Risi anche io, nel mezzo di quel bacio.
"Beh, sai, non è una cattiva idea... Sarebbe una nuova frontiera dell'arte..." commentai maliziosa, mentre con lentezza sbottonavo i suoi pantaloni.

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"Ah, ecco..." disse con un sorriso malizioso El, lasciando che Gwen gli sbottonasse i pantaloni "... interessante... mi ispira..." con un occhiolino.

Annuii a Minsk, poi presi il telefono, cercai il numero della villa del visconte e composi il numero.
Mi chiedevo che ruolo potesse mai avere lui in questa storia.
Ad ogni modo, ero curiosa di scoprire il mistero.

Ricambiai il suo sorriso malizioso.
"Bene... Ottimo..." commentai piano, mentre lo spogliavo del tutto e lo baciavo di nuovo, con trasporto.

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Destresya trovò il numero del castello del visconte, ma senza riuscire a contattarlo.
Dopo svariati tentativi però, quando sembrava impossibile arrivare a lui, una mail arrivò all'indirizzo pubblico di Minsk, a cui lei ora poteva accedere in qualità di sua assistente.
La mail così diceva:

"Egregio professor Minsk, le sue imprese e le sue conoscenze sono giunte al signor visconte di Mussuon che mi ha pregato di contattare il suo studio. Sono il suo avvocato e vorrei invitarla al castello di Caivan. La faccenda è delicata e sarà lo stesso signor visconte a parlarvene.
Distinti saluti."

Elv si lasciò togliere i pantaloni e tutto il resto da Gwen, restando completamente nuda davanti al letto.
"Eh... mi chiedo..." disse lui eccitato e malizioso "... ed ora? Devo tornare a dipingere, mia bella musa?" Mostrandosi nudo e vigoroso davanti a lei.

Era stupendo, meraviglioso.
L'uomo più bello che avessi mai visto in vita mia.
Sorrisi.
"Assolutamente no..." sussurrai, stringendomi a lui.

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Gwen lo strinse a lei e in un attimo i due si ritrovarono abbracciati, nudi, baciandosi e toccandosi reciprocamente.
Si baciavano in piedi, con lui che la stringeva a sè, toccandola ovunque, avido e folle di desiderio.
Un attimo dopo affondarono tra le lenzuola del letto, senza smettere di baciare, cominciando a fare l'Amore.
Passione, slancio, calore.
La stanza si intrise del loro desiderio, mentre i due giacevano con reciproco piacere, scoprendo l'uno il corpo dell'altra e viceversa.
"Ohhh... Gwen... Gwen... tesoro mio..." disse lui prendendola con foga, tenendola fra le braccia, stretta "... mi hai fatto impazzire sin dal primo incontro..." facendola impazzire "... mi fai morire..." gemendo e guardandola negli occhi, mentre la faceva sua senza sosta.

In un attimo, tutto esplose.
Esplose il nostro desiderio, la nostra bramosia.
Affondammo fra le lenzuola, iniziando ad amarci senza sosta, con foga e trasporto.
Era unico, era appagante, era soddisfacente.
Ci scoprivamo e ci amavamo l'un l'altra.
Sorrisi con fare estatico, mentre lui mi faceva sua ed io gemevo.
"Anche tu... Anche tu mi fai morire..." soffiai, avvolta da vampate bollenti che non mi davano tregua, in questo momento di soddisfazione assoluta e di godimento impagabile.
Era ancora più bello, infinitamente più bello, di quanto potessi lontanamente immaginare.

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Sembrava impossibile, ore di telefonate che non portavano a niente.
Ma io non demordevo, volevo fare bella figura in primis, ma poi era anche una questione di testardaggine.
Tuttavia, quando sembrava impossibile, fu il visconte a venire da noi.
Lessi la mail con un sospiro di sollievo.
Allora mi alzai e andai ad informare Minsk dell'accaduto.

https://i.pinimg.com/originals/10/82...dcf3392056.jpg

Fecero l'Amore a lungo, fino ad appagarsi, a godere fino in fondo, a sfogare l'eccitazione accumulato, a raggiungere insieme il medesimo e folle piacere.
Lei vide il volto di lui preso dal piacere e dal godimento, reso ancor più bello da quell'amplesso profondo e travolgente, mentre dentro di lei ospitava l'essenza mascolina del bellissimo artista.
Lo sentì sussurrare e gemere il suo nome, in una meravigliosa sensazione di appagamento.
Più volte disse il nome di Gwen ed ogni volta sembrava godere di più del suo suono.

Destresya arrivò davanti allo studio di Minsk.
La porta era socchiusa e potè vederlo a torso nudo, con i muscoli ben in vista e resi lucidi dal sidore che li rigava, mentre faceva dei piegamenti.
Oltre ad essere un uomo di culutura, Minsk era anche uno scienziato che amava le spedizioni, anche in luoghi estremi e si teneva sempre in forma.

Arrivavamo infinite volte al momento più bello di quell'unione appagante e sublime.
Lo sentivo dentro di me, come se i nostri corpi fossero fatti apposta per fondersi insieme, bellissimo nel suo viso appagato e stravolto da quella unione, ed era la sensazione più bella ed impagabile del mondo.
Era un piacere infinito sentirlo pronunciare il mio nome, come io sussurravo il suo, tanto quanto era soddisfacente per lui pronunciarlo, quasi fosse parte integrante di quel godimento infinito.
Sentii che era questo il posto dove dovevo stare.
Qui insieme a lui, ad amarci fino a non avere più forze, fino a crollare addormentati ed appagati l'uno dell'altra.


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Arrivo Luc e lo osservai da capo a piedi nella sua uniforme, una sicurezza veramente per me.. "Luc, ho accettato di assumere Foros, l'ex giardiniere della baronessa. È stato scagionato ma Bafon sostiene che è un tipo poco raccomandabile. Tu controllalo per bene.. Se hai qualche sospetto avvisami.. Ovviamente controlla pure me" con un sorriso eloquente.

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Fecero l'Amore per tutta la mattina e poi si addormentarono insieme fino al tardo pomeriggio.
Si svegliarono, prima Elv e poi subito dopo Gwen, verso il tramonto.
“Credo sia ora di mangiare qualcosa...” disse divertito lui, per poi baciarla.

Fu la mattina più bella della mia vita.
Sperai che quel momento rimanesse cristallizzato nel tempo, che il mondo intero si fermasse solo per noi.
Ci addormentammo, felici e soddisfatti e verso il tramonto di svegliammo, io dopo di lui.
Sorrisi e ricambiai il suo bacio.
"Tu sei sul menù?" sussurrai, accarezzandogli il petto e baciandogli il collo.
Era uno sfizio mio, quello di baciargli il collo, mentre i suoi capelli neri e lunghi mi accarezzavano il viso e il suo profumo mi abbracciava.

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"Il giardiniere della defunta baronessa..." disse Luc ad Altea "... si, ho sentito la vcenda in tv... non tema, lo sorveglierò io..." poi sorrise alle ultime parole di lei "... la signora può stare tranquilla, poichè è sempre in cima alle mie priorità." Fissandola.

"Sei tu la specialità della casa..." disse divertito Elv, godendosi i baci di lei sul suo collo.
Allora la baciò sulle labbra, restando con la ragazza ancora un pò nel letto.
Poi ad un tratto il cellulare di lui vibrò per una notifica.
Era una notizia riguardante l'omicidio della baronessa, sostanzialmente non c'era nulla di nuovo, riferendosi al suo unico erede, ossia il visconte di Mussuon.
"Già..." fece Elv "... avevo scordato il visconte..."

"Sono contenta tu sia informato Luc, davvero.. In cima alle tue priorità?" scrutandolo attentamente "A proposito Bafon, non avevo un appuntamento col visconte io? Quando?"ovvio dovevo parlargli dello scrigno.

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"Lo è sempre lei, signora." Disse Luc ad Altea, accendendosi una sigaretta.
"Per stasera" fece Bafon "era fissata la telefonata al castello del visconte, signora. Siamo al tramonto, quindi immagino si possa contattare de Mussuon." Annuendo.

Risi di gusto, intenerita dalla sua risposta.
E restammo ancora a letto, a coccolarci, dopo aver sfogato il nostro ormai incontenibile desiderio.
Poi, il cellulare di Elv vibrò per ina notifica.
"Accidenti..." dissi, ricordandomi solo in quel frangente del suo appuntamento.
"Mi sa che allora ci conviene davvero alzarci e mangiare qualcosa..." divertita "Non voglio certo farti tardare... E penso che se non mi alzo adesso non mi alzo più..." ridacchiando, mentre mi alzavo per prendere i miei vestiti dietro il paravento.

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Elv sorrise ed annuì a Gwen.
I due giovani si alzarono dal letto e dopo essersi rimesso i pantaloni, l'artista preparò una frittata per la loro cena.
Stappò poi una bottiglia di vino e cominciarono a mangiare.

"Forse è meglio telefoni io, così non sembro scortese. Luc segui il giardiniere e controllalo" con tono basso verso il bel poliziotto della security.. "Rientriamo Bafon, tu sai il numero di telefono.

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Luc annuì ad Altea ed uscì.
Bafon allora mostrò il numero telefonico del castello e lo passò alla sua bella padrona di casa.
Rispose un uomo che si presentò come il maggiordomo del visconte, chiedendo ad Altea cosa desiderasse.

Andammo in cucina e lui preparò una frittata, stappando poi una bottiglia di vino.
Iniziammo a mangiare, con calma e silenzio, mentre io mi godevo quel momento di intimità quasi quotidiana.
Ed era difficile, dato che ci conoscevamo da pochissimo, ma tutto ciò era già nato inspiegabilmente fra di noi.
"Quando hai iniziato a dipingere?"

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"Praticamente da bambino..." disse mangiando Elv "... infatti ricordo di essermi beccato i primi schiaffoni per aver disegnato sulle pareti di casa." Ridendo. "Però devo ammettere che nonostante la pochissima esperienza come modella, ti ho vista molto a tuo agio nel posare per il mio dipinto." Fissando Gwen.

ll telefono suonò e ad un tratto rispose un uomo, era il maggiordomo del visconte..qui dovevo sfoderare il titolo nobiliare "Buongiorno sono la duchessa Altea de Bastian, trovo il visconte de Mussuon?".

Risi di gusto alla sua risposta.
"Dio, avrei voluto vederti..." scuotendo la testa divertita.
Poi lo guardai, alzando gli occhi dal piatto.
"Beh, vedrò di metterlo in curriculum, per arrotondare" sorridendo sorniona "Comunque, forse era anche merito dell'artista" con tono ammiccante, facendogli l'occhiolino.

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"In questo momento il signor visconte è impegnato, duchessa..." dosse il maggiordomo ad Altea "... se vuol riferire a me, sarò poi lieto di riportare il tutto al signor visconte."

Era sempre impegnato questo visconte.."Vorrei un appuntamento con lui, se gentilmente mi può incontrare al suo palazzo, non posso dire altro al telefono".

"Attenta..." disse divertito Elv a Gwen riempiendo i loro bicchieri di vino "... potrei altrimenti chiederti pose ben più particolari la prossima volta che mi farai da modella..." malizioso.

"Signora duchessa, le sarei grato se mi accennasse qualcosa in merito, in modo che il signor visconte sappia il motivo del suo arrivo qui al castello." Disse il maggiordomo ad Altea.

Ricambiai il suo sguardo malizioso, poi alzai il bicchiere, per proporre un brindisi.
"Allora, brindiamo alle modelle audaci, e anche agli artisti talentuoso e maliziosi" con un sorriso maliziosamente divertito.

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"Riguarda il fatto di sua zia, la baronessa, devo chiedere delle informazioni se è possibile, in quanto ho un dubbio e solo lui, forse, può darmi delle dritte".

"Adoro le modelle audaci..." disse Elv a Gwen, per poi brindare insieme a lei.
Poco dopo squillò il cellulare di Gwen.
Era Leonin.

"Benissimo, duchessa." Disse il maggiodomo ad Altea. "Allora il signor visconte attenderà domattina il suo arrivo qui al castello."

Sorrisi, prima di prendere un sorso di vino.
Ad un certo punto, il telefono squillò.
"Eh, il lavoro mi reclama..." in un sospiro, poi risposi "Pronto, signor Leonin?"

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"L'ho cercata per tutta il pomeriggio..." disse Leonin a Gwen al cellulare "... non mi ha fatto più sapere nulla circa gli ultimi lavori alla galleria. Come vanno i preparativi, ha avvertito Lebel?"

Evitai di esprimermi in sorrisi e toni maliziosi.
"Certo, è tutto a posto. Ho già preparato tutto stamattina, prima di parlare con lei in ufficio. È tutto pronto per la mostra" lo rassicurai, con tono sicuro.

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"Bene... Io salgo e poi vado a fare un giro ad Afragopolis".
Salii e guardai lo scrigno. Volevo liberarmene ma era come se qualche forza strana mi attirasse a lui.. Ma quello trovato nel luogo del delitto?

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