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L'uomo mascherato allora si tolse la maschera, mostrando ancora una volta il suo bel volto a Gaynor.
La ragazza vide così i suoi occhi azzurri ed il suo sorriso. “Si, rasserenati...” disse, per poi portare le sue mani, delicatamente, sul collo e le spalle di lei “... rasserenati, così potrai riposare...” massaggiandola piano. |
Bene, sembrava andassero d'accordo.
Dopotutto, perché non avrebbero dovuto? Alzai gli occhi al cielo. "Calma, calma. Mi metto subito ai fornelli. Ai suoi ordini, signorino" con un inchino ironico. Poi mi diressi in cucina ed iniziai a preparare. Non avendo avuto molto tempo purtroppo non potevo certo preparare una cena di chissà quale portata, ma mi sarei arrangiata. Così cominciai, decidendo di preparare del pollo piccante con contorno di patate speziate, mentre sentivo Elv e Richard chiacchierare in soggiorno. Dopo un bel po' che trafficavo in cucina, il pollo fu finalmente pronto. "La cena è servita, signori" portando il vassoio a tavola, la quale era apparecchiata. "Ecco la cena anche per te, Louis" versando il contenuto di una scatoletta nella ciotola del mio amico peloso. Poi raggiunsi i ragazzi a tavola ed iniziammo a cenare. "Buon appetito" sorridendo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Un'auto nera.
Come nelle indagini di Tardes. Una folle auto nera. Poteva essere solo una coincidenza, faticavo a pensarlo. Ascoltai le indicazioni di Blonde e insieme andammo verso il cimitero. Speravo fosse la mossa giusta perché intanto l'auto proseguiva il suo inseguimento. E in quegli attimi di corsa, mentre mi voltavo per controllare se eravamo seguiti, mi resi conto che non vi erano segni particolari che permettessero di contraddistinguere l'auto, ne tantomeno una targa. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“Mmm... un bel problema...” disse pensieroso Iasevol “... che abbia deciso di mollarci?”
“Possibile?” Fissandolo Tyson. “E' un tipo particolare...” Iasevol “... molto istintivo... dopo tutto è un pilota, ha dunque testa e sangue caldo...” fissò Clio “... tu ci sei stata più a contatto di noi... cosa pensi si debba fare?” |
I tre ragazzi si misero a tavola.
“Che bontà...” disse Richard sorridendo “... sei una cuoca fantastica, sorellina!” Mangiando. “Si, davvero ottimo.” Elv gustando il pollo. “Sembra davvero tu non abbia difetti... amazzone perfetta... cuoca provetta... hai altre qualità che ignoro?” Facendole l'occhiolino. |
Sorrisi contenta vedendo che avevano gradito la cena.
"Sono contenta che vi piaccia" dissi entusiasta. Poi guardai Elv con un sorriso divertito e un po' malizioso, ma mi trattenni dal rispondere come avrei voluto visto che c'era Richard e limitandomi a stringere la sua mano sul tavolo. "Certo che ce ne sono, se si scopre tutto subito in una relazione poi che gusto c'è?" risposi, sorridendo divertita. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Non credo.." pensierosa "Voglio dire, mi sembrava interessato.." preoccupata "Ma non saprei dire..." alzando le spalle.
"Perché non chiama? Non è difficile trovare il nostro numero, no?" pensierosa "Posso provare ad andare a casa sua e chiedergli spiegazioni, sempre che sia lì.. dopotutto almeno una spiegazione ce la deve, se ha deciso di mollarci così, senza alcun motivo...". La cosa mi faceva infuriare, più di quanto volessi ammettere. Dov'era? Perché diavolo non si faceva vivo? Ero davvero preoccupata. O forse temevo solo che se ne fosse andato. Forse quello sguardo non voleva dire niente. Sei solo una macchina, no? Era vero, non dovevo pensarci. "Allora, professore?" guardando Iasevol "Che vuoi che faccia?" Chiesi "Vado a riprenderlo? Mi ha dato retta una volta, magari lo farà di nuovo..". |
Tutti correvano verso il cancello del Cimitero.
Correvano contro quel vento che sembrava voler sferzare persino le loro anime e fra quella polvere che quasi bruciava gli occhi. Uno degli uomini presenti, per permettere agli altri di raggiungere il cancello del Cimitero, cercò di distrarre il folle conducente di quell'auto nera. Si piazzò nel mezzo della strada, agitando le braccia, sperando di fermare quella pazza e disperata corsa. Ma l'auto nera, incurante, lo investì in pieno, uccidendolo sul colpo. Intanto Dacey, Blonde e gli altri correvano verso il Cimitero, sentendo quell'assordante clacson che echeggiava intorno a loro. Qualcuno cadde e non riuscì più a rialzarsi da terra, finendo sotto le ruote della misteriosa auto nera. Tuttavia, a fatica, gli altri riuscirono a raggiungere il Cimitero. Blonde ed un altro uomo cercarono di chiudere i cancelli, ma l'auto aveva anch'essa raggiunto l'ingresso del Camposanto. |
Più correvo più mi sembrava inutile. Il vento e la polvere non facevano altro che rallentarci, affaticando ogni movimento.
L'auto invece proseguiva sempre veloce e ci stava addosso. Fu inevitabile che qualcuno, rimasto indietro, divenisse la vittima di quel folle pilota. Ogni tentativo di far allontanare il veicolo era stato vano. L'auto nera stava lasciando una scia di morti dietro di lei. Anche il cimitero non la fermò e il veicolo raggiunse il cancello con tutto l'intento di entrare con la forza . Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Elv sorrise a Gwen e strinse forte la mano di lei.
“Ah, relazione...” disse Richard guardandoli “... allora... insomma... state insieme voi due, eh?” |
Ricambiai il bellissimo sorriso di Elv e la sua stretta forte e salda sulla mia mano.
Poi guardai Richard, poi Elv sorridendo e poi di nuovo mio fratello, annuendo. Già, stavamo insieme. Ed era una cosa bellissima, da pensare, da dire, da vivere. Era semplicemente perfetta. "Credi che io porti gente a caso tutti i giorni nel mio appartamento, fratellino?" ridendo appena. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“E sia...” disse annuendo Iasevol a Clio “... va da lui e cerca di capire cosa vuol davvero fare... se ha deciso di mollarci, almeno sapendolo ci metteremo l'anima in pace e cercheremo altrove un altro pilota.”
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Avevano raggiunto il Cimitero.
Ma l'auto aveva fatto altrettanto. Accelerò ancora di più, alzando altra polvere, come a voler prendere la rincorsa per caricare al massimo e travolgerli tutti. Erano infatti all'interno del recinto che delimitava il Cimitero, quindi un facile ed inerme bersaglio. Molti gridarono, sentendo la morte vicina. L'auto arrivò velocissima, ma giunta all'ingresso del Santo Luogo si arrestò improvvisamente. Di nuovo prese la rincorsa e puntò velocissima, ma anche stavolta si fermò di colpo sulla soglia del Cimitero. Come se non potesse varcare l'ingresso. Come se qualcosa impedisse a quell'auto di entrare. E Dacey, ferma poco dietro il cancello, restò a guardare la misteriosa auto nera di fronte a lei. http://elmeme.me/static/uploads/imag...bitem_full.jpg |
Annuii a Iasevol.
Finalmente una decisione, pensai, alzandomi. "Ottimo, non credo ci sia bisogno di usare l'auto bianca stavolta..." annuii. Ricordavo bene la strada per arrivare a casa sua. Ricordavo tutto io, ogni dettaglio, ogni cosa, persino ogni emozione. Ecco quelle magari potresti evitare.. Eppure erano tutte lì, nella mia mente, insieme ad ogni parola che mi aveva detto, ed ogni sfumatura del suo sguardo. Prima di uscire e andare a prendere la macchina passai dall'ufficio tecnico, dove mi feci assegnare un cellulare con inseriti tutti i recapiti del centro. Non sapevo bene perchè, ma avere un cellulare tutto mio mi faceva sentire più una persona vera. Ed era buffo che una macchina potesse farmi sentire meno... macchina, appunto. Ma era così. Lo rigiravo tra le mani mentre mi avviavo al garage, e mi sentivo di colpo importante. Strane creature, gli umani... Pensai, sorridendo. Strane ed affascinanti creature, gli umani... Con un sorriso impercettibile. Poi sali su una delle macchine che mi furono messe a disposizione ed arrivai a casa di Guisgard, sperando di trovarlo lì. Una volta al suo appartamento, parcheggiai l'auto e suonai il campanello. |
“Beh, voglio sperare di no.” Disse sarcastico Elv a Gwen.
Poi strinse di nuovo la mano della ragazza nella sua, giocando con le dita sul suo palmo. “Non so perchè” fece Richard “ma comincio a sentirmi di troppo...” “In effetti lo sei.” Ridendo Elv. |
Risi ad Elv scuotendo la testa, mentre lui giocava con le dita sul palmo della mia mano e ciò mi riportò alla mente quel bellissimo momento, quando lui mi aveva chiesto di restare.
"Elv!" lo ripresi seria, poi guardai Richard "Tranquillo fratellino, dopotutto ti ho chiesto io di venire qui, no?" di dissi dolcemente, con un sorriso che solo la sofferenza di Richard poteva comprendere a pieno. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Altea fece per andare a letto, ma prima, con un gesto inaspettato, lasciò un bacio sulla bocca di Guisgard.
Lui restò stupito e la vide andare verso la camera da letto. “Altea...” disse, ma poi il campanello suonò. Andò allora alla porta, aprì e vide Clio sulla soglia. “Ehi...” fissandola “... che ci fai qui?” Stupito. |
Sospirai di sollievo nel vederlo aprire la porta.
Era a casa, per fortuna. Poi sbiancai alle sue parole. "Come che ci faccio qui?" sbottai "Ore fa hai detto che ti saresti assennato per un momento, e non ti sei più fatto vivo!" con gli occhi nei suoi. "Ero preoccupata!" ammisi. Invece sei tranquillo a casa... "Non avevamo nessun modo per contattarti quindi l'unica era venire di persona.." arrossendo "Se hai deciso di piantarci in asso, voglio che tu me lo dica in faccia!" con gli occhi nei suoi. "Altrimenti, se hai fatto quello che dovevi fare, prendi le tue cose e andiamo.." con una vela di speranza. Notai allora il camino acceso, ma non dissi nulla, limitandomi ad una sfumatura di malinconia nello sguardo. Chissà se aveva anche dimenticato di avermi invitato a cena. |
“Dai, scherzavo.” Disse Divertito Elv a Gwen. “Sono un giocherellone, non lo sai?” Facendole l'occhiolino. “Beh, ora credo sia ora di andare...” fissando la ragazza “... se vuoi passerò a prenderti domattina, così andremo in cerca della mia moto... vuoi?”
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“Ma no...” disse Guisgard a Clio “... non voglio certo venir meno a quanto detto...” sorridendo “... solo che mi ha sorpreso vederti qui... e comunque stavo appunto per tornare al centro... vuoi bere qualcosa o preferisci che andiamo via subito?”
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Alzai gli occhi al cielo e scuotendo la testa.
Poi lo guardai e, a malincuore, annuii. Non avrei voluto che se ne andasse. "Ti accompagno." Allora mi alzai e raggiungemmo l'ingresso, dove strinsi Elv, baciandolo e approfittando che era ancora a casa. "Non è facile lasciarti andare, lo sai?" sussurrai sorridendo mestamente e baciandolo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Elv strinse Gwen e rispose a quel bacio con passione.
La baciò a lungo, sulle labbra, poi sul viso e scendendo infine sul collo. Come se quel bacio fosse il suo modo per dare sfogo al forte desiderio che aveva di lei. “Neanche per me è facile staccarmi da te, piccola...” disse lui baciandola. |
Rispose con passione al mio bacio, spostandosi sul viso e poi giù, sul collo, peggiorando la situazione.
Non volevo lasciarlo andare già prima, ora diventava quasi impossibile. "Allora vieni presto, domattina.." sussurrai pianissimo "Non ce la faccio senza di te..." aggiunsi, senza la forza di lasciare le sue labbra dolci, morbide e rosse. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Mi illuminai a quelle parole.
"Lo sapevo!" sorridendo "Sapevo che non saresti riuscito a resistere a quella signorina bianca che ti attende!" con gli occhi nei suoi. "Credo sia meglio andare.." annuii "Prepara le tue cose, prima torniamo a tranquillizzare Iasevol meglio è, io credo.." sorridendo "Immagino che ti troveranno una sistemazione al centro, come hanno fatto con me, capirai che il progetto è della massima segretezza.." guardandolo negli occhi. "Rimanderei a stasera il bere qualcosa..." sorrisi "Non ho i vestiti adatti.." divertita. |
“Domattina e soprattutto domani notte...” disse Elv assaporando la pelle di Gwen “... stanotte mi attendono ore insonni ed una doccia fredda...” sorridendo e baciandola “... su... rientra in casa o finirò per spogliarti qui, al freddo...”
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Guisgard sorrise a Clio, per poi prendere il suo giubbotto ed uno zaino.
Poi si avvicinò alla porta della sua stanza. “Ehi, io come detto esco...” disse rivolto ad Altea che dormiva nella camera “... ci sentiamo presto... se hai bisogno chiamami sul cell...” Poi raggiunse Clio ed insieme uscirono, per poi arrivare all'auto della ragazza. |
Lo aspettai sulla porta, un po' più rilassata.
Non ci aveva abbandonati. Non mi aveva abbandonato... Scossi la testa per allontanare quella fastidiosa voce. Non capivo perché mai fosse così importante per me averlo intorno. Per la macchina, no? Se se... la macchina Quando lo vidi comparire con giubbotto e zaino sorrisi, senza però dire nulla, salimmo in macchina. "Sai.." gli dissi, una volta in viaggio verso il centro "Ti sembrerà sciocco ma io.. ecco, non avevo... non avevo un cellulare fino a poco fa.." sorridendo "Ora ne ho finalmente uno.. anche se non ho ancora guardato come si usa" risi "Anche se non so chi mai potrebbe chiamarmi.." pensierosa. "Ma no, questo non c'entra.." farfugliai. Perché diavolo era così difficile. "Non avevamo nessun modo per contattarti, se dovessi sparire di nuovo... ecco.." porgendogli il cellulare ancora quasi intonso. "Memorizzeresti il tuo numero, per emergenza?" chiesi "E prendi pure il mio... anche se non so come si fa.." risi. La cosa era grottesca e divertente allo stesso tempo. Ero un trionfo della tecnologia, eppure non conoscevo una cosa così banale come usare un cellulare, che era una tecnologia che qualunque umano sapeva usare. "Allora.." dissi poi "Hai risolto il problema col tuo amico, tutto a posto?" gli chiesi, voltandomi solo un momento verso di lui, sorridendo. |
Sorrisi divertita mordendomi il labbro, mentre sentivo la sua bocca calda e umida ancora sul mio collo e l'avrei lasciato fare per ore ed ore, instancabilmente.
Ridacchiai divertita alle sue parole. "Sì, qui, sotto il naso impiccione della portiera..." dissi, con tono concitato e provocante, per poi scoppiare a ridere. "Ciao amore, buonanotte" lo baciai un'ultima volta e poi chiusi la porta. Rimasi un istante lì, con le spalle poggiate sul portoncino d'ingresso, con un sorriso felice stampato in faccia. Poi tornai da Richard, che giocherellava con Louis sul divano. "Allora" iniziai, poggiando levmie mani saldamente sulle sue spalle "Pare che tu sia rimasto solo soletto sotto le mie grinfie..." dissi divertita. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Guisgard sorrise a Clio, prendendo poi il suo cellulare.
“Vivi in uno stato di grazia allora...” disse memorizzando il suo numero sul cellulare della ragazza “... oggi sembra che nessuno possa farne a meno di questi aggeggi... ovunque vai vedi degli idioti che puntano i loro telefonini contro qualunque cosa per fotografarla... e poi, il colmo, quando chiedi l'ora a qualcuno c'è pure il rischio che ti risponda... mi spiace, non ho con me il cellulare...” ridendo “... roba da matti... ecco... ho memorizzato i nostri numeri...” guardandola “... ma mi chiedo... come fa un androide di ultimissima generazione, ammesso ci siano state mai vecchie generazioni di androidi, a non saper usare un cellulare? Ci riesco anche io, che sono l'uomo meno tecnologico del mondo.” Divertito. “O meglio... telefono e mando gli sms... di più non saprei come fare.” Ironico. |
“Già...” disse sorridendo Richard a Gwen “... e non vedevo l'ora... non ne potevo più di stare in ospedale... ah, finalmente posso rilassarmi con una cameriera tutta per me.” Ridendo. “O sbaglio?” Guardandola divertito. “Che mi dici di quel tipo? Elv... è una cosa seria?”
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Risi a quelle parole.
"Sì, ho visto qualcosa alla televisione..." annuii "In effetti è buffo, se ci pensi... semplicemente non ne ho mai visto uno, mio padre non mi ha mai fatto usare il suo.. il computer il processore digitale, le strumentazioni del centro.. ma nessuno mi ha mai mostrato un cellulare... dopotutto che me ne sarei fatta?" alzando le spalle "Non sono mai uscita di casa prima di arrivare al centro.." sospirai. "Ma vedrai che riuscirò a capire in fretta come funziona.." con un certo orgoglio. "Davvero sei poco tecnologico?" stupita "E come fai con tutta quella strumentazione che si utilizza nelle macchine da corsa?" pensierosa. "Allora siamo una squadra perfetta, tu pensi all'istinto, l'esperienza e l'innata capacità di sentire la macchina, e io ci metto la parte tecnologica.." sorridendo "Non sembra poi così male, anzi.." voltandomi verso di lui con un luminoso sorriso. |
Lo guardai indignata e lo colpii con un cuscino.
"Chiamami ancora cameriera e ti faccio dormire sul terrazzo stanotte!" lo minacciai. Alla sua domanda scivolai accanto a lui sul divano, con la testa sulle sue gambe. Sorrisi. "Io... Non so... Stiamo insieme da poco, ma... Io non riesco a fare a meno di lui... È come una droga, ne ho bisogno sempre, continuamente. Mi ha conquistata, stregata, come nessuno aveva mai fatto prima.." dissi, con una nuova luce negli occhi e le mie mani che stringevano i lembi della mia maglietta, fremendo al pensiero di non poterlo stringere "Credo di sì...". risposi, con un sorriso. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Si, idea non male...” disse Guisgard a Clio “... purchè la vostra auto bianca non sia più complicata di un cellulare, visto tu non sai usarlo.” Ridendo, mentre attraversavano una Capomazda City ormai avvolta nel tramonto. “Però ti avverto che sarò io il capo squadra, ok? Tu ti atterrai alle mie indicazioni. Dopotutto l'istinto e la passione sono forze che devono essere libere da ogni gerarchia e costrizione.” Facendole l'occhiolino.
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“Allora sono felice per te, sorellina.” Disse Richard, accarezzando i capelli di Gwen. “Però ho sentito che parava di dover ritrovare la moto... gli è stata rubata?”
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Risi a quelle parole.
"So usare tecnologie molto più complesse, che ti credi?" divertita. Poi quelle parole sulla gerarchia, e mi voltai verso di lui un istante sorridendo. In realtà non avevo mai neanche lontanamente pensato di essere io il capo. Non era nella mia natura, e non ne avevo alcuna intenzione. "Sì, capo.." dissi, imitando la voce metallica del semplice robot di casa "I robot obbediscono sempre!" per poi voltarmi verso di lui e scoppiare a ridere. Non sapevo bene perchè ma ero sempre sorridente quando eravamo insieme. Era normale? Comunque fosse era una bella sensazione. |
Sorrisi teneramente al mio fratellino.
"Sì... Ieri sera è venuto qui e questa mattina non c'era più... Per questo non sono potuta venire da te, oggi. Ero con lui. Abbiamo scoperto che dopo essergli stara rubata, uno scagnozzo della Società Cibernetica Ateon l'ha presa e non capiamo il motivo... Torneremo là, domani, per vedere se riusciamo a capirci di più e ritrovarla." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Beh, avere un robot così carino ai miei ordini non è affatto male.” Disse divertito Guisgard a Clio. “Però se poi ridi mi sento un po' scemo...” sorridendo “... Clio...” ripetè “... come questo nome? E' una sigla? Un codice? Oppure no, magari un nome scelto a caso?”
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“Strana storia...” disse Richad a Gwen “... perchè uno di un'azienda così importante si mette a rubare moto? Che sia in cassa integrazione?” Ridendo. “Attenta comunque a non metterti nei guai... da come veste il tuo Elv non credo faccia il boy scout... anzi, tutt'altro...”
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"Ridevo perchè volevo imitare un robot ed apparire divertente.." spiegai, anche se appena ebbi pronunciato quelle parole, mi resi conto di quanto sembrassero stupide.
Forse certe cose non andavano spiegate. "Non metterei mai in discussione la tua autorità, capo.." sorridendo e basta. Il mio nome. "No, non è una sigla.." spiegai "Il mio vero nome è F205, che è un codice identificativo della procedura che ha portato alla mia creazione..." spiegai. "Ma mio padre mi ha davvero trattata come una figlia, così mi ha detto che per mimetizzarmi tra gli umani mi serviva un nome vero.. allora visto che diceva che ero la sua Musa, e che avrei cambiato il corso della storia con la mia sola esistenza..." alzai le spalle "Ecco che Clio era il nome più adatto, essendo Clio la musa della storia.." sorridendo. Eppure il flash avuto in ascensore mi tornò alla mente in quel momento. Avevo cercato in tutti i modi di non pensarci. Mio padre mi chiamava per nome e parlava di cose per me mai accadute, cose che non capivo, che non avevano il minimo senso per me. Era vero quello che avevo detto? O stavo ripetendo una bugia detta da mio padre, e c'era dell'altro? Prima o poi avrei dovuto scoprilo. |
“Capisco...” disse Guisgard a Clio “... si, tutto è logico... e poi” fissandola “tuo padre ti ha fatto così bella che davvero ricordi una di quelle statue greche... ragazze e donne come te è davvero difficile vederle... magari al cinema...” sorridendo “... insomma, potresti ingannare chiunque... io infatti ci ero cascato in pieno... e non sono così sprovveduto in fatto di donne...” facendole l'occhiolino.
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