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"Perfetto". Dissi prendendo la ciocca che mi stava porgendo Prince. La misi proprio davanti alle mie ginocchia e accarezzando quei morbidi capelli iniziai il rito. Alzai la testa al cielo guardando i rami che mi coprivano dal sole e i miei occhi diventarono bianchi come in assenza di anima. Il mio viso si impallidì e le mie labbra iniziarono a muoversi ripetendo quattro volte questa frase:"E' alta quanto una quercia, ma i suoi rami non son di corteccia, il suo cuore è di pietra verde, chi sbaglia le sue prove perde, ma chi le supera con coraggio, sarà finito il suo lungo viaggio." Dissi in modo cerimoniale con un accompagnamento corale. Dopo i miei occhi mancanti di iride si chiusero dolcemente e un leggero soffio portò il mio viso a calare verso il basso lasciandomi senza energie.
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Erien aiutò Oltram ad uscire dall'acqua e risalire sulla sponda del lago, riportandolo poi verso Nyoko.
E a quelle domande della ragazza, Oltram scoppiò a piangere scuotendo la testa. “Ricordo solo che quel mostro ha afferrato il carro, portandoci tutti sott'acqua con lui...” disse in lacrime “... altro non so...” |
“Io.. io non voglio mentirti...” disse Gillen a Gwen “... io non credo nell'oracolo, né a tutte queste profezie su di me... non voglio salvare il mondo e neanche ne sarei capace... però...” fissandola “... però se questo è l'unico modo per starti accanto... allora si, verrò con voi...” stringendo le sue mani.
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Ascoltai le sue parole e strinsi le sue mani.
"Dobbiamo essere forti... Adesso lo so." piangendo con lui. "Perdonami se non ho potuto far altro. Perdonami..." stringendo forte le sue mani. Volevo gettarmi in acqua e cercare i loro corpi. Volevo uccidere quel mostro. Volevo mettere fine a questa storia e trovare giustizia. Erano state distrutte vite innocenti e non ne sarei rimasta inerme a guardare. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Clio cercò risposte, tentò di dissipare dubbi, ma non trovò nulla.
Quella luce che la circondava, che avvolgeva il suo corpo ed il suo spirito, pian piano si affievolì, per poi svanire. Qual'era il senso di quel messaggio? Cosa il cuore voleva farle sapere? Conoscere? |
Mi resi conto che, almeno al momento, non potevo aspirare ad avere di più da lui.
Così sorrisi, annuendo e abbracciandolo. "Sono contenta che tu sia sincero con me" sorridendo "E sono contenta anche che potrò averti tutto per me" baciandolo dolcemente. "Bene, dobbiamo dirlo agli altri... Ah e comunque..." con tono mesto "Mi dispiace per la nostra cena... Però possiamo sempre continuare ora, se ti va" col mio sguardo nel suo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Gaynor, è assurdo...” disse Ken “... per quanto ne sappiamo quegli indigeni o il mostro che hai visto potrebbero tornare... se restiamo qui potrebbe essere un suicidio...”
“Avanti, che razza di uomini siete!” Esclamò Goz. “Vi fate dare ordini da una donna isterica che crede la vita sia come uno dei suoi stupidi film! Avanti, dimostrate di avere sangue nelle vene e mettete in moto questa maledetta nave!” Guardò Gaynor. “Hai ragione che non siamo più su quell'isola o ti torcerei il collo come si fa con le galline!” “Non parlarle così!” A muso duro Ken. “Signori, vi prego...” intervenne Nasan “... perdere la testa non ci porterà da nessuna parte...” |
Quello strano rituale, che Prince ed i suoi uomini non osarono interrompere, terminò infine con Ghirò che si accasciò senza quasi più energie.
Prince allora si avvicinò e la prese in braccio. “Presto, facciamola stendere e riposare...” disse ai suoi “... Ranos...” ad uno dei suoi “... dammi un po' di quella bottiglia che nascondi nella giacca... mi serve qualcosa di forte da farle bere...” Le fece così bere un po' di quel liquore per farla rinvenire. |
La luce del Cuore si affievolì, e rimasi sola coi miei pensieri.
Non mi disse altro, solo quella visione. Che poteva significare? Perché farmi vedere quelle persone? Alzai gli occhi al cielo, e mi arresi. Era come se il destino si fosse imputato che io dovessi vedere la sacerdotessa. "E sia.." sbuffai. Scesi così gli angusti gradini, continuando a pensare alle parole del Cuore. Entrai poi dove c'erano le sacerdotesse. "Volevi vedermi?" dissi, con tono impaziente "Spero per te che sia importante!". |
Aprii gli occhi lentamente dopo che il liquore mi era già sceso in gola. Di scatto tolsi la bottiglia dalla bocca mettendomi a tossire. "Che roba era? Aveva un sapore terribile."
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“Dottoressa...” disse Hordafren ad Altea “... quante domande...” bevendo il suo tè “... una cosa alla volta... comincerò dalla vostra collana... essa risale a circa 29.000 anni fa... apparteneva ad una regina che governava un potente impero... un impero che aveva in scacco tutta la terra... un impero che poteva contare su un'armata terribile ed invincibile... io ho il resto della collana e voi quella pietra mancante...”
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Ancora una volta non mi trovavo d'accordo con la visione del militare.
" Perdonatemi..." dissi alzando la mano per farmi notare. " Io vi parlo da cittadina e posso assicurarvi che scacciare quella povera gente impaurita non farà altro che aumentare il malumore e agiterà ancora più gli animi verso una rivolta. Le persone hanno bisogno di essere rassicurare, hanno bisogno di sentirsi al sicuro, di sapere che al loro principe importa di loro. Se arriverà l'esercito perderanno la fiducia e poi basterebbe un nulla perché questi voltino la faccia alla monarchia per il primo che fa loro promesse. Quando il popolo é così spaventato bisogna andare cauti, va compreso e assecondato, almeno in parte, lo si deve ascoltare e rassicurare. Proprio come avete fatto quando siete stato in mezzo alla gente Altezza" e guardai verso il principe, " avete donato loro un sorriso, li avete fatti sentire considerati, importanti, e per un po' questi hanno dimenticato i loro problemi e dolori. Il popolo va protetto, non combattuto. Perché è il popolo che legittima il potere, senza popolo non vi è nulla....e questo palazzo risulterebbe inutile se non vi è nessuno da governare. L'esercito deve servire per difendere la propria gente e combattere i mostri e non il contrario!" Finii il mio discorso appassionato e sincero guardando tutti i presenti. Non mi importava se così avevo infranto etichetta e protocollo immischiandomi in una discussione senza essere stata interpellata. Avevo sentito il dovere di parlare, di stare dalla parte della gente comune, della gente come me. |
Rimasi di stucco. .la pietra iniziò a bruciare ed avvertii un capogiro...fammi rivivere.. udii una voce femminile.
Lo avvertii nello spirito quel mutamento interiore e non sarei tornata indietro..i miei occhi vennero ghiaccio..chi mi avrebbe salvato. Guardai Hordifren gelida..impossessata da uno strano spirito.."Datemi il resto della collana e come regina vi portero' alla vittoria". |
"Ken, ragiona... se ci allontaniamo di qualche metro dalla riva e stiamo con gli occhi aperti, nessuno mai ci potrà attaccare... solo per un po', non ti chiedo altro..." Mentre parlavo con Ken, Goz intervenne facendomi letteralmente perdere le staffe. "Tu non puoi torcermi nulla, ma io una cosa posso farla..." mi rivolsi di nuovo a Ken "Voglio che questo spregevole individuo lasci la nave... non voglio che venga con noi... dategli una scialuppa e che se la sbrighi lui. Ha abbandonato il suo amico e sta creando solo problemi e portando discordia. Conta che è un avanzo di galera evaso da chissà dove e tira tu le conclusioni. Signor Nasan..." dissi poi al responsabile della produzione "non ce lo voglio a bordo della Seagull, sono certa che porterà dei guai..."
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Gillen sorrise.
Un sorriso che illuminò quella sera vaga e resa chiara di stelle dal vento fresco del Nord. Un sorriso che spazzò via la vaga ed umida incertezza di quegli ultimi strascichi d'Estate. Un sorriso che fu accompagnato da una dolce carezza sul viso di Gwen, per poi continuare tra i suoi capelli, fino a tornare sul suo volto, morendo con tocco delicato e sensuale sulle sue morbide labbra fatate. “Chissà...” disse piano lui fissando la bocca di lei “... quanti incantesimi e formule magiche avranno recitato queste labbra...” sospirò “... magari sotto forme di baci e promesse ad altri, no?” Con un filo di inquietudine, mista a gelosia negli occhi neri. |
La sacerdotessa si voltò a fissare Clio, per poi tornare a guarda il calderone fumante.
“Alcune ancelle” disse “hanno visto uno strano essere vagare davanti alla torre... ignoravano cosa fosse, ma dalle loro descrizione credo si trattasse di un droide... e se è arrivato qui, allora non lontano devono esserci anche degli uomini... tu non hai visto nulla?” Voltandosi a guardarla di nuovo. |
I suoi sorrisi erano così luminosi, che riuscivano a cancellare e allontanare le negatività e le nubi che si addensavano a volte, cariche di inquietudine.
Iniziai a seguire la sua mano, che accarezzò il mio viso, poi i miei capelli, tornando sul mio viso e raggiungendo le mie labbra, in un tocco che mi fece sospirare. Non capivo perchè quel velo di gelosia fosse sempre presente nel suo sguardo, se non nelle sue parole, e ciò mi rendeva inquieta. Ma non lo diedi a vedere. Sorrisi e scossi la testa. "No, nessun bacio o promessa. A nessun altro" accarezzando la sua mano. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Hordafren rise a quelle parole di Altea.
“Siete sfortunata, dottoressa...” disse lo scienziato, mentre i domestici servivano tisane ed essenze “... io credo solo nella scienza, dunque solo in ciò che è reale...” bevendo “... per questo provo indifferenza verso tutto ciò che ha pretesa di essere mistico, spirituale o simile...” annuì. Ad un tratto qualcuno entrò nella sala. Era un uomo alto, dai capelli mori e bell'aspetto, abbigliato con abiti militari e di un certo gusto, sebbene anacronistici agli occhi di Altea, di Raspion e di Ulpa. “Ah, ecco il nostro ospite...” Hordafren nel vedere il nuovo arrivato ed invitandolo a sedersi con loro “... amici... vi presento il maggiore Palos...” e a lui presentò tutti loro. "E' un onore, signori." Sorridendo Palos. https://cdn.pastemagazine.com/www/sy...jpg?1384968217 |
Restai stupita dalle parole della sacerdotessa.
E quella era una cosa importante? "Sì, l'ho visto..." annuii "Era uno strano essere metallico, ma non era qui per sfidarmi, dato che non è mai arrivato nella Stanza del Cuore..." alzai le spalle. "Sì, magari arriveranno degli uomini, e con questo?" con sufficienza "Arrivano sempre uomini a cercare il cuore, siamo qui apposta, no? Non vedo cosa ci sia di così strano da giustificare di avermi disturbata.. sono cose che accadono normalmente tutti i giorni dalla notte dei tempi.." scossi la testa. "Tutto qui?" allargando le mani, spazientita. |
“Lodevole, milady...” disse Kims a Dacey “... ma purtroppo qui il buonismo e la demagogia poco servono... siamo in guerra e...”
“Comandante.” Lo interruppe Taddeus. “Non credo occorra ribadire altro. Il mio pensiero è in totale accordo con quello di madama Dacey.” “Altezza, vi invito caldamente a riflettere su...” Kims. “Questo è quanto.” Interrompendolo ancora il principe. “Trovate un modo per accogliere in zone più centrali quella gente. La periferia ormai è indifendibile e non voglio ci siano altre morti assurde.” “La città collasserà così...” fece Kims “... ma se questi sono i vostri ordini, allora sarà mio compito eseguirli, altezza.” Ed uscì. |
A quelle parole...quella strana sensazione svanì..ma io l' avevo sentita..provata..era come se quella regina fosse in me..io detenevo la sua pietra.
Ringraziai però di essere tornata come sempre ma ero inquieta.."Siete uno scienzato..io una archeologa...se noi archeologi non credessimo ai miti allora non andremmo alla ricerca sull' Ararat dell' Arca oppure non cercheremmo l' Arca della Alleanza, i tesori di antiche civiltà e molto altro"..mi bloccai vedendo arrivare un uomo, lo scrutai da capo a piedi..era un bel tipo anche se strano nel vestire.."E' un piacere maggiore Palos"..però ebbi il dubbio Hordafren volesse la pietra...avrebbe dovuto ammazzarmi. |
Sperai che il mio intervento non provocasse una discussione ma così fu. Il comandante fu subito il disaccordo con me e non mi sorpresi per questo. Come non mi sorprese che il principe sosteneva la mia idea.
Solo quando Kims lasciò la stanza mi lasciai andare ad un certo sollievo. " Perdonatemi se sono intervenuta prima...ma l'idea di quella gente trattata in modo ignobile mi aberrava" spiegai al principe sperando che non fosse offeso. " Mi dispiace che questo vi abbia portato a discutere con il comandante ma... Quell'uomo sembra davvero cercare ogni occasione per contraddirvi" |
A quelle parole di Gaynor, tutti loro dell'equipaggio trasalirono.
“Evasi...” disse Ken “... siete evasi?” “Già...” annuì Goz “... cos'è? Volete sbatterci a terra o buttarci in mare? In pasto ai selvaggi o al loro mostro divinità?” “Non è una cattiva idea...” fece il regista. “Si, concordo.” Annuì il capitano. “Un attimo, signori...” intervenne Nasan “... cerchiamo di restare calmi... litigare fra noi non ci porterà da nessuna parte...” guardò Gaynor e Ken “... sinceramente non credo sia giusto cacciare questi due uomini dalla nave, pur essendo evasi... su quest'isola c'è qualcosa di oscuro e malvagio e se li sbattessimo a terra allora saremmo i loro carnefici al pari degli indigeni o di quella spaventosa creatura...” “Parole sante, amico mio.” Sorridendo Goz. “Neanche un prete avrebbe parlato meglio e con più giudizio.” Annuendo. |
"Signor Nasan, forse mi sono spiegata male... non voglio quest'uomo fuori dalla nave perché è un galeotto. No, anche l'uomo che mi ha salvata lo è, ed io nutro ancora speranza di ritrovarlo... Se non voglio che stia con noi è perché sono sicura ci porterà dei guai. A bordo ci sono delle scialuppe, che se ne torni da dove è venuto... Ha un carattere impossibile e in caso di pericolo non è un personaggio su cui poter fare affidamento, anzi... sono certa che pur di salvarsi non esiterebbe un attimo a buttare noi in pasto ai pesci. Non mi fido di lui e non voglio la sua compagnia..."
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A quelle parole di Gwen, che suonarono bellissime e speciali, Gillen sorrise e la baciò piano.
“Ho ancora fame...” sussurrò sulla bocca di lei “... andiamo a finire la nostra cena?” “Cena?” Ripetè Daniel. “Ho giusto una fame! Cosa si mangia!” Ridendo con la sua espressione irriverente. |
“Non dovresti sottovalutare questa cosa...” disse la sacerdotessa a Clio “... un droide viene sempre mandato con uno scopo, o comunque ogni sua azione è mossa da un motivo chiaro e fino a quando non l'avrà soddisfatto non mollerà la presa... dunque se davvero è venuto qui, non era certo per una gita o una passeggiata... dovremmo chiederci dov'è finito ora?” Fissandola negli occhi.
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L'inquietudine svanì dal suo volto e lui mi baciò, mentre io mi abbandonavo completamente fra le sue braccia.
Sorrisi entusiasta a quelle parole sussurrate sulle mie labbra. Che poi, così tanto sussurrate non furono, visto che Daniel ci sentì. Sospirai con espressione sconsolata, guardando Gillen. Non era certo come mi sarei aspettata quella serata solo per noi due. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Palos si sedette accanto ad Altea e prese così posto fra loro.
“Antiche Divinità...” disse con un sorriso Hordafren “... eh, dottoressa... sono gli studiosi come voi che trasformano l'archeologia e la storia in una ricerca di stramberie... mito è una parola greca e significa favola... e appunto questo sono i miti... favole.” “Ricordo che da piccolo” intervenne Palos sorridendo “amavo molto le favole. Sapete quale? Quella in cui un goffo tipo aveva in eredità un gatto parlante che in breve lo sistemò alla grande... in pratica gli combina il matrimonio con la figlia del re.” Divertito. “Avercelo un gatto così.” I suoi modi nel parlare cozzavano non poco con i suoi abiti anacronistici, avendo un linguaggio molto schietto e moderno. “Avete il dono della superficialità, maggiore.” Annuendo Hordafren. “Non che sia un male, anzi... credo faccia vivere decisamente meglio.” “Buon per me allora.” Ridendo Palos. “E' senape quella?” Indicando una delle scodelline in tavola. “Salsa Tajein, maggiore.” Hordafren. “Bene, ne assaggerò un po'...” disse Palos. |
Taddeus sorrise a Dacey.
“Non temete...” disse “... comunque non credo che il comandante Kims ami contraddirmi... lui è un militare, io no... tutto qui... torniamo da vostro padre?” |
"Favole? E voi e il vostro Tropico Lunare...tutti vi danno del pazzo lo sapete, eppure voi siete partito alla sua ricerca e lo avete trovato..forse..chi mi assicura lo sia davvero o è solo una isoletta sperduta questa" risposi secca.
Poi sentii il discorso del maggiore Palos...nonostante i vestiti non era tanto all' antica, anzi sembrava sapere il fatto suo.."Direi quell' uomo ha fatto bene..d' altronde non esistendo l' Amore almeno si è accasato per la vita" mostrando il mio scetticismo per l' Amore e porgendogli la salsa.."Ecco la salsa maggiore..infatti sembra senape non pensate? Ditemi come mai pure voi siete qui in questa Isola di cui ignoriamo il nome? E' stato un caso o pure voi avete una missione?" |
" Si forse è solo quello..." Abbozzando un sorriso cercando di dimenticare quella idea.
" Io vorrei essere d'aiuto, davvero d'aiuto. Ora francamente mi sento un po' inutile visto che il vero lavoro lo fa mio padre, é lui lo studioso" mentre camminavamo verso lo studio. " Se ci fosse qualcosa che potessi fare...che secondo voi sarei in grado di fare...vorrei davvero fare la mia parte, in maniera concreta. Dopo aver visto come sono pe periferie so di essere fortunata ad essere qui, per cui penso sia giusto in qualche modo sdebitarmi" |
"Io non la sottovaluto, Penelope.." cercando di mostrarmi calma "Semplicemente è una cosa normale, certo magari non è mai arrivato un droide fin qui, ma arrivavano battaglioni di esploratori, e non mi sembra che cambi molto..." alzai le spalle "Quel droide sarà semplicemente stato mandato da uno sfidante per cercare la torre, e ora sarà tornato da lui a riferirgli la posizione della torre.. così lo sfidante arriverà e morirà come tutti gli altri..." candidamente.
"Non capisco perché ti interessino queste cose, ho Abelardo che mi avvisa di quello che accade intorno al palazzo, non c'è bisogno che mi fai chiamare ogni due per tre perché c'è la possibilità che qualcuno arrivi a sfidarmi.. certo che quel droide non era qui per una passeggiata, tornerà a fianco del suo padrone per reclamare il cuore, esattamente come facevano gli esploratori in carne ed ossa..." alzai le spalle "Cos'hai paura, che mi sfidi lui?" divertita "Non supererebbe nemmeno le prove della torre, su.. e poi conosci gli sfidanti, non affiderebbero mai il compito di prendere il cuore a qualcun altro..". Poi il mio sguardo si fece più duro. "E dimmi, chi sono queste ancelle che ti hanno riferito queste cose?" con tono accusatorio "Ho lasciato correre la prima volta, quando evidentemente mi hanno spiato, ma stavolta comincio a perdere la pazienza..." con lo sguardo severo "O forse devo ricordarti il motivo per cui gli viene mozzata la lingua? Le ancelle non parlano, non vedono, non sentono.. è questo il patto per la loro vita.. se qualcuna ha disobbedito, sai bene qual'è la punizione.." con sguardo serio. |
“Sei un po' troppo acida, bellezza.” Disse Goz a Gaynor.
“Comunque” fece Ken “se volete restare a bordo vi consiglio di adeguarvi alla gente civile, soprattutto nel rivolgervi ad una donna.” “Siete un po' troppo nervosi qui...” sbuffando Goz, con la sua solita sufficienza. “Si, calmarci tutti ci farà bene...” annuì Nasan. “Ecco come devono sentirsi i fantasmi...” ad un tratto una voce “... guardare i suoi amici che discutono di lui dopo la sua morte...” sorridendo Hiss e riempiendosi un bicchiere da una bottiglia di vino su un tavolino “... e magari vedere come la sua ragazza o sua moglie si strugge per lui... salute...” e prese a bere. Aveva gli abiti bagnati ed era appena arrivato a bordo, quasi spuntato dal nulla. “Hiss!” Esclamò Lion. “Che io sia dannato...” Goz “... ti credevo a giocare a carte con qualche satanasso!” “Noi sai che fra noi due io sono quello buono?” Divertito Hiss. “Sei tu invece quello che finirà a barare a poker con Belzebù.” Ridendo irriverente.http://66.media.tumblr.com/a6c3c0473...1ki0o2_250.gif |
"Io sarò anche acida, ma tu sei davvero un gradasso senza cervello, oltre che un vigliacco..." risposi inviperita a Goz. Stavo poi per replicare a Nasan, quando una voce mi fece trasalire. Una voce che avevo udito per poco, ma che ancora mi risuonava nelle orecchie. Mi girai appena e fu allora che lo vidi... gli abiti fradici e lo stesso sorriso irriverente, indiscutibilmente vivo.
"Hiss!" Gridai il suo nome, mentre il cuore mi si ribaltava nel petto. Corsi allora verso di lui, saltandogli letteralmente addosso e stampandogli un sonoro bacio sulla bocca. Lo strinsi così forte che quasi mi facevano male i muscoli delle braccia, ma la gioia di vederlo vivo era troppa. "Lo sapevo che non eri morto in quel rogo, avevo detto loro di aspettarti... lo sentivo che non potevi essere morto..." http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...3563b94cfd.jpg Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
L'insopportabile risata del Troll echeggiò nella sera.
“In effetti siamo in viaggio da un bel pò” disse elia a Gwen “e non abbiamo toccato cibo... che c'è di buono? O era una cena a lume di candela?” Facendole l'occhiolino. |
Come potevo dirle altrimenti?
Non potevo certo farli morire di fame. "Beh, dovreste chiedere alla cuoca" risposi, poi al suo occhiolino sospirai appena, indicando la tavola apparecchiata per noi due. Avevo la vaga sensazione che avremmo dovuto rimandare la nostra cena. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Ditemi dunque cosa vi piacerebbe fare” disse Taddeus a Dacey, mentre raggiungevano lo studio di Oberon “ed io sarò lieto di accontentarvi. Su, ditemi cosa vi ispira davvero...” sorridendole.
Entrarono nello studio, ma non vi trovarono Oberon. Tutti gli strumenti erano al loro posto e con essi la stanza era in ordine. Ma insieme allo scienziato mancavano anche tutti i suoi appunti. |
" Beh ecco io..." cercando di trovare qualcosa, " a dire il vero non saprei...magari..."
Mi bloccai non vedendo mio padre nello studio. " Aspettate un attimo sarà nella stanza...anche se non avrebbe spostato gli appunti... Papà? Tutto bene?" Bussando alla porta della camera da letto. |
“Ora non essere sciocca...” disse Erien a Nyoko “... non potevi fare nulla... nessuno di noi poteva... e forse nessuno a questo mondo potrebbe battersi con un simile mostro...”
“Si, ha ragione lui...” in lacrime Oltram “... è spaventoso...” “Ora dobbiamo fare in modo che la morte dei nostri amici non resti inutili...” Erien “... dobbiamo capire chi sono coloro che governano il mostro... solo così possiamo sperare di abbatterlo...” |
“Si, forse è come dici...” disse Penelope a Clio, riferendosi al droide “... le ancelle? Non ti hanno spiato, non lo farebbero mai... sei tutto per loro, come lo sei per me... tu sei il Cuore e come tale ogni nostra azione è volta a proteggerti e venerarti... torna pure alle tue funzioni... il Cuore ti reclama, lo sento... io intanto continuerò ad interpellare i miei sogni, poiché sento che qualcosa sta per accadere...”
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