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Sorrisi alle parole di mio nonno. Mi ricordò quando ero più piccola in Giappone. Mia madre mi comprò un bellissimo kimono bianco e rosa e mi sistemò per la festa. Quando mio nonno mi vide mi sorrise gioioso e mi spalancò le braccia dicendo "ma che fantastica principessa" facendomi ridere e gioire. Mio padre era pure lì con lui, ma non mi degnó neanche di uno sguardo. Mi addoloró molto quel suo fare nei miei confronti. Non lo sopportavo. Sorrisi a mio nonno.
"Vado a prepararmi allora" dissi per andare in camera a cambiarmi e poi a truccarmi. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Quella figura grottesca ridacchiava nel guardare Gaynor stesa su quel letto, quasi prendesse piacere dal vederla bela ed intimorita.
“Si, è proprio bella...” disse con la sua voce gracchiante “... i capelli sono chiari come vuole la tradizione...” con le dita tremanti nel tentativo i sfiorarle i capelli “... e ha la pelle bianca come l'alabastro, gli occhi come quelli di una colomba e le forme come una statua greca...” annuendo compiaciuto “... ottimo lavoro, ragazzo mio...” rivolto poi all'uomo mascherato “... cominceremo il rituale con la Luna nuova...” ridendo in modo grottesco e sinistro “... la maledizione dell'Abate svanirà ed io sarò di nuovo libero.” Ridendo. “Si, maestro.” Annuì l'uomo mascherato, per poi guardare Gaynor. |
Risi alla sua battuta.."D' altronde se siamo qui..dobbiamo convivere assieme" e misi del the a bollire.
Cercai delle tazze eleganti e lo versai. "E' pronto, ci mettiamo davanti al caminetto? Domani te la preparo la crostata promesso..sono in debito con te no? E io sono per i regali semplici ma fatti col cuore". Mi sedetti di fronte al focolare, tenevo le mani nella tazzina che si riscaldavano e lo guardai.."Non pensavo tenessi a me così tanto da ospitarmi a casa mia..mi sembra tutto strano, eppure questa atmosfera mi piace..mi rilassa..a te no?". |
Annuii iniziando a pensare cosa fare, valutando anche i tempi di preparazione. Sarebbe stata una bella mole di lavoro.
" Come scusa?" leggermente distratta sentendo poi la domanda sulle mucche. " Si è vero, la maggior parte non mangia carne di mucca ma non bisogna neanche generalizzare. Ci sono stati dove si fa..." alzai appena le spalle, " dipende delle credenze con cui si è cresciuti suppongo. Io non la mangio ad esempio." Mi voltai verso una delle donne e aggrottai la fronte per poi scuotere la testa. " Le scimmie vengono considerate sacre come le mucche per cui mi risulta difficile pensare a un fachiro che le mangi ma... ognuno hai i suoi gusti!" con un leggero sorriso. " Ti è piaciuto?Bene, allora dimmi il tuo piatto preferito e io lo farò per la parata" |
Più quel vecchio decrepito mi elogiava e mi toccava e più io mi ritraevo, guardando prima lui e poi Mister X con occhi pieni di disprezzo.
"Il rituale? Che rituale? Di quale maledizione state parlando? Oh Dio mio, è proprio come in quel maledetto incubo..." Inviato dal mio GT-I8260 utilizzando Tapatalk |
Lei rise piano a quelle parole.
"Ah, sei geloso di quel ragazzino che posò un giglio bianco sulla mia finestra? Lo stesso giglio che è custodito nell'elsa della mia spada?" iniziando ad accarezzarlo piano mentre lo sguardo di lui vagava inquieto verso la brughiera. "Aspetta... com'è che mi sembra strano?" con un sorriso divertito "Ma certo, perchè eri sempre tu.." posandogli un dolce bacio sul collo. Poi prese il suo viso tra le mani. "Non c'è mai stato nessuno prima di te, l'hai dimenticato?" con gli occhi nei suoi, che si chiedevano perchè quella sera fosse così strano. "Sono marcia, è vero, ma non a tal punto da essere andata con due uomini... non c'è più la minima traccia di purezza in me, ma ho avuto e avrò un solo uomo.." con gli occhi nei suoi "..te.." sfiorando le sue labbra con le mie. Poi quelle parole, e il cuore della piratessa perse un battito, mentre il respiro si fermava. Spalancò gli occhi quando prese l'anello dalla tasca e glielo mise al dito. "Sto sognando.." pensò, mentre una lacrima silenziosa le attraversava il viso. Non aveva vissuto che per quel momento. Allora incatenò il suo sguardo pieno di sogni, speranze e Amore in quello di lui. E attese. Attese quelle parole che aveva sognato da tutta la vita. Quelle parole che sperava ogni giorno di sentirgli dire. Che aveva immaginato, sognato, sospirato mille e mille volte. Quelle parole che avrebbero dato senso a tutto. Che l'avrebbero liberata, che le avrebbero ridato l'onore e la dignità. Quelle parole che da sole valevano una vita intera. Quelle parole che ora stava per pronunciare. Per davvero. Sentiva il cuore accelerare sempre di più. Ancora la sirena. Sbuffai, non poteva distrarmi sul più bello. "Arrivo, arrivo.." mormorai, alzandomi, senza però chiudere ancora il libro. Era un momento troppo speciale per non dedicargli ancora uno sguardo. |
Elv guardò Gwen per un lungo istante, mentre il crepuscolo morente lambiva il rosso dei suoi capelli dandogli un che di malinconico.
“Ok...” disse annuendo. Saltò giù dalla moto e con lei entrarono in casa. Ma prima che la porta si chiudesse dal pianerottolo arrivò una voce: “Un momento, prego.” La portiera. |
Attesi per un lungo istante la sua risposta, mentre le nostre sagome si stagliavano contro il tramonto.
Sorrisi felice quando accettò, così lui scese dalla moto e salimmo su. Stavo per chiudere la porta, quando sentii una voce. La portiera. Alzai gli occhi al cielo, sbuffando. "Prima o poi la strozzo, quella donna..." sussurrai contrariata, per poi affacciarmi dalla porta d'ingresso. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Nyoko, raggiante, andò a prepararsi.
Indossò il bel costume da principessa e si truccò. Una parrucca bionda completava il tutto. Si trattava di un abito dallo stile medievaleggiante, bianco e rosa, con bottoni di pasta vitrea colorata e una lunga stola di seta azzurra. Sul capo, infine, era adagiato un diadema con un velo bianco. Il candore e la semplicità della ragazza sembravano il naturale legame e portamento per quell'abito. E quando fu pronta anche suo nonno restò ammirato nel vederla. http://24.media.tumblr.com/tumblr_m0...40cco1_400.gif |
Guisgard ed Altea si sedettero davanti al cammino acceso, bevendo il loro tè.
“Tu e tuo fratello siete sempre stati amici speciali per me...” disse lui soffiando sulla tazza calda “... sai, mi sono sempre sentito in colpa... non ero là mentre lui... non so, ma spesso mi ripeto che avrei potuto fare qualcosa... forse vaneggio, chissà...” bevendo, mentre i bagliori del fuoco scintillavano nei suoi occhi azzurri ed inquieti. |
"Non eri là?" in che senso..e chi era allora colui che andò a soccorrerlo..o forse si riferiva ad altro.
Scossi il capo e mi avvicinai a lui, istintivamente lo abbracciai e poggiai la testa sulla sua spalla.."Ti riferisci all' incidente?Eppure mi sembrava fossi tu quello che lo andò a soccorrere, beh...io sono fuggita..mi sento in colpa pure io..ma non pensiamo a cose tristi..lui non ci vorrebbe così" misi le mani sulla sua spalla..."Anche se mi sento in una gabbia e vorrei qualcuno mi facesse uscire". |
La vecchia e sconfinata Afragolignone.
Spazi liberi, sterminati, dalla costa azzurra fin verso le montagne aspre, passando per il selvaggio deserto di pietra e correndo nel leggendario Passaggio a Nord-Est, dove tutto è immenso, remoto, misterioso. Al centro di tutto ciò, disseminate ovunque ci sono grandi città, civili e caotiche megalopoli. Capomazda City, al confine di tre stati, è il centro industriale ed economico di questo mondo, oltre che quello culturale. Circondata dalla brughiera, è la città che più di tutte racchiude questo scenario così variegato. E proprio sulla strada che dalla brughiera porta in città, ad un tratto si alzò una nuvola di polvere, proprio mentre tutto si preparava per la parata. Dacey aveva trovato il suo spazio ed era già all'opera per contribuire alla parata. |
Finito di prepararmi, mostrai a mio nonno il risultato l'asciandolo ammaliato.
Sorrisi. "Credi che piacerò a Ren?" dissi afferrando un lembo dell'abito e guardandone i disegni. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
E così senza ulteriori indugi mi misi all'opera. Il tempo a mio disposizione non era molto e non potevo quindi sprecarlo.
Ai fornelli ero a mio agio, riuscivo a concentrarmi senza farmi disturbare dal mondo esterno e per un po' non pensai a nulla se non ad affettare, cuocere e impiattare. http://cdn2.filmycurry.com/wp-conten...lmyCurry-3.jpg |
A quelle parole di Gaynor, il vecchio rise in modo grottesco.
“Lo saprai presto, tesoro...” disse divertito, per pii guardare l'uomo mascherato “... ora però rilassati... sei al sicuro qui...” andando con la sedia a rotelle verso la porta “... più al sicuro di qualunque altro essere di questo mondo.” Ed uscì, lasciando la ragazza sola con l'uomo mascherato. |
Clio ignorò l'altoparlante e cercò on lo sguardo ancora la pagina di quel libro.
Ma qualche istante dopo qualcuno bussò alla sua porta. “Clio, sono Tyson...” disse una voce da fuori “... ci sei? Aspettiamo te per cominciare...” |
Alzai gli occhi al cielo nel sentire la voce di Tyson.
Proprio la proposta di matrimonio mi faceva perdere? Sospirai, mettendo il segnalibro in modo che avrei ritrovato presto quella pagina. "Arrivo.." sbuffai. Così mi alzai e andai ad aprire. "Eccomi, possiamo andare.." annuii, senza tradire emozioni. "Guisgard è tornato?" chiesi. Era passato un bel po', ormai avrebbe dovuto essere di ritorno. |
Gwen si affacciò seccata e vide la portiera sulla porta.
“Ehm, non mi va di toccare certi discorsi” disse la donna “ma vedere due ragazzi ed una ragazza nello stesso appartamento non è proprio il massimo della morale. In questo palazzo festini ambigui non sono ammessi.” Fissandola. |
Questo era troppo.
Era veramente troppo. "Non mi sembra affatto di dare adito a situazioni ambigue, in quanto uno è il mio ragazzo, quello che lei con la sua faccia tosta si è permessa di accusare, e l'altro è mio fratello, che da oggi starà qui con me. Ed ora si faccia gli affari suoi e torni alla sua noiosissima vita, e tanto perché lei lo sappia, anche farsi i fatti degli altri è contro la morale, lo sa? Si dice che non si viva cent'anni se ci si fa sempre gli affari altrui" sbottai, arrabbiata. Stavolta davvero la facevo fuori. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Intendo che non ero in auto con lui...” disse Guisgard ad Altea “... già... ma ormai non possiamo cambiare le cose...” abbracciandola per consolarla “... sono giorni tesi, naturale ti senta così... fra non molto lascerai la città e potrai ricominciare... sei bella, hai talento, la vita ti sorriderà...” guardando poi il suo orologio “... chissà al centro cosa fanno...” mormorò “... forse dovrei farmi vivo con loro...” gettando altra legna sul fuoco “... hai fame? Ti ordino qualcosa? Io credo di dover uscire tra non molto...”
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“Piacerai non solo a lui.” Disse sorridendo Nakakata a Nyoko. “Sei davvero una principessa, Nyoko. Aspetta, voglio farti una foto...” prese la macchinetta fotografica e scattò una foto alla ragazza “... ecco, momento immortalato.” Annuì.
Poco dopo arrivò Ren con l'auto di suo padre. |
"Ah..capito..non ti devi sentire in colpa..promettimelo. E comunque non avrei mai voluto lasciare questi posti..mi rifarò una vita? Ripartire da zero?" lo guardai negli occhi...il verde si fuse con l' azzurro.."Non puoi immaginare come mi sento..non voglio ti preoccupi per me, puoi andare..non ho fame..andrò a letto".
Quel contatto con lui, il tepore del caminetto mi lasciarono andare in un dolce bacio sulle labbra che lui non avrebbe mai capito, per poi alzarmi e salutarlo per andare in camera e mi gettai nel letto...forse era meglio dormire per oggi, ne avevo combinate troppe..e quell' ultimo bacio era stato un errore ma almeno avrei detto di andarmene con un dolce errore. http://s3.amazonaws.com/auteurs_prod.../joy-house.jpg |
Dacey aveva preso il suo posto e con entusiasmo stava cominciando a darsi da fare in cucina.
Tutto procedeva tranquillamente e le prove andavano alla grande. Ad un tratto, però, un forte ed improvviso vento cominciò a soffiare forte, alzando molta polvere. Soffiava così intensamente che la banda musicale non fu più in grado di continuare. “Voltatevi contro vento...” disse Blonde ai musicisti “... voltatevi, o il vento si porterà via gli spartiti ed anche gli strumenti!” Il vento non cessava. Era così forte che in breve fece cadere anche alcuni piatti che erano esposti nello stand culinario di Dacey. |
Sorrisi emozionata alle parole di mio nonno e lo lasciai scattare la foto. Poco dopo arrivò Ren ed io mi avviai alla porta. Prima di aprire, mi detti un'ultima sistemata ai capelli ed al vestito e feci un lungo sospiro. Il cuore batteva forte. Contai fino a tre per poi uscire di casa e mostrarmi a lui.
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“No, non si è ancora fatto vivo...” disse Tyson a Clio “... in effetti mi chiedo dove sia... purtroppo non abbiamo nessun numero telefonico per chiamarlo e neanche un indirizzo in cui cercarlo...”
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Di tanto in tanto controllavo che il mio stand fosse in ordine e ne ero soddisfatta. Le prove procedevano bene e il lavoro era persino allietato dalla banda musicale.
Però si alzò un vento forte e prepotente che iniziò a dar fastidio, sempre più, tanto che fu impossibile continuare. Guardai frustrata alcuni dei miei piatti che erano caduti a terra. " E ora che si fa?" Verso Blinde Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Non c'era.
Dove diavolo era? La cosa mi dava più fastidio di quanto pensassi, non sapere dove fosse, cosa lo tenesse lontano dal centro. Da me... "Io l'indirizzo suo ce l'ho, nel caso.." annuii a Tyson "Ma nessun numero di telefono.." risi piano "Dovrei comprarmi un cellulare prima o poi.." con un sorriso divertito. "Speriamo si faccia vivo presto e non sia una scusa per scomparire..." pensierosa. "Andarlo a cercare a casa mi sembra un po' troppo, non credi?" guardandolo "Vediamo se si fa vivo lui, nel caso posso andare..". |
"Rilassarmi? Sentirmi al sicuro?" Sbraitai non appena quel vecchio orribile fu uscito. "Ma qui sono davvero rinchiusa in una gabbia di matti!" Era una situazione troppo surreale per poterla accettare di buon grado, non mi capacitavo di ciò che mi stava succedendo.
"È lui il tuo padrone, colui a cui sono destinata? Perché non mi dici di cosa parlava? E com'è che lui e il suo discorso li ho sognati appena un'ora fa? Mi sembra di impazzire, voglio capire cosa sta accadendo..." Inviato dal mio GT-I8260 utilizzando Tapatalk |
La portiera, davanti a quelle parole di Gwen così dirette, sbiancò.
Assunse poi un'espressione contrariata ed offesa ed andò via. “Ehilà...” disse divertito Elv “... l'hai sistemata alla grande! Che donna!” Ridendo. Arrivò dal salotto anche Richard. “Mi sono perso un bello spettacolo!” Esclamò. |
“In effetti è uno strano tipo...” disse Tyson a Clio “... qui tutti lo stiamo aspettando, ma sembra davvero sparito nel nulla... abbiamo fatto male a non prenderci un recapito per rintracciarlo...”
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Guardai Tyson.
"Posso provare a rintracciarlo a casa, se vuoi.." guardando Tyson "Magari ha cambiato idea, e noi lo aspettiamo per niente..." alzando le spalle. Dove diavolo era? |
Mai soddisfazione fu più grande di quella.
Vederla sbiancare e non controbattere, un piacere impagabile. Sorrisi divertita alle parole di Elv. "Beh, siamo ancora in gara io e te se non sbaglio... Giusto?" Avvicinandomi a lui e sorridendo con aria di sfida. Poi, dal nulla Richard emerse dal salotto. Subito mi tuffai ad abbracciarlo stretto. Era fatta. Finalmente era arrivato da me, al sicuro. "Sono felice che tu sia qui, scricciolo" gli dissi piano, sorridendo, poi mi allontanai un po' da lui "Non so se avete già avuto modo di presentarvi durante il mio scambio di effusioni con la portiera, in ogni caso, Elv lui è il mio fratellino rompiscatole Richard. Fratellino, lui è Elv" voltandomi infine sorridente verso Elv. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Il vento non cessava e non accennava a diminuire.
Continuare le prove era impossibile. Poi quella nuvola di polvere in lontananza. Sempre più vicina. “Forse sarà il caso di sospendere le prove...” disse Blonde a Dacey. Poi qualcuno gridò. Dalla nuvola di fumo in lontananza apparve qualcosa. Una sagoma nera e velocissima. “Quell'auto stava venendo verso di noi!” Urlò una donna. “Ma dev'essere impazzito!” Gridò un altro dei presenti. “Non vede che c'è gente qui!” |
“Ora calmati...” disse l'uomo mascherato a Gaynor “... ti ho detto che non nulla di male accadrà... sei troppo preziosa... lo sa anche lui... per ora non posso dirti altro... ora calmati...” avvicinandosi a lei “... dovresti riposare...” sfiorandole i capelli.
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" Temo tu abbia ragione" assentii verso la donna e iniziai a ritirare i miei piatti, sperando di salvarne almeno alcuni mentre il vento era sempre più implacabile.
Non solo soffiava forte da spostare piccoli oggetti ma alzava anche una grande nuvola polverosa che disturbava la vista. Ed infatti per quello che solo quando l'auto fu vicina che ci accorgemmo della sua velocità e di quella guida spericolata. Troppo spericolata. " Spostatevi dalla strada" urlai a chi mi era vicino cercando di mettermi al riparo lontano dal battistrada. Ciononostante cercai di individuare chi fosse alla guida, il modello dell'auto e magari la targa. Non l'avrei fatta passare liscia a quell'incosciente dalla guida spericolata. |
"Non sai dire altro che devo calmarmi e stare serena, come se potessi..." risposi a Mister X "Si, è vero, dovrei riposare... se dormo, almeno non penso..."
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“Beh, dipende da quanto tempo impiegherai a raggiungerlo...” disse Tyson “... i test non possono aspettare ancora... vieni, ti porto dal professore... vedremo cosa ci dirà.”
E la condusse nello studio di Iasevol. |
"Non lo so..." alzando le spalle "Dipende che cosa preferisce il professore..".
Dopo poco tornammo da Iasevol e gli spiegammo la situazione. |
Elv e Richard si diedero la mano, presentandosi e salutandosi.
“Beh, in effetti quella portiera mi era antipatica a pelle.” Disse ridendo Richard. “Si, concordo.” Annuì Elv. “Beh, adesso si mangia?” Richard. “Io ho una fame da lupi!” Sorridendo. |
Quell'auto nera.
Veloce si avvicinava a tutti loro, suonando all'impazzata il clacson. “Quel pazzo non si fermerà...” disse urlando uno dei presenti “... presto, tutti al riparo!” Tutti cominciarono allora a correre in ogni direzione. “No, correte verso il Cimitero!” Gridò Blonde, cercando di restare calma. “Presto, verso il Cimitero! Presto!” Prendendo Dacey per mano e correndo verso il Cimitero. L'auto era sempre più vicina. Aveva i vetri neri e non recava alcuna targa. |
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