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Per la prima volta dalla sua scesa, qull'angelo disse una cosa abbastanza sensata.
"Forse sanno che vogliamo quel libro e ci stanno aspettando" gli sussurrai cercando di riflettere veloce sul da farsi. Inviato dal mio LG-M160 utilizzando Tapatalk |
Tutto si fece caldo, ardente in quella stanza.
Il rampollo restò di sasso nel vedere Altea liberarsi del suo intimo, togliersi le scarpe e sedersi sopra di lui. La bella ed audace stilista poi afferrò la virilità del giovane, che lei stessa aveva reso turgida e pulsante, cominciando così a giocarci. "A... Altea..." disse lui inebetito per l'eccitazione "... io... io così non resisto..." deglutendo. |
"Ma è quello che voglio...che tu non resista..avanti..spogliami fammi tua" mentre la mia bocca e lingua delineavano le forme del collo come una vampira che voleva succhiarne tutto il suo desiderio per me e poi lo guardai con sfida sorridendo con sguardo ardente.
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Era buio, l'aria era quasi fredda e tutto sembrava come afflitto da un terrificante e malefico incanto intorno a loro.
Gwen vide quel cavaliere senza testa afferrare Elv, sollevandolo da terra, per poi alzare la spada. Lei implorava col cuore in gola ed il respiro come bloccato. Guardava quella scena terribile davanti a lei. Poi la spada colpì, un fendente secco ed un tonfo sul terreno. La testa di Elv rotolò nell'erba davanti a lei. Quella sensuale vampira lo provocava, lo seduceva, lo eccitava. Il rampollo chiuse gli occhi godendosi la lingua di Altea. Ad un tratto si udirono grida e rumori giungere da fuori. Petronilla bussò forte sulla porta. “Signora...” disse allarmata “... signora... c'è gente fuori... è come impazzita... vogliono entrare... ho chiamato la polizia ma temo sia inutile...” |
"Ti piace vero? Pure tu sai mi piaci e molto...molto..non sto scherzando con te" assaporando il sapore della sua pelle sulle labbra con la lingua.
Poi arrivò Petronilla trafelata..."Gente che bussa e urla..cosa è successo..scendiamo Petronilla" e guardai Guisgard scuotendo il capo.."Non si può mai andare avanti, vestiti e andiamo a vedere". Rimisi gli slip e le scarpe e lo aiutai a riverstirsi per poi scendere. "Che diamine succede qui" aprendo la porta arrabbiata.."Come vi permettete di bussare e fare questo trambusto a casa mia" guardandoli tutti. |
Lo sguardo caldo ed inquietante di Ordifren rispose alla supplica di Clio.
La sua mano non smetteva, sempre più audace, sempre più libera penetrava dentro di lei. Sentiva quelle dita come moltiplicarsi, raggiungere le sue viscere, muoversi impazzite, come uncini volti a farla impazzire. Sentì caldo, si sentì bagnata, abbandonata. Non poteva reggersi più da sola. Era seduta ormai su quella mano che proseguiva nel farla impazzire, perdere il senno. Sentiva un piacere profondo ed indescrivibile. Forte, sempre più forte. Sentì le forze venirle meno. Si sentì abbandonata. Guardò ancora gli occhi di lui, poi più nulla. |
Altea aprì la porta ma subito la folla impazzita entrò in casa, quasi travolgendola.
Si riversarono tutti in casa come pecore allo sbando. Petronilla gridò per la paura. “E' colpa sua...” disse uno di loro gridando “... è colpa sua! Morte al Taddeo!” “Si,è una stirpe maledetta!” Un altro. “E' loro la colpa di questi omicidi per decapitazione!” Cominciarono così a cercare il rampollo. Lo trovarono rannicchiato in un angolo della stanza di Altea. Aveva cercato di bloccare la porta con dei mobili, ma fu inutile. Quelli sfondarono la porta ed entrarono. Erano abitanti della brughiera convinti che quelle morti misteriose fossero colpa dei Taddei e della loro maledizione. Il rampollo urlò spaventato e cercò di scavalcare la finestra, arrampicandosi sul cornicione. Perse però il controllo e precipitò, finendo morto nel cortile. |
Era tutto freddo, immobile, angosciante.
Cercavo ancora di strapparlo dalle braccia dello spettro, ma era tutto inutile. Mi lanciai in avanti quando uscì la spada, ma un istante, un bagliore nella notte e la lama tagliò di netto la testa di Elv. "No!" urlai. Il mio urlo e il mio pianto squarciò la notte. No. Non poteva esserlo. Non poteva essere morto, non poteva. Quel bastardo non poteva aver vinto, stavo sicuramente sognando, questo era solo un incubo e presto mi sarei svegliata, con Elv ancora vivo al mio fianco. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Tutto avvenne di fretta..la gente si riversò in casa come impazzita, una mandria di pecore o capre impazzite in preda a stupide superstizioni..."Siete pazzi...non esiste la maledizione dei Taddei..è invenzione vostra" guardai Petronilla impietrita.
"Chiama la polizia, dì subito di venire qui". La gente salì in camera e vidi Guisgard in un angolo della camera, spaventato e la gente che accusava lui e i Taddei di essere i colpevoli delle morti per decapitazione...ma quali morti. Ma ad un tratto vidi Guisgard uscire dalla finestra e volò e cadde morto sul giardino. Mi dovetti tenere alla finestra e calde lacrime scesero dal viso e li guardai con odio.."Siete stati voi ad ucciderlo" guardandoli tutti e piangendo di dolore e collera "Non la maledizione ma la vostra stupida superstizione..nessuno me lo darà più e io lo amavo. Non c' entrava nulla con queste morti, noi nemmeno ne sapevamo nulla..siamo sempre stati qui in casa" ansimando e guardano la gente con rabbia. |
La folla aveva vinto.
Il rampollo dei Taddei era morto nel cortile della casa di Altea e lei piangeva per lui calde lacrime. Poi quei folli diedero fuoco a tutto ed andarono via. Petronilla e gli uomini della sicurezza fecero appena in tempo a portare fuori Altea, prima che il fuoco avvolgesse tutto. |
Non potevo crederci, la gente era diventata folle e pazza...aveva ragione il misterioso ammiratore..lo avevano scoperto..e avevano scoperto me e aveva detto di fuggire..se solo avessi portato Guisgard in città ora sarebbe vivo, ma quell' uomo cosa c'entrava in questo.
Appiccarono addirittura fuoco alla casa come per scacciare la maledizione e Petronilla e la secuity mi portarono fuori in giardino e vidi Guisgard e lo presi portandolo via prima il suo corpo potesse prendere fuoco..lo abbracciai e baciai le fredde guance mentre calde lacrime le bagnavano. |
La testa rotolò nell'erba, finendo davanti a Gwen.
L'espressione di Elv era contratta dal terrore. Poi la ragazza si svegliò di colpo. Era nel pullman, dolorante. L'autobus era cappottato ed Elv era stato spinto fuori dall'incidente. Doveva raggiungerlo. Altea strinse a sé il corpo senza vita del giovane rampollo, le cui membra erano tutte spezzate per la caduta. La casa era ormai avvolta da fiamme e dopo un po' si sentirono arrivare due auto della polizia. |
Che avevo fatto per avere un uomo così meraviglioso nella mia vita?
Uno che capisse al volo la mia continua voluttà, che fosse una fonte inesauribile di piacere, eccitazione, che mi donasse costantemente quel brivido lungo la schiena, quel fremito incontrollato. Mai i miei occhi avevano trovato altri simili ai miei, mai mi ero sentita di appartenere a qualcuno così tanto, mai nessuno mi aveva fatto sentire così completa e appagata. Nulla, se non i suoi occhi azzurri, nulla se non il suo sorriso voluttuoso, le sue mani che mi facevano impazzire. Le sue mani. Oh le sue mani mi stavano facendo gridare, fremere, gemere, andare fuori di testa. Non capivo più nulla, sentivo solo di volerne di più, di più, di più, in un crescendo disperato. Il mio sguardo era una supplica e il suo quello di chi sa di averti in pugno. Sapeva che ero sua, solo sua, eternamente sua. Nulla sarebbe mai più stato come prima. Non sarei mai stata libera, né volevo esserlo, perchè quell'intesa era qualcosa che rendeva la vita degna di essere vissuta. Questo diceva il mio sguardo nel suo. Questo gridava la mia voce. Che ero sua, e lo sarei stata sempre. Sentii il mio corpo urlare, impazzire, esplodere. E lo guardai, lo guardai negli occhi. Volevo che vedesse. Volevo che percepisse ogni mia sensazione. Tutto in me era suo ora, tutto. Mi aggrappai a lui, meravigliosamente appagata, quando sentii la vista offuscarmi. Stavo morendo? Anche se fosse, in quell'ultimo giorno avevo vissuto. "Ordifren..." sussurrai, prima di sprofondare nel buio. |
"Maledetti...loro periranno per la loro superstizione.." arrivò la polizia mentre tenevo il corpo di Guisgard, lacerato e martoriato.
Non avevo il coraggio di dire nulla...dove avevo sbagliato...non lo sapevo.. non comprendevo nulla più. Rimasi ferma a guardare attorno la brughiera...oh si, questo posto era maledetto. |
Mentre Nyoko pensava al da farsi, dalla porta socchiusa apparve una figura.
Era Pavel con un libro in mano. Era il libro del dottor Ordifren. Aveva lo sguardo spento. “L'ho ucciso...” disse avvicinandosi a lei e a Herbert “... l'ho ucciso con le mie stesse mani... mi ha raccontato tutto... l'ha fatto ridendo... mi diceva che ero un Biodroide... che dovevo esserne fiero... era una meraviglia della genetica e del genio del mio creatore... ma continuava a ridere... sono un mezzo uomo... nato in laboratorio... e l'ho ucciso...” Poi estrasse un tagliacarte e dopo un ultimo sguardo a Nyoko si trafisse il petto e cadde senza vita a terra. |
Mi svegliai urlando e subito cercai Elv. Sospirai vedendo che era ancora vivo.
Corsi subito fuori e lo raggiunsi scuotendolo forte. "Elv! Svegliati, ti prego!" lo chiamai, esasperata, col terrore che il sogno potesse compiersi. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Tutto avvenne in un millisecondo.
Cosa. Diamine. Era. Successo?? Mi abbassai subito e lo guardai terribilmente preoccupata. "Tieni il lubro, Herbert. A lui ci penso io!" dissi aprendo la mia boccetta con dentro la mia grazia e mostrando la mia vera forma angelica. Posai la mano e, con il cuore che tremava, provai a ridatgli la vita. "Ti prego..." pregai sperando che qualcuno, lassù, avesse ancora un po' di pietà per me. E per lui. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...2e7187555b.jpg Inviato dal mio LG-M160 utilizzando Tapatalk |
Arrivò, insieme alla polizia, anche Guadag.
Si avvicinò ad Altea. “Non pianga...” disse “... l'avvocato Bell è stato trovato morto... ma prima di morire mi aveva inviato dei file... lui e Taddei erano sotto mentite spoglie... lavoravano per un'angezia di assicurazioni e fingevano di essere legati all'eredità dei Taddei... nel file ci sono documenti che spiegano tutto... per quanto incredibile il giovane morto non era il vero Guisgard, ma solo un sosia... un clone fatto in laboratorio... perchè? E' un mistero... forse per l'eredità dei Taddei... chi era il colpevole? L'autore di tutto? Chissà...” |
Mentre Gwen cercava di rianimare Elv sentì delle sirene.
Arrivò poco dopo la polizia, attirata dall'incidente dell'autobus. Il cavaliere senza testa era svanito nel nulla. Perchè? Forse perchè il diabolico piano che lo aveva evocato ora non esisteva più. Arrivarono i poliziotti e chiamarono un'ambulanza per portare i due giovani all'ospedale in città. “Non è un essere umano, non ha anima.” Disse Herbert a Nyoko che cercava inutilmente di riportare Pavel in vita. “E' come un animale, solo corpo, solo materia. Nato in laboratorio e destinato ad una vita falsa.” Dando la mano alla ragazza per andare via. La loro missione era finita. |
Guardai Guadag stupita.."Agenzia di assicurazioni...si loro...Bell forse mi aveva contattato prima dell' arrivo di.." guardai il ragazzo "Guisgard.." e raccontai dell' ammiratore che proprio diceva di essere stato scoperto e il resto.."Un clone...sentite le sue ossa...sono vere..." lo baciai sulle labbra per l' ultimo addio.."Addio amore mio...addio Guisgard".
E lasciai lo presero senza dire nulla. |
Arrivò la polizia e poi un'ambulanza per portarci in ospedale.
Il cavaliere era svanito, come per magia. Non capivo perché, ma non mi importava. Mi importava che l'uomo che amavo fosse vivo e fosse insieme a me, il resto poteva anche sparire. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Un clone... una perfetta copia di un essere umano...” disse Guadag ad Altea “... un uomo senza però un anima...”
Un poliziotto prese Altea e Petronilla facendole salire in auto e riportandole in città, per dimenticare questa storia assurda. |
Lo guardai ancora a terra morto...
Perché lo aveva fatto? Perché si era ucciso? Non doveva farlo! Avrei trovato un modo per dargli un anima tutta sua... Non ci voleva molto... Sospirai versando una lacrima. "Era l'unica persona che mi interessava davvero salvare..." dissi alzandomi da sola. "Lo seppelliamo, almeno? Anche se non aveva anima, non possiamo lasciarlo qui!" gli dissi sperando che potesse capite quel sentimento umano che sgorgava dai miei occhi. Inviato dal mio LG-M160 utilizzando Tapatalk |
Mi presero e mi portarono via e nella auto rimasi in silenzio pensando..un clone senza anima..e quel rossore..e il suo battito..come poteva essere non umano.
Rimasi in silenzio...sarei rimasta in silenzio fino alla fine dei miei giorni, oh..l' Amore era un inganno. |
“Non è un essere umano.” Disse Herbert a Nyoko. “E' come un animale. Lo possiamo sotterrare se vuoi, come si sotterra un cane o una qualsiasi bestiola morta. Non è un uomo e non lo sarà mai. Clonare non significa creare. Non sarà mai la stessa cosa. Solo Dio rende la materia umana. Questo povero ragazzo era solo il frutto folle di un genio del male. Sotterralo se vuoi, poi andremo via.”
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Clio riaprì gli occhi e con lei lo fecero anche le altre.
Si erano risvegliate di nuovo in quella stanza da letto sfarzosa, in quel letto grande ed accogliente. Erano tutte nude sotto le coperte. Qualcuno bussò e poi entrò il gobbo con due vassoio imbanditi per la colazione. “Il padrone è dovuto partire...” disse guardandole lascivo “... forse tornerà fra qualche mese... nel frattempo, per suo volere, sarete le padrone di casa ed io mi occuperò di voi...” sbavando. |
Mi svegliai nuovamente in quella stanza da letto, armoniosa e sfarzosa, con tutte le ragazze accanto a me.
Lui dov'era? Questa cosa che perdevamo i sensi e ci ritrovavamo lì era davvero strana, ma a me non importava. Sentivo ancora le sue mani su di me, il suo sguardo azzurro. Mi crogiolai sotto le coperte, felice come non lo ero mai stata in vita mia. Quando qualcuno bussò alla porta il mio cuore sussultò per un momento. Era lui? Era tornato? Purtroppo era solo il gobbo, che ci informava della partenza di Ordifren. Ma noi potevamo restare. Lui voleva che restassimo. Un sorriso luminoso e chiaro mi si dipinse sul viso. Guardai le altre e vi trovai il mio stesso sentimento, lo stesso sentore. Dopotutto, eravamo come un tutt'uno ormai. "Lo aspetteremo..." dissi al gobbo, con una consapevolezza nuova. Oh, e gli conveniva tornare presto, considerando il meraviglioso benvenuto che gli avremmo riservato. Un benvenuto folle, oscuro, lussurioso, senza freni o limiti, senza morale o pudore. Un benvenuto come noi. Un benvenuto solo nostro. Ti aspetterò... sempre... https://i.pinimg.com/564x/77/c7/6b/7...fddd0c7b0b.jpg |
"Sei crudele! Umano o meno provava comunque dei sentimenti!" gli dissi odiandolo più che mai per poi andare in giardino e raccogliere una pala. Mi alzai le maniche ed iniziai a scavare.
Scavai, scavai fino a renderla abbastanza profonda. Poi lo presi in braccio e lo stesi lì dentro e lo guardai. "Anche se sei uscito da un laboratorio io credo che tu avessi comunque vissuto di vere emozioni... Al contrario di certi umani crudeli, che ingagiano uomini affinché comabattano fra fratelli. Uomini che iniziano guerre per ragioni sciocche e che uccidono anche in nome di Dio. Magari non eri umano, ma sicuramente eri più umano di tutti gli esseri umani, ricchi di ingordigia, egoismo e violenza, pieni di cattiveria che neanche Lucifero possiede. Sono sicura che non hai mai visto neanche tu la felicità, poiché ti è stata vietata da un modo che ha voluto che tu vivessi per lui... Sono convinta..." dissi iniziando a piangere "che tu, una anima, ce l'avevi... E che hai amato più di qualsiasi essere umano al mondo... E sono sicura... Che ti trovi in un posto più adatto a te" dissi carezzando il suo viso per l'ultima volta per poi alzarmi e prendere la pala. "Conoscevi la sofferenza..." dissi iniziando a ricoprirlo con la terra umida. "Conoscevi il dolore, conoscevi il senso del dovere... Quindi non avevi meno di un essere umano creato da Dio..." dissi ricoprendolo e lasciando il suo viso per ultimo e rimanendo incantata dalla sua bellezza. "Ed eri anche la seconda cosa più bella dopo il mondo creato da Dio..." dissi per poi iniziare a coprire anche il suo viso. Mi asciugai le lacrime e sospirai. "Riposa in pace, Pavel..." dissi facendo una piccola Croce di legno e mettendola alla cima della fossa per poi voltarmi e andare via insieme a Herbert. Inviato dal mio LG-M160 utilizzando Tapatalk |
Hebert attwse che Nyoko seppellisse il povero Pavel.
Sicuramente non aveva un'anima, ma di certo, come anche gli animali fedeli, possedeva sentimenti e poteva vicere emozioni vere. Non era un essere umano, ma con ogni probabilità valeva più di molti altri uomini che, come colui che l'aveva clonato in un laboratorio, erano più simili a bestie ed a demoni invece che ai loro simili. Allora Nyoko e Herbert volarono via. |
Guadag raggiunse la stazione di buon'ora.
Il binario era quasi deserto ed il treno già si intravedeva. Il medico era stato richiamato ad Afragolopolis per curare gli interessi dei Taddei, in attesa di sapere del nuovo erede. Con sé portava i documenti inviati da Bell, in cui si svelava il folle piano di un diabolico genio che era riuscito a clonare il nipote di Sir Taddeo. E non solo lui. Scoperto questo assurdo segreto, le misteriose morti nella brughiera erano cessate. Molti erano convinti che la maledizione dei Taddei aveva risvegliato il cavaliere senza testa. Tutto però era cessato con la morte del falso rampollo. Il treno arrivò e Guadag partì, lasciando la brughiera ed i suoi secolari misteri. http://www.sikelianews.it/wps/wp-con.../Irlanda-1.jpg +++ FINE |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 13.37.44. |
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