Camelot, la patria della cavalleria

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elisabeth 21-09-2010 22.39.30

Sorrisi e il mio pensiero ando' ad Empi...mia cara tra un po' avremo un'altro ospite nella foresta......." Avete ragione se non ci sbrighiamo.....andrete al matrimonio con gli abiti che avete addosso.....guardate li' c'e' una bottega.....sembra proprio faccia al caso nostro.....andiamo...."

cavaliere25 21-09-2010 22.41.52

Guardai nella direzione dove indicò Elisabeth si è vero dissi andiamo e mentre raggiungevo la bottega insieme a lei dissi dentro di me chissà se saranno felici i miei compagni di avventura e sorrisi.

elisabeth 21-09-2010 22.44.21

Era facile leggere il suo pensiero..era un libro aperto..." Tranquillo i tuoi amici sono felici..ognuno ha trovato quello che cercava....."

Morrigan 22-09-2010 00.58.49

L'aveva lasciata sola nella stanza, adducendo mille stupide scuse, e Morrigan aveva finto di credere a quelle favole. Mion doveva di certo avere in mente qualcosa, se non voleva portarla con sè... perchè rovinare ogni sorpresa per un'infantile curiosità?
Decise di impiegare meglio il tempo di quell'attesa. Ripensò al fatto, che, in effetti, non aveva ancora un abito da indossare per la cerimonia. Mentre passeggiava alla fiera con Mion quel pensiero le era sfuggito del tutto dalla mente, rapita com'era dalla gioia del mattino.... immaginò la faccia del prete se l'avesse vista giungere all'altare in calzoni e stivaloni, fasciata dal corpetto e dalle cinte di cuoio... si lasciò sfuggire una risata a quel pensiero... sì, doveva davvero trovare qualcosa da mettersi addosso!

Pensando questo, scese rapidamente le scale, ma poco prima di arrivare nella sala grande, un tripudio di risa e il tintinnare dei boccali la fece arrestare nell'ombra prima dell'ingresso. Sbirciò appena e fugacemente, e vide che tutti i nobili compagni di quella sua avventura erano lì riuniti a far festa. Udì più volte la parola matrimonio, seguita dai lazzi e dagli scherzi che è costume riservare ai futuri sposi, e rise di quelle arguzie. Ma una cosa sopra ogni altra le diede grande piacere... vide Mion brindare con Guisgard, e quella scena le procurò un'infinita gioia. Certo, non esisteva alcuna plausibile ragione del perchè Guisgard fosse in quella locanda, ma aveva forse importanza? Qualunque fosse la ragione del suo ritorno, doveva essere di certo felice, dal momento che stava condividendo quella gioia con i compagni che, nel bene o nel male, per scelta o per volere del Fato, gli erano stati accanto. A lei non importava che il sapere che Mion aveva ricordato la promessa che le aveva fatto, e questo bastava.
Ritornò piano sui suoi passi, attenta a non farsi udire. Non poteva certo passare disinvoltamente in mezzo alla sala e uscire dalla porta principale come se nulla fosse... ritornò nella stanza, e nel mentre sorrideva dell'idea che aveva avuto... calzoni e stivaloni servono a questo, no?
Si mise a cavalcioni della finestra, cercò un punto d'appoggio valido, e con un balzo atterrò sul tetto del fienile e di lì sulla stradina che fiancheggiava la locanda. Dal basso fissò fugacemente la finestra dalla quale si era calata... farai mai l'abitudine a tutto questo, mio povero Mion?
Sorrise a quel pensiero, quindi si mise alla ricerca di qualche bottega di sarto.
Potete immaginare la sorpresa e la gioia di Morrigan nel ritrovarvi Cavaliere25, e soprattutto la sua cara Elisabeth?
Alla sua vista, la ragazza non chiese nulla... sapeva che Elisabeth le avrebbe detto tutto in un soffio, in una visione. Per questo non sprecò un istante in inutili parole, ma le prese entrambe le mani e, chinando il capo, le baciò con rispetto, con quel gesto che aveva sempre tributato alla superiorità della sua maestra. Poi, quando vide che Elisabeth lasciava quella stretta e la invitava con un gesto materno, Morrigan si lasciò stringere in un abbraccio, e in quei pochi istanti in cui si abbandonò alla consolazione di quell'affetto, Morrigan affidò al cuore di Elisabeth tutte le emozioni di quei giorni... tutte le parole, e i sorrisi, e la bellezza dei baci, e la scopert di tutto un mondo che le stava scoppiando nel petto.
Quando si fu ripresa da quell'emozione, rammentò anche il motivo della sua urgenza. Sorrise e si scusò con i due amici.

"Come potete immaginare, sono in cerca di un abito, miei cari... però, vi prego, è una sorpresa! Mion non sa che mi trovo qui, egli mi crede a riposare alla locanda... quindi, miei buoni signori, mi affido alla vostra discrezione"

Lanciò loro un sorriso ed un segno d'intesa, prima di seguire nella bottega il buon sarto, che l'attendeva sulla soglia per mostrarle i suoi abiti.

Guisgard 22-09-2010 01.05.24

Il sartò accolse Morrigan nella sua bottega e le mostrò tutti i suoi abiti più belli.
"Col vostro bellissimo corpo, milady..." disse "... qualsiasi di questi abiti vi donerà in maniera superba. Sceglietene uno. Uno degno di questo giorno."

Morrigan 22-09-2010 01.18.56

Per un momento Morrigan rimase a fissare quella ricchezza di drappi e stoffe. L'abile sarto, seguendo il suo sguardo stupito, sollevava con la mano questo o quell'abito, facendone risaltare i tessuti e le preziosità ai suoi occhi.
Le sue parole erano state lusinghiere, ma di certo il buon'uomo ignorava che Morrigan non aveva mai indossato nulla del genere, quandi era sicura che non sarebbe stato affatto facile per lei ritrovarsi in quella nuova, seppur splendida, immagine di sè. Vide molte stoffe e molti vestiti, ma più per prendere tempo ed abituarsi all'idea di nastri e gale che non per reale indecisione. Per scegliere l'abito che voleva, davvero, infatti, non le ci volle che un attimo.

"Quello!" disse, indicando al sarto un abito che, seminascosto da altre vesti, era balzato tuttavia all'attenzione del suo sguardo "Voglio indossare quello!"

E quando l'ebbe provato, non ebbe dubbio alcuno.
Lasciò detto al sarto dove avrebbe potuto cercarla per saldare il prezzo del vestito e attese che egli glielo confezionasse in un involto... la sua mente stava già ragionando sul da farsi. Doveva tornare in fretta alla locanda se non voleva rovinare ogni cosa, e soprattutto... scendere è sempre di gran lunga più facile che salire!
Morrigan sbuffò. Doveva inventarsi un modo per passare inosservata e alla svelta!

Guisgard 22-09-2010 01.24.18

Il sartò confezionò il bellissimo vestito.
Preso il tutto, la ragazza tornò alla locanda, dove non c'era più nessuno: tutti infatti erano a prepararsi per l'evento.
Salire in camera sarebbe stato quindi molto più facile del previsto.
Ora bisognava far presto e prepararsi.
Bellissima.
Era bellissima con il suo abito.
http://img.actressarchives.com/featu...aveheart-4.jpg

Morrigan 22-09-2010 01.41.11

Morrigan si girava e rigirava davanti allo specchio. Non si era mai sentita così bambina, così impreparata di fronte a quella vista. Si rendeva conto, perchè lo vedeva con i suoi stessi occhi, che quel vestito le stava a pennello, e disegnandola in modo del tutto nuovo, le conferiva una bellezza diversa, una soffusa e morbida sensualità che nemmeno gli abiti che era solita portare, pur nella loro foggia così attillata, avrebbero mai potuto conferirle, una dolcezza che la illuminava tutta.
Non era ancora a suo agio dentro quelle vesti, che le sembravano pesanti ed ingombranti, ma Morrigan non riusciva a pensare che ad un'unica cosa... l'espressione che avrebbe fatto Mion vedendola, il suo viso quando avrebbe fissato il vestito che lei aveva scelto... era sicura che gli sarebbe piaciuto, di quella istintiva sicurezza che le donne riescono talvolta ad avere!

Così, con quel pensiero e con il cuore in gola per quel momento che si avvicinava, Morrigan rimase nella stanza in attesa che giungesse l'ora stabilita.

Guisgard 22-09-2010 01.46.02

L'ora venne.
I primi rintocchi di campana già annunciavano l'imminente inizio delle cerimonie.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta.
"Milady, perdonate..." disse il locandiere "... c'è una carrozza giù. Il cocchiere afferma che è stato già pagato ed è stato incaricato di condurvi in chiesa. Vi attende di sotto."

Morrigan 22-09-2010 02.01.16

Morrigan fissò il locandiere sorpresa. Non avevano parlato di nessuna carrozza. Era Mion che la mandava? Se così era, Morrigan si stupì che lui non l'avesse avvertita.... Ma in fondo, pensò, sono tanti i gesti con cui mi ha felicemente sorpresa in questi giorni, che non dovrebbe più turbarmi il pensiero che abbia voluto stupirmi una volta di più!
Uscì fuori dalla locanda, e vide che il buon oste aveva detto il vero.
Il cocchiere le rivolse un rispettoso saluto, con modi cortesi si accertò che ella fosse la dama di cui era stato incaricato, quindi l'aiutò a salire.

... Dove si va, da questo punto in poi?
Morrigan prese fiato e finalmente si rilassò, nel momento in cui il cocchiere ebbe spronato il cavallo e la vettura iniziò il suo quieto ondeggiare... si va esattamente in quel luogo dove da sempre intendevamo giungere? Da sempre, sì, dai primi giorni di vita, quando ancora non avevamo nemmeno idea del nome di un simile luogo, pur possedendo l'inspiegabile e l'innata certezza che esso esistesse, da qualche parte!

Guisgard 22-09-2010 02.14.33

Il cocchiere si diresse verso il centro del borgo.
E mentre attraversava quelle strade la gente applaudiva ed augurava gioia e felicità alla sposa.
Giunsero così davanti alla chiesa di San Michele.
Padre Alwig era sulla porta e fece cenno alla sposa di seguirlo.
Lì vi era anche Talia.
Il chierico fece entrare le due ragazze, che trovarono all'interno i loro sposi ad attenderle.
Chi scrive potrebbe raccontarvi della cerimonia, delle promesse fatte davanti a Dio, dei meravigliosi anelli che Guisgard e Mion misero al dito delle loro amate e dei baci che sancirono quelle unioni.
Ma invece il vostro cantore vi parlerà di Amore.
Immaginatelo come appare a me adesso.
In fondo alla navata, appartato e seminascosto dalla sollenità delle cerimonie e dalla sacralità del momento.
Lui, che è l'artefice di tutto.
Colui al quale l'Altissimo ha affidato la felicità dei suoi figli.
Lui, mio e vostro amico e protettore, stava lì, lontano da tutti, fissando la sua ennesima straordinaria impresa.
E quando i "si" furono pronunciati e Dio ebbe benedetto gli sposi, messer Amore, sorridendo compiaciuto, andò via.
Dove?
A me piace credere che abbia raggiunto la sua Psiche e le abbia raccontato di quest'altra sua meraviglia.

Guisgard 22-09-2010 03.50.01

La campane della chiesa di San Michele suonarono a festa e tutto Capomagnus accorse in massa a quel lieto evento.
Non uno, ma ben due matrimoni furono celebrati.
E fu Padre Alwig, legato dall'antica promessa fatta alla madre di Talia, a consacrare quelle funzioni.
In tutto il borgo la gente cantava e rideva, come non avveniva da tempo ed ovunque c'erano giochi e divertimenti.
A casa degli zii di Guisgard fu imbandita una grande tavola per tutti gli invitati.
E leccornie di tutti i tipi furono servite.
Guisgard ad un certo punto si alzò in piedi e prese la parola.
"Amici, siete le persone a me più care e sono lieto di avervi con me in questo giorno. Una volta un poeta scrisse che nella propria vita un uomo alla fine ricorderà solo pochissimi giorni di vera felicità. Beh, miei calorosi compagni, io posso già smentire i suoi versi... ho conosciuto questa meravigliosa creatura" aggiunse prendendo la mano di Talia "da qualche mese ed anche nelle difficoltà, ogni giorno trascorso con lei è stato per me intriso di felicità. Quella vera. Allora, amici miei devoti, vi invito tutti a brindare affinché il Signore Iddio, che ci Ha protetti in questa nostra avventura, possa donarci tanti altri giorni sereni, nei quali già so, accanto alla mia amata, madonna Felicità mi visiterà in ogni istante. A noi tutti!"
Tutti allora risposero con gioia a quel brindisi.
"Ne faccio uno anche io, amici miei!" Si alzò poi Mion. "Brindo con voi a alla stoltezza che dimostrò una volta un maniscalco, che per vendermi una spada affermò che solo con essa si potevano conquistare terre e città! Ebbene si sbagliava, perchè mi è bastato il cuore per conquistare tutto il mondo!" E baciò Morrigan.
"Hurrà! Hurrà!" Gridarono tutti.
E in quel momento, nel cortile, giunse un menestrello.
"Canta, mio buon amico!" Gli gridò lo zio di Guisgard.
Ed il menestrello cominciò:

"La fuga giunge così al termine, devoti amici miei,
tra avventure, chiese e templi di antichi e forti dei!
Tutti hanno con vigore ed audacia qui partecipato,
tra fate, maghe, dame e qualche eroe innamotato!
Con sospiri, gioia, feste e canti termina questa storia,
che oltre armi e magia, ha mostrato di Amor la gloria!
Se il final vi sembra assai bello è perchè esso è sincero!
Noi abbiam cantato le meraviglie dell'amore, quello vero!"

Il menestrello concluse e si inchinò agli sposi.
"Bravo, mio poetico cantore!" Disse raggiante Guisgard. "Ma vieni e siediti al mio posto che ti sei meritato un piatto caldo!"
"E voi, mio nobile signore?" Chiese il menestrello.
"Io sono atteso altrove, amici miei!" Rispose alzandosi e portandosi Talia via con sè. "Con licenza amici miei, è stagione di vendemmia... ed io e la mia signora andremo a... vedere l'uva maturare!"
E i due sposi salutarono tutti loro, prima di sparire nella verdeggiante boscaglia, mentre dalla tavola si alzò un altro brindisi a quella meravigliosa festa.
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Talia 22-09-2010 19.34.51

Avevamo lasciato la festa, avevamo attraversato il paese e poi il bosco ed ora correvamo su per il crinale della collina...
Mi fermai soltanto quando giunsi in alto, nel punto dal quale si poteva scorgere tutta la vallata ed il paese, allora allargai le braccia e lasciai che il vento mi scivolasse addosso... era una sensazione bellissima.
“Ho sognato tanto questa collina...” dissi poi, sedendomi sull’erba e tirando la sua mano perché si sedesse vicino a me “Da quando mi hai lasciata all’abbazia finché non ti ho ritrovato in Normandia, non riuscivo a pensare ad altro che a questa collina... a te su questa collina!”
Mi inclinai appena e poggiai la testa sulla sua spalla.
“Sai... è su questa collina che ho capito che ti amavo. Forse era così già da tempo ma è stato qui che, per la prima volta, quel pensiero mi ha attraversato la mente!” sorrisi, vagamente divertita “Su una collina della Cornovaglia! Strano come accadono le cose, non trovi? Pensa, se io non fossi fuggita da Carcassonne... o se tu non ti fossi trovato a Camelot... o se non fossi stato ingiustamente accusato e quindi costretto a scappare...”
Sospirai e mi lasciai scivolare a terra, rimanendo lì distesa a guardare il cielo: “Abbiamo tanto viaggiato e tante cose sono successe..."
Un flash mi attraversò la mente all’improvviso, qualcosa di indefinito, un ricordo lontanissimo che aveva la voce ed il profumo di mia madre... sorrisi: “Tous les climats sont pareilles pour l’amour!” mormorai.

Guisgard 22-09-2010 20.12.27

Guisgard respirò forte e chiuse gli occhi.
Il profumo dei capelli di Talia, che liberi gli accarezzavano il collo, il suono della sua voce, il calore della sua mano ed i battiti che udiva avendola vicina, davano al cavaliere una gioia mai provata prima.
"Guarda il tramonto, amore mio..." disse "... il crepuscolo sta per giungere e ci ritrova insieme... ricordo quando fuggimmo da Camelot... lo stesso crepuscolo che sembrava voleci proteggere ora pare benedirci..."
La fissò negli occhi ed aggiunse:
"E già quella lontana sera a Camelot, dove tutto ebbe inizio, io sognai di baciarti... e come ora..."
Ed un tenero e sospirato bacio unì i due amanti.
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Racconto cavalleresco, storia d'arme o favola d'amore?
Come giudicate questa nostra avventura?
Il sommo poeta scrisse che una storia è tragedia se inizia bene e termina nel dramma.
E' invece commedia se comincia male ma termina nella gioia.
Allora poichè nessuno provò mai felicità e gioia piu' grandi dei nostri amanti, definiremo questo nostro racconto "una commedia d'amore e cavalleria".
E così si congeda da voi il suo ultimo cantore.
Grazie a chi ha giocato, a chi ha letto e chi ha sognato con noi.

FINE


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