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Mi irrigidii vedendo il suo sguardo a quella domanda.
"È un principe dei Carpazi, giunto al castello sulle orme di un antenato morto qui" spiegai. "Curioso non l'abbia incontrato, dal momento che sembra conoscere bene questo posto" la provocai appositamente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Conoscemo l'uomo prima di lui, il vecchio propietario." Disse lei a Gwen, sempre coperta dal velo. "Un uomo anch'egli carpatico, ma nobile e coraggioso."
"Lui vi rinchiuse qui detro?" Chiese Elv. "No, lui non l'avrebbe mai fatto." La donna. |
Certo, come no, sette anni.
Era decisamente come pensavo che fosse, poco ma sicuro. Erano davvero presenze e non sapevano di esserlo, il ché era ancora più triste. Disse poi che lui non l'avrebbe mai rinchiusa lì dentro. "E dunque, chi è stato?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Un frate di nome Nicola." Disse la donna a Gwen, mentre i suoi figli si stringevano a lei, fissando la ragazza.
Ad un tratto proprio i 2 bambini cominciarono, nello stesso momento, ad intonare una lenta nenia in una lingua sconosciuta e cn una sinistra cadenza. |
Mi voltai verso Jamos con un sorriso dolce.
"Oh no, caro, puoi andare, io e il signor Threnz ce la caviamo!" lanciando un'occhiata divertita e complice al mio strano ospite. Attesi così di essere sola con lui. |
"Si, Jamos..." disse Threnz tenendo la mano di Des nella sua "... baderò io ad ogni bisogno della tua padrona, non temere." Sorridendo.
E il maggiordomo, scuro in volto, andò via, lasciandoli soli. |
Guardai Jamos andare via con aria mesta.
"Oh attento, il mio maggiordomo tende a essere molto geloso, ma anche molto protettivo nei miei confronti.." con aria divertita. Lo fissai negli occhi, intensamente, curiosa di vedere la sua reazione. |
A quel nome, guardai Elv.
Nicola. Come quel Don Nicola che avevamo conosciuto? Il bambino iniziò poi ad intonare una nenia inquietante e lugubre, che mi raggelò ancora di più. "Pensi sia lo stesso Don Nicola?" chiesi piani ad Elv. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Credo di si..." disse Elv a Gwen, per poi accorgersi della strana e cupa nenia intonata dai 2 bambini in quella lingua strana, indecifrabile, arcaica e dimenticata.
La lingua di un albore lontano, un tempo culla di tutto ed oggi solo ignota e perduta. Ma poi accadde qualcosa. I 2 bambini, quasi in un cerimoniale primordiale, continuavano a cantare, mentre la madre si alzò il velo e mostrò il suo volto orribile, con i suoi occhi malvagi e carichi d'odio. In un attimo aggredì Gwen ed Elv e poi ci fu solo il buio. https://1.bp.blogspot.com/-Z26L5tM6C...aby-daddy1.png |
Quella lingua diveniva sempre più inquietante, arcaica, macabra, era un misto di sensazioni orribili che non avrei mai voluto provare in vita mia.
Pochi istanti dopo, la madre sollevò il velo ed il suo sguardo si fece terrificante. Indietreggiai d'istinto, ma lei ci aggredì violentemente e fu solo il buio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Quando Gwen si risvegliò avvertì la morbidezza del letto pulito, il profumo delle lenzuola appena lavate e sentì il profumo di caffè riempire la stanza.
Si era infatti svgliata in una delle camere da letto del castello, mentre la voce di Elv proveniva dal basso, dalle cucine. Canticchiava e preparava la colazione. Attese che lei scendesse e mangiarono su uno dei balconcini che davano sulla brughiera, nell'incanto di una mattinata di fine Agosto. |
Mi svegliai su un letto morbido, soffice, le lenzuola bianche che profumavano di cotone pulito, insieme al profumo di caffè.
Mi rilassai e sorrisi mentre sentii la voce di Elv che proveniva dal basso, dalla cucina. Allora lo raggiunsi e mangiammo insieme su un piccolo balconcino, che dava sulla campagna. L'atmosfera era molto provenzale e decisamente gradevole, a maggior ragione ora che potevo godermela insieme a lui. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen ed Elv fecero colazione sul terrazzino e davanti a loro si slegava, in un infinito insieme di rivoli verdi, la magnificenza bucolica e selvaggia della brughiera.
Il Sole dorato d'Agosto tingeva ogni cosa, mentre un cielo azzurro e terso avvolgeva ed ingoiava ogni cosa intorno al castello. Insieme al caffè, ai biscotti ed alla marmellata di fragole, Elv aveva portato in tavola un mazzetto di lavanda. "E' fantastico goderci questo intero castello tutto per noi." Disse lui sorridendo a lei. "Chissà che dentro non ci sia nascosto un antico tesoro, no?" Ridendo. "Immagini? Se così fosse cambierebbe di colpo la nostra vita!" Divertito. "Dai, dimmi dove fuggiremmo... Mari del Sud? Magari su un'isoletta piccola da acquistare tutta per noi?" Facendole l'occhiolino. "Lo capisco molto bene il suo maggiodomo, milady..." disse Threnz baciando ancora la mao di Des "... venga..." prendendola per mano e portandola nella cantina del palazzo. E qui vi era la macchina del Tempo. https://i.pinimg.com/originals/83/4a...5451e720ab.jpg |
La vista era mozzafiato.
Ogni cosa era turchese, dorata, un trionfo di colori e la colazione lì era magica. Anche il mazzetto di lavanda che Elv aveva raccolto per me faceva parte dell'atmosfera che si era creata e a cui non avrei voluto rinunciare. Ridacchiai alla sua fantasia, finendo il caffè. "Mari del Sud, dici?" commenti "Beh ma perchè no la Provenza? Almeno potresti raccogliere la lavanda per me ogni mattina" divertita, dandogli un veloce bacio vicino al naso. "C'è pure Montecarlo a pochissima distanza, mica male" ridendo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Eh, vedo hai le idee chiare." Disse divertito Elv a Gwen.
Ad un tratto sentrono un'auto che si avvicinava. Infatti poco dopo una macchina di grossa cilindrata si fermò davanti al portone del castello. Scesero alcune persone, guidate da quello che sembrava un agente immobiliare. "E ci dica..." una donna a questi "... in questo affascinante castello ci sono anche i fantasmi?" Ridendo. "In verità" l'agente immobiliare con un filo di sarcasmo "si racconta che qualche mese fa una giovane scienziata e un investigatore privato furono trovati morti. Ovviamente il folclore locale fece risalire il tutto ad un demone, dalle inquietanti fattezza di una madre con i suoi figli, liberato proprio dai 2, per poi sbranali." "Che storia inquietante." Mormorò il marito della donna. "Peccato che però io non creda ai fantasmi." Scettica la donna. "Chi era il vecchio proprietario?" "Un nobile carpatico che lo prese in affitto." Rispose l'agente immobiliare. "Ora però è tornato in patria. Prego, vi mostrerò il castello, signori." |
Non avevo mai visto niente di simile.
C'era davvero. Non mi aveva preso in giro, c'era davvero la macchina del tempo ad aspettarmi. Con quella avrei potuto realizzare ogni cosa, e con Threnz al mio fianco mi sentivo capace di poterla fare. Gli tenevo la mano, poi lo guardai raggiante e gli dissi: "Allora mi porterai in viaggio nel tempo? Insieme?" con aria speranzosa. Forse finalmente non avrei avuto bisogno di una maschera. |
Risi divertita, tornando a godermi la vista che avevo davanti.
Dopo un po', sentimmo arrivare una macchina. Chi accidenti poteva essere? Ci sporgemmo dal balconcino e sentimmo delle persone parlare con un'agente immobiliare. "Fantasmi..." mormorai "Beh, io sono ancora convinta che quella donna e i bambini lo fossero, dovremmo scendere a dirglielo..." sarcastica. Ascoltai poi quando proseguì. E guardai Elv. Morti? Cosa significava? Non dissi nulla, non riuscivo a parlare, a pensare, non riuscivo a credere che ciò che stessero dicendo fosse vero, non poteva esserlo. Noi erano vivi, felici, stavamo bene. Vero? "È... È un'assurdità, vero?" dissi ad Elv, senza nemmeno essere certa delle mie stesse parole. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“Va bene, basta muoverci!” risposi per poi uscire di casa di Save e dirigermi alla mia macchina “Io andrò all’Afterlife, tu vai all’indirizzo che ti ho dato!” dissi a Cristian prima di mettermi in moto e andare al locale.
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Elv guardò Gwen senza dire nulla.
Aveva gli occhi cupi e dal pianterreno del castello provenivano i rumori dei vivi. "Do... dobbiamo avvertirli..." disse con un filo di voce Elv "... a... avvertirli... quel... quel mostro... il demone... è ancora chiuso qui... li ucciderà..." Allora provò a chiamarli, a gridare, ma nessuno udì la sua voce. I vivi non possono sentire la voce dei morti. |
Cristian annuì a Queennie e i 2 si separarono.
Lei tornò al suo locale, mentre lui in auto ricevette una telefonata. Era di Don Nicola, essendo il ragazzo uno dei suoi collaboratori. E cambiò la meta della sua corsa in auto, correndo dal religioso. |
Arrivai al locale, il passo rapido e la furia nell’animo. Ignorai qualsiasi mio collaboratore che mi rivolgesse un saluto e poi, con fare rapido, entrai nel mio ufficio e chiusi la porta.
Avevo bisogno di rilassarmi. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Threnz guardò Des negli occhi ed annuì.
"Stanotte riparerò la macchina del Tempo e poi partiremo, milady..." disse lui con tono caldo. |
Vidi i begli occhi di Elv incupirsi, senza rispondere alla mia domanda.
Capii allora che doveva essere vero. Le nostre vite erano state davvero state stroncate senza che nemmeno lo realizzassimo. Ed ora eravamo qui, bloccati in un castello che era stato la nostra tomba. Elv provò a parlare, a chiamarli, ma loro non sentirono. Non potevano. Presi la sua mano e mi strinsi a lui. Non sapevo cos'altro dire, senza rendere la situazione ancora più drammatica. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
I bracieri ardevano fra fumi colorati e sali cerimoniali, addensando la grande sala con profumi ed essenze di un tempo perduto.
Le fiamme proiettavano sulle colonne e sulle pareti dipinti la loro luce, che rendeva quasi animate le immagini e le figure in arcaiche danze di un mondo ormai remoto. Una giovane donna, dai lunghi capelli covini, gli occhi scuri e luminosi, il volto tinto di un pallore che pareva accarezzare i suoi bellissimi lineamenti ed avvolta in un abito nero era inginocchiata davanti ad una statua, recitando indecifrabili litanie, come se volesse evocare un'antica e dimenticata divinità. Un uomo dalla lunga tunica scura, scarno e dall'aspetto cupo entrò e si inginocchiò, attendendo che la donna terminasse la sua invocazione. "Dimmi..." disse lei quando ebbe terminato "... notizie di milord?" "No, madama." L'uomo. "Ma non temere, i nemici del nostro dio non potranno fargli nulla. Egli è troppo potente ed esperto per cadere sotto i colpi di quelle anime perdute." Lei ascoltò n silenzio. "Tuo marito..." aggiunse l'uomo "... ti sta aspettando fuori dal tempio, madama." "Digli che lo raggiungerò più tardi." Lei a lui. "Non lascerò questo tempio sino a quando sua altezza non sarà tornato. E non dire nulla a mio marito. Non dirgli che mi hai vista qui." Lui la guardò. "Si, madama." Annuì. "Come tu desideri." "Ora va." Mormorò lei. "Il tempo è giunto e il mondo scoprirà che il nostro dio non è un angelo caduto e neanche un demone. Allora la luce della sua oscurità illuminerà tutti noi e annienterà i nostri nemici. Va, lasciami pregare ancora la madre Lilith. L'uomo andò via e la donna restò sola. "Il tempo è giunto..." appea rimasta sola "... ci siamo nascosti per troppo tempo." Poi accarezzò una rosa nera che aveva nella mano, sorridendo lievemente. La rimise sull'altare e tornò a guardare la statua davanti alla quale pregava. https://media2.malaymail.com/uploads...ticia_2309.jpg Fine episodio +++ |
IL GALLO NERO
"Gli disse Gesù: «In verità ti dico: questa notte stessa, prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte»." (Vangelo secondo Matteo-26, 34) Uaarania, fine secolo scorso, Foresta Grigia. Il Castello di Calendiagosto, eretto su un antico tempio pagano, era immerso in una selva spettrale, lontana diverse miglia dai villaggi e dai borghi abitati più vicini. Una doppia muratura lo racchiudeva, mentre le sue sei torri circolari affondavano le loro basi su uno sperone di tufo e quarzo, che emergeva dalla terra nuda simile ad un volto deformato e lamentevole. Una serie di cortili concentrici dividevano un vasto giardino dalle due aree che scandivano internamente il castello. In quella di destra c'erano gli alloggi delle allieve, mentre quella di sinistra accoglieva gli ufficiali e conteneva gli appartamenti privati del professor Von Masper. Era questo un noto avventuriero, arricchitosi durante la guerra grazie al mercato nero, nel quale contrabbandava opere d'arte e preziosi monili per conto dei gerarchi nolhani. Quando però Nolah fu presa dagli alleati afragolignonesi e i suoi ufficiali processati per crimini contro l'umanità, Von Masper si ritrovò in possesso di quegli straordinari tesori artistici che lo resero uno degli uomini più ricchi di Uaarania. Grazie a ciò fu nominato dai servizi segreti del suo paese responsabile di una divisione top secret del controspionaggio Uaaranese. Le allieve provenivano tutte da famiglie povere, le cui bambine, ancora in tenerissima età, furono comprate o confiscate per un progetto segretissimo, conosciuto come Mantide 78. Bambine addestrate poi a diventare abilissime spie e combattenti, capaci di affrontare ogni situazione estrema, utilizzare ogni forma di lotta, di arma, di attrezzo, di veleno e di tecnologia. Mantide 78 divenne uno dei corpi speciali più importanti di quella divisione interna dei servizi segreti Uaaranesi, con a capo Von Masper, conosciuta col nome di Gallo Nero. Scopo de Gallo Nero è rintracciare ogni genere di reperto storico e archeologico a cui viene dato valore religioso o soprannaturale. https://www.hauntedhappenings.co.uk/...ick_Castle.jpg +++ |
La lezione si era appena conclusa.
Era la prima volta, per me, ma dalla risposta percepita da parte dei ragazzi sentivo che non dovevo essere andata poi così male e questo era l'importante. Gli studenti sapevano essere molto esigenti, alle volte ed era giusto essere all'altezza. Non sapevo ancora se l'insegnamento sarebbe stato la mia strada definitiva, ero solo un'assistente al momento e l'idea di espandere il mio campo di ricerca anche all'estero era un'alternativa allettante. Avevo sempre sognato di girare il mondo sfruttando i miei studi, conoscere a fondo l'arte in tutte le sue sfumature e ciò entrava nettamente in contrasto con la sedentarietà dell'insegnamento universitario. Ad ogni modo, pensavo di poter resistere all'università di Afragolignone almeno per un paio di semestri, tenendo a freno l'impulso di viaggiare in lungo e in largo.https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...4827a1dfd9.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Report a controllo missione: anno 28, mese 11, giorno 7
Nessuna novità rilevante da segnalare. È quel periodo dell’anno in cui il freddo si fa sentire e non posso usare i miei scudi termici perché si noterebbero troppo. Ma non è importante. Non so più cosa sia importante o no, in realtà. Nell’attesa di una nuova missione proseguo con l’addestramento come al solito. Se tutto va come previsto, potrei avere un riconoscimento e un ruolo ancora più importante entro l’anno. Attendo sempre notizie e ordini, anche se ormai non ricevo più trasmissioni da molto tempo. Se riuscite ancora a sentirmi sappiate che io continuo, la missione è troppo importante. Più conosco e studio gli umani, più sento che hanno davvero bisogno di una guida e non possono farlo se perdono il rapporto col divino. Lasciarli a loro stessi sarebbe un grave crimine. Non posso esimermi dal continuare nella mia missione. Rilasciai il pulsante del mio orologio sonico che avrebbe dovuto mandare il messaggio direttamente all’astronave base che normalmente osservava l’andamento delle operazioni giusto al di là dell’atmosfera. Normalmente perché ormai era molto che non mi risponevano, troppo. Quella missione durava da quasi trent’anni, ma per me erano molto di più. La vita di noi Katamiti poteva arrivare a durare millenni, dunque paragonata agli umani non era poi molto. Avevo portato a termine numerose missioni nel corso dei secoli, ma questa era di certo la più lunga. Fingermi bambina era stato particolarmente divertente all’inizio, poi difficile, poi noioso e difficile. Ma ora che avevo brillantemente superato tutti i gradi dell’addestramento con i risultati migliori di tutte le altre.. sì beh, barando ovviamente perché il nostro fisico è molto più resistente e rapido rispetto a quello di un umano, senza contare che.. beh, c’è dell’altro. Sospirai, fermandomi a guaradre il cielo terso e freddo di questo pomeriggio di dicembre. Una giornata che si preannunciava uguale a molte altre. O forse no. Magari sarebbe stato il momento di una nuova missione? Erano passate già tre settimane dall'ultima e dovevo ammettere che iniziavo ad annoiarmi. Anche perché mi chiedevo se sarebbe mai finita, se qualcuno sarebbe mai venuto a prendere. O se magari avrei fatto qualcosa di così eclatante da potermi ritenere soddisfatta. Su questo punto avevo molto da ridire. Perché sapevo che gli umani avrebbero sempre avuto bisogno di un guardiano. O meglio.. di “guardiani”. Perché io non ero certo l’unica infiltrata sulla terra. Eravamo molti, nei posti più impensati a vegliare sulle vostre anime. https://i.pinimg.com/564x/14/7e/4a/1...94925a9206.jpg |
La lezione era terminata da pochissimi minuti e Gwen fu raggiunta da uno degli inservienti, per riferirle che il professor Dentos, di cui lei era una degli assistenti, la stava aspettando nel suo ufficio al terzo piano della Facoltà di Archeologia Flegeese.
Quel giorno un Sole asciutto avvolgeva l'università, con un'aria chiara e profumata. Molti studenti facevano una pausa tra un corso e l'altro, mangiando qualcosa fra i vialetti del Cortile delle Croci o ripetendo un'ultima volta la lezione del giorno. |
Il Sole di Dicembre era pallido quella mattina, mentre vasti banchi nuvolosi, di un avorio cangiante, accarezzavano lealte vette che racchiudevano la Forsta Grigia.
Era questa non solo il polmone pulsante di Uaarania, ma anche un luogo di remotissimi miti, di dimenticate leggende e primordiali culti ormai sdradicati dalla memoria degli Uaaranesi dal regimo ateo che li governava. Al centro della forsta troneggiava il monumetale Castello di Calendiagosto. Secondo alcune delle ragazze che lì vivevano, le mura del maniero, fatte di granito nero, quarzo e ossidiana, mutavano colore e riverberavano in maniera misteriosa quando Von Masper vi alloggiava. L'uomo era sempre in viaggio, per qualcuna delle sue spedizioni archeologiche, o per presentare uno dei tanti libri che scriveva, tutti incentrati su come la Religione avesse alterato la conoscenza storica dell'umanità. Quella mattina Destresya attendeva un nuovo messaggio, un segno dalle stelle e dall'infinito circa la sua missione. "Ehi, Des..." disse ad un tratto Stagy, un'altra delle ragazze che vivevano al castello e facevano parte del progetto Mantide 78 "... pare che oggi il dottor Von Masper presiederà al seminario, sai? Erano almeno 6 anni che non partecipava a una lezione. Chissà cosa ci riserverà questa giornata..." fissandola. |
Mi fu notificato che Dentos voleva vedermi, così raccolsi le mie cose ed uscii dall'aula.
Sorrisi nel vedere gli studenti che si godevano il Sole nel cortile e nei vialetti. Arrivata davanti alla porta dell'ufficio del professore, bussai un paio di colpi. "Professore, sono Gwen" dissi, aprendo appena la porta. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Stagy mi richiamò dai miei pensieri.
Mi voltai e le sorrisi, complice. Erano anni ormai che dividevamo la stanza. La avevo presa un po' a modello di umana di questo tempo, per poi scoprire che in realtà i suoi modi ossessivo compulsivi di pulzia e sistemazione non erano diventati la norma in quest'epoca, ma tornavano utili. Se avesse visto come tenevo la mia astronave. Sospirai, da quanto non la vedevo ormai. Cercai di non distrarmi e concentrarmi su quello che stava dicendo. Ormai mi succedeva sempre di più. La fissai negli occhi e sorrisi. "Oh beh, vorrà vantarsi di qualche nuova teoria o promuovere qualche libro, no?" ridacchiai. "A ogni modo, almeno ci salteremo qualche ora al poligono andando a sentirlo, non è che ne abbia tutta questa voglia oggi. Con la bella giornata che c'è, sarebbe l'ideale per starsene un po' all'aperto... ma tant'è, anche il seminario è al chiuso quindi cambia poco!" mi resi conto poco dopo. |
"Entra pure, Gwen." Disse dall'ufficio Dentos.
La ragazza entrò, trovando il professore alle prese con diversi manuali aperti sulla scrivania, insieme a diversi fogli e documenti. "Ti ho fatta chiamare per i tabulati del seminario, quello sugli scavi dell'isola di Nives..." lui a lei "... ci stavi lavorando tu, vero?" Continuando a scrivere e ad annotare lungo i bordi dei fogli. |
Destresya e Stagy raggiunsero le altre ragazze nell'androne est, dove c'era un vasto salone adoperato come aulario.
Erano presenti tutte le ragazze del progetto Mantide 78, sedute ordinatamente nei banchi, mentre al capo opposto della sala rispetto all'ingresso 2 uomini in divisa controllavano che tutto fosse pronto per cominciare. A un tratto una porta laterale si aprì e un uomo alto e con indosso una divisa di ufficiale entrò nella sala. Lanciò uno sguardo verso le ragazze sedute e si accese una sigaretta. "Buongiorno, professor Von Masper." Dissero tutte in coro le ragazze alzandosi in piedi e fissando l'uomo. https://pbs.twimg.com/media/ER4EP6zVAAAXi9I.jpg |
Il professore era sovrastato da parecchi manuali, scartoffie e documenti.
"Sì, certo" risposi, sedendomi davanti a lui "Le servono degli aggiornamenti, professore?" chiesi, pronta a tirar fuori i documenti. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Seguii Stagy verso l'auditorium dove tutte le altre ragazze avevano già preso posto.
Ormai avevo imparato a voler bene a quelle piccole umane che erano state la mia famiglia per così tanto tempo. Anche per questo volevo salvarle da un destino così crudele come quello di perdere la propria religiosità, il proprio rapporto con il divino. Scambiai un sorriso complice con Stagy quando entrò Von Masper. Lei era sempre stata una secchiona, ma anche una che si annoiava facilmente in situazioni come quella. Partecipai al coro di saluto e mi sedetti, in attesa. |
"Si, grazie..." disse annuendo Dentos a Gwen.
Ma qualcuno bussò alla porta dell'ufficio, interrompendoli. "Avanti." Dentos. Entrò allora il rettore dell'università, il professor Manfrin. "Thomas, vecchio mio..." Manfrin a Dentos "... ricordi gli studi e le ricerche sulla vecchia Mappa di Stadlus?" "Certo..." annuì Dentos. "Pare che quelle ricerche abbiano scosso i piani alti..." Mistrin palesemente eccitato "... infatti nel mio ufficio ci sono 2 persone... sono dell'A.F.B.I..." "La polizia federale si interessa dei nostri studi?" Stupito DEntos. |
Stavo per tirare fuori i documenti, quando il rettore entrò.
Parlò delle Mappe di Stadlus e ciò che disse mi sorprese. "Le hanno già detto qualcosa di importante in merito?" gli chiesi, curiosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"No, ma il solo fatto che i federali si siano interessati ad un antico documento la dice lunga." Disse Manfrin a Gwen.
"A meno che..." mormorò Dentos. "Esatto!" Esclamò Manfrin. "A meno che, come pensiamo, quella mappa non nasconda altro!" Nell'aulario calò il silenzio, mentre Von Masper tirò alcune boccate di fumo, per poi gettar via la sigaretta. "Signore..." disse prendendo posto a capo della sala "... lasciate che vi racconti la storia più antica al mondo... i primi popoli temevano le eclissi, credendo che un mostro stesse ingoiando il Sole... un tempo malattie come schizofrenia, depressione ed epilessia erano manifestazioni diaboliche, come la possessione o la vessazione... senza dimenticare che ancora oggi qualcuno pensa che pane e vino possano diventare Carne e Sangue..." divertito "... chi mi sa dire la morale di questa storia?" Alle ragazze, tra cui c'erano anche Destresya e Stagy. |
Ma tu guardalo, con quella sua divisa e la sua aria da saccente.
Eppure era così ignorante e piccolo nella sua dimensione. Ma non ero lì per giudicare, ero lì per salvare le anime degli umani. Sì, anche quelli stupidi come lui. Così alzai la mano, diligente. "Che le persone poco sviluppate usano la religione per spiegare fenomeni scientifici troppo difficili per loro?" azzardai, con un sorriso sicuro. Essere una saputella era una perfetta copertura. |
Annuii pensierosa, riflettendo.
Seguii poi il rapido scambio di battute fra i due. "Altro? Ossia? Cosa pensate possa celarsi in quella mappa di così sconvolgente da attirare i federali?" sempre più curiosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 07.11.25. |
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