Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 27-11-2013 00.49.38

“Milady...” disse Alabarieri ad Altea, indicando il giovane uomo accanto a lui “... questi è Ferdinando, prossimo re di Sygma.”
“Diciamo” fece Ferdinando “che a Sygma è arrivata la libertà. Quella vera.”
“Dobbiamo apprestarci, milord.” Mormorò uno degli altri che erano con lui. “Dobbiamo raggiungere il Palazzo Reale... Sua Grazia il vescovo a momenti arriverà in città... sarà lui ad incoronarvi reggente nella cattedrale.”
“E a breve” intervenne un altro “i Fernandisti di tutta Sygma prenderanno le città più importanti.”
“Preparate i cavalli...” ordinò Ferdinando “... partiremo subito.”
“Si, mio signore.” Annuì Alabarieri.

Guisgard 27-11-2013 01.01.14

Il caos regnava in quelle prigioni.
I ribelli, giunti laggiù, si mischiavano ai prigionieri che liberavano.
Clio chiamò.
A gran voce.
Poi una mano la prese per un braccio.
“Sono qui...” disse Roberto guardandola negli occhi.
Strinse poi la sua mano e corsero verso il cuore delle segrete, continuando a chiamare Diomede.
Poi dei colpi di cannone.
Era il segnale che la resistenza dell'esercito ufficiale era conclusa in città.
Clio e Roberto continuarono a cercare.
Fino a quando intravidero una cella aperta.
Roberto allora vi entrò.
“Diomede...” mormorò “... amico mio...”
Il principe di Crysa era lì, incatenato alla parete.
E pianse di felicità nel vedere sua sorella ed il suo più caro amico.
http://cinema10.com.br/upload/filmes...e-Cristo-3.jpg

Guisgard 27-11-2013 01.07.41

Elisabeth aveva lasciato il Palazzo di Giustizia.
Era in strada ora, nel bel mezzo di quella confusione.
Il popolo si era riappropriato di Sygma ed ora attendeva il suo re.
Ad un tratto una mano forte strinse il suo polso, tirandola via da quella calca.
Un attimo dopo la donna si ritrovò sotto una piccola loggetta, al riparo da quel caos.
“Per essere una donna di chiesa” disse Velv “avete un po' troppo spirito d'iniziativa a mio giudizio.” La fissò. “Vi ho cercata ovunque, poi ho saputo del vostro arresto. Fortuna che questa rivoluzione ha stravolto ogni cosa. Come state? Vi hanno fatto qualcosa?”

Guisgard 27-11-2013 01.14.59

“In verità” disse la dama a Parsifal “non mi sono persa più di quando non lo siate voi. Tre cavalieri si sfideranno a duello per me e ciascuno per pegno mi ha lasciato uno di questi fiori. Ed io ora, fissandoli, mi chiedo a quale di essi somigli il mitico Fiore Azzurro... potete aiutarmi a comprenderlo?”

Guisgard 27-11-2013 01.32.58

“Perchè in questa terra” disse Guisgard a Talia “io ho tutto ciò che amo.”
“Ti ho già cacciato una volta da qui...” con rabbia Jacopo “... e stavolta sarà per sempre...” ed estrasse la spada.
“Non ti libererai del mio fantasma...” fissandolo Guisgard.
“Non potrai metterti fra me e lei...” fece Jacopo indicando Talia “... mai... perchè ti ucciderò! Così sarai davvero un fantasma!” E urlando gli si scagliò contro.
Guisgard estrasse rapido la spada e cominciò un duro duello tra i due antichi rivali.
I colpi erano scagliati con odio, rabbia, determinazione.
Jacopo era forte e attaccava d'anticipo, mentre Guisgard appariva più agile e veloce, neutralizzando i fendenti dell'avversario con una efficace difesa.
E continuarono a lungo a scambiarsi colpi micidiali.
Era un duello all'ultimo sangue.
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Clio 27-11-2013 09.24.57

Nel sentire quella mano sul mio braccio mi voltai di scatto, gli occhi ardenti, diffidenti, che si spalancarono in un sorriso nel vederlo accanto a me.
Annuii semplicemente e ricominciammo a cercare.
Seguii Roberto in quella cella e per poco non mi venne un colpo al cuore.
"Diomede.." Sussurrai, senza riuscire a trattenere i singhiozzi.
Corsi da lui, lo strinsi a me nonostante le catene, gli abiti logori, il viso sporco.
"Sono qui.. " sussurrai dolcemente "...ti portiamo via di qui..." Continuando ad abbracciarlo.
Avevo così tante domande da fargli: volevo chiedergli di nostro padre, di Crysa, del palazzo.
Ma tutto quello che volevo era portarlo in salvo, lontano da quel luogo orribile.
Guardai Roberto con gli occhi lucidi, ma felici, e grati per il sostegno che mi aveva dato, e anche solo per essere lì.
Repressi un risolino nel ricordare il raffinato conte che aveva tolto un fazzoletto dal taschino, poche settimane prima.
Non sembrava preoccuparsi dell'odore in quel momento.
Forse, pensai, era ancora il ragazzo imprevedibile e avventuroso con cui avevo passato momenti indimenticabili su Crysa.
"Portiamolo via di qui.." Gli dissi indicando le catene da cui dovevamo liberarlo "..dici che casa tua è sicura? Non possiamo restare molto qui.. Arriveranno le truppe di Ferdinando.. Hai sentito il colpo di cannone? La resistenza è finita.." Sorrisi "..caspita, che fedeltà.." Mi lasciai scappare.
"Scusa.." Mormorai sorridendo "..voglio dire, sappiamo come vanno queste cose... Se tu sei compromesso e devi fuggire, fuggiremo tutti insieme.." Sorrisi.
Potresti venire su Crysa con noi, e restare lì con noi.. Con.. Me!
Sospirai, rendendomi conto che, ancora una volta, avevo dimenticato Selenia!
"Se invece per te un re vale un altro e non corri pericoli, allora possiamo tornare a palazzo Fiosari.." Arrossii, senza volerlo "..sarai preoccupato per Selenia.." Dissi, in un soffio.

elisabeth 27-11-2013 11.16.42

Le persone sembravano aver perso la testa....l'acclamazione al nuovo Re.....e i vari brusii....mi arrivavano alle orecchie....come tempeste...farmi largo era diventato difficile...qualcuno mi fermava e mi esortava ad urlare il nome di Re Ferdinando......quando quancosa o qualcuno afferro' il mio polso....ebbi paura....io andavo controcorrente.....o una guardia mi aveva raggiunta e riportata in prigione.......e invece fu il volto di Velv che mi ritrovai difronte.....mi aveva messa al riparo da ogni tumulto....lo abbraccia di scatto......mentre lui giustamente ...mi elencava tutte le cose che avevo fatto e che non avrei mai dovuto fare.....ma ormai...indietro non si poteva andare....mi staccai da lui...." Guardate.....ho le scarpe ai piedi.....siete un gran maestro.....non le ho mai tolte.......e comunque.....sono una donna di Chiesa che non riesce a rimanere in un posto quando ci deve stare.......pensavo di non rivedervi piu'...sono stata arrestata.....sono stata in prigione con una povera donna e forse se non fosse successo tutto questo.....avreste visto il mio corpo mentre l'anima volava libera.....non esiste giustizia, almeno per la povera gente come me......ti fanno mille domande e poi non serve a nulla, non ti credono.....e allora meglio evitare i processi.......qualcuno....una persona ricca....e' stato lui a dirmi di scappare.....ero incredula...ma lui mi ha detto di farlo , in quel momento le guardie non si sarebbero accorte della mia assenza...e così ho corso infilandomi in questa bolgia umana.......devo andare via...ora sono una ricercata.....e voi in mia compagnia.....sareste nei guai.......pero' il fatto che mi avete cercata.....mi scalda il cuore.....c'e' stato troppo gelo in questi giorni, qualcuno che si accorge finalmente di me......questo vale piu' di ogni cosa.......ma ora devo andare via.......se mi trovano....Caro Velv....la vostra Elisabeth finira' i suoi giorni in quella fedita prigione.....e non mi va di rimetterci piede.......".....

Altea 27-11-2013 14.06.23

Rimasi stupita..Ferdinando..futuro re di Sygma.
Mai mi ero accorta di un complotto contro il re, certo regnava la miseria ma come ogni posto.
Poi rimasi perplessa...e se il fatto del furto del quadro fosse stato un modo per distogliere la attenzione ai preparativi di questa quasi rivoluzione?Chissà..
Poi fui destata dai miei pensieri dalle loro parole, guardai Ferdinando e mi avvicinai..."Io sono di Camelot, non conosco la politica di questa città ma...lunga vita al re allora.." sorrisi.."posso venire pure io con voi? Vorrei vedere la vostra incoronazione".

Parsifal25 27-11-2013 15.11.45

Le parole pronunciate dalla dama avevan una loro velleità intricata e complessa da interpretare. La domanda posta poteva esser letta in diversi modi, e di certo non potevo ergermi a sommo giudice. Presi coraggio e risposi: " Milady, la domanda che lei pone può trovar risposta solo nel vostro cuore. In non più di un'occasione mi son trovato a legger con pari importanza le traccie che mi venivan donate, e rimaner fermo lasciandomi guidare dall'intuizione......

Se dovessi rifarmi alla simbologia del color del fiore:

- Rosso: come la passione, il coraggio ed il fervore della battaglia....talune volte indica purificazione ed espiazione, ma anche distruzione;

-Bianco: sarebbe la scelta più semplice perchè ricorda il candore e la purezza del seguire un ideale, ma le tante sfumature che lo compongono possono deviarne il cammino poiché vincerebbe l'istinto del cavaliere;

-Blu: è il colore di coloro che rifuggon dalle situazioni caotiche. Rappresenta la calma e l'equilibrio, anche se son spinti da veementi ideali e farebbero di tutto per far in modo che vengano soddisfatti.

Ma queste....mia dolce signora, son solo le parole di un cavaliere alla ricerca di quel barlume di vero che possa spianare la via verso la redenzione."


Talia 27-11-2013 15.23.18

Li vidi scagliarsi l’uno contro l’altro...
i vecchi amici, ormai così acerrimi rivali...
e non riuscivo ancora a capire perché...
che cosa aveva trasformato i due ragazzini in quei due uomini che tanto si odiavano...
Guisgard e Jacopo...
Li fissavo terrorizzata...
Jacopo non aveva mai perso un duello prima e quella cicatrice sulla guancia di Guisgard lo testimoniava...
rimasi così a osservarli... pietrificata...
i fendenti di Jacopo affondavano sempre più e Guisgard era costretto a colpire in difesa...
solo per un attimo rimasi dov’ero... poi d’istinto, quasi senza rendermene conto, mi lanciai avanti, verso Guisgard... volevo fermare Jacopo... potevo farlo, volevo farlo... volevo che smettesse...
Fu un istante.
Non capii subito cos’era accaduto.
Avevo raggiunto Guisgard, mi ero quasi messa davanti a lui... poi sentii quel dolore... un dolore lancinante, al fianco... mi mancò l’aria...
quasi non riuscivo a parlare...
mi sfiori il fianco, il vestito... era umido e caldo... poi mi guardai la mano...
sangue...
tanto sangue...
sangue ovunque...
il mio...
vacillai.
Sollevai gli occhi e guardai Guisgard... un attimo...
“Perdonami...” tentai di mormorare, ma la voce usciva con fatica...
C’era una cassapanca proprio lì accanto... mi ci aggrappai con tutte le mie forze, sforzandomi di restare in piedi.

Guisgard 27-11-2013 16.05.25

Fu tutto un attimo.
Prima lo scintillio delle lame, poi il gesto di Talia, improvviso e rapido.
La sua voce che andava spegnendosi poco a poco.
Infine i suoi occhi che divennero grandi e inumiditi.
Ora era fra le braccia di Guisgard senza conoscenza.
E lui gridò.
“Perchè...” disse incredulo Jacopo “... perchè, Talia...”
“Che tu sia maledetto...” fissandolo Guisgard.
Prese allora Talia con sé e corse via, fuori dalla stanza.
Un attimo dopo, preso dalla collera, Jacopo li seguì.
Guisgard raggiunse la sua carrozza nel cortile.
“Portatela dove sapete...” ordinò ai suoi uomini “... affidatela alle cure di Ermiano... presto... se le accadrà qualcosa, pagherete voi tutti con la vita...”
“Si, padrone.” Annuì uno dei soldati arabi.
Un momento dopo la carrozza era già diretta verso quel luogo.
Ma nel cortile del Palazzo di Giustizia Jacopo aveva raggiunto Guisgard.
Si fissarono negli occhi con ancora più odio.
“Ora morirai...” mormorò Guisgard.
“Allora verrai all'Inferno con me...” replicò il capitano.
Un attimo dopo riprese il clangore delle loro spade.

Qualche ora dopo...

“Tu non sai cos'è davvero...” disse Guisgard tenendola per mano.
“Allora dimmelo tu...” fece Talia.
Passeggiavano in quel sentiero, presso la cappellina di Altafonte.
“Il Fiore Azzurro” mormorò lui “è tante cose... ma forse è la meta di ogni sogno...”
“Che Fiore è?” Chiese lei.
“Lo scopriremo insieme...”
E la condusse nella cappellina di San Michele.
Qui vi era alla parete un grosso quadro.
Tanto grande che la ragazza riusciva a scorgerne solo una parte per volta.
E quando il suo sguardo raggiunse il centro del dipinto, vide un'enigmatica scena.
E all'improvviso una voce nel suo cuore:

“Et in Sygma ego”

Un attimo dopo i suoi occhi si aprirono.
Si era risvegliata.
Si guardò intorno ed era in una piccola stanza, arredata in modo semplice, ma scaldata da un camino acceso.
Ed udì delle voci lontane.
Ma non ricordava più quel quadro, se non quella voce udita nel suo cuore.
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Talia 27-11-2013 17.01.04

Aprii gli occhi lentamente...
ero confusa...
rammentavo il clangore delle spade, un dolore al fianco... poi la voce di Guisgard... aveva gridato...
poi quelle immagini...
la cappellina di San Michele...
un quadro...
battei le palpebre e mi accorsi che l’immagine svaniva in fretta dalla mia mente...
la voce invece no...
quelle parole...
ma forse iniziavo a capire...
si, forse adesso iniziavo a capire...
Mi passai una mano sugli occhi e, lentamente, iniziai a mettere a fuoco la stanza: ero in un piccolo ambiente, il fuoco crepitava nel camino e spargeva intorno una luce calda nella quale danzavano ombre scure...
tentai di alzarmi, ma un’acuta fitta al fianco mi costrinse a riabbassarmi in fretta...
lo sfiorai, ero fasciata con una benda che mi avvolgeva la vita...
e fu allora che udii quelle voci... qualcuno parlava in un’altra stanza... mi concentrai, cercando di sentire cosa dicevano...

Guisgard 27-11-2013 17.01.20

“Certo, milady...” disse Ferdinando ad Altea “... voi siete un po' come la fortuna... la mia... da quando vi ho trovata tutto è andato bene per noi... potremmo nominarla marchesa o contessa. Cosa ne dite?” Chiese ai suoi.
“Come desiderate, signore.” In coro quelli.
Tutti insieme, così, si diressero al Palazzo Reale.
Qui Ferdinando fu accolto in trionfo dai suoi e da tutto il popolo.
E tenne un discorso, in cui annunciava indulgenza per tutti coloro che gli giuravano fedeltà.
Poco dopo arrivò anche il vescovo in città.
Tutto era pronto per l'incoronazione.

Altea 27-11-2013 17.12.37

Non ebbi il tempo di rispondere che già avevo un titolo nobiliare che mi trovai a Palazzo Reale.
Ferdinando era veramente acclamato dalla folla...come una ventata fresca di speranza.
Era il momento della Incoronazione e la gente si faceva avanti per vedere, lo guardavo in volto...era davvero bello e raggiante...chissà se cosi giovane avrebbe saputo regnare con coerenza...pensai.

Guisgard 27-11-2013 19.56.56

Talia si destò da quell'enigmatico sogno, senza però più ricordare gran parte di esso.
Era in quella stanza e la ferita al fianco, benchè fasciata, le faceva ancora un po' male.
Poi udì quelle voci che provenivano dall'altra parte della parete.
“Quel ragazzo” disse una voce anziana “è troppo impetuoso. Manca da un bel po'. Dove sarà finito?”
“Non lo so, Colonnello...” rispose una giovane un po' più giovane “... in effetti doveva essere già qui... comincio a preoccuparmi... in città vi era troppa confusione...”
“Ecco cosa accade” replicò il Colonnello “quando si visitano questi paesi poco civilizzati... le rivoluzioni sono sempre all'ordine del giorno... e magari lui si sarà fatto invischiare in qualcuna di quelle faccende... anzi, sono certo che riguarda anche qualche donna!”
“Appena tornerà, lasceremo queste terre.”
“Non mi avete ancora detto dove ci dirigeremo...” fece il Colonnello “... resteremo in Asia? Io proporrei di cambiare... la Guiana Francese! Cosa ne dite?”
“Potrebbe essere un'idea.” Annuì l'altro. “Prima però bisogna recapitare un quadro.”
“Che quadro?”
“Un quadro particolare che attende un gran signore.”
“Troppi affari svolge quel ragazzo...” sbottò il Colonnello “... speriamo solo che si degni di non farci attendere troppo... presto comincerà la stagione dei Monsoni...”

Guisgard 27-11-2013 20.02.16

Roberto trovò delle tenaglie a terra e liberò Diomede dalle sue catene.
Poi con Clio lo condussero fuori da quel luogo di dolore e disperazione.
Alla luce del giorno udirono il discorso di Ferdinando.
“Allora” disse Roberto “forse le cose cambieranno davvero... a casa mia saremo al sicuro...”
Raggiunsero così Palazzo Fiosari.
Qui chiamarono il medico di famiglia e Diomede fu messo a riposare.
Alla fine del giorno, stanco, Roberto uscì in giardino.
E restò a fissare il cielo crepuscolare di Sygma.
Mille inquietudini lo tormentavano.
Ripensava alle parole di Clio.
A ciò che voleva e a ciò che doveva.
E rimase là, a mirare le prime stelle nascenti di quella sera ormai prossima.

Guisgard 27-11-2013 20.11.09

“No, non vi è giustizia...” disse Velv ad Elisabeth “... per nessuno temo... né ricchi, né poveri... quanto a me, anche io temo non ho più nulla da fare qui... Azable è fuggito ed io ho altro lavoro da fare... ma non dimentico il nostro patto... avete svolto metà lavoro, dunque metà paga vi spetta... vi riporterò così a casa vostra... nella vostra Camelot...” e le fece l'occhiolino.

Clio 27-11-2013 20.33.42

Avrei voluto restare a vegliarlo giorno e notte, sembrava così sereno nel sonno.
Gli tenevo la mano, sussurrandogli parole di conforto.
Volevo vederlo aprire gli occhi, o anche solo sentire il suo respiro scivolare nel sonno.
Era vivo, salvo! Le lacrime continuavano a scorrere sulle mie guance.
Era finito tutto, Missani, Mirabole, il quadro.
Fu veramente una liberazione.
Ad una certa ora, però, il medico insistette perché andassi a riposare anche io.
Lasciai a malincuore la stanza di mio fratello, voltandomi più volte per essere sicura che non fosse un bel sogno.
Gli avvenimenti della giornata erano stati decisamente troppi, ero stanca, ma sveglia.
Iniziai a passeggiare per il palazzo, cercando il posto che preferivo: il giardino.
Sognavo ancora di poter scorgere il mare oltre quelle aiuole fiorite, potevo chiudere gli occhi e immaginare la brezza delle onde invadere l'aria, potevo sentirmi a casa.
Mi bloccai sulla soglia, scorgendo Roberto.
Sorrisi, impaziente di raggiungerlo.
Ma poi notai il suo sguardo, il modo in cui camminava, e non riuscii a muovermi.
Restai per un po' ad osservarlo di nascosto.
Una volta partita per Crysa, quando l'avrei rivisto?
Così, impressi nella mente ogni lineamento del suo viso, il riflesso nei suoi occhi scuri, i capelli che gli incorniciavano il viso, le mani affusolate, il portamento elegante.
Mi immersi in quell'attimo di beatitudine, desiderando che durasse per sempre.
Poi mi riscossi, al sorgere di un idea.
Non ci misi molto, dopo pochi minuti ero di ritorno, con due calici di vino sygmese in mano.
Respirai profondamente ed entrai nel giardino, avvicinandomi a Roberto.
"Come mai così pensieroso, mio caro?" sussurrai, porgendogli il vino "..è stata una lunga giornata ma.. dobbiamo festeggiare.." sorrisi "..Diomede vorrebbe che bevessimo alla sua salute!" lo fissai negli occhi "..Grazie Roberto, di tutto..".

Talia 27-11-2013 20.35.46

Quelle voci...
le ascoltavo in silenzio...
una era anziana, non la conoscevo...
il Colonnello...
non conoscevo nessun colonnello, pensai...
l’altra... forse l’avevo già sentita... ma dove?
Ero ancora un po’ confusa...
e ascoltavo quei discorsi...
la Guiana Francese... l’Asia... i... i Monsoni?
Di cosa parlavano quelle voci?
Mi chiesi dove fossi...
forse ero ancora in un sogno...
ricordavo il viso di Guisgard, la sua voce, le sue braccia che mi sorreggevano mentre le gambe cedevano per quella ferita...
dov’era Guisgard?
Perché non c’era più?
Richiusi gli occhi...
il fianco mi faceva male...
ci misi una mano sopra, il calore mi fece sentire vagamente meglio...
La Guiana Francese, pensai...
ma dov’era?
Mi sentivo terribilmente stanca...
richiusi gli occhi...

Camminavo spedita, il mento caparbiamente alto, gli occhi fissi davanti a me...
“Ci vai?” disse ad un tratto la sua voce.
Mi bloccai e mi voltai di nuovo a guardarlo, ero arrabbiata.
Non risposi.
“Ci vai o no?” ripeté.
“Certo!” ribattei, vagamente risentita.
“Con chi?” chiese, dopo qualche istante.
“Che t’importa?” sbottai “Non hai appena detto che non ci tieni e che disprezzi chiunque ci vada?”
Lui mi fissò in silenzio.
Io rimasi per un attimo ferma... immobile, in attesa che parlasse... ma non lo fece.
Allora mi voltai di nuovo, per andarmene.
“Ci vai con lui?” la sua voce era quasi arrabbiata, ora.
“Jacopo me l’ha chiesto...” risposi, ma senza guardarlo, questa volta.
Lui rimase in silenzio a lungo... io avevo gli occhi fissi a terra...
“Guisgard...” gridò ad un tratto la voce di Francesco “Guisgard, dove sei?”
Lo sentii esitare solo per un istante... poi, senza aggiungere altro, corse via, da suo fratello...
Io mi voltai e lo osservai allontanarsi...
‘Perché non mi hai chiesto di accompagnarmi tu, stupido?’ mormorai tra le lacrime, con gli occhi che bruciavano di rabbia e delusione ‘Perché?’

Altea 27-11-2013 21.15.16

Fu cosi che andai via da quella calca di gente...dovevo finire ciò che Azable aveva impedito facessi.
Non vi era più motivo per me rimanere a Sygma, camminai per la cittadina, passai di fronte la casa di Altafonte e diedi solo un leggero sguardo chinando il capo...sarebbe stato lui il mio unico Amore ma il destino era stato ingiusto con me.
Mi fermai con un anziano e chiesi la via che portava a Camelot...per un pò avrei camminato, poi avrei trovato un passaggio e cosi uscii dalla città e mi incamminai verso Camelot...devo dire a mia madre come quel conte anziano vuole il velo...almeno li devo essere colei che ha avuto tra tutte le sue mogli il velo da sposa più lungo.
E camminavo pensando al matrimonio che mi avrebbe aspettato, alla mia inutile fuga da Camelot con i rivoli di lacrime che scendevano sul volto...a volte non tutte le storie hanno un lieto fine...come nella vita reale.

Guisgard 28-11-2013 00.31.29

Roberto prese il bicchiere dalla mano di Clio, sfiorandole delicatamente le dita con le sue.
“Si...” disse annuendo “... brindiamo a Diomede... ma anche a Sygma, a Crysa e a tutte le terre del mondo affinchè non conoscano più guerre e rivoluzioni...” la guardò “... vuoi conoscere i miei pensieri?” Sorrise malinconico. “Ma tu li conosci già... li hai sempre saputi... tu più di chiunque altro... la storia del quadro e di Mirabole ci ha più volte messo davanti al nome di Capomazda... sai cosa dicono i Capomazdesi di Sygma? Che è la terra dell'amore... e sempre per amore un giorno, così narra una loro antica leggenda, la conquisteranno... Clio... io non voglio perderti... non voglio rimpiangerti per tutta la vita... ma so che il tuo posto ora è a Crysa, con Diomede... il vostro popolo vi aspetta... ma se tu deciderai di aspettarmi, io un giorno, ti giuro, tornerò... non domani forse... ma presto o tardi e ci resterò per sempre... ma devo prima risolvere alcune questioni qui... ho l'onere del mio casato... ma io ritornerò a Crysa... se tu mi aspetterai davvero...”

Guisgard 28-11-2013 00.41.38

La dama sorrise ed annuì a quelle parole di Parsifal.
“Siete molto saggio, cavaliere...” disse “... farò tesoro delle vostre parole... e vi sono debitrice.”
“Allora, milady...” intervenne Ewin “... consigliateci quale di questi sentieri prendere...”
“Dove siete diretti?” chiese la dama.
“Al Castello Merlato.” Rispose Ewin.
“A destra troverete la tradizione...” spiegò lei “... a sinistra il nuovo... e al centro, invece, la pacatezza...”

Guisgard 28-11-2013 00.50.12

Dopo quel sogno, fatto di un lontano ricordo, Talia riaprì gli occhi.
Il fuoco nel camino, sebbene meno alto, continuava a scaldare quella stanza e il lento consumarsi della legna nella fiamma pareva rasserenare l'animo inquieto della ragazza.
Ad un tratto dei passi e poi la porta si aprì.
Entrò allora una donna dalla pelle ambrata e i tratti esotici.
Indossava uno stretto abito a fasce ed un velo sul capo.
Vide la ragazza e si accorse che era sveglia.
“Salute a voi...” mostrando un rispettoso inchino verso Talia “... che Allah vi protegga... come vi sentite?” E si avvicinò alle coperte.
Poi delicatamente controllò le bende attorno alla ferita di Talia.
“L'infezione si è arrestata...” mormorò la donna “... l'unguento con cui vi ho lavato la ferita sta già facendo effetto... domattina non avvertirete più neanche un lieve dolore.” Sorridendole.

Clio 28-11-2013 10.31.12

Il cuore iniziò a battere forte, avremmo finalmente messo le carte in tavola?
Stava per.. dirmi che era innamorato di me? Che avrebbe fatto..
Che avrebbe fatto cosa? Pensai tristemente. Sapevo che non c'era nulla che potesse fare.
Più parlava, più il mio cuore accelerava, sperando, aspettando parole che non arrivarono.
Dapprima spalancai gli occhi, increduli, poi chinai il capo e inspirai forte, trattenendo a stento le lacrime.
Perché era così difficile?
Quando li rialzai erano ardenti, furiosi, tristi, appassionati, colmi di emozioni a cui non sapevo dare un nome.
"Non è una questione di tempo, Roberto... né di luogo.. " Dissi, cercando i suoi occhi con i miei "Tu sei sposato, e io non sono una sgualdrina, fine della storia..." Dissi seccamente, muovendo il bicchiere davanti a me.
Spostai lo sguardo sul vino, e sospirai, vuotando il bicchiere.
Mi voltai per cercare un tavolino su cui appoggiarlo.
Non sopportavo di guardare Roberto negli occhi, ma nello stesso tempo non riuscivo a stargli lontana.
Posato il bicchiere, sospirai nuovamente e tornai da lui.
Mi avvicinai, ancora e ancora, finché i suoi occhi non furono vicinissimi.
Come avrei voluto conoscere i pensieri che nascondevano.
Oh, baciami, maledizione! Sono qui, è tutto ciò che possiamo avere... Non so per quanto resterò a Sygma..Baciami!
"Perché?" Sussurrai soltanto dopo un silenzio indefinito "non mi hai dato un motivo..".
Dimmi che mi ami, maledizione! Dimmi che smuoveresti mari e monti per avermi.. Che combatteresti contro tutto e tutti per me...
Era utopia, era pura utopia, e lo sapevo bene.
"Che cosa mi stai chiedendo esattamente, Roberto?" Se non parlava lui, l'avrei fatto io "..di amarti ogni singolo giorno? Arrivi tardi.. Ti ho amato da quando mi hai presa tra le braccia al Ballo di Mezza Estate, anni fa.. Avrei voluto che il giro durasse un istante e il tuo turno una vita intera.." Sussurrai quasi.
Chiusi gli occhi, impedendomi di continuare, non volevo essere io ad espormi per prima, ma lo amavo e se esisteva anche solo una possibilità dovevo rischiare.
Ma in fondo al cuore, sapevo bene che non avevamo speranza.
Conoscete i suoi sentimenti mi avrebbe fatto sentire meglio?
Sapere che eravamo infelici in due avrebbe fatto differenza? Forse, non lo sapevo.
Era stato bello in quegli anni immaginarlo felice, nonostante non fosse con me.
"O mi stai chiedendo di non sposarmi?" Continuai, scacciando quei pensieri "..sai bene che non è una decisione che spetta a me, Diomede è vivo e vegeto... E dai nostri matrimoni dipende la sopravvivenza della dinastia!" Scossi la testa "Che cosa vuoi da me? Che rimanga nubile e passi ogni giorno ad osservare il mare sperando di vederti arrivare?" Lo guardai con gli occhi ormai velati di lacrime "..credi che non lo farò comunque? Che non l'abbia fatto ogni giorno in questi tre anni?" Sbottai "non potrai mai sposarmi... Mai.. Lo so.. Non puoi nemmeno lasciare qui Selenia e far finta di niente... Non prendermi in giro, Roberto, ti prego.. Non darmi false speranze.." Sussurrai "..io ti aspetterò, certo che lo farò.. Ma ho da offrirti solo il mio cuore. Perché solo di quello posso disporre.. Ma forse per te non sarà abbastanza.." Scossi la testa "Non ho scelta, capisci? Il mio futuro.. Dipende da Diomede, da Crysa.. Non da me.." Alzai gli occhi a cercare di nuovo i suoi "..ma, per quello che vale, ti amerò ogni singolo giorno della mia vita..." Mormorai tra le lacrime.

Parsifal25 28-11-2013 14.48.21

"Son lieto di averle donato un pò di riso, Milady" espressi con riverenza. Negli occhi della dama si poteva leggere la leggerezza e la tranquillità che di certo le donano maggiormente dopo il nostro dialogo.

Subito dopo Emin, intervenne e chiese quale direzione percorrere per giungere al Castello Merlato, la risposta data somigliava ad un nuovo ed intrigante enigma che meritava di esser appurato con molta attenzione:

Tradizione;

Nuovo;

Pacatezza

erano le alternative presentate. Mi soffermai' a riflettere sul loro significante.......finché non optai' per la via della pacatezza. L'importante in questo viaggio era cercar di mantenere il giusto equilibrio fra tradizione e nuovo; almeno era come la vedevo io.

"Caro amico......io opterei' per la via che conduce al centro. Tu, quale preferiresti?"

Talia 28-11-2013 15.35.24

Quanti sogni...
sogni che si confondevano con ricordi...
lui...
la cappellina di San Michele...
le nostre discussioni...
lui...
il modo in cui sapeva farmi arrabbiare e la facilità con cui sapeva farmi sorridere...
Il fuoco era un po' più basso, adesso, e la stanza in cui mi trovavo un po' più buia... quelle voci di poco prima non c'erano più...
non avrei saputo dire quanto tempo fosse passato, né se fosse giorno o notte in quel momento...
Poi, ad un tratto, udii dei passi e una donna giunse nella stanza...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 58785)
“Salute a voi...” mostrando un rispettoso inchino verso Talia “... che Allah vi protegga... come vi sentite?” E si avvicinò alle coperte.
Poi delicatamente controllò le bende attorno alla ferita di Talia.
“L'infezione si è arrestata...” mormorò la donna “... l'unguento con cui vi ho lavato la ferita sta già facendo effetto... domattina non avvertirete più neanche un lieve dolore.” Sorridendole.

Il mio sguardo la seguì in silenzio mentre si muoveva e parlava...
non avevo idea di chi fosse né di che cosa stesse parlando, non sapevo neanche dove ci trovassimo, ma in fondo non era quella la cosa più importante...
sapevo solo di aver chiuso gli occhi tra le sue braccia...
"Lui dov'è?" mormorai allora, e la voce mi uscì lieve e affaticata "Dov'è Guisgard?"

Guisgard 28-11-2013 19.31.10

Talia non terminò neanche di pronunciare quel nome che subito la stanza sussultò.
Poi un fischio lontano.
Di una barca.
“Tra breve” disse la donna alla ragazza “questo panfilo partirà.” Sorrise. “E' l'Oltrarno ed è di proprietà del Cavaliere di Altafonte...”
Un attimo dopo il panfilo si mosse.
Entrarono allora, dopo aver bussato, Ermiano e una guardia araba.
Questi era il marito della donna e Ermiano congedò entrambi.
“Vedo vi siete rimessa, milady...” fece il servitore “... vi ho portata questa... è una tisana... prendetela ora che è calda...” e offrì la tazzina a Talia.

Guisgard 28-11-2013 19.37.31

Roberto la baciò.
Baciò Clio all'improvviso, come se volesse farla smettere di parlare.
Perchè le parole non contavano più.
E fu un bacio lungo, appassionato, desiderato e sognato da sempre.
Un bacio reso intenso dalle braccia di lui attorno al corpo di lei.
E ora lei si sentiva protetta.
E quel bacio durò un tempo indefinito.
“Sono stanco” disse lui in un sussurro, assaporando ancora le labbra di lei “di sguardi rubati, sospiri trattenuti e parole mai dette... e non ho altro linguaggio ora che non sia questo...” la baciò ancora.
A lungo.
Quasi incurante di non essere da soli in quella casa.
“Aspettami...” mormorò poi “... che sia a Crysa o in cima al mondo... aspettami... io verrò...”
Poi d'improvviso dei passi e i due giovani amanti fecero un passo indietro.
Apparve il medico.
“Il ragazzo sta meglio...” mormorò l'uomo “... è solo un po' provato dalla prigionia... un po' di riposo e poi sarà come nuovo... mi ha detto di non vedere l'ora di poter ritornare sulla sua isola.”
“Dio sia lodato.” Esclamò Roberto.

Talia 28-11-2013 19.57.22

Ci muovemmo e io sussultai...
eravamo su una barca?
Fissai la donna, stupita... ma quella non disse altro ed io capii che non avrebbe parlato più... non lei... probabilmente non era suo compito...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 58852)
Entrarono allora, dopo aver bussato, Ermiano e una guardia araba.
Questi era il marito della donna e Ermiano congedò entrambi.
“Vedo vi siete rimessa, milady...” fece il servitore “... vi ho portata questa... è una tisana... prendetela ora che è calda...” e offrì la tazzina a Talia.

Tentai di alzarmi un po', ma invano... così mi rassegnai e rimasi dov'ero.
"Ermiano..." dissi allora, prendendo la tazza e poggiandola su un basso tavolino giusto accanto al letto "Ermiano, vi ringrazio... ma vi prego... vi prego... ditemi dov'è lui... voi lo sapete! L'ultima cosa che ricordo è un duello... vi prego, ditemi che Guisgard sta bene..."

Guisgard 28-11-2013 20.17.41

“Il duello” disse Ermiano a Talia “si è concluso... lui è ritornato e noi stiamo salpando... lasceremo Sygma, per ora... dobbiamo recapitare una cosa... ma ve ne parlerà lui...” e si voltò, guardando verso la porta, oltre la quale vi era il ponte del panfilo.
“Sabù!” Chiamò allora Ermiano.
Un attimo dopo un ragazzino dai tratti orientali si presentò nella stanza.
“Quando milady te lo chiederà” fissandolo Ermiano “tu ti presterai ad aiutarla per raggiungere il ponte.”
“Si, signor Ermiano!” Esclamò il ragazzo.

Clio 28-11-2013 20.25.48

Non riuscirei a descrivere cosa provai in quel momento, forse non esistono parole che possano rinchiudere una felicità tanto grande con la miriade di emozioni che l'accompagnano.
Per un lungo, intenso, appassionato momento, dimenticai ogni cosa, lasciandomi trasportare dalla passione di quelle labbra, di quelle braccia che mi stringevano, facendomi dimenticare ogni dubbio e ogni paura.
Era molto più di quanto avrei osato sperare.
Ma, ancora una volta, attesi trepidante parole che non giunsero.
"Aspettami" aveva detto, di nuovo, non "ti amo, ti ho sempre amata".
Forse, semplicemente.. non mi amava.
L'arrivo del medico mi evitò di controbattere immediatamente.
Quando se ne andò, mi voltai verso Roberto. L'illusione era durata troppo poco.
"Hai ascoltato una sola parola di quello che ho detto?" chiesi, con gli occhi tristi e appassionati "Non hai risposto ad una sola delle mie domande..".
Mi morsi delicatamente il labbro inferiore, come a voler assaporare ancora quel bacio e sorrisi "Questo è un linguaggio molto convincente, te lo concedo.. ma non rende le cose meno difficili, anzi.." mi avvicinai, sfiorandogli delicatamente la guancia "Sei sposato, Roberto.. sposato.. questo non cambierà, che sia domani, tra dieci anni, a Sygma, Crysa o Capomazda... resterai sempre un uomo sposato.. come puoi pensare che io possa accettare di essere un'amante? Con che coraggio mi chiedi una cosa del genere? Non mi hai ancora dato un motivo.. e, no.. il bacio non vale come motivo.." mi avvicinai, e posai le mani sulle sue spalle "..per una volta, Roberto.. per favore.. parlami! Sono stanca anch'io di sguardi rubati, sospiri trattenuti e parole mai dette.." sorrisi, posandogli un lieve bacio sulle labbra "..e non provare a distrarmi.." aggiunsi, maliziosa "..voglio una spiegazione, e poi andremo a vedere come sta mio fratello, che devo tempestare di domande anche lui.." sorrisi.
Ero felice, e triste, e terrorizzata e furiosa, ma di nuovo felice, e poi inquieta, in fin dei conti.. innamorata.

Talia 29-11-2013 00.23.49

Sospirai e scivolai di nuovo indietro, sul cuscino...
stava bene...
chiusi gli occhi e sorrisi...
stava bene.
Del resto non mi importava più... non mi importava di niente altro in quel momento.
Rimasi per lunghi minuti distesa sulla schiena con gli occhi chiusi, solo assaporando quel momento...
la mano ferma sulla fasciatura...
inspirando lentamente, come a voler recuperare abbastanza forza per alzarmi...
Ma la voglia di raggiungere quel ponte era tale, ormai, che quasi non sentivo più quel dolore, quella spossatezza...
Riaprii gli occhi...
"Sabù..." chiamai allora, tendendo la mano al ragazzino che era rimasto tutto il tempo vicino alla porta "Sii gentile, ti prego... aiutami un momento..."
Lentamente mi alzai, allora...
c'era un mantello adagiato su di un divanetto proprio accanto al letto... lo presi e me lo sistemai sulle spalle, per poi avvolgermici, nascondendo la mia ferita...
Poi, appoggiandomi appena alla mano di Sabù, mi diressi verso la porta della cabina e la aprii...

Guisgard 29-11-2013 00.30.13

“Sei sempre stato il primo all'accademia...” disse Emin a Parsifal “... dunque seguiremo il tuo istinto... andiamo al centro...”
I due così, salutata la dama, ripresero il loro cammino imboccando il sentiero al centro.
Penetrarono in una fitta boscaglia, dai bucolici suoni e le atmosfere campestri.
Fino a quando videro da lontano una locanda.
E fuori il porticato che precedeva l'ingresso alcuni uomini bevevano e motteggiavano con allegria.

Guisgard 29-11-2013 03.27.00

“Dentro di te...” disse Roberto a Clio “... in fondo al tuo cuore sai che ti ho sempre amata... e lo hai sentito di nuovo giungendo qui... ogni giorno, ogni istante trascorso in questa casa, insieme, vicini, persino quando fingevamo di ignorarci... e poi al ballo... e anche adesso... e tu mi chiedi parole... come se i sospiri, gli sguardi, lo sfiorarci appena e questi baci non contassero nulla... forse a te piacciono i tipi egocentrici e teatrali come quell'Altafonte, vero?” Sorrise. “Capaci di una dichiarazione d'amore in piena regola?” Si inginocchiò. “Bella principessa di Crysa...” prendendo la sua mano “... conoscete i miei sentimenti per voi, ma se ciò non bastasse io...” scosse il capo “... ah, queste cose non fanno per me!” Alzandosi. “Clio... Clio, ti amo... e se mi aspetterai io tornerò da te... per farti felice nell'unico modo che conosco... stando insieme per sempre...” strinse le sue mani “... ma ti prego... non chiedermi di scalare il tuo balcone... non ora almeno...” le fece l'occhiolino e la strinse forte “... ti giuro che la separazione sarà breve...”
All'improvviso arrivò uno dei domestici.
“Il ragazzo chiede di voi, milady...” mormorò fissando Clio.
“Si, ora andremo da lui...” annuendo Roberto “... mia moglie è in casa?”
“E' con messer Strozzi...” rispose il domestico “... conosce le persone giuste nella nuova corte reale...”
“Già...” fece Roberto “... conosco messer Strozzi... un noto donnaiolo...” guardò Clio “... forse la nostra separazione sarà ancora più breve...” le sorrise ancora “... andiamo da Diomede...” sussurrò.

Guisgard 29-11-2013 03.36.26

Il piccolo Sabù aiutò Talia ad uscire da quella stanza.
Il panfilo era già salpato e ormai la città appariva ora ad una buona distanza dietro di loro.
Stavano risalendo il fiume e presto avrebbero raggiunto la baia.
Il Sole invase subito il volto di Talia, facendole chiudere per un momento gli occhi, abituati ancora alla penombra della stanza.
Quando li riaprì vide la prua del panfilo, sulla quale si stagliava un'austera figura.
Avvolta in un lungo mantello stava di spalle e fissava davanti a sé.
Il vento gonfiava i suoi capelli e faceva svolazzare l'alto bavero della sua cappa.
Ma lei lo riconobbe subito.
Era lui, Guisgard.

Clio 29-11-2013 10.06.50

Il cuore iniziò a battere forte, per poi calmarsi, e l'ansia lasciò il posto ad una dolce felicità che mi avvolse come un caldo manto in un gelido mattino di Novembre.
Allora non mi ero immaginata tutto, allora mi amava davvero..
"Mi bastava sentirti dire che mi ami, che mi hai sempre amata... insomma, potevo anche essermi immaginata tutto.. potevo aver frainteso i tuoi sguardi.. qualcuno una volta mi ha detto che ho una fervida immaginazione.." sorrisi, stringendomi a lui "..vorrei essere così romantica da chiederti di scalare il mio balcone.. ma ciò che intendevo era molto più pratico.. non capisco come tu possa considerare un dettaglio irrilevante il fatto che tu sia sposato... Finché lo sarai.. io.." abbassai lo sguardo, arrossendo "..non sai quanto è stato difficile dormire qui, sapendo che tu eri con lei..." sussurrai "..non è una questione di tempo... ti aspetterò se esiste una possibilità..".
Mi fermai, avevo parlato abbastanza.
Restai immobile tra le sue braccia, assaporando la dolce felicità di averlo accanto.

Citazione:

All'improvviso arrivò uno dei domestici.
“Il ragazzo chiede di voi, milady...” mormorò fissando Clio.
“Si, ora andremo da lui...” annuendo Roberto “... mia moglie è in casa?”
“E' con messer Strozzi...” rispose il domestico “... conosce le persone giuste nella nuova corte reale...”
“Già...” fece Roberto “... conosco messer Strozzi... un noto donnaiolo...” guardò Clio “... forse la nostra separazione sarà ancora più breve...” le sorrise ancora “... andiamo da Diomede...” sussurrò.
Sorrisi, era questo che aveva in mente? Povera Selenia!
"Dubiti dell'onore di tua moglie, conte Fiosari?" dissi piano "..Andiamo da Diomede, se vuoi un futuro con me.. è lui che devi convincere, lo sai.. prima che decida di fidanzarmi con qualche reale europeo.. sempre che ne sia rimasto qualcuno.." strizzai l'occhio.
Nel tragitto, rammentai le sue parole di poco prima.
"Cos'è questa storia di Altaforte? Non ti è mai piaciuto quel tipo eh? Ricordo i tuoi commenti al ballo.. E' un bell'uomo, certo.. e ci sa fare con le donne, te lo concedo.. ma sta pur certo che non fa per me.." sorrisi, divertita "..ma c'è una cosa che non sai.. anche se non ha più importanza ormai.." lo guardai, felice "..era davvero lui, Mirabole.. Avevo ragione!" battendo le mani come una ragazzina "Anche se non ho ben capito se fosse anche davvero lui il fratello di Francesco, che tutti credevano morto.. beh, poco importa." sorrisi "Maledizione, Francesco!" mormorai tra i denti, rendendomi conto che l'aveva fatta franca.
Ma ero troppo felice per serbare rancore.
Quando arrivammo davanti alla mia stanza, mi balenò un'idea e feci cenno a Roberto di fermarsi.
"Ci metto un secondo.." dissi sorridendo "..tu resta qui!" gli ordinai, divertita.
Uscii poco dopo, reggendo un fagotto avvolto nella seta.
"Andiamo.." dissi.
La porta si aprì lentamente, e io riuscii a scorgere mio fratello.
Corsi da lui, appoggiando il fagotto su una poltrona, mi sedetti sul letto e lo abbracciai forte, con gli occhi pieni di lacrime.
Alzai il viso e sorrisi "Come vi sentite, Altezza?" spostandogli delicatamente una ciocca di capelli dal viso.
"Ho una cosa per te.." mi alzai e tornai alla poltrona, disfando delicatamente il fagotto, liberando la spada di mio padre.
Mi voltai nuovamente verso Diomede e gliela porsi.
"Lunga vita al re.." sussurrai tra le lacrime, senza sapere se mi stessi riferendo a lui o a nostro padre.
Non sapere era logorante, ma non osavo tempestarlo con tutti i miei interrogativi, restai in silenzio, nella speranza che fosse lui stesso a raccontare.

elisabeth 29-11-2013 18.28.32

Guardai Velv e sorrisi......" Metà lavoro dite ?.....io penso di averlo svolto tutto...quell'uomo e' un demonio.......ma accetto solo se...mi aiuterete a sistemare il tetto.... un pasto caldo.....e un sacco di marmocchi tra i piedi...sarà la vostra ricompensa a questo lavoro....non sarà male vedrete......"...gli tesi la mano.....aspettavo che me la stringesse....così come si fà quando si chiude un patto....

Guisgard 29-11-2013 19.56.41

“Altafonte...” disse stupito Roberto a Clio “... Mirabole? Impossibile! Non posso crederlo! Ma da cosa lo deduci? A me sembrava solo un damerino e un Don Giovanni da strapazzo...” incredulo lui.
Poi Clio prese quel fagotto e insieme i due andarono da Diomede.
Questi era nel suo letto, ma già in buono stato.
Clio allora strinse fra le braccia suo fratello e i due piansero a lungo di felicità.
E piansero ancora quando lui impugnò la spada di loro padre.
“Se valgo almeno la metà di lui” mormorò Diomede “con questa spada riporterò la pace su Crysa...” guardò Clio “... fuggii dalla nostra isola dopo la rivolta degli ultimi... dopo varie peripezie giunsi qui a Sygma... avrei aiutato alcuni compagni qui contro i liberali, in cambio del loro sostegno... ma fummo scoperti ed arrestati... il resto lo sai... in prigione però mi arrivò una lettera... di un misterioso Cavaliere di Altafonte...”
“Ancora lui...” mormorò Roberto.
“Lo conoscete?” Chiese Diomede.
“Si, ma va avanti, ti prego...” fissandolo Roberto.
“Egli mi scriveva che appena libero dovevo recarmi a Capomazda...” riprese Diomede “... lì avrei trovato alleati... è strano... quell'uomo sembrava sapere della prossima fine della mia prigionia...” sorrise “... io però farò come mi ha detto... e da Capomazda salperò poi per Crysa... a riconquistarla... e se nostro padre è ancora vivo, come sento, lo libererò... tu verrai con me, vero, Clio?”

Talia 29-11-2013 20.00.46

Appena riaprii gli occhi lo vidi, lì in piedi, sulla prua del panfilo...
era di spalle, eppure lo riconobbi subito... e fui subito colpita da una forte sensazione... intensa, grave... la sensazione che fosse teso, o preoccupato... e istintivamente sperai che non lo fosse per causa mia, perché io ero lì.
In fondo, pensai, né Ermiano né la donna mi avevano detto niente di preciso...
Distrattamente sorrisi a Sabù, dunque, facendogli segno che potevo continuare da sola.
Mi appoggiai al parapetto, dunque, ed inspirai appena, avvolgendomi di più nel mantello che dalle spalle mi scendeva fino ai piedi.
Esitai per qualche minuto...
Poi, lentamente, sempre sostenendomi appena al parapetto, mi avvicinai alla prua della nave...
salii gli scalini, piano, silenziosamente...
e, sempre in silenzio, lo raggiunsi...
“Se avessi un tesoro di cui disporre...” mormorai, avvicinandomi piano alle sue spalle “Lo impiegherei tutto adesso, per conoscere i pensieri del Capitano di questa nave...”

Clio 29-11-2013 20.32.59

Ascoltai il discorso di Diomede, con le lacrime agli occhi.
“Dici.. che potrebbe essere ancora vivo? Insomma, hai visto cos’hanno fatto allo zio e a tutti gli atri.. quando ho sentito la parola repubblica ho pensato che non vi fosse più speranza per lui…” scossi la testa.
“Altaforte eh… ma certo che sapeva.. probabilmente sapeva tutto fin dall’inizio.. ecco perché mi ha detto che avrebbe liberato l’innocente.. forse, non si riferiva solo a Francesco ma anche a te..”.
Annuii “Certo che verrò che con te, che domande! Non credere che sia stata con le mani in mano mentre eri in prigione..” sorrisi “…Non riuscirai a tenermi lontano dalla battaglia, caro fratello.. non c'è riuscito nostro padre..”.
Lanciai a Roberto uno sguardo d’intesa, dovevo parlare adesso. E lui doveva appoggiarmi, se voleva che potessi aspettarlo.
“Ma ti chiedo una cosa… se riusciremo a riprenderci il nostro regno, non voglio più lasciarlo.. so bene qual’è il mio posto ma.. sono successe troppe cose, Castel Fiorito, l’assalto al Palazzo, qui che ho dovuto dare la caccia ad un ladro.. la battaglia che ci attende.. non riuscirei a restarmene in disparte, ad obbedire docile..” mi stavo ingarbugliando, dovevo parlare chiaro “…permettimi di combattere al tuo fianco, di restare su Crysa per sempre e… ti prego.. permettimi di decidere del mio destino.. sai quanto sia cocciuta.. “il dovere prima di ogni cosa”.. renderò onore al nostro popolo, e non disonorerò mai il nostro nome.. te lo prometto ma.. ti prego.. non decidere per me.. non usarmi come una pedina.. il mio posto è accanto a te, a Crysa..”.
Abbassai lo sguardo “..e se non ci riusciremo.. allora beh, nulla avrà più importanza… restituiremo alla nostra terra il sangue che le appartiene..” sorrisi “..ma io so che ce la faremo.. io so che torneremo vittoriosi..”.


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