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“Ti occuperai tu di scegliere uomini adatti e di fiducia.” Disse Giacomo a Bydoke. “Bene, signori. E' tutto, potete andare. Io intanto mi fumerò un'altra sigaretta...” aprendo uno scrignetto d'oro in cui c'era la sua erba allucinogena.
Bydoke annuì e fece cenno a tutti di uscire con lui, compresa Altea. |
“Si, suonalo per noi...” disse Aris, indicando il pianoforte a Gwen “... un po' di musica scaccerà la malinconia di questo caldo pomeriggio.”
“Si, suonaci qualcosa.” Annuì Lisya. |
Mi alzai...ovvio..lui non prendeva mai decisioni, questo capitano non era molto di polso, guardai lo scrigno..forse quella roba che fumava ogni momento lo stordiva..presupponevo.
Demandò tutto a Bydoke...perfetto...quindi non sarei stata arruolata..ovviamente io non sapevo guidare un Corvo. Seguii gli uomini sul ponte, vi era una leggera brezza..e mi fermai a guardare l' orizzonte..e poi mi voltai verso il tenente Bydoke, rimasi silenziosa..ad aspettare...era la parola d'ordine da sempre...aspettare. Solo ora si era tutto capovolto..prima volevo salire sul Corvo con Bydoke e causare una avaria e poi raggiungere la Santa Caterina..Ma questo bracciale sembrava aver mandato tutto a monte..eh chissà magari Icarius ora voleva starmi il più lontano per questo bracciale se avesse saputo. Però comprendevo era meglio essere col pezzo più grosso tra noi, almeno avrei sviato mosse pericolose..e poi vi era il piano pensato dopo la visione..una sola parola..in qualunque modo dovevo raggiungerlo ma molto cauta. |
Ascoltai Icarius e il suo piano.
"Beh, sembra fattibile..." Annuii "Dobbiamo solo riuscire a trovare dei sai con cui travestiti..." Pensierosa. Poi Damasgrada smise di vibrare. "Beh, forse non vi interesserà, ma credo che la mia amica qui approvi il nostro piano.." Con un sorriso divertito. |
- Creo sarebbe meglio tenere una storia vagamente verosimile alla realtà, almeno non rischiamo di confonderci. Quindi vada per il marinaio e la fuggiasca...alla fin fine é quello che siamo....-
Da un tono serio e canzonatorio Dension mutò. Serio nell'esprimere quelle parole, nel descrivermi come una rara bellezza, come la protagonista di un'esotica storia. Rimasi a guardarlo a lungo, i miei occhi ambrati che si mischiavano ai suoi. Non ero per nulla insensibile ai suoi complimenti fatti con quella sua voce che riusciva a farmi fremere. - Tu mi lusinghi ora... Sono solo la figlia di un armaiolo e di una ex schiava che mio padre ha affrancato perché invaghito dalla sua bellezza... Non ho nulla di nobile, misterioso o leggendario ma è bello quello che dici, oserei pensare che stai subendo la mia influenza romantica.- Avrei voluto baciarlo, affascinata da tutto quel parlare, dal suo sorriso e dal suo aspetto virile e deciso. |
Mi sedetti al pianoforte e iniziai. Cercai di non far trasparire la tristezza e il vuoto che avevo dentro e cercai di intonare, col piano e con la voce, qualsiasi cosa che potesse animare il pomeriggio e sperai che i buoni insegnamenti di Jean fossero serviti.
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Bydoke fissò i soldati uno ad uno.
“Voglio un pilota” disse “e un mitragliere. A bordo del Corvo poi ci sarò io...” si voltò verso Altea “... e voi, visto avevate fatto esplicita richiesta.” “Faccio subito preparare il Corvo, signore.” Uno dei militari a Bydoke. |
“Buon segno allora.” Disse Icarius a Clio. “Per i sai credo che l'unico posto adatto sia una chiesa... magari potremmo seguire quei monaci...” fissando la strada “... allora faremo così... confondiamoci tra la folla e seguiamo i monaci... ci ritroveremo tutti davanti alla chiesa in cui giungeranno...” guardò Clio “... temo tu debba coprirti il capo, visto già non passi inosservata normalmente, figuriamoci in un posto senza donne...” facendole l'occhiolino.
“Io, signore?” Chiese Cq. “Tu resta qui.” Rispose Icarius. “E ben nascosto. Verremo a prenderti dopo.” |
“Il tuo romanticismo...” disse Dension mentre remava “... credi? Guarda non è facile traviare un rozzo e cinico uomo di mare come me... magari occorre qualcosa di grande per riuscirci... non so, un incantesimo... un colpo in testa...” ridendo “... o qualcosa di più assoluto... come la tua bellezza...” guardandola negli occhi “... dunque non direi che è la tua influenza romantica... ma forse la tua bellezza...”
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Gwen suonò.
E quelle donne restarono ad ascoltare. Le mani della ragazza sui tasti del pianoforte, le note nell'aria e la sua voce. Suonò a lungo, senza udire altro che dalla musica e dalla sua voce. Ed alla fine Aris e le altre due applaudirono. “Bravissima...” disse Aris “... davvero brava...” applaudendo ancora. |
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