Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   Tylesia e il perduto Fiore dell'Intelletto (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=1919)

Altea 27-03-2012 17.30.06

Mi alzai per andare alla ricerca di Fyellon, ad un tratto vidi una piccola ombra, mi fermai e mi avvicinai a una finestra e la luce debole del sole nascente mi presentò davanti una piccola bimba. Ella aveva misere vesti, e stringeva una piccola bambola..forse si era persa durante l'incendio? "Ti sei persa piccola?" le chiesi avvicinandomi lentamente "ma che bella bambola, è la tua amica preferita scommetto, come mai ti trovi qui sola?"

Talia 27-03-2012 17.37.51

Aprii gli occhi, destata dai primi chiarori dell’aurora... non potevo vedere quella luce, ma potevo percepirla intorno a me, potevo percepire la sua tonalità aranciata e quei vaghi bagliori dorati...
Il letto era soffice e la coperta che mi copriva era calda e profumata, la scostai delicatamente e spostai le gambe verso il bordo.
Amavo l’aurora... era sempre stato il momento della giornata che preferivo: fin da piccola ero solita svegliarmi molto presto e sgusciare fuori dalla mia stanza per correre a vedere il sole sorgere tra quei mille bagliori e infinite tonalità... nero, blu, viola, lilla, rosa, rosso, arancio, giallo... e restavo là, con gli occhi spalancati per non perdere nessuna di quelle sfumature... e sorprendermi ogni volta che ne coglievo una nuova...
Non avrei visto l’aurora quella mattina, ma avrei comunque potuto darle il buongiorno...
Scesi dal letto, dunque, e feci qualche passo incerto verso la finestra, le mani tese avanti, i piedi che si muovevano lentamente...
Raggiunsi quindi la finestra, sfiorai il vetro con la punta delle dita, poi lo spinsi e lo aprii... l’aria era fresca e frizzante, una ventata leggera mi fece volare i capelli e portò a me il profumo di fiori lontani... un profumo familiare...
Sorrisi e lasciai che quel primo chiarore mi avvolgesse.

elisabeth 27-03-2012 17.54.11

Gli schiaffi mi riempirono il volto in pieno e il rumore sembrava aver avvolto l'intera sala......." non azzardatevi piu' ad alzare un solo dito su di me e su mio figlio......infondo non sono stata meno sgualdrina di voi.....a me pero' ha portato un figlio.......che amo e a voi cosa e' rimasto ?....la vostra fredda e gelida corazza.........ma state attenta, nella vita le apparenze si pagano.."....Avevo voglia di strangolarla....ma c'erano gia' abbastanza morti....i conti sin potevano pareggiare in qualsiasi altro momento......" Siete riuniti in questa grande sala....per discutere cose che non conoscete..... Guxyo...voi dite che non esiste nulla, che la perdita o la vittoria sia imputata solo a voi stesso....che la vostra vita e' nelle vostre mani....e allora, di chi avete paura......questa guerra sara' combattuta uomo contro uomo, di cosa si discute......oltre di noi non esiste piu' nulla.....Ministro Berengario....voi pensate che io parli perche' il mio senno sia ormai perduto ?......io non conosco il vostro nemico......ma forse conosco le vostre coscienze......e se il vostro nemico fosse quello che e' la proiezione delle vostre anime......."........

Guisgard 27-03-2012 18.19.26

Guisgard restò in silenzio e il vecchio, stranamente, non domandò altro.
“Forse dovreste riposare, milord…”
“Stanotte non credo riuscirò a chiudere occhio…” disse il cavaliere “… e comunque albeggia ormai…” fissando l’aurora.
“A quest’ora del mattino” sorridendo il vecchio “si fanno i sogni migliori… quelli che poi, al nostro risveglio, ricordiamo meglio…” si alzò “… io invece non sogno mai a quest’ora… sono troppo mattiniero…” rise “… vado a raccogliere delle frutta fresca… rammento benissimo ciò che comandate sempre ai vostri servitori… ossia frutta appena colta per la colazione di lady Chymela.” E andò via.

Gli apparvero distanze sconfinate, incommensurabili agli occhi e alla mente dell’uomo.
Eppure le copriva col solo sguardo del pensiero.
Viveva così in infinite e varie contrade, alcune cupe e austere, altre solenni, ma quasi tutte sconosciute.
Avvertì, poi, d’un tratto tutte le sensazioni che attraversano l’animo umano, nel turbinio delle passioni, degli stati d’animo e delle sensazioni.
Nella sua mente correva il ricordo e il pensiero, costante, della sua amata.
Forte avvertì la separazione, il distacco e la ricerca per ritrovarla.
Diverse figure lo affiancarono, ma a nessuno rivolse domande circa la sua amata.
Eppure non smise di cercarla.
Raggiunse così una boscaglia, disegnata dal chiarore di un’alba attesa dopo un lungo sentiero fatto di stelle sconosciute.
Attraversò quel luogo fino a ritrovarsi ai piedi di una collina che sentì familiare.
E su un pendio, racchiuso da un basso muretto di mattoni policromi, raggiunse un Giardino.
Un cancello dorato ne segnava l’ingresso e attraversatolo percepì subito una luce diversa da quella naturale.
La luce illuminava i getti di varie fontane che spruzzavano la loro acqua in innumerevoli gocce che divenivano poi scintille, quando la luce le attraversava.
L’acqua fuoriusciva con forza dalle fontane, eppure un silenzio sacro dominava in quel Giardino.
Si avvicinò allora ad una delle fontane e si specchiò tra bagliori fluttuanti che ondeggiavano in cromatismi senza fine.
Si bagnò il volto e le braccia, ridestandosi da quel suo viaggio.
Si voltò poi e guardò, come avesse una nuova vista, il Giardino attorno a sé.
Tutto era meraviglioso e gli infiniti colori di quel luogo sembravano perdersi nell’assoluta bellezza che avvolgeva ogni cosa.
Ma più di tutto, lo colpì un Fiore.
Era di un colore sconosciuto e indefinito, con riflessi vivi, che mutavano ad ogni istante e variopinte nervature ne disegnavano l’immagine racchiusa nelle lucenti foglie, senza, tuttavia, rendendo possibile una sua contemplazione come possiamo immaginare noi uomini.
Il Fiore cresceva in quel Giardino, eppure si elevava al di sopra di tutto il resto.
Attorno crescevano infiniti altri fiori, di tutti i colori conosciuti, che inebriavano l’aria con i loro profumi.
Eppure, per quanto meravigliosi, tutti quei fiori si inchinavano al Fiore che cresceva al centro del Giardino.
Lui allora si avvicinò e cercò di vederlo da vicino.
Scorse tra i suoi infiniti petali e gli sembrò di vedere qualcosa...

L’alba.
Guisgard si svegliò quando ormai il Sole aveva lasciato l’Oriente.
Aveva dormito solo per pochi momenti, sufficienti però per quel misterioso sogno.
Nella sua stanza, nel frattempo, Talia era ormai sveglia.
Aveva trovato e sentito l’aurora col solo tocco dei suoi sensi.
Ad un tratto qualcuno bussò e la porta si aprì.
La ragazza avvertì diversi passi, come se alcune persone fossero entrate.
Sentì il rumore dei vassoi posarsi sui tavolini.
Poi, pian piano, quelle persone lasciarono la stanza.
“Ben sveglia, milady.” Disse il vecchio guardiano. “Ho qui della frutta appena colta per la vostra colazione.” E mostrò un lieve inchino.
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Guisgard 27-03-2012 18.23.53

La bambina fissò Altea e per alcuni istanti non rispose niente.
Poi, ad un tratto, si avvicinò alla ragazza.
“Loro…” mormorò “… sono stati loro… hanno distrutto la mia casa e molte altre intorno… tutti scappavano via… ed io mi sono persa… ma non ho paura… tanto so che moriremo tutti… loro ci uccideranno e distruggeranno la città…”
In quel momento tornò Fyellon.
“Ah, siete sveglia, milady.” Disse ad Altea. “Ma chi è questa bambina?”

Guisgard 27-03-2012 18.39.33

Berengario chinò il capo e sorrise lievemente.
“Vedete, milady…” fissando Elisabeth “… la vostra eloquenza è molto efficace, peccato però che trattare un argomento sconosciuto è sempre rischioso… e inutile… la guerra non è uomo contro uomo… né i nostri nemici sono proiezioni delle nostre anime… e sapete perché?”
Un silenzio calò intorno a loro.
“Semplice…” continuò Berengario “… perché i nostri nemici non hanno nulla di umano… non hanno anima…”
“In verità conosciamo poco di loro…” intervenne Kojo “… chi sono veramente? Da dove vengono? E’ ovvio che cercano qualcosa… ma cosa? Forse le ricchezze di Tylesia? Forse il trono? No…” scuotendo il capo “… troppe domande per i miei gusti… troppe domande…”
“Troppe domande” prendendo la parola Guxyo “e una sola risposta… e cioè l’unica cosa che conosciamo veramente dei nostri nemici… il nome… il loro nome… il nome con cui si fanno chiamare…” e fissò Berengario.
“Si…” annuì questi “… il loro nome… La Lacrima di Cristo…”

Altea 27-03-2012 18.44.03

La bambina non parlava, capivo...ero una sconosciuta e leggevo nei suoi occhi la inquietudine, le accarezzai i lunghi capelli ondulati per rassicurarla. Ella inizò a parlare, non capivo le parole..chi erano coloro che avevano fatto del male a lei e alla gente?
Ad un tratto fui destata da una voce familiare...Fyellon.
Gli feci cenno di avvicinarsi piano alla bimba "Non conosco questa bimba, mi sono destata dal sonno e l'ho trovata qui sola...non possiamo lasciarla qui. Stava parlando di ciò che è successo a lei e alla gente, hanno distrutto la sua casa e tutti se ne scapparono lasciandola sola." Poi mi avvicinai a lui e sottovoce dissi "Dice che moriremo tutti...che non ha paura...forse si riferisce a questi fantomatici nemici..forse lei li ha visti?"

Guisgard 27-03-2012 18.53.32

Lilith si avvicinò alla donna e quella alzò i suoi occhi disperati su di lei.
“Sono meschina e maledetta...” in lacrime “... sono solo causa di astio, dolore e morte... andate via, vi supplico... sono condannata dalle mie colpe...”
“Nessuno nasce sono una simile stella, milady.” Avvicinandosi a lei anche Redentos. “Confidateci le vostre pene e tenteremo di aiutarvi.”
“Vedete” cominciò a raccontare la donna “sono una baronessa... un giorno due valenti cavalieri cominciarono a corteggiarmi e alla fine decisero di contendersi il mio cuore in un duello... essendo però i duelli vietati nella nostra città, soprattutto quelli per amore, i due cavalieri si sono dati appuntamento in questa selva... io ho cercato di raggiungerli, ma senza frutto... ora tremo al pensiero di ciò che può succedere... non voglio avere il loro sangue sulla mia coscienza...”

elisabeth 27-03-2012 19.01.23

Mi trovavo al di la' della tavola dove si trovavano i Cavalieri che avrebbero docuto salvare Tylesia......ero al centro della sala....dovevo stare attenta a quel che dicevo....ma poco mi importava.....il silenzio era rotto e le parole uscivano dalla mia bocca...quasi fossero un fiume in piena...." Berengario...se il vostro nemico non ha anima...sara' il demonio ad animarli, ma voi non credete e quindi per voi non esiste il demonio.......Guxyo....voi conoscete il loro nome La lacrima di Cristo............chi oserebbe chiamarsi in questo modo profanando il nome di Cristo..........Ho la sensazione che conoscete il motivo per cui siete stati attaccati...perche' non e' la prima volta che questo accade.........il terrore si legge nei vostri occhi........Lady Shoyo.....avete voglia di combattere il demonio ?....la violenza non vi manca......spero che non vi manchi anche l'acume...".......un brivido attraverso' la mia schiena e lamenti lontani invasero il mio cuore......

Talia 27-03-2012 19.03.24

Bussarono alla porta ed io, voltando le spalle alla finestra, tornai a fronteggiare la stanza...
Sentii passi di molte persone e rumore di vassoi e piatti, e mi stupii non poco... ed allora, del tutto inaspettatamente, fui invasa da una curiosa ed inedita sensazione...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44870)
“Ben sveglia, milady.” Disse il vecchio guardiano. “Ho qui della frutta appena colta per la vostra colazione.” E mostrò un lieve inchino.

“Frutta appena colta...” mormorai con un piccolo sorriso, tentando di mettere da parte quel tumulto di sensazioni e domande che mi assalivano “Deliziosa! Siete ben prezioso, amico mio!”
Feci qualche incerto passo verso il centro della stanza... trovai una sedia e mi accomodai...
“Ma attenderò Sua Signoria per la colazione!” soggiunsi “Volete essere così gentile da andare a chiamarlo, vi prego?”

Guisgard 27-03-2012 19.23.44

Il vecchio sorrise ed annuì a quelle parole di Talia.
Uscì allora dalla stanza e raggiunse il giardino, dove si trovava ancora Guisgard.
Questi passeggiava verso il piazzale su cui dominava il Belvedere, fino a scorgere una stradina che conduceva verso una fabbrica retrostante l’aristocratico complesso.
Sentì delle voci e incuriosito fu tentato di seguirle.
Ma proprio in quel momento qualcuno lo chiamò.
Era il vecchio e poco distante lo invitò a raggiungere sua moglie per la colazione.
Guisgard allora corse in camera da Talia.
Aprì la porta e trovò la ragazza ad aspettarlo.
“Mi perdoni se ti ho fatto aspettare?” Avvicinandosi a lei. “Ma ho cercato un fiore degno del tuo risveglio…” e posò nella mano di lei una rossa di colore perlato “… ho tolto tutte le spine… non ti pungerà...”
Sedette allora con lei e sbucciò la frutta per la loro colazione.
“Sai…” sorridendole “… non credo siamo gli unici a vivere quassù… prima ho sentito delle voci… provenivano dalla fabbrica adiacente al muretto dello spiazzo… è da tanto che non vediamo nessuno… ti va di andarci insieme?”

Talia 27-03-2012 20.01.49

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44878)
Aprì la porta e trovò la ragazza ad aspettarlo.
“Mi perdoni se ti ho fatto aspettare?” Avvicinandosi a lei. “Ma ho cercato un fiore degno del tuo risveglio…” e posò nella mano di lei una rossa di colore perlato “… ho tolto tutte le spine… non ti pungerà...”
Sedette allora con lei e sbucciò la frutta per la loro colazione.
“Sai…” sorridendole “… non credo siamo gli unici a vivere quassù… prima ho sentito delle voci… provenivano dalla fabbrica adiacente al muretto dello spiazzo… è da tanto che non vediamo nessuno… ti va di andarci insieme?”

Sfiorai con la punta delle dita la rosa che Guisgard mi aveva messo tra le mani e sorrisi...
“E’ bellissima!” mormorai...
Poi quella sua affermazione... aveva udito delle voci...
Presi uno spicchio di mela ed iniziai a mordicchiarlo lentamente, come ero solita fare mentre riflettevo...
Voci...
Ed io avevo udito dei passi, poco prima... proprio lì, in quella stanza...
E poi quella sensazione che avevo provato... strana, davvero strana sensazione...
Riflettevo...
“Hai udito delle voci...” mormorai ad un tratto “Ma hai... insomma... hai visto qualcuno?”
La domanda suonava strana, lo sapevo... così sorrisi.
“Va bene!” dissi, finendo di mangiare e alzandomi “Andiamo a vedere!”

Daniel 27-03-2012 20.03.57

Sentii Giada vibrare ..
<<Non so di cosastate parlando ma io non ho paura di niente... Mi dite si cosa state parlando? >>

Guisgard 27-03-2012 20.14.36

Tieste sorrise a quelle parole di Cavaliere25.
“Davvero faresti questo per me?” Incredulo l’omone. “Mi aiuterai a conquistare la mia bella?”
“Però dovrai darti una mossa, amico mio!” Svolazzando intorno a loro il falco. “Non puoi mica aver paura di una ragazza! Dove si trova la tua bella?”
“A Tylesia!” Rispose Tieste.
“Allora abbiamo un motivo in più per arrivarci!” Esclamò il falco.

cavaliere25 27-03-2012 20.45.47

certo che ti aiuterò dissi guardando l'omone però anche tu dovrai fare del tuo meglio per conquistarla la tua bella appena arriveremo cercheremo un posto da passare la notte e poi rifletteremo su il da farsi

Lilith 27-03-2012 21.51.54

Quando riuscii a vedere i suoi occhi capii che avevo davvero già visto la donna da qualche parte.... eppure non ricordavo nessun incontro con lei...
Quando raccontò la sua disavventura, io restai molto perplessa... "Perchè vi ponete così tanti problemi? Sposate semplicemente l'uomo che amate e non avverranno spargimenti di sangue!" dissi io, con decisione, sperando di essere appoggiata dai cavalieri. Eppure, loro mi guardavano allibiti e sconcertati. mi chiesi che cosa avevo detto di sbagliato.

Guisgard 28-03-2012 00.38.29

A quelle parole di Elisabeth, seguirono poi momenti di silenzio.
“Ignoriamo il perché assediano Tylesia…” mormorò Berengario “… sappiamo solo che non se ne andranno…”
La cena proseguì avvolta in una cupa atmosfera.
Poi, finita, la stanza cominciò a svuotarsi.
Un servo mostrò ad Elisabeth la sua stanza.
E appena la donna restò sola, qualcuno bussò alla sua porta.
“La cena è stata di sicuro poco piacevole…” entrando Kojo “… e l’aria serena ci ha regalato una splendida sera… non vedo perché chiudere in questo modo la giornata… venite con me per una passeggiata nel parco, milady?”

Guisgard 28-03-2012 00.43.00

Fyellon ascoltò Altea e poi si chinò verso la bambina.
“Ciao…” sorridendole “… sai, da piccolo avevo un pupazzo di legno ed era il mio migliore amico… gli rivelavo ogni mio segreto… ma anche le mie paure… perché se si divide con qualcuno ciò che ci spaventa, poi fa meno paura, sai?” Accarezzò la piccola. “Ti va di dirmi chi è che ci ucciderà? Tu conosci chi sono?”
La bambina annuì.
“Chi vuole ucciderci, piccola?” Fissandola Fyellon.
“I demoni…” rispose con un filo di voce lei.
Fyellon allora si alzò e guardò Altea.
"Io non ho mai creduto all'esistenza di demoni..." mormorò "... troppe volte con questo nome si vogliono solo coprire le miserie e le debolezze umane... voglio uscire da questa città e capire chi davvero la sta assediando... venite con me, milady?"
La bambina, nel frattempo, scappò via, svanendo nella stessa maniera in cui era apparsa.

Guisgard 28-03-2012 00.52.03

Il Falco, Cavaliere25 e Tieste, così, ripresero il cammino.
Giunsero verso le prime ore del mattino a Tylesia.
Le porte erano state aperte e la città, già pullulante della sua vivace e laboriosa umanità, si era destata al nuovo giorno.
“Meglio trovare subito un posto dove poter mangiare e riposare.” Fece il falco. “Il viaggio è stato lungo.”
“Ben detto, falchetto!” Esclamò Tieste.
“Non chiamarmi falchetto!” Sbottò l'uccello.
“Beh, in verità non conosco il tuo nome...”
“Mi chiamo Alberico!” Disse il falco.
“Sembra il nome di un monaco o di un filosofo!” Ridendo Tieste.
“E infatti sono un filosofo, razza di troglodita che non sei altro!” E svolazzò sull'insegna di una locanda.
“Ehi, ha già trovato un posto dove poter mangiare!” Indicò Tieste a Cavaliere25.

Guisgard 28-03-2012 01.04.52

A quelle parole di Lilith, Redentos la fissò.
“Non credo sia tanto semplice, ragazza mia...” disse “... se quei cavalieri sono innamorati, difficilmente uno dei due accetterà di essere stato respinto...”
La donna, sempre in lacrime, annuì.
“Tuttavia” continuò il cavaliere “Lilith ha ragione... dovete scegliere fra i due a chi donare il vostro cuore, milady...”
“Temo si ora di riprendere il cammino, milord...” fece il Avid il nano.
Redentos annuì e dopo aver salutato la dama, augurandole felicità e salute, diede ordine ai suoi di ripartire.
Poco dopo giunsero in uno spiazzo irregolare.
Qui, due cavalieri duellavano con una ferocia non comune.
“Cavalieri, fermatevi!” Gridò Redentos.
Ma i due contendenti non prestarono attenzione a quelle sue parole.
“Cavalieri, in nome della cavalleria, basta vi dico!” Urlò Redentos.
“Cosa volete?” Voltandosi uno dei due. “Non vedete che regoliamo una questione in singolar tenzone?”
“Si, non intromettetevi!” Fece l'altro.
E ripresero il duello.
Redentos allora disse ai suoi compagni di ripartire.
Proseguirono oltre, fino a quando, poco dopo, si ritrovarono di nuovo nello stesso punto, ossia in quello spiazzo irregolare.
“Abbiamo girato in cerchio forse?” Domandò Jovinus il monaco.
“Temo di si...” guardandosi intorno Redentos.
“Guardate lì...” indicò Avid.
Poco distanti c'erano due corpi senza vita.
Erano i due cavalieri che fino a poco fa duellavano per il cuore della baronessa.

Guisgard 28-03-2012 01.25.30

Talia apparì pensierosa, assorta da chissà quali meditazioni.
Guisgard la osservò, ma attribuì il tutto alle visioni avute dalla ragazza.
Il cavaliere riteneva, infatti, quel luogo come intriso di strane e mistiche reminiscenze, frutto e residuo di un tempo lontano e ancora imprigionato in quel palazzo.
Tuttavia l'espressione assunta da Talia, quando Guisgard le raccontò della fabbrica, durante la colazione, lo turbò in qualche modo.

“Ti fa paura andarci?” Sorridendo Talia.
“Non dire sciocchezze...” restando ad occhi chiusi lui e braccia incrociate dietro la testa.
“Dicono che in quella vecchia villa” fece lei “ci siano i fantasmi... è per questo che non vuoi andarci, vero?”
“Non ho paura di niente io!” Sbottò Guisgard.
“Il maestro dice che non bisogna andarci...”
“Ed è per questo che ti fa gola andarci, vero?”
“No...” mormorò lei “... sono solo curiosa... in verità non credo sia infestata come dicono... lo chiederò a Fyellon...” e lanciò uno sguardo a Guisgard.
Lui aprì finalmente gli occhi e la fissò.
“Lui mi accompagnerà...” continuò lei “... così non ti incomoderò più...”
Guisgard, all'ombra di quell'albero fino a quel momento, si alzò di scatto.
“Ti ci porterò io...” avvicinandosi a lei.
“Non devi sentirti obbligato...” sorridendo lei.
“Ci andremo insieme...” con uno sguardo serio lui.
Talia annuì.
Raggiunsero la vecchia villa nel pomeriggio.
“Ho visto qualcosa...” fermandosi poco prima della soglia Talia “... là... da quella finestra...”
“Non lasciarti suggestionare...” voltandosi verso di lei Guisgard “... gli spettri non appaiono alla luce del Sole...”
“Infatti non credo fosse uno spettro...” sempre immobile lei “... ma un topo...”
“Un topo?” Fermandosi di colpo Guisgard. “Accidenti... proprio un topo dovevo trovarci qui...” mormorò.
“Preferivi gli spettri, forse?” Fece Talia.
“Sinceramente si...” rispose Guisgard “... almeno gli spettri non mi fanno schifo...”
E Talia rise.

Attraversarono il grande spiazzo che guardava verso il paese di San Leuciano, fino a raggiungere il muro che dava verso la fabbrica.
L'edificio sorgeva sul lato orientale del palazzo del Belvedere e guardava verso le colline che racchiudevano da Meridione il centro abitato di San Leuciano.
I fianchi del colle del Belvedere salivano ripidi fino a racchiudere quella fabbrica come in una sorta di cerchio magico, fatto di pietre, rovi ed eriche in fiore.
Si respirava una strana atmosfera, fatta di solitudine e malinconia.
Guisgard e Talia giunsero così davanti al cancelletto che dava all'interno.
Per un istante, a Talia parve di udire delle voci.
Come le risa di bambini che correvano via.
Ma fu solo un attimo, per poi perdersi il tutto nel sibilo del vento che lambiva il colle del Belvedere.

Guisgard 28-03-2012 01.34.44

A quelle parole di Daniel, i tre ragazzi lo fissarono.
“Venite con noi a casa...” disse il più grande “... conoscerete nostro padre e lui vi racconterà tutto.”
I tre ragazzi, così, condussero Daniel a casa loro.
Si trattava di una piccola abitazione nel cuore della selva.
I quattro entrarono in casa e chiamarono loro padre, senza però ricevere risposta.
“Forse sarà uscito a prendere la legna per il camino...” fece il maggiore dei tre “... ma voi riposatevi pure, cavaliere...” rivolgendosi a Daniel “... intanto io e i miei fratelli vi prepareremo qualcosa di caldo...”

elisabeth 28-03-2012 09.04.21

Li vidi finire la loro cena, non riuscii a toccare nulla, c'erano in me sensazioni contrastanti, disagio...tensione...paura, tutto cio' che a l'uomo appare sconosciuto suscita paura.
Restai in silenzio guardando ognuno di loro in volto, sembravano assorti nei loro pensieri, il sielnzio era solo interrotto dai colpi dei cucchiai nei loro piatti....bicchieri posati con piu' forza sul tavolo...magari a manifestare la sconfitta del momento........Tylesia stava vivendo il suo cambiamento..ognuno di loro avrebbe cambiato il suo pensiero.....a fine cena Fui accompagnata nella mia stanza......fu solo li' che sedendomi sul letto riusci' a fare uscire tutta la tensione che avevo in corpo....sentivo ancora le guance bruciarmi,e non sapevo se fossero di piu' le mie guance o il mio orgoglio che avevano subito di quell'affronto......pensava di aver risolto cosi' la sua presunzione povera Shoyo...fui distolta dai miei pensieri, qualcuno bussava alla mia porta.....Kojo....appena lo vidi..mi torno' in mente il suo ultimo modo di salutarmi, ma cosa strana mi invito' ad una passeggiata....." Si e' una bellissima serata.....devo dire un po' pesante la giornata.....ma la natura ci ha graziati, madonna luna ci ha regalato la sua limpida presenza.........potrebbe essere l'ultima notte di pace a Tylesia.....credo che una passeggiata con voi non mi fara' male........fatemi prendere il mantello e andiamo a sentire la fragranza di quei fiori che la notte non si schiudono......"......cosi' coprii le mie spalle e misi il mio braccio sotto quello di Kojo.......l'aria era maestosamente limpida e profumata.....il rumore dell'acqua delle fontane diventava musica al nostro passare....."....ditemi una cosa Kojo......tutto questo potrebbe essere opera dell'uomo ?...".....

Altea 28-03-2012 11.44.40

Fyellon si avvicinò con dolcezza alla bimba, e cercò di carpire da lei quello che era successo ma soprattutto chi erano i nemici di Tylesia....I demoni...ella rispose.
Fyellon si alzò di scattò e mi guardò, egli era incredulo, non credeva potessero esistere..."Fyellon, voi non credete nella Bontà Divina, negli Angeli che ci proteggono...?? e per contro vi sono i Demoni che vogliono farci del male..certo i demoni sono anche i problemi della giornata, le sventure, le guerre e le carestie...Volete andare oltre le mura della Città? Dicono che laggiù vi sono i nemici di Tylesia...si vi seguirò, ma dobbiamo essere cauti, noi due soli potremmo fare ben poco contro tutto questo."
Mi voltai verso la bimba, era sparita, la cercai ovunque nella stanza ma...nulla...come apparve ella svanì come un essere di Luce.

Parsifal25 28-03-2012 12.24.26

Il viaggio intrapreso mi sta maturando..... non ho espresso alcun parere o parola durante il cammino perchè preferivo riflettere sul perchè ho scelto tale via: la rocerca di Tylesia, l'incontro con Avid, il terribile naufragio che costò la vita ad un carissimo amico di Jovinus.....

Il non riuscire a salvarlo mi aveva reso silenzioso, mi ricordava ciò che non sono riuscito a fare con il Maestro Caradill, forse era troppo per me.

Il cammino proseguiva e durante il nostro vagare abbiamo incontratro Lilith, una ragazza alla ricerca della Pietra la quale con essa avrebbe salvato il suo villaggio, mi ricorda me. Durante il nostro primo incontro alcuna parola proferì, ma il suo sguardo fisso sul mio mi scosse, una nuova vita stava per prender strada........, almeno così credevo.

Le campane divenivano sempre più pressanti e possenti sentivo il loro peso nella mia anima e sul Longinius. Ero spaventato, per la prima volta non sapevo come agire tanto che nell'incontrare una dama che si disperava per amore non seppi aiutarla; incontrammo due cavalieri e passammo oltre non riuscendo ad intervenire per salvarli.....mi volsi verso Belfagor e notaì che anche lui stava perdendo vigore e vivacità.

"Che cosa sto facendo" dissi tra me.
"Dove sei finito Parsifal....... torna in te...."
Chiusi gli occhi per non vedere e all'improvviso mi apparve in visione il Maestro Caradill, mio Padre.

"Parsifal, figlio mio, che ti succede? Che fine ha fatto il tuo ardore.... hai dimenticato la promessa e il tuo scopo.... non sei altro che un bambino."

"Maestro, che dite..... non ho dimenticato.... e paura. Non sono riuscito a salvar nessuno. Posso mai definirmi degno del Sacro Ordine che servo?."

"Allora.... periraì come gli altri che non hai salvato".... il Maestro sguainò la spada e mi trafisse.

"Maestro...... perchèèèèè!!!!!!!!" urlaì ferocemente. E svennì.

Lilith 28-03-2012 14.25.09

Io guardai quella scena raccapricciante inorridita. C'era una parte di me che pensava che quella fosse la giusta punizione per la loro cattiveria, ma cercai di non far trasparire questo mio pensiero, perchè non volevo che i cavalieri non fossero d'accordo con me. Mi avvicinai ai cadaveri, lasciando gli uomini alle mie spalle. appoggiai l'orecchio al loro petto per controllare che fossero davvero morti, poi guardai le ferite per capire come fosse avvenuta la loro morte. Avevano entrambi profonde piaghe all'altezza del petto e dell'addome.
"Penso siano stati uccisi da una spada. Una spada molto affilata e robusta. Non avevo mai visto ferite così profonde" dissi io, mentre gli uomini si avvicinavano.

Talia 28-03-2012 15.57.20

Uscimmo dall’edificio e ci avviammo verso la fabbrica.
Io stringevo la mano di Guisgard e lasciavo che fosse lui a condurmi... camminavamo nel sole, l’aria della prima mattina era fresca e limpida, ed un leggero vento sembrava quasi sospingerci.
E, camminando in silenzio, stranamente, un ricordo mi attraversò la mente... un ricordo lontano che giunse inatteso, come sospinto da quel delicato vento...
Sorrisi appena a quel ricordo... sorrisi tra me nel rivederci, bambini, sgattaiolare verso la vecchia villa ed intrufolarci nel parco, poi nella casa... non avevamo trovato assolutamente niente là quel giorno lontano, niente di interessante né di misterioso... però io non avevo più dimenticato l’espressione di sollievo che si era dipinta sul volto di Guisgard per un attimo, nell’istante preciso in cui gli annunciai che era tardi e che saremmo dovuti tornare subito al Casale. Quel giorno avevo, infatti, scoperto che anche lui aveva qualcosa che lo spaventava, dopotutto... lo spaventava ciò che non poteva vedere e sentire, ciò che non poteva controllare, ciò che non poteva affrontare di petto...
Io ero diversa. Io non avevo mai avuto paura di affrontare l’ignoto... al contrario, talvolta era proprio ciò che vedevo e sentivo a spaventarmi di più.
Poi, all’improvviso, accadde qualcosa... qualcosa che mi distolse da quei pensieri...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44890)
Per un istante, a Talia parve di udire delle voci.
Come le risa di bambini che correvano via.
Ma fu solo un attimo, per poi perdersi il tutto nel sibilo del vento che lambiva il colle del Belvedere.

Socchiusi gli occhi, mentre la mia mano libera si stringeva intorno all’asta del basso cancello... voltai la testa e tentai di seguire con la mente quelle risa... ma fu un attimo appena, poi svanirono...
“Va bene...” dissi allora, spingendo lentamente il cancello che si aprì con un cigolio “Andiamo!”
Feci appena qualche passo, poi cercai la mano di Guisgard e, trovandola, intrecciai la mia alla sua...
“Dimmi che cosa vedi...” sussurrai.

Guisgard 28-03-2012 17.47.11

Elisabeth e Kojo scesero così nel parco del palazzo reale.
La sera era silenziosa e serena e le fragranze dei primi alberi in fiore inebriavano ancora l'aria.
Le luci della città risalivano oltre le mura del palazzo, stagliandosi nel cielo notturno in una danza di colori che giungeva poi ad assumere il bagliore di un unico e variopinto alone.
Piccoli viali alberati e racchiusi da cespugli verdeggianti tagliavano con rigoroso ordine geometrico il parco, tracciando piccoli corsi che si congiungevano tutti nella piazzetta centrale, dove dominava una grande fontana dai superbi giochi d'acqua.
In questo rassicurante scenario di classicheggianti fattezze passeggiavano la dama e il cavaliere, persi nel vuoto splendore di quel luogo che pareva ignorare la tragedia che stava vivendo Tylesia.
“Volete forse convincermi” sorridendo Kojo “che esiste da qualche parte un dio che ha forgiato il firmamento e il mondo sottostante? Un dio che ha innalzato le cattedrali e le torri di questa superba città? E sia, voglio credervi, milady... ma dov'è ora? Perchè resta in silenzio mentre tutto è minacciato dal male? Perchè resta impassibile davanti al marmi scalfiti dai nemici di Tylesia? Non ode il pianto di questa gente? Volge forse il viso altrove davanti al loro lutto?” Guardò la bellezza del parco. “Se avete anche una sola risposta ad una di queste domande, non sprecatela per me... serbatela per questa gente... quando ci chiederanno il perchè delle loro sciagure... io sono solo un cavaliere e sono pagato per difendere questa città. E lo farò con tutte le mie forze... e se ci riuscirò, voglio essere ringraziato da tutti, osannato come un liberatore... non dividerò il mio successo con nessun altro... neanche con un dio...” si fermò e guardò la donna degli occhi “... io non amo dividere niente con nessuno... niente...” e stringendo a sé la donna, la baciò con impeto.

cavaliere25 28-03-2012 17.50.03

si ho visto proviamo ad entrare e vediamo che posto è se ci piace resteremo a passare la notte e a rifocillarci lo stomaco dissi guardando i due compagni di viaggio

Guisgard 28-03-2012 18.04.54

“Non credo in queste cose, milady...” disse Fyellon ad Altea “... e non credo siano esseri soprannaturali quelli che stanno assediando questa città...” abbozzò un sorriso “... e credetemi, l'uomo è capace di compiere atti ben malvagi, da fare invidia anche ai demoni di cui favoleggia la Chiesa.”
Il cavaliere scrutò allora la strada da una delle finestre.
“Non vedo più soldati in giro...” mormorò “... del resto hanno ben altri problemi che mettersi a dare la caccia a me...” si voltò verso Altea “... si, milady... lasceremo questa città...” sorrise nuovamente “... infondo sono un idealista... un inguaribile idealista... smascherando i misteriosi nemici di Tylesia, non solo salveremo il popolo, ma forse aggiungeremo un piccolo tassello alla lotta che studiosi e filosofi hanno intrapreso per combattere la superstizione con cui la Fede Cattolica tiene in scacco la libertà dell'uomo...”
Uscirono allora dalle terme e ben coperti dai loro mantelli si avviarono verso la porta della città.
Qui vi erano alcune guardie che controllavano tutti coloro che entravano ed uscivano da Tylesia.
E appena Fyellon e Altea si avvicinarono alla grande porta, uno dei soldati li fermò.
“Dove siete diretti?”
“Siamo due novelli sposi, signore.” Sorridendo Fyellon. “E voglio portare mia moglie a vedere qualche bel posto... voi capite, no? Una degna Luna di Miele!”
“Avete scelto un bel momento per sposarvi...” avvicinandosi un altro di quei soldati “... c'è la guerra... e poi trovo curioso che decidiate di lasciare Tylesia proprio ora... non temete di incontrare i nostri nemici?”
“In verità...” fece Fyellon.
“Silenzio.” Lo interruppe il soldato. “Rispondetemi voi, milady...” rivolgendosi ad Altea.

Guisgard 28-03-2012 18.16.56

Lilith si avvicinò ai due cavalieri morti, cercando di comprendere la causa della loro morte.

“Amor condusse loro ad atroce morte,
poiché impeto e passione in lor fu forte.
Misera e ria piangerà ella per la tenzone,
di questa fatal furia di color senza ragione.”


La ragazza udì nel vento questi enigmatici versi.
Un momento dopo, Redentos e gli altri le si avvicinarono.
“Credo siano morti” disse il cavaliere, controllando le ferite sui due cadaveri “trafitti dalle loro stesse spade...”
In quello stesso istante si udì un sordo tonfo.
Parsifal giaceva a terra senza conoscenza.
Redentos lo prese e lo adagiò presso un cespuglio.
“Sembra abbia perso i sensi...” fece il cavaliere “... qualcuno di voi conosce un modo per rianimarlo?” Fissando Jovinus, Lilith e Avid il nano.

Guisgard 28-03-2012 18.24.55

Così, Cavaliere25, Tieste e il falco entrarono in quella locanda.
Subito il locandiere si avvicinò e assegnò loro un tavolo.
Il falco si appollaiò su una delle sedie.
“Questo uccello, per quanto bello, non può restare qui.” Disse il locandiere. “Rischia di spaventare i clienti.”
“Non abbiate paura, questo non è un falco come tutti gli altri!” Esclamò Tieste.
“Davvero?” Fissandolo il locandiere. “E in cosa differisce?”
“Dal fatto che questo falco parla!”
“Volete prendermi in giro?”
“Affatto!” Sorridente Tieste. “Volete scommettere?”
“Perchè no...”
“Scommettiamo un pasto e una stanza?”
“E se invece vinco io?” Chiese il locandiere.
“Non so, dite voi...”
“Mi farete da sguatteri per tre giorni!”
“Andata!” Ridendo Tieste.

Lilith 28-03-2012 18.27.45

"Ortiche selvatiche bollite... e petali di margherite e di rose schiacciati" dissi io, senza pensare "devono...devono essere uniti e bagnati con acqua bollente. L'impacco va messo sulla fronte."
I cavalieri sembravano stupiti, ma io non ci feci molto caso... ormai sapevo a memoria decine, forse centinaia, di cure e medicine da preparare con le erbe, anche se spesso utilizzavo alcuni incantesimi, che facilitavano la guarigione.

Iniziai subito a setacciare il sottobosco. Mentre cercavo in un prato l'ortica, ripensai alle parole che udii nel vento... Chissà se erano state frutto della mia fantasia o se c'era, da qualche parte, qualcuno che voleva comunicarmi qualcosa?

Altea 28-03-2012 18.30.04

Ascoltai le parole di Fyellon..."Sapete per i vostri ideali, Fyellon, penso che voi potreste essere a vostro agio tra i Cavalieri del Tulipano...ma vi lascio alle vostre convizioni ideologiche, convenendo comunque che la Chiesa ha mobilitato il popolo in antiche superstizioni che dovrebbero essere sfatate". In fretta indossammo i nostri mantelli, camminavamo per la strada che portava alle porte, ero un pò titubante, per via delle guardie, fu difficile entrare a Tylesia, se ben ricordassi...come si poteva uscirne??
E proprio mentre ero persa in questi pensieri giungemmo alle porte ben blindate e sorvegliate dalle guardie, le quali iniziarono a porci delle domande. Fyellon mostrava sicurezza...accennai un leggero sorriso...da cugina ero passata a...novella sposa. Quando a bruciapelo una guardia mi pose una domanda in modo arrogante..."Io..vedete cavaliere, non capisco come a Voi possa tanto interessare la nostra vita, mi sembra sia normale che io e..il mio consorte..abbiamo deciso di unirci in matrimonio. D'altronde la Regina in persona benedisse la nostra unione..." deglutii e mostrai un anello che trovai nella stanza e recava il simbolo della corona della Regina di Tylesia.

Guisgard 28-03-2012 19.00.51

A quelle parole di Lilith, Redentos annuì e incaricò il nano Avid di accompagnare la ragazza per cercare l'occorrente per quell'impacco.
“Che strani ingredienti...” mormorò il nano mentre aiutava Lilith a cercare nella selva “... così curate i malanni nel vostro villaggio?”
Ma proprio in quel momento, di nuovo alla giovane alchimista sembrò di udire qualcosa:

“Amor ristagna amaro nella Ragione
e sterile muore come un'inutile illusione.
Diletta e ispirata è la mano mia che scrive,
suona, canta e parla d'Amor, ma non lo vive!”


Un attimo dopo vi era solo il vento.

Guisgard 28-03-2012 19.07.27

“Bello davvero...” disse il soldato osservando l'anello di Altea “... qui però siamo noi che facciamo le domande, milady... e ci interessa tantissimo ciò che accade al popolo, soprattutto quando non comprendiamo i motivi che spingono qualcuno ad abbandonare la città, quando invece tutti gli altri se ne stanno ben al riparo tra le sue mura... dunque vi chiedo ancora, milady... non temete di incontrare i nostri nemici uscendo da Tylesia?”
Fyellon fissò il soldato e poi Altea.
Era nervoso e lentamente cominciò a far scivolare la mano sull'elsa della sua spada sotto il mantello.
Tutto ora dipendeva dalla risposta della ragazza a quei soldati.

Lilith 28-03-2012 19.12.38

Stavo per rispondere ad Avid, quando udii nuovamente dei versi... Parlavano di amore, da quello che capii la persona (o la cosa) che mi faceva udire quelle parole scriveva riguardo l'amore, ma non lo viveva direttamente...
"Avid, avete sentito anche voi...?" chiesi io al nano per capire se anche gli altri potevano sentire le voci. Se non fosse stato così c'erano due possibili spiegazioni: o era tutto frutto della mia fantasia o qualcuno voleva comunicare con me attraverso la magia. Se fosse stato così avrei dovuto trovare a tutti i cosi la persona (o cosa) che mi inviava quei messaggi e capire le sue intenzioni.

Altea 28-03-2012 19.13.34

Il soldato prese la mia mano...e osservò il mio anello, ma egli non era convinto...continuò con la sua veemenza....ecco il popolo era sottomesso davanti a queste persone, e non avevano nemmeno la libertà di uscire da questa città.
Mi accorsi che Fyellon stava toccando l'elsa della spada, sospirai, lo guardaii sperando capisse e feci un lieve cenno della mano..."No cavaliere, non ho paura, perchè ho il mio consorte, vicino, il quale è un ottimo guerriero a difendermi".

Guisgard 28-03-2012 19.41.18

Entrati all'interno della fabbrica, Guisgard e Talia si ritrovarono in un piccolo vestibolo che fungeva da ingresso.
Quella stanzetta era semplice e rassicurante, come richiedevano luoghi adibiti a tali funzioni.
Oltrepassato il vestibolo, i due si ritrovarono in un grande ambiente con telai, fusi, mensole, argani e tutto il necessario che solitamente occorre alla tessitura.
“Sembra che qui si producessero stoffe di tutti i tipi...” mormorò Guisgard.
Ma la cosa curiosa era che tutto quell'ambiente appariva ancora in grado di funzionare.
Anzi, i fili e le stoffe erano ancora disposti attorno ai fusi e sui telai e sulle mensole molti lavori erano già ultimati e ripiegati con cura.
Persino il carbone, raccolto in piccoli sacchi, giaceva accanto a piccole caldaie, simili a stufe, per poter essere utilizzato per l'acqua calda.
“Sembra quasi...” guardandosi attorno Guisgard “... che il lavoro qui sia stato interrotto all'improvviso... come se tutti gli operai fossero usciti solo qualche istante fa... che cosa curiosa...”
I raggi del Sole filtravano dalle finestre che correvano sui lati lunghi di quell'ambiente, investendo di un alone luminoso i tavoli da lavoro.
“Io credo che qui...” continuò Guisgard, sempre stringendo la mano di Talia “... che qui siano raccolte le più belle stoffe del mondo... tinte con colori straordinari... forse i più belli mai battezzati dalla natura... vuoi giocare, Talia?” Sussurrò lui. “Allora lasciati guidare dalla mia voce...” e soffiò tra i capelli di lei, come a voler accendere un incantesimo.
Passò un solo istante e poi cominciò a descrivere quel luogo.
“La luce brilla così sulle porpore di Cipro, sulle sete del Catai e sul lilla di Provenza.” A voce bassa lui. “L'azzurro di Siviglia sembra allora gareggiare con le venature granata dei drappi di Carcassonne, mentre il giallo paglierino delle Fiandre assume fosforescenti bagliori sotto i dardi Primaverili.
Il blu di Marsiglia è pervaso di riflessi chiaroscuri, simili al pregiato ciniglia di Praga, morbido al tatto e vellutato sulla pelle.
E poi venature fulve e cromate si perdono su stoffe dagli esotici riflessi, che sembrano descrivere ora i colori intensi e passionali delle Indie, ora quelli mutevoli ed inafferrabili che animano i mercati a Sud del Borneo, della Cina imperiale fino agli sperduti e sognanti empori del Mar del Giappone.
Raramente credo che il verde abbia assunto tante tinte e tonalità, come quelli che scendono su alcuni seggi accanto al gruppo di telai più grandi.
Il verde d'Irlanda allora narra, con i suoi riflessi, della magia di quella terra fatata, mentre quello del Lussemburgo intona riverberi di un millenario imperialismo, che pare voler risalire alle potenti e regali case di Sassonia e Franconia.
Ma su tutto domina il verde Gigliato, maestoso e solenne con i suoi richiami aurei, della corte di Capomazda, come gli stendardi che sventolano sul palazzo del Belvedere, al quale però sembra fare verso il Giglio dorato di Sygma, delicato e raffinato.” Sorrise. “Come faccio a riconoscerlo? Perché il nome di quella terra è ricamato in oro.”
E molte altre meraviglie descrivevano lo splendore dell'arte di quei tessitori, persi forse negli incantati misteri del Belvedere.

elisabeth 28-03-2012 21.06.03

Ci fu un lungo silenzio alla mia domanda....Kojo sembrava assorto e alla fine.....mi fece partecipe del suo modo di vedere la vita ..della sua fedelta' al popolo di Tylesia......e alla fine decise di porre a me quelle domande che ogni uomo e donna si trovano davanti al loro cammino...le risposte...solo una risposta....non ebbi il tempo di pensare..le sue labbra possessive si impossessarono delle mie....fu un bacio che racchiuse tutto un mondo......era un bacio prepotente......era un bacio che non ammetteva rifiuto......rimanemmo qualche istante a guardarci negli occhi....sino a quando non lo scostai da me..." Comprendo che e' piu' facile prendere che chiedere....io non sono vostra Kojo come voi non sarete mai di nessuno...mi chiedete se c'e' un Dio....si esiste un essere che ha dato la possibilita' a noi umani di godere delle bellezze dell'universo....ci ha dato la possibilita' di scegliere....e' forse sua la colpa se l'uomo ama uccidere...stuprare, rubare....no..l'uomo sceglie e le sue azioni ricadono su se stesso....si chiamam libero arbitrio.....Voi vincerete o perderete questo lo sa solo Dio....sapete cose' la vita ?...una grande scacchiera dove il gioco e' aperto sino a quando qualcuno non dice ..scacco matto.....Trionferete Kojo ?.....se questo accadra' ringraziate Dio di avervi dato la possibilita' di proteggere il propio popolo..............ma in tutto questo esistono i filosofi...e allora ci sara' un grande architetto...........ma alla fine il gioco non cambia, una cosa dovete comprendere..se nel vostro cuore alberga la fede, qualsiasi essa sia.....non avrete bisogno di nessuna corazza.........Il mio Regno e' la natura stessa...sono figlia delle acque....ma so..che non sono stata io a cerare tutto questo.......e adesso, accompagnatemi in camera......sta facendo freddo..."...


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