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Sospirai.
Già. Non sarebbe sparito, ma sicuramente tutto questo non sarebbe servito a nulla. "Perché, pensi che possa sottrarmi dal venire anche io? Pare che non abbiamo speranza, nel perpetrare queste stupide e inutili battute di caccia che non portano mai a nulla. Ma a quanto pare non possiamo farne a meno" risposi, con tono irritato, mentre guardavo Therese giocare. Ero stufa, di tutto e tutti, non ce la facevo veramente più. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Tignot annuì a Destresya.
La ragazza allora si preparò e raggiunse il palazzo presbiterale. Qui erano già sul punto di partire sia gli uomini di Ruspon che quelli di Justine. Anche Guisgard era pronto e con lui vi era il grosso uomo che l'aveva affiancato sin dal suo arrivo. Si trattava di un energumeno alto e robusto, dal viso largo, i lunghi capelli neri e gli occhi piccoli. Indossava una giacca fatta di pelle di camoscio, con lacci e cintura di cuoio stretta ai fianchi. I pantaloni erano di un tessuto raso, sconosciuto e di certo originario di qualche lontano continente. Due lunghi coltelli pendevano dal suo cinturone e legato sulla schiena vi era un fodero con dentro un arma mai vista prima da nessuno dei presenti, eccetto Guisgard, che i selvaggi di terre lontane chiamano tomahawk. https://imgix.bustle.com/rehost/2016...to=format&q=70 |
“Non ti posso obbligare...” disse Elv a Gwen “... ma le cose stanno così... anche io vorrei una vita libera, romantica e felice con te, ma quel mostro è là fuori... ucciderà ancora e forse non la smetterà fino a quando non avrà sgozzato l'intero ducato... non può esserci felicità e neanche libertà fino a quando non lo uccideremo...”
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Non c'era una via di uscita percorribile, non esisteva, se non quella.
"Tu no, ma quelli là fuori sì. E se vogliamo davvero liberarci di tutta questa situazione dobbiamo andare lì fuori e unirci a quella gente, finché non capiranno che tutto ciò è inutile. Quindi per cortesia smettiamo di farla tanto lunga e andiamo" sbottai, con tono secco e spiccio. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Elv annuì a Gwen.
Presero Therese e la portarono al Convento dalle suore, affidandola alle loro cure. poi raggiunsero con Piecourt gli altri che attendevano i soldati per cominciare la grande battuta di caccia. Il cielo ero cupo e nuvoloso, con la minaccia di pioggia più che concreta. |
Prepararmi fu davvero difficile, ogni cosa che provavo a fare era difficoltosa, anche la più banale come mettermi un vestito.
Avevo dovuto chiamare una delle ragazze per aiutarmi. Continuavo a ripetermi che il braccio era solo fasciato, dopotutto quello mi era capitato altre volte, ma non era così. La verità era ben diversa, e io non ero ancora riuscita ad accettarla. Non avrei più potuto fare milioni di cose che in quel momento non volevo nemmeno enumerare nella mia testa. Mi costringevo a non pensare, perchè altrimenti non sarei riuscita a concentrarmi sulla caccia, anche se c'era un solo, unico pensiero che non riuscivo a mandare via. Chi mai avrebbe voluto una come me? Quella missione mi aveva portato via molto più di una mano, aveva cancellato quel sogno lontano che mi dava la forza di andare avanti, giorno dopo giorno, a fare quella vita pericolosa. Il sogno di un amore vero e incontrollato, capace di andare oltre ogni cosa, persino oltre i miei doveri. Ma ora, quel sogno era perduto... Tuttavia, non era il momento di pensarci, mentre mi guardavo allo specchio prima di partire per la battuta di caccia. Avevano detto di volere anche tutte le donne, dunque io avevo portato con me alcune ragazze, di quelle sacrificabili, preservando le migliori per i cacciatori di ritorno. La prima caccia non era andata un granché per il bordello, confidavo nella seconda. Una volta arrivata alla caccia vidi che c'erano proprio tutti. Guisgard, Ruspon, Justine e un uomo che non avevo mai visto, imponente e forte e un'arma che non conoscevo sulla schiena. La cosa si faceva interessante. Mi avviai verso l'inviato del vescovo, salutandolo con un cenno del capo. "Salute messere..." gentilmente "Spero di potervi essere utile in questa ennesima caccia alla bestia, e che si riveli migliore delle precedenti!" sospirando. https://i.pinimg.com/564x/7e/82/7a/7...cc4b6add5a.jpg |
Lasciammo Therese, molto a malincuore, in quel convento e ci avviammo.
Raggiungemmo il resto della gente e le nuvole erano cariche di poggia. Il cielo rifletteva il mio stato d'animo, grigio, cupo, greve. Come se esso stesso subisse l'influsso di quanto stava accadendo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Salute a voi, milady.” Disse Guisgard salutando con un sorriso Destresya. “Lasciate che vi presenti Ammon, il mio accompagnatore.” Indicando il gigantesco straniero giunto con lui.
Tutto era pronto per la grande battuta. “Portando le donne con noi” Ruspon a tutti loro “ne faremo delle esche per la lince. Appena l'animale si mostrerà gli uomini apriranno il fuoco.” Ridendo. “Avanti, mettiamoci in marcia!” C'erano non solo i migliori cacciatori della regione, ma anche tutti coloro che erano in grado di usare un fucile. Si misero in marcia e dopo poco meno di un'ora avevano già raccolto altri uomini ed altre donne dei villaggi vicini, compreso Boscocupo, dove c'erano Gwen ed Elv. |
Dopo un po' fummo raggiunti dai soldati e vidi che c'erano anche madame Destresya, quell'uomo spregevole che avevo visto al palazzo e anche quella strana donna con cui avevo parlato.
Questo era un dettaglio di cui avrei fatto a meno, ma ormai non si poteva tornare indietro. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
La spedizione raggiunse il villaggio di Boscocupo e poi da qui si addentrò nel cuore del bosco.
Il cielo era cupo, grigio, inquieto e minaccioso. Ampie nuvole scure avvolgevano quello scenario, intervallate da sprazzi di sereno che disegnavano balenii di luce dorata tra il cielo e la terra. La vasta compagnia di soldati, cacciatori e donne cavalcava compatta alla ricerca del mostro. Ad un certo punto Ruspon divise il folto gruppo in tre parti separate. Quella di sinistra sarebbe stata guidata da Justine, quella di destra, in cui c'erano Destresya, Gwen ed Elv, da Guisgard ed infine quella centrale dallo stesso Ruspon. Si separarono ed il gruppo di Guisgard raggiunse una radura, per poi arrivare tra fitti alberi di noci. “Qui giace gente...” disse Ammon guardandosi intorno “... sento i loro lamenti...” “E' vero...” annuì una zingara che era con loro “... qui da sempre, in tempi antichi, è stata sotterrata gente... tutto in questo luogo echeggia dei loro lamenti...” |
Ci inoltrammo nel cuore del bosco, guidati da un cavaliere.
C'era anche madame Destresya con noi e fui molto contenta di questo. Rimasi agghiacciata dalle parole sulla radura in cui ci trovavamo, il pensiero di persone sepolte proprio qui dove eravamo noi mi dava i brividi e questa atmosfera non era delle migliori. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Erano fra quegli alberi secolari, dobe le pietre più antiche, consumate dal tempo e dalla furia delle intemperie, parevano ricordare i resti di costruzioni vecchie come il mondo.
Fra esse antiche sepolture erano state dimenticate da eoni, coperte ormai dalla terra, dai muschi e da cupe leggende. "Non fatico a credere che luoghi simili stimolino la superstizione della gente..." disse Guisgard. "Molti sono morti..." la zingara "... il bosco si anima e li porta via... da sempre..." Elv guardo Gwen. |
Questo posto era parecchio inquietante, suggestivo e cupo.
La zingara poi insisteva sul voler alimentare la paura. Infatti, allo sguardo di Elv allungai la mano a cercare la sua per stringerla. Non mi ispirava molto tutto ciò e avevo delle brutte sensazioni. Era un posto desolante e non mi sarei stupita di trovare proprio qui quell'essere, dopotutto chi poteva starci qui se non una bestia? Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...0409164350.jpg |
Folle ardore, pazza voglia, affamata passione, questo era ciò che ci avvolgeva, univa e possedeva.
Impeti di lussuria dominavano la biblioteca, portando le nostre voci a infrangersi nell’aria rovente. Il tempo era relativo, lo spazio dimenticato, solo noi, sempre noi, i nostri corpi fusi in uno solo. Ancora e ancora, insaziabili, incontentabili. Fino alla fine. Fino a raggiungere l’apice massimo, fino ad essere colpiti dal piacere più assoluto e completo. E poi il silenzio, alternato solo dai sospiri stanchi e appagati di entrambi . Stesa su quel tavolo, tentai di riacquisire coscienza di me stessa, a fatica, sollevando appena il busto per tornare a specchiarmi negli occhi di Cales. “ Questa è stata la più bella follia che io abbia mai fatto in vita mia... E la rifarei, ancora e ancora, insieme a te.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Si amarono a lungo, per buona parte della notte, gemendo e godendo su quel tavolo, con i loro corpi caldi, tesi e sudati.
Col respiro rotto e l'espressione appagata, Cales si chinò sul petto di Dacey, restando così ad ascoltare i battiti del suo cuore. “Anche io...” disse piano “... anche io lo farei e rifarei ancora, mille altre volte...” chiudendo gli occhi per un istante, con le loro mani ancora intrecciate. Ad un tratto udirono tanti voci, baldoria e confusione. Cani e cani che abbaiavano e persino vari corni che suonavano. Come se una grande battuta di caccia stesse per cominciare. “Che succede?” Perplesso Cales. |
“Un momento...” disse Elv alla zingara “... cosa significa quella frase? Il bosco si anima? Che vuol dire.”
“Che il bosco vive, si anima e prende le persone.” La zingara. “Continua a ripetere questa cantilena.” Ammon. “Già e se ascolterete ancora finirete tutti per crederci davvero.” Guisgard a tutti loro. Elv guardò Gwen perplesso. Era un luogo cupo quello, fatto di alberi fitti e frondosi, cespugli densi e rocce consumate al punto da non poter riconoscere se vi avesse messo le mani sopra l'uomo o soltanto la natura. Ad un tratto il gruppo udì un fruscio nella vegetazione resa impenetrabile dai rami, dalle foglie e dagli spessi rovi. “Avete sentito?” Elv guardandosi intorno. Tutti imbracciarono le armi. |
Il nome della perla
Guisgard mi presentò il suo accompagnatore, che doveva aver suscitato l’interesse delle mie ragazze, perché sentivo un brusio alle mie spalle, o forse era lo stesso inviato del vescovo, dopotutto era davvero bello, pensai con una nota di malizia subito spenta dalla mia mano fantasma che mi ricordò come nessun uomo mi avrebbe trovato mai più attraente.
Si, era decisamente il caso di concentrarmi sulla bestia. “Benvenuto a Sant’Agata, messer Ammon...” risposi cordialmente, sorridendo all’omone. Partimmo per la caccia, e dovetti ammettere di essere contenta di non finire nè con Ruspon nè con Justine. Nel gruppo notai anche Gwen con quello che riconobbi essere il suo Elv dal disegno che mi aveva fatto, una storia a lieto fine in tutto quello schifo, dopotutto. Poco dopo arrivammo in una radura, dove Ammon e una zingara sentivano la presenza di morti molto antichi. Faceva venire i brividi pensarci. Il bosco, il bosco li portava via... In effetti, io avevo visto “il bosco” piombarmi addosso, essendo quella cosa trasparente. “Il bosco..” sussurrai “Come il bosco?” Chiesi poi alla zingara, mentre mi avvicinavo a Guisgard. “Qualunque cosa mi abbia colpito era perfettamente mimetizzato col bosco... forse per quello si diceva che fosse il bosco stesso ad uccidere, che ne pensate?” a Guisgard “Ma... secoli, che cosa può uccidere per secoli?” Tra me e me, sospirando. Poi, d’un tratto, sentimmo dei rumori, un fruscio... e per un momento mi paralizzai, ricordando quando era stato ambasciatore della bestia. Impugnai immediatamente la pistola, e per poco non mi sbilanciai dal cavallo, considerando che avevo dovuto lasciare le redini per farlo, avendo una mano sola. “Maledizione!” Sussurrai, stringendo forte le gambe attorno alla cella. Nulla sarebbe stato più come prima. |
Cercavo di ignorare le parole della zingara, non facevano altro che alimentare la mia paura.
Improvvisamente, un fruscio. Anche io oltre Elv lo avevo sentito ed impallidii di terrore. Con ogni probabilità la bestia era qui ora e rischiavamo che non ci avrebbe lasciato scampo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Tutti gli uomini imbracciarono i fucili, anche Destresya nonostante fosse donna, mentre le ragazze erano intorno al gruppo, compresa Gwen per attirare la fantomatica bestia allo scoperto.
“State pronti...” disse piano Guisgard. La vegetazione appariva come incantata, intrisa di un innaturale silenzio. D un tratto sentirono qualcosa. “Bzzzzzzz... bzzzzzz... bzzzzzzz...” Un attimo dopo qualcosa simile ad un'ombra velocissima uscì dalla vegetazione e come un soffio di vento raggiunse ed oltrepassò uno dei cacciatori. Questi si aprì in due e cadde a terra. Aveva le carni aperte e tutte le interiora ancora pulsanti che schizzarono fuori. Alcune delle ragazze urlarono, qualcuno svenne ed un paio di cacciatori diedero di stomaco. “Guardate là!” Urlò Elv indicando un punto fra gli alberi. https://vfxblog.com/wp-content/uploa...7/06/camo2.gif |
Attendemmo, finché sentimmo uno strano rumore.
Urlai e strinsi la mano di Elv e celando il viso nel suo petto, mentre il nostro cavallo si agitava. Lo aveva trucidato così, semplicemente passandoci accanto. Poi Elv indicò un punto ed allora tutti seguimmo con lo sguardo quella figura. Non credevo ai miei occhi. Cosa diamine era?! "È come uno strano uomo trasparente, ma sembra stranamente goffo, curvo, come un animale..." mormorai, ancora terrorizzata. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Gli carezzai il viso e i capelli, lasciando che si appoggiasse su di me, i miei seni quasi come il suo cuscino.
“ Magari la prossima volta non nella biblioteca...” Con una leggera risatina, senza smettere di sfiorargli i capelli, completamente rilassata . “ Ma cosa...?” Prima in lontananza poi sempre più vicino, un vociare, scalpitare, insieme a latrati di cani e nitriti di cavalli. “ Non sarà l’ennesima battuta di caccia organizzata da Ruspon?” Sbottai infastidita, sentendo che ormai l’atmosfera intima si stava guastando. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Cales si alzò e corse alla finestra che dava sul cortile.
Fece appena in tempo a vedere il drappello di soldati, cacciatori e donne andare via, con cavalli e cani. “Invece credo proprio di si...” disse a Dacey “... e sembra sia una mastodontica battuta di caccia... quasi la resa dei conti... ma chi sarà davvero la preda e chi il predatore?” Mormorò. Si rivestì e fece segno alla ragazza di fare lo stesso. “Andiamo a vedere cosa è successo...” preparandosi “... voglio andare anche io nel bosco... vieni con me?” Fissandola. |
Non tremare.. non tremare...
La sentivo, sentivo quell'unica mano rimasta che voleva tremare davanti a quel fruscio. Sapevo dove voleva arrivare, ma mi aveva tradito una volta, non le avrei permesso di farlo di nuovo. Le gambe dovevano fare il lavoro doppio stringendosi attorno alla sella, e non mi importava un accidente se non era considerato da signora per bene, dopotutto ero la padrona di un bordello non la figlia del mugnaio, comportarmi in quel modo non avrebbe minato la mia copertura. E poi, pensandoci, chi diavolo stava badando al modo in cui tenevo le gambe? Solo io.. sì, solo io perchè la mia mente cercava disperatamente qualcosa a cui aggrapparsi, per non pensare, per non ricordare. Ma poi lo sentii, e mi si gelò il sangue nelle vene. Bzzzzzzz... bzzzzzz... bzzzzzzz... Eccolo, eccolo, eccolo! Era lì, ci stava guardando, era venuta per noi. Infine... No, infine un accidente, eravamo molti di più, eravamo armati, stavolta non ci sarebbe sfuggita. Strinsi di più la mano sulla pistola, per darmi forza. Sentivo anche l'altra, la sentivo che voleva prendere le redini, o stringere una pistola anche lei.. ma sapevo che era un'illusione, che non c'era più. Non feci in tempo a pensare che quella cosa si mosse. il cuore accelerava sempre di più, sempre di più. Immagini di me nel bosco, di quella sagoma sempre più vicina, il ricordo del dolore, tutto quello affollava la mia mente come mille persone urlanti che scappano da un terremoto o da una torre in fiamme. Io avevo bisogno di silenzio, di silenzio. Basta! Urlai nella mia mente a quei pensieri, volevo la mente libera, pulita, sgombra, volevo concentrarmi su quell'attimo. Ma furono le urla vere e proprie a scrollarmi da tutto quello. I miei occhi si spalancarono sempre di più, quando vidi quel povero cacciatore squarciato in due. Poi la voce di Elv, mi voltai di scatto e il sangue mi si gelò ancora. "È la stessa creatura che mi ha aggredito!" urlai, indicandola inorridita, puntandole la pistola contro ma era così veloce che avrei solo sprecato una pallottola in quel momento. |
Osservai Cales andare alla finestra, alzandomi con fare pigro e svogliato alla ricerca dei miei vestiti stesi sul pavimento alla rinfusa.
“ Quel pazzo di Ruspon finirà per sterminare ogni animale nella foresta se continua di questo passo.” Legandomi il corpetto sul davanti . “ Venire con te... e lo chiedi pure? Cales... io ti seguire anche in capo al mondo...” Ormai vestita gli strinsi la mano per uscire dalla biblioteca insieme e raggiungere il nutrito gruppo di cacciatori. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
L'orrore, il disgusto, la paura.
Questo era ciò che si respirava in quell'angolo di bosco, tra antichi fantasmi e mostri reali, vivi, feroci. Nel vedere quella misteriosa sagoma correre rapidissima nella vegetazione, subito Ammon cominciò a tirare i suoi pugnali, con Elv e tutti gli altri che iniziarono a sparare fra le piante. Anche Guisgard si unì a loro. Colpi e colpi furono sparati, senza però colpire nulla. “Nessuna traccia, nessun segno di sangue...” disse Elv controllando fra i cespugli ancora avvolti dall'odore e dal fumo della polvere da sparo “... niente, abbiamo colpito niente...” Guisgard ed Ammon si avvicinarono al cadavere tagliato in due del cacciatore. “Nessuna bruciatura...” fissandolo Guisgard “... nessun segno di lacerazione... quale arma può fare questo?” Ad Ammone che invece si guardava intorno. “Presto, dobbiamo raggiungere gli altri e riunire i gruppi.” Guisgard a Destresya, a Gwen ed a tutti gli altri. “Muoviamoci. Gli uomini intorno e le donne in mezzo.” Si misero in cammino. I cani non abbaiavano più, come spaventati ed i cavalli avanzavano a fatica tanto erano inquieti. “Come state?” Guisgard rivolto a Destresya. “Immagino abbiate rivisto la vostra aggressione...” Ma qualcuno dal fondo del gruppo richiamò l'attenzione di tutti. “Sono spariti!” Uno dei cacciatori. “C'erano cinque uomini dietro di me! Non ci sono più!” Elvv istintivamente prese la mano di Gwen e la strinse forte. Li chiamarono. Tre soldati andarono indietro a cercarli, ma fu tutto inutile. “Il bosco...” mormorò la zingara “... si è animato e li ha presi...” con gli occhi fissi nel vuoto. “Procediamo e restiamo compatti!” Ordinò Guisgard. |
A quelle parole di Dacey, Cales la baciò piano.
Poi mano nella mano uscirono dalla biblioteca ed arrivarono nel cortile. Il nutrito drappello era però già andato via. “Sono partiti.” Disse dalla loggia il presbitero. Raccontò allora loro della lince fuggita e del suo padrone scappato chi sa dove. Il piano di Ruspon di usare donne come esche e la grande battuta organizzata per uccidere la lince. “E' una follia...” mormorò Cales. Allora presi due cavalli, lui e Dacey partirono verso il bosco. |
Il folto gruppo era partito ma non sarebbe stato troppo difficile raggiungerli, viste le sicure tracce che si lasciavano dietro.
“ Zio!” Dissi sorpresa, con un tono leggermente più alto del solito, sorpresa dalla sua voce e voltandomi lo trovai sulla loggia. Sapevo di essere arrossita, imbarazzata ma decisi di non lasciare comunque la mano di Cales. “ Li raggiungeremo, buona giornata zio.” Risposi rapidamente tirando subito dritta per le stalle, senza perdere altro tempo, alla folta quindi della foresta Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Come immaginavo, né i proiettili né il fucile servirono a nulla, quella sagoma era come inafferrabile.
Correva rapida e veloce, portando con sé morte e distruzione. Il cuore mi batteva sempre più forte, mentre con la pistola la seguivo inutilmente. Inutile era la parola giusta. Così mi sentivo, inutile, un moncherino come il mio braccio. Guisgard si avvicinò al corpo del povero cacciatore, confermando quello che pensavo. "Non saprei dire che arma può provocare una simile ferita, ma posso dirvi che è la stessa che ha provocato la mia..." sospirai, guardando quello scempio. Dopotutto, ero stata fortunata. Era il caso di riunire i tre gruppi per essere più compatti, così seguii gli altri, mettendomi al centro con le altre donne. Non volevo fare l'eroe né mettermi in mostra. Conciata in quel modo, non ne sarei stata in grado nemmeno volendo. Vidi Elv stringere la mano di Gwen e mi si strinse il cuore a quella scena tenera. Non c'era spazio per la tenerezza in questo mondo. Sospirai e continuai a cavalcare seguendo gli altri. Poi Guisgard mi si avvicinò, e gli sorrisi appena. "Sto bene..." annuii "Sì, ho rivisto ogni istante, ma questo mi rende solo più determinata ad aiutarvi in questa caccia..." guardando davanti a me per un momento "Quel mostro non l'avrà vinta!" voltandomi a guardarlo nei begli occhi azzurri, con un timido sorriso. Poi l'allarme, degli uomini erano spariti. Dei cacciatori, possibile? Strinsi ancora di più la mia pistola e mi rivolsi a Guisgard. "Eppure di solito attacca le donne!" fissando la vegetazione. |
Con i loro cavalli Dacey e Cales partirono alla volta del bosco, arrivando poco dopo.
Il nutrito drappello di soldati, cacciatori e donne aveva lasciato ampie tracce e non fu difficile notarle e seguirle. “Sono passati di qua...” disse Cales “... occhio alle tagliole...” All'improvviso notò qualcosa nell'erba. “C'è qualcosa...” mormorò Cales “... Santo Cielo... è una mano mozzata... ancora calda e pulsante...” impressionato. |
Guisgard non seppe dare una risposta a quelle parole di Destresya.
L'unica cosa da fare era continuare e raggiungere gli altri. Camminarono per un bel tratto, giungendo ad un querceto. E qui fecero una macabra scoperta. Diversi corpi erano appesi ai rami degli alberi, completamente scuoiati. Era una spettacolo tremendo, indicibile. Alcune ragazze svennero, altre urlarono e piansero. “Chi...” disse Elv che aveva accanto Gwen “... chi può aver fatto questo? Chi?” “Cosa ne pensi?” Guisgard ad Ammon. “Le carni sono come cotte...” l'omone guardando i cadaveri appesi “... nulla di simile ho mai visto prima...” “Cosa facciamo?” Impaurito Piecourt. “Cosa? Ora non attacca più le donne ed i bambini!” “Sta giocando con noi...” Guisgard guardandosi intorno “... ci sta girando intorno... come un predatore fa con le sue prede... è quasi un gioco per lui...” “Il bosco si anima e ci porta via...” la zingara. “Falla finita, dannata!” Urlò Elv. “Falla finita!” Guardò Ammon. “Tu, gigante... tu cosa pensi di tutto ciò?” “Ho paura...” con tono cupo Ammon. “Che idiozia!” Elv frustrato. “Non può esserci uomo che ti metta paura!” “Laggiù c'è qualcosa in agguato...” Ammon “... e non è un uomo... moriremo tutti.” Sentenziò, per poi guardare i cadaveri scuoiati ed appesi. https://www.lascimmiapensa.com/wp-co...espredator.jpg |
Procedevamo cauti, senza esagerare nella fretta, per poter seguire bene le tracce del passaggio di quel folto gruppo, evitando anche le varie trappole che avevano lasciato sul terreno.
“ Dove?” Sentendo l’esclamazione di Cales e, guardando nella sua stessa direzione, vidi l’arto mozzato. “ Oh Signore!” Tappandomi la bocca per il disgusto. “ Deve essere successo da poco, il sangue sembra fresco.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Silenzio, c'era un silenzio irreale intorno a noi, rotto solo dai piagnucolii delle donne che non avevano mai visto tanto pericolo in vita loro.
E chi lo aveva visto? Io di situazioni strane col mio mestiere ne avevo viste tante ma questa andava contro ogni immaginazione, ricordo, o pensiero. Era qualcosa di incredibilmente assurdo. Poi vedemmo qualcosa, qualcosa che mise il voltastomaco anche a me. Uomini scuoiati appesi agli alberi. Perché? Che cosa voleva da noi questa bestia? Che cosa poteva essere? Un mostro? Un demone? Qualcosa che non era di questo mondo? Sicuramente non era una lince, poco ma sicuro. E nemmeno un uomo... Il cuore accelerava sempre di più, sempre di più. Le carni come cotte, il fatto che stesse giocando con noi... ogni cosa mi metteva i brividi. "E nemmeno un animale...." sussurrai, spaventata, alle parole di Ammon. "Che facciamo ora?" guardando Guisgard. |
"Si, sarà stata mozzata non più di qualche minuto fa..." disse Cales a Dacey osservando la mano recisa "... forse l'autore di questo scempio è ancora qui... intorno a noi..." prendendo la pistola.
Ad un tratto i loro cavalli cominciarono a nitrire nervosamente. Quello su cui era Dacey si imbizzarrì al punto che disarcionò la ragazza, facendola cadere sui cespugli. "Dacey!" Avvicinandosi a lei Cales per vedere come stava. Ma dalla vegetazione arrivò qualcosa di velocissimo che investì in pieno il ragazzo, portandogli via il braccio. L'arto mozzato rotolò nell'erba ed i nervi recisi scattarono facendo si che le dita premessero il grilletto della pistola. Così, rotolando, partivano colpi. Dacey allora con orrore vide Cales che urlava di dolore senza più il braccio, col sangue che schizzava via sulle foglie. https://www.muadb.com/userpics/norma...o_amputato.jpg |
“Dobbiamo andarcene...” disse Guisgard a Destresya “... adesso... fuori da questo bosco quanto prima.” Guardò gli altri. “Avanti, in marcia. E gruppo compatto.”
“I cani ormai sono incapaci di continuare...” Elv “... sono spaventati a morte...” “Andiamo.” Guisgard con un cenno del capo. Ripresero il cammino. Ma furono di nuovo attaccati. Attacchi velocissimi, micidiali, quasi invisibili. Come se dovessero morire uno dopo l'altro senza poter opporre resistenza. Due cacciatori caddero nell'erba, uno col busto sfondato, l'altro decapitato. Alcune ragazze furono incapaci di proseguire, al punto che dovettero portarle in spalla. Altre due cacciatori morirono, uno col busto segato in due, l'altro con la parte della testa volata via. “A terra!” Gridò Guisgard. “Tutti a terra! Nell'erba! Siamo bersagli troppo facili così!” Ma neanche questo riuscì a metterli al sicuro. Due ragazze e tre cacciatori furono sgozzati, come se l'aria potesse tagliare ed uccidere. C'era in loro una sensazione di disperazione ed impotenza. Elv allora si mise su Gwen, cercando di farle da scudo. In preda alla paura Piecourt cominciò a correre e ad urlare. "Torna qui!" Guisgard a lui. "Torna qui!" Ma fu inutile. Mentre Piecourt correva qualcosa lo raggiunse, sfondandogli il petto ed uccidendolo sul colpo. |
Era come viviere un incubo, il tuo peggiore incubo che diventa realtà e porta con sé ogni tua paura.
Così mi sentivo.... impotente, sconvolta, terrorizzata. Annuii a Guisgard incapace di parlare. Dovevamo andarcene di lì, ma come? Ci eravamo addentrati troppo nel bosco, ci sarebbero volute ore per uscire. O magari meno... non lo sapevo, non sapevo niente di niente in quel momento. Solo che stavo per morire. Sì, quello lo sapevo bene, l'avevo capito ormai. Tutti, tutti stavamo per morire. Il cuore si gonfiava nel petto sempre di più, sempre di più, sempre di più. Guisgard ci disse di metterci nell'erba e io obbedii senza nemmeno accorgermene, ma non servì a niente. Ero distesa in mezzo all'erba accanto a lui, ma anche così la gente continuava a morire, continuava a morire. C'era odore di morte ovunque. Non sapevo che fare, come reagire. Tenevo ancora la pistola in pugno, ma sapevo che non sarebbe servita a niente. Così mi voltai verso Guisgard, sperando che almeno lui potesse infondermi un po' di coraggio. |
Decidemmo di lasciare il bosco e ci incamminammo.
Improvvisamente, però, cinque uomini sparirono. Ci fermammo all'istante e fu la fine. Inizialmente Elv mi prese per mano, e poi facemmo una scoperta straziante. Quei corpi, come potevano ancora pensare che fosse un lupo o un animale normale? Poi, iniziò la carneficina. Soldati e donne che furono trucidati senza pietà, ci gettammo a terra, io ptotetta da Elv e nonostante tutto molti altri ancora vennero uccisi. Mi stringevo forte, quasi diventando parte di lui. Non per proteggermi. Perché cosa mi sarebbe importato di sopravvivere se lui fosse morto qui, ora? Volevo stringerlo e sentirlo vicino, ora più che mai, mentre rivolgevo i miei pensieri alla nostra Therese. Perché non sapevo se ne saremmo usciti vivi e volevo sfruttare ogni secondo prezioso insieme, pur essendo qui in questo orribile luogo di morte. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Strisciamo nell'erba...” disse Guisgard a Destresya e a tutti quelli che con loro erano ancora vivi “... strisciamo lentamente...” e cominciò a muoversi nell'erba affinché anche gli altri lo seguissero.
“Non voglio muovermi...” fece Elv restando sul corpo di Gwen per farle da scudo “... se ci muoviamo finiremo come gli altri...” “Ci ucciderà comunque...” Ammon muovendosi steso nell'erba. Altri due cacciatori furono uccisi, nel medesimo modo degli altri. Poi toccò a due donne e ad altre due dopo. Tutti uccisi allo stesso modo, veloce e letale. Come se l'aria stessa menasse fendenti mortali, dai quali era impossibile salvarsi. “Forza, muoviamoci...” ancora Guisgard. “Comincia a strisciare piano, Gwen...” disse Elv “... lentamente davanti a me... avanti, io ti seguo... sono con te...” Fu allora che videro qualcosa. Una sagoma nelle vegetazione che li fissava con i suoi occhi luminosi, per poi svanire. https://thumbs.gfycat.com/FemaleKnob...restricted.gif |
Il cavaliere propose di strisciare lentamente per allontanarci, Elv fu contrario inizialmente, ma poi si unì.
Soprattutto perché stando fermi, altri erano stati uccisi, allo stesso modo. Annuii ed iniziai a muovermi pianissimo nell'erba della radura, con Elv che mi seguiva. Ma poi, degli occhi. Qualcosa ci fissava con i suoi occhi gialli e luminosi, per poi svanire. "Elv, hai visto?" gli dissi piano "Qualcosa ci fissava coi suoi occhi gialli, poi è andato via..." spaventata, ma forse l'avevamo scampata e per questa volta ci avrebbe risparmiati. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
L'avevano visto.
Tutti. “Gli occhi...” disse Ammon guardando ancora tra le foglie,dove fino ad un istante fa c'era qualcosa “... gli occhi si accendevano...” “Ma cosa diavolo è?” Mormorò Guisgard stringendo in mano il fucile. Erano inchiodati dalla paura. Elv cercò la mano di Gwen e la strinse forte. “Non ho mai visto nulla di simile...” il ragazzo ancora incredulo. “Forse è andato via...” l'ultimo dei cacciatori ancora in vita. Infatti erano rimasti vivi fino ad ora solo Guisgard, Ammon, Destresya, Gwen, Elv, la zingara e come detto il cacciatore. “Il bosco si anima e ci porterà via tutti...” la zingara con gli occhi rassegnati. “Avanti, continuiamo a muoverci, non stiamo fermi...” Guisgard al gruppo. |
Tutti avevamo visto quegli occhi e ne eravamo terrorizzati.
Eravamo stati decimati e ormai dovevamo solo pensare a sopravvivere e andarcene. Stringevo forte la mano di Elv, che era spaventato ed incredulo e la zingara insisteva a voler aggravare l'atmosfera, come se non fossimo già impauriti di nostro. Poi continuammo a muoverci. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
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