Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   Mie Poesie (Drusus) (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=1588)

Taliesin 07-12-2012 13.33.46

Messere Drusus,
con la vostra "breve dipartita", in un altro spazio, in un altro tempo, ma sempre nella stessa direzione ostinata e contraria, mi avete fatto ricordare una struggente lirica di un mio caro amico fragile, che adesso canta nel vento....Voglio riproporvela per il gusto degli occhi e dell'anima.

Taliesin, il bardo

"Uomini senza fallo, semidei
che vivete in castelli inargentati
che di gloria toccaste gli apogei
noi che invochiam pietà siamo i drogati.

Dell'inumano varcando il confine
conoscemmo anzitempo la carogna
che ad ogni ambito sogno mette fine:
che la pietà non vi sia di vergogna.


C’era un re che aveva due castelli
uno d’argento uno d’oro
ma per lui non il cuore di un amico
mai un amore né felicità...


Banchieri, pizzicagnoli, notai
coi ventri obesi e le mani sudate
coi cuori a forma di salvadanai
noi che invochiam pietà fummo traviate.
Navigammo su fragili vascelli
per affrontar del mondo la burrasca
ed avevamo gli occhi troppo belli
che la pietà non vi rimanga in tasca.
Giudici eletti, uomini di legge
noi che danziam nei vostri sogni ancora
siamo l’umano desolato gregge
di chi morì con il nodo alla gola.
Quanti innocenti all’orrenda agonia
votaste decidendone la sorte
e quanto giusta pensate che sia
una sentenza che decreta morte?

Un castello lo donò
e cento e cento amici trovò
l’altro poi gli portò mille amori
ma non trovò la felicità...

Uomini cui pietà non convien sempre
male accettando il destino comune
andate, nelle sere di novembre
a spiar delle stelle al fioco lume
la morte e il vento, in mezzo ai camposanti
muover le tombe e metterle vicine
come fossero tessere giganti
di un domino che non avrà mai fine.
Uomini, poiché all’ultimo minuto
non vi assalga il rimorso ormai tardivo
per non aver pietà giammai avuto
e non diventi rantolo il respiro
sappiate che la morte vi sorveglia
gioir nei prati o fra i muri di calce
come crescere il grano guarda il villano
finché non sia maturo per la falce.

Non cercare la felicità
in tutti quelli a cui tu hai donato
per avere un compenso
ma solo in te, nel tuo cuore
se tu avrai donato
solo per pietà”.


tratto da: FABRIZIO DE ANDRE' Corale (leggenda del re infelice) - 4:48
(testo di Fabrizio De André; musica di Fabrizio De André e Gian Piero Reverberi) Album: Tutti morimmo a stento (1968)

Drusus 07-12-2012 21.02.49

Citazione:

Originalmente inviato da Taliesin (Messaggio 51016)
Messere Drusus,
con la vostra "breve dipartita", in un altro spazio, in un altro tempo, ma sempre nella stessa direzione ostinata e contraria, mi avete fatto ricordare una struggente lirica di un mio caro amico fragile, che adesso canta nel vento....Voglio riproporvela per il gusto degli occhi e dell'anima.

Taliesin, il bardo

"Uomini senza fallo, semidei
che vivete in castelli inargentati
che di gloria toccaste gli apogei
noi che invochiam pietà siamo i drogati.

Dell'inumano varcando il confine
conoscemmo anzitempo la carogna
che ad ogni ambito sogno mette fine:
che la pietà non vi sia di vergogna.


C’era un re che aveva due castelli
uno d’argento uno d’oro
ma per lui non il cuore di un amico
mai un amore né felicità...


Banchieri, pizzicagnoli, notai
coi ventri obesi e le mani sudate
coi cuori a forma di salvadanai
noi che invochiam pietà fummo traviate.
Navigammo su fragili vascelli
per affrontar del mondo la burrasca
ed avevamo gli occhi troppo belli
che la pietà non vi rimanga in tasca.
Giudici eletti, uomini di legge
noi che danziam nei vostri sogni ancora
siamo l’umano desolato gregge
di chi morì con il nodo alla gola.
Quanti innocenti all’orrenda agonia
votaste decidendone la sorte
e quanto giusta pensate che sia
una sentenza che decreta morte?

Un castello lo donò
e cento e cento amici trovò
l’altro poi gli portò mille amori
ma non trovò la felicità...

Uomini cui pietà non convien sempre
male accettando il destino comune
andate, nelle sere di novembre
a spiar delle stelle al fioco lume
la morte e il vento, in mezzo ai camposanti
muover le tombe e metterle vicine
come fossero tessere giganti
di un domino che non avrà mai fine.
Uomini, poiché all’ultimo minuto
non vi assalga il rimorso ormai tardivo
per non aver pietà giammai avuto
e non diventi rantolo il respiro
sappiate che la morte vi sorveglia
gioir nei prati o fra i muri di calce
come crescere il grano guarda il villano
finché non sia maturo per la falce.

Non cercare la felicità
in tutti quelli a cui tu hai donato
per avere un compenso
ma solo in te, nel tuo cuore
se tu avrai donato
solo per pietà”.


tratto da: FABRIZIO DE ANDRE' Corale (leggenda del re infelice) - 4:48
(testo di Fabrizio De André; musica di Fabrizio De André e Gian Piero Reverberi) Album: Tutti morimmo a stento (1968)

Bè, io vi ringrazio d'aver omaggiato la mia pagina con questi meravigliosi versi, veritieri ed eterni, meravigliosi e sempre attinenti :) Stupendi, senza parole naturalmente

Drusus 26-12-2012 19.00.35

IL POETA

Questo il poeta: candida colomba
Fra un nero stormo di brutali corvi,
Unico fiore sulla tetra tomba,
Deriso accento nei discorsi torvi.
Grazioso canto in uno smorto coro
Che nell’ esser solingo ha il suo tesoro.

Altea 28-12-2012 00.43.42

E' un piacere risentirti mio caro amico..e aspetto una futura visita presto per allietarmi dei tuoi versi.:smile_clap:

Cheyenne 28-12-2012 07.56.26

Rinnovo i miei complimenti messere, è sempre un piacere sentire le vostre poesie.

Drusus 09-02-2013 09.31.03

Ave !!! pria di porre un novo componimento poetico, tengo e m'è grato a dire che non posso passare assai tempo su Camelot ma, appena posso i' sempre giungo in esta amata cittade per poter porre quel che creo.
Alsì uno magno saluto a tutti li cittadini d'esto benegno loco e grazie infinite per ogne Vostro gentil commento che sempr' arrecate ad esti miei umili versi.

Or pongo ciò ch' ei a scrivere pochi dì da ora. Non l'è uno malo componimento verso l' amore, ma vuol sì essere una riflessione su d'esta cosa meravigliosa,memorabile e pur anco dolente.
Buona lettura...
L’AMORE

Meraviglia: zampilla dolce e pura
Che ne vediam lo fondo ed è sincera,
Un dono per li cuori e per natura

Ch’ essa è beltà per l’occhi e terra intera.
Ma ben di guardia state bòn signori,
Che qual se fosse pioggia passeggera

Pòte passare forte negli ardori
Per poi finir nel fango e nella fogna;
Quindi ponete usbergo negli amori,

Ch’in essi v’è purezza e v’è menzogna.
Per terminar il dico a tutti quanti:
Chi ci donò l’amor ci diè la gogna.

Taliesin 09-02-2013 15.01.27

L'eterna lotta tra Amore che vieni e Amore che vai...
Per voi che dipingete attraverso i pennelli della poesia antica, Messere Drusus, possa giungervi il Suo straziante grido d'amore, mai assopito...

Taliesin, il bardo

Fabrizio De Andrè - Volme III (1968)

"Amore che vieni, Amore che vai"

Quei giorni perduti a rincorrere il vento
a chiederci un bacio e volerne altri cento

un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
un giorno qualunque ti ricorderai
amore che fuggi da me tornerai

e tu che con gli occhi di un altro colore
mi dici le stesse parole d'amore

fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai

venuto dal sole o da spiagge gelate
venuto in novembre o col vento d'estate

io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai
amore che vieni, amore che vai
io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai
amore che vieni, amore che vai

Drusus 09-02-2013 15.07.13

Citazione:

Originalmente inviato da Taliesin (Messaggio 52313)
L'eterna lotta tra Amore che vieni e Amore che vai...
Per voi che dipingete attraverso i pennelli della poesia antica, Messere Drusus, possa giungervi il Suo straziante grido d'amore, mai assopito...

Taliesin, il bardo

Fabrizio De Andrè - Volme III (1968)

"Amore che vieni, Amore che vai"

Quei giorni perduti a rincorrere il vento
a chiederci un bacio e volerne altri cento

un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
un giorno qualunque ti ricorderai
amore che fuggi da me tornerai

e tu che con gli occhi di un altro colore
mi dici le stesse parole d'amore

fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai

venuto dal sole o da spiagge gelate
venuto in novembre o col vento d'estate

io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai
amore che vieni, amore che vai
io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai
amore che vieni, amore che vai

Il canto dell'amore giunge sempre nei cuori che han bisogno d'amore !!!

Altea 10-02-2013 13.07.10

I miei saluti caro amico Drusus..e' un lieto piacere leggere i vostri nuovi versi..ma ditemi l'Amore e' dunque sfuggevole o ingannatore? I vostri versi mi han posto questo quesito nell' animo..

Drusus 10-02-2013 15.53.41

Citazione:

Originalmente inviato da Altea (Messaggio 52317)
I miei saluti caro amico Drusus..e' un lieto piacere leggere i vostri nuovi versi..ma ditemi l'Amore e' dunque sfuggevole o ingannatore? I vostri versi mi han posto questo quesito nell' animo..

Salve Altea, lieto di leggerVi. L' amore, a mio avviso, è sfuggevole, ingannatore, protervo ma al tempo stesso docile,gentile e perfetto. Attenzione ad aver cautela con l'amore: amare, gioire e sognare al tempo stesso son dolore, tristezza e magone :)
Tutto ciò vale la pena di viverlo, sempre e comunque. Viva l' amore :)


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