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Anche Ivan lo chiamò, ma non rispose.
"Nikolaj, smettila e rispondi, non è divertente" lo chiamai ancora. Insomma, eravamo vampiri, il nostro udito era sensibile come quello degli animali, non ci credevo che non sentisse. Sbuffai. "Ci deve costringere ad andare là sotto?" infastidita. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Stavo perdendo il controllo, quella commedia minava ogni mio tentativo di autocontrollo.
Lui era troppo eccitante, troppo virile, troppo tutto... lo guardai negli occhi, intensamente, mentre la mia mano teneva salda e sicura quella divinità prorompente mentre mi scappava un sorrisetto osservando il modo in cui mi guardava soddisfatto, sicuro di sè, pur mantenendo la mia ccommedia. Sapeva di valere il ragazzo, su questo non c'erano dubbi. Poi quella frase, ancora quel tono e quello sguardo da cucciolo. Il mio sguardo si accese ancora di più, incapace di resistere oltre. "Lo vuoi sapere un segreto?" sussurrai al suo orecchio, iniziando a muovere quella mano in modo sensuale e abile per farlo impazzire "Noi siamo maialini, piccolo...". Poi, di scatto, lasciai scivolare la mano dai suoi pantaloni,e mi alzai, prendendogli la mano e tirandola verso di me. "Andiamo!" guardandolo negli occhi "Adesso!" ordinai.+ "Dì al taverniere che la colazione può portarcela in camera, noi abbiamo da fare.." con gli occhi folli di lussuria nei suoi. Oh lo volevo, lo volevo adesso, lo volevo tutto. |
Trovarmelo dinanzi fu stranamente non così diverso rispetto al dipinto.
Il portamento restava nobile benché fossero visibili i segni della prigionia ma lo sguardo, lo stesso che sentivo su di me osservando il ritratto, ora vagava vigile e vivo nella sala fino a scontrarsi con il mio. Furono proprio gli occhi a interessarmi e sulle prime quasi tralasciai il resto. Avevo spesso sentito dire che gli occhi fossero lo specchio dell’anima e mai come in questa occasione ero interessata a scoprire l’anima di una persona. Attesi di essere introdotta al Barone, che era attorniato da un paio di servitori, oltre al già noto Fagianus e mio fratello. Fu proprio lui a svolgere le presentazioni e riuscii a notare nel suo sguardo una certa apprensione, come se da quella presentazione dipendessero grandi cose. “ Siete oltremodo troppo generoso nel giudizio, mio signore. I vostri complimenti non possono che rallegrare oltremodo il mio spirito e per me è un onore essere qui ad accogliervi. Permettetemi dunque di darvi il bentornato a casa.” Replicai, in modo studiato, con pausa di dire qualcosa di sbagliato, facendo susseguire alle mie parole un inchino e un candido sorriso seguente il baciamano, sentendo gli occhi di tutti gli uomini nella stanza puntati su di me, ognuno per motivi differenti. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“Si...” disse annuendo Icarius ad Altea “... si...” cercando di stringere i denti e bevendo un po' di quel rum “... ma... è disgustoso...” con un'espressione schifata, per poi appoggiare la testa sul cuscino e guardare lei.
Nikolaj non rispondeva. “Se ci sta facendo uno dei suoi scherzi” disse Ivan visibilmente turbato “giuro che lo impalo!” “Credo che qualcuno debba scendere a controllare...” Elv a Gwen. “Volete vada io?” Si propose Ivan. Quel gesto ed Aegos si ritrovò in piedi, tirato su da Lys. “Oh, madama...” disse fingendosi imbarazzato, ingenuo e persino spaventato. In quel momento arrivò il taverniere con le focacce calde. “Signore...” con occhi da cucciolo Aegos “... dite alla padrona che non mi punisca... farò il bravo...” impaurito, sebbene guardasse con cupidigia il corpo di Lys. Il taverniere fissò stupito quella scena. Gli altri clienti guardavano dai loro tavoli. Uno di loro, distinto e dai modi cortesi, si alzò, avvicinandosi a lei. “Madama ha bisogno di... aiuto?” Guardando Lys negli occhi, con un sorriso sicuro. Era gradevole di aspetto, persino belloccio, con due baffetti ben curati e gli occhi sicuri. Il barone sorrise a Dacey e le mostrò un inchino col capo. “Se i nostri nemici” disse poi al Maresciallo e a Fagianus “avessero saputo di questa dama” indicando Dacey “temo avrebbero richiesto lei, piuttosto che le quattromila piastre d'oro per il mio riscatto.” Ridendo piano. “Madama...” tornando a guardare Dacey “... mi perdonerete, ma credo che dovrò rendermi presentabile... i mesi trascorsi prigioniero non hanno certo reso il mio aspetto gradevole. Con permesso.” Un nuovo baciamano ed andò via, seguito da Fagianus. “Sembra tu abbia fatto una buona impressione sul barone...” il Maresciallo a sua sorella appena rimasti soli. |
Oh, insomma.
Ora era veramente troppo. Anche in questi momenti doveva fare l'idiota? Ivan si propose per scendere ed io valutai la situazione. "No, scendo io" dissi poi, mentre strappavo lo strascico della gonna per muovermi meglio "Così magari la smetterà di fare l'idiota..." aggiunsi e anche io mi calai giù. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Sembrava cordiale, certo era solo la prima impressione ma spesso la prima impressione era quella giusta.
E quella andava a cozzare tremendamente con il bisogno di vendetta che Reddas aveva nei confronti del Barone. Ancora non riuscivo a comprenderne il perché . Sorrisi leggermente a quella sua battuta, era persino un uomo di spirito, capace di ironizzare sulla propria prigionia. “ Un uomo come voi è di certo sempre presentabile ma comprendo abbiate desiderio di ristorarvi dopo quanto vi è successo. Resterò in attesa di rivederci nuovamente.” Io che avevo passato una sola notte fuori dal palazzo, già avevo sentito bisogno di un bel bagno e abiti nuovi, il barone doveva desiderare quanto meno lo stesso. Mio fratello non attese un secondo di più, non appena il barone e il suo seguito lasciarono la stanza, esternò la sua soddisfazione per quel primo incontro. “ Ne dubitavi forse?” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"Si il rum non è uno dei migliori alcolici..." e si stese sul cuscino mentre gli accarezzavo la fronte e il viso per rilassarlo.
"Ti narrerò di me...è tutto vero. Io sono stata data in sposa a quel Fulminaccio Casale perché scomoda in casa, non volevano venissi alle feste perché la mia Casata è famosa per una Maledizione ovvero "Il Tormento dei de Bastian" che è il mio cognome" presi un sospiro "Mio padre è un Conte molto importante e purtroppo ha dovuto darmi in sposa, la Leggenda dice nel mio Castello viva una dama, si chiama la Rosa Nera o Dama Nera e si innamorò di un afragolignonese, però pure lei fu data in sposa, lui era il suo amante. Quando gli Afragolignonesi se ne andarono lui dovette pure andarsene e lei dannò prima di morire tutta la sua famiglia e alcune ragazze del Casato della stessa sorte...sai io li vedo fin da piccola e non ho speranze, si dice che le altre ragazze si innamorino del fantasma di lui e quindi non innamorandosi di altri non riescono a distruggere la maledizione e tutte si sono gettate da una Torre Alta, nel mio Castello vi sono le tombe e i manoscritti coi nomi delle ragazze...io sarò la prossima sai..lei e lui mi parlano, solo innamorandomi di un Afragolignonese posso rompere la maledizione o morirò come le altre, avevo saputo di uno ma so che è morto, nemmeno so chi sia...quindi ti libererai di me, pensa io non vivrò ma tu si" con voce bassa e abbassando lo sguardo consapevole della mia sorte. |
Eravamo in piedi, pronti per fuggire dal mondo intero e rifugiarci in una camera da far diventare così lurida da scandalizzare l'intera locanda con i nostri gemiti e le nostre urla.
Ma poi lui decise di continuare quella commedia, di renderla ancora più intrigante, ancora più folle coinvolgendo altre persone. Fermò il taverniere, con una scenetta che mi strappò un sorriso divertito. Oh ma era così cucciolo. Non vedevo l'ora di mangiarmelo, altrochè. "Tu fai il bravo e non avrai nulla da temere.." con un sorrisetto divertito "Dopotutto sei bravo, no?" con lo sguardo carico di lussuria. "Avanti, prendi le focacce e portale in camera!" con aria spiccia, quasi scocciata. Poi mi voltai verso l'uomo che mi si era avvicinato e mi aveva rivolto la parola, squadrandolo da capo a piedi. "Direi proprio di no!" guardandolo sprezzante, come se avesse detto una cosa assurda. "Su, Aegos, andiamo, su!" facendogli cenno di seguirmi verso le scale. "È pronta la nostra camera, signor oste?" con aria enigmatica al taverniere. |
Gwen si calò in quel pozzo, aiutata da movimenti più liberi grazie alla gonna strappata.
La luce era nulla lì sotto, c'era umidità ed un senso di oppressione. Gwen si calò ancora. Sempre più in basso, sempre di più. Sembrava una discese verso gli inferi. Continuò a scendere ancora, ancora ed ancora. Poi, finalmente toccò il fondo. “Assolutamente no.” Disse il Maresciallo compiaciuto. “Tu sei una bellissima donna ed il barone sa apprezzare le cose belle.” Versandosi da bere. “Voglio che tu sia carina e cortese con lui. Sin da subito. Stasera ci sarà un banchetto in suo onore e tutta la città sarà in festa. Tutti devono vederti sempre al fianco del barone.” Bevendo. “E dì a quel tuo amico saltimbanco che organizzi qualcosa per allietarci la serata.” Freddamente. Icarius ascoltò ogni parola di Altea. “Dunque” disse “vi potete solo innamorare di un Afragolignonese per essere libera dalla maledizione? Allora perchè prima tentavate di sedurre me, invece di cercare un Afragolignonese che vi liberi dall'incanto col suo Amore? Non volete essere libera? Sarà dunque colpa vostra se alla fine perirete. Se la maledizione è vera, il modo per liberarsene è in realtà molto semplice, visto basta solo innamorarsi di un Afragolignonese.” Perplesso. |
Era molto umido e molto buio, benche questo ultimo punto non fosse affatto un problema.
Di sicuro era opprimente. Scendevo sempre di più, ancora, finché non toccai il fondo. Però di Nikolaj nemmeno l'ombra. "Nikolaj!" chiamai allora "Nikolaj!" Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Sai Icarius, il solo fatto tu mi dica che mi credi e non mi prenda per pazza come gli altri mi rincuora. Non ci sono più Afragolignonesi qui, sono da secoli andati via, e ho saputo quel detenuto nobile, ultimo di quel popolo, è perito nel bosco in una tagliola. Quindi la mia sorte è questa...devo vivere aspettando la mia sorte?" alzai le spalle.."E poi l' Amore non si comanda, il fatto è io non mi innamoro facilmente...è questo il fatto...ma amo lo spirito dell' amante della Dama Nera....magari potrei innamorarmi di uno, ma se non lo conosco nemmeno."
Lo guardai accarezzandolo "Sono qui con te perché mi piaci, sei un bel ragazzo e..mi piaci si...e poi come si fa a non affezionarsi ad un ragazzo come te, starei male a lasciarti...sai?" sospirando e giocando coi suoi bei ricci bruni e dandogli un lieve bacio sulle labbra. |
Roteai appena gli occhi, con il viso girato affinché lui non vedesse.
Odiavo quando mi dava gli ordini, soprattutto su cose scontate o che già facevo per conto mio. Naturalmente sarei stata gentile e cortese con il barone, anche se non avessi avuto alcuna mira o speranza verso di lui, semplicemente perché era nella mia natura essere gentile e cordiale. Ebbi quasi la tentazione di controbattere in malo modo, solo per fargli notare quanto inutili fossero le sue raccomandazioni. “ Avrò cura di informare Red, ricordati che è grazie a lui se io ora sono qui ad ammaliare il tuo caro barone.” Ecco, non riuscii a trattenere almeno qualche parola un poco scocciata. A furia di star vicino a mio fratello finivo per farmi influenzare dal suo caratteraccio. “ Meglio che informi subito l’artista di strada, così avrà modo di prepararsi a dovere per essere all’altezza dell’intera serata.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Gwen era giunta alla fine di quel pozzo.
Ma di Nikolaj neanche l'ombra. Tutto era buio intorno a lei e solo la sua vista sovrumana le permise di scorgere qualcosa davanti ai suoi occhi. Uno stretto cunicolo. Icarius guardò Altea, ma una domanda gli sorse spontanea, forse per il rum bevuto che lo rendeva un filino brillo. “Ma, madama...” disse “... pur di salvarvi dovreste partire per Afragolignone e cercare lì l'amore e la salvezza, invece di star qui ad attendere una fine meschina. E poi... dite di non innamorarvi facilmente, eppure con me, appena mi avete visto, siete stata subito diretta, confidenziale, perciò il vostro animo non è arido... sono sicuro che da qualche parte c'è un uomo capace di amarvi e di salvarvi.” Con sincerità ed affetto lui. “Si, ma bada di non essere troppo gradata a quel pagliaccio e pezzente...” disse il Maresciallo a Dacey “... ha fatto il suo dovere salvandoti, visto sei la sorella del Maresciallo. Fra pochi giorni andrà via e spero crepi presto.” Congedando Dacey con un cenno della mano. Aegos, fingendo ancora, assunse un'espressione sottomessa ed annuì a lys, per poi prendere le focacce che il taverniere aveva portato. “Si, mia signora...” disse l'uomo a Lys “... la stanza è pronta... prego, vi ci accompagno.” E la condusse nella sua camera, con Aegos che li seguiva docile. |
Niente, non un suono o un segno che ci fosse.
Poi, vidi un cunicolo davanti a me. Ah, ecco. Forse era lì che era andato. "C'è un cunicolo!" urlai verso l'inizio del pozzo, sicura che Ivan ed Elv mi avrebbero sentita. Poi, iniziai a camminare. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Sei sicuro io sia innamorata di te? Mi piaci e basta, l' Amore non ha nulla a che vedere con l' attrazione" sorrisi alla sua prima ipotesi.."Partire per Afragolignone? Assolutamente no...sarebbe sciocco..questa è la mia Terra...e vado in cerca dell' Amore? Ti ho confidato questa storia, è la mia vita, appunto sarei felice di trascorrere i miei ultimi giorni con te...sai...vi è un Palazzo diroccato poco lontano dai nostri Palazzi e vi abita un fantasma di un nobile afragolignonese, l' ho visto tante volte e penso lui mi abbia aiutata a fuggire da mio marito....ha detto è stato impiccato, gli ho promesso di tornare da lui, tu verrai con me appena starai meglio, ti prego non mi lasciare" con slancio verso il suo petto...e solo uccidendo il barone potrà salvare la sua anima e Chanty. Avevo promesso di aiutarlo a uccidere il barone addirittura..pensai tra me e me.
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Ancora roteai gli occhi, era inutile discutere con lui.
Se solo avesse saputo la verità... Una verità che neanche io sapevo completamente e ancora meno comprendevo. Uscii dalla stanza e domandai a qualcuno della servitù di indirizzarmi dall’artista con la maschera, di certo non passava inosservato con tale travestimento e infatti non fu difficile ricevere informazioni e capire dove trovare Reddas, o meglio, Red. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Gwen gridò per far sentire la sua voce ad Elv e ad Ivan, ma forse loro non sentirono nulla.
Poi si incamminò nel cunicolo. Percorse un bel tratto di quel percorso scavato nella roccia, fino a quando si ritrovò in una sorta di antro. I suoi occhi abituati all'oscurità non fecero fatica a comprendere dove fosse. Vi erano infatti mucchi d'ossa ovunque. Erano però ossa particolari. I crani mostravano detti aguzzi. Era una sorta di luogo di sepoltura per vampiri. Icarius impallidì a quelle parole di Altea. “No, madama...” disse quasi balbettando “... io... io non voglio venire in un luogo infestato da fantasmi... io... io ho paura dei morti... voglio solo guarire e tornare al mio lavoro...” spaventato per quelle storie di vampiri. Uno dei servi indicò a Dacey le scuderie. Era infatti là che il saltimbanco si trovava. Erano il suo alloggio. Dacey lo trovò steso sul fieno, con la sua arpa, la maschera sul viso e lo sguardo perso a guardare il cielo da una finestra. |
"E ti capisco..chi non ha vissuto a contatto con loro non può capire...e non vorrai nemmeno essere mio amico, vederci..che facciamo di male se abbiamo una storia?" baciandolo sulle labbra.."Non mi sembri avvezzo all' innamoramento però vorrei vederti felice sai...per me non lo sei" sfiorando il suo petto.
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Mi avviai sulle scale, tra gli sguardi generali, quella nostra scenetta aveva riscontrato un discreto successo.
La cosa mi eccitava, mi eccitava da morire. Perchè se fosse stato un gioco solo tra noi sarebbe stato divertente, ma così lo era ancora di più, e la tensione tra noi era sempre più forte. Adoravo vederlo così, lo adoravo e non vedevo l'ora di vederlo trasformarsi in se stesso e lanciarmi con lui in una folle cavalcata. Quando poi faceva il cucciolo spaventato era davvero adorabile, faceva inumidire il mio corpo nel giro di un istante. Mi voltai di scatto, guardandolo negli occhi. "Allora, Aegos, vuoi darti una mossa?" tuonai, severa e autoritaria, per il solo gusto di vedere quegli occhioni spaventati "Possibile che tu debba sempre essere così lento?" urlai, mentre i miei occhi ormai fissavano i suoi intensamente. Eravamo arrivati al corridoio dove c'erano tutte le stanze. "Qual è la nostra?" chiesi poi al locandiere, spiccia, guardando le varie porte chiuse. |
Dopo aver camminato un bel po', mi ritrovai in una sorta di antro.
E c'erano ossa. Ma non ossa normali. Erano crani con denti aguzzi, come se quello fosse una sorta di cimitero per vampiri. Ma che razza di posto era? "Nikolaj!" chiamai ancora, sperando ora di avere successo. Intanto questo posto era un tantino inquietante e mi chiedevo chi ce li avesse messi qui, quei crani di vampiri. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Ecco io...” disse Icarius arrossendo a quel contatto con Altea “... io... una storia con voi? In che senso, signora?” Imbarazzato e sempre più paonazzo.
Gwen si guardava intorno, un pò inquieta per quel luogo così macabro, soprattutto per un vampiro. Ad un tratto sentì dei rumori, poi vide alcune delle ossa ammassate muoversi. Un cranio incredibilmente si mosse verso di lei, come se la guardasse. "Tu..." disse "... chi sei? Perchè disturbi il nostro sonno?" https://data.whicdn.com/images/302883213/large.jpg |
“ Forse penserete che la scuderia non sia un degno alloggio per l’uomo che mi ha prestato aiuto e io converrei con voi ma, purtroppo per voi, mio fratello non ama gli uomini che vivono improvvisando canzoni e balletti alla ricerca di una moneta qua e là...
Anzi, siete fortunato che vi abbia permesso di restare.” Così esordii arrivata dinanzi al cavaliere, vedendolo poggiato ad una balla di fiero, con la sua strana maschera in volto e l’inseparabile cetra. “ Sono qui per informarvi che questa sera avrete la vostra tanto attesa occasione.” Lo guardai intensamente allora, ancora una volta facendo affidamento sullo sguardo di un uomo per capire cosa gli si muovesse dentro. “ Sarà data una festa, in onore del Barone, è richiesta la vostra arte per allietarci tutti.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"Non ti va di essere il mio amante? Io sono sola anche se braccata, tu pure...io ti piaccio e tu pure...cosa dobbiamo temere, nulla...non penso tu abbia paura ad innamorarti di me no?Nel senso sicuramente non accadrà" facendo scivolare una spallina mentre si intraveda il biancore di un seno..in fondo mi sentivo simile a quel ragazzo, chi mai pensava a me con amore.
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Neanche ora mi rispondeva.
Ma dov'era finito? Mi guardavo attorno, e mi era sembrato che alcune ossa si fossero mosse. No, sicuramente avevo visto male. Poi una voce e mi bloccai. Sbuffai. "Nikolaj, vieni fuori, lo so che sei tu" incrociando le braccia con aria spazientita. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Rosso si voltò e guardò Dacey.
Annuì alle sue parole. "Siete molto bella ed elegante..." disse continuando a suonare la sua cetra "... naturale, dovevate mettervi in ghingheri per il vostro futuro sposo..." con un filo di disprezzo "... grazie, potete andare... restando qui quel magnifico vestito potrebbe sporcarsi e di certo la compagnia di un saltimbanco non è l'ideale per la futura baronessa..." |
“ Sono molto bella ed elegante perché così mi piace essere.
Non mi agghindo solo per compiacere un uomo ma per mio personale diletto. Ho una grande soddisfazione quando allo specchio posso vedere la mia figura così come la desideravo. E se il mio aspetto attira le attenzioni maschili, quello è solo un aspetto secondario per me.” Era un discorso che una volta avevo intentato con mio fratello ma egli, per l’ennesima volta, aveva incolpato i miei nervi. Secondo la sua visione limitata infatti, io avrei dovuto provare diletto solo nel compiacere un uomo. “ Sarò futura baronessa solo se voi fallirete e sarò completamente onesta con voi... mi auguro questo finale. Ai miei occhi il barone è un uomo piacevole e sappiate che ho delle aspirazioni per il mio futuro, vedendomi al fianco di un uomo con il suo potere e prestigio. Ma al contempo non desidero che veniate condannato per tentato omicidio. Vi devo molto. Vedete, sono una donna combattuta nel cuore.” Parlavo con studiata freddezza , per non lasciar trapelare il concreto tormento che vivevo in quegli attimi. “ Il mio vestito si può lavare ma non voglio certo imporvi la mia presenza più del necessario, se non la desiderate.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Aegos saliva le scale seguendo Lys ed il taverniere davanti a lui.
“Si, madama, perdonatemi...” disse fingendosi impacciato e rammaricato “... farò in fretta, ma voi non arrabbiatevi...” quasi intimorito. “Prego, madama...” il taverniere a Lys “... la vostra stanza è questa...” aprendo la prima porta sulla destra dopo le scale “... occorre una camera anche per il vostro servo?” Fissandola con un'espressione quasi provocatoria. Icarius apparve incredulo, fissando la spallina che scivolava giù, scoprendo quasi il seno di Altea. “Una...” disse balbettando “... storia tipo amanti, madama?” Deglutendo. “Volete dire... volete dire solo di sesso?” Stupito ed eccitato. Poi delle voci che provenivano dal corridoio. “Questa voce...” mormorò “... sembra della mia padrona...” perplesso. Il teschio era puntato contro di lei, come se potesse guardarla. Muoveva la mascella e mostrava i canini aguzzi. “Qui sono io che do ordini.” Disse quella voce spettrale a Gwen. “Tu sei in un luogo di dannazione e silenzio. “Sei in mio potere e se vuoi uscirne viva dovrai sottostare alle remote leggi di questa tomba.” L'umidità rendeva quel luogo freddo e sinistro. “Smettete di essere ipocrita.” Disse Rosso, smettendo di suonare. “Siete falsa come tutte le donne.” A Dacey. “Non vi importa nulla di me e della mia Sorte ed io non ho interesse per cambiare le cose. E' bastato guardare il barone, i suoi modi gentili, il suo portamento per già fantasticare sul vostro futuro. Meritereste di essere sua moglie e maledire la superficialità di voi donne.” Sprezzante. “Ucciderò il barone e lo spedirò all'Inferno, dove le bestie come lui sono destinate. Su, tornate davanti al vostro specchio, a recitare il luogo della dama virtuosa. Magari stanotte il barone vi inviterà nel suo letto.” Chiudendo gli occhi e poggiando la testa sulla paglia. |
Mi voltai e guardai quel teschio.
Alzai un sopracciglio. Poi roteai gli occhi. "Certo, ovviamente..." con tono annoiato "Nikolaj, ti ho detto di uscire, o ti staccherò la testa a morsi. E sai che lo farò" insistetti. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Il teschio sembrò fissare Gwen con i suoi occhi vuoti e sinistri.
"Scegli..." disse "... scegli e perisci... posso uccidere in un attimo i tuoi compagni di viaggio... farli soffrire fino a morire... guardati intorno... in questo luogo nessuno è immune alla distruzione... neanche i vampiri... scegli... scegli e perisci... la vita dei tuoi compagni è nelle tue mani..." con tono cupo. |
Sbuffai e mi passai le mani fra i capelli nervosamente.
"D'accordo. Io sto parlando con un teschio che dice di potermi uccidere, ma dietro il quale sono certa ci sia Nikolaj. E sentiamo, che fai, hai intenzione di sbranarmi?" sbuffando ancora. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
I lineamenti del mio viso si indurirono nell’udire tali parole, pronunciate con tanta cattiveria intesa a offendere.
“ Se non mi importasse, sareste ai ceppi in questo momento. Se non peggio. Avrei rivelato la vostra identità e i vostri intenti. Non l’ho fatto perché sono in debito con voi, per l’aiuto che mi avete offerto ma ciò non toglie che io sia contraria alle vostre intenzioni. Per questo ho sperato di dissuadervi ma vedo che siete sordo in tal senso. E anche ora che mi avete offesa, usando tono di biasimo verso di me, io non vi ho denunciato. Ho delle aspettative si, perché non intendo passare la vita sotto l’egida di mio fratello ne rischiare di venir rinchiusa a causa dei miei modi... Ma voi invece pensate bene di accusarmi ingiustamente, senza pensare cosa mi spinge invece a desiderare una unione con un uomo nella posizione del Barone. Siete così accecato dal vostro proposito di vendetta da non apprezzare ciò che avete intorno.” Lo fissai adirata prima di girare i tacchi, allontanandomi a grandi passi Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“Allora dimmi...” disse il teschio “... chi è questo Nikolaj? Lo citi di continuo? E' il tuo amante? Spero di no...” a Gwen.
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Rosso restò a guardare Dacey andare via attraverso la sua maschera.
La ragazza rientrò nel palazzo, dove i servi erano tutti indaffarati con i preparativi per il banchetto in onore del barone. “Madama...” disse ad un tratto una voce alle spalle di Dacey che attraversava i corridoi. Era il barone sorridendo, ora vestito come il suo rango imponeva. |
"Sì certo, come no..." mormorai.
"È uno che ucciderò presto, non appena si deciderà a saltare fuori" guardando fisso il teschio, aspettandomi ancora di vedere spuntare il vampiro. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Ad un tratto Gwen sentì la voce di Elv che gridava.
Proveniva dal cunicolo alle sue spalle, che aveva imboccato per arrivare in quella spettrale tomba. Allora un nugolo di pipistrelli svolazzò dal cunicolo, riempiendo l'antro dei teschi, fino ad aggrapparsi a testa in giù sul soffitto. Il teschio sembrò ammutolirsi e tutto divene silenzio. Un silenzio insopportabile. |
Mi voltai di scatto.
"Elv!" urlai. Un attimo dopo l'antro si riempì di pipistrelli, mentre io già correvo per risalire il cunicolo e raggiungere l'imboccatura. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Gwen si fiondò nel cunicolo, più buio ed umido che mai, avvolto da un'atmosfera tetra, di morte.
Mille voci allora emersero da quelle tenebre innaturali. Come le mille voci di quei teschi dai denti aguzzi. La vampira arrivò sotto l'imbocco del pozzo, posizionato alcuni metri sopra di lei. Ad un tratto tutte quelle voci terminarono, quasi inghiottite dalle tenebre e dall'umidità, lasciando il posto ad una sonora risata proveniente dall'antro dei teschi. Era la voce di Nikolaj. |
Ancora non riuscivo a capacitarmi dell’insolenza che Reddas aveva avuto nei miei confronti e nei confronti delle donne in generale visto il suo uso di luoghi comuni piuttosto misogini.
Che ne sapeva lui di ciò che avevo passato, sempre guardata in modo strano da famigliari e amici, ritenuta fin troppe volte una stramba o altre volte un peso. Che ne sapeva cosa voleva dire essere una ragazza con più amici tra gli spettri dei morti che tra i viventi. Che ne sapeva Reddas del mio desiderio di affrancarmi dalle opinioni che finora le persone avevano avuto su di me, dimostrando loro che io ero riuscita a raggiungere una posizione invidiabile e stavo sopra di loro. E se il matrimonio con il barone mi avrebbe garantito tale status, allora non potevo che essere felice, per una volta, delle imposizioni di mio fratello, e giocare le mie carte al meglio. “ Barone... perdonatemi, non vi avevo sentito arrivare.” Borbottai distogliendomi dai miei stessi pensieri, chiedendomi se ancora il mio viso mostrasse le tracce della mia ira. “ Ora assomigliate davvero al vostro ritratto.” Affermai convinta, e si anche compiaciuta nel vedere l’uomo abbigliato con eleganza e curato nei dettagli. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Arrivai sotto al cunicolo e ancora chiamai Elv.
Sentivo strane voci, tutte insieme e tutte confuse. Poi il nulla. E la risata di Nikolaj. Non provai nemmeno a calmarmi, perché lo avrei ucciso seduta stante. Ripercorsi tutto il cunicolo di nuovo e tornai nell'antro, lentamente, per guardarlo in faccia, arrabbiata come non mai. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Speriamo allora” disse il barone salutando Dacey con un inchino “che quel ritratto mi renda giustizia e vi abbia davvero colpito.” Sorridendo cortese. “Eravate assorta nei vostri pensieri... immagino sia il mare più ambito da ogni uomo in cui perdersi... mi auguro solo che nessuna isola perduta fra le onde di quei pensieri vi abbia visto naufragare preoccupata.” Sfiorandole la mano con un bacio.
Gwen trovò Nikolaj divertito e seduto su quei teschi ammassati. In mano ne aveva uno, dai canini più sporgenti degli altri. “Essere o non essere...” diceva ridendo, quasi scimmiottando Shakespeare “... anzi... mi ama o non mi ama la bella vampira, questo è il problema.” Senza smettere di ridere. |
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