Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   Il Giglio Verde (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=1787)

Altea 28-11-2011 19.56.05

Mentre tenevo stretta l'elsa della spada vidi finalmente arrivare Orlando con la dama misteriosa, tirai un sospiro di sollievo ma subito quel sospirò svanì quando Orlando si mise davanti al servitore volendo sapere più del dovuto, ora dovevamo salvarci la pelle, ad un tratto sentii quelle parole "Altea passami la spada" e vidi la bella dama chiedere a Lord Carrinton di risparmiare la vita all'eunuco.
"Orlando questo non è il momento, presto.Risolveremo questi enigmi dopo, ora dobbiamo uscire da qui, ha ragione la milady, il servitore non direbbe mai il suo nome...sempre che lo sappia."
Poi mi rivolsi all'eunuco "Allora vuoi aprire quel masso e subito, Orlando tu uscirai con la dama e poi ti seguo io". Premetti più forte la punta della spada nella gola dell'eunuco facendogli capire che non stavo scherzando.

Talia 29-11-2011 00.12.35

Lo osservai uscire dal camerino e chiudersi la porta alle spalle... sorrisi. Era davvero un tipo bizzarro... eppure mi piaceva: aveva qualcosa di insolito, aveva la gradevole capacità di sorprendermi...
Finii di togliermi il cerone e mi lavai la faccia, poi mi tolsi il costume che Renart aveva malamente strappato sulla spalla e indossai un vestito nuovo... era un abito di un rosso scuro e brillante, di una stoffa leggera e leggermente cangiante, fermai i capelli con un nastro dello stesso colore, presi uno scialle e uscii dalla stanza.
Lì trovai Essien... aveva una faccia cupa, vagamente preoccupata...
“Ho promesso al nostro nuovo amico di portarlo a fare un giro in città... gli ho prestato uno dei mantelli di Tafferuille, così darà meno nell’occhio...”
Sorrisi e gli poggiai un bacio sulla guancia...
“Tu non preoccuparti, Essien, d’accordo? Andrà tutto bene... tornerò presto! ...Te lo prometto!”
Mi avviai verso l’uscita del teatro e là vidi il misterioso inglese...
“Bonsoir, monsieur...” dissi avvicinandomi “Siete pronto per la nostra piccola passeggiata?”
Sorrisi, facendogli l’occhiolino, e lo precedetti in strada.

Guisgard 29-11-2011 00.59.52

“In quella casa” disse Marie a Daniel “viviamo io e la mia Lyu.” Indicando la bambina. “Ci siamo rifugiati lì in seguito al sempre crescente rancore della gente verso di noi… essere diversi, per molta gente, significa essere devoti del demonio…”
“Insomma, vuoi dirci cosa sta succedendo?” Rivolgendosi Hagus a Daniel.
“Non sta succedendo nulla, messere…” disse Marie “… conosco Daniel da tempo… forse questo vi stupisce? Anche per voi sono una strega?”
“Non ho detto nulla di simile, signora…” rispose Hagus “… so cosa vuol dire subire l’intolleranza della gente… ma non è pericoloso vivere da sole in questo posto?”
“Era molto più pericoloso vivere fra la gente, messere.” Fissandolo Marie. “Credetemi.”

Guisgard 29-11-2011 01.10.50

Emile, Elisabeth, padre Adam e l’uomo giunto con lui attraversavano quel luogo tra mille odori nauseabondi, colonie di ratti e melma che scivolava dappertutto.
“Elisabeth…” fece Emile voltandosi verso la donna “… fatevi coraggio, presto saremo fuori da questa fogna…”
Padre Adam avanzava stringendo con cura il corpicino di Maria, mentre a bassa voce recitava i divini Misteri del Santo Rosario.
“Pregate, padre?” Domandò l’uomo.
Il chierico annuì, senza interrompere la litania dedicata alla Vergine.
Ad un tratto delle ombre presero forma in quella penombra.
“Vedo qualcosa laggiù…” mormorò l’uomo ai suoi compagni “… chi può essere in queste fogne?”
“Padre…” disse Emile fermandosi di colpo “… pregate più intensamente… forse il demonio ci ha scoperti…”
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Guisgard 29-11-2011 01.18.11

L’eunuco accennò un sorriso, come se non temesse la lama che Altea gli stava puntando al collo.
“Si, vi farò uscire subito…” mormorò.
“No, prima mi dirai il nome del tuo padrone!” Avvicinandosi Orlando. “O mi dirai quel nome, oppure ti sgozzerò come un maiale!”
“Allora siete voi…” disse l’eunuco “… voi siete la spia che ha tradito l’Inghilterra e che è in combutta con l’ambasciatore Ginestrino…”
A quelle parole dell’eunuco, Orlando lo colpì violentemente al volto, per poi, con gesto improvviso, strappare la spada dalle mani di Altea.
“Voglio il nome del Giglio Verde…” puntando la spada contro l’eunuco “… dimmelo se non vuoi che ti uccida!”

Guisgard 29-11-2011 01.59.40

Dopo aver salutato Essien ed aver tentato di tranquillizzarlo, Talia uscì dal teatro e trovò il misterioso fuggitivo inglese ad attenderla.
“Che delitto…” sospirò divertito “… si, davvero un delitto che neanche in nome dell’arte si può giustificare…” si mosse dal muro sul quale si era appoggiato e si avvicinò a Talia “… un volto bello come il vostro non dovrebbe mai essere coperto dal trucco…” la fissò, quasi come si ammira una scultura “… vi preferisco così, senza quel trucco così vistoso… siete davvero incantevole, mademoiselle… peccato non aver portato la spada con me… non si sa mia, magari qualche giovanotto potrebbe lasciarsi ammaliare da voi…” le fece l’occhiolino “…beh, direi che possiamo andare… ah, non ho trovato alcuna donzella disposta a farmi da moglie… sapete, per via di quella storia dell’amante in fuga da un marito geloso… pensate che qualche vostra amica, magari dotata come voi di talento recitativo, potrebbe prestarsi a tale ruolo?” Rise di gusto.
In quel momento passò un ragazzotto su un calesse.
“Volete fare un giro romantico per Ostyen, monsieur?” Chiese al misterioso inglese. “Posso portare voi e la vostra bella per sole tre monete d’argento.”
“E dimmi, ragazzo…” sorridendo l’inglese e lanciando uno sguardo a Talia “… sarà abbastanza romantica la passeggiata che ci proponi?”
“Scherzate, monsieur?” Ribatté il giovane cocchiere. “Nessuno conosce Ostyen come me! Vi sono alcuni vicoletti che sembrano fatti apposta per far sospirare gli innamorati!”
“Eh, peccato che non ci sia quella vostra amica di cui si parlava prima, vero, mademoiselle?” Rivolgendosi l’inglese a Talia. “Già… peccato davvero.” Sorrise nuovamente. “E sia, ragazzo, oggi è il tuo giorno fortunato.” Continuò l’inglese, per poi lanciare una moneta d’oro al giovane cocchiere. “Prenderò in affitto il tuo calesse di Cupido per il resto della giornata!”
“Con questa moneta è vostro fino alla fine della settimana, monsieur!” Afferrando la moneta al volo il ragazzo e saltando giù dal calesse. “Comprendo perfettamente che vogliate restare soli!”
E corse via.
“E ora, mia bella Colombina, possiamo iniziare la nostra passeggiata.” L’inglese aiutò così Talia a salire sul calesse. “Non sarà forse la mitica Carretta di Lancillotto, ma saprà portarci a destinazione.” Aggiunse sorridendo.
Un attimo dopo partirono verso la Place du Peuple.
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Parsifal25 29-11-2011 02.38.04

L'agitazione aveva reso quella missione ancor più mistica e occulta.... il percorso andava chiudendosi verso una porta che si ergeva in quell'ombra con fare supremo. Venni attraversato dalla paura ma non quella che ti rende orribile ciò a cui vai incontro, bensì la paura del sublime potere della vita che non tutto fa materializzare dinanzi alla nostra vista ma solo in talune occasioni si mostra in tutto il suo splendore..... ero lì stavo per girare il pomello....e tirando un respiro profondo esordì:
"Suvvia, ognuno deve portare a termine ciò che ha voluto scegliere...non era il momento di tirarsi indietro". Aprì la porta è.....

Altea 29-11-2011 08.44.50

Il neunuco stava cedendo e presto saremmo stati liberi, ma Orlando ebbe un impeto di rabbia, ascoltai le parole dell'eunuco "Spia? Orlando una spia, che complotta contro qualcuno, non è possibile" pensai trasalendo.
Ad un tratto Orlando con impeto furioso mi tolse la spada di mano non senza aver colpito prima il servitore tramortendolo. "Orlando, che vuoi fare? non è gesto da cavaliere questo, ci stava facendo uscire, ora come faremmo. Presto troviamo una via di uscita".
Iniziai a tastare nelle pietre e sentii una pietra più leggera, al solo tocco il masso inizio a spostarsi lievemente, quel tanto da poterci far uscire. Presi la mano di Lady Gaynor aiutandola a scappare da quel covo. "Orlando, presto, esci".

Talia 29-11-2011 12.24.15

Rimasi immobile per qualche momento, osservandolo vagamente divertita...
“Bene... vediamo se ho capito...” iniziai a dire fingendo noncuranza, facendo qualche passo verso di lui e sollevando la testa per guardarlo negli occhi “Non siete stato in grado di trovare uno straccio di ragazza disposta da farvi da moglie neanche per finta... e quindi vorreste che ve ne trovassi una io? Oh, monsieur... sono brava, ma non faccio miracoli!”
Un attimo di silenzio appena, poi risi leggermente.
E proprio in quel momento giunse quel ragazzino con il suo calesse...
Un calesse! I miei occhi si mossero increduli tra il ragazzo e l’uomo al mio fianco... un calesse, tanto per non dare nell’occhio!
Lasciai comunque che mi aiutasse a salire, un attimo dopo lui strinse le briglie e partì.
Era bella Ostyen, pensai mentre la attraversavamo, bagnata da quella luce rossastra del tramonto... e quel pensiero, proprio in quel momento, mi sorprese.
“Milord...” mormorai un attimo dopo, a voce bassa ma sufficiente perché lui, che era proprio al mio fianco, potesse udirmi “Potrei continuare a credere che è da qualche marito geloso che state fuggendo... e lo crederò, se me lo direte. Crederò a qualsiasi cosa vorrete dirmi. Ma vi prego... mi piacerebbe sapere a che cosa stiamo andando incontro, mi piacerebbe sapere che cosa troveremo una volta arrivati alla Place du Peuple...” mi voltai e gli sorrisi “Sapete... le sorprese vanno bene solo in determinate circostanze... e temo non sia questo il caso!”

cavaliere25 29-11-2011 15.42.28

Guardai la bambina e dissi non voglio farti del male solamente conoscerti dissi e le accarexzai i capelli lentamente

Lancelot 29-11-2011 16.00.29

Fissai messer Cabuan, sorridendo.

"Amico mio, mi date una conferma molto utile. Non dubitate, sapremo ben servirci del nostro prigioniero, fidatevi di me: presto avremo fra le mani il Giglio Verde."

Poi, distogliendo lo sguardo dal mio interlocutore, con un cenno e uno schiocco di dita richiamo a me l'attenzione di una guardia.

"Signor Cabuan, sarei molto lieto se voleste accettare la nostra ospitalità per qualche giorno. Farò preparare una camera per voi, e se avrete la pazienza di concedermi un paio di giorni per sbrigare delle faccende urgenti, presto tornerò a chiedervi di prestarmi i vostri servigi. Naturalmente sarete ben ricompensato per questo. Ed ora, se voleste seguire questa brava guardia, ella vi condurrà nelle vostre nuove stanze. Io e il Comandante abbiamo degli affari impellenti da sbrigare."

Così parlando, prendo per il braccio il Comandante e mi allontano di diversi passi. Poi prendo di nuovo la parola, avendo cura di non essere udito da Cabuan.

"Comandante, predisponete tutto come siamo d'accordo. Con un'unica variante: quando lasceremo la caserma all'inseguimento del prigioniero, il signor Cabuan verrà con noi. Nessuno dovrà dirgli nulla, prima della notte stessa in cui il piano prenderà corpo. Se ha davvero visto in faccia il Giglio Verde, la sua presenza ci sarà fondamentale per identificarlo. Qualora fosse invece un traditore, avendolo dietro sarà più facile tenerlo sotto controllo ed, eventualmente, smascherarlo."

Daniel 29-11-2011 16.06.00

<<Anch'io sono un mago Marie.. E lo sai.. Ma vivere qui è stata una tua scelta.. Non sono qui per giudicarti..>> Guardai la casa e di nuovo la bambina.. <<Marie..>> dissi senza togliere lo sguardo dalla Bambina << Chi è il padre di Elva? Perchè è questo il suo nome..>> mi rivolso di nuovo a Marie..

elisabeth 29-11-2011 20.53.29

Aveva ragione Emile non era il momento per star male, continuai a seguirli........e quasi di istinto cominciai a pregare silenziosamente seguendo Padre Adam....fermandoci di colpo finii per sbattere sul Prete.....e seguendo lo sguardo degli altri vidi anch'io delle figure......Emile parlava di demonio.....ma il demonio non aveva motivo di star li' nelle fogne, noi dovevamo star lontano dalle guardie ........ lui non aveva di questi problemi......Il cattivo odore del male.....certo che in una fogna si faceva fatica a percepirlo....mi avvicinai ad Emile e gli sussurrai all'orecchio...." Emile ascolta la mia magia puo' aiutarci.....ovvio tra di noi c'e'un prete.....ti giuro che non siaccorgera' di nulla....alle volte le cose succedono senza che poi riusciamo a dare una spiegazione......se le forze mi venissero a mancare.....si puo' sempre dire che la fame o il fetore mi hanno resa debole........"......sentivo la melma scorrere tra mie gambe.......Le preghiere di Padre Adam avevano ammutolito Maria..ed io ero grata al Signore......e adesso attendevo solo di conoscere l'identita' di quelle ombre ma non avrei mai mosso un dito lo avrei fatto solo se Emile me lo avesse chiesto...o se la vita di Maria fosse stata in serio pericolo

Guisgard 30-11-2011 01.35.23

La bambina non rispose nulla a quelle parole di Cavaliere25, ma si lasciò accarezzare teneramente i capelli dal giovane.
“Non può rispondervi, messere…” disse Marie a Cavaliere25 “… Elva è muta da tempo ormai… una notte, alcuni contadini, resi folli dalla superstizione e dal fanatismo, giunsero in casa nostra con l’intenzione di bruciarci vive…” esitò “… riuscimmo a fuggire, ma da quel momento mia figlia non ha più parlato…” si voltò poi verso Daniel “… la magia è come tutte le altre discipline… va coltivata, altrimenti svanisce… ricordalo…” fissò per un attimo sua figlia “… suo padre? Che importanza può avere adesso? In questo bosco viviamo serene e non abbiamo bisogno di nessuno…” rivolgendosi poi di nuovo a Daniel
“Milady…” avvicinandosi Hagus alla donna “… non vogliamo in alcun modo intaccare la vostra serenità… vi chiediamo solo di aiutarci… non conosciamo questi luoghi e siamo inseguiti da alcuni nemici… vi prego, indicateci la strada per Camelot…”
Marie allora fissò Daniel.

Guisgard 30-11-2011 01.40.54

Altea era riuscita a trovare il modo di uscire da quel posto.
Insieme a Gaynor si era avviata all’uscita, quando cominciò a chiamare Orlando.
Ma questi era ancora alle prese con l’eunuco.
“Avanti, parla!” Gridava il nobile. “Voglio sapere il nome del tuo padrone, del Giglio Verde!”
Ma l’eunuco restò in silenzio.
“Allora ti ucciderò…” fissandolo Orlando.
Con la spada, allora ferì ad un braccio il servitore.
“Questo è solo un avvertimento…” mormorò il nobile “… il prossimo colpo sarà al cuore… avanti, rivelami il nome del Giglio Verde…”

Guisgard 30-11-2011 01.55.28

A quelle parole di Lancelot, il comandante della caserma annuì.
“Si, capitano!”
Ad un tratto alcune guardie richiamarono l’attenzione di Lancelot.
“Capitano…” fece una di quelle “… i repubblicani De Jeon e Missan sono appena giunti.”
“Come mai questa visita improvvisa, capitano?” Domandò il comandante della caserma a Lancelot.
Ma prima che Lancelot potesse rispondere, i due leader Ginestrini li raggiunsero.
Con loro vi erano alcuni soldati ed un giovane di bell’aspetto.
“Capitano, è ancora qui il prigioniero?” Domandò Missan. “Bene, dobbiamo vederlo subito. Quanto a voi, dimenticate ogni altra faccenda… ho un incarico per voi… siamo vicini alla vittoria, forse…” ed un ghigno apparve sul suo volto “… prendete un paio di soldati e recatevi al Castello della Memoria Antica. Lì troverete ad attendervi un plotone già pronto e… monsieur boia… partite adesso.” Ordinò Missan.
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Guisgard 30-11-2011 01.59.40

Parsifal era davanti a quella porta.
Attorno a lui c’era solo una penombra avvilente ed un silenzio insopportabile.
Il giovane allora si fece coraggio ed aprì quella porta.
Si ritrovò così in una stanza buia.
Ma, poco a poco, i suoi occhi cominciarono ad abituarsi ed intravidero una sagoma.
Stava seduta su una sedia e lo fissava.
Lo fissava in silenzio.
Un attimo dopo la porta alle spalle di Parsifal si chiuse di colpo: ora era rinchiuso in quella stanza insieme a quella misteriosa sagoma seduta davanti a lui.

Guisgard 30-11-2011 03.01.02

“Eh, cosa volete farci, mademoiselle…” sospirando il misterioso inglese “… pur se è avvilente, è proprio la verità… non sono riuscito a convincere nessuna ragazza a farmi da moglie… eppure, mentre vi attendevo, mi sono passate davanti ben tre affascinanti popolane…” assumendo un’aria vagamente divertita “… la prima era una tipica bellezza di borgata… capelli lunghi e nerissimi, prosperosa e con un’espressione a metà tra il malizioso e l’insofferente… le ho fatto la mia proposta, ma probabilmente nel momento sbagliato… il suo ragazzo l’aveva appena lasciata e il solo sentir nominare la parola matrimonio l’ha mandata su tutte le furie… poco dopo è passata un’altra ragazza… questa aveva l’aria più distinta e sembrava volersi atteggiare con modi alquanto sofisticati… era biondissima e con uno sguardo non troppo diverso da quello che doveva avere la mitica Didone… ma, purtroppo per me, era seguita da almeno tre spasimanti ed io detesto mettermi in fila… ma, proprio mentre disperavo di trovare una moglie da portare a spasso per Ostyen, ecco che è comparsa lei… capelli castani e occhi languidi, abbigliata con un abitino non troppo appariscente… sono anche arrivato a conoscerne il nome… Veronique… ah, adoro le donne francesi…” sospirò nuovamente “… ma quando le ho proposto di fingersi mia moglie… beh, credo abbia frainteso, visto che mi ha quasi trascinato a forza nella chiesetta più vicina…” sbuffò “… si vede che il destino vuole lasciarmi alla mercè di quel marito geloso…”
Il calesse procedeva lungo la strada affollata.
Il Sole tingeva le case di Ostyen con il suo alone purpureo, rendendo quello scenario come incantato.
Un’aria crepuscolare e malinconica dominava attorno a loro, mentre le colline oltre l’abitato sembravano riflessi di mondi lontani ed estranei da ciò che stavano vivendo.
“Volete sapere cosa ci attende?” Fissando nuovamente Talia. “Diciamo che voglio far visita ad un vecchio amico… sperando di trovarlo… ora però che ci penso…” assumendo un’aria sarcastica “… non ho ancora escogitato come giustificare la vostra presenza… forse perché neanche io ho compreso il motivo che vi ha spinto a seguirmi…” accennò un lieve sorriso “… perché vi siete offerta di accompagnarmi? Da piccolo, ricordo, a scuola per risolvere i problemi di geometria ci davano tre risposte tra le quali scegliere quella esatta… vediamo... scanzonata: eravate forse annoiata dalla tranquilla vita da commediante, decidendo dunque di prendervi una mattinata di svago? Audace: forse avete un appuntamento con uno spasimante segreto ed io vi ho dato il pretesto per lasciare la vostra compagnia teatrale? Ed infine… romantica: forse mi avete seguito con la speranza di potermi strappare un altro bacio?” Rise di gusto.

Guisgard 30-11-2011 03.21.30

Emile ascoltò le parole che Elisabeth gli sussurrò all’orecchio.
Annuì.
“Attendete il mio segnale…” mormorò “… intesi?”
Restarono così tutti fermi.
Quelle figure si avvicinavano sempre più, fino a mostrare il loro vero aspetto.
Erano quattro uomini.
“Cosa ci fate qui sotto?” Chiese uno di loro al gruppo di Emile.
“La stessa cosa potrei chiederla io a voi.” Replicò questi.
I quattro si scambiarono rapide occhiate e qualche ghigno camuffato da sorriso.
“Forse siamo qui per lo stesso motivo…”
“Non credo…” rispose Emile.
“E perché mai?” Fissandolo uno dei quattro. “La città pullula di guardie… magari siamo qui perché non ci vanno molto a genio… e voi invece?” Domandò nuovamente. “Perché siete qui?”
“Curioso, l’amico.” Intervenne il compagno di Emile.
“Ehi, ma quella è una donna…” fece uno dei quattro accorgendosi di Elisabeth.
“Si, è una suora…” disse Emile.
“Una suora con un bambino?”
“Si, è un’orfanella.” Rispose Emile.
“Non sapete che le suore sono contro la legge?”
“Già…” fissandolo Emile “… e anche voi credo che lo siate… altrimenti perché strisciare come ratti in questa fogna…”
I quattro risero.
“Su, in fondo mi siete simpatico…” disse uno di loro ad Emile.
“Già, da piccolo facevo ridere tutti a scuola…” replicò questi.
“Sentito, amici?” Voltandosi l’uomo verso i suoi tre compari. “Abbiamo un comico qui! Avanti, su… raccontaci una storiella… ma una di quelle piccanti!” E tutti e quattro risero.
“Ma non davanti alla suora!” Fece un altro di loro.
“E perché mai?” Continuando a ridere uno dei suoi compari. “Anche le suore sono donne, cosa credi! Anzi, talvolta, stando sempre rinchiuse in un convento, sono ancora più calde delle donne normali!”
“Avanti, sorella…” fece un altro di loro “… perché non ci racconti tu una bella storiella? Mi piacciono quelle che parlano delle novizie!”
“Ora basta!” Intervenne padre Adam. “Lasciatela in pace!”
“Ehi, vecchio…” tornando serio quello che sembrava il capo dei quattro “… sono mesi che non tocchiamo una donna… veniamo da una delle prigioni dei Ginestrini… e posso assicurarti che lì dentro avvengono cosa da far impallidire anche il più profondo e remoto dei gironi infernali… perciò, se non volete guai, consegnateci quella donna… fatelo e vi lasceremo proseguire per la vostra strada…”

Altea 30-11-2011 07.57.58

Finalmente vedevo la luce e respiravo l'aria, mi affacciai all'entrata e intravidi Orlando che ancora discuteva con l'eunuco e poi la spada che ferì il servitore, le urla di Orlando rimbombavano e in quell'istante rividi quel Lord Carrinton che incontrai all'inizio, mi rammaricai.
"Orlando" urlai "sappi che quella spada appartiene a me e alla mia casata, è dono di mio padre, e mai si bagnerà del sangue di un innocente. Ora sali, per favore, dobbiamo scappare...o giuro su Dio che me ne vado da sola e ti lascio qui".

cavaliere25 30-11-2011 09.23.54

Guardai la bambina e mi rattristai poi guardai la donna e dissi mi dispiace per vostra figlia è cosi carina ma ci sarà un modo per farle tornare la parola dissi guardando la bambina e accarezzandole il viso

Lancelot 30-11-2011 10.18.26

'Maledizione!', pensai.
Non ora, non ora! Era la prima volta che la visita del mio signore Missan mi procurava un sincero moto di rabbia, forse perché ancora una volta si accompagnava al ghigno sprezzante di De Jeon, per il quale provavo una profonda antipatia.
Era tutto così ben congegnato... Ed ora sarebbe tutto andato a farsi benedire. No, non posso andarmene così, devo prima almeno metterli al corrente degli ultimi avvenimenti.

"Partirò immediatamente, mio signore. Permettetemi soltanto di rubarvi solo due minuti del vostro tempo, per potervi mettere a conoscenza di quello che è stato il nostro operato qui sinora."

E così parlo loro del prigioniero, del piano che avevo messo in atto, del signor Cabuan e della sua sedicente conoscenza del vero Giglio Verde...

"Ed ora, se lor signori ritengono che non vi siano cambiamenti nei loro ordini, mi preparerò a partire entro un quarto di clessidra."

Guisgard 30-11-2011 14.15.02

Orlando sembrava preso da un impeto di rabbia difficilmente controllabile.
Appariva come ossessionato dal Giglio Verde.
Fissava con vivo odio gli occhi dell’eunuco.
“Conosco bene gli uomini…” mormorò “… e so che non mi rivelerai mai il nome del tuo padrone… e sia, lo scoprirò da me… ma sappi che prima di andar via io mi prenderò la tua vita… chissà che poi il tuo romantico signore mascherato non venga a richiedermela…”
Ma proprio mentre si apprestava a trafiggere l’eunuco, qualcosa lo aggredì.
Era Blester, il lupo bianco del Giglio Verde.
L’animale afferrò la mano di Orlando talmente forte da strappargli via la spada.
“Maledetto lupo…” ansimando Orlando per il dolore, mentre stringeva nella camicia la mano insanguinata “… ora non potrò più impugnare un’arma…” si voltò poi verso Altea e Gaynor “… andate via, voi due, presto!” Gridò alle due donne. “Non pensate a me! Altea, va via!”
“Blester…” alzandosi l’eunuco “… finiscilo.” Ordinò al lupo bianco.

Guisgard 30-11-2011 14.18.35

“Non vi è alcun modo per farla parlare di nuovo.” Disse Marie a Cavaliere25. “Non vi è rimedio per il male fatto dal fanatismo di quegli uomini.”
“Ci spiace per vostra figlia…” fece Hagus “… ma forse, portandola da un buon medico…”
“No!” Lo interruppe Marie. “Nessun Cristiano toccherà più mia figlia!”

Guisgard 30-11-2011 14.24.06

Missan e De Jeon ascoltarono con attenzione le parole di Lancelot.
“Capitano, ascoltatemi e vi spiegherò ogni cosa…” cominciò a dire Missan.
“Gli ordini non vanno spiegati.” Lo interruppe De Jeon. “Capitano…” fissando Lancelot “… siete qui per obbedire, non per metterci al corrente delle vostre opinioni. Attenetevi agli ordini che vi sono stati dati. Recatevi subito alla fortezza della Memoria Antica e conducete qui il plotone insieme al boia.”
“Procedete, capitano.” Disse Missan. “Terremo il vostro piano in considerazione. Del resto nessun prigioniero potrà mai fuggire da qui. Andate ora.”
“Sei troppo buono con i tuoi sottoposti.” Rivolgendosi De Jeon a Missan.
“I miei uomini mi sono fedeli” rispose l’ambasciatore “e meritano il mio rispetto.”

Altea 30-11-2011 16.06.27

Orlando continuava a urlare e minacciare l'eunuco, quando stava arrendendosi finalmente per uscire, qualcosa di terribile si verificò alla mia vista. Quel lupo afferrò la mano di Orlando, non riuscii nemmeno a urlare.
Orlando ci disse di andarsene, mi rivolsi alla dama "Voi...andate presto, laggiù si trova un villaggio di pescatori, andate a chiedere aiuto e di raggiungerci, dite che mio marito è ferito e abbiamo bisogno di un dottore". Detto questo rientrai nel nascondiglio del Giglio Verde, Orlando si teneva forte la mano ferita, riuscii a prendere la mia spada. L'eunuco si accorse della mia presenza solo allora e questa volta non l'avrebbe passata liscia, gli mostrai la spada in mano. "Ora voi se non ci fate uscire da qui perirete della spada degli O'Kenninghton e non crediate io non sia brava a destreggiarmi, perchè mio padre era uno dei migliori cavalieri del re." Mi avvicinai ad Orlando, la mia veste si sporcò del suo sangue "Orlando coraggio, fatti forza e saliamo". Proprio allora il lupo si diresse verso di me, ma non ebbi compassione e con un fendente, un solo colpo lo ferii alla gamba. Egli emanò un guaito, non era ferito a morte e guardai l'eunuco "Avete visto...?? a voi toccherà di peggio, se il lupo è ferito è colpa vostra e vi conviene curarlo prima che ritorni il vostro padrone". L'eunuco non si mosse e trascinai Orlando, con gran fatica fino alla uscita di quel nascondiglio, e lì egli perse i sensi per il dolore.

Guisgard 30-11-2011 16.16.39

Orlando aveva perso i sensi, tanto era forte il dolore alla mano.
Inoltre perdeva molto sangue.
Un attimo dopo la porta si chiuse e Altea e Orlando restarono abbandonati su quegli scogli.
L’eunuco aveva infatti rinchiuso il nascondiglio, lasciandoli fuori, alla mercè della sorte.
Pochi istanti dopo, Orlando cominciò a farfugliare qualcosa: delirava per la febbre causatagli dal morso del lupo bianco.

Talia 30-11-2011 17.22.36

Il calesse procedeva rapido attraverso la capitale. Il vento mi faceva volare i capelli, ma i miei occhi erano persi nel mare di povertà e di disperazione della gente che viveva ai margini della strada...
Poveri... non avevo mai visto così tanti poveri come ad Ostyen...
La rivoluzione, la guerra, i giochi di potere... tutto ciò aveva anche un rovescio della medaglia, tutto ciò aveva portato i più deboli a sperperare tutti i loro averi con la promessa disattesa di libertà e di uguaglianza... e ora che cosa avevano quelle persone? Cos’era rimasto loro? Adesso non avevano più niente... non avevano libertà... e di certo non avevano uguaglianza!
Provavo pietà per loro... e rabbia per la loro condizione.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 41425)
“Volete sapere cosa ci attende?” Fissando nuovamente Talia. “Diciamo che voglio far visita ad un vecchio amico… sperando di trovarlo… ora però che ci penso…” assumendo un’aria sarcastica “… non ho ancora escogitato come giustificare la vostra presenza… forse perché neanche io ho compreso il motivo che vi ha spinto a seguirmi…” accennò un lieve sorriso “… perché vi siete offerta di accompagnarmi? Da piccolo, ricordo, a scuola per risolvere i problemi di geometria ci davano tre risposte tra le quali scegliere quella esatta… vediamo... scanzonata: eravate forse annoiata dalla tranquilla vita da commediante, decidendo dunque di prendervi una mattinata di svago? Audace: forse avete un appuntamento con uno spasimante segreto ed io vi ho dato il pretesto per lasciare la vostra compagnia teatrale? Ed infine… romantica: forse mi avete seguito con la speranza di potermi strappare un altro bacio?” Rise di gusto.

Mi voltai e lo osservai cupa per qualche istante... se c’era una cosa che detestavo era esser derisa quando avevo parlato seriamente...
Infine gli regalai un sorriso sarcastico.
“Affascinanti ipotesi!” sentenziai “Ma temo che la cruda verità sia un’altra... vedete... se c’è una cosa che detesto sono i lavori fatti male, o lasciati a metà! La Guardia Repubblicana vi stava cercando, giusto? E vi cercherà ancora... un uomo solo e in fuga... e a me non va proprio che tutto il mio impegno per non farvi impiccare sia stato vano!”
Distolsi gli occhi dai suoi e li abbassai...
“Perciò...” soggiunsi, lisciandomi distrattamente una piega della gonna “Vi chiederei la grazia, se desiderate proprio farvi prendere e mandare alla forca, di non farlo davanti a me! Se non altro, per salvaguardare il mio amor proprio!”
Risollevai la testa e tornai con rabbia a guardare quella folla di mendicanti al bordo della strada... eravamo quasi alla Place du Peuple... ed io ero stata un po' dura, forse.

Lady Gaynor 30-11-2011 17.31.52

"Voi...andate presto, laggiù si trova un villaggio di pescatori, andate a chiedere aiuto e di raggiungerci, dite che mio marito è ferito e abbiamo bisogno di un dottore". La moglie di Lord Carrinton si rivolse a Gaynor, che ancora tremava, sconvolta dalla furia dell'uomo verso l'eunuco. Si affrettò quindi ad uscire dal covo per la strada indicatale dalla donna. Si ritrovò così in uno stretto corridoio di pietra, alla cui fine si intravedeva una luce fioca. Lo percorse tutto correndo, la fredda aria autunnale filtrava dall'esterno, pungendole tutto il corpo. Si ricordò allora di indossare soltanto la tunica... Povera me, arrivare vestita così in un villaggio di pescatori!
Finalmente Gaynor arrivò all'uscita, accorgendosi che si trattava di una grotta a mala pena visibile, posta tra le rocce di una splendida baia. Battendo i denti a causa del freddo, si fece coraggio e prese ad arrampicarsi su per le rocce. Quando arrivò in cima, era tutta un graffio, persino la preziosa clamide si era strappata. Cominciò a correre per l'unico sentiero che le si era presentato davanti e, dopo un tempo che le parve interminabile, con i piedi lacerati e sul punto di congelare, giunse finalmente nel villaggio di cui le aveva parlato Lady Carrinton. Lì c'erano alcuni pescatori intenti a ricucire le loro reti. A loro Gaynor si rivolse quasi senza fiato: "Presto, signori, c'è bisogno di un medico laggiù nella baia! Un uomo è stato azzannato da un lupo, ha urgenza di essere medicato..."

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Altea 30-11-2011 19.13.24

Orlando non si risvegliava in preda al delirio di quella improvvisa febbre che quel lupo bianco gli aveva procurato con la ferita. Speravo solo che la bella e gentile dama presto sarebbe arrivata con qualcuno, soprattutto un dottore. Presi un lembo della sottoveste e fasciai forte la mano del mio amato, sperando cosi di bloccare la perdita di sangue e che la ferita non si infettasse. Mi avviai verso quel lembo di spiaggia che raggiungeva quegli scogli, bagnai il mio fazzoletto e poi tamponai la fronte di Orlando per rinfrescare le tempie e cercare di dare sollievo a quella febbre. "Orlando ti devi riprendere, avevi ragione. Perchè quelle persone ci hanno attaccato e ci hanno trattato cosi, nemmeno conoscendoci e fin dal primo momento che ci hanno visto". Mentre aspettavo mi ritornò in mente l'odio con cui Orlando si era scagliato contro quel servitore, come se rappresentasse il Giglio Verde, ma capii dalle ultime parole che quell'odio era riservato al capobanda. Orlando non rinveniva e a un tratto sentii pronunciare dalla sua bocca strane parole.

Daniel 30-11-2011 19.15.23

Fissai la bambina per interminabili istanti..
<<Sì Marie ti mostrerò la strada per Camelot.. Ma prima voglio parlare da solo con Elva..>> Mi avvicinai alla bambina e la guardai..
<<Se vuoi seguirmi..>> E le tesi la mano..

elisabeth 30-11-2011 19.34.04

Rimasi in silenzio alle spalle di Padre Adam, non avevo intenzione di combinare guai la vita della piccola era troppo importante per me........e cosi' seguii la conversazione tra le quattro ombre, che si rivelarono dei fuggiaschi, ed Emile con il suo compagno........Una Suora, avevo fatto passaggi enormi in quei giorni......da moglie a vedova ed infine una Suora......ma la discussione si stava facendo pesante, ero la preda ambita......ed il Clero non era amato..........Erano in quattro e la prigione gli aveva imbruttito l'animo come un'antica maledizione........Emile era forte e ne avevo visto le gesta.......ma loro erano in quattro.....e non ben intenzionati......il freddo dell'acqua incominciava ad intorpidirmi le gambe......l'attesa era tremenda piu' del pensiero di dover affrontare quei quattro disgraziati......aspettavo solo un cenno da Emile e avrei potuto renderli inermi .....ma dovevo anche considerare che poi padre Adam avrebbe chiesto spiegazioni ed Emile aveva gia' fatto di tutto perche' io e Maria fossimo ben accetti nel gruppo......ma cosa avrebbe deciso il suo amico.....ogni volta mi sentivo il suo sguardo addosso come fosse la sacra inquisizione.............Una cosa pero' potevo fare.....i topi....se i topi si accentravano intorno a loro.......i malcapitati avrebbero cercato di non farsi mordere e si sarebbero distratti......ed Emile e il suo amico avrebbero potuto avere la meglio...............Solo un cenno Emile, solo un cenno.........pensami, pensami cosi' intensamente che io possa leggere i tuoi pensieri........Sai che posso farlo......solo un filo di pensiero tra me e te..........e attesi.....che fosse lui a prendere la decisione

Guisgard 01-12-2011 01.20.00

Elva, a quelle parole di Daniel, guardò per un attimo la madre.
Questa annuì e la bambina prese la mano di Daniel.
“Ricorda che dobbiamo tornare presto a Camelot, ragazzo.” Disse Hagus al giovane scudiero di Guisgard.

Guisgard 01-12-2011 01.43.22

Gaynor correva tra le rocce bagnate e rese viscide dall’umidità della sera.
Aveva una gran pena nel cuore.
Una profonda inquietudine era sorta in lei.
Il mare sterminato, l’incerto profilo della scogliera, l’immutabilità di quella silenziosa notte: in quello scenario correva verso il villaggio dei pescatori.
Come un’Euridice senza il suo Orfeo, come una Medea abbandonata da Giasone, come un’Alcesti perduta negli abissi dell’Ade, così Gaynor percorreva quei luoghi.
Poi, finalmente, intravide delle deboli luci davanti a lei.
E più correva, più quelle luci si avvicinavano.
Giunse così nel villaggio dei pescatori.
Nel vederla, quei pescatori ai quali si era rivolta, restarono turbati.
Una bellissima donna, quasi nuda e con graffi su tutto il corpo, non era solita apparire durante le notti.
“Calmatevi ora, milady…” avvicinandosi a lei il più vecchio di quei pescatori e porgendole una vecchia giubba da marinaio per coprirla “… indossate questa, altrimenti rischiate di prendervi un malanno…”
“Sta attento, When…” fece un altro di quei pescatori al vecchio “… non vedi come è vestita? E poi tutti quei graffi? Io dico che è una strega! Non avvicinarti a lei!”

Guisgard 01-12-2011 01.50.16

Altea tentava di far calare quella febbre, ma senza un posto caldo in cui far riposare Orlando tutto era inutile.
Poi, ad un tratto, il nobile cominciò a farfugliare qualcosa.
Frasi quasi senza senso.
“Il… Giglio… Verde… Missan… l’abbiamo… scoperto…” ansimava nel delirio “… parla… parla… eunuco… chi… è… il tuo… padrone?”
Si agitava sempre più.
“Semanide… no… non farlo…” il delirio sembrò aumentare “… Semanide… perché… mi fai questo? Semanide… Altea… Altea… non andare… via… Altea…”
E nel delirio prese a stringere la mano di Altea.
“Il… Giglio… Verde… devo... scoprire il suo... vero... nome... Altea… scappa… il lupo… no!” E saltò su all’improvviso.
Il suo volto era una maschera di sudore ed il suo respiro era rotto per l’agitazione.
Si voltò poi verso sua moglie e cominciò a fissarla.
“Dove… siamo?” Chiese alla ragazza. “Cosa è accaduto?”

Guisgard 01-12-2011 02.14.47

Emile era davanti a quei quattro avanzi di galera.
Avevano chiesto Elisabeth come lasciapassare.
Elisabeth.
Era un prezzo troppo alto da pagare, per Emile.
Non avrebbero toccato la donna nemmeno con un dito.
Poi delle immagini e dei suoni attraversarono la mente di Emile.
Come se Elisabeth stesse parlando con lui.
“Non posso…” disse fra se Emile “… non posso lasciarle usare la magia… dopo sarebbe troppo debole per proseguire… ed il viaggio è ancora pieno di difficoltà…”
“Allora, stiamo aspettando.” Fece uno dei quattro, interrompendo i pensieri di Emile. “Dateci la donna e vi lasceremo passare.”
Emile si voltò indietro verso i suoi tre compagni.
Guardò Elisabeth e accennò un sorriso, come a volerla tranquillizzare.
Poi, subito dopo, scambiò una rapida occhiata d’intesa col suo amico.
Nel frattempo i quattro evasi si erano avvicinati.
Poi, tutto accadde all’improvviso.
Emile aggredì i quattro e lo stesso fece, un attimo dopo, il suo amico.
Padre Adam fece un passo indietro per difendere Elisabeth e Maria.
Scoppiò una feroce rissa fra i sei.
Emile e l’uomo giunto insieme a padre Adam però riuscirono ad avere la meglio, stendendo i quattro lestofanti.
“Maledetti…” mormorò l’uomo.
“Riprendiamo il cammino.” Disse Emile.
Ma, mentre Emile ed il suo amico erano voltati di spalle, uno dei quattro si rialzò e colpì con una pugnalata al fianco il compagno di Emile.
Anche un altro di quegli evasi si rialzò, assalendo poi Emile.
In un attimo questi si ritrovò addosso i due evasi.
“Uccidilo!” Gridò uno dei due all’altro. “Spaccagli il cuore col pugnale! Io lo tengo fermo!”
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Guisgard 01-12-2011 02.53.55

Quelle parole di Talia.
Poi un fischio.
“Ehi, che caratterino!” Esclamò il misterioso inglese. “Non volevo certo minimizzare o, peggio, denigrare il vostro avermi tirato fuori dai guai, mademoiselle!” La fissò ed accennò un sorriso. “Eh, fortuna che non sono tra i vostri spasimanti, altrimenti mi avreste spezzato il cuore! Salvato non per amore, ma solamente per il vostro amor proprio! E sia, me ne farò una ragione!” La fissò nuovamente e poi si abbandonò ad una sonora risata. “Perdonatemi, mia deliziosa Alcesti. Vi sono debitore e nulla cambierà questa cosa. Ve ne sono grato come un Admeto appena strappato alla morte dalla sua virtuosa moglie.”
Arrivarono finalmente alla Place du Peuple.
L’inglese fermò il calesse in uno stretto vicoletto laterale e saltò giù.
Aiutò poi Talia a scendere dal calesse.
Ma le sue braccia non lasciarono subito la ragazza.
“Vi sono grato per ciò che avete fatto…” disse fissandola negli occhi “… sono qui per aiutare un amico e se non fossi sicuro di potervi proteggere, non vi avrei mai lasciata venire con me…” i suoi occhi era fissi in quelli di lei “… perdonatemi se non vi ho detto nulla di me, ma l’ho fatto solo per proteggervi… meno sapete, meglio è…”.
Per un attimo il viso di lui si avvicinò al quello di lei e quasi le loro labbra arrivarono a sfiorarsi di nuovo.
Poi, quasi con uno sforzo, il misterioso fuggitivo si fermò ed accennò un sorriso.
“Credo sia meglio andare…”
Uscirono così dal vicoletto.
“Vi consiglio di far sparire quel broncio, mia deliziosa Colombina” mentre si avviavano verso il centro della piazza “o farete fallire miseramente il mio piano. Vedete, visto che non sono riuscito a trovare nessuna aspirante moglie, ho pensato di spacciarvi come mia innamorata. Dopotutto siete un’attrice e calarvi in ruoli difficili e impensabili è il vostro mestiere.” E rise di gusto.
Un attimo dopo si ritrovarono di fronte ad una caserma.

Altea 01-12-2011 08.37.56

Orlando parlava, e sembrava una lingua a me sconosciuta, sobbalzai al solo sentir nominare il nome della sua..defunta prima moglie.
All'improvviso egli si sveglio di colpò, la sua mano stringeva la mia, mi fissò chiedendomi che era successo.
"Orlando, non ricordi nulla? riposati, anzi troviamo riparo sotto quegli scogli."
E lì ci sedemmo, aspettando l'arrivo di qualcuno e della dama.
"Siamo stati prigionieri del Giglio Verde...e un lupo ti ha ferito la mano, ricordi ora?". Preferii non dire altro, ora si doveva pensare a curare quella ferita. "E dobbiamo curare quella mano, ti senti di andare verso il villaggio dei pescatori?Ho mandato quella misteriosa dama a chiamare qualcuno ma non è ancora di ritorno, forse meglio tornare alla locanda, che ne pensi?".
Cercavo di nascondere la mia preoccupazione, vedevo Orlando così vulnerabile, era molto strano.

Talia 01-12-2011 13.25.08

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 41476)
Quelle parole di Talia.
Poi un fischio.
“Ehi, che caratterino!” Esclamò il misterioso inglese. “Non volevo certo minimizzare o, peggio, denigrare il vostro avermi tirato fuori dai guai, mademoiselle!” La fissò ed accennò un sorriso. “Eh, fortuna che non sono tra i vostri spasimanti, altrimenti mi avreste spezzato il cuore! Salvato non per amore, ma solamente per il vostro amor proprio! E sia, me ne farò una ragione!” La fissò nuovamente e poi si abbandonò ad una sonora risata. “Perdonatemi, mia deliziosa Alcesti. Vi sono debitore e nulla cambierà questa cosa. Ve ne sono grato come un Admeto appena strappato alla morte dalla sua virtuosa moglie.”

Non gli risposi, e per tutto il resto del viaggio continuai a mantenere gli occhi ostinatamente puntati dalla parte opposta alla sua... guardavo la strada, le immagini mi sfilavano davanti agli occhi come su di una tela... il calesse andava veloce, veloce verso non sapevo che cosa.
Poi d’un tratto si fermò in un buio vicolo proprio dietro la Place du Peuple, scese e aggirò il calesse per aiutare me...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 41476)
Aiutò poi Talia a scendere dal calesse.
Ma le sue braccia non lasciarono subito la ragazza.
“Vi sono grato per ciò che avete fatto…” disse fissandola negli occhi “… sono qui per aiutare un amico e se non fossi sicuro di potervi proteggere, non vi avrei mai lasciata venire con me…” i suoi occhi era fissi in quelli di lei “… perdonatemi se non vi ho detto nulla di me, ma l’ho fatto solo per proteggervi… meno sapete, meglio è…”.
Per un attimo il viso di lui si avvicinò al quello di lei e quasi le loro labbra arrivarono a sfiorarsi di nuovo.
Poi, quasi con uno sforzo, il misterioso fuggitivo si fermò ed accennò un sorriso.
“Credo sia meglio andare…”

Rimasi immobile per qualche attimo... il cuore aveva ripreso a battermi forte, come sul palco, come nel magazzino...
Lui si era avvicinato per un istante, per poi allontanarsi in fretta, quasi meccanicamente... lo fissai sorpresa, quasi senza fiato... mi facevano girare la testa questi suoi cambi di umore e di tono...
Lo vidi avviarsi verso la piazza con passo sicuro...
Proteggermi, aveva detto... mi chiesi da che cosa intendesse proteggermi, o da chi...
Non mi aveva detto nulla di lui... era vero, ma me ne resi conto con chiarezza solo in quell’istante... oppure ero lì... perché?
Chiusi gli occhi e inspirai profondamente...
Era una pazzia! Era la cosa più assurda che avessi mai fatto... eppure...
In fretta mi staccai dal calesse cui ero appoggiata e lo raggiunsi che già era arrivato alla fine del vicolo...
La Place du Peuple era ampia e decorata con i vessilli della Repubblica. La attraversammo a passo tranquillo, quasi stessimo solo passeggiando... mi ero appoggiata disinvoltamente al suo braccio, lasciando che mi conducesse verso un edificio dalla facciata alta e severa... non feci domande e non opposi resistenza alcuna: non sapevo perché, ma mi bastava avvertire il contatto con la sua mano per esser tranquilla e osservare quell’aria sicura sul suo volto.
Solo quando giungemmo di fronte a quell’edificio e lui si fermò mi resi conto di che cosa si trattasse.
“E' una caserma, monsieur...” mormorai, stringendo senza volerlo la stoffa della camicia sulla sua manica “Non sono sicura che sia un luogo adatto a voi in questo momento...”

Daniel 01-12-2011 15.37.40

Presi la mano della bambina e iniziai a camminare nella foresta.. La portai in una radura e mi sedetti di fronte a lei..
<<Allora.. Dicono che non parli più è? Vediamo adesso..>>
Posi una mano sulla fronte della bambina e dissi
<<Oblivion!>>
Mi ritrovai a vagare tra i ricordi della bambina.. Arrivai a quel ricordo doloroso.. Guardarlo mi fece piangere.. Grazie alla magia lo eliminai e uscii dalla mente della bambina.. Appena uscii dalla mente della bambina quella sussultò e divenne bianca..
<<Elva.. Elva? HAGUS VIENI QUI!>> urlai nella foresta..
Ad un erto punto notai che sulla fronte della bambina non c'era più quell'orribile marchio ma una semplice e piccola stella..
<<MA allora..>> Presi una baccarancia dalla borsa e la feci mangiare alla bambina che riprese colore..
<<Elva tutto bene?>> Sono sicuro che sarebbe tornata a parlare..


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 17.30.13.

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