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Trovai un uomo imponente a fissarmi.
Non sembrava minaccioso, ma ero timorosa comunque. "Io..." farfugliai "È complicato... Ma la prego, non mi cacci via" lo implorai, guardandolo speranzosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Osservavo la sua mano...lentamente poggiarsi su quel tassello, il cuore batteva forte ma un forte rumore coprì il rumore del battito accellerato.
Era come se una serie di ingranaggi si fossero messi in moto e davanti a noi apparve un laboratorio, alquanto esemplare "Ma cosa mai è questo laboratorio..tu pensi tuo nonno sia stato in grado di compiere tutto questo?" osservando Roberstein e aspettando entrasse prima lui. |
Malvan era sorpreso, stranito.
Guardava fissa Marin, poi entrò nella cabina e si guardò intorno. "Voglio sapere" disse voltandosi verso di lei "come sei salita a bordo. E dov'è finita Isabel? Ma soprattutto... tu chi diavolo sei?" "Si..." disse Robertstein a Blangey entrando nel laboratorio "... credo... si, credo che questo laboratorio possa essere stato dimio nonno..." C'erano bottiglie, fiale, alambicchi, bilancine e ogni genere di contenitore in vetro. In ogni angolo di quel laboratorio c'erano macchinari e strumenti vari, ognuno con specifiche caratteristiche. A un tratto lo studioso vide degli appunti lasciari accanto a degli alambicchi. "Sono scritti di mio nonno..." prendendoli lui "... appunti... annotazioni... commenti... si, è il frutto del suo lavoro..." leggendoli come rapito. |
Mi avvicinai a Roberstein "Quindi tuo nonno era anche uno scienziato alchimista?".
Egli prese degli appunti di suo nonno, osservai il suo sguardo limpido, azzurro e rapito...forse come un nipote che non aveva mai smesso di amare suo nonno. Mi appoggiai a lui col mio corpo e osservai gli appunti "Di cosa parlano? Hai scoperto qualcosa di interessante?". |
Robertstein continuava a sfogliare come rapito qugli appunti, mentre Blangey gli si avvicinò, appoggiandosi a lui con fare confidenziale.
"Si, aveva molti interessi..." disse lui "... sapevo che faceva ricerche sulla Filologia metafisica... cosa che io ho sempre criticato... ma da questi appunti scopro che aveva ottenuto molti risultati... e questo grande laboratorio ne è la prova... leggo fra questi appunti che cercava qualcosa... il Frutto Segreto della Conoscenza..." |
Entrò in cabina e si guardò attorno senza capire, ovviamente.
Respirai ancora a fondo. "Io... Mi chiamo Marin, mi sono svegliata qui... Ve l'ho detto che è complicato..." dissi, senza riuscire a sbottonarmi sulla verità. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
In tutta la fretta e l’eccitazione portata dai passi avanti che stavo compiendo, dimenticai di chiedere agli zingari come si giungesse a casa del Marchese.
Decisa a scoprirlo, optai per tornare dal mio datore di lavoro e chiedere direttamente a lui. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"Il Frutto Segreto della Conoscenza" esitai un attimo "Ricordi il libro? Mi sembra gli avevano commissionato di scoprire se il frutto proibito fosse davvero la mela..vi può essere una relazione?"
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Malvan guardò Marin per un lungo istante.
La ragazza avvertiva quello sguardo rude e profondo su di lei, sentendosi impaurita, indifesa e a disagio. "Dimmi..." disse lui "... quanti anni hai?" Britty rientrò e si recò dal barone, impegnato a leggere in biblioteca mentre sorseggiava una tazza di tè. "Vedo che questa storia non ti da pace..." disse lui bevendo "... ebbene..." sbuffando "... il castello del marchese di cui chiedi si trova ben oltre questa campagna, nel bel mezzo della brughiera, dove il corso del Lagno converge verso Occidente, costeggiando un sentiero racchiuso fra 28 alberi di noce, tutti piantati, secondo una vecchia tradizione, da una donna accusata un secolo fa di stregoneria." "No, il tuo discorso ha un senso, Blangey..." disse Robertstein fissando gli appunti di suo nonno "... ora è da dimostrare che anche questi scritti di mio nonno ne abbiano uno..." pensieroso "... raccogliamo questi fogli e cerchiamo se ve ne sono altri in questo laboratorio..." |
Mi sentivo a disagio e speravo solo di non avere problemi.
"Ventiquattro, signore..." risposi timidamente, il respiro trattenuto per l'ansia. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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