Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 23-11-2015 01.47.08

Gwen preparò quanto chiesto da Fermer.
Ma tra i flaconi trovò accidentalmente una lettera.
Era indirizzata a Fermer da parte di suo padre.
La busta era aperta e solo una parola si intravedeva:

“Trasferimento”

Dacey Starklan 23-11-2015 01.48.38

Abbassai lo sguardo riflettendo su ciò che aveva detto. Il suo ragionamento non faceva una piega eppure mi turbava. Decisi però di non darci peso anzi sorrisi di nuovo, a seguito del suo complimento.
<<Vi sto così antipatica da desiderare di non vedermi più dove che avrete preso i soldi?>> sorridevo ma in un certo senso la mia domanda era piuttosto seria.

Lady Gwen 23-11-2015 01.54.09

Stavo preparando il necessario, quando tra i flaconi vidi una cosa.
Era una lettera.
Era da parte del padre di Fermer e quell'unica parola che si leggeva mi fece restare un po' interdetta: trasferimento?
Accertandomi che Fermer non ci fosse, spinta dalla mia solita curiosità, la presi.

Guisgard 23-11-2015 01.56.21

Clio provò l'audace manovra.
Rapido il Damasgrada virò tra i colpi del Valchiria Nero.
Una manovra rischiosa ma perfetta nella suo esecuzione.
Ma non era solo quell'aereo nero ad essere straordinario.
Lo era anche colui che lo pilotava e per questo la manovra di Clio risultò vana.
“E' ancora dietro di voi, signore...” disse allarmato via radio Sbrizz.
“Quel dannato mangia fulmini e sputa saette...” mormorò Reddas.
Infatti il Valchiria nero era velocissimo.
Tanto che seguiva Clio come un'ombra.
E stavolta l'aereo del biondo tenente fu agganciato dal mirino del nemico.
Una scarica di colpi e Gufo Nero perforò la coda del Damasgrada.
L'aereo di Clio iniziò così a fumare e a perdere quota rapidamente.
“Ricorrete all'espulsione, signore!” Gridò Sbrizz. “Fatelo o precipiterete insieme all'aereo!”
Clio aveva pochissimi secondi per decidere cosa fare.
Catapultarsi fuori e paracadutarsi, lasciando così Damasgrada precipitare tra le rocce, oppure tentare un atterraggio di fortuna con pochissime possibilità di uscirne indenne.
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Guisgard 23-11-2015 02.01.11

“Voi” disse Guisgard a Dacey “starmi antipatica?” Rise. “E perchè mai? Come detto non ho l'abitudine di provare rancore verso una donna. E neanche antipatia. Tuttavia dubito ci si riveda ancora io e voi dopo quest'affare. Io ho il mio castello da acquistare, rammentate? Mentre voi dovrete sposare il vostro principe azzurro.” Divertito.
Arrivarono alla taverna.

Dacey Starklan 23-11-2015 02.06.02

<<Oh giusto... Il castello...>> poi mi fermai un istante e dissi divertita, << ma un castello vi renderebbe in qualche modo un principe no?>> e lasciando il senso della frase sospesa ripresi a camminare entrando poi nella taverna, ritrovando i tre borghesi.
<<Buongiorno signori>> dissi una volta entrata, << il capitano è con me, abbiamo chiarito il nostro piccolo disappunto di prima... Direi che ora debba mettermi a imparare qualcosa di nuovo non credete?>> e questa volta ero più riferita verso Guisgard, << cosa mi manca ancora per essere una vera principessa?>>

Guisgard 23-11-2015 02.07.12

Gwen aprì la busta e tirò fuori la lettera, per poi leggerla:

“Ho parlato con alcuni miei influenti amici molto vicini al lord Fosser.
Egli può richiedere all'istante il tuo trasferimento a Città di Capomazda, per farti lavorare nella sua clinica.
Così non dovrai più esercitare la professione al fronte.
Ho già avviato vari procedimenti.
Conto di qui ad un mese di riaverti a casa, figlio mio.

Tuo padre”

Clio 23-11-2015 02.11.28

"Maledizione..." Imprecai, quando il valchiria riuscì a riprendermi.
E dire che la manovra era riuscita benissimo.
"Lo so, dannazione..." Infastidita a Sbrizz che mi faceva la telecronaca del confronto.
Venirmi a dare una mano no, eh.. Non sia mai!
Poi lo sentii, uno scossone, un boato, un fischio.
Mi aveva colpito.
Imprecai di nuovo.
Risi piano a quelle parole di Sbrizz.
"No, vecchio mio, non abbandonerò il mio gioiellino..." Con un sorriso tra il malinconico e il sognante "Dì ai miei fratelli di non arrendersi mai, e abbracciali per me, non dovessi tornare...".
Poteva essere la fine, quell'istante atteso e temuto da sempre.
Quello che avrebbe dato il senso alla mia intera esistenza.
Era come lo avevo sempre immaginato.
Ma non era finita.
Conoscevo bene quelle rocce impervie.
Potevo cadere, precipitare fino a far credere al
gufo di avermi abbattuto davvero, e poi tentare un atterraggio di fortuna poco distante, lontano dalla battaglia.
Era un azzardo, Damasgrada poteva diventare la mia tomba se non avesse avuto la forza necessaria all'atterraggio.
Ma non riuscivo ad immaginarne una più degna.
Skull, appassionato di discipline giapponesi mi raccontava che il colpo migliore che devi tiare era l'ultimo, quello in cui sai già di essere stato sconfitto, deve essere il migliore perché non avrai un'altra possibilità.
Allora, mente perdevo quota, riuscii per un istante a fare una manovra al limite, mirando al
Valchiria nero dal basso, da dove non si aspettava un colpo, per poi concentrarmi e rischiare il tutto e per tutto nell'ultima manovra.
"Andiamo bellezza.." Mormorai al mio aereo ferito "L'ultimo sforzo amica mia, insieme...".

Lady Gwen 23-11-2015 02.13.52

Uscii la lettera dalla busta e la lessi.
In effetti, era ciò che Fermer voleva. Mi aveva già detto che l'ambito militare non gli interessava, al contrario della medicina, dunque sarebbe stato sollevato di non dover restare qui ad Evangelia, a stretto contatto con la guerra.
O forse no?
Qualunque fosse la risposta, non era il momento adatto. Rimisi così la lettera nella busta, curandomi di riporla esattamente come e dove l'avevo trovata e mi rimisi a lavoro.

Guisgard 23-11-2015 02.28.32

Guisgard sorrise a quelle parole di Dacey sul suo essere un principe e restò a fissarla mentre lei entrava nella locanda.
Entrò poi anche lui e trovarono i tre borghesi.
“Noto che siete di ottimo umore, Diana.” Disse Leones alla ragazza. “Ne sono lieto.”
“Cosa vi manca per essere una principessa?” Guisgard a Dacey, mentre si toglieva il giubbotto ed indicava al taverniere di dargli da bere. “Beh, per cominciare un'identità. La povera Dacey ora è sepolta con ogni probabilità in qualche foiba della steppa e nessuno dunque può sapere che tipo fosse. E questo è un vantaggio, perchè vi offre la possibilità di reinterpretare il personaggio.” Bevendo. “Ebbene... le principesse sono solitamente di due tipi... quelle dei romanzi cortesi e quelle delle fiabe orientali, tipo Le mille e una notte.”
“Siete un pozzo di scienza.” Sarcastico Fines.
“Si e credo scriverò un libro anche su questo.” Annuì il militare. “Dicevo... le prime, tipo Ginevra, Isotta o Armida, sono spesso capricciose, lunatiche e volubili, sempre in cerca di un Lancillotto, un Tristano o un Rinaldo pronto a rovesciare il mondo per accontentarle. Le seconde invece, come nella favola di Aladino o in quella di Sinbad, appaiono sognanti, docili ed indifese, pronte per essere conquistate e rese felici. Ecco...” avvicinandosi divertito alla ragazza “... voi scegliete a quale tipo di principessa volete somigliare ed il gioco è fatto.” Facendole l'occhiolino.
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Dacey Starklan 23-11-2015 02.36.58

Presi al volo un bicchiere d'acqua prima di sedermi al tavolo.
<<Beh>> dissi dopo aver bevuto qualche sorso, <<sono solo felice che la mia discussione con il capitano non abbia avuto conseguenze e che il nostro piano sia ancora in piedi>>
Quindi mi voltai verso l'uomo ascoltandolo, era davvero convinto di sapere come funzionava il mondo dei nobili. Alcune cose che diceva erano giuste ma altre per nulla. Tuttavia, come sempre dovevo stare al gioco e accettare di rientrare in una delle due categorie che aveva descritto.
A grandi linee la prima descrizione poteva calzare bene a mia sorella Marian, lei era così assuefatta dai romanzi d'amore, e sperava che il suo promesso sposo fosse un prode neo Lancillotto.
Io invece, beh... Non aveva mai avuto quelle preoccupazioni però decisi di cogliere la sfida, immedesimare la seconda tipologia di principessa.
<<Credo che la povera Dacey fosse una da"mille e una notte", forse i suoi tratti sono indicativi di quella sua attitudine>> dissi piuttosto divertita, << dunque come funziona? Dovrò assumere una perenne espressione sognante ora?>>

Guisgard 23-11-2015 02.38.10

Clio non voleva arrendersi.
E nonostante stesse perdendo quota, rischiando di morire tra le lamiere incandescenti di Damasgrada, tentò un ultimo disperato attacco al Valchiria Nero.
L'ultimo colpo favoleggiato da Skull, il più letale e mortale.
Una raffica di mitraglia verso il Gufo, mentre Damasgrada cadeva ormai in picchiata con un sibilo funereo.
Ma neanche stavolta l'attaccò riuscì.
Chiunque si celasse dietro il soprannome di Gufo Nero era senza dubbio un asso.
L'asso degli assi, come lo chiamavano a Canabias.
Il suo più abile pilota, colui che davvero dava speranza alla sua gente di poter sconfiggere il millenario impero di Afralignone.
Velocissimo, il Valchiria Nero evitò anche quell'ultimo disperato attacco di Clio, con una facilità quasi irrisoria.
Poi Damsgrada puntò contro le rocce.
Ora occorreva davvero un disperato atterraggio di fortuna a Clio per uscirne viva.

Guisgard 23-11-2015 02.41.43

E mentre Gwen riprendeva il suo lavoro, nell'infermeria entrò un legionario.
“Ehi...” disse “... c'è nessuno? Un povero soldato dunque deve morire tra patimenti e stenti?” E si sedette su una delle sedie.

Lady Gwen 23-11-2015 02.47.36

Mentre lavoravo, sentii la voce di un soldato.
"Ci sono io, non preoccupatevi, arrivo subito!" dissi dall'altra stanza, per poi raggiungere il legionario.

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Clio 23-11-2015 02.48.13

Nemmeno il mio ultimo colpo riuscì.
Avevo fallito.
Nove anni a combattere e avevo fallito.
No, non sarebbe finita così, non avrei portato con me quell'onta nell'ultimo volo.
Ero disposta ad accettare una morte epica, non una in cui mi sentissi un'incapace.
Cosa avrei raccontato ai miei fratelli?
Ero furiosa e determinata.
Non sarebbe finita così.
"Avanti bellezza..." Mormorai, al mio aereo.
E a quel punto, come detto, mi concentrai sulla manovra di atterraggio, che sarebbe stata difficile e complessa.
Ma sperai che almeno quella mi sarebbe riuscita.
O forse mi ero illusa di saper volare per tutto quel tempo, di saper combattere.
Portai Damasgrada lontano dalla battaglia, al riparo dai colpi e dagli occhi dei valchiria.
Lì, tra le impervie rocce silenziose del deserto tentai di farlo atterrare.

Guisgard 23-11-2015 02.53.01

“Già...” disse annuendo Guisgard a Dacey “... proprio così. Avete presente la principessa che sogna e sospira dal balcone del suo palazzo, mentre Aladino fa compiere al genio della lampada magie senza fine per apparire ricco e principesco? Ecco, qualcosa di simile. Dovete sospirare ogni trenta e trentuno. Dare l'idea di quella che sogna ad occhi aperti.” Sorrise. “Soprattutto in presenza della Gran Baronessa o di qualcuno di quegli sciocchi fantocci che il popolo chiama principi.” Si avvicinò a lei. “E dovrete fremere quando il vostro principesco spasimante mi fisserà negli occhi e vi stringerà a sé.” Cingendole i fianchi. “Dovrete sentirvi la protagonista di una favola e di qualcuno di quei grandi Amori da romanzo.” Col suo viso vicinissimo a quello di lei. “Pronta a farvi baciare... proprio come ne le mille e una notte, dove spesso i baci sono il rimedio per liberare da crudeli incanti...” e fu quasi sul punto di baciarla.
Restò così alcuni lunghi istanti.
Poi, ad un tratto, si allontanò dalla bocca di lei.
“Ecco...” mormorò, riprendendo il suo bicchiere “... così, più o meno.”
“Complimenti.” Fece divertito Leones. “Sembrava una vera scena d'Amore. Siete anche un attore, capitano?”
“Perchè no...” bevendo Guisgard “... e forse scriverò un libro anche su questo...” guardando poi Dacey per un momento.

Guisgard 23-11-2015 02.56.18

Gwen arrivò nella camera e trovò un legionario seduto comodamente su una sedia, con i piedi sulla scrivania di Fermer.
“Caspita...” disse guardando l'infermiera “... e voi da dove saltate fuori? Siete forse un miraggio? Avrò marciato troppo sotto il Sole stamani? Beh, chiunque siate, se vera o frutto della sbornia di ieri, sappiate che sono follemente ed irrimediabilmente innamorato di voi. Volete fuggire con me? Per voi rischierei la Corte Marziale come disertore.” Sorridendo.

Dacey Starklan 23-11-2015 03.00.45

Mi divertiva sentirlo parlare, trovavo tutto così assurdo , irreale e romanzato. Io non ero mai stata così eppure agli occhi di Gusigard ogni nobile fanciulla aveva simil caratteristiche. Era chiaro che, a differenza di ciò che diceva, la sua conoscenza del mio mondo era piuttosto superficiale. C'era anche da dire che io non corrispondevo esattamente ai canoni, anche quelli classici della mia famiglia. O forse era così che io credevo eppure... Eppure quando lui si avvicinò, parlando e cingendomi con le braccia, così vicino, i suoi occhi che si specchiavano nei miei, per un attimo riuscii a entrare nella parte, a sentirmi esattamente come lui stava descrivendo. E credetti davvero che mi avrebbe baciata. Le sue labbra erano talmente vicine che il suo respiro si infrangeva sul mio viso, mentre il mio respiro si era spento, talmente ero sorpresa e imbarazzata per quella situazione.
Quando si allontanò ripresi a respirare, mi sistemai una ciocca di capelli tenendo gli occhi bassi.
<<Già, ho capito che intendete, credo di riuscirci a comportarmi in questo modo...>> dissi fingendo di essere completamente a mio agio, nonostante dentro avevo una tempesta.

Lady Gwen 23-11-2015 03.04.03

Raggiunsi la stanza in cui c'era il soldato e lo trovai comodamente seduto.
Appena iniziò a parlare, mi appoggiai allo stipite della porta, con le braccia incrociate, in silenzio.
"Avete finito?" con un'espressione seria e infastidita.
"A breve potrebbero giungere dei legionari feriti gravemente e se siete venuto per questo potete anche andarvene, io e il dottor Fermer non abbiamo certo tempo sa perdere" dissi secca, con tono irritato.

Guisgard 23-11-2015 03.05.59

A Clio non restò che tentare un atterraggio di fortuna.
E di fortuna, oltre che di abilità, ne serviva davvero tanta.
La ragazza portò Dasmagrada lontano dalla battaglia, oltre le impervie rocce della Gola del Diavolo.
Raggiunse così una piana rocciosa, dove tra spuntoni di pietra e dossi di sabbia spuntavano solo poche piante grasse.
L'aereo sibilava, fumava e tenerlo dritto era ormai quasi impossibile.
Il terreno si avvicinava sempre di più e Clio cominciò a vedere scorrere davanti a lei tutte le immagini della sua vita.
Velocissime come un film senza sonoro.
L'impatto era ormai imminente.
Il fumo riempiva l'abitacolo e lei sentiva i sensi abbandonarla.
Ed il suolo era ormai vicinissimo.
Un ultimo sforzo le permise di tenere le mani strette sulla cloche ed evitare che l'aereo si cappottasse appena toccato terra.
Poi l'impatto.
Tutto prese a sussultare.
Damasgrada iniziò a scivolare sul terreno, facendo volare ovunque sassi, piante e pezzi della carrozzeria.
Poi Clio perse i sensi e tutto divenne buio.
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Guisgard 23-11-2015 03.20.37

“Bene...” disse Guisgard che per un lungo istante era stato a fissare il viso di Dacey.
Poi terminò il suo bicchiere e pensieroso si avvicinò ad una delle finestre, restando così immobile a guardare fuori.
“Avete un buon profumo...” mormorò “... di ragazza pulita... servirà a convincere la Gran Baronessa che in questi anni avete vagato molto... smarrendo l'aura che vi contraddistingueva a corte...”
“Beh...” avvicinandosi alla porta Fines “... io credo che uscirò a fare un giro... a dopo, amici...” li guardò e poi uscì dalla taverna.

Dacey Starklan 23-11-2015 03.23.14

Quella frase mi incuriosì, non capivo il vero significato, se ce ne fosse uno.
<<Ragazza pulita?>> mi avvicinai alla finestra accanto a lui, con un sopracciglio alzato essendo perplessa.
<<La mia aurea di corte? A volte vi esprimete in modo contorto capitano>>

Guisgard 23-11-2015 03.28.06

“E spezzate dunque” disse il legionario a Gwen “così il cuore di un legionario? Di un futuro eroe e forse martire della patria?” Avvicinandosi a lei. “Beh, almeno lasciate che mi presenti... mi chiamo Pacos... e voi? Come vi chiamate? No, non ditemelo, mia dolce infermiera dallo sguardo crudele... lo indovinerò io e vi dimostrerò che è stato il Destino a farci incontrare...” la guardò “... dunque... capelli d'ebano... tratti mediterranei... siete senza dubbio una bellezza classica... ecco, ho trovato!” Esclamò. “Aspasia! Vi chiamate Aspasia!” Scosse il capo. “Forse no... troppo poetico... ora ci sono!” Ridendo. “Irene! Anzi, Crizia! O al massimo Penelope! Ma ora che ci penso siete anche tipo da Miriam... o da Dalila... si, come nome è carino... sennò tagliamo la testa al toro ed ecco un bel nome di quelli storici... Maria!” Annuì divertito. “Maria è un nome importante, altroché. Si, Maria mi piace.” Facendole l'occhiolino.
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Lady Gwen 23-11-2015 03.32.17

Quando si avvicinò, io mi allontanai.
"A me non interessa il vostro nome e a voi non interessa il mio, qualunque esso sia. Adesso, ripeto, se non c'è alcun problema urgente, potete anche andarvene" guardandolo fisso negli occhi, seccata.

Guisgard 23-11-2015 03.39.16

Fines lasciò la locanda e Dacey si avvicinò alla finestra, dove si trovava Guisgard.
“Beh, avete l'aspetto di una ragazza pulita...” disse alla ragazza “... persino ingenuo...” la fissò “... non dovreste lasciare che un uomo si avvicini troppo... potrebbe approfittarne...” i suoi occhi azzurri erano in quelli ambrati di lei “... siete carina per essere una cameriera... persino bella direi... oh, ma lasciate perdere ciò che dico...” si allontanò da lei, quasi a forza, per poi raggiungere il bancone “... dammi ancora da bere...” al taverniere, che subito gli riempì di nuovo il bicchiere.

Guisgard 23-11-2015 03.43.14

“Problema urgente...” disse Pacos a Gwen “... forse una ferita al cuore non è un problema urgente?” Sospirò. “E sia... me ne andrò... ma se domani dovessero attaccarci... se dovessi uscire in volo e combattere... e se il mio aereo fosse abbattuto... beh, spero abbiate almeno il rimorso di avermi fatto morire senza rivelarmi il vostro nome... addio, mia bella e fredda infermiera...”
In quel momento tornò Fermer.
“Salve.” Salutando Pacos con un sorriso. “Cosa vi occorre?”

Dacey Starklan 23-11-2015 03.45.46

Mi spiazzava, come sempre. Prima iniziava a farmi dei complimenti, come se in qualche modo fosse interessato e poi ecco che si allontanava, come se le parole appena pronunciate non avessero alcun senso.
E odiavo il fatto che dessi peso a tutto quello. Così mi sforzai e non mi voltai neanche quando andò a bere al bancone. Rimasi alla finestra, prendendo il suo posto, e iniziai ad allenarmi a fare gli occhi sognanti.
Solo dopo un paio di minuti passati così mi voltai andando al bancone.
<<Mi chiedevo...Ho lo sguardo giusto? Ditemi di si, almeno i miei sforzi non mi parranno vani>>

Lady Gwen 23-11-2015 03.51.27

"Vorrà dire che sono una donna crudele" con un'alzata di spalle "Buona giornata" con un sorriso forzato e un tono che non ammetteva repliche, per poi voltarmi.
Udii poi finalmente la voce di Fermer.
"Il signore aveva solo bisogno di sfogare la sua vena poetica, ma stava andando via" guardando poi il dottore con un'esplessione di supplica.
Non sopportavo nè quel tipo, nè i suoi paroloni.

Guisgard 23-11-2015 04.21.15

Guisgard continuava a bere, quando gli si avvicinò Dacey.
“Quando non siete acida ed indifferente” disse lui fissandola “e quando non diventate manesca, beh, si, avete lo sguardo giusto per far innamorare qualcuno. Proprio come nelle favole.” Finendo poi il suo bicchiere. “Mi chiedo spesso, guardandovi, di dove siate originaria. Dai tratti, non so, ma mi sembrate di origine straniera. Ma, come detto, avete lo sguardo giusto.” Tornando a guardarla. “Gli occhi sono di un bellissimo ambrato, che spesso muta asseconda della luce. Al mattino i vostri occhi sono quasi trasparenti, alla sera invece diventano opachi, come a voler riflettere la luce della Luna e delle stelle. E questi vostri capelli così scuri...” accomodandole una ciocca ribelle sulla fronte “... mi ricordano un disegno che da ragazzo guardavo spesso... era un'illustrazione per il mio libro preferito, Il Conte di Montecristo... raffigurava la bellissima principessa Haydee...” quel gesto delicato portò le sue dita dai capelli a sfiorarle l'orecchio “... passavo ore ed ore a guardare quell'immagine...” sorrise “... mi sono sempre chiesto cosa avesse visto Dantes, il protagonista, negli occhi della principessa greca... forse quella giovinezza e quei mari che l'ingiusta prigionia gli avevano sottratto... forse la felicità e l'Amore di cui brama ogni uomo... e chissà, forse davvero la vera Haydee aveva il vostro aspetto.”
https://waterfrontcinema.files.wordp...pg?w=584&h=328

Guisgard 23-11-2015 04.25.06

Fermer restò stupito da quelle parole di Gwen, ma Pacos salutò e andò via.
“Ma” disse il giovane medico all'infermiera “che voleva quel legionario? Di che vena poetica parlavi?” Alla ragazza.

Guisgard 23-11-2015 04.25.22

La stazione si era riempita subito, a causa di molti che dal Meridian Express erano scesi per sgranchirsi le gambe.
“Potete allora accompagnarmi alla base.” Disse Padre Tommaso ad Altea. “Però dobbiamo trovare un mezzo che ci porti lassù.” Indicando la cima dell'altura sulle cui pendici sorgeva Evangelia.
Intanto Rodian era svanito tra la gente.

Guisgard 23-11-2015 04.25.48

La suora sorrise a Marwel.
“Accompagnerò io questi bambini fino a Città di Capomazda, non temete.” Disse, facendo segno ai piccoli di sedersi accanto a lei. “Ditemi, a quale destinazione devono giungere?” Chiese poi alla ragazza.

Dacey Starklan 23-11-2015 10.13.27

Risposi al suo sguardo, senza battere ciglio, senza accennare a muovermi mentre le sue dita scivolavano sui miei capelli. Sapeva davvero come parlare ad una donna, su quello non avevo alcun dubbio.

<< Dite la verità, siete un poeta, non un soldato. Non ho mai conosciuto un militare che parlava a questo modo...>> i suoi gesti erano delicati, e mentre sistemava una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio sentii la pelle del suo dito a contatto con la mia. Sorrisi appena, con leggero imbarazzo per poi rispondergli usando la mia fantasia, per parlare delle mie origini.

<< Non ho conosciuto mia madre... É morta che ero troppo piccola per ricordare ma mio padre diceva sempre che le assomigliavo, ogni giorno di più... Non so altro, per mio padre parlare del suo amore perduto era troppo doloroso... Chissà forse ho le stesse origini della principessa che avete tanto ammirato, se ben ricordo la descrizione che ne dava Dumas, Haydee era una rara bellezza, una perla nera in mezzo all'oceano... Ho sempre sperato, leggendo il romanzo, che Dantes dimenticasse il passato, sposasse la principessa, avendo così una vita felice, un futuro sereno all'orizzonte.... Ma ahimè, la vendetta era il suo desiderio più grande... E voi? Qual è il vostro desiderio più grande? Qual è il sentimento più forte che vi muove su questa terra?>>

Lady Gwen 23-11-2015 10.16.03

L'uomo andò via ed io raccontai a Fermer cos'era successo.
"Voleva solo provarci, nient'altro" con un'alzata di spalle, avvicinandomi "Solo perchè non sa che io ho te" dissi piano sorridendo, intrecciando le mie mani alle sue e dandogli un veloce bacio.
"Devo finire di sistemare le siringhe..." dissi con un sorriso dispiaciuto per dovermi staccare da lui e tornai nell'altra stanza.

Marwel 23-11-2015 16.35.13

La Suora era stata gentile con Marwel e aveva accettato di accompagnare i bambini fino a Capomazda.
Prese un piccolo foglietto di carta e una matita dalla sua borsetta, scrisse l'indirizzo e glielo consegnò alla donna.
"Questo è il luogo in cui dovete portare i bambini. Ora devo scendere, prima che il treno parta con me sopra" disse guardando Betty. Sentiva la voce di un uomo che attirava l'attenzione dei passeggeri dicendo che il Meridian Express stava per partire.
La fanciulla diede un bacio a tutti i suoi bambini e promise loro che li avrebbe raggiunti e sarebbero stati di nuovo tutti insieme. Abbracciò a lungo la sua amata Betty, le diede un borsellino con delle monete e poi abbandonò il treno.
Quando scese, una tremenda tristezza e altrettanta paura le piombarono addosso, facendola scoppiare in lacrime. Si portò le mani al viso mentre i singhiozzi le agitavano il corpo e maledisse la guerra e chi l'aveva creata, poichè per colpa di quel massacro doveva salutare i suoi bambini e mandarli in un luogo sconosciuto, ma l'unico sicuro.
Uscì dalla stazione senza nemmeno attendere che il treno partisse. Non ce la faceva a guardare quel mezzo mentre allontanava da lei i suoi piccoli orfani.
Cercò di mantenere il controllo delle sue lacrime e a passo svelto si diresse all'ospedale da suo Ologna.

Lady Gaynor 23-11-2015 17.37.16

Io lo so cos'è un negativo, ma tu evidentemente no... Fu questa la prima cosa che pensai entrando nella camera oscura. La seconda, fu che non c'era il classico odore acido dei reagenti da sviluppo. Nei recipienti c'erano dei negativi, quando avrebbero dovuto esserci già le foto. Un errore troppo grossolano, per uno che il fotografo lo faceva di mestiere. Fu così che cominciai a pensare che Zac non fosse chi diceva di essere.
"Oh, che peccato che le foto non siano pronte... avrei proprio voluto vederle!" Feci finta di niente, guardandomi intorno scattai qualche foto ai negativi e a Zac stesso con la microcamera di precisione nascosta nel ciondolo della mia collana. Il problema era come inviare le foto al quartier generale, ma ci avrei pensato dopo. Per il momento era importante che Zac non si accorgesse di nulla, ma dopotutto fingere era il mio mestiere. "Allora io vado, così vi lascio lavorare in pace... magari ci vediamo a pranzo..." e uscii dalla sua camera. Andai nella mia, sostituii la microcamera con una nuova e scrissi un rapporto per il generale Taddeus. Poi mi diressi al telefono, dove per fortuna non c'era anima viva. Composi di nuovo quel numero e mi rispose la solita voce maschile.
"Rosa Nera necessita di un contatto qui alla base. Ho bisogno di inviare del materiale. Attendo istruzioni..."

http://i1078.photobucket.com/albums/...psqpjplp0y.jpg

Altea 23-11-2015 17.39.34

Annuii alle parole di Padre Tommaso, ma non andai oltre..certo aveva le vesti di un diacono ma avevo imparato in queste traversie ad andare cauta.
"Usciamo da questa calca Padre" dissi guardandomi in giro mentre uscivamo dalla stazione, Rodian era scomparso...e se mi stesse seguendo a mia insaputa?
Vidi la ragazza che era coi bambini scappare, era affranta..mi spiacque non aver potuto parlargli. Visto sarei andata a Capomadza tra qualche giorno mi sarei sincerata della salute di quei bambini e dato loro un posto dignitoso.
Fuori vi era un via vai di gente.."Vi accompagnerò fino al forte, poi andrò a cercare una locanda dove soggiornare, domani o dopodomani vedrò di venire da Voi, magari nel frattempo potete intercedere per me..per farmi entrare..penso sia difficile entrare in una base militare senza un permesso".
Infatti era troppo presto entrare in quella base...Rodian era li che voleva arruolarsi e magari avrei potuto trovarlo proprio ora e mi avrebbe scoperta subito.
Vedemmo un taxi e lo fermai "Gentilmente, portateci alla base sopra il Borgo e poi portatemi in una locanda..non troppo costosa ma nemmeno troppo misera". Non dovevo sfoggiare la mia nobiltà, potevano esserci degli infiltrati...e dare la meno confidenza possibile.

Guisgard 23-11-2015 18.15.33

Guisgard sorrise.
“Io un poeta...” disse, col suo solito modo di fare scanzonato e apparentemente indifferente “... per carità... qualcuno ha scritto che per essere poeti bisogna essere innamorati... no, sono soltanto un militare.” Fissando Dacey. “Beh, comunque siete fortunata, visto che alla fine del romanzo Dantes va via con Haydee per rifarsi una vita ed essere finalmente felici. Si...” annuì “... anche io credo che la principessa greca doveva assomigliarvi. Ora non vi resta che trovare un ricco principe da sposare. Dopo aver convinto la Gran Baronessa a credervi la sua amata Dacey, naturalmente.” Rise piano. “Il mio desiderio più grande? Uhm... forse trovare un tesoro come quello scovato dal buon Dantes.” Divertito. “A quel punto potrei comprarmi anche un titolo da principe e perchè no, sperare di conquistare anche io qualche bella principessa.” Facendole l'occhiolino.

Guisgard 23-11-2015 18.18.48

Fermer si lasciò cullare dal dolce sapore di quel veloce bacio di Gwen, per restare poi a guardarla andar via senza dire nulla.
Riprese il suo lavoro, ma ad un tratto arrivarono altri legionari.
“Salute, dottore.” Disse uno di loro.
“Oggi pare siate tutti malati.” Fissandoli Fermer.
“Oh, affatto, dottore.” Ridendo un altro di quelli. “In verità siamo venuti perchè abbiamo sentito che avete una nuova infermiera. Ed anche molto carina a quanto pare.” E risero.

Guisgard 23-11-2015 18.22.22

Marwel scese dal treno e lasciò poi la stazione, senza voltarsi mai indietro.
Una profonda tristezza ed un insopportabile vuoto accompagnavano ogni suo respiro.
Cercò di trattenere quanto possibile le lacrime, altrimenti forse non sarebbe più riuscita a smettere di piangere.
Camminò allora a passo svelto, fino a raggiungere l'ospedale del borgo.
Ora a gestirlo vi era solo Suor Ologna.
La bionda ragazza trovò la religiosa proprio davanti allo spiazzo dell'ospedale, intenta a lavare alcuni panni sporchi.


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