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Allacciai le cinture di sicurezza senza rispondere e l' aereo decollò. Guardavo silenziosa fuori dal finestrino la bellezza di Chevral, semmai un giorno fossi tornata mi chiesi come l' avessi trovata.
Poco dopo vedemmo fiamme e fumo e udii le parole di Dorat.."Mi sento in colpa...molto...forse mio nonno è già morto, come padre Abramo, i poveri della mensa, le suore e la povera gente che non ha voluto cedere. Mio nonno non mi ha fatto andare per via per egoismo..ma perchè qualcuno di noi rimanesse vivo..ha detto di non dimenticare mai chi siamo" e guardai le mie quattro sorelle.."E spero Canabias sia rasa al suolo..un domani torneremo e vittoriose" e strinsi forte i pugni battendo un pugno sul sedile, senza farmi notare. Il velivolo sfrecciava veloce, il paesaggio mutava improvvisamente come la mia vita stava cambiando in pochi attimi. |
“Certo, madama.” Disse Goz a Gaynor.
Il comandante chiamò allora uno dei soldati. “Accompagna miss Gaynor negli alloggi ufficiali e assegnale la camera accanto alla mia, che ho fatto preparare per l'occasione.” Ordinò. “Vedrete, madama, starete comoda. Non sarà una stanza di qualche lussuoso albergo, ma la troverete accogliente.” Alla diva. “E tu torna subito qui dopo, chiaro?” Al legionario. “Si, signore.” Deluso quello. Il militare accompagnò allora Gaynor nella sua camera. Come detto da Goz, non era lussuosa, ma comoda ed accogliente. Poco dopo, rimasta sola la diva, qualcuno bussò alla sua porta. “Disturbo, madama?” Era Zac il fotografo. |
“Si, forse avete ragione...” disse Fermer a Gwen “... forse è davvero così... chissà, magari sono diventato troppo cinico io...” continuando a scaldare le mani della giovane “... forse la guerra, il fronte e tutto il resto mi hanno reso disilluso...” si accorse che aveva indugiato troppo a stringere le mani di lei “... oh, scusatemi...” sorridendo e lasciando le mani della ragazza.
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Il bombardamento era finito ed uno strano silenzio era caduto sul borgo, come se la gente avesse paura di gridare la propria paura ed il proprio dolore.
“Si, stiamo tutti bene, Grazie al Cielo...” disse Leones, accertandosi soprattutto delle condizioni di Dacey. “Ma sono frequenti questi attacchi?” Chiese Poeh. “Affatto.” Scuotendo il capo il taverniere. “Non erano mai arrivati nel borgo. I legionari avevano sempre affrontato gli attacchi nemici nel deserto. Chissà cosa li ha spinti ad attaccare direttamente Evangelia. “Chissà cosa sarà capitato al capitano Guisgard...” preoccupato Leones. |
L'aereo attraversava in volo la campagna di Cherval, mentre il fumo delle prime battaglia si vedeva all'orizzonte.
Ellison scoppiò a piangere e subito con lei le altre sorelle. “Dovete essere forti...” disse Dorat, per poi guardare Altea “... vostro nonno vorrebbe vedervi non solo salve, ma anche felici... e non sentitevi in colpa... non state fuggendo... state vivendo per tornare un giorno nel vostro paese come vincitrici.” “Per ora il problema è uscirne...” fece Rodian. “Che volete dire?” Fissandolo Dorat. “Dobbiamo attraversare quel punto e vedo ci sono dei carri...” rivelò Rodian “... se si accorgono di noi è la fine...” “Non possiamo alzarci di quota?” Chiese Dorat. “No...” scuotendo il capo Rodian “... questo biplano non può andare troppo in alto... incrociate le dite...” e aumentò la potenza dei motori. |
Ascoltai attentamente le parole di Dorat.."Avete ragione...avanti ragazze..dobbiamo essere positive"".
Nemmeno detto Rodian si accorse di carri e noi eravamo troppo bassi di quota, avrebbero colpito il velivolo...e saremmo state spacciate. Incrociai davvero le dita..."Avanti futuro eroe...fateci vedere cosa sapete fare..ce la farete..avete temperamento". Sorrisi a mie sorelle per infondere loro sicurezza. "Ma non avete un ricetrasmettitore per comunicare con Evangelia? O qualche velivolo amico?"...Evangelia..volevo essere neutrale e non dipendere da loro, ma per ora era la unica salvezza. |
"Non dite cosí, anche voi avete ragione, se ci lasciamo coinvolgere é finita, l'ho imparato bene in questi quattro anni" con un sorriso amaro.
Poi lasció le mie mani ed io sentii di nuovo quel calore abbandonarmi, come se quelle fossero tornate di nuovo fredde e sorrisi appena, anche se sentii quasi dispiacere quando allontanó le sue mani. "Non preoccupatevi, anzi devo ringraziarvi, erano molto fredde..." ridendo piano e guardandolo. http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:A...SPsKuxi5dKRZ9C |
Trovammo i caccia, ma non eravamo arrivati per primi.
Possibile? Un caccia era in fiamme e l'altro inseguiva un aereo senza bandiera. "Chi diavolo è che ci toglie il divertimento?" Guardando quello spettacolo dall'abitacolo "La cosa non mi piace.." Preoccupata. Anche il secondo caccia cadde. Era finita. E ci aveva lasciato insoddisfatti. "Seguiamo quell'aereo... Ci manca solo un esibizionista che ci rubi il lavoro..." Infastidita "Voglio sapere chi diavolo è e dove ha preso quell'aereo..". Presi un profondo respiro. "Qurt, Geris, voi perlustrate la zona per essere sicuri che fossero solo quei due..". |
Improvviso come era arrivato così improvvisamente l'attacco terminò lasciando dietro di sé i frutti della distruzione e della morte.
<< Forse dovremmo uscire, ci sarà di certo gente che ha bisogno di aiuto.... E chissà mai che Guisgard sia uno di loro>> |
"Vi ringrazio, Capitano, sono sicura che mi ci troverò benissimo."
Il militare chiamato da Goz mi accompagnò nella mia stanza. Non era certo lussuosa, ma per essere un alloggio di un forte militare era fin troppo curata. Alle pareti c'era una carta da parati con disegnati tanti fiori di lavanda, sembrava quasi di sentirne il profumo... Il letto era di ferro bianco, così come uno dei comodini. Dall'altro lato del letto, c'era una sedia di legno bianco, così come di legno bianco erano il piccolo armadio e una cassapanca dove erano adagiati degli asciugamani ed un fiore lilla. Mi stavano trattando con tutti i riguardi, pensai... Mentre ero intenta a disfare il mio bagaglio, sentii bussare alla porta. Aprii e mi trovai di fronte Zac Heon, il fotografo. "Prego, signor Heon, accomodatevi pure..." |
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