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Gwen raggiunse la cappellina dell'ospedale, dove sull'Altare c'era la tatua della Madonna col Bambino.
E davanti ad esso stava una figura, nobile ed elegante, immobile a pregare, quasi assorta ed indifferente al via vai che si sentiva dai corridoi. |
“Si...” disse Trevor ad Altea “... è proprio il professor Ordifren... e se gli accadrà qualcosa io denuncerò il tuo amico...”
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Vivian non esitò.
Estrasse Damasgrada ed il combattimento iniziò. La ragazza si mostrò subito abile, ma anche il suo avversario lo era. E non poco. I due si batterono tra le nicchie e le semi colonne della navatella, senza però che nessuno dei due prevalesse sull'altro. |
Raggiunsi la cappellina.
Davanti all'altare vidi l'uomo di cui parlava il dottore: era elegante, dal portamento nobile, ed era intento a pregare, in maniera così assorta che sembrava quasi indifferente a tutto il resto. "Perdonate..." mormorai, il più piano possibile, quasi per evitare di turbare la quiete di quel luogo. http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...5ecc334f51.jpg Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Damasgrada danzava con me, rapida, veloce, affamata.
Come affamato era il mio corpo di tutto quello. Quel brivido che mi pervadeva, quel lucido sguardo che vedeva ogni cosa, quei pensieri catalizzati e finalizzati solo all'obbiettivo. Non faticavo a capire cosa spingesse Clio a fare quello che faceva, io stessa ero sedotta ed ammaliata da tutto quello. Ed era incredibile come mi venisse naturale, come il mio corpo sapesse perfettamente i passi di quella danza ancestrale. E quanto fosse appagante. Ero anche quello, e non potevo negarlo. Così continuai a combattere, anche se il mio avversario era abile. Ma la cosa non mi dispiaceva, anzi, rendeva tutto ancora più intrigante. Un colpo, un altro, una finta, un fendente, una puntata. Un susseguirsi infinito di mosse e contromosse in quello scenario sacro e surreale. |
Quella parola appena sussurrata da Gwen e l'uomo, dopo essersi Segnato, si voltò a fissarla.
“Salve.” Disse sorridendo. http://katushka.net/torrents/00048095/screenshot_2.jpg |
Le spade che tintinnavano, sibilavano, affondavano, paravano.
Ma i due contendenti non riuscivano a primeggiare. La foga dello scontro li portò a percorrere tutta la navatella, fino a ritrovarsi fuori dalla cappellina. “Sei abile...” disse l'ombra “... ed io l'ho sempre saputo.” |
Non potei non confermare la descrizione che mi era stata fornita dal dottore, era assolutamente attendibile, non c'era dubbio e ricambiai il sorriso.
"Il dottore mi ha parlato di voi, poco fa, e oltre a ringraziarvi per ciò che avete fatto per mio marito, volevo sapere il motivo del vostro gesto, dal momento che noi non conosciamo voi e viceversa... Come mai?" chiesi, incuriosita. "Oh, scusate... Che maleducata... Mi chiamo Gwen" con un sorriso cortese, porgendogli la mano. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Quel duello ci prese a tal punto, che ci ritrovammo fuori dalla chiesa, nel giardino rinfrescato dalla brezza notturna.
Poi quelle parole, che mi stupirono, ma continuai a combattere. Chi poteva essere? Forse quel tizio conosceva Clio, magari era un altro mercenario e ci eravamo trovati su fronti diversi, o sullo stesso fronte, chi poteva saperlo? Eppure la sua voce aveva qualcosa di familiare. "Chi diavolo sei?" Chiesi, senza fermarmi. |
Lui prese la mano di Gwen e la sfiorò con un bacio, per poi sorriderle.
“Dalla mano di una ragazza” disse guardando il palmo della mano di lei “si possono conoscere molte cose...” sfiorandolo delicatamente con il dito, quasi volesse leggerne il futuro “... ad esempio la linea di Venere è ben tracciata e lunga... segno che siete amata e felice...” guardandola con i suoi occhi azzurri “... dunque non è certo merito mio che vostro marito sia fuori pericolo... è il Destino... piacere di conoscervi, Gwen...” con un lieve inchino “... io sono Guisgard de' Taddei...” |
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