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L'unica cosa che Dacey trovò, rovistando nella vecchia ed ammuffita dispensa, erano alcune casse con scatolame vario, come legumi, mais, verdure, tonno e carne, oltre che qualche bottiglia di vino.
Per il resto quel luogo non sembra contenere altro. Ma, all'improvviso, la ragazza udì dei rumori giungere dal corridoio. E non erano i normali scricchiolii di cui quella nave era piena. |
Guardai il contenuto delle casse scoraggiata e mi sedetti su una di esse pensando a cosa cucinare con quei pochi ingredienti.
Me ne stavo lì in silenzio quando udii qualcosa di diverso dai soliti rumori. Subito mi allarmai, ormai vivevo sempre tesa su quella nave, scattai in piedi e con orrore mi accorsi di aver lasciato la pistola in cabina e anche il mio pugnale. Rabbrividii e scioccamente afferrai una padella in ghisa, sapevo che sarebbe stata inutile ma la paura non mi rendeva razionale. |
Dacey afferrò quella padella per difendersi, ma all'improvviso qualcuno apparve sulla soglia della dispensa.
Era una bambina, vestita con un camice e dal pallore quasi innaturale. Stringeva una bambola di pezza e la fissava con uno sguardo enigmatico, quasi assente. |
Per un'istante quella figura mi fece abbassare la guardia ma quel pallore, quello sguardo, non era rimasto nulla di naturale in lei.
- Che...che cosa vuoi?- la mia voce tentennava mentre stringevo la padella. - Che cosa vuoi!?- urlai osservando quello spettro e la sua bambola. |
La bambina restò in silenzio davanti all'urlo di Dacey, fissandola senza mutare espressione.
“Sono cattivi...” disse poi stringendo la sua bambolina “... sono cattivi... vogliono fare del male anche a te...” Poi, ad un tratto, dalle scatole dietro Dacey cominciarono ad udirsi dei rumori. Presero a fumare e poi ad aprirsi, una dopo l'altra e dall'interno fuoriuscivano sangue e membra umane. |
Quelle parole mi gelarono il sangue.
- Chi? Di chi parli? Chi sei tu?- Non ebbi il tempo di udire una risposta che qualcosa mi distrasse dalla bambina. Qualcosa dietro di me, proveniente dalle casse che avevo controllato poco prima. Poi fu l'orrore. Tutto quello che vidi erano corpi smembrati e sangue, tanto sangue. Urlai tanto che mi parve di sputare il mio cuore che batteva all'impazzata poi ebbi la forza di correre fuori. |
Dacey corse fuori.
Vinse la paura, riuscì a muoversi ed a scappare da quell'assurda scena di morte. Ma appena oltrepassò la soglia qualcuno da dietro le afferrò una gamba, facendola cadere a terra, sporcandosi del sangue che dalle scatolette continuava ad uscire. Poi più nulla. |
Urlai il nome di Dension invano mentre qualcosa afferrava la mia gamba, trascinandomi sul pavimento mentre sentivo i miei abiti e la mia pelle sporcarsi di una sostanza appiccicosa.
Sangue. |
Dacey si svegliò di colpo da quel terribile incubo.
Il canto dei gabbiani ed il rumore delle onde giungevano da fuori, attraverso la finestra socchiusa. Era stesa ancora sul petto di Dension, che invece sembrava dormire. Dension rise. “Ah, bene...” disse il capitano svegliandosi e sgranchendosi il collo “... sono lieto che milady abbia riposato bene su di me... dunque non mi rifiuterò di prestarmi ancora, qualora lo volesse, dal farle da umile materasso.” Facendole l'occhiolino. |
Aprii gli occhi. Non era possibile.
Quella scena io l'avevo già vissuta. Guardai Dension sgomenta, respirando terrorizzata. - No...- scossi la testa, - io mi sono alzata per preparare la colazione e ..la bambina....quella bambina ha detto che volevano farmi del male...e poi il sangue...c'è sangue ovunque e mi hanno presa per la gamba e...- Tremavo violentemente e crollai a piangere. Mai nella vita avevo avuto così paura come nella dispensa. Non poteva essere stato solo un sogno. Tutto era parso cosi reale. |
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