Un incantesimo?” Ripeté Emile.
“Si, monsieur…” annuendo il chierico “… stregoneria…”
Ma prima che Emile rispondesse a quelle parole del prete, si udì un gemito: era il loro compagno che si lamentava.
“E’ ferito.” Disse padre Adam.
Emile allora lo raggiunse e tentò di bendare la ferita.
“I nostri abiti sono sporchi…” avvicinandosi padre Adam “… non riusciremo a fermare l’infezione…”
“Non badate a me…” ansimò l’uomo ferito “… non posso muovermi… finirei per essere un peso… proseguite e raggiungete Calais…”
“Non possiamo abbandonarti qui…” disse Emile “… finiresti mangiato dai ratti…”
“Non voglio…” tentò di sorridere, ma il dolore era molto forte “… non voglio certo… finire in quel modo… avanti… prendi il pugnale che… c’è nella mia cin… cintura… e finiscimi… ti prego…”
Emile fissò il chierico.
“E’… me… che devi guardare…” sforzandosi di parlare l’uomo ferito “… avanti… sai bene… che… non abbiamo… altra scelta…”
Emile prese il pugnale.
“Padre…” fece l’uomo ferito rivolgendosi al chierico “… perdonatemi… ho peccato…”
“Io ti assolvo dai tuoi peccati…” segnandolo con la Croce il chierico “… nel nome del Padre, del Figliolo e dello Spirito Santo. Amen.”
L’uomo allora fissò Emile e gli fece un cenno col capo.
Un attimo dopo Emile lo colpì a morte.
“C’è un motivo per tutto questo, vero?” Fece Emile.
“Credo di si…” mormorò padre Adam “… credo di si…”
Emile allora prese sulle spalle Elisabeth.
“Andiamo, padre.”
Padre Adam lo fissò.
“Non abbandonerei questa donna per nulla al mondo.” Disse Emile. “Vi condurrò in salvo solo se lei verrà con noi.”
“Nessuno ha detto il contrario, monsieur.” Annuendo il chierico. “Ma alla fine di questo viaggio io vi chiederò qualcosa…”
“Si…” rispose Emile.
Ripresero così il cammino verso l’uscita.
E quando spuntò una luce in lontananza, segno che stavano per ritornare in superficie, Elisabeth, sempre in spalle ad Emile, cominciò lentamente a riprendere conoscenza.

Guisgard 02-12-2011 03.18.33

Avevano attraversato la piazza comminando, fianco a fianco, tranquillamente.
Lui, col suo passo sicuro e l’espressione allegra, lei, appoggiata al suo braccio e apparentemente tranquilla.
Ostyen pullulava di giovani che cantavano all’amore libero ed alla vita spensierata in ogni strada e su ogni piazza.
Chi dunque poteva sospettare di loro?
Lui appariva come un aristocratico e disinvolto gentiluomo, lei come la più deliziosa delle dame.
“Finalmente mi rivolgete di nuovo la parola, mia suscettibile Ginevra.” Sorridendo l’inglese a Talia. “Anche la bellissima regina di Camelot, pare, avesse un umore assai ballerino. Temete che quella caserma non sia un alloggio sicuro? E perché mai? Posso assicurarvi che i furfanti si tengono alla larga da posti come questi.” Rise. “Avanti, non abbiate paura… non useremo lo stesso stratagemma che Erec escogitò pur di avere al suo fianco l’amata Enide…” i suoi occhi erano in quelli di lei “… al minimo pericolo voi, infiascandovene allegramente di ogni principio sull’eroismo cavalleresco, mi avvertirete senza pensarci su due volte. Va bene?” Le fece l’occhiolino.
“Eh, monsieur…” avvicinandosi a loro un vecchio “… non è meravigliosa la nostra Ostyen?”
“Oh, incantevole, mio buon amico!” Esclamò l’inglese.
“Eh, tutta quest’allegria mi fa tornare indietro di anni!” Sorridendo il vecchio. “E voi? Voi che siete giovane non approfittate di questo meraviglioso Parnaso?”
“E chi vi dice che non l’abbia già fatto, amico mio?” Sorridendo l’inglese.
“Beh, vedo che al vostro braccio conducete una sola ragazza!” Replicò il vecchio. “Per Diana! Se avessi la vostra età sarei circondato da almeno una decina di ragazze!” E rise di gusto. “Eh, quest’aria fa innamorare!”
“Ed io infatti lo sono, monsieur!” Disse l’inglese.
“Eh, birbante… e di chi?”
“Ma di mia moglie, amico mio!” Rispose l’inglese, indicando Talia che passeggiava appoggiata al suo braccio.
“Oh, diamine…” mordendosi la lingua il vecchio “… io non immaginavo che mademoiselle fosse… vi credevo un allegro Don Giovanni!” Sorrise per coprire l’imbarazzo. “Allora voglio offrirvi da bere, monsieur! Dobbiamo brindare, visto che noi due siamo gli unici ancora innamorati delle nostre mogli!”
“Mi perdonerete, monsieur, ma io e la mia deliziosa signora siamo attesi…” mostrando un lieve inchino l’inglese “… ma, sono certo, non mancherà occasione di brindare alla nostra felicità.”
E salutato l’allegro vecchietto, l’inglese e Talia raggiunsero la caserma.
L’edificio sembrava avvolto da una sinistra austerità.
Nel vederlo così da vicino, Talia fu colta da un inquietante presentimento.
“Non abbiate timore, mademoiselle…” disse l’inglese “… è meno brutto di quel che sembra. Ah, spero di non avervi fatto arrabbiare nuovamente, quando poco fa vi ho presentata come mia moglie… ma ho dovuto farlo proprio per preservare la mia incolumità e, ovviamente, il vostro amor proprio che vi ha spinto a salvarmi.” Sorrise.
Il portone era aperto e i due, entrando nel cortile, raggiunsero l’androne che conduceva alle scale.
“Chi siete?” Avvicinandosi una sentinella.
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Altea 02-12-2011 08.37.17

Finalmente Orlando aveva ripreso i sensi, come da lui richiesto tolsi dalla mano il lembo della mia sottoveste, ormai sporca e strappai con forza un pezzo dell sua camicia di seta bianca. Lo portai vicino al mare, e lavai con cura la mano. Orlando a contatto con l'acqua salata fece una smorfia, fasciai di nuovo con cura la ferita. Poi lo abbracciai e mi avviai verso il villaggio per tornare alla locanda. "Orlando penso che non dobbiamo raccontare cosa sia successo, forse è pericoloso. Dovremmo inventarci qualcosa".

cavaliere25 02-12-2011 09.05.11

vedendo la bambina parlare mi venne il sorriso di felicità e gli accarezzai la testa dolcemente mentre guardavo tutti gli altri questo ragazzo dissi rivolgendomi verso Daniel è un ottimo aiuto dissi e rimasi ad aspettare

Parsifal25 02-12-2011 14.09.40

I miei occhi riuscirono ad abituarsi a quella atmosfera cupa.... in lontananza riuscì ad intravedere la sagoma di qualcuno che sedeva su di un divanetto, il tempo di focalizzare il tutto che la porta si chiuse alle mie spalle. Non riuscì a capire come successe, ma oramai il gioco era fatto..... ero dinanzi a quell'ombra e la prima cosa che chiesi fu questa:
"Sei reale o illusione?.... spero che possa rispondermi."

Daniel 02-12-2011 15.16.20

Avevo consumato tutte le mie forze.. Un'incantesimo del genere non è una cosa facile.. Mi risvegliai in un giaciglio di paglia in quela casa spettrale.. Dentro sembrava un pò più accogliente.. La stanza era piccola.. Al centro un tavolo con un paio di sedie e dei fiori in un vecchio vaso.. Vicino al giaciglio una bacinella di acqua fredda e un'asciugamano.. Di fronte un piccolo focolare.. Tutto sommato era accogliente.. Mi alzai ero più o meno in forze ma avevo fame.. Mentre scendevo vidi sul braccio un enorme tatuaggio.. Era lungo tutto il braccio.. sopra c'erano teschi, ossa e orribili scritte malvage..
Scesi di corsa da Marie..
<<MARIE! Hai visto è..è..è..quello che penso io? Come faccio ad averlo?>> Ero preoccupato e spaventato quello era il Marchio Nero che possedevano solo i più accaniti seguaci di Morgana..

Lady Gaynor 02-12-2011 17.00.39

“Su quelle scogliere non c’è nulla, milady… solo vecchie storie di spettri e fantasmi…” tentò di sorridere il pescatore “… sapete, nei luoghi di mare si ama inventare storie e leggende… su, ora dimenticate queste allucinazioni e venite con noi al villaggio…” tentando di tranquillizzare la ragazza.
"Non so cosa stiate cercando di nascondere, ma vi posso garantire che non ho avuto nessuna allucinazione. Sono stata rapita dalla cosiddetta banda del Giglio Verde e sono stata rinchiusa nel loro rifugio, la cui entrata si trova esattamente dove vi ho detto. C'è una piccola grotta non visibile dalla cima della scogliera, bisogna scendere giù per trovarla, ma vi assicuro che c'è. Non sono pazza, nè tantomeno in preda a deliri di febbre... ora voi potete aiutare quelle due persone, se volete, o lasciarle lì a morire, sta a voi decidere. Io non posso fare più nulla per loro, anche se tornassi indietro non gli sarei di alcun aiuto, hanno bisogno di cure mediche, non di compagnia. Per questo, vi chiedo un'altra volta se conoscete qualcuno che abbia un battello e che sia disposto a riportarmi in Francia. Non ho bisogno di cure per i graffi, sono superficiali, l'unica cosa che voglio è tornare a casa mia, a costo di buttarmi in mare ed arrivarci a nuoto..."

elisabeth 02-12-2011 20.36.58

Madre....di tutte le cose....Madre infinita.......vi sento, sentivo Emile....sentivo Padre Adam, stregoneria......volevo urlare, non e' stregoneria, vi prego non e' male cio' che io conosco...Padre non mi avete sentita ?...Ho pregato con voi...Padre non mi avete sentita ?...Ho invocato la Madre, la Madre di tutte le cose....La mente un involucro sconosciuto di magici cassetti....tirane fuori uno Elisabeth, avanti un ricordo.......
" Maestro....aspettate, perche' sedete sulla fredda pietra?
mi dite che la forza viene dalla terra.....voglio sentire il profumo dei fiori ..
Maestro......voglio.......Maestro voglio....Elisabeth impara, la vita e' tra le tue mani
Linfa ..Alchimia.....tutti gli uomini possono, non e'stregoneria.......Amare un uomo.....puo' distruggere la tua vita, farai una scelta ed essa sara' crudele.......ma tu che puoi,segui la via del cuore, essa non puo' mentirti..."
Mi sentivo confusa, un sacco di pensieri nella mente sembravo in una bolla di sapone, perche' Emile non mi aveva lasciata li'....aveva messo a repentaglio la sua reputazione, Padre Adam non avrebbe mai capito......e il dramma piu' grande era che avevo messo la vita di Maria in pericolo......Se io ero sua Madre..lei era la figlia della strega, aprii gli occhi e la prima cosa che vidi fu' il fondoschiena di Emile......stavo camminando a testa in giu' ?......no ero messa comodamente a mo' di sacco di patate sulla spalla di Emile.......gli diedi due colpetti alla schiena....." Emile....vi ringrazio potete mettermi giu'..credo di poter proseguire sulle mie gambe".....Appena mi fui rimessa in piedi ebbi un capogiro...ma poi tutto torno' normale, l'unico punto era che davanti a me si paro' Padre Adam con la bimba tra le braccia ed Emile.......Il primo aveva un'espressione truce ed inquisitoria......il secondo sembrava felice di rivedermi in piedi ma aveva mille domande che gli svolazzavano nella mente........" Non sono un'appestata....evitate di guardarmi in questo modo.....Padre Adam..datemi la bimba dovrebbe mangiare ed essere cambiata, ora posso portarla con me......ha bisogno di sua madre....."....Tesi le braccia verso Padre Adam....

Talia 03-12-2011 12.42.37

Eravamo entrati nella caserma come se non ci fosse niente di più naturale... l’inglese, al cui braccio ero ancora appoggiata, camminava sereno a testa alta, sorrideva, sembrava assolutamente a suo agio... io, invece, non lo ero affatto!
Era una follia esser lì: lo avevo visto io stessa scappare dalla Guardia Repubblicana, l’avevo visto nascondersi per non esser trovato, avevo visto i soldati con le mani sull’elsa della spada pronti a sfoderarla... qualsiasi cosa avesse fatto, dunque, era chiaro che una caserma non era precisamente il posto più adatto a lui in quel frangente.
Eppure eravamo lì... e sembrava che il mio accompagnatore avesse addirittura voglia di scherzare.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 41509)
“Non abbiate timore, mademoiselle…” disse l’inglese “… è meno brutto di quel che sembra. Ah, spero di non avervi fatto arrabbiare nuovamente, quando poco fa vi ho presentata come mia moglie… ma ho dovuto farlo proprio per preservare la mia incolumità e, ovviamente, il vostro amor proprio che vi ha spinto a salvarmi.” Sorrise.

Lo osservai per un breve istante... poi anche io sorrisi.
Gli sorrisi quasi ammirata.
Inspirai, quindi, e tentai di rilassarmi... dopotutto se lui non era preoccupato, forse neanche io dovevo esserlo, pensai.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 41509)
“Chi siete?” Avvicinandosi una sentinella.

Avevamo quasi raggiunto la scala dall'altra parte del cortile della caserma quando venimmo fermati.
“Oh... bonsoir!” dissi, voltandomi verso la sentinella ed esibendomi in un minuscolo inchino, mostrando quasi sorpresa.
Poi spostai gli occhi sul mio sedicente marito, ostentando una devozione tale da impedirmi di parlare prima di lui, ma segretamente chiedendomi dove accidenti volesse andare a parare.

Guisgard 03-12-2011 16.17.18

“Siete ancora troppo debole, madame…” disse padre Adam ad Elisabeth “… lasciate che tenga ancora io la bambina. Almeno fino a quando non vi sarete ripresa del tutto.”
“Padre Adam ha ragione…” intervenne Emile “… meglio che prima recuperiate tutte le vostre forze. Siete sicura di poter proseguire? Posso continuare a portarvi sulle mie spalle… su, almeno fino a quando non saremo usciti da questo letamaio.”
In lontananza già si intravedeva una luce che indicava l’uscita da quelle fogne.

Guisgard 03-12-2011 16.18.39

Orlando si teneva la mano fasciata da Altea, visto che la ferita ancora si faceva sentire.
“Si, hai ragione…” annuendo “… meglio non raccontare nulla di ciò che è accaduto… al villaggio nessuno crederebbe alla nostra storia… ma una volta giunti a Camelot assolderò degli uomini e tornerò qui per catturare quel maledetto Giglio Verde!” Ed il suo volto, per un attimo, fu attraversato da un lampo di vivo odio.

Guisgard 03-12-2011 16.23.58

“Sono reale…” disse quella sagoma coperta dalla sinistra penombra della stanza “… reale come lo può essere il dolore, la sofferenza, la morte…” fissava Parsifal “… non saresti dovuto arrivare qui… hai destato le lacrime di questo luogo fatto di disperazione…”
Ad un tratto Parsifal sentì dei rumori giungere dalla sua destra.
Qualcun altro si fermò a pochi passi da lui.
Era una tozza figura avvolta in quella penombra che sembrava rendere ogni cosa irreale.
La figura aveva in mano qualcosa.
Un attimo dopo Parsifal si rese conto: era un martello.

Guisgard 03-12-2011 16.29.08

“Non sappiamo di cosa stiate parlando, milady.” Disse uno di quei pescatori a Gaynor. “Qui siamo gente semplice e questo luogo non nasconde segreti. Viviamo in pace e non ci intromettiamo dei fatti altri. E non conosciamo alcun Giglio Verde.”
Gli altri annuirono.
Sembravano turbati e forse anche spaventati.
“Se volete, stasera un battello partirà per la Francia.” Continuò il pescatore. “Sono dei marinai corsi… pagateli e loro vi sbarcheranno in Francia.”

Guisgard 03-12-2011 16.32.12

Hagus, Cavaliere25, Giselle e gli zingari si trovavano in quella vecchia casa.
Attendevano che Daniel riprendesse conoscenza.
Le cure di Marie però subito fecero effetto ed il giovane scudiero si svegliò poco dopo l’albeggiare.
Ma appena destatosi da quel sonno, cominciò a gridare.
Tutti allora raggiunsero la stanza in cui si trovava.
“Cosa succede, ragazzo?” Domandò preoccupato Hagus.
Ma prima che Daniel aprisse bocca, Marie, vedendo il braccio tatuato, subito comprese ogni cosa.
“Hai usato troppo i tuoi poteri in questo bosco…” disse la donna a Daniel “… i tuoi incantesimi hanno destato qualche spirito intrappolato in questo luogo da qualche antico rituale di morte…”
“Parlate in un linguaggio incomprensibile per noi.” Fece Hagus rivolgendosi alla donna.
“Messere…” fissandolo questa “… gli incantesimi di Daniel hanno risvegliato qualche strano potere occulto.”
“E cosa possiamo fare?” Domandò Hagus alla donna.
“Io potrei togliere quell’incanto su Daniel…” rispose la donna “… ma ho bisogno di un’erba particolare. Un’erba che sorge in un luogo inaccessibile ed impenetrabile.”

Guisgard 03-12-2011 16.38.14

La sentinella fissò Talia e per un attimo fu tentato di rispondere con un sorriso all’angelica espressione della ragazza.
Ma poi i suoi occhi tornarono sull’uomo che le stava accanto.
“Al popolo non è permesso entrare qui senza un avviso di comparizione.” Rivolgendosi all’inglese. “Se avete delle questioni da sottoporre al diritto, allora c’è il palazzo del Pretore Repubblicano.”
“Questioni di diritto?” Ripeté, fingendo un vistoso sconcerto, il misterioso accompagnatore di Talia. “Mai andarsi ad impicciare delle leggi altrui, soprattutto quando si è ospiti in un paese straniero! Quanto all’avviso di comparizione, per carità, il solo vedere le uniformi militari mi mette in ansia!”
La sentinella fissò stupito quel singolare individuo.
“Ma chi siete?”
“Oh, solo un nobile ed annoiato gentiluomo, amico mio.” Sorridendo l’inglese. “E volevo appunto per questo tentare di meravigliare la mia bella accompagnatrice.”
La sentinella fissò nuovamente Talia.
“Vedete, mio buon soldato, la mia deliziosa moglie” indicando la bella Colombina “mi ha chiesto di stupirla… e voi, di certo, ben sapete che il modo migliore per affascinare le donne è quello di colpirle con qualcosa di straordinario.”
“Siete qui per prendermi in giro forse?” Alterandosi il militare.
“Prendere in giro voi?” Fingendosi stupito l’inglese. “E perché mai, amico mio? Oh, non mi sognerei mai di farlo… anche perché, a quanto si dice, sembra che si perda facilmente la testa in questo paese ultimamente.” E rise di gusto. “Non la trovate arguta, amico mio?”
“Per niente…” spazientito il soldato “… anzi, adesso vi farò passare io la voglia di ridere!” E prese per un braccio l’inglese, per poi strattonarlo.
“Cosa succede qui?” Scendendo dalle scale De Jeon.
“Sir Guisgard!” Esclamò sorpreso Missan che affiancava il suo compagno Ginestrino. “Cosa ci fate qui?”

Daniel 03-12-2011 18.21.54

Guardai il tatuaggio.. Poi guardai Marie..
<<No.. Voglio tenerlo..>>
Guardai tutti e vidi le facce sgomente e iniziai a spiegare..
<<Per primo questo -dissi indicando il tatuaggio- mi servirà da lezione per il futuro.. Secondo non abbiamo tempo da perdere dobbiamo agire.. Terzo hai appena recuperato Elva e non voglio che tu rischi di morire per me.. no.. e poi.. Questo tatuaggio mi dà nuovi poteri..<< Feci una lunga pausa nella quale guardai i campi oltre la finestra.. Poi mi rivolsi a Sir HAgus e scattai in piedi
<<Sir Noi non abbiamo per caso una missione?>> dissi sorridendo..

Altea 03-12-2011 18.36.37

Mentre camminavamo lentamente verso la via della locanda Orlando mostrò ancora il disprezzo per quella banda "Orlando, scusa, io non ho capito molto bene...forse. Tu ne avevi già sentito parlare di questo Giglio Verde? Orbene ne parli con tanto odio, perchè ti vuoi vendicare? Invece hai detto che hai trovato delle spade della casata dei Tudor, io mi rivolgerei pure a lui". Finalmente da lontano si intravedeva il villaggio e la stradina che arrivava in salita verso la locanda "Piuttosto, per ora dobbiamo cercare una scusa....un cane che vi ha morso? Vuoi che vada a palazzo a chiamare il tuo dottore di fiducia?".

elisabeth 04-12-2011 09.08.21

Abbassai le braccia....e guardai i due uomini in volto, Emile mi dava l'impressione di qualcuno che non sapeva cosa dire.....era quasi impacciato......Padre Adam sembrava avesse compreso ogni cosa ma nel modo sbagliato......Io stavo bene,era vero eravamo ancora tra le acque della fogna, ma mi sentii come se qualcun omi volesse togliere qualcosa.....vidi anch'io la luce e l'uscita dal baratro, ma fuori da li' cosa ci aspettava, sembrava un gioco contorto........." Tranquillo Emile posso camminare, sto bene...pensiamo ad uscire da qui......facciamo in fretta,Maria deve mangiare e deve essere pulita......vi ringrazio Padre per averla tenuta in braccio....ma quando usciremo di qui Maria tornera' tra le mie braccia..."......Avevo paura.......una paura innaturale come se improvvisamente tutto l'amore del mondo potessi perderlo da li' a breve....... mi voltai e continuai a camminare....

cavaliere25 04-12-2011 11.31.01

ora che si fa dissi guardandi Hagus portiamo a termine la missione ho salviamo Daniel continuai a dire e aspettai una sua risposta

Parsifal25 04-12-2011 15.13.27

Sembrava un mondo a parte quella stanza....eppure appartiene al Monastero.... dalle parole di quell'ombra capì che la sua vita è stata davvero un travaglio, chissà quali pene ha dovuto sopportare. All'improvviso accanto a me vidi affiancarsi uno strano essere aveva in mano un martello....volevo evitare lo scontro diretto poichè la stanza era veramente buia e stretta, ma di certo non avreì mi sareì fatto cogliere impreparato. Risposi con queste parole:
"Non sono qui per crear guai.... non cerco lo scontro. Vorreì sapere soltanto la verità. Come mai sei rinchiuso qui? Potreì comprenderti, perchè anche io cerco la verità?"

Guisgard 05-12-2011 02.07.57

Hagus fissò Daniel e poi rise sonoramente.
“Hai ragione, ragazzo!” Disse. “Diavolaccio, sei degno scudiero del tuo signore! Milady, dite… pensate che quel tatuaggio possa essere pericoloso per lui?” Rivolgendosi poi a Marie.
“Per un comune mortale forse si…” rispose la donna “… ma Daniel ha ormai intrapreso un cammino che può condurlo a cavallo di due mondi… il vostro e quello degli antichi spiriti. Nulla è come sembra e tutto è come non è. Ciò che ha cominciato Daniel lo porterà forse lontano, magari in qualche altra avventura… dipenderà da lui…”
“E sia…” annuì Hagus “… allora, appena Daniel si sentirà meglio, riprenderemo il nostro cammino.” Si voltò poi verso Cavaliere25. “Quando lasceremo questo posto, condurremo lady Giselle nella chiesetta dove io e te ci incontrammo la prima volta. Rammenti? Lì il Presbitero Tommaso si occuperà di lei.”

Guisgard 05-12-2011 02.16.11

Orlando ascoltò Altea con attenzione.
“No, sarà meglio invece cercare un medico al villaggio dei pescatori.” Disse . “La ferita brucia dannatamente… meglio farla medicare al più presto…” la fissò “… quanto al Giglio Verde… forse ora non è il momento… te ne parlerò magari quando prenderemo una stanza per la notte… sicuramente al villaggio troveremo una locanda.”
Comminarono così verso il villaggio.
Vi giunsero in mattinata e subito trovarono, sul piccolo molo, alcuni pescatori intenti a sistemare le loro reti.
“Salute, signori…” avvicinandosi Orlando “… sapreste indicarci dove si trova il medico del villaggio?”
“Certo, messere.” Rispose uno dei pescatori. “Andate verso il centro abitato, proprio in prossimità della chiesa. Non potete sbagliarvi.”
“Ma cosa vi è accaduto a quella mano?” Domandò un altro di loro.
“Eh…” esitò per un momento Orlando “… è stato un lupo… un lupo che abbiamo incontrato su quelle scogliere…”
“Un lupo?” Ripeté uno dei pescatori. “Ma qui non ci sono lupi…”

Guisgard 05-12-2011 02.22.38

I tre continuarono il loro cammino verso l’uscita.
Poco dopo raggiunsero la luce di una grata.
“E’ bloccata?” Domandò Padre Adam ad Emile.
“E’ chiusa con una catena…” rispose questi “… ma è talmente consumata dalla ruggine che non dovrebbe darci noie…” prese allora un arnese dalla borsa che aveva con sé e cominciò a tagliuzzare la catena.
Poco dopo la grata si aprì.
Uscirono così, finalmente, alla luce del giorno.
“Ed ora?” Chiese padre Adam, sempre avendo con sé la piccola Maria.
“Più avanti vi è una fattoria…” rispose Emile “… lì troveremo dei cavalli per raggiungere Calais. Ce la fate a proseguire, madame?” Voltandosi verso Elisabeth.

Guisgard 05-12-2011 02.29.50

La sagoma seduta davanti a Parsifal e protetta dalla penombra, fissò il cavaliere per alcuni istanti.
Poi, finalmente, disse qualcosa:
“Travaglio?” Disse. “L’Inferno è forse un travaglio? No, è molto peggio.”
Man mano gli occhi di Parsifal si abituavano sempre più al buio e finalmente riuscirono a vedere un po’ meglio quella sagoma.
Era coperta da un cappuccio ed indossava un lungo saio.
Ma la cosa più strana è che aveva le mani e i piedi incatenati alla sedia sulla quale si trovava.

Altea 05-12-2011 08.25.07

Alla risposta di Orlando anuii, mi fidavo ciecamente di lui e sapevo cosa dovesse fare..anche se fino ad ora lo avevo tolto io da questo impiccio.
Ci dirigemmo verso una locanda, quando Orlando si fermò a parlare con dei pescatori per chiedere del dottore ma rimasi sbigottita alle parole di Orlando e bisbigliai "Un lupo?Avevamo detto di non dire nulla di questa storia, Orlando lascia fare a me, per favore".
"Ehm..mio marito ha sempre voglia di scherzare, fu un cane che assomigliava a un lupo per la sua forza. Tutto qui, grazie mille messeri, ci avviamo presto dal dottore".
Detto questo attraversammo le viuzze strette del borgo, cercando di far tenere nascosta la mano ad Orlando perchè non si notasse. Finalmente giungemmo alla piccola dimora del dottore e suonammo un piccolo campanello, aspettando qualcuno ci aprisse.

Guisgard 05-12-2011 14.51.31

“Quei pescatori…” mormorò Orlando “… sembravano vederci con sospetto…”
Un attimo dopo, il medico del villaggio li fece entrare.
Visitò Orlando.
“Sembra un morso…” disse il medico “… come vi siete procurato una simile ferita?”
“E’… stato un grosso cane…” rispose Orlando, dopo aver dato una rapida occhiata ad Altea “… si, un cane…”
“Doveva essere davvero bello grosso allora…” replicò il medico “… per poco non vi staccava la mano. Dove è accaduto?”
“Sulle scogliere…” titubante Orlando.
“Vi metterò sopra questo unguento…” disse il medico “… aspettate qualche istante che si asciughi… io vado un momento nell’altra stanza, dove mi attende un altro paziente.” Ed uscì.
“Sembra ci abbia creduto, vero?” Rivolgendosi Orlando ad Altea.

Daniel 05-12-2011 14.54.49

Guardai Sir Hagus e gli dissi:
<<Sir io mi sento benissimo.. -Guardai Marie per alcuni istanti e poi ripresi- Partiamo immediatamente!>> Presi la mia sacca e andai verso la porta.
<<Vi aspetto fuori..>> Uscii dalla casa e mi incamminai verso gli alberi vicini.. Ad un certo punto sentii una voce..
Daniel
<<Chi sei?>> chiesi ma nessuno rispose..
Daniel
<<FATTI VEDERE!>> urlai più forte e uno stormo di uccelli volò via terrorizzato..
Daniel
Davanti a me comparve una donna.. Era bellissima ma anche fatale.. Sentivo i suoi poteri.. Erano molto pericolosi.. Sorrideva.. Alzò la manica destra della veste mostrandomi il suo tatuaggio identico al mio.. Poi sparì.. Una visione? Mi sedetti a terra e aspettai gli altri..

Altea 05-12-2011 15.00.35

Ci aprì la porta una giovane governante e chiedemmo del dottore, Orlando mostrò la mano ferita. Ci fece accomodare in una stanza e poco dopo vi entrò il dottore e dopo aver fatto varie domande a Orlando, gli spalmò un unguento per poi uscire.
"Orlando, sai il mio sesto senso mi dice questa storia non sia finita, perchè hai detto dove è successo l'avvenuto, dovevamo tacere del tutto. E se ci faranno altre domande? E poi...un semplice unguento e tutto è passato? Nessun punto di sutura? Questo sembra un druido che guarisce con unguenti strani". In cuor mio speravo di aver sbagliato sul conto di quel dottore, e poi Orlando era cambiato, dopo aver visto il covo del Giglio Verde non rispondeva più delle sue azioni. "Andiamocene, non abbiamo bisogno di stare qui, ritorniamo nel tuo palazzo, i nostri cavalli sono nella locanda. Il tuo lo lasceremo qui e il mio Darkmoon ci porterà a casa".

Guisgard 05-12-2011 15.31.15

“Si, forse hai ragione…” disse Orlando ad Altea “… questo posto comincia ad innervosirmi… fanno troppe domande…”
Prese allora alcune bende e fasciò alla meglio la ferita.
“Andiamo a prendere i cavalli, Altea…” continuò Orlando.
Ma proprio in quel momento nella stanza ritornò il medico.
Con lui vi erano anche altri uomini e tre essi c’era l’eunuco del Giglio Verde.
“Ci si rivede, amici miei.” Disse questi ai due sposi.
http://2.bp.blogspot.com/_CAUlobDjuX...ercante145.JPG

Altea 05-12-2011 15.37.33

E come il mio sesto senso intuì...ecco che avvenne il colpo di scena. Mentre Orlando si stava fasciando la mano entrarono delle persone, poi capii che si trattava di quell'eunuco e quella doveva essere la banda del Giglio Verde?
Orlando mi guardava sbigottito, mi voltai verso l'eunuco "Mi spiace messere, ma è la prima volta che vi vedo. Anzi la buona educazione insegna che dovreste presentarvi" Lanciai a Orlando una occhiata, sperando capisse di non avere reazioni improvvise.

Talia 05-12-2011 19.33.18

La sentinella ci bloccò e si frappose tra noi e la scala... io seguii quello scambio di battute, leggermente sconcertata dal modo in cui il tono, la voce e l’atteggiamento del mio misterioso accompagnatore erano mutati. Tutto di lui era diverso, adesso: la sua espressione annoiata non aveva niente a che spartire con lo sguardo dell’uomo che avevo conosciuto nel magazzino, così come i suoi movimenti leziosi e leggermente indolenti o quel suo atteggiamento vagamente arrogante.
Continuai a fissarlo in silenzio, combattendo contro me stessa nel tentativo di non mostrare la mia sorpresa, il mio sconcerto o tutta la confusione in cui l’inglese stava gettando la mia mente.
Anche la sentinella, tuttavia, doveva trovare il suo comportamento quantomeno curioso, a giudicare dal modo in cui lo guardava.
D’un tratto, tuttavia, si spazientì: lo afferrò malamente per un braccio e lo strattonò con forza.
“Fermo, cosa fate?” gridai.
Ma qualsiasi altra protesta mi morì in gola quando udii quella voce...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 41566)
“Cosa succede qui?” Scendendo dalle scale De Jeon.

Sollevai gli occhi e vidi un uomo scendere la scala e venire verso di noi. Indossava un abito ricco ma sobrio, aveva i capelli scuri e occhi nerissimi...
Lo fissai, mentre un vago senso di disagio si stava impadronendo di me...

“Philip... Philip, dove sei?”
La voce ansiosa dell’uomo ci raggiunse lì dove eravamo... io chiusi gli occhi ma continuai a tenere il volto basso, lui la ignorò.
Il silenzio era denso lì nel fienile, la luce filtrava tra le assi di legno delle pareti in fasci verticali rendendo visibili i granelli di polvere e le pagliuzze che volavano leggere tra noi.
“Sei in ritardo!” dissi all’improvviso, sollevando finalmente il mento e gettandogli in faccia uno sguardo sprezzante “Tuo padre ti sta chiamando, non lo senti?”
“Lo sento!” rispose.
“Devi andare!”
“Lo so!”
Ci osservammo ancora per un istante, ma io non mutai affatto la mia espressione fiera. Difficile sarebbe descrivere il mio stato d’animo di quel momento: Philip era stato il primo e l’unico vero amico che io avessi mai avuto... e non era stato soltanto quello. Noi due avevamo avuto quel rapporto particolare che si crea tra due persone che crescono insieme e che, giorno dopo giorno, sentono mutare i propri pensieri, i propri sentimenti...
Per questo, probabilmente, la notizia che era venuto a darmi quel giorno era stata per me tanto difficile da digerire.
Philip attese un momento, infine sorrise appena...
“Sai...” disse “Mi aspettavo un saluto diverso da te... insomma, in fondo ti ho appena detto che sto per partire, per lasciare Colaubain forse per sempre, e tu... non so... speravo in un po’ più di partecipazione, un po’ di dispiacere... in un abbraccio, magari... o magari qualche lacrima...”
Lo osservai in silenzio per qualche momento... qualcosa di pesante era sceso dentro di me e stava grattando sulla mia anima.
“Davvero?” domandai, ostentando noncuranza “E perché mai? Dopo tutto stai per andare a vivere in città, dico bene? Quel tuo ricco zio ti tratterà bene: pagherà i tuoi studi, ti rivestirà dalla testa ai piedi, ti farà diventare qualcuno... era quello che volevi, no? Diventare qualcuno!”
Lui esitò un istante...
“Sì, era quello che volevo!” confermò infine, in tono duro “E non c’è bisogno che tu lo dica con tanto disprezzo!”
Rimasi in silenzio, regalandogli un sorriso sprezzante, scioccamente felice di averlo infine ferito.
Lui mi scrutò ancora per un momento, poi lentamente si avvicinò...
“Dimmelo!” mormorò.
“Che cosa?” chiesi, indietreggiando appena.
“Dimmi che ti mancherò! Dimmelo, Talia!”
“No!”
Lui mi afferrò le braccia con entrambe le mani e mi strinse... non lo aveva mai fatto prima.
“Voglio che tu me lo dica! So che lo pensi... dimmelo, allora!”
Sollevai gli occhi e lo fissai caparbiamente: “Non lo penso affatto!” risposi.
Ci fu un attimo di silenzio... poi Philip mi attrasse a sé e mi baciò.
“Se mai un giorno ti vedrò ricomparire davanti a me...” mi sussurrò poi all’orecchio “Saprò che oggi hai mentito. Saprò che avevo ragione io. Saprò che ti sono mancato!”
Subito dopo uscì dal fienile.
Fu l’ultima volta che lo vidi... anche se negli anni a seguire sentii molto parlare di lui.

L’uomo si avvicinava a noi sempre più.
Avevo immaginato quel momento, il momento in cui lo avrei rivisto... lo avevo immaginato centinaia di volte dal giorno in cui ero tornata a Colaubain con la compagnia, il giorno dello scempio...
Credevo che avrei potuto provare rabbia e disagio, rivedendolo... collera, dolore, indignazione...
Temevo che, al contrario, avrei potuto provare una sorta di sciocca nostalgia, di incredulità... persino di rimpianto...
E invece ebbi paura!
Paura allo stato puro... terrore!
In quell’attimo avrei voluto voltarmi e fuggire via.
Scappare.
Nascondermi.
E invece accadde una cosa che mi costrinse a restare...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 41566)
“Sir Guisgard!” Esclamò sorpreso Missan che affiancava il suo compagno Ginestrino. “Cosa ci fate qui?”

Mi mancò l’aria...
Sir Guisgard?
Mi voltai e fissai il mio accompagnatore inglese per qualche istante...
...‘sir ’?
Fu un attimo... osservai i suoi occhi chiarissimi e per un attimo essi, nei miei, furono di nuovo quelli dell’uomo misterioso che avevo conosciuto nel magazzino... quelli dell’uomo che avevo aiutato... quelli dell’uomo di cui, chissà poi perché, mi ero fidata...
E allora non potevo fuggire... non potevo!
Inspirai appena e accennai un leggero sorriso, poi mi feci coraggio e tornai, mio malgrado, a guardare i due uomini che ormai ci avevano raggiunto...
“Philip... bonsoir!” dissi soltanto, chinando appena la testa in segno di saluto di fronte allo sguardo sorpreso di De Jeon.

elisabeth 05-12-2011 20.16.09

La luce penetro' imponente...dopo ore di buio, la luce della torcia non poteva simulare la luce del sole......Fui aiutata ad uscire fuori dopo che tutti erano fuori dal tunnel........aria pulita anche se il nostro fetore era impressionante, se volevamo passare inosservati con quel cattivo odore non sarebbe mai successo......dopo aver apprezzato l'aria pura......mi voltai verso Emile......ero stanca da morire, avevo fame sete...avevo sonno......ma rimasi a guardare quel volto e sprofondai nel buio dei suoi occhi.......sono un'estranea per te.....hai paura di me....Emile.....sono solo una promessa da mantenere ?.....a chi mi venderai Emile....Padre Adam non sara' clemente, io faccio sortilegi.....sortlegi che ogni uomo di fede puo' fare, credere e' gia' un grande sortilegio....." Grazie Emile, sto bene e non ho bisogno di nulla,ho solo bisogno di riavere Maria......Emile.....voi sapete e vi prego....non privatemi di lei..."....." Padre vi prego ridatemi mia figlia ora ha bisogno di sua madre..."....Era la seconda volta che allungavo le braccia davanti al Prete..........nel mio cuore un'emozione violenta incomincio' a brucaire........Vi prego, non fatemi prendere Maria con la forza.....per Amore potrei finire anche sul rogo.......per Amore Emile.....ho salvato la tua vita.......Emile...ascolta il tuo cuore........

Guisgard 06-12-2011 00.57.15

A quelle parole di Altea, l’eunuco rise.
“Siete abile e bella come si conviene ad un’attrice, milady!” Esclamò. “Ma non abbastanza da confondere la realtà! Conosco bene il vostro volto e quello di vostro marito… ed ora comprendo anche chi sia veramente…” fissando Orlando.
Questi guardava l’eunuco.
“Allora avete davvero compreso…” mormorò lord Carrinton.
“Si.” Annuì l’eunuco.
“Lei non c’entra niente…” disse Orlando indicando Altea “… ci siamo sposati da poco… non sa nulla di questa storia… lasciatela andare ed io mi consegnerò a voi…”

Guisgard 06-12-2011 01.12.49

Emile fissò padre Adam ed annuì.
Il chierico allora diede la piccola Maria ad Elisabeth.
“Il bene di questa creatura” disse padre Adam “viene prima di tutto. Rammentatelo ora e nel momento opportuno, madame.”
“Proseguiamo in quella direzione…” indicò Emile.
Poco dopo raggiunsero una fattoria.
“Possiamo fidarci?” Domandò padre Adam.
“Si, sono amici…” rispose Emile “… attendetemi qua…” e s’incamminò verso la fattoria.
Padre Adam allora, presa la corona del Rosario, cominciò a recitare i Divini Misteri.
Era assorto nella sua preghiera, mentre la piccola Maria si era ormai svegliata fra le braccia di Elisabeth.
“Questa bambina, madame…” disse il chierico “… sapete meglio di me che deve crescere con una famiglia vera… una madre ed un papà… so che amate questa creatura… dunque sceglierete il meglio per lei… ne sono certo…”
In quel momento ritornò Emile.
“E’ tutto in ordine. Venite con me.”

Lady Gaynor 06-12-2011 01.24.02

Alle parole del pescatore, Gaynor ebbe un moto di sconforto. Non aveva denaro con se per potersi pagare la traversata, avrebbe quindi dovuto affidarsi alla generosità del capitano del battello. Lui ed i suoi marinai erano poco più in là rispetto ai pescatori e si apprestavano alla partenza. Gaynor si avvicinò loro e si rivolse al capitano: "Bonsoir, monsieur... Sono una cittadina francese che ha bisogno di ritornare in patria. Ero qui in visita in veste di ambasciatrice, ma ho avuto una disavventura e mi ritrovo senza denaro e senza più nemmeno i miei vestiti. Vi chiedo la grazia di riportarmi in Francia, a casa mia..." A questo punto la voce di Gaynor si spezzò e la ragazza scoppiò in un pianto dirotto.


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