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Altea tornò al tavolo di mInsk, camminando per il locale in modo sensuale e provocante, frutto della sua bellezza che pareva ben offrire un che di selvaggio ed indomito, con un senso di elegante mutevolezza, come se fosse sfuggente come un miraggio di Orione.
Per questo gli occhi di tutti erano sudi lei, compreso quello di minsk, sebbene fosse più raffinato rispetto ai tanti allevatori, contadini e mandriani del locale. "Certo, andiamo a vedere..." disse lui a lei. Uscirono dal cybersaloon e videro il carro di un vecchio rottamaio appena giunto in città. |
"Si tratta di un certo Minsk..." disse Belven a Destresya "... ha un regolare contratto, il governo incoraggia i nuovi coloni e passidenti... i diritti dei nativi non vengono riconosciuti... questo però può scatenare una vera guerra..."
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Mi guardai attorno, li osservavo con indifferenza e guardai Minsk in modo enigmatico, nessuno sapeva cosa celava il mio animo e il mio cuore.
Uscii con Minsk e vidi il carro di un rottamaio..forse il mio compagno segreto di ventura, il mio collaboratore "Oh ma è solo un vecchio rottamaio penso, ma sembra desta interesse" leggermente preoccupata e non comprendevo, forse mi sbagliavo. D' altronde questa gente inutile per ogni nuovo venuto faceva confusione inutile e mi soffermai vicino al carro. |
"Eppure" disse sorridendo Elv a Gwen "mentre facevo volare le pistole di quegli idioti, mi pareva, che fossi abbastanza esaltata e compiaciuta... e magari, chissà, anche eccitata.. no?" Facendole l'occhiolino.
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Lo guardai e mi avvicinai a lui.
"Non permetto che il lavoro di quasi tre generazioni si distrugga per un giudizio affrettato" risposi. Poo passai oltre e raggiunsi papà, sperando non fosse ancora arrabbiato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Era vero.
Negli occhi verdi di Altea, nello scintillio cangiante del suo sguardo, nessuno forse poteva leggere fino in fondo. Era una donna tanto bella, quanto enigmatica, sfuggente e provocante allo stesso istante. Simile ai fiori selvaggi che sbocciavano nei lunghi Autunni cosmici su Brove, la quinta Luna di questo grande pianeta. Pochi avevano avuto l'audacia di cogliere quei fiori. Quando però lei fu vicina al carro, il vecchio rottamaio si sporse. "Ehilà, bellezza..." disse ad Altea sottovoce. |
Gwen trovò suo padre mentre sistema il nuovo recinto per i vitelli.
Era ancora accigliato, ma non la mandò via. "Bel tipo il tuo paziente..." disse riferendosi ad Elv "... ci ha messo tutti nei guai..." |
Per in attimo guardai il carro persa in vaghi pensieri poi udii una voce, il rottamaio mi guardò e io sorrisi.. "Oh vi conviene fare poco lo spiritoso, ma grazie per il complimento. Siete stato fortunato ad arrivare col vostro carro senza essere assalito, vero signor Minsk" ma sorridendo al rottamaio.
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"Si, in effetti è vero..." disse Minsk ad Altea, avvicinandosi al carro del vecchio rottamaio "... attraversare la prateria non è una passeggiata... peggio ancora il deserto... avete avuto incontri con qualche nativo?"
"Pare che" ridendo il vecchio "la tribù Moilupi, l'unica non ancora in una termoriserva, sia sul piede di guerra..." divertito. |
"Davvero" mostrando un viso stupefatto "E come mai? Che è accaduto di strano?Speriamo nulla di grave.. So che sono pericolosi".
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