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Lo guardai, seria e furente come non mai.
"Tu. Sei. Un. Idiota!" urlai, scadendo ogni singola parola con i teschi che gli lanciai addosso, colpendolo con l'ultimo in piena faccia. Ma si rendeva conto? Ci aveva fatti stare tutti in pensiero e ora era lì, a giocare con delle ossa. Era incredibile, oltre che inguaribile. "Mille anni sprecati..." mormorai, ancora con tono arrabbiato. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Nikolaj continuò a ridere mentre Gwen sfogava la sua ira tirandogli contro vari teschi, colpendolo persino in faccia.
"Ehi, che caratterino..." disse massaggiandosi il viso, senza smettere di divertirsi "... e dire che era un modo originale per corteggiarti..." fissandola "... eh... non ti va di divertirti, anima mia?" Divertito. "Magari fare l'amore qui... in questa inquietante tomba... come ai vecchi tempi." Facendole l'occhiolino. |
“ Colpita, decisamente. Vi svelerò un segreto. Nel guardarlo avevo la netta sensazione che gli occhi, i vostri oggi, seguissero i miei movimenti.”
Lo dissi curiosa di capire la reazione del Barone. “ Per mia fortuna sono dotata di una barca solida quando navigo nel mare dei miei pensieri.” Evitando così di soffermarmi ulteriormente sull’argomento, non volendo dover stare spiegare cosa aveva causato il mio turbamento. “ Mi domandavo... posso avere l’ardire di requisire l’uomo più richiesto nel palazzo per farmi la cortesia di accompagnarmi per una passeggiata nei giardini?” In realtà non mi aspettavo un no come risposta e neanche ero intenzionata ad accettarlo tanto che già gli stavo porgendo il braccio. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Ma sentitelo...
Ma si rendeva conto di quello che diceva? Non lo avrei mai fatto, non sarei mai tornata indietro, prima di tutto perché avevo Elv ora, amavo lui. E poi perché non avrei sopportato oltremodo Nikolaj e il suo modo di fare. "Scordatelo" secca "E muoviti, dobbiamo tornare su" voltandomi e imboccando il cunicolo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Il barone sorrise e prese il braccio di Dacey, per poi andare fuori nei giardini a passeggiare.
“Un segreto chiama un altro segreto...” disse lui camminando con lei “... ve ne svelerò allora uno anche io... credo di avervi sognata... si, in una delle notti della mia prigionia... era una donna... mora, col volto coperto da un velo... misteriosa e bellissima attraversava i miei sogni e le mie speranze... ora nel vedervi comprendo eravate voi... ed io vi guardavo in quel sogno... come da quel ritratto l'altra notte...” guardandola negli occhi “... come vi guardo ancora adesso...” “Eh, che donna senza cuore...” disse con un lungo sospiro Nikolaj a Gwen “... comunque non avere fretta... ho qualcosa da farti vedere prima...” chiedendole di avvicinarsi con cenno, per poi indicare la parete alle loro spalle. |
Mi voltai.
"Dimentichi, Nikolaj? Neanche tu ne hai uno" dissi, un po' sarcasticamente, ma con un ghigno. "Perché? Cosa c'è?" guardando la parete. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“ Sono più che lieta, allora, di avervi visitato in sogno, lenendo anche solo per poco le sofferenze della prigione."
Ero riuscito a trasformare le mie parole, da qualcuno definibili bizzarre, in uno spunto per poi lasciarmi un più o meno celato complimento. " Posso assicurarvi che ora non state sognando..." Rispondendo con intensità allo sguardo. Sentivo tuttavia che il tempo della cortesia decorata da belle parole fosse finito. Infatti cambiai il mio passo, allungandolo leggermente, facendomi seria in viso. " Vi è una ragione per cui ho chiesto la vostra compagnia qui, lontano dal trambusto per i preparativi della festa. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Gwen guardò la parete di pietra indicata da Nikolaj.
Vi erano inciso il disegno di un cavallo ed alcune parole. Tutto impresso nella cruda roccia. Nikolaj lesse: “Un cavallo per la mia libertà... Per scoprire il mio Fato che sarà... Dei miei simili mi nutro dannato... Dai miei denti il nemico sarà sgozzato...” http://www.molisedoc.it/wp-content/u...i-Issogne.jpeg Il barone guardò Dacey incuriosito e sorridendo. “Ditemi pure...” disse “... vi ascolto... qualcosa vi angustia, madama?” |
Mi avvicinai, vedendo il disegno di un cavallo e alcune parole.
Parole strane, enigmatiche. Poi riflettei. "E se si trattasse del Barone? In fondo, era prigioniero ed è un vampiro. Non pensi potesse trovarsi qui?" pensierosa. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Ci pensavo anche io in verità..." disse Nikolaj a Gwen "... allora mi chiedo... chi lo teneva prigioniero qui, in mezzo a queste ossa di vampiri? Di certo non esseri umani..."
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Bella domanda.
"Se fosse stato il Maestro? Forse voleva proteggerlo da quelli che gli davano la caccia, non saprei... Anche perché non mi sembrava esattamente prigioniero, quando è venuto alla Villa insieme a lui... Non saprei proprio..." scuotendo la testa. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“ Angustiarmi non è la parola esatta.
Vi accorgerete ben presto che sono una donna franca, vi prego di non interpretare però le mie parole come sconvenienti.” Mi portai di fronte a lui, ancora molto seria. “ Forse lo sapete ancora meglio di me ma ci sono forti attese per noi, Barone. La speranza è in una nostra unione. E prima che diciate qualsiasi cosa in merito voglio essere chiara. Non ho grilli in testa, fantasiose aspettative da fiaba ma i piedi ben piantati per terra. Non nascondo che sarebbe oltremodo vantaggioso, per me, divenire vostra moglie ma al contempo non voglio rinunciare alla mia libertà. Anzi, voglio persino incrementarla. In me non c’è alcuna intenzione di essere messa da parte, vivere come ombra di un uomo... Ho ambizioni, progetti e desidero poterli realizzare . Sarei una moglie partecipe della vita del proprio marito, una confidente, un aiuto prezioso...” Mi ero lanciata di impeto, troppo importante era per me quel discorso è comprendere se il barone lo avrebbe accettato. Perché dalla sua risposta avrei capito molto, e deciso tanto. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Oh che cosa eccitante vederlo così tenero e impacciato.
Lo guardavo con gli occhi infuocati, sempre di più intensi, occhi che erano molto meno bravi dei suoi a mantenere quella commedia. I miei occhi mostravano tutta la mia voglia, la mia lussuria, e l'eccitazione che mi dava vederlo così. Loro non sapevano che stava fingendo, che si era abbassato a quel gioco per il mio capriccio, ma potevano intuire che stavo per ricompensarlo per quello. "Solo se farai il bravo, Aegos!" lo rimbeccai, senza mai togliere lo sguardo dal suo. Poi il taverniere ci mostrò la stanza e io lo guardai come avesse detto un'assurdità. "E cosa me ne faccio del mio servo se è in un'altra stanza?" divertita. "Aegos!" urlai di nuovo al mio bello stalliere, la commedia stava finendo volevo gustarmela fino in fondo "Su andiamo!" entrando della stanza e facendogli cenno di seguirmi. |
Il barone guardò Dacey, ascoltando attentamente ogni sua parola.
Lui allora le prese la mano. “Madama...” disse piano “... a me non interessano i giochi di potere, le alleanze ed i compromessi... durante la mia prigionia ho subito sulla mia pelle cosa significa perdere la libertà... non accetterò nessuna imposizione... né vi obbligherò a sposare un uomo che non amate, neanche io stesso... se mi concederete di corteggiarvi e forse di conquistarvi io sarò un uomo felice... ma senza imposizioni... io voglio il vostro cuore, non il vostro onore e la vostra devozione...” https://i.pinimg.com/originals/36/79...b495e259b1.jpg “Già...” disse pensieroso Nikolaj a Gwen. Ad un tratto però cominciò a sentirsi un rumore, come si stesse sgretolando la roccia sopra di loro. “Che succede?” Allarmato Nikolaj. Allora la roccia cominciò a crollare, chiudendo per sempre il cunicolo che li aveva portati là. “Il passaggio è bloccato!” Urlò Nikolaj, respirando a fatica in mezzo alla polvere. |
Tutto tremò all'improvviso.
No! No il passaggio no! Tutta la roccia crollò, sbarrandoci la strada per il cunicolo. Ed eravamo bloccati qui. Passai le mani sul viso e fra i capelli, non sapendo che fare. Proprio adesso dovevano crollare quelle rocce? "Dobbiamo provare a spostare le rocce. Siamo vampiri, con la nostra forza dovremmo farcela. Dammi una mano" a Nikolaj. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Potevo aspettarmi una faccia sconvolta per la mia sfacciata parlantina.
Potevo aspettarmi delle rimostranze, magari invece una risata, o una negazione alle mie richieste. Potevo aspettarmi persino che il Barone andasse a protestare per questo mio comportamento con mio fratello. Ciò che ottenni invece fu una inaspettata comprensione. Allora fui incantata dalle sue parole e mai come prima d’ora, sentii interesse verso il nobiluomo. Ma vi fu altro. Mentre parlava, per qualche frammentato istante, udii una seconda voce sovrapporsi a quella dell’uomo, bassa come un sospiro tanto che non riuscii a indovinarne le parole ma il tono sembrava voler richiamare la mia attenzione. Tornai attenta al discorso del Barone, realizzando di averne perso qualche stralcio, nel mio tentativo di comprendere la misteriosa voce . “ Mi avevano detto che voi foste un uomo colto ma non pensavo di trovare dinanzi a me una mentalità tanto avanzata. Pochi sono gli uomini che accetterebbero le mie parole e ancora desidererebbero avermi vicina. Per questi motivi il vostro corteggiamento non può che essermi gradito.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Nikolaj annuì a Gwen, poi insieme cercarono di spostare i detriti.
“No, è inutile...” disse lui “... se proviamo a spostare anche solo una di queste pietre rischiamo di far crollare il resto delle rocce, magari vedendo venir giù le fondamenta della torre...” scuotendo la testa “... siamo intrappolati qui sotto...” Il barone accennò un sorriso e baciò la mano di Dacey ancora una volta. “Dovete pretendere sempre il massimo da chi vi sta davanti, madama...” disse “... siete una donna non comune... molte donne speciali sono state ignorate, non comprese e persino arse vive dall'ignoranza e dalla superstizione... siate fiera di ciò che siete... ed io sono onorato di potervi corteggiare... e lo farò non come barone, nobile o vostro signore... no, solo come uomo...” Arrivò uno dei soldati. “Mio signore...” “Si?” Il barone. “Il Maresciallo richiede la vostra presenza, signore.” “Arrivò subito.” Annuì. Salutò con un inchino Dacey e si allontanò col soldato. |
Ci provammo, ma era tutto inutile, non c'era verso.
"Non è possibile, deve esserci qualche altra apertura da qualche parte. Dopotutto scusami, se davvero il barone era qui, sarà dovuto entrare ed uscire e la grata era ancora lì. Dunque deve per forza esserci un altro passaggio." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
La leggenda della Pieve di Monsperone
Nascosi un certo turbamento a tali parole, chiedendomi cosa esattamente egli intendesse nel definirmi speciale.
Forse gli erano giunte le voci su ciò che mi capitava, forse mio fratello stesso lo aveva messo al corrente. In ogni caso, ancora una volta il barone seppe colpire il mio interesse con quel suo discorso, che condividevo tra l’altro. “ Oh, quel guastafeste di mio fratello!” Esclamai con tono confidenziale al nobile dopo l’arrivo del soldato. “ Andate o mi accuserà di avervi fatto tardare. Suppongo ci vedremo alla festa.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Il taverniere annuì a Lys, fissandola ed intuendo cosa sarebbe successo in quella camera una volta chiusa la porta, invidiando ovviamente quel servo che gli appariva goffo e fanciullesco.
“Si, madama...” disse Aegos scimmiottando un servo imbranato, intimidito ed intimorito dalla sua padrona, il tutto cozzando con il suo aspetto robusto e vigoroso “... ma non sgridatemi... faccio il bravo, lo prometto...” entrando con lei nella camera. Il taverniere andò via chiudendo la porta. La camera non era il massimo del lusso, anzi appariva alquanto essenziale e non brillava certo per il buongusto di chi l'aveva arredata. Sulla parete opposta al letto vi era uno specchio ovale ed appena rimasti soli Aegos e Lys la sua superficie cominciò a brillare. Tutto allora fu avvolto da un alone misterioso, al punto da restare come incantato. Il Tempo sembrava essersi fermato per un'oscura magia. Anche Aegos appariva immobile, come una statua. Lys invece no. Allora dallo specchio si formò un'immagine. “Si, forse hai ragione...” disse Nikolaj a Gwen “... su, diamoci da fare e cerchiamo in giro... spostiamo queste ossa e vediamo se salta fuori un qualche tipo di passaggio...” “Naturalmente, madama.” Disse sorridendo il barone prima di andare via. Rimasta sola Dacey notò qualcuno che la fissava poco lontano, dall'altra parte del cortile. Era Rosso che presumibilmente aveva osservato quel loro incontro. A sua espressione era coperta dalla maschera, ma i suoi occhi, carichi d'odio e di desiderio di vendetta, erano fissi su di lei. Un attimo dopo andò via. |
Annuii e cominciai a spostare quelle ossa, rabbrividendo un po'.
Erano ossa di vampiri e la paura di finire in quel modo mi inquietava parecchio, soprattutto perché non avevo idea di chi li avesse ridotti così. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Non mi curai dello sguardo del taverniere, avevo occhi solo per Aegos e quella sua recita così eccitante.
Non vedevo l'ora di chiudere quella porta e avere il mio servo solo per me, vederlo abbandonare quell'aria indifesa, e tornare ad essere il mio vigoroso stalliere, pronto per una cavalcata senza pari! Era così bello, così eccitante! Ma una volta soli qualcosa mutò, tutto intorno a me si fermò e rimasi immobile, per poi sorridere. Mi voltai verso lo specchio, con il cuore che batteva forte. Il mio signore era lì, era arrivato. Mi inchinai allo specchio, guardando quella superficie brillante con bramosia e devozione. "Mio signore..." con un inchino "Bentornato!". |
Andato via il barone ecco che la mia testa tornò ad avvertire il sussurro, sempre incomprensibile ma più forte.
E ancora più forte si fece quando notai Rosso, lui e la sua maschera, che mi fissava con occhi da mettere paura. Era determinato nel suo intento, capii chiaramente e solo io avrei potuto fermarlo. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Dallo specchio si formò un volto, sinistro e misterioso.
“Non mi attendevo di trovarti ancora in una taverna di bassa lega come una volgare sgualdrina.” Disse a Lys. “Mi aspetto che i miei ordini siano eseguiti. Subito. Il mio discepolo è in pericolo e se gli accadesse qualcosa tu finiresti nell'Inferno delle murate vive. C'è qualcuno che mira ad eliminarlo. E' troppo chiederti di ucciderlo in mio nome?” Adirato. A mani nude Gwen e Nikolaj spostarono quelle ossa ammassate, molte delle quali si spezzarono o addirittura sgretolarono al solo toccarle. A fatica i due vampiri alla fine riuscirono nel loro intento, liberando una specie di botola nel terreno. Era chiusa da un pesante anello di ferro. Rosso andò via, quasi svanendo tra le arcate in pietra e Dacey restò così da sola nel cortile. Per tutto il palazzo intanto continuavano i preparativi per il banchetto della sera. |
Alcune di quelle ossa erano talmente vecchie da diventare polvere non appena le toccavamo.
"Possibile che queste ossa siano più vecchie di noi?" sarcasticamente. Poi, finalmente liberammo una botola. A quel punto la aprii, tirando l'anello in ferro. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Mi bloccai, nel sentire il tono di rimprovero del mio signore.
"Era solo una pausa..." cercai di giustificarmi anche se non aveva molto senso mentigli. Aveva ragione, avevo una missione e mi stavo distraendo. "Sì mio signore..." chinando il capo "Partirò immediatamente per la missione... datemi un indizio su dove posso trovare il vostro pupillo e lo proteggerò, uccidendo chiunque minacci la sua vita!" guardandolo con devozione e determinazione. Poi mi ricordai che c'era qualcosa che dovevo dirgli. "Sono stata nel bosco, prima, uno dei miei servi si è perso, pensavo fosse in pericolo così l'ho cercato con i miei poteri ma non sono riuscita a vedere nulla, c'era come una nebbia che offuscava ogni cosa non solo alla vista, ma anche alla magia!". |
Rimasi lì immobile mentre la figura del cavaliere mascherato sfuggiva al mio sguardo.
E mi sentii anche un poco sciocca a restare così imbambolata. Mi sentii sciocca ad aver sperato di farlo desistere dalla sua vendetta. Mi sentii una sciocca e una illusa, avendo creduto di poter esercitare una tale influenza su di lui, che in fondo conoscevo da pochissimo tempo. Di cui sapevo il nome e poco più. Il suo Destino sarebbe dunque stato in mano al Fato. E io sarei stata spettatrice. Lo sarei stata davvero? Ero in grado di restare ferma ad osservare un assassino muoversi indisturbato fino a raggiungere il proprio obiettivo, sarei stata zitta anche allora? Avrei guardato inerme la morte di un uomo che poteva cambiare il mio di Destino per esaudire la sconosciuta vendetta di un cavaliere che si, mi aveva salvata ma anche insultata. A chi andava dunque la mia lealtà? “ Voi attenzione con quell’asse!” Ammonii due servitori che mi erano passati così pericolosamente vicini, interrompendo tra l’altro quel flusso di pensieri e dubbi. Realizzai che avrei dovuto davvero tornare a palazzo e così feci. Superai il cortile interno, l’ampio ingresso, svoltai al primo corridoio e nuovamente quel sussurro insistente si fece strada nelle mie orecchie. Mi chiamava, proprio a me, chiamava il mio nome con voce soffiata, cupa, quasi disperata e io non potevo che seguirlo, tra le sale, i nuovi corridoi mentre la voce si faceva sempre più forte. E con mia grande sorpresa il misterioso sussurro si fermò di colpo quando mi ritrovai davanti allo stesso ritratto del Barone che già avevo ammirato. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Gwen tirò l'anello di pietra e la botola si aprì.
Da dentro proveniva un fetido insopportabile, come se lì sotto stessero marcendo le intere viscere del mondo. “Accidenti...” disse coprendosi il volto Nikolaj “... ma che diavolo sta imputridendo qui sotto? E' pestilenziale!” Tossendo. “Pensi troppo ai tuoi servi.” Disse il volto nello specchio a Lys. “Ti hanno distratto, facendoti preferire lo svago alla tua missione. Io non tollero gli errori. Per questo ti saranno sottratti. Porta a compimento la tua missione se non vuoi conoscere la mia ira. Lascia stare il mio pupillo, piuttosto concentrati sul nostro nemico. Ora è a Monsperone...” Il ritratto era lì, davanti a Dacey. Quegli occhi scuri ed enigmatici, l'espressione assolta, lo sguardo lontano, oltre l'orizzonte visivo del quadro. Allora lei vide quegli occhi fissarla. Muoversi su di lei, raggiungendo lo sguardo della ragazza. “Ho attraversato gli oceani infiniti di notti senza stelle, senza Luna e senza speranza... ho iniziato a cercarti prima che tutto ciò cominciasse, rincorrendoti in sonni senza sogni, fra le lacerate ed ingiallite pagine del Tempo, fra la prosa perduta dei crepuscoli e la poesia di aurore sconosciute...” “Dacey...” disse ad un tratto una voce alle sue spalle, destandola da quella misteriosa visione. |
"Diciamo di si....se vuoi definirlo amanti" dissi porgendogli un altro sorso di rum e poi quelle sue parole.."Vi sono tante persone qui, forse ti sbagli...e poi sei qui con me ora no?" senza destare interesse a quelle parole.
Freddo e poi caldo, il ciondolo bruciava e vidi la Dama Nera prendermi per mano.."Andiamo guarda...ti sei dimenticata". Il giardino rimaneva sempre splendido in quel Palazzo diroccato e andai verso quel pezzo di giardino che non potevo scordare, quell' elmo a forme di animale cosi fiero, era lucidato ancora. Salivo le scale a chiocciola e scricchiolavano come sempre,poi il mio vestito mutò, bello come quello di una regnante e arrivai al corridoio.."Milord mi fate sempre il dono di un vestito stupendo quando vengo a trovarvi...sento che siete in pericolo..me lo ha detto la Dama Nera, dovete stare attento, forze malvagie aleggiano e le sento..." in quella visione avvertivo i suoi nemici fare forza e la Dama Nera che mi incitava ad aiutarlo ed avvertirlo.."Ve lo avevo promesso vi avrei aiutato milord...fate attenzione". E vidi improvvisamente il Palazzo ai fasti di tanto tempo fa, quando gli Afragolignonesi dominavano e Lei lo incontrava alle feste in incognito, la musica di una ballo..e guardai quella veste meravigliosa, mentre vidi in fondo la Rosa Nera e il bellissimo suo amante..."E' in pericolo si" udii. https://i.pinimg.com/originals/ec/0b...981237f261.png |
Sarebbe stato meglio lasciarla chiusa, quella botola...
Io e Nikolaj ci coprimmo bocca e naso per quell'odore pestilenziale. "Non lo so..." con una smorfia di disgusto "Ma non credo che abbiamo molta scelta sì vogliamo uscire da qui..." guardandolo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Si, hai ragione...” disse a malincuore Nikolaj a Gwen.
Allora si fece coraggio e saltò nella botola, atterrando quattro o cinque metri più sotto. “Sembra una nicchia...” a Gwen “... puzza da diventar scemi...” tossendo “... ma chi diavolo ci avranno seppellito?” Guardandosi intorno. “Ehi! C'è una tomba qui!” |
Chinai il capo a quelle parole piene di collera del mio padrone.
"Perdonatemi, mio signore..." con tono sottomesso e devoto "Siete troppo bravo a concedermi doni, e io me ne approfitto troppo..." guardandolo negli occhi. Oh come avrei voluto averlo lì con me. Avrei saputo sì come fargli passare la collera. "Non dovete preoccuparvi per i miei servi, non sono che un passatempo..." con tono servizievole. "Partirò subito per la missione, vedrete che non vi deluderò!" chinando di nuovo il capo "Dopotutto non vi ho mai deluso, mio signore, ho portato a termine ogni vostro compito... sapete quanto la vostra volontà sia legge per me..". |
Che fosse il quadro ad avermi chiamata, con tanta insistenza?
Me lo domandai mentre fissavo il viso nel ritratto e a mio volta venivo fissata. Quella sensazione era sempre forte e per me, abituata a convivere con le stranezze, quello sguardo profondo e penetrante non era qualcosa di sconvolgente. Iniziava persino ad essermi famigliare. Di nuovo la voce sussurrata, ora nettamente distinguibile e calda, attraente come le parole che produceva. Ero ancorata lì, persa ad osservare un dipinto e a udire parole misteriose. “ Cosa?” Mormorai distrattamente, sentendo dire il mio nome, senza sapere se fosse pronunciato da persone o spiriti. Grande differenza per me non vi era. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“Brava...” disse il volto nello specchio “... così va molto meglio... forse potrei anche perdonarti per questa volta...” fissando Lys, in quel suo abito succinto e provocante.
“Tutto scomparve... La taverna, Icarius e forse il mondo intero... Altea si ritrovò in quel castello decadente ed abbandonato, avvolto da un crepuscolo infinito, quasi incantato... Aveva un abito meraviglioso... Vide allora una torre e un attimo dopo si ritrovò su di essa... Sulla merlatura però vi era una donna... Era la dama nera... Aveva un sorriso triste, uno sguardo appassito... Pronunciò qualche parola indistinta, poi saltò giù... Nel vuoto... Un attimo dopo Altea vide una figura... Nobile ed austera... Inquieta e solitaria... “Ora mi sei rimasta solo tu...” disse il fantasma con il suo accento Afragolignonese... ti sto aspettando...” La visione terminò. Altea era di nuovo nella stanza di quella taverna, con Icarius mezzo sbronzo accanto a lei. Il Maresciallo si avvicinò a Dacey. “Guardi il ritratto del barone...” disse compiaciuto “... bene... sono lieto tu possa trovare il nostro signore interessante...” sorridendo. |
Scese prima lui, poi lo raggiunsi.
Iniziai anche io a tossire per quella puzza insostenibile. "Diamine, come si può resistere in un posto simile?" avvilita dal terribile odore. Poi vedemmo una tomba. "A chi apparterrà la tomba, secondo te?" Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Oh mio signore, voi siete sempre così buono con me!" guardandolo con uno sguardo devoto ma anche acceso, caldo.
Dopotutto era questo che il mio padrone amava di me, la mia crudeltà e la mia lussuria, entrambe le cose che lui stesso mi aveva insegnato. Mi aveva plasmato a sua immagine, e io gli ero grata, perchè non avrei mai potuto essere più libera di così. "Se solo foste qui..." con tono basso e caldo "Saprei come mostrarvi la mia riconoscenza per la vostra benevolenza, e vi prometto che non sarà malriposta..." con un inchino. "Partirò subito per Monsperone, e indagherò circa la minaccia di cui parlate, non vi deluderò signore.." avvicinandomi allo specchio di un passo, quasi sperassi che saltasse fuori da un momento all'altro. Oh lo avrei voluto più di ogni altra cosa al mondo. Ma ora dovevo pensare alla missione. Non potevo più permettermi di fermarmi, nè distrazioni nè altro. Ma infondo era vero, solo la volontà del mio padrone contava, nient'altro. |
Rividi la taverna, Icarius davanti a me mezzo ubriaco ma ero turbata da quella visione, il cuore batteva forte..la Rosa Nera si era uccisa e lui reclamava me...ora gli ero rimasta solo io...e mi avrebbe portata alla uccisione pure lui, lui mi stava aspettando, questo mi preoccupò.
Mi alzai tremante e il ciondolo col simbolo uscianese bruciava in modo insopportabile e chiamai Icarius.."Ehi Icarius è tutto ok?" facendo finta di nulla ma ero turbata. |
“ Guardare che cosa?”
Sbattei le palpebre in direzione di mio fratello, udendo appena la sue parole. “ Certo. Il ritratto, naturalmente...” Mormorai distratta, solo per accontentarlo senza davvero pensarci troppo. “ Sembra proprio intenzionato a farmi la corte... naturalmente ho accettato ma non per compiacere te e la nostra famiglia. C’è qualcosa nel Barone che...” Qualcosa che mi attira, come una forza oscura che chiama il mio nome. Ma non lo dissi, per non ricominciare con la storia dei nervi. “ È tutto pronto per questa sera?” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“Chissà... potrei essere magnanimo, clemente...” fissando Lys in quell'abito succinto e poi il suo vigoroso stalliere immobilizzato “... farti svagare ancora un po'... o magari... raggiungerti...” con tono enigmatico.
“Bella domanda...” disse Nikolaj a Gwen. Allora si avvicinò alla tomba e vi trovò un'incisione, che così recitava: “Qui riposato i baroni di Monsperone da secoli ormai dimenticati”. Icarius guardò Altea con un sorriso ebete ed annuì. Era un bel po' brillo. “Ti aspetto... ti aspetto...” disse una voce nel cuore di Altea. Durò un attimo, poi svanì. “Perfetto.” Disse compiaciuto il Maresciallo a Dacey. “Tutto va secondo i miei piani.” Sorridendo. “Stasera? Certo. Tutto sarà in regola, degna occasione per il ritorno del barone. E tu devi essere elegante come non mai, sorella mia.” Divertito. “E bada che il tuo amico saltimbanco sia all'altezza, altrimenti lo farò frustare a sangue.” Con tono duro. |
Nikolaj si avvicinò e rimasi sorpresa.
"Sì. I baroni, tranne uno" interventi a quel punto io "E dubito che il nostro ci entrerà presto qui, visto chi è." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
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