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"Buongiorno"dissi con voce ancora assonnata. Era da tanto che non dormivo così bene e avevo poca voglia di alzarmi.
"Beh sebbene me ne starei ancora a poltrire un po' non mi sembra cortese farsi aspettare nonostante tutto. Farò in un lampo." Fhael uscii ed io balzai giù dal letto ed iniziai a prepararmi. Gettando un occhio alla finestra notai ancora un servitore intento a controllare la camera. Non appena fui pronta uscii e con Fhael ci dirigemmo nella sala da pranzo. La tavola era imbandita di prelibatezze e il vecchio vedeva già al suo posto a capotavola. "Perdonate l'attesa messere, ma potete immaginare, noi donne siamo sempre lente a scegliere cosa indossare o che acconciatura farsi." Mi sedetti accanto a Fhael. Un domestico ci servì caffé e té. Il portoghese iniziò a parlare col vecchio di commercio e di trasporti navali, mentre io mi limitavo ad ascoltarli. |
Chiusi gli occhi e sorrisi leggermente...
la voce di Guisgard, le sue parole, il suo respiro sulla mia pelle... “Tu non mi fai paura, capitano...” sussurrai allora al suo orecchio “Non mi fai paura neanche un po’! Ed io...” Riaprii gli occhi e guardai nei suoi, così vicini... e di nuovo sorrisi... “...ed io non ho nessuna intenzione di farti concentrare su cosa è accaduto né su cosa sia meglio fare, sai?” mormorai “No... nessuna intenzione...” Inclinai la testa e sfiorai le sue labbra con le mie... ma fu solo un attimo... Citazione:
Sentii i muscoli delle braccia di Guisgard irrigidirsi intorno alla mia vita... era preoccupato... ora lo ero anche io. |
Fhael parlava col vecchio, ma Cheyenne si accorse presto che la sua espressione era inquieta.
Il portoghese infatti continuava a guardarsi intorno, anche se con prudenza, senza che il vecchio se ne accorgesse più di tanto. Ad un tratto uno dei servi chiamò il padrone. “Torno subito.” Disse il vecchio. “Avete notato?” Chiese Fhael a Cheyenne appena rimasti soli. “Non ci sono i miei uomini. Dove saranno? Erano alloggiati in altre stanze della villa...” si alzò e guardò verso il giardino. Era una mattinata luminosa e limpida, con un fresco vento che soffiava dal mare. “Tutto questo non mi piace...” mormorò Fhael. |
“Vi lascerò questa bambina” disse Musan a Clio “ma a patto che seguirete i miei ordini. Come quelli riguardo al suo nome... quello che avete pronunciato non è il suo... o almeno non più.” I suoi occhi erano gelidi. “Il suo sarà Maraiel. E starà a voi inculcarlo nella sua testolina. Insieme a molte altre cose. Altrimenti ci penserò io.”
In quel momento entrarono due marinai con del cibo. Vi era del pane, latte e frutta. “Mettete tutto su quel tavolino.” Ordinò lo spagnolo. “Da oggi l'accesso a questa cabina sarà consentito solo ad Ankaru. Chiaro?” I due marinai annuirono e poi uscirono. “Allora a stasera.” Rivolgendosi Musan di nuovo a Clio. “Quando potrò constatare i vostri progressi con questa bambina.” Ed uscì. “Chi è quello?” Domandò Noel a Clio. “Non mi piace... è cattivo!” Intanto, presso il castello di poppa, Parsifal era con il capitano Sumond. “Non temete, signor Parsifal...” disse Sumond fissando lo sterminato mare che stavano solcando “... quei pirati non ci sfuggiranno... sono feccia e non possono competere con le capacità di veri ufficiali di marina. E il più vigliacco fra loro è proprio quello Sparviero Nero...” appena pronunciato quel nome sputò in acqua in segno di disprezzo “... Guisgard è il suo nome... è un traditore, un rinnegato... un uomo imbevuto di se stesso e animato da un profondo rancore verso tutti coloro che non sono come lui...” si voltò a fissare Parsifal “... chiamate a rapporto l'equipaggio, signor Parsifal.” Ordinò al Guardiamarina. http://ia.media-imdb.com/images/M/MV...640_SY500_.jpg |
Guisgard e Talia guardarono subito verso la porta, da dove era giunta quella luce improvvisa e videro una figura immobile a fissarli.
“Rynos.” Disse stupito Guisgard. “Perdonatemi, capitano...” mormorò il bucaniere “... e anche voi, milady, ma venendo dal corridoio ho visto questa porta aperta e...” “Non importa.” Fece il corsaro. “Piuttosto, dove eri finito? Ti ho chiamato fino a poco fa.” “Ero dall'altra parte, dove ci sono gli alloggi dei marinai.” Rispose Rynos. “Questa nave è molto strana, capitano...” “Degli altri hai notizie?” “No, capitano.” Scuotendo il capo Rynos. “Li ho anche cercati, ma sembrano spariti. Spariti come tutto l'equipaggio di questa dannata nave.” “Già...” mormorò lo Sparviero Nero “... comunque non possiamo andarcene senza chiamare Joao e Maras. E probabilmente alcune delle cime che ci tengono ancorati alla Santa Rita hanno ceduto. Io riporterò Talia a bordo e farò agganciare altre cime. Tu nel frattempo cerca gli altri.” “Col vostro permesso, capitano...” fece Rynos “... preferirei non girare da solo su questa nave...” “Va bene.” Annuì Guisgard. “Ti manderò qualcuno. Aspetta sul ponte.” “Grazie, capitano.” “Vieni, Talia, ritorniamo sulla Santa Rita.” Rivolgendosi Guisgard a Talia. “E ci porteremo questo ricordino.” Prendendo da terra il diario del capitano. I due, così, ritornarono sulla Santa Rita. “Guisgard, finalmente!” Nel vederli tornare a bordo Austus. “Allora, cosa avete scoperto?” “Ben poco, amico mio.” Fissandolo il pirata. “Manda qualcuno su quella nave, in modo da aiutare Rynos a cercare gli altri.” Fissò poi Talia. “Gioia, sarai stanca... forse dovresti riposare... io sistemo alcune cose qui e ti raggiungo.” Le sorrise, accarezzandole poi il volto. Nel frattempo, giù, nell'armeria, Cavaliere25 era giunto a prendere delle armi. “Certo, fa pure.” Disse il guardiano dell'armeria. “Prendi pure le armi che ti occorrono e poi portale in coperta.” |
"Si ci avevo già riflettuto ieri sera ma ho pensato fosse un caso.Ora invece sono anch'io preoccupata...non vorrei che il vecchio ci giochi un brutto tiro. Non mi fido di lui...
Dobbiamo trovare un modo per andarcene al più presto..senza attendere la fine del mese. Magari potremmo dire che abbiamo un parente che non sta bene o qualcosa di simile..." Mi alzai dal tavolo. " Sarebbe meglio cercare i vostri uomini, forse ci stiamo solo facendo tanti problemi per nulla.." |
Sorrisi ed annuii alle parole di Guisgard...
"Va bene..." mormorai "Ti aspetterò di sotto, allora!" Feci per andarmene, poi ci ripensai... "Credo che i tuoi uomini, su quella nave, non siano al sicuro..." gli dissi, piano "Rammenti il labirinto di Dedalo? O quello del Minotauro? Non lasciare che si addentrino troppo, o potrebbero non ritrovare la via del ritorno..." Abbassai gli occhi e notai il diario del capitano Twiny, che ancora stringeva in mano... "E probabilmente una parte delle risposte è qui..." soggiunsi indicandolo "Permetti che le cerchi?" Presi il libretto, dunque, e scesi sottocoperta, diretta nella cabina di Guisgard, dove pensavo che avrei ritrovato anche Maraiel... |
Quelle parole di Talia suonarono enigmatiche a Guisgard, che restò a fissarla in silenzio mentre scendeva sottocoperta.
“Guisgard...” disse Austus “... cosa facciamo?” “Dobbiamo richiamare a bordo Rynos e gli altri...” fece il corsaro “... e poi far andare alla deriva quella dannata nave...” “Ho mandato Cavaliere25 a prendere delle armi di sotto...” fissandolo Austus “... andremo a cercarli armati.” “Ho idea” mormorò Guisgard “che serviranno a poco delle armi...” “Cosa vuoi dire?” Intanto, sottocoperta, Talia aveva raggiunto la cabina e dentro vi trovò Maraiel che dormiva sul letto. |
Fhael annuì a quelle parole di Cheyenne.
“Si, avete ragione...” disse. Ma proprio in quel momento ritornò il vecchio. “Perdonatemi, amici miei” sorridendo ai due “ma dovevo sistemare una cosa.” “E' ormai un bel po' che non vedo più i miei compagni di viaggio...” fece il portoghese “... forse li avete alloggiati in un altro posto di questa villa?” “Affatto, amico mio.” Rispose candidamente il vecchio. “Non sono più in questa villa.” “Come sarebbe a dire?” Stupito Fhael. “E dove sono?” “Li ho congedati.” Fissandolo il vecchio. “Non credo che la loro presenza qui fosse più necessaria. E ora...” suonando un campanellino “... facciamo colazione?” Ed arrivarono i servitori, portando frutta, latte, caffè, tè, focacce e uova. |
Raggiunsi la cabina di Guisgard e spinsi la porta...
c'era un curioso silenzio all'interno, così mi fermai e mi guardai intorno finché non individuai Maraiel... dormiva. Sorrisi. Poi richiusi la porta e, silenziosamente, mi accostai al letto. La bimba era distesa di lato, la testa su uno dei cuscini e la bambola che avevamo preparato insieme le era sfuggita di mano, finendo a terra... la raccolsi, dunque, e gliela sistemai di fianco, le sistemai meglio il cuscino sotto la testa e la coprii con una delle soffici coperte di cotone, perché non prendesse freddo. Poi mi sedetti sul letto, accanto a lei, ed aprii di nuovo, lentamente, il diario del capitano Twiny... |
Forse aveva ragione Storm, stavo diventando una visionaria....dove era finita la pittrice spensierata....dei giorni passati ?...ed alzai il volto al cielo..." Bene...un giorno dipingero' questo bellissimo temporale......magari tra una nuvola e l'altra ci mettero' un' ombra da cui tenermi alla lontana.....".....Rimasi in silenzio quando vidi arrivareil tizzio della locanda.....ascoltai il piccolo colloquio tra Storm e l'uomo....e rimasi stranamente colpita, avevo un socio.....mi sentivo quasi elettrizzata dalla cosa......e i soldi....era un passo che avremmo rivisto piu' avanti, ora vediamo dove ci avrebbe portato l'uomo sospettoso..." Storm....non sono una visionaria io quell'uomo l'ho visto entrare in quel palazzo......magari non c'entra nulla.....ma puo' essere un indizio....questo tipaccio non mi piace, e finire ancora in quella torre...mi piace meno, ma ho fiducia nel mio socio...."....fu un attimo e la pioggia comincio' a scendere giu' senza che ce ne accorgessimo......." Accidenti, adesso saremo anch e fradici..."......
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Talia aprì di nuovo quel diario...
“Settantottesimo giorno di navigazione. Ormai la situazione è precipitata. Anche stamani otto membri dell'equipaggio non hanno risposto all'appello. Li abbiamo cercati ovunque, ma come gli altri anche questi sembrano svaniti nel nulla. Siamo rimasti in tutto ventitré e il panico si è diffuso fra noi. Cosa sta succedendo? Dove stanno finendo i miei uomini? Stanotte imporrò una drastica iniziativa. Li farò tutti legare nei loro letti e chiudere a chiave le cabine. Comincio a credere che una forma di pazzia, simile ad un morbo, spinga gli uomini a gettarsi a mare di notte. O forse questa è l'ultima spiegazione razionale che mi è rimasta. Ammesso che la mia mente sia ancora in grado di elaborarne una...” In quel momento la porta della cabina si aprì e Guisgard entrò. Fissò Talia e sorrise, per poi stendersi accanto a lei. “Allora...” disse “... cosa hai scoperto sul nostro labirinto galleggiante? C'è un Minotauro dentro che fa sparire le persone? A questo punto ci serve un Teso dunque.” Con tono scherzoso. “Ne conosci qualcuno?” Si voltò a guardare Maraiel. “Dorme tranquilla... bene, ne aveva bisogno.” Sorridendo. |
Sospirai "..nemmeno a me piace, piccola, ma non gli permetterò di farti del male, sta tranquilla..".
Tentai di scacciare le preoccupazioni con un respiro più profondo. "Allora.." Dissi in tono allegro "..hai visto che finalmente questi marinai di sono ricordati le buone maniere?" Sorrisi "..guarda quante cose buone ti hanno portato.. Sono tutte per te, sai? Quell'uomo antipatico ha ragione, dopotutto, verrai trattata come una principessa...". O almeno spero... "Pensa un po'.. Hai anche una dama di compagnia tutta per te.." Sorridendo a Noel ".. Su, su, mangia, non fare complimenti.." Io, però rimasi seduta a cucire il vestito. Dovevo parlarle del nome, sapevo che se non avessi accontentato Musan se la sarebbe presa con lei, e non potevo permetterlo. Ma, come si "inculca" un nome nella testa di una bambina? Non si può, pensai in un primo tempo. Ma poi chinai il capo e repressi un sorriso. Infondo conoscevo un modo, conoscevo le parole, le aveva usate mio padre quando mi aveva preso con sè. Nemmeno volevo ricordare il nome che portavo prima di quel giorno. Presi coraggio, fissai la piccola con occhi commossi. "Non so che cosa tu possa ricordare, piccola.." Cominciai con voce titubante "..Ma oggi inizierà una nuova vita per te... E, probabilmente, una vita migliore... Sai, in questi casi è meglio ricominciare da zero.." Sospirai "Da oggi avrai un nuovo nome, un nome che ti accompagnerà in questa vita nuova, diversa... Ti chiamerai Maraiel.." Non ricordavo quale fosse stata la mia reazione da bambina, e di certo mio padre non aveva usato le mie stesse parole. Ma ricordo che mi parlò della mia nuova vita che stava per cominciare. E anche se poi scoprii che mi aveva dato il nome della sua figlia defunta, non gliene ho mai voluto. Non ho mai voluto indietro il mio nome di bambina, non mi apparteneva più. E, per il suo bene, capii che anche per Maraiel potesse essere lo stesso. "..è un bel nome, lo sai?" Dissi ritrovando il tono allegro e gioviale "... Degno di una principessa..." |
A questa notizia io e Fhael ci guardammo alquanto sbigottita.
Come si era permesso quel vecchio pazzo? E perché gli uomini di Fhael non avevano posso obbiezioni o perlomento non lo avevano avvisato? Era queste le domande che mi saltavano nella testa mentre cercavo di apparire tranquilla e disinvolta durante la colazione. Al termine del pasto con una scusa tornai nella mia stanza. Presi il coltello che Fhael mi aveva dato e che avevo nascosto in un asse del pavimento. "Se quell'uomo si ostinerà a non volerci lasciar andare sarò costretta a padsare a misure piuttosto drastiche...pensai...non temo di certo lo scontro e di sicuro non lo scontro con un vecchio pazzo e bigotto!" |
La piccola Noel ascoltava con attenzione le parole di Clio.
La fissava in silenzio, come chi si sforza di comprendere qualcosa che è più grande di lui. “La mia mamma...” disse ad un tratto la piccola “... la mia mamma mi chiamava Noel... e inventava tante canzoncine con il mio nome...” chinò il capo e i suoi occhi fissarono il vuoto “... diceva che aveva scelto questo nome quando io non c'ero ancora...” tornò a guardare Clio “... ora lei è andata in Cielo... e se io cambio nome poi lei non può più cantarmi le canzoncine la notte per farmi addormentare... vero?” |
Dopo un po', Fhael tornò nella stanza.
Appariva pensieroso e turbato. “Questa storia non quadra...” disse a Cheyenne “... i miei uomini non sarebbero mai andati via senza il mio permesso... non so che fine quel vecchio gli abbia fatto fare, ma è ovvio che ci sta chiudendo in un cerchio... vorrei tanto conoscere le sue intenzioni... maledizione, mi sento impotente in questa situazione!” Esclamò con rabbia. Fissò allora la finestra. “Non voglio restare troppo qui.” Fece. “Mi manca l'aria. Venite, scenderemo nel cortile, per una passeggiata. Del resto abbiamo libero accesso ad ogni parte della villa. Voglio scoprire che fine hanno fatto i miei uomini.” |
Acconsentii alle parole del portoghese.
Insieme scendemmo nel giardino della villa apparentemente con la sola intenzione di fare una passeggiata. Non appena fummo certi che nessuno fosse nei paraggi iniziammo a perlustrare i dintorni in cerca di qualche traccia che ci permettesse di comprendere che cosa fosse successo agli uomini di Fhael. Mentre eravamo entrambi concentrati a trovare qualsiasi cosa di utile mi tornò in mente quella povera ragazza che mi aveva preceduta nella casa. Le sue parole sembravano trasportate dal vento e mi sentii invasa da un senso di inquietudine. "Temo che li abbia fatti uccidere...come con le schiave...dovremmo guardare nel giardino ad est della villa...probabilmente troveremo tracce di terra rivangata di recente..." dissi con voce flebile. |
Rabbrividii nel leggere quelle parole...
scomparsi... il capitano diceva che alcuni dei suoi uomini erano scomparsi... e non ne conosceva il motivo, né la causa. Il mio cuore si strinse nel leggere quelle parole... Poi, all'improvviso, la porta si aprì. Citazione:
gli feci segno di avvicinarsi in silenzio, allora, accennando a Maraiel. "Ho scoperto poco..." mormorai, in risposta alle sue parole "E niente di buono, comunque..." Gli porsi il diario di Twiny aperto alla pagina che avevo appena letto... e, mentre lui lo prendeva, io appoggiai la testa sulla sua spalla... "Non c'è da scherzare, Guisgard..." sussurrai "Non devi scherzare su questa cosa... non è un gioco! Ho sentito delle cose quando ero sul ponte... ho sentito delle voci, dei rumori... li ho sentiti davvero! E non c'era nessuno!" Un nuovo, lungo brivido mi percorse la schiena... ed io, per cercare di controllarlo, presi la coperta di Maraiel e gliela tirai un poco più sù, sistemandogliela bene sotto il mento, per poi carezzarle piano la testa. "E poi..." dissi ancora dopo qualche momento "E poi c'è un'altra cosa che dovresti sapere... una cosa che riguarda me... e mio nonno... e..." esitai, e la mia voce si abbassò vertiginosamente "Ed il tesoro maledetto del Capitano Lanzaras!" |
Gli occhi mi si riempirono di lacrime a quelle parole.
"Oh, piccola.." mi avvicinai a lei e presi le manine tra le mie "...la tua mamma veglierà sempre su di te, ti amerà con qualunque nome... Anzi, Noel diventerà un nome speciale, il nome con cui solo lei ti portrà chiamare...Il nome con cui lei ti canterà le canzoncine.." sorrisi ".. sarà un segreto.. Per il mondo, avrai un nome nuovo..Maraiel" Era troppo, sapevo che non poteva comprendere ogni cosa quella bambina. Ma quegli occhi, tristi e rassegnati, risvegliavano in me il ricordo di un'altra bambina, una bambina che non avevo più chiamato per nome. Sospirai "..ti confiderò un segreto.. un segreto che non ho mai detto a nessuno.." le sorrisi ".. anche io da bambina avevo un altro nome..." le accarezzai dolcemente i capelli ".. quando i miei genitori sono andati in Cielo, l'uomo che mi ha adottato, il mio nuovo papà, mi ha dato un nuovo nome.. e col tempo io ho amato quel nome, ha fatto parte di me... sono sicura che potrà accadere anche a te..." Mi allontanai da lei per prendere un frutto dal vassoio e glielo porsi. ".. non devi vederla come una cosa brutta, piccola, è solo un nuovo inizio.. e non sei sola, io non sono la tua mamma, ma ti starò vicino.. e anche lei lo farà da Lassù, non temere, un nome nuovo non cancella l'affetto di una mamma.." Cosa ne puoi sapere tu, dell'amore di una madre? Nemmeno ricordi il suo viso.. Nemmeno conosci il suo nome.. Hai persino smesso di immaginarla, da quando sei cresciuta.. Mi augurai che la piccola Noel potesse, invece, conservare un ricordo dell'affetto che sua madre provava per lei. Mi avvicinai al letto e guardai il vestito per Noel, che era ormai ultimato. "..tra poco avrai anche un vestito nuovo, non proprio quello di una principessa.. ma è il meglio che potevamo fare..." con un sorriso. |
Storm con uno sguardo cercò di tranquillizzare Elisabeth.
Seguirono così quell'uomo. Attraverso una piccola stradina laterale, che scendeva dalla locanda verso la scogliera, giunsero in una piccola spiaggetta sottostante. Tra la sabbia e i sassi bianchi, l'uomo mostrò ai due una piccola capanna. La raggiunsero e all'interno trovarono un uomo grasso, dallo sguardo losco e l'espressione seccata. “Vengono dalla torre.” Disse quello che li aveva accompagnati. “Aspetta fuori.” Sbottò l'uomo della capanna, per poi fare cenno a Storm e ad Elisabeth di sedersi. “Allora?” Chiese poi ai due nuovi arrivati. “Siamo qui per parlare d'affari.” Fece Storm. “Vi ascolto.” “Da oggi tratterete direttamente con me.” “E perchè mai?” “Perchè ho io il contrabbandiere.” “Perchè dovrei credervi?” “Perchè posso consegnarvelo.” Rispose Storm. “Anche subito.” “Allora ci divideremo la taglia.” “Certo.” Annuì Storm. “Ma il prezzo è raddoppiato.” “Come sarebbe a dire?” “C'è anche una donna.” Fissandolo Storm. “E i suoi padroni sono disposti a pagare per liberarla.” “La donna?” Stupito l'uomo. “Intendete quella rapita alla Rosa dei Venti?” “Proprio quella.” L'uomo scoppiò allora a ridere. Storm Guardò Elisabeth e poi tornò a fissare l'uomo. “Ma quella donna non è più qui!” Esclamò questi. “Cosa?” Sorpreso Storm. “E dove si trova?” “E chi può dirlo!” Sempre ridendo quell'uomo. “L'abbiamo venduta ad alcuni mercanti di schiavi una quindicina di giorni fa!” |
La piccola Noel sorrise a quelle parole di Clio.
Mostrò poi entusiasmo davanti a quel vestitino nuovo tutto per lei. Probabilmente non aveva mai indossato nulla di così bello. Prese poi il frutto che Clio le aveva dato e lo mangiò con gusto. Dopo un po', cadde addormentata per la stanchezza. Non trascorse neanche mezz'ora e qualcuno bussò alla porta della cabina. Era Ankaru. “Il signor Musan vuole vedervi.” Disse a Clio. “Vi sta aspettando nella sua cabina. E vuole vedere anche la bambina.” Si accorse allora della piccola addormentata. “Oh, si è addormentata... le farà bene... se volete possiamo lasciarla dormire ancora un po'... resterò io con lei. Cosa ne dite?” |
Fhael ascoltò con attenzione Cheyenne ed annuì.
Raggiunsero così il lato Est del giardino. Vi erano palme e diverse piante dai colori vivaci. “Diamo uno sguardo in giro...” disse il portoghese “... magari troveremo qualcosa...” Si misero così a perlustrare quella parte di giardino. Ad un tratto Cheyenne notò qualcosa che fuoriusciva dal terreno. Era un sandalo. Uno di quelli indossati dalla ragazza che aveva incontrato qualche giorno prima. Ed era sporco di sangue. |
Quelle parole di Talia fecero mutare espressione a Guisgard.
Quel sorriso un po' guascone, quegli occhi di chi cerca di nascondere ogni preoccupazione, in un attimo lasciarono il posto ad un viso più teso e inquieto. Prese allora il diario e cominciò a sfogliarlo. “Forse ti sei lasciata suggestionare da ciò che vi è scritto qui...” disse “... gli uomini di mare sono spiriti strani, inquieti... vivono un rapporto misterioso con il mare, con il vento, con le stelle e la Luna... molte cose per altri semplici, ai loro occhi diventano oscure, arcane...” la fissò e tornò a sorriderle. Poi lei nominò quel tesoro e il nome di quel pirata. “Il Tesoro Maledetto di Capitan Lanzaras?” Ripeté lui. “Cosa significa? Talia, cosa sta succedendo? Sin da quando è spuntata quella nave ho avuto l'impressione che tu volessi dirmi qualcosa... ora sono qui... cosa devo sapere, Talia?” |
Nel vedere gli occhi di Noel accendersi per un momento, mi si gonfiò il cuore di gioia. La aiutai a mettere il vestito, la guardai: era davvero bellissima.
Fu un sollievo vederla mangiare qualcosa, e dalla voracità che ci metteva, doveva avere appetito. Come darle torto? Quando si addormentò, sfinita, la coprii delicatamente con la coperta, e pregai perchè facesse bei sogni. Restai stesa, accanto a lei, per un tempo che mi sembrò un battito di ciglia, ma che sicuramente era molto di più. Finchè qualcuno non bussò alla porta, risvegliandomi dal torpore in cui ero caduta, inconsciamente. Citazione:
Fissai la bimba addormentata con un sorriso, per un momento. "Non ho cuore di svegliarla.. Dovrà capirlo anche lui, non otterrà niente da una bambina con le cattive.." mi voltai verso Ankaru "..andrò io, voi restate pure qui con lei, ma conducetela nella cabina di Musan, per favore, appena si sveglia...". Sorrisi ad Ankaru e mi avviai verso la cabina di Musan. Giunta davanti alla sua porta, mi fermai un momento, feci un profondo respiro, e bussai. |
Clio bussò e la voce di Musan le ordinò subito di entrare.
“Venite pure avanti...” disse lo spagnolo, che stava in piedi a fissare alcune carte nautiche “... sedetevi pure...” alzò allora gli occhi da quei fogli e si accorse dell'assenza della bambina “... e la bambina? Dove si trova?” Ma proprio in quel momento qualcun altro bussò alla porta. “Avanti.” Fece Musan. “Signore...” entrando uno dei soldati “... il capitano Sumond ha chiamato a rapporto tutto l'equipaggio. Vi attende sul ponte. Attende anche voi, milady.” Rivolgendosi poi a Clio. “Si, certo.” Annuendo Musan. Il soldato allora uscì. “Riprenderemo il nostro incontro dopo.” Mormorò Musan. “Andiamo a vedere perchè siamo stati convocati.” Così, lui e Clio salirono in coperta. Sul ponte trovarono tutto l'equipaggio al completo. “Vi ho fatto chiamare” disse Sumond a tutti loro “perchè si deciderà la strategia per la nostra missione. Las Baias ormai è lontana e in questo punto sorge il crocevia per le maggiori isole Flegeesi.” Si voltò verso Clio. “L'ammiraglio Guidaux mi ha riferito che voi ben conoscete la rotta intrapresa dal Gufo Nero, milady. Bene, indicatecela.” Fissando la ragazza. |
Come avevo immaginato, Musan si stupì dell'assenza della bambina.
Ma prima che potessi rispondergli che era addormentata e che sarebbe giunta in seguito, fummo interrotti. Sumon ci richiamò sul ponte con tutto l'equipaggio. E il capitano in persona mi chiese la rotta da seguire. "Vingermagern, Signore.." Dissi ferma guardando Sumond "..quello è il primo punto, quando saremo arrivati lì vi indicherò la rotta.." Annuii "..io stessa l'ho indicata a Giuff, so che non ha cambiato idea, il bottino che cerca é troppo ambito...". Mi irrigidii: "..perdonatemi, signore ma non dirò altro, al momento, devo proteggere la mia sicurezza.." |
Fui docile e silenziosa, ogni cosa mi fu chiesta la feci senza batter ciglio....ma poi compresi, che lo scambio non erano i soldi, lui avrebbe consegnato se stesso perche' io riavessi Ingrid..........mai e poi mai, eravamo arrivati a quel punto perche' lui fosse acciuffato.....una strana emozione si insinuo' all'altezza del mio stomaco.......avevo la sensazione che fossi presa da un'euforia omicida.....Ingrid venduta come schiava, ma che cosa avevo combinato...partendo per quelle terre come una sciocca avevo fatto si' che Ingrid fosse finita a causa mia, ma non sempre si perdono capre e cavoli, Storm, sarebbe rimasto libero......cosi' come feci inconsciamente alla Locanda......." Bene allora, la donna e' stata venduta e lo scambio e' impossibile farlo, il contrabbandiere ci sara' concesso solo se riporteremo la donna alla locanda........caso contrario saremo spacciati tutti.....voi e noi, non vi siete accorto che eravamo seguiti ?......ci vuole l'occhio attento di una donna per accorgersi anche dei piccoli movimenti......"....mi alzai spavalda...e parlando in modo tranquillo passeggiando avanti e indietro in quel piccolo spazio che era quella capanna, quell'uomo sembrava riempirla tutta..........Vidi Storm guardarmi e non so se fosse lusingato o se gli sarebbe piaciuto torcermi il collo...e se fosse stato un misto di queste emozioni ?.......la pioggia intanto si fece eccessiva e violenta e capanna sembravra traballare la terra su cui era costruita stava cedendo......
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Presi ed entrai nel armeria e iniziai a cercare fucili e pistole c'era un infinita di armi tra fucili e pistole dopo un po presi e iniziai a predere le armi dopo che ne avevo un po in braccio presi e usci dal armeria e dissi grazie signire rivolgendomi alla guardi e risali sul ponte e mi incamminai verso Guisgard per avere nuove istruzioni
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Chiamai subito Fhael e gli mostrai la mia orripilante scoperta.
Pregai per quella poveraccia, per la quale non avevo potuto fare nulla. "Proprio come temevo, quell'uomo é un pazzo assassino. Se non foste arrivato voi Fhael, questo sarebbe stato di certo anche il mio destino. Non voglio che quel vecchio mi tocchi neanche con un dito. Sono stufa di restare in questa prigione, per quanto possa apparire confortevole ed elegante. Dobbiamo andarcene Fhael. Subito. Non possiamo restare un momento di più. Non so ancora come ma dobbiamo farcela...anche se serviranno metodo per così dire non ortodossi..." |
Sumond ascoltò con attenzione Clio.
“Vivermagren...” disse il capitano “... direzione Nord, Nord-Est!” Ordinò poi ai suoi ufficiali. “E voglio tutte le vele al vento!” Tornò a fissare Clio. “Vivermagren non è molto lontana... è posta ai confini di questi mari... oltre, tra essa e i mari sconosciuti, vi è solo quello scoglio galleggiante chiamato Isola del Fungo... preparatevi dunque a indicarci la rotta che quel pirata ha intrapreso.” Ritornò allora sul castello di poppa. “Molto astuta...” avvicinandosi Musan a Clio “... davvero astuta... ma non temete, nessuno oserà farvi del male... dopotutto siete la promessa sposa di un valente capitano... l'uomo destinato a far estinguere la pirateria da questi mari.” Rise. “E chissà se lo troveremo vivo, chissà... ditemi... come compagno vi attira più un eroe oppure un martire?” Aggiunse con ghigno. |
Fhael annuì a quelle parole di Cheyenne.
“Non vi accadrà nulla, ve lo prometto...” disse “... e vi prometto anche che fuggiremo da questo posto... ormai è chiaro che quel dannato ha fatto uccidere tutti i miei uomini...” si guardò intorno “... dobbiamo organizzare una fuga... anche se da soli sarà molto più complicato del previsto... ora però sarà meglio tornare nella nostra stanza, prima che qualcuno si insospettisca...” “Cosa fate qui?” Giungendo all'improvviso uno dei servi. “Perchè vi trovate in questo lato del giardino? Cercavate forse qualcosa?” |
Annuii alle parole di Soumond, ricordavo la mappa che Giuff mi aveva messo davanti agli occhi, tempo prima.
Sospirai, poi, impaziente, al sentire i discorsi di Musan: "...di certo non vorrei un vigliacco..." Tagliai corto in modo asciutto. Sapevo che Guerenaiz era vivo, non dubitavo di questo, mi ero sempre fidata di lui e non avevo sbagliato. "Dunque, signore, non avevamo questioni più urgenti da sbrigare?" Dissi con un sorriso stanco "..prima che ci convocassero mi avete fatta chiamare.. Posso sapere il motivo?" Alzai lo sguardo e portai gli occhi nei suoi "ah, la bambina, è con Ankaru, sta dormendo, ma l'ho pregata di condurla da voi non appena si sarà svegliata." |
L'uomo fissò Elisabeth e restò visibilmente turbato dalle sue parole.
“Un momento...” disse “... cosa significa seguiti? Vi siete fatti seguire? E da chi?” Storm allora, intuendo le intenzioni di Elisabeth, prese subito la parola. “Come facciamo a saperlo!” Fissandolo. “Dovevamo chiedere, magari? Per farci rispondere cosa? E poi è così difficile capirlo? Non ci arrivate da solo?” “Forse...” mormorò l'uomo “... forse i compagni di quel contrabbandiere?” “Quelli o forse i familiari della donna che avete venduto come schiava.” “Possibile che valga tanto?” Sempre più meravigliato l'uomo. “Era solo una domestica!” “Probabilmente una domestica fedele.” Replicò Storm. “Visto che sono pronti a pagare un riscatto per riaverla.” “Questi non sono problemi nostri!” Esclamò l'uomo. “Dare la caccia ai contrabbandieri non è un reato! Che vadano al diavolo, non possono farci nulla!” “Dare la caccia ai contrabbandieri no” disse Storm “ma rapire e poi vendere persone libere è un reato punito con il capestro.” “E ora cosa si fa?” “Bisogna recuperare la donna.” Rispose Storm. “Impossibile!” Scuotendo il capo l'uomo. “Chissà dove sarà ora!” “Raccontateci tutto ciò che è successo.” “Non c'è molto da dire...” fece l'uomo “... erano dei mercanti giunti a Puerto Baias... e visto che la donna era d'impaccio, abbiamo pensato bene di togliercela di mezzo e guadagnarci qualcosa...” “Non sapete dove erano diretti?” “Credo all'Isolotto di San Martino...” disse l'uomo “... è lì che avviene la tratta degli schiavi...” |
Non si perse tempo......facemmo rotta verso Vivermagren........la cosa non mi piaceva per niente.
Il comandante Sumond fissava con occhi sgranati la giovane Clio; senti', nominare il futuro amore della damigella......anche se qualcuno già cominciava a farsi avanti.......visto che non si avevano più notizie del capitano Gurenaiz. "Speriamo di poter arrivare in tempo......". Pian piano, cominciai' a delineare qualche piccolo stratagemma per rendere più complessa l'operazione. Bisognava agire........è in fretta!!! |
Osservavo Maraiel... dormiva tranquilla, tenendo stretta la sua bambola.
La osservai per un lungo momento... poi sospirai e riportai gli occhi su Guisgard... “Hai ragione...” mormorai “Quella nave mi ha turbata. E più ancora mi ha turbata sentir parlare di Capitan Lanzaras, perché... perché io conoscevo quel nome! Lo conosco fin da quando sono piccola... vedi... il nonno amava raccontarmi delle storie quando, da bambina, vivevo con lui in Olanda. Mi raccontava storie su viaggi e terre lontane, storie di mare e di avventure... e in molte di quelle storie, molte tra le mie preferite, c’erano i pirati! E, tra essi, uno dominava su tutti... Capitan Lanzaras!” Per qualche momento tacqui... poi infilai una mano nella tasca del mio abito e ne estrassi il piccolo diario in pelle che era appartenuto al nonno... “Poi ho ricevuto questo...” mormorai, rigirandomelo tre la dita “Il diario del nonno, dove sono raccontati i suoi viaggi e descritti i suoi incontri...” Esitai... “E lui... beh, mio nonno è convinto che la storia sull’isola in cui Lanzaras ha nascosto il tesoro sia vera. Lui, pare, ne conosce l’ubicazione e...” sospirai “E mi ha dato un indizio perché io possa cercarla e trovarla... una sorta di enigma, di indovinello...” Quando la mia voce si spense nella cabina cadde il silenzio. Per qualche momento non dissi niente, poi mi feci coraggio ed iniziai a recitare... “Raggiungi gli estremi confini a Settentrione, dove due vasti mari si contendono lo scoglione. Eolo con le sue folgori fedeli allora ti guideranno, quando grigiore, furia e boati il mare gonfieranno. Ma prima di ciò tu guarderai l'alto Sole da Levante, quando la tua ombra per veder le stelle diverrà sestante.” Lo fissai per un attimo... “Queste parole non avevano senso per me fino ad ora... non le comprendevo, non capivo a che cosa si riferissero... almeno finché non ho sentito parlare di quell’isola, l’Isola del Fungo...” I miei occhi erano immobili in quelli di Guisgard... la mia voce era bassa, seria... “E tu... tu penserai che tutto questo sia una follia! E forse lo è... è una follia. E forse io stessa sono folle a crederci... però... beh, però questo è precisamente il motivo per cui quella nave mi ha terrorizzata! E mi terrorizza ancora!” |
Ad un tratto, in maniera tanto brusca quanto improvvisa, Musan afferrò il polso di Clio.
“Ascoltami, ragazza...” disse con i suoi occhi in quelli di lei “... dovresti essere più saggia e non solo astuta e irriverente, sai? I viaggi per mare sono lunghi e possono accadere tante cose... conviene dunque avere qualcuno in grado di proteggerci...” lasciò finalmente il suo polso e cominciò ad accarezzarle il viso “... qualcuno che sia forte, che sia in grado di dominare questi mari e queste terre...” sorrise “...qualcuno che sia anche in grado di amarci...” i suoi occhi erano impenetrabili “... andiamo... andiamo da Maraiel...” e la condusse nella sua cabina. Qui trovarono ad attenderli Ankaru e la bambina. |
Finito di parlare all'equipaggio, il capitano Sumond chiamò a sé Parsifal.
“Signor Parsifal...” disse “... poco fa, parlando con quella ragazza non ho potuto non percepire un senso di inquietudine in lei. E' naturale che si senta a disagio in mezzo a tanti uomini ed è anche normale che, essendo molto avvenente, eserciti un certo fascino sull'equipaggio. Beh, arrivando al dunque, non voglio giocarmi l'unica persona a bordo in grado di condurci da quei dannati pirati. Vi incarico dunque di sorvegliare lady Clio di e vegliare su di lei. Avete carta bianca su come disporre il tutto per la sua sicurezza. Mi sono spiegato, signor Parsifal?” |
Ritornato sul ponte con le armi, Cavaliere25 fu subito chiamato da Austus.
“Cavaliere25...” disse “... prendi un paio di fucili, insieme a qualche pistola e vieni con me... andremo su quella nave a cercare Rynos, Joao e Maras... è passato troppo tempo e questo non mi piace... andiamo, su!” Intanto, nella sua cabina, Guisgard era con Talia e ne ascoltò ogni parola. Seguì ogni risvolto della voce, ogni incertezza, titubanza e alla bassa luce della lampada che oscillava dal soffitto poteva leggere perfettamente tutte le emozioni che le attraversavano gli occhi. “Talia...” disse “... ho dato un'occhiata a questo diario...” indicando quello del capitano Tweny che aveva in mano “... certo, letto così, ciò che racconta inquieta non poco... ma sono le parole di un uomo impaurito, inerme, che si ritrova in mezzo a cose per lui inspiegabili... io credo che sulla sua nave si sia diffuso un qualche morbo ignoto, forse una febbre tropicale che ha poi prodotto con ogni probabilità una forma di demenza collettiva che, mischiatasi alla superstizione e alla paura che dominavano quella nave, ha finito poi per decretarne la fine... quasi sicuramente si sono tutti suicidati gettandosi in mare...” prese allora le mani di lei e le strinse nelle sue “... su, ora calmati...” sorridendo “... io non credo che tu sia folle... e poi sappiamo benissimo che tuo nonno ha girato mezzo mondo, dunque non mi sognerei mai di mettere in discussione ciò che racconta. E di certo, se fosse maledetto, tuo nonno non ti avrebbe mai parlato di quel tesoro. E poi quell'enigma in versi che hai recitato...” “Capitano...” all'improvviso una voce “... capitano, quando mi riporterai dal mio papà?” Mormorò Maraiel, appena svegliatasi, strofinandosi gli occhi. |
Fummo raggiunti da un servo.
"Oh scusate é colpa mia-dissi- ma il fatto é che io ho sempre amato molto i fiori, soprattutto quelli rari ed esotici e poiché il giorno del nostro primo anniversario eravamo separati, mio marito ha pensato di recuperare il tempo perduto, per quanto possibile, e fare una passeggiata negli splendidi giardini di questa casa. Ma stavamo proprio per andarcene quando siete giunto voi." E così dicendo presi per mano Fhael e, senza attendere una risposta dal servitore, ci dirigemmo nuovamente verso la villa, fingendo di parlare amabilmente. Non appena fummo dentro la casa andammo immediatamente nella nostra camera. Mi sedetti sul letto e osservai Fhael controllare alla finestra e chiudere per bene la porta. "Ed ora che facciamo?" |
Facile offrire protezione quando l'unico da cui devo difendermi non siete altro che voi stesso.
Ma su una cosa Musan probabilmente aveva ragione, dovevo smetterla di ribattere, imparare a controllarmi. Non parlai per tutto il tragitto dal ponte alla sua cabina, in balìa di questi pensieri. Ma quando entrammo sorrisi, Ankaru era lì, con Noel, o meglio con Maraiel. "Ciao Maraiel.." Dissi sorridendo, mentre correvo da lei "..come stai, piccina? Ti sei riposata un po'?" Dissi prendendo le sue manine tra le mie. Alzai lo sguardo verso Ankaru e le sorrisi. |
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