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Von Masper guardò Destresya, tirò un'altra boccata di fuga e sorrise, per poi gettare a terra la sigaretta e schiacciarla.
"Esatto." Disse lui. "Gli uomini deboli, da sempre, tendono a non concepire ciò che non è immediatamente spiegabile per loro. Così, in una cieca ricerca di una possibile verità, arrivano a concepire mostri destinati a schiavizzare l'intera umanità. I fulmini, le eclissi, le aurore boreali e ogni altro fenomeno inizialmente inspiegabile per l'ignoranza preistorica veniva spiegato attraverso il fantastico e il superstizioso. Nascevano così assurdità come gli alieni, i demoni e la più grande invenzione delle menti semplici... la Religione. E ancora oggi molti uomini in molti angoli del mondo sono schiavizzati dalla Religione." "Beh, ogni risposta a queste domande" disse Dentos a Gwen e a Manfrin "potremo averla solo parlando con quegli uomini." Alzandosi e avviandosi verso la porta. "Gwen, venga con me." Rivolto alla sua giovane e bella assistente. |
Annuii e seguii i due.
Ero onestamente molto curiosa di scoprire che tipo di attenzioni avessero attirato i nostri studi. Poteva essere un'ottima opportunità per la facoltà ed il progetto e non devo l'ora di saperne di più. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen e Dentos raggiunsero uno dei laboratori della facoltà, seguendo Manfrin e lì vi trovarono 2 agenti federali che li aspettavano.
Fatte le presentazioni del caso, i 2 uomini giunsero subito al sodo, chiedendo informazioni sul reperto storico conosciuto come Mappe di Standlus. "Si tratta" disse Dentos ai 2 agenti "di alcune mappe di navigazione non ancora del tutto datate e attribuite all'ammiraglio Standlus, un occidental al servizio dello Shogun giapponese." "Cosa intende per non del tutto datate, professore?" Chiese uno dei 2 federali. "Che non si è certi a quale periodo appartengano." Dentos. "Infatti ho detto Shogun, ossia la carica militare che governò il Giappone per diversi secoli, non un nome preciso." "Cos'hanno queste mappe di così interessante per uno storico, professore?" L'altro agente. "Parlano di terre oggi sconosciute." Rispose Dentos. "Ossia? L'America e l'Australia quando non erano ancora state scoperte?" Fissandolo il secondo agente che aveva parlato. "No, mi riferisco a terre sconosciute ancora oggi." Dentos fissandolo. "Sarebbe a dire?" Il primo che aveva parlato. "Conoscete i continenti perduti?" Domandò Dentos. "Terre un tempo si pensava emerse e poi scomparse dalla faccia della Terra?" "Come può un continente sparire dalla faccia della Terra, professore?" Il secondo agente. "Bella domanda." Sorridendo Dentos. "E quali sarebbero questi continenti, professore?" Sempre il secondo agente. "Atlantide nell''oceano Atlantico, Mu in quello Pacifico e Lemuria, in quello Indiano." "E di quale di questi presunti continenti perduti parlerebbero le mappe, professore?" Il primo a Dentos. "Lemuria, il più antico." Svelò Dentos. "Secondo il mito Atlantide era emersa fino a 5.000 anni fa, Mu intorno a 12.000 anni fa e Lemuria addirittura a 20.000 anni fa." "Sono quindi favole." Mormorò il secondo. "L'isola di Madagaskar, geologicamente non appartenente all'Africa, si pensa, da parte dei fautori di questo mito, sia una parte ancora emersa di Lemuria." Raccontò Dentos. "Che aspetto aveva questo Lemuria, professore?" Fissandolo il primo. "Un attimo..." Dentos, per poi prendere un libro dalla sua borsa, aprirlo e mostrando ai 2 un'immagine del mondo ai tempi di lemuria. https://www.cronica.com.ar/export/si..._399534419.jpg |
Dopo presentazioni di rito coi federali, Dentos spiegò ai due di cosa si trattasse.
Era di sicuro affascinante, quella storia, il pensiero che delle terre potessero essere ancora oggi sconosciute e soprattutto in delle zone così misteriose. Era essenzialmente lo scopo del nostro lavoro, riportare alla luce ciò che era stato per tanto tempo dimenticato, divenendo poi dimenticato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ma ora" disse Dentos ai 2 agenti "credo tocchi a noi fare delle domande a voi, no?"
"Nei limiti del possibile credo di si, professore." Disse uno dei 2 agenti. "Perchè i federali si interessano così tanto a un mito che per loro dovrebbe valere quanto una favola?" Chiese Dentos, mentre Gwen e Manfrin assistevano alla scena. I 2 agenti si scambiarono un'occhiata eloquente. "In realtà, professore, è in atto un'indagine top secret." Spiegò il secondo dei 2 agenti. "Quindi ogni cosa che noi diremo qui adesso una volta che saremmo andati via non avrà alcun valore, nè politico, nè giuridico e neppure giornalistico." "Ma non mi dite..." sarcastico Dentos. "Von Masper, uno scienziato Uaaraniano ma allo stesso un pericoloso criminale, vuole recuperare quelle mappe, professore." Sempre il secondo agente. "Si, Von Masper lavora per il governo di Uaarania" intervenne Manfrin "e quindi ricerca ogni genere di reperto storico e archeologico con possibili richiami religiosi per distruggerlo." "Esatto." Annuì il primo agente. "Ma quelle mappe non hanno nulla di religioso." Mormorò Dentos. "Ma secondo VonMasper evidentemente si, professore." Replicò il secondo agente. |
Dentos ebbe ragione, quando disse che anche i federali ci dovevano delle spiegazioni.
Ci parlarono di Von Monsper e pareva che fosse interessato a quelle mappe. "Dunque, cercate di intercettarlo prima che possa appropriarsene?" chiesi "Ma è pur vero che, come ha detto il professore, non si hanno notizie di tutto ciò." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Sorrisi compiaciuta alle parole di Von Masper, recitare il ruolo della prima della classe era molto utile per farmi affidare le missioni più rischiose e anche più interessanti.
Restai ad ascoltare il resto del racconto per capire dove sarebbe andato a parare il discorso questa volta. |
A quelle parole di Gwen i 2 agenti si scambiarono una lunga ed eloquente occhiata.
"In verità" disse uno dei 2 "noi abbiamo altre notizie." "Ossia?" Dentos. "Sappiamo che lei, professore, crede che qualcosa di interessante, diciamo così, quelle mappe possono contenere. Dico bene?" L'altro agente al professore. Dentos guardò Manfrin. "Le conviene raccontarci tutto, professore." Aggiunse l'agente. "Nel suo interesse e in quello di tante altre persone." "Diciamo..." Dentos dopo un lungo attimo di silenziosa riflessione "... che sotto l'aspetto archeologico quelle mappe hanno un certo valore..." "Ci sta dicendo che non è solo un mito, professore?" Chiese l'agente. "Mito è una parola molto complessa, signori." Intervenendo Manfrin. "Letteralmente significa favola... ma sin dall'antichità il mito ha racchiuso tematiche e simbolismi che svariano dalla storia, alla filosofia, all'antropologia e persino alla Religione." "E questo credo lo pensi anche Von Masper." Il primo agente che aveva parlato. Nel castello della Foresta Grigia, Von Masper tneva una lezione davanti alle sue allieve. "Ora vi racconterò una bella favola..." disse lui "... un giorno contadino, dopo aver lavorato alla sua terra, cercò un riparo dalla calura in grotta vicina. Qui, cercando di sistemare un giaciglio alla buona, si accorse di qualcosa. Vide allora, fra il pietrisco, dei resti. Erano ossi e fra questi riconobbe un grosso cranio... un cranio grosso e con un enorme foro al centro della testa. Il contadino portò il cranio da un filosofo del posto, il quale lo mostrò al re. Il sovrano poi chiamò i suoi medici e ogni saggio della città per esaminare il cranio. Alla fine si decretò che era il cranio di un essere gigantesco, con un occhio solo, ossia un ciclope. Per secoli, così, gli uomini credettero all'esistenza di questi giganti guerci. Poi, un bel giorno, qualcuno, attraversando una foresta, scoprì l'esistenza di grossi animali che avevano lunghe proboscidi. Quando analizzarono infine il cranio di uno di questi elefanti, scoprirono che la grossa cavità nella testa non ospitava un solo occhio, ma riguardava proprio la sua lunga proboscide." Rise piano. "Morale di questa storia?" Fissando le ragazze, tra le quali c'era anche Destresya. |
Il mio sguardò passò da Mandrino, a Dentos agli agenti federali.
E pareva che ci fosse di più, oltre lo strato superficiale. Era inquietante, ma anche interessante. "Supponiamo dunque che tutte queste storie siano vere. Come pensate che possiamo tenere questo criminale lontano dalle mappe e dai siti? Dubito che ci sarà qualcosa in grado di contenerlo, se davvero è una persona poco raccomandabile come dite. Anche perchè, penso non ci sia bisogno di dire che queste informazioni non vengano sbandierate tutti i giorni sul giornale, eppure Von Masper vi ha avuto accesso." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ci sono solo 2 possibilità..." disse uno degli agenti a Gwen "... o quelle mappe vengono affidate a noi federali e fatte sparire... oppure fare in modo che Von Masper se ne appropri."
"Si, usarle quindi come specchietto per le allodole." L'altro agente. |
Riflettei sulle due alternative.
"Sono rischiose entrambe" commentai "Farle sparire comporterebbe la compromissione del lavoro svolto finora. Usarle come specchietto per le allodole potrebbe farci rischiare che il criminale arrivi davvero all'obiettivo senza che si riesca poi a fermarlo. Questa gente non va sottovalutata." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Io non consegnerei mai il mio lavoro, i miei studi e le mie ricerche a quella gente." Disse categorico Dentos, fissando Gwen e i 2 agenti.
"Noi abbiamo l'autorità di sequestrare ogni suo lavoro, professore." Uno dei 2. "Anzi, siamo qui per questo. Quindi ci consegni ogni sua ricerca relativa a quelle mappe. Ha massimo 12 ore per farlo. Altrimenti saremo costretti ad arrestarla, professore." |
Respirai a fondo, perchè la situazione si stava facendo complicata e pericolosa.
"Deve esserci un altro modo, non potete pensare che tutto il lavoro sofferto di anni venga cancellato in questo modo" dissi, sperando di convincerli Come studiosa, era un pensiero aberrante, per me. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non credo ci sia altro da dire, signori." Disse uno dei 2 agenti guardando Gwen e Dentos. "Le 12 ore partono da questo momento. Buona giornata." E uscirono dall'aula.
"Imbecilli..." mormorò Dentos. |
Sospirai, mentre i federali andavano via.
"Non abbiamo molte scelte, professore" gli dissi "Ho ragione di credere che le ripercussioni sarebbero spiacevoli, se ci rifiutassimo..." scuotendo la testa. Poi riflettei. "A meno che..." iniziai "A meno che non realizziamo delle copie delle mappe celandole anche ai federali. Assicurandoci che siano ben nascoste a tutti" fissandolo "È l'unico modo che abbiamo per salvare la situazione." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Capirebbero subito che soo false, Gwen." Disse Dentos alla sua assistente. "Hanno molti esperti che lavorano per loro, oltre che sicuramente diverse copie delle mappe."
"Cosa pensi di fare?" Manfrin. "Ti staranno sicuramente pedinando da mesi, oltre ad aver quasi certamente messo il tuo telefono sotto controllo." "Lo so." Annuì Dentos. "Ma Gwen è sicuramente pulita." Guardando poi la ragazza. |
"No no, non saremmo così folli da dar loro le copie, ma è giusto che teniamo per noi una parte del lavoro che abbiamo svolto, non credete?" dissi ai due, sperando di convincerli.
Non era giusto e basta, questo era il fatto, non mi sarei rassegnata finché non avessimo trovato una soluzione che accomodasse tutto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Aspetta..." disse Manfrin a Dentos "... vuoi coinvolgere Gwen?"
"Perchè non ho altra scelta" rispos Dentos "e comunque mi fido di lei." Voltandosi verso Gwen. "Gwen, devi prendere le mappe e tutti i miei appunti e lasciare la città. Vai dove vuoi, da parenti che non vedi da anni, da una vecchia amica di scuola o da un tuo ex. Va dove credi, ma lascia la città con tutto il materiale che ti darò." |
Assottigliai lo sguardo.
"Ma... Ne è certo?" dissi "Sta solo allontanando il problema, non lo sta risolvendo. Lo sa questo?" lo guardai, cercando ancora di capire se dicesse la verità o se avessi capito male, cos ache speravo, in tutta franchezza. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non abbiamo molta scelta, Gwen." Disse Dentos. "Non abbiamo tempo per pensare, ma possiamo solo agire. Le mappe e tutti i miei appunti devono sparire e tu sei l'unica che può portarli fuori dalla città. Avrai 12 ore di vntaggio, poi cominceranno a cercare quel materiale. Ora ti darò tutto il materiale e tu lascerai subito la città. E'il solo modo che abbiamo per salvaguardare queste importanti fonti storiche dai loro giochi di potere."
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Presi dei bei respiri profondi, perchè non mi piaceva la piega che la situazione avrebbe potuto prendere.
Ma era pur vero che i federali non ci avevano lasciato molta scelta. "Va bene, lo farò" acconsentii poi. Non potevo accettare che tutto quel lavoro andasse perduto e decisi che l'avrei protetto e preservato. Da tutti. Da Von Masper, dai federali, chiunque. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ben fatto, Gwen." Disse Manfrin. "L'università te ne sarà frata. E un giorno anche l'intero mondo accademico."
"Vieni con me, Gwen." Dentos alla sua giovane assistente. Tornarono così all'ufficio del professore e qui lui consegnò alla ragazza una cartella. "Qui ci sono le mappe originali e tutti i mii appunti, le fonti e il materiale scoperto intorno alle mappe." Dentos fissando Gwen. "Ricorda, hai un tesoro nelle tue mani e non fidarti di nessuno. Neanche di te stessa, Gwen. e ora vai, hai 12 ore di vantaggio, sfruttale." |
Annuii sperando avesse ragione.
Speravo vivamente che fosse una buona idea. Seguii Dentos nel suo ufficio e lì mi diede tutto il materiale che avrei portato con me. Lo ascoltai attentamente. "Lo farò professore" annuii, con convinzione "Può fidarsi di me." Sapevo dove andare, dovevo solo muovermi più veloce della luce ed in modo insospettabile ed era fatta. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Dentos annuì e salutò Gwen, augurandole che il Cielo potesse assisterla.
La ragazza lasciò l'ufficio del professore e poi la facoltà, cominciando la sua fuga e la sua corsa contro il tempo. |
Lasciai la facoltà con tutto il materiale e non persi tempo.
Presi solo un paio di cose a casa, lo stretto necessario e poi presi il treno. Non ritenevo saggio viaggiare in auto, specie con la mia, troppo identificabile e rintracciabile. Decisi, inaspettatamente, di tornare a casa. No, non quella che avevo lasciato, ma 1uella in cui ero nata. Una piccola cittadina sul mare, un borghetto pittoresco che rappresentava più una via di fuga romantica dalla routine quotidiana che non una prospettiva per il futuro, ma speravo bastasse per tenere il pericolo alla larga. Ed ero certa che la mia famiglia sarebbe stata felice di vedermi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Quaando il treno oltrepassò l'ultimo tunnel il panorama cambiò di colpo.
Il mare, sterminato, blu e con chiazze di dorati riverberi sulle onde piatte, apparve a racchiudere l'intero paesaggio. Gwen dai vetri del treno rivide i luoghi in cui era nata e cresciuta, anche se ora la sua cittadina era cambiata abbastanza negli ultimi anni. Il turismo si era fatto più assiduo e il piccolo borgo, pur conservando molto del suo aspetto caratteristico, ora appariva un pò più grande. Fortunatamente il posto in cui c'era la casa di Gwen, ossia il luogo più antico e più alto del borgo, era rimato pressochè intatto e solo la parte bassa aveva visto mutare il suo aspetto, grazie alla presenza di qualche albergo e lidi turistici più grandi. https://www.sonomacounty.com/sites/d...8c5bd3bfdd.jpg |
I tunnel mi rapirono, abbandonandomi poi alla bellissima vista di quel panorama che non ammiravo da un po'.
Era passato del tempo da quando vi avevo fatto ritorno e solo ora sentivo quanto mi fosse mancato. Naturalmente, la zona immediatamente vicina alla costa aveva subito delle modifiche, arricchendosi di alberghi, stabilimenti ed era un bene che il turismo permettesse la sopravvivenza di quel borgo. La parte più alta, che ospitava le case, era rimasta intatta ed ora che l'avevo scorta da lontano non vedevo l'ora di arrivarci. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Quelle lezioni cominciavano a essere ripetitive.
Ma cosa pensava Von Masper, che fossimo arrivate lì il giorno prima? Erano decenni che mi sentivo dire le stesse identiche cose, eravamo addestrate, programmate per quello, in continuazione. Insomma, non doveva avere poi tanta fiducia in noi. Ma, mio malgrado, non avevo scelta. Quindi alzai nuovamente la mano per rispondere. "Che se gli uomini primitivi hanno spiegato l'inspiegabile con la religione, la scienza moderna è arrivata a sbugiardare tutte le loro assurdità?" sempre con l'aria di maestrina che tenevo in quei momenti. |
Il treno arrivò nella stazione di Torrega Bay e Gwen scese con le sue valigie e il prezioso carico datole dal professor Dentos.
Quel luogo non era cambiato più di tanto e ancora oggi il profumo di salsedine saliva dalle scogliere, potato dal vento che accarezzava la cima del campanile di San Gioacchino. Seduto all'ombra della biglietteria stava il capostazione, come sempre assopito per la poca presenza di viaggiatori lungo i binari. "Esatto." Disse Von Masper accendendosi un'altra sigaretta e annuendo alle parole di Destresya. "E il compito è proprio questo, ragazze mie... ripeterlo fino alla noia, fino all'ossessione. Ripeterlo sempre, come un dogma. Ripeterlo all'infinito. E' il solo modo che abbiamo per difendere il bene più prezioso... la libertà. La libertà di amare chi vogliamo, al di là del sesso. La libertà di credere o di non credere in nulla che non sia noi stessi. La libertà anche di morire pur di non perderla. La libertà è la sola e vera conquista che l'uomo ha fatto. Tutto il resto, la scienza, la filosofia, il diritto... sono tutte cose che hanno il solo scopo di difendere la libertà. Qualunque cosa, foss'anche la vita stessa, che rappresentano un pericolo per la libertà va combattuta e sterminata. Anche se ciò comportasse l'estinzione dell'intero genere umano. Meglio morire liberi, che vivere schiavi." Con enfasi alle ragazze. |
Era una sensazione bellissima, avvertire il vento leggero che profumava di salsedine ed intrideva tutto.
La stazione era piuttosto sgombra ed il capostazione sonnecchiava per la mancanza di lavoro. Immaginavo che il traffico di taxi fosse aumentato, così cercai di capire se potevo chiamare uno ed arrivare a casa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen uscì dalla stazione e cercò uno dei taxi che facevano su e giù tra il borgo alto e la parte bassa della cittadina.
"Ehilà..." disse ad un tratto una voce "... ma cosa vedo mai? Sogno o son desto?" Ridacchiando. "Sei pel di carota, vero?" Ridendo quella voce irriverente. |
Mi stavo ancora guardando attorno per un taxi, quando sentii una voce alquanto irriverente alle mie spalle e infatti mi voltai.
Non avevo ancora contezza di chi fosse, ma come bentornato dopo una lunga assenza non era male, davvero. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen si voltò e lo vide.
Ci mise un attimo per iconoscerlo. Era Elv, un suo ex compagno al tempo delle medie che l'aveva sempre presa in giro peri suoi capelli rossi. Un tipo impertinente, un pò bullo, una testa calda con la passione per le moto, i giubbotti di pelle e la vita spericolata. "Ancora in giro" disse lui divertito "con quei capelli? Una tinta no, vero?" Ridendo. https://pbs.twimg.com/media/CGunQPVUQAA-9xp.jpg |
Sorrisi compiaciuta quando Von Masper mi diede ragione.
Lo guardai con un sorrisetto da prima della classe. Ma quando si rimise a parlare scambiai uno sguardo complice con Stagy. Sì, quello lo avevamo capito, ma sarebbe mai arrivato al dunque? Cercai di non dare a vedere la mia impazienza. |
Dovetti impiegare alcuni buoni secondi per riconoscerlo, ma alla fine capii chi era.
Elv. Una specie di bulletto a tempo perso. "E tu sempre il solito bastardo con la faccia tosta e troppa parlantina, vero? Al tuo posto l'avrei cambiata" con tono laconico ed un sorriso falso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Sarà selezionata una di voi per una missione molto importante." Disse Von Masper alle ragazze. "Destresya, nel mio ufficio." E andò via, mettendo fine alla riunione.
Elv rise di gusto. "Ehi... che parolone..." disse divertito "... da quando usi termini come bastardo? E dimmi, sai fare di meglio? Qualche parolaccia più pepata?" Impertinente e provocatorio. "Ricordo ancora quando a scuola di incavolasti perchè nascosi un giornaletto porno nella tua cartella!" Ridendo forte. |
Sospirai scuotendo la testa, per la scena patetica che avevo davanti.
Ma sul serio? Cioè... Davvero? "E tu mantieni questo atteggiamento da quinta elementare?" dissi solo, con tono pacato "Devo dire che è un ottimo comitato di bentornato" annuendo con sarcasmo. "Beh, ci si vede" dissi solo, incamminandomi poco distante dalla stazione per un taxi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Dai, monta su che ti porto io a casa." Disse Elv accendendo la sua moto. "Non varrai mica aspettare un taxi? Saranno tutti al porto in cerca di turisti." Divertito.
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Mi richiamò offrendosi di darmi un passaggio a casa.
Mi guardai intorno ed in effetti di taxi non c'era neanche l'ombra. Mi voltai verso di lui. "Dai passaggi a gente di cui non ti piace il colore di capelli, adesso?" con beffardo sarcasmo ed un vago sorriso.https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...2f35a61344.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Tutto questo discorso pomposo per una missione..." sospirai a Stagy, ridacchiando.
"Poteva dirlo subito e non farci perdere tempo, parla come se fossimo delle novelline e non sapessimo per che cosa combattiamo!" sospirai. "Fammi gli auguri!" ridacchiai. Poi mi alzai e mi diressi all'ufficio di Von Masper come mi aveva ordinato. [https://i.ibb.co/2cjFTkx/A11226c62c1...916c19c4b4.png |
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